La donzelletta vien dalla campagna, 1-->la ragazza torna da lavoro dai campi di sabato sera
in sul calar del sole, forma un mazzo di fiori con i quali ornerà la domenica
col suo fascio dell'erba; e reca in mano gioventù=voglia di vivere e prepararsi alla festa
un mazzolin di rose e di viole,
onde, siccome suole, 5
ornare ella si appresta
dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine --> senilità=vecchia fila seduta davanti casa e chiacchera
su la scala a filar la vecchierella, guardando il tramonto=la sua vita sta finendo
incontro là dove si perde il giorno; 10 ricorda quando era giovane e si vestiva per domenica
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dì della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni dell'età più bella. 15
Già tutta l'aria imbruna, --> sta calando il sole
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre --> sereno=sinneddoche per cielo
giù da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno 20-->la campana suona=è quasi domenica
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando-->infanzia=bambini percorrevano paesi e giocavano in strada
su la piazzuola in frotta, 25
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore:
e intanto riede alla sua parca mensa,--> adulto=lavoratore contento perché
fischiando, il zappatore, domenica riposa
e seco pensa al dì del suo riposo. 30
Poi quando intorno è spenta ogni altra face, -->inizia riflessione sulla felicità
e tutto l'altro tace, è notte fonda tutto tace, solo falegname lavora ancora
odi il martel picchiare, odi la sega perché deve finire una commissione prima dell’alba
del legnaiuol, che veglia affinchè possa riposare domenica
nella chiusa bottega alla lucerna, 35
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno, -->il sabato è il giorno più felice,c’è gioia e speranza
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia 40 -->domenica=tristezza e noia perché il giorno dopo è
recheran l'ore, ed al travaglio usato lunedì e si lavora
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Parafrasi
La giovinetta torna dalla campagna verso il tramonto con il solito fascio d’erba, e tiene fra
le mani un mazzolino di rose e viole con cui si prepara a ornarsi, l’indomani, domenica, il
petto e i capelli, come fa di solito. La vecchietta sta seduta a filare con le sue vicine sui
gradini della scala, rivolta verso occidente, dove il sole tramonta, e racconta della sua
giovinezza, quando anche lei, nei giorni di festa, si adornava e, ancora sana e agile,
danzava la sera con gli amici che le erano compagni di gioventù, l’età più bella. Ormai
l’aria si fa scura, il cielo limpido torna azzurro (dopo il rosseggiare del tramonto) e, sotto la
luce biancheggiante della luna da poco spuntata, le ombre scendono di nuovo dai colli e
dai tetti. Adesso la campana annuncia la prossima festività e diresti che a quel suono il
cuore si riempia di speranza. I ragazzi in gruppo, gridando e saltando sulla piccola piazza,
fanno un allegro rumore; nel frattempo il contadino, fischiando, ritorna a casa per
consumare la sua modesta cena e fra sé e sé pensa alla domenica, il giorno in cui può
riposarsi. Poi, quando intorno è spenta ogni altra luce e tutto il resto tace, senti il picchiare
del martello, senti la sega del falegname, che nella bottega chiusa veglia al lume della
lucerna, e si dà da fare affrettandosi per finire il suo lavoro prima del chiarore dell’alba.
Fra i sette giorni della settimana questo, pieno di speranza e di gioia, è il più gradito;
domani il trascorrere delle ore porterà un senso di fastidio e di tristezza, e ciascuno
ricomincerà a pensare al faticoso lavoro abituale. Fanciullo spensierato, la tua giovane età
è come un giorno pieno di gioia, un giorno luminoso, sereno che precede e annuncia la
festa della tua vita [l’età matura]. Sii felice, ragazzo mio: la tua è una condizione beata,
un’età felice. Non ti voglio dire altro; ma non ti pesi se la tua festa ancora tarda a
sopraggiungere.
“A sé stesso” --> Leopardi,1833, fa parte del Ciclo di Aspasia, conapevole di non essere
ricambiato (fanny targioni tozzetti o carlotta lenzoni)=estremo inganno-->disillusione
Or poserai per sempre, 1 -->dice al cuore di non battere più, è stanco di provare emozioni
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo, -->ultima esperienza amorosa
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni, -->noi=leopardi e il suo cuore non hanno più né speranza né illusioni di essere
Non che la speme, il desiderio è spento. 5 corrisposto
Posa per sempre. Assai -->basta battere=ha fatto fin troppo
Palpitasti. Non val cosa nessuna-->non c’è nulla che meriti i suoi battiti
I moti tuoi, né di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia-->la vita è solo dolore e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. 10
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato-->alle persone come lui la natura ha riservato solo la morte
Non donò che il morire. Ormai disprezza-->la natura disprezza il suo cuore,è un potere malvagio
Te, la natura, il brutto che domina a danno di tutti-->visione antiprovvidenziale(≠ manzoni)
Poter che, ascoso, a comun danno impera, 15
E l’infinita vanità del tutto. -->tutto nella vita è vuoto/inutile
Parafrasi
Ora riposerai per sempre, mio stanco cuore. Ebbe fine l’estrema illusione (d’amore), che
avevo creduto fosse eterna. Sento chiaramente che dentro di noi non soltanto è morta la
speranza di belle illusioni, ma anche il loro desiderio. Riposa per sempre. Hai palpitato
abbastanza. Nulla vale i tuoi palpiti, né la terra è degna dei tuoi sospiri. La vita è amarezza
e noia, nient’altro; e il mondo è fango. Oramai càlmati. Rinuncia a sperare per l’ultima
volta. Agli uomini il destino non ha riservato che la morte. Ormai devi disprezzare te
stesso, la natura, il potere maligno che, di nascosto, governa per il male comune, e la
infinita insensatezza di tutte le cose.
L'uomo è infelice perché vuole essere felice sempre,ma la vita garantisce solo cose limitate
La natura è vista come nete benevole,che ha dotato uomo di immaginazione,che attenua il dolore. La società
invece è meschina-->pessimismo storico
Parafrasi
Questo colle solitario mi è sempre stato caro, e cara mi è sempre stata questa siepe che
impedisce la vista di una larga parte della linea dell'orizzonte. Ma sostando e guardando
davanti a me, mi figuro con l'immaginazione spazi sconfinati oltre quella siepe e silenzi
sconosciuti all'umanità e una immensa quiete; e davanti a questi pensieri il mio cuore è
sul punto di smarrirsi. E non appena sento il vento frusciare tra le foglie delle piante, io
confronto quell'infinito silenzio alla voce del vento: e mi vengono in mente l'eternità, il
tempo passato e la stagione presente e viva e la sua voce. Così il mio pensiero sprofonda
in questa immensità e in essa si annega: e il sentirmi naufragare provoca in me una
sensazione di dolcezza.
Questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e
svilupparsi nelle più umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione
debba arrecare in una famigliuola vissuta fino allora relativamente felice, la vaga bramosia
dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star meglio. Il movente dell’attività
umana che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti, nelle proporzioni più
modeste e materiali. Il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno
complicato, e potrà quindi osservarsi con maggior precisione. Basta lasciare al quadro le sue tinte
schiette e tranquille, e il suo disegno semplice. Man mano che cotesta ricerca del meglio di cui
l’uomo è travagliato cresce e si dilata, tende anche ad elevarsi, e segue il suo moto ascendente
nelle classi sociali. Nei Malavoglia non è ancora che la lotta pei bisogni materiali. Soddisfatti
questi, la ricerca diviene avidità di ricchezze, e si incarnerà in un tipo borghese, Mastro-don
Gesualdo, incorniciato nel quadro ancora ristretto di una piccola città di provincia, ma del quale i
colori cominceranno ad essere più vivaci, e il disegno a farsi più ampio e variato. Poi diventerà
vanità aristocratica nella Duchessa di Leyra; e ambizione nell’Onorevole Scipioni, per arrivare
all’Uomo di lusso, il quale riunisce tutte coteste bramosie, tutte coteste vanità, tutte coteste
ambizioni, per comprenderle e soffrirne, se le sente nel sangue, e ne è consunto. A misura che la
sfera dell’azione umana si allarga, il congegno delle passioni va complicandosi; i tipi si disegnano
certamente meno originali, ma più curiosi, per la sottile influenza che esercita sui caratteri
l’educazione, ed anche tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà. Persino il
linguaggio tende ad individualizzarsi, ad arricchirsi di tutte le mezze tinte dei mezzi sentimenti, di
tutti gli artifici della parola onde dar rilievo all’idea, in un’epoca che impone come regola di buon
gusto un eguale formalismo per mascherare un’uniformità di sentimenti e d’idee. Perchè la
riproduzione artistica di cotesti quadri sia esatta, bisogna seguire scrupolosamente le norme di
questa analisi; esser sinceri per dimostrare la verità, giacchè la forma è così inerente al soggetto,
quanto ogni parte del soggetto stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale. Il
cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per raggiungere la
conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella luce
gloriosa che l’accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l’egoismo, tutte le passioni, tutti
i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l’immane lavoro, tutte le
contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto
c’è di meschino negli interessi particolari che lo producono; li giustifica quasi come mezzi
necessari a stimolare l’attività dell’individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti. Ogni
movente di cotesto lavorio universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle più elevate
ambizioni, è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento
incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell’attività umana, non si
domanda al certo come ci va. Solo l’osservatore, travolto anch’esso dalla fiumana, guardandosi
attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano
sorpassare dall’onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo
sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d’oggi, affrettati anch’essi, avidi anch’essi
d’arrivare, e che saranno sorpassati domani. I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, la Duchessa de
Leyra, l’Onorevole Scipioni, l’Uomo dilusso sono altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla
riva, dopo averli travolti e annegati, ciascuno colle stimate del suo peccato, che avrebbero dovuto
essere lo sfolgorare della sua virtù. Ciascuno, dal più umile al più elevato, ha avuta la sua parte
nella lotta per l’esistenza, pel benessere, per l’ambizione — dall’umile pescatore al nuovo
arricchito — alla intrusa nelle alte classi — all’uomo dall’ingegno e dalle volontà robuste, il quale si
sente la forza di dominare gli altri uomini; di prendersi da sé quella parte di considerazione
pubblica che il pregiudizio sociale gli nega per la sua nascita illegale; di fare la legge, lui nato fuori
della legge — all’artista che crede di seguire il suo ideale seguendo un’altra forma dell’ambizione.
Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante
fuori del campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere la scena nettamente, coi colori
adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà com’è stata, o come avrebbe dovuto essere.
Il romanzo viene chiamato studio poiché concepito sotto l’ottica positivista-->è lo studio degli
effetti del progresso/benessere sulla società-->il progresso ti rende irrequieto,ti spinge a cercare
sempre di più=cambi in negativo.
Il linguaggio più sale di livello più si arricchisce di artefici,dicono cose che non pensano per
conformismo
Vuole descrivere come si è arrivati a questo progresso descrivendo anche i deboli e vinti che
rimangono indietro-->vinti di oggi saranno vincitori di domani
Dice che lui non deve giudicare perché tutti siamo dentro questa fiumana=stile impersonale-->si
tira fuori per descrivere oggettivamente.
Rosso malpelo subisce soprusi in casa e a lavoroa casua dei capelli rossi-->pregiudizio. Ha un
atteggiamento di rassegnazione,non si ribella ,ma usa lo stesso comportamento che gli altri hanno su
di lui con quelli più deboli di lui=asino e ranocchio
Riassunto: Malpelo è un ragazzino con i capelli rossi. All'epoca in cui è ambientata la novella di Verga,
per via delle superstizioni popolari, i capelli rossi erano indice di malizia e per questo motivo il ragazzo
viene trattato male dai concittadini. Preferisce, quindi, starsene per conto suo. Neanche la madre lo
ama molto: non ha mai accettato il fatto che abbia deciso di andare a lavorare nella cava e non si fida
di lui, pensa che rubi i soldi dello stipendio che porta a casa. Pure la sorella lo accoglie sempre
picchiandolo.
L'unico con cui sembra andare d'accordo è il padre, Mastro Misciu, il cui soprannome è Bestia. Anche
il padre lavora alla cava ed è l'unico ad avergli dimostrato un po' di affetto. Per questo motivo quando
gli altri operai cercano di prendere in giro il padre, Malpelo lo difende sempre. Un giorno Mastro
Misciu, su ordine del padrone, accetta di abbattere un vecchio pilastro inutile: il lavoro è pericoloso,
gli altri operai si sono rifiutati, ma Mastro Misciu ha bisogno di soldi. Prevedibilmente il pilastro cade
addosso all'uomo e Malpelo, disperato, comincia a scavare a mani nude sotto le macerie, si spezza le
unghie, chiede aiuto, ma quando gli altri arrivano il padre è ormai morto.
Se prima Malpelo era scorbutico e ringhioso, dopo la morte del padre il suo carattere peggiora. Inoltre
comincia a lavorare proprio nella galleria dove il padre era morto.
Un giorno alla cava arriva a lavorare Ranocchio, un ragazzino che si è lussato il femore e che non può
più fare l'operaio a causa della sua zoppia. Malpelo lo prende subito di mira e cerca di farlo reagire a
suon di insulti e botte. Ranocchio non si difende e Malpelo lo picchia sempre di più: vuole che
Ranocchio impari a reagire e che capisca che la vita non è facile, bensì una sfida continua.
In realtà Malpelo si è affezionato a Ranocchio e spesso gli dà parte del suo cibo e lo aiuta nei lavori più
pesanti. Finalmente viene recuperato il cadavere di Mastro Misciu e Malpelo tiene come un tesoro i
pochi oggetti posseduti dal padre. Purtroppo ben presto anche Ranocchio muore, di tisi, Malpelo è
sempre più solo (la madre si è risposata e non vuole avere a che fare con lui e anche la sorella si è
trasferita in un altro quartiere) e finisce per scomparire nella cava dopo che gli era stato assegnato il
compito di esplorare una galleria sconosciuta.
Nessuno avrebbe mai accettato un compito così pericoloso, ma Malpelo ormai non ha più niente da
perdere: prende pane, vino, attrezzi e vestiti del padre ed entra nella galleria per non uscirne mai più.
La sua unica vendetta da morto è aver instillato il terrore negli altri operai che hanno sempre paura di
vederlo spuntare fuori all'improvviso con i suoi capelli rossi e i suoi occhiacci.
Alla stazione in una mattina d’autunno -->Carducci,fa parte delle Odi barbare(tentativo di
inserire nella tradizione metrica italiana il ritmo greco-latino).
Il lessico ha rimandi alla tradizione italiana,è aulico ma quando descrive il presente invece si abassa la
componente aulica;le costruzioni richiamano il latino. C'è un disagio esistenziale,inquietudine -->addio
alla persona amata in novembr-->portata via dal treno(modernità). C'è apatia=no voglia vivere
Poesia impostata su autunno,ma ha una breve parentesi d’estate quando ha conosciuto la donna in
giovinezza
Oh quei fanali come s’inseguono-->oh sa di rammarico,le luci del treno corrono dietro gli
accidïosi là dietro gli alberi, alberi,sono sbiadite,si avvicinano lentamente tra nebbia
tra i rami stillanti di pioggia e pioggia
sbadigliando la luce su ’l fango! la luce ha valore effimero-->morte prevale
freni tentati rendono un lugubre ->sistemano freni con rumori che sembrano campane
rintócco lungo: di fondo a l’anima funerale-->arriva rifiuto di vivere,doloroso
un’eco di tedio risponde
doloroso, che spasimo pare.
Sera=unico momento giornata in cui animo si acquieta; i lamenti non vengono esternati ; seti
sconfinate=seti dei valori ; cerchi supremi=sfiorati dalle bestemmie blasfemi
Dal basso (pianura)lo sguardo si alza verso le montagne-->descrizione pittorica dei colori;cobalto e
viola colori del tramonto
Unica consolazione vita data da affetti famigliari(che però dura poco,poi scompare)
“Il gelsomino notturno”-->fa parte dei CANTI DI CASTELVECCHIO (Località Toscana in cui ha
ricreato il nido familiare con le sorelle) ● Tematiche simili a Myricae ma più complesse ● Tono
dimesso ● Influenza del positivismo = parte da dati oggettivi-scientifici per descrivere realtà
misteriose. Tema =sensuale/erotico. Gelsomino=fiori si schiudono di notte. Poesia composta per il
matrimonio dell'amico Gabriele Briganti
Un’ape tardiva sussurra->ape arriva tardi e rimane fuori celle->paragone con pascoli che
trovando già prese le celle. non si sposerà mai e non avrà figli quindi non proverà felicità
La Chioccetta per l’aia azzurra->gallina costellazzione ,aia cielo.stelle pulcini-->metafora
va col suo pigolio di stelle. che la sera sta passando. Api e galline animali tipici fecondità
Per tutta la notte s’esala->odere gelsomino portato in giro->favorisce impollinazione
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;-->nella casa a luce si è spenta
brilla al primo piano: s’è spento...
Non pianger più. Torna il diletto figlio-->poeta=figliol prodigo che torna a casa
a la tua casa. È stanco di mentire. ricerca cose semplici dopo anni di eccessi
Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.-->madre chiusa nel suo dolore->deve tornare alla vita
sorriderà, se tu sorriderai.
La madre fa quel che il buon figlio vuole.-->lascia intendere che è cambiato,chiede di non pensare
tutto il mio cuore. Nulla è ancor distrutto.-->bisogno di ricoinciliarsi per curare anima,vita semplice
Settembre (di’: l’anima tua m’ascolta?)-->la madre sembra non ascoltarlo=rapporto difficoltoso
vo’ riaprire il cembalo e sonare->vuole suonare il clavicembalo per la madre di sera(aggiustare rapp)
sopra un antico metro, ma con una paterno nei confronti della madre
grazia che sia vaga e negletta alquanto.
"Grigio diluvio democratico odierno" = novità liberali dell'epoca (conquista della democrazia) =
ambisce al potere non sa cosa sia il bello ( borghesia/popolo sono negazione dell'estetica <> gli
che ha reso bella l'Italia e ora è in declino a causa dell'avvento della democrazia (ereditarietà =
richiamo al positivismo = non ti puoi improvvisare nobile perché è qualcosa di genetico) ● FAMIGLIA
STA ESTINGUENDO (Conte Andrea Sperelli è l'ultimo erede della casata)● DESCRIZIONE DI ANDREA
SPERELLI (il poeta parla di sé) = RITRATTO DELL'ESTETA (modello del giovane aristocratico
dell'800/persona raffinata che ama l'arte): - Enorme cultura che lo porta a distinguersi dagli altri =
non è andato a scuola (scuola come una tirannide/da una preparazione limitata) = non è necessaria
se sei nobile perché la cultura ce l'hai nel sangue → istruzione derivata dalla lettura e dai viaggi con il
padre (avere il gusto del bello permette di approfondire qualsiasi campo della conoscenza) -
Caratteristiche = passione per il bello + disprezzo dei pregiudizi (non si cura di ciò che pensano gli
altri) + avidità del piacere (non essere mai sazi di bellezza) ● DESCRIZIONE DEL PADRE PER CAPIRE IL
FIGLIO (parallelismo con il padre di D'annunzio): - Discorso razziale (quella degli sperelli è una razza
superiore) - Appartiene alla corte borbonica (nostalgia per la sua decadenza) = sceglie una dinastia
che non si sia compromessa scendendo a patti con la borghesia per questo non fa riferimento alla
nobiltà piemontese (Savoia) - Praticava l'edonismo (vita votata alla ricerca del piacere di ogni tipo) =
spendeva senza limiti + passionalità (che si rifletteva in un comportamento poco razionale) - Si era
sposato ma era infedele (matrimonio come limitazione) = ha vissuto separato dalla moglie
viaggiando insieme al figlio - Ed. del figlio = ha imparato sperimentando le cose invece che
leggendole sui libri → gli dava l'esempio e gli ha insegnato l'avidità del piacere (tutto si può) ●
INSEGNAMENTO FONDAMENTALE DEL PADRE = BISOGNA FARE DELLA PROPRIA VITA UN'OPERA
D'ARTE (dev'essere eccezionale/nessuna legge morale può interferire con la tua vita = sei tu l'artista
che deve plasmarla a suo piacimento/HABERE NON HABERI = comandare non essere comandato) →
vita priva di limitazioni (spese eccessive che portavano a indebitarsi/tripudio dei sensi e assenza di
razionalità) = questo comportamento contrastava con i principi morali che sentiva ma che metteva a
RESTRIZIONE) + VIVERE SENZA RIMPIANTI (provare tutto così da non poter rimpiangere in futuro di
non aver fatto qualcosa) ● Si rende conto che una vita senza regole porta l'autodistruzione perché
dopo essersi autodistrutti il piacere non può più essere provato = ANDREA SPERELLI È UN INETTO (LA
professionista l'arte della parola = giudizio negativo sul padre = gli ha trasmesso il SOFISMO (capacità
STESSO ● Dopo la morte del padre (maestro) = si ritrova in balia dei suoi desideri (giovane,
inesperto, ricco e privo di volontà) → va a Roma (il poeta indugia nel descrivere i monumenti)
2 donne principali del romanzo (opposte) = Elena Mutti (uguale a Sperelli) <> Maria Ferres (onestà,
devota e religiosa)
● Verso libero + rime ricorrenti senza schema fisso ● Slancio dionisiaco/vitalistico ● Tono
PURIFICATORE NELLA CLASSICITÀ) = quando torna in Italia si immerge nella modernità (città orribili
chiave mitica/orrore della città industriale di età forza e bellezza per le sue grandissime potenzialità)
→ celebra le masse operaie (facilmente influenza il da parte del superuomo), il capitale, la finanza, le
industrie e le macchine (racchiudono energie che possono essere usate per fini eroici) ● RISCOPRE
dell'intellettuale = non si oppone più alla società borghese ma diventa la guida delle sue imprese
gloriose ● Riflette la paura degli intellettuali di essere emarginati = l'autore non rimane impotente
ma reagisce con sogni di onnipotenza e si pone come celebratore della modernità ● Mito riletto in
chiave moderna <> modernità riletta in chiave mitica ● Usa il termine latino Ulisse (<> Pascoli ava e
usato quello greco Odisseo) ● Sottotitolo "laus vitae" (lode alla vita) = godersi la vita/non lasciare
nulla di intentato ● Classicismo = richiamo alla MITOLOGIA + linguaggio aulico (ricco di enjambement
● Uso del VERSO LIBERO (ricadute superomistico anche sulla metrica) ● STILE RIDONDANTE ● Inizia
con una similitudine = viaggio verso la Grecia paragonato al viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca (la
Grecia è la patria di D'annunzio dal punto di vista culturale > culla della bellezza) → quando si torna a
casa il cuore è trepidante (ci si sente leggeri) ● Parte da Brindisi (Puglia) = del porto vede solo una
colonna romana → modernità sparisce e rimane solo l'antichità ● Come Enea è venuto nel Lazio →
D'annunzio va in Grecia (ellade = grecismi) = la descrive come un'opera d'arte inarrivabile (scolpita
nella luce del dio apollo/statua che incarna la forza perfetta) ● Mentre stanno navigando
pericolo/la forza si dimostra nel pericolo - Culto del corpo = il corpo dell'eroe è forte (non ha bisogno
di armatura) - Tiene le vele della propria vita = il superuomo combatte il destino - DESCRITTO COME
UN VECCHIO MARINAIO (re di tempeste) → capelli bianchi = saggezza (esperienza nel guidare gli
FORZA = CARATTERISTICA FONDAMENTALE del superuomo - È già tornato a Itaca (strage dei proci)
ma non rimane a casa e torna in MARE (simbolo della lotta e del pericolo) = al superuomo non
interessano le cose domestiche e le comodità, lui HA UNA MISSIONE (LOTTARE DA SOLO CON
restare a casa a lavorare è per le masse borghesi - Porta con sé solo l'arco (allegra vendetta) =
esaltazione della vendetta (con quell'arco, che secondo il mito era difficilissimo da tendere, si era
vendicato sui proci) ● D'annunzio e i suoi amici si sentono contagiati dal suo coraggio solo nel
guardarlo (come i Coribanti = sacerdoti di Bacco) → lo chiamano (epiteto = laertiade) e gli chiedono
dove sta andando (verso quali meravigliosi pericoli) → IL SUPERUOMO ÈLIBERO E ARTEFICE DEL
PROPRIO DESTINO (collegamento con l'Ulisse dantesco = sete di conoscenza) ● Ulisse non li
considera minimamente (per lui sono degli esseri inferiori/dei bambini) → D'annunzio osa chiamarlo
da solo (il superuomo agisce da solo) e proporsi come suo pari (si considera più forte degli altri/gli
chiede di sottoporlo alla prova dell'arco per provare la sua forza) → Ulisse si volta verso di lui e lo
guarda per un istante (riconosce il suo giovane orgoglio) poi se ne va → DISPREZZO PER LA MASSA (il
contagiato dal superuomo = d'ora in poi è ISOLATO (SOLITUDINE) → nella vocazione superomistica
non c'è spazio per l'amicizia (PER EMERGERE DALLA MASSA DEVI ESSERE SOLO A COMBATTERE
CONTRO IL MALE) ● ESALTA LA FORZA DEL PENSIERO SUPEROMISTICO (pensiero come scintilla
dell'azione) → forza come valore + importante ● Arrivano a Itaca = VEDE I PARENTI DI ULISSE
DELLA MASSA POPOLARE → è caduta in basso/ridotta a una serva: è una regina ma guarda le oche
che mangiano per evitare che l'aquila le uccida/Ulisse se n'è andato e il letto coniugale è
vuoto/rimpiange di essergli stata fedele (fedeltà non ripagata) → CONSIDERAZIONE DELLA DONNA
che non sarà mai alla pari del superuomo/per il superuomo LA VITA CONIUGALE NON HA VALORE
(no amore) → la donna del superuomo è destinata alla tristezza e all'abbandono - Telemaco =
“La pioggia nel pineto”-->fa parte di Alcyone, Uso del verso libero ● Struttura musicale
(allitterazioni, assonanze, rime, onomatopee, enjambement) = cerca di rendere i suoni della pioggia
estiva nelle pinete marittime (rumore della pioggia cambia a seconda di dove cade) ● Parte da
un'esperienza reale e poi la trasfigura (diventa un'esperienza superomistica/ l'io D'annunzio e della
donna si sono potenziati grazie alla fusione panica con la natura) = sta facendo una passeggiata con
la sua donna lungo il litorale tirrenico (Versilia) ● Lessico musicale = taci, ascolta, odi, canto, accordo,
Del bosco non odo-->solo lui e ermione hanno coraggio di entrare nel bosco
Umane; ma odo
Salmastre ed arse,
Piove su i pini
Scagliosi ed irti,
Su le ginestre fulgenti
Di fiori accolti,
Su i ginepri folti
Di coccole aulenti,
Su i freschi pensieri->sinenstesia
Su la solitaria verdura
E varia nell'aria
Secondo le fronde
Ascolta. Risponde
Non impaura,
Nè il ciel cinerino.
E il pino
Ha un suono, e il mirto
è molle di pioggia
E le tue chiome
Auliscono come
Le chiare ginestre,
O creatura terrestre
Si fa sotto il pianto
Che cresce;
S'allenta, si spegne.
Crosciare
L'argentea pioggia
Che monda,
Secondo la fronda
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
Ermione.
Aulente,
Or congiunti or disciolti
Ci allaccia i mallèoli
C'intrica i ginocchi
Su i freschi pensieri
M'illuse, che oggi t'illude,->ora lui è nel passato e lei è nel presente-->esperienza mistica dovuta a
sta dicendo qualcosa e nel frattempo c’è il bagliore di una cannonata in lontananza.
Suoni deformati che danno idea dei missili e proiettili , si usava il mortaio , ripropone le mitragliatrici
, i soldati a piedi, ci sono anche gli animali , le parti di cavalleria, nitriti, ripropone inoltre i momenti
in cui i bombardamenti si fermavano e poi di nuovo il caos. Riferimenti musicali, indicazioni
geografiche , comunicazione telefonica, riporta quello che sentiva da quelli che trasmettevano con la
radio
Testo:
ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di
500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo
all'infinito
nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tali pugni
batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi
acuti della battaglia Furia affanno
orecchie occhi
narici aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto tara-tatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato
sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m della
fucileria Giù giù in fondo all'orchestra
stagni diguazzare buoi buffali pungoli
carri pluff plaff impennarsi di cavalli
flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craac
[LENTO DUE TEMPI] Sciumi Maritza o Karvavena croooc craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare
come piattttti d'otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciack [PRESTO] ciaciaciaciaciaak su
giù là là in-torno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe
vampe
vampe vampe
vampe vampe
vampe ribalta dei forti die-
vampe
vampe
tro quel fumo Sciukri Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò Ibrahim
Rudolf allô allô attori ruoli
echi suggeritori scenari di fumo
foreste applausi odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati odore di salnitro odore
di marcio
Timmmpani flauti clarini dovunque basso alto uccelli cinguettare beatitudine ombrie cip-cip-cip
brezza verde mandre don-dan-don-din-béèé tam-tumb-tumb tumb tumb-tumb-tumb-tumb
Orchestra pazzi bastonare
professori d'orchestra questi bastonatissimi suooooonare suooooonare Graaaaandi fragori non
cancellare precisare ritttttagliandoli rumori più piccoli minutissssssimi rottami di echi nel teatro
ampiezza 300 chilometri quadrati Fiumi Maritza Tungia
sdraiati Monti Ròdopi ritti al-
ture palchi loggione 2000 shrapnels sbracciarsi ed esplo-dere fazzoletti bianchissimi pieni d'oro
Tumb-tumb 2000 granate protese strappare con schianti capigliature tenebre zang-tumb-zang-
tuuum-tuuumb orchestra dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio
tenuta nell'alto cielo pallone sferico
dorato sorvegliare tiri parco aerostatico Kadi-Keuy.
I.
Col suo giardino incolto, le sale vaste, i bei-->cita la sua opere
balconi secentisti guarniti di verzura, ->la vila che descrive sembra uscire da un libro->trasandata
la villa sembra tolta da certi versi miei,-->finiti tempi di aristocrazia con feste e banchetti
sembra la villa-tipo, del Libro di Lettura…-->decadenza aristocrazia
S’ode un latrato e un passo, si chiude cautamente-->suonano ed esce totò,25 anni con madre e
la porta… In quel silenzio di chiostro e di caserma zio demente e prozia vecchia
vive Totò Merùmeni con una madre inferma,
una prozia canuta ed uno zio demente.
II.
Totò ha venticinque anni, tempra sdegnosa,-->carattere fiero,scrive ed è colto gli altri lo
molta cultura e gusto in opere d’inchiostro, descrivono come uno scarso cervello e morale
scarso cervello, scarsa morale, spaventosa
chiaroveggenza: è il vero figlio del tempo nostro.-> Non è cattivo semplicemente non si inserisce
nella società e nei suoi meccanismi
Non ricco, giunta l’ora di «vender parolette»-->voleva fare lo scrittore ma nella sua epoca
(il suo Petrarca!…) e farsi baratto o gazzettiere, non gli conveniva-->non fa nulla
Totò scelse l’esilio. E in libertà riflette
ai suoi trascorsi che sarà bello tacere.
III.
La Vita si ritolse tutte le sue promesse.-->si fa del male=passività totale anche nell’amplesso
Egli sognò per anni l’Amore che non venne, amoroso
sognò pel suo martirio attrici e principesse
ed oggi ha per amante la cuoca diciottenne.
IV.
Totò non può sentire. Un lento male indomo
inaridì le fonti prime del sentimento;--> ha la tubercolosi->no futuro->senso vita=scrivere
l’analisi e il sofisma fecero di quest’uomo non c’è forza futurismo=rassegnazione
ciò che le fiamme fanno d’un edificio al vento.
V.
Così Totò Merùmeni, dopo tristi vicende,
quasi è felice. Alterna l’indagine e la rima.-->quasi felice=parola dal grande peso
Chiuso in se stesso, medita, s’accresce, esplora, intende
la vita dello Spirito che non intese prima.-->non sorride mai
“Umorismo”-->Pirandello
Spiega il modo di scrivere del “Primo Pirandello” • Come nasce un’opera d’arte di solito ( processo
creativo degli scrittori tradizionali) -- > espressione di un sentimento interiore (idea madre
spontanea che poi va portata a termine creando qualcosa di armonico = organizzazione/
composizione armoniosa di idee) -- > ispirazione = dono divino (parti dall’idea e poi inizi un lungo
percorso di riflessione ) |La volontà scaturisce dalla combinazione tra riflessione e coscienza e
permette di portare a termine un’opera (dipende dalle componenti interiori ) | Di solito nell’arte
tradizionale la riflessione si nasconde =vedi solo il risultato del percorso interiore che l’artista ha
fatto per creare l’opera (lavoro enorme, che rimane invisibile) -- > opera = forma del sentimento •
PIRANDELLO NON FA COSI > lui sperimenta = carica eversiva dell’arte del ‘900 -- > percorso creativo
degli scrittori umoristi (processo diverso) -- > peculiarità : CAMBIA IL RUOLO DELLA RIFLESSIONE (
non rimane nascosta-invisibile) = RIMANE VISIBILE (quando racconta un fatto l’artista continua a
dare voce alla propria riflessione, ragionamenti interrompono la narrazione) -- > RIFLESSIONE
DELL’AUTORE CONTA DI PIU DELLA NARRAZIONE (preponderante) = scompone/ spiega i fatti narrati
• Leggendo opera dello scrittore umorista = nel lettore NASCE IL SENTIMENTO DEL CONTRARIO -- >
esempio per far capire cos’è : se vedo una vecchia signora (50enne) che si atteggia da giovane
(truccata e vestita da ragazza) mi metto a ridere perché avverto che è il contrario di ciò che
dovrebbe essere una della sua età ( L’ARTE DEL TRADIZIONALE TI FA SOLO AVVERTIRE IL
SENTIMENTO DEL CONTRARIO = è SUPERFICIALE = comico ) <> se qualcuno ti spiega che si comporta
così per salvare il suo matrimonio ( marito va dietro a quelle più giovani) = COGLI IL SENTIMENTO
DEL CONTRARIO (L’ARTE UMORISTICA NON FA RIDERE, PORTA SOLO AL SORRISO , MA SORRISO
AMARO PERCHE LA RIFLESSIONE TI FA RENDERE CONTO DELLA DRAMMATICITA DELLA VITA = se hai
capito il motivo del contrario) -- > differenza tra comico (ridere) e umorista (sorriso amaro) -- > STILE
TRAGICOMICO ( se analizzi bene ciò che fa ridere se ti fermi alle apparenze della società capisci che
la vita del ‘900 è drammatica e alienante perché la società ti soffoca e ti impedisce di realizzarti •
VISIONE DI ESSERE UMANO DI PIRANDELLO ( opposta a quella della società borghese) = l’essere
umano è qualcosa di fluido/ troppo complesso , indistinto e sfuggente ( es. non ci si deve stupire se
si manifestano comportamenti infantili in un adulto o se traumi del passato riaffiorano nel futuro)
per essere ridotto a delle etichette – degli stereotipi ( non può essere inquadrato in schemi come fa
la società borghese) -- > perché la sua descrizione sia reale e accurata deve essere fatta in modo
complesso (non semplicistico) -- > discorso dell’inconscio (complessità dell’essere umano spiegata
dalla psicanalisi) = noi conosciamo solo una piccola parte di ciò che siamo -- > L’UOMO HA VARIE
PERSONALITA (VARI VOLTI ) MENTRE LA SOCIETA VUOLE CHE NE ABBIAMO UNA SOLA • Volontà di
UNA VISIONE DISARMONICA • CAMBIAMO NEL TEMPO • Punto di vista sull’Essere Umano =
abbiamo più poli psichici tra cui ci sentiamo attratti, ogni essere umano ha più personalità (passione,
ragione) , a volte prevale una a volte altre (istinto, volontà), (tendenze e idealità ) --- > CI SONO
OSCILLAZIONI NEL COMPORTAMENTO • LA VITA -- > è un flusso continuo a cui mettiamo argini e
paletti per darle una gabbia, una forma , noi stessi ci imprigioniamo in un ruolo, ma questi argini poi
saltano il fiume può straripare, non ce la si fa più e si rompono gli argini, è la vita che lo esige • Vi
sono anime irrequiete , persone che rifiutano le maschere, le forme -- > Disadattate • IL CORPO -- >
CI BLOCCA IN UNA FORMA CHE NOI STESSI RIFIUTIAMO -- > la società esige l’apparenza del corpo •
Visione disarmonica dell’essere umano, disgregazione dell’essere umano -- > (arte tradizionale tende
a fissare > l’arte umoristica è più realista mostra questo flusso ed è volutamente disarmonica per
esprimere disarmonia del reale) ---- > l’arte sceglie certi elementi per essere coerente , semplifica e
non corrisponde alla realtà • Pirandello non semplifica, complica perché siamo più forme più
complessi• L’arte tradizionale da un interpretazione fittizia di noi • TUTTI PERSONAGGI DI
PIRANDELLO SONO INCOERENTI , PERCHE NOI SIAMO INCOERENTI • È PERICOLOSO SCOMPORRE UN
PERSONAGGIO -- > NON LO SI INTENDE • STILE = uno scrittore umorista cerca tutti i particolari più
intimi che uno scrittore tradizionale tralascerebbe , TI FA DUE QUADRI PIU VISIONI DI UNA STESSA
PERSONA – scontrando l’idealizzazione e la sintesi (semplificazione) che fa l’arte tradizionale >>>
mostra una realtà nella sua totalità e contraddizioni , contribuisce la “Riflessione” • SCOMPONE
CONTINUAMENTE (DIGRESSIONI) A LIVELLO SINTATTICO (FRASI E INCISI)
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso->sassi levigati da acqua
Ho tirato su
Le mie quattro ossa-->fatica
E me ne sono andato
Come un acrobata-> acrobata è come il soldato che sta in equilibrio tra vita e morte Sull’acqua
Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni->divisa importante per soldato-->per lui è straccio
Sudici di guerra
E come un beduino->nomade alla ricerca di casa
Mi sono chinato a ricevere--<sottomissione
Il sole
Il mio supplizio
È quando
Non mi credo
In armonia
Ma quelle occulte
Mani
Che m’intridono
Mi regalano
La rara
Felicità
Ho ripassato
Le epoche
Della mia vita
Questi sono
I miei fiumi
Questo è il Nilo
Che mi ha visto
Nascere e crescere
E ardere d’inconsapevolezza
Nelle distese pianure-->sogni infiniti del fanciullo->inconsapevole della realtà
Porto sepolto è il luogo di noi più profondo e segreto->interiorità-->il poeta prende la sua interiorità e
fa poesie
Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti-->da dentro di lui li porta alla luce
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto-->percezione di mistero
“Tutto ho perduto”-->Ungaretti,parla dell’infanzia
Tutto ho perduto dell’infanzia
e non potrò mai più
smemorarmi in un grido.->il grido aiuta a sfogarti/dimenticare,ma non in questo caso->trauma indelebile