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A P R I L E 2 0 2 1

Gli accessori UN ALBERO


di primavera PER OGNI PERSONA
sono essenziali (D I CE STE FAN O BO E R I)

I TA L E NTI
DELLA MODA
CIRCOLARE

IN FUGA DALLA
SI LI CO N VALLE Y

VOGLIAMO
ANDARE
AL CINEMA

ESISTE ANCHE
UN'ECOLOGIA
DEL LINGUAGGIO?

DIALOGO
CON LA
NATURA
HMC ITALIA - ANNO 19 - N°4 APRILE
sommario

aprile
RUBRICHE
Editoriale del direttore 26
Scriviamoci, lettere a Marie Claire e messaggi social 30
Sentimentalisti anonimi: quando l’amore perde le parole per dirlo, di Chiara Gamberale 32
Tengo famiglie: sono tempi da fantascienza ma i figli sanno gestirli, di Michele Neri 36
Che cosa ho imparato da: la bellezza di stare nella casa che senti tua, di Cristina Guarinelli 38
Spunti di vista: quando abbiamo cominciato a essere così suscettibili? di Guia Soncini 40
Femminile plurale: investire in uno stile di vita più naturale? 43

WOW
Cover: l’Italia che sorrideva al futuro: le foto di Paolo Di Paolo arrivano a Milano 47
Donne: vini col pedigree, eco-fibre e manager illuminate 48
Nell’aria: nasce il nuovo Draghi Style a base di sobrietà raffinata e discrezione 50
Giovani: che fine hanno fatto i protagonisti del Climate Change? 52
Decoder: un Rolex è per sempre con l’arte della manutenzione 54
Sostenibilità: start up per l’integrazione, tessuti antispreco e murales con le api 56
Fattorie: grattacieli d’insalata per il nuovo progetto di vertical farm 58
Libri: sei autori italiani alle prese con i labirinti del sentimento e della famiglia 64
Libri: memoir, favole, romanzi, avventure e reportage da tutto il mondo 66
Cinema: un Messico che fa pensare e altre novità da tre continenti 68
Musica: c’è chi costruisce ponti di pace più tre album sentimentali 70
Tivù: le serie in arrivo e una rapper-attrice da tenere d’occhio 72
Foto: la poesia per immagini di DeBiasi, i ruderi di Seiland, Malkovich diventa Lynch 74
Arte: le nuove mostre che arrivano al centro delle emozioni 76

STORIE
Dalla vita straordinaria alla chiusura: che cosa succederà nella Silicon Valley? 78
Abbiamo nostalgia del cinema, il nostro sondaggio lo conferma 88
La moda circolare rigenera, nobilita, crea desideri: chi sono i designer più originali 92
La lingua è inquinata da frasi fatte e distorsioni. Elogio di una nuova ecologia delle parole 100
A Milano una brigata femminile offre sostegno psicologico a chi ne ha bisogno. Per telefono 108
100 domande all’architetto Stefano Boeri, che c’invita a osservare il mondo attraverso i rami 114
La mia storia: sono un’assaggiatrice di caffè, grazie a mio nonno Moka 120
sommario

MODA
Rinascita: stile libero tra romantico e sensuale 124
Giardino segreto: nel piccolo Eden dell’artista, fotografa e modella Sofia Fanego 136
Moda etc.: muse intramontabili, pezzi da museo e team femminili 154
Eco-moda etc.: circolarità e fibre da riciclo per uno stile sostenibile 156
Seconda vita: Louis Vuitton recupera avanzi di seta con creatività 158
Madre Terra: tonalità calde e naturali per gli accessori di stagione 162
Shopping: i colori d’autore (ispirati a Mondrian) delle nuove borse 174
Shopping: dallo smeraldo al lime per una zona verde confortevole 176
Shopping: in un orto-giardino per coltivare passioni 177
Shopping: api, fiori e farfalle per gli orecchini maxi o minimal 178
Shopping: dal bianco perla ai toni neutri della paglia, è amore bucolico 179
Prodigi e scoperte: le gemme segrete dell’Alta Gioielleria Tiffany & Co. 180
L’impero dei cristalli: Swarovski cambia rotta con Giovanna Engelbert 182
Porta-valori: la responsabilità etica e sociale di Recarlo con Eco-Age 184
Gioielli etc.: interpretazioni straordinarie, epoche da riscoprire, segreti rivelati 186

BELLEZZA
Idee fertili L’eco attivismo punta a una cosmetica più trasparente 190
Prix d’Excellence de la Beauté Italia 2021: tutte le nomination 198
Intervista a Virginie Courtin-Clarins, una donna “responsabile” 203
Tentazioni Un tono romantico per bouquet floreali e makeup cattura-luce 206
Nuovi accordi Un profumo dal cuore introspettivo 208
Beauty etc. Scie olfattive da rockstar, buone filiere e trucchi felini 210

STILI DI VITA
La primavera dentro Fiori scapigliati per arredare la casa con allegria 216
Stili di vita etc. Una terrazza botanica, mobili green a bordo piscina, foglie ricamate 222
L’oroscopo del mese: la dolcezza di Stefano Vighi 224
Spazio libero Un luogo magico tra cielo e terra, nell’opera di Fabrizio Gorgoni 226

COPERTINA Dialoga con la natura, è connessa


alla Terra. Blusa di seta e lino con dettagli a punto
smock e gonna di denim écru con motivi traforati, Dior.
Servizio Ivana Spernicelli. Foto Marta Bevacqua.
Trucco Tania Friscic per Atomo Management.
Capelli Barbara Bertuzzi per Freelancer Agency.
Modella Marte Boneschansker per Paparazzi Model Management.
editoriale

Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. Pensa che un albero canta e ride. Pensa che un
albero sta in un crepaccio e poi diventa vita. Alda Merini

Piantare un albero per ogni abitante non è un’idea romantica, è un progetto costruttivo e
realista per ripensare al segno che vogliamo lasciare sulla Terra: è tempo di restituire ossi-
geno, e assume un valore più grande ora che stiamo boccheggiando. Ci manca il respiro,
e in quest’anno di chiusura e riflessione abbiamo compreso profondamente, forse, quanto la
natura abbia sofferto l’incoscienza di certi comportamenti umani. Il virus ci ha richiamato
alla responsabilità, le nuove generazioni ci hanno ammonito e hanno patito la nostra irre-
sponsabilità. L’ambientialismo non è più una velleità idealistica, è un impegno che come
collettività globale dobbiamo assumerci.
Per questo il numero di aprile, il mese dedicato alla Terra, parla di dialogo con la
natura. Abbracciamo l’iniziativa ForestaMi - tre milioni di alberi a Milano entro il 2030 -
di cui ci parla Stefano Boeri (che nelle 100 domande ci racconta molto altro sulla sua idea
dell’abitare futuro), e seguiamo con curiosità la realtà innovativa dell’agricoltura verticale:
meno sprechi, meno pesticidi, meno spazi richiesti per far crescere lattughe e ortaggi colti-
vati con processi da ingegneria aerospaziale.
Tra di noi ci sono scriteriati ed esasperati che non rispettano le regole mentre le varianti
inglesi, brasiliane, sudafricane - e chissà quante altre saranno scoperte in questo melting pot
virale - impazzano e ci rendono sempre più fragili. Ma nell’ombra in cui viviamo arrivano
dei raggi di sole. Ci eravamo ripromessi di uscire diversi dalla pandemia, a metà del guado
intanto è arrivata la sobrietà del nostro nuovo premier alla guida del Paese. Meno parole e
più fatti. Più discrezione ed eleganza verbale. Perché esiste anche un’ecologia del linguaggio:
leggete cosa scrive Marina Mander contro il blabla inquinante e la desertificazione della lin-
gua. E non perdetevi l’energia davvero rinnovabile di chi ripensa mestieri e processi, come
fa la moda circolare che recupera, ricicla e dà una seconda vita a capi e tessuti inutilizzati.
Dietro c’è una nuova generazione di creativi, ma anche i grandi brand hanno intrapreso
percorsi sostenibili, e loro possono cambiare il sistema e le filiere.
Nel numero troverete spunti di riflessione ma anche parecchie ispirazioni che possono gene-
rare tante buone cose, di cui abbiamo bisogno più che mai. E per stare meglio abbiamo bi-
sogno anche di bellezza. La natura ci verrà in soccorso? Massì, è iniziata una nuova stagione.

ANTONELLA BUSSI
DIRETTORE DI MARIE CLAIRE
HMC ITALIA SRL - VIA R. BRACCO, 6 - 20159 MILANO

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HEARST. VIVERE MEGLIO


scriviamoci

LEADERSHIP E GENERI
Buongiorno Valeria, ho letto con interesse il suo articolo del numero di marzo sul nostro Sembrava sapessimo già
modo di essere leader. Mi ha dato una botta di tristezza il fatto che a tutt’oggi in Italia solo tutto, e invece i luoghi
il 18% dei dirigenti è femmina. E che le donne da noi non sono “abituate” al potere. migliori del corpo dove
mettere il profumo
E allora mi chiedevo come si esce da questa empasse. È colpa nostra - per esempio facciamo non sono quelli che
fatica a delegare - o il mondo in cui viviamo è ancora profondamente maschilista? Ada pensavamo: 60.540
➜ OTTIMA DOMANDA. IL NOSTRO PAESE È ANCORA PATRIARCALE E MASCHILISTA, COME DICONO sessioni per l’articolo
LE ESPERTE. DALLA MIA PICCOLA VISUALE DI MADRE DI FIGLI MASCHI LE CONFESSO, PERÒ, CHE SÌ, che svela segreti, anche
delle star. E poi, molto
FACCIO FATICA A DELEGARE, MA IN COMPENSO EDUCO I RAGAZZI A CONCETTI DI PARITÀ DI GENERE
dibattito per la denuncia
E RISPETTO. BASTERÀ? NON LO SO, MA DA UNA GENERAZIONE ALL’ALTRA TUTTO PUÒ SUCCEDERE. di Carré Otis riguardo le
Valeria Balocco molestie nel mondo della
moda, che avvengono
Caro signor Neri, leggo sempre la sua rubrica e la trovo parecchio interessante, e avendo una ancora, dice lei, anche se
in modo più sotterraneo.
figlia di 11 anni faccio spesso paragoni. E quindi mi viene da chiederle: ma sua figlia conosce
veramente il significato di LGBTPQA? Perché io faccio fatica a seguire l’acronimo che ogni
tanto ci attacca una nuova lettera. Non mi sento per niente razzista. Sarà solo una questione
anagrafica? In attesa di una sua risposta, stasera ne parlo con mia figlia. Francesca V.
➜ GENTILISSIMA LETTRICE, GRAZIE PER IL SUO GIUDIZIO: DEVO AMMETTERE CON DISAGIO CHE
SÌ, MIA FIGLIA DA QUALCHE MESE SA TUTTO SULL’ARGOMENTO, INCLUSI I SIGNIFICATI DELLE SIGLE
E, NONOSTANTE IO CERCHI DI CONFONDERLA, RISPONDE A TONO SU TUTTO. LA FONTE DELLA SUA
“SCIENZA” È TIKTOK MA LA CURIOSITÀ È PRECEDENTE, DIREI CHE È NELL’ARIA. UN CARO SALUTO DA
UNO IN ASSOLUTA MINORANZA. Michele Neri
Complice il World Pizza
Day, l’articolo sul comfort
CHI MI INSEGNA IL MADE IN ITALY? food più confortevole per gli
Quanto made in Italy trovo sempre nel vostro giornale! Sono convinto che sia questa la via italiani è stato anche il più
letto su marieclaire.com/it:
per ripartire e andare lontano, con le cose fatte ad arte grazie a conoscenze che si tramandano viva la Margherita, che
e si perfezionano nel tempo. Ho solo un dubbio. Ma c’è ancora qualcuno che lo insegna, è la più ordinata in delivery.
il made in Italy? Vittorio T. E poi, tanta curiosità per la
➜ CARO VITTORIO, A GIUDICARE DAL NUMERO DELLE BOTTEGHE CHIUSE (-49% PER CONFCOMMERCIO NE- vita di Serena Cappello,
moglie di Mario Draghi,
GLI ULTIMI DIECI ANNI), IL DUBBIO È LECITO. MA LA VOGLIA DI APPRENDERE È ANCHE AUDACIA E PASSIONE
una first lady tanto discreta
PERSONALE. È UN PERCORSO DIFFICILE A CUI BISOGNA AGGIUNGERE RESILIENZA, SOLDI E INVENTIVA. quanto influente, con un de’
LE SCUOLE NON MANCANO, MA BISOGNA FREQUENTARLE LASCIANDO CHE L’ESPERIENZA FACCIA IL SUO Medici tra i suoi antenati.
CORSO. SE POSSIAMO AIUTARTI IN QUALCHE AMBITO, SCRIVICI ANCORA. Alessandro Argentieri

Le stagioni del paesaggio Demi forever


Gli ombrelloni chiusi, È stata lei, Demi Moore,
il cielo come orzata, la più visualizzata (66mila
la sabbia intatta... Com’è volte) del mese scorso.
bello il mare d’inverno La sua sfilata per la
con pochissima gente Haute Couture Primavera
e tantissimo orizzonte. Estate 2021 @fendi non
Lo confermano le visite è passata inosservata.
a questo scatto per Ma i cuori più rossi sono
#MCMood. Un po’ arrivati per questa foto
di brezza marina anni 90, con un look bello
aspettando l’estate. da copiare.

Potete inviare le vostre lettere via mail a marieclaire@hearst.it


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30_mc aprile
sentimentalisti anonimi

La vostra vita diventa un racconto. Scritto da Chiara Gamberale

Una poesia sbagliata per innamorarsi,


una luce che irrompe e le parole perse
Aveva ventisei anni Maria Elena, quando ha migliori dell’Abruzzo. Che anni, quegli anni.
conosciuto Antonio. O meglio, quando ha tro- Scannàti era diventato di quattro, sei, dodici fogli.
vato il coraggio di parlargli per la prima volta, Un giornale vero, finanziato da due banche e da
perché chi era Antonio lo sapeva benissimo, lo una cooperativa. Poi un’associazione culturale,
sapevano tutti a Scanno chi era Antonio. Era il Gli scannàti. Producevano spettacoli per il teatro
figlio di Rocco lo scarpaio, era il primo laureato o li andavano a cercare in giro e li portavano a
di tutta la famiglia, era andato a studiare a Bo- Scanno. Antonio e Maria Elena facevano l’amo-
logna il giornalismo, dicevano in paese, ed era re e scrivevano e andavano a Roma, a Milano,
tornato perché non voleva raccontare il mondo, a Torino, a Genova, a Parigi a respirare quello
voleva raccontare Scanno al mondo, voleva por- che succedeva nel mondo. A raccontare Scanno
tare a Scanno il mondo. E poi aveva un occhio al mondo. Dove finiva di pensare Antonio, co-
verde chiaro e uno scuro scuro. minciava a sentire Maria Elena, dove cominciava
Si era avvicinata a lui lungo il corso, Maria Elena, a sognare lui, cominciava a pensare lei.
se ci avesse pensato forse non l’avrebbe mai fatto, Sono una cosa sola, si diceva di loro, a Scanno.
invece senza pensarci s’era buttata: «È vero che Quel bambino sarà fortunatissimo, si diceva,
cerchi persone per un giornale?», gli aveva chie- Chiara quando la pancia di Maria Elena cominciò a
Gamberale
sto. «Io scrivo poesie sui gatti». nasce a Roma gonfiarsi. E Luce è arrivata il primo giorno di
Avrebbero riso per anni, su quelle poesie. Perché nel 1977, primavera. Si diceva chissà quanto saranno felici,
in realtà si trattava di una sola poesia, questa: dove vive. adesso. Mancava solo questo, si diceva.
È scrittrice,
Piove, /fuori dalla finestra e dentro di me, autrice radio e tv. Ma quella bambina non dormiva mai. Aveva mal
ma tu no,/non piovi, /però ti muovi Ha una figlia, di pancia o mal di denti o mal di qualcosa: Maria
e accarezzi l’aria e dentro di me. Vita, nata nel Elena non lo capiva. Pensaci tu, implorava Anto-
novembre 2017.
Una poesia brutta, tutta sbagliata, proprio come Tradotta nio. Che si è addormentato su un materasso al
quell’approccio. Che però aveva innamorato An- in 16 Paesi, fianco della culla una notte. Due notti. Quattro.
tonio. Era vero che “cercava persone per un gior- ogni suo libro Sempre, anche quando la culla si è trasformata
è un bestseller.
nale”. O meglio, aveva messo su un giornale con Nel 2019 in lettino. Sono trascorsi sei anni. La direzione di
i due amici con cui era cresciuto e che tornato ha pubblicato Scannàti è passata da Antonio a Maria Elena. An-
a Scanno aveva ritrovato lì dove li aveva lasciati, il romanzo tonio va in redazione solo la mattina, poi prende
L’isola
uno al banco della pizzicheria della famiglia della dell’abbandono Luce a scuola, pranzano e la aiuta con i compiti.
madre, l’altro all’edicola del padre. Tre fogli ciclo- (Feltrinelli). Luce dorme in un letto da bambini grandi, con
stilati dove raccontavano Scanno a Scanno, per A giugno Biancaneve dipinta sulla spalliera. Antonio dorme
è uscito, sempre
prepararla a raccontarsi al mondo: e dove ancora da Feltrinelli, sul divano. Maria Elena ha sempre freddo. Vieni
prima di baciarla, Antonio aveva proposto a Ma- Come il mare qui, vorrebbe chiederle. Vieni qui, vorrebbe chie-
ria Elena di scrivere. Non quelle poesie orribili, in un bicchiere, dergli. Ma riescono solo a chiedersi compri tu il
il racconto intimo
ma le ricette di sua nonna Lucia che cucinava
SARA LANDO

del suo latte? Intanto: la felicità abita lì, si continua a dire


nel ristorante dove si facevano le sagne a tacconi lockdown. a Scanno, quando si indica la porta di casa loro. ❍

Manda la tua storia a Chiara: mcsentimentalisti@hearst.it

32_mc aprile
tengo famiglie

di Michele Neri

La fantascienza adesso è qui e i figli stanno


imparando a vivere più tempi insieme
Rientro a casa, nelle orecchie risuonano quasi avessi chiesto: e Costantinopoli? Osservo
ancora mezze frasi ascoltate al bar, per strada, i genitori. Per quanto anziani, per loro il futuro
al telefono. Parlano del futuro. Ne toccano dei esiste, ma lo nascondono dietro piccoli accorgi-
pezzetti, con prudenza e scaramanzia. Vediamo menti e giochi di prestigio. Evitano di parlarne
che cosa ci dicono la settimana prossima... Vorrei o di fare programmi. Per mio padre, da decenni
svegliarmi quando tutto è finito... È inutile, fino il futuro è quello che si palesa nel momento in
a giugno non c’è niente da fare... Fino al 2023 io cui non ammette di desiderarlo. Il domani è in
non credo... Ma il futuro non può ridursi così, fondo a una strada riparata da sguardi altrui. Mia
un vetro caduto in mille pezzi da maneggiare madre lo tiene a bada imbrigliandolo in un tale
con cautela. Ricordo quando il termine stesso numero d’ipotetiche sventure che il tempo stesso
evocava per me bagliori irresistibili. Sarà la pau- non si raccapezza e procede. La mia compagna:
ra, penso, gli stop and go di restrizioni e rinvii per lei il futuro avviene soltanto quando può oc-
dovuti al virus ad aver guastato una delle parole cuparsene. Per me è una battaglia. Mi spaventa.
più luminose e sconfinate. Un tempo il futuro Nessuno dei tre ha cambiato idea per il Covid.
era immenso, ma già prima del 2020 si era fatto È una questione generazionale?
piccolo. Se ne parlavo con i figli grandi, restavo Il futuro non è più lo Space Shuttle che schiz-
deluso. Sai per la tua generazione era diverso; se za dalla rampa di lancio verso le stelle. Penso ai
chiedi a quelli della mia, difficile che trovi qualcu- figli, forse è dentro di loro: la fantascienza che
no entusiasta. Deluso e triste per loro. Era stata la un tempo si annunciava davanti, adesso è qui,
crisi economica del 2008? È lì che il domani ha minacciosa e seducente, e loro stanno imparando
smesso di essere sognato? Viene in soccorso la so- Michele Neri a vivere più tempi insieme.
rella ventiquattrenne. Il futuro, dice, anche prima vive a Milano Cerco aiuto nei libri. Servono autori capaci di
del Covid non era granché: risucchiato dentro l’idea (dove è nato
nel 1959).
“sentire”, oltre che immaginare. Il primo è Mark
di dover essere perfetti, perdeva la magia. È stato Giornalista O’Connell. Appunti da un’Apocalisse è appena
bello fino alle medie. Certo, un po’ di avvenire e scrittore, ha uscito: si domanda cosa può fare il padre di due
l’abbiamo barattato con il presente infinito del diretto l’agenzia figli piccoli se divorato dall’ansia per la sorte del
fotografica Grazia
digitale. E poi? A domanda la piccola risponde: Neri. Ha tre figli pianeta, tra crisi ambientali, epidemie. Scrive che
il futuro era bello quand’ero in quinta elementare e da due donne. scommettere sull’Apocalisse è troppo facile, da
pensavo che in prima media potevo andare in giro Con Nicola, genitore l’unica cosa è mostrare di continuare a
il maggiore,
a far shopping con le amiche. Il Covid ha distrutto ha scritto Scazzi illudersi sul futuro, e riportarlo alla sua «magni-
tutto (è in prima media ma alla quarta quaran- (Mondadori), ficenza». Mi sembra più umano Charles D’Am-
tena, la capisco). che la dice lunga brosio. In Perdersi scrive che pensare all’avvenire
sul loro rapporto.
Un padre non può accettare che il futuro per i Nel 2018 dei bambini è sognare «un nulla in cui continui
figli non sia un luogo di meraviglie e in attesa di ha pubblicato a sopravvivere un investimento d’amore. Credi in
GÉRARD UFÉRAS

diventare il nostro. Insisto, sembro un predica- il suo primo un tempo che non è tuo». È tutto qui, innamo-
romanzo,
tore o un bambino - e poi, e poi? Ma il futuro Sospensione rarsi contro ogni logica di ciò che non appartiene
che cos’è per te? La domanda li lascia perplessi, (Centauria). a noi, facendo sì che questa passione si veda. ❍

36_mc aprile
che cosa ho imparato da

di Cristina Guarinelli

L’ordine è apparente, i ricordi propizi,


i colori magici: che bello sentirsi a casa
Tanto tempo fa, in una galassia lontana, davanti a me che incantata mi godevo il panora-
vivevo in un piccolo appartamento affacciato su ma (i capelli cementificati non hanno ringrazia-
un terrazzo che inquadrava in una speranzosa to). C’è stato un andirivieni di mobili e quadri e
prospettiva ogni giornata. Tre lire di affitto pa- fotografie, sono stati accumulati indizi di un pas-
gate vendendo libri nell’atrio dei teatri e casa per sato che per fortuna è presente. Tutto, dischi e cd
casa, preparando qualche esame per l’università, compresi, simula un ordine apparente. Se cerchi
perdendo felicemente tempo in vista di un futuro un libro non lo trovi e impazzisci, ma ti consoli
che prometteva il meglio. Poi di case ne ho cam- trovando quello che avevi cercato un mese prima.
biate tre, un po’ così ma per me incantevoli. E Sintesi: mio figlio non abita più qui ma quando
poi un giorno mio papà mi ha detto «ma perché ci viene è felice, io ho vissuto qualche anno in
invece di buttare via i tuoi soldi in affitti non vai un’altra città, da quando sono tornata penso che
a stare in quel mio vecchio appartamento in disar- vorrei traslocare e distrattamente mi guardo in-
mo?». Un privilegio? Un richiamo all’età adulta? torno. Vorrei una casa con più cielo davanti, più
Una proposta irrifiutabile? Fatto sta che una mat- amici vicini, più qualcosa che non so bene cos’è
tina sono lì e vorrei accoltellarmi: pareti marroni, ma se lo vedo lo riconosco. Due settimane fa sta-
stanze da scuola disfunzionale, dettagli da mettere vo per andare a vederne una che sembra fatta per
in fuga un geometra pazzo. Vabbè proviamo. Poi me, ma il motorino s’è rotto e la visita rinviata.
ho anche scoperto che le spese di quella casa era- Poi l’altro giorno mi sono svegliata strana, e via
no folli, altro che i miei affitti. Pazienza, la pro- via ho messo a fuoco: è qui che voglio vivere,
crastinazione ha vinto e oggi abito ancora lì. possibile averci messo così tanto a capirlo?
Qualche mese prima che nascesse mio figlio io Cristina L’inverno scorso, di passaggio a Milano, un ami-
e suo papà decidiamo di provare a cambiare, e Guarinelli co caro è venuto a trovarmi e poi mi ha scritto
in un giorno di sole entro in una casa con una ha lavorato di quant’era stato bene in “una casa un po’ ma-
a Marie Claire,
stanza dentro l’altra, la vista su una Milano che a D di Repubblica gica, sospesa tra una bottega dell’antiquario e il
sembrava New York, e dove già m’immaginavo (che ha diretto dedalo di un alchimista”. Viva la sua immagina-
gli amici che passano e salgono a spartire un po’ per tre anni) zione: l’alchimista qui non c’è, e ahimè neanche
e al Venerdì.
di chiacchiere e felicità. Poi su un tavolino vedo Grazie a suo Mago Merlino. Ma è qui che io sono A CASA.
quel libro, Il diritto di sognare di Bachelard, il mio figlio, a qualche E in questi mesi di lockdown ho fatto anche un
filosofo della scienza preferito: se non era un se- magnifica certo ordine. Ma mica troppo eh, che poi non
persona e a
gno quello, allora quale? Peccato costasse un bot- molta fortuna, trovo più nulla.
to, e allora ho provato ad arredare coi miei sogni ha coltivato con P.S. Queste righe sono state scritte ascoltando in
la casa che avevo. Il colore delle pareti è via via cura alcune loop Home, la prima traccia, struggente e radiosa,
passioni:
cambiato, con decisioni così rapide e ardite che Truffaut, di Everything That Happens Will Happen Today
credo l’imbianchino non si sia più riavuto. Non ci i Peanuts, un di David Byrne e Brian Eno: “Home, such a
ha mai messo piede un architetto, ma un giorno certo tipo body feeling... We’re home and the band keeps
di blu... Spera
sono entrati tre prodi muratori che hanno buttato di fare molti marching on... Connecting to every living sole...
giù muri su muri spalancando inedite prospettive errori nuovi. Compassion for things I’ll never know”. ❍

38_mc aprile
spunti di vista di Guia Soncini

Ho un’amica novantaduenne
che di recente m’ha chiesto «Abbiamo deciso
quand’è che abbiamo iniziato
a equiparare il marito che che la nostra priorità
t’ammazza a quello che ti dice
«Sta’ zitta». È stato, le ho ri-
non fossero i fatti
GUIA
SONCINI
sposto, quando abbiamo ini-
ziato a dimenticarci che sono
ma le parole»
è nata
a Bologna, solo parole: la data esatta la scoprirai leggendo il mio libro (per vendere una copia
e le dispiace in più m’approfitto delle signore anziane, sono proprio una svergognata).
per gli altri. Certo che so che le parole sono importanti; ma i due concetti non confliggono,
Ogni libro che
pubblica giura
anzi. Se, per dire la disapprovazione delle tue posizioni politiche, un docente uni-
che sarà l’ultimo, versitario ti dà della scrofa, non fa una cosa sensata. Ma non fa innanzitutto una
e così sperano cosa sensata per sé: che considerazione avremo d’un accademico con tale povertà di
le amiche che linguaggio? Le parole sono importanti. Quanto a te, se sei furba ti dirai offesa e
la ascoltano
lamentarsi
ferita (è un ottimo momento per approfittarsene), anche se sai benissimo che sono
per tutto il tempo solo parole.
in cui scrive. Ti dirai offesa non personalmente, ma come appartenente a una categoria: «in
Non fa un plissé quanto» è la locuzione più importante di questa nostra era della suscettibilità. Rag-
se dubitate
grupparsi è un sistema per ottenere forza che in passato ha dato ottimi risultati (i
delle sue virtù,
ma s’indigna diritti dei lavoratori, per esempio): quand’è diventata un’arma di distrazione? Potrei
se la insolentite occuparmi dei veri problemi delle donne - che non mi molestino, mi paghino il
con una giusto, e soprattutto trovino una cura per le mestruazioni: se gli uomini sanguinas-
punteggiatura sero tutti i mesi, l’industria farmaceutica avrebbe già risolto il problema - e invece
imprecisa.
la società dei suscettibili vuole che, in-quanto-donna, io m’offenda per le battute,
veda sessismo in luoghi assurdi quali i film e le canzoni, colga ogni occasione per
rimarcare la mia fragilità: da quando?
La categorizzazione doveva fare la forza, e invece è servita a feticizzare la debolezza.
Abbiamo deciso che la nostra priorità non fossero i fatti ma le parole: il non essere
irrisi, insolentiti, chiamati coi nomi sbagliati. Fingiamo d’ignorare che, se nel 1980
fossero esistiti i social, a quest’ora staremmo parlando dell’album della pandemia di
John e Yoko: il tizio che sparò a Lennon si sarebbe sfogato creando la pagina «John
è un quattrocchi», e il marito di Yoko Ono ora sarebbe un ottantenne che ci spiega
che lui passava le giornate a letto da prima del virus.
Che stesse succedendo - che stessimo diventando gente per cui il piagnisteo dev’es-
sere legge - hanno provato a spiegarlo i romanzieri più bravi, da George Orwell a
Philip Roth. Io ho solo messo ordine nella mutazione antropologica che va da
quando un intervistatore dice a Simone de Beauvoir che, mancandole l’esperienza
IN LIBRERIA della maternità, «è mutilata», e lei ne approfitta per dargli una risposta che illumina
SI INTITOLA
L’ERA DELLA
lui e tutti noi d’un concetto fondamentale per capire il mondo, a un oggi in cui una
SUSCETTIBILITÀ de Beauvoir s’accontenterebbe dei cancelletti con cui dire a Twitter che si sente of-
IL NUOVO LIBRO DI
GUIA SONCINI CHE
fesa e l’intervistatore maschilista non si deve permettere.
INDAGA E RACCONTA Purtroppo non posso scrivervi qui la vera risposta della vera Simone: la mia amica
QUESTI TEMPI
ASSAI PERMALOSI novantaduenne, se non negassi anche a voi il riassunto che ho rifiutato a lei, s’offen-
(MARSILIO, E 17). derebbe moltissimo.

Quando abbiamo iniziato a offenderci per tutto?


Una scrittrice mette ordine nella mutazione antropologica

40_mc aprile
femminile plurale

Quanto
investiamo
in uno stile
di vita più
naturale
di Antonio Mancinelli

LA DIREZIONE ERA QUELLA DA TEMPO, ma la il genere umano, come l’agricoltura e la pesca,


pandemia ha accelerato la corsa verso il traguar- ora in fase di ulteriore redditizio rilancio rispet-
do di un’economia in cui anche la finanza si deve to all’immediato passato. Stesso discorso per il
muovere a braccetto di un’alleata potente: la comparto immobiliare: tra febbraio e marzo, le
Natura. Il gruppo bancario svizzero Lombard richieste per casali, cascine e ville da parte di inter-
Odier, per esempio, nell’ambito del programma locutori italiani, ma anche stranieri, hanno avuto
Rethink Sustainability promuove presso i suoi un incremento intorno al 20%. Insomma, l’eco-
grandi investitori la Clic Economy, basata su un nomia non può più prescindere dall’etica, collet-
modello circolare, snello, inclusivo e “pulito”. tiva e individuale. «La reazione ai lockdown ci ha
E sostiene i settori da sempre indispensabili per condotto a riconsiderare il nostro rapporto con

43_mc aprile
femminile plurale

la Natura, in grado di assicurarci benessere fisico e di abitazioni efficienti dal punto di vista energe-
spirituale», afferma Michele Boroni, collaboratore tico da destinare a prima casa, con tassi variabili
di NextAtlas, piattaforma che elabora futuri sce- ridotti. O di sistemi come il virtual net metering,
nari di stili di vita grazie all’intelligenza artificiale. per cui sarà possibile scontare in bolletta la quo-
«Negli ultimi mesi, le attività all’aperto sono asce- ta di energia autoprodotta, scambiandola tra
se vertiginosamente nel mondo di circa il 222%, membri di una stessa

+20%
in Italia del 24%. Le escursioni hanno toccato il comunità».
+51%, le passeggiate in bici il +59%, le visite ai In attesa che il mes-
parchi nazionali il +68%». Fenomeni che sono di- saggio sia formulato
retta conseguenza delle limitazioni di movimento per arrivare a tutti,
imposte dalla pandemia, ma che non erano così c’è un settore che re-
scontati. «Anche in fatto di vacanze», dice Boroni, gistra una richiesta
«sono nate nuove formule, come lo Slow Travel è la percentuale sempre più eco, bio
cioè la crescente volontà delle persone a viaggiare dell’incremento previsto e green: il food. I dati
lentamente, rinunciando alla “comodità” dell’ae- nell’acquisto di ville, della ricerca voluta da
reo per treni e navi. Interessante notare poi come Bimby con la società
dalla nostra ricerca emerga una differenza di gene- casali e cascine lontani Mintel lo spiegano
re: a spostare gli investimenti verso la Natura sono da metropoli e città così: «Lavorare da
soprattutto le donne: +12%». I settori coinvolti casa ha generato nuo-
nella rivoluzione green sono la totalità dei servizi ve esigenze. Oggi il consumatore richiede cibi più
a disposizione del consumatore. Nella mobilità, salutari, attribuendo valore protettivo e curativo a
più che nell’acquisto di automobili elettriche, ciò che mangia. Le ricerche online con parole chia-
l’impennata si registra sul car sharing: +28,7% le ve come “dieta sana”, “vitamine”, “antiossidanti’,
iscrizioni fino agli inizi dello scorso anno. Natu- “probiotici” sono aumentate molto. Il 56% degli
ralmente, col lockdown di marzo e aprile i servizi italiani intervistati, soprattutto tra i 16 e i 34 anni,
sono crollati, ma già a maggio 2020 era ripartita la ha dichiarato di porre maggiore cura nell’alimen-
tendenza positiva. «E dopo il secondo lockdown, tazione. Quindi i prodotti biologici sono percepiti
causa di un nuovo calo, ci concentriamo sul fu- come salutari perché “puliti”, cioè privi di pestici-
turo: un momento importante, a giudicare dai di e additivi artificiali». E, se l’attenzione a un cibo
primi quattro mesi del 2021», spiega Andrea Le- sano indica avere a cuore la propria salute, è an-
verano, Regional Operations Director per il Sud che consolidato che il nostro benessere non può
Europa di Share Now. Che aggiunge: «In Italia, tra prescindere da quello altrui. Ecco, quindi, che
la fine di agosto e la prima metà di ottobre, abbia- confermano il loro successo iniziative come From
mo ottenuto numeri simili al pre-Covid». Trash to Table, movimento di coloro che voglio-
no evitare gli sprechi alimentari, per cui marchi
C’È ANCHE UN PROBLEMA DI della ristorazione di massa pro-
COMUNICAZIONE a rallentare un
adeguamento dei comportamen-
ti: secondo i dirigenti di Banca
Etica, per esempio, «non tutti
+56%
gli italiani tra i 16 e 34
pongono nuovi prodotti: gambi
vegetali trasformati in patatine,
chicchi scartati trasformati in gu-
stose birre. Secondo l’agenzia di
sanno ancora che è possibile ac- marketing Linchpin, di fronte al
quistare elettricità sostenibile e
anni che nei prossimi mesi dato che più del 20% dei rifiuti
100% rinnovabile a un prezzo che sceglieranno alimenti nelle discariche oggi è composto
decresce all’aumentare del nume- bio percepiti come sani da cibo, cresce la certezza che la
ro di persone che vi aderiscono, salvezza del Pianeta dipende an-
passando attraverso cooperative specializzate. E che da cosa (e quanto) metto nel piatto e ciò ge-
molti non sanno che esiste la possibilità di otte- nererà un aumento del 41% del consumo di cibi
nere mutui e crediti a tassi agevolati per l’acquisto “riciclati”. Ma non per questo meno buoni. ❍

44_mc aprile
world of wonder

Wow
Donne. Libri. Arte. Sostenibilità. Musica. Cinema

ORA, COME ALLORA


«CERCAVO UN’ITALIA CHE
GUARDAVA AL FUTURO»,
DICE DEL SUO LAVORO
IL FOTOGRAFO PAOLO
DI PAOLO, CLASSE 1925.
E COME NON
RICONOSCERLO IN
QUESTO SUO SCATTO
DEL 1960, DELLA COPPIA
A PASSEGGIO PER VIA
MONTENAPOLEONE?
ORA, COME ALLORA,
L’ITALIA E LA SUA
CAPITALE ECONOMICA
VIVONO UN MOMENTO
STORICO CRUCIALE E
LA DOCUMENTAZIONE
DI PAOLO DI PAOLO È UNA
STRAORDINARIA
RISCOPERTA, IN GRAN
PARTE INEDITA.
ALLA FONDAZIONE
VIA MONTENAPOLEONE, 1960 ©ARCHIVIO FOTOGRAFICO PAOLO DI PAOLO

CARLA SOZZANI DI
MILANO, DAL 10 APRILE,
VANNO IN MOSTRA
LA LUNGA STRADA DI
SABBIA, IL RACCONTO
DELLE VACANZE DEGLI
ITALIANI NEL 1959 CON
TESTI DI PIER PAOLO
PASOLINI, E MILANO
(FOTOGRAFIE 1956-1962).
QUESTA SEZIONE
PROSEGUIRÀ ALLO
SPAZIO BULGARI
(CHE, GUARDA CASO,
È IN MONTENAPOLEONE
AL 2), DAL 9 APRILE.
CI SARANNO ANCHE
IMMAGINI DI ATTRICI
DELLA DOLCE VITA
CHE INDOSSANO
GIOIELLI DELLA MAISON.
INFO E GALLERY
SU MARIECLAIRE.IT
EMANUELA MIRABELLI
Donne Wow di Valeria Balocco
ORA DI NATURA
Crede nell’equilibrio giornaliero tra uomo e terra,
e Penny Brook, chief marketing officer di Canada
Goose, ha istituito persino un Umanature Pass,
un “bonus” per i dipendenti di un’ora a settimana
da trascorrere nella natura durante l’orario di lavoro.
Cosa la lega all’ambiente?
Fin da piccola ho imparato che essere umani
significa far parte della natura. Sono nata
e cresciuta in Malawi, in Africa, e poi nella
campagna inglese. Amo la democrazia del mondo
UNA BUONA FIBRA naturale: vale per tutti.
UN PASSATO NELLA MODA, NEL MARKETING Come concilia questa passione con il suo lavoro?
E NEL DESIGN. UNA VITA FRENETICA DI Ho sviluppato alcune abitudini che consiglio a tutti.
MAMME LAVORATRICI, UNA SALDA AMICIZIA, Come andare a piedi in ufficio prendendo il percorso
OLTRE A UN DNA NORDICO CHE LE HA SPINTE meno battuto: è incredibile quanta bellezza naturale
A RICERCARE CON PASSIONE ALTERNATIVE prosperi nel cuore di una città, basta rallentare
GREEN. COSÌ LE DANESI SOFIE KING E TRINE e lasciare che venga da te. Fare amicizia con
JOHANSEN (SOTTO) HANNO DATO VITA A le piante: averle nel posto di lavoro porta energia
COPENHAGEN A NORDIFAKT, UNA STARTUP
e aumenta i livelli di ossigeno. Organizzare una
riunione mentre si cammina dà un nuovo significato
PER PRODURRE BIANCHERIA PER LA CASA
al “pensare in piedi”. Infine abbracciare
IN ECO-COTONE (IN BASSO, ASCIUGAMANI)
le condizioni meteorologiche estreme: niente
CON UN PLUS: IL TRATTAMENTO CON
come una pioggia battente raddrizza i pensieri.
POLYGIENE, UN’INNOVATIVA TECNOLOGIA Il viaggio che l’ha cambiata?
CHE EVITA LA FORMAZIONE DI BATTERI E Quello nell’Alto Artico canadese, simile a un viaggio
ODORI. PER RISPARMIARE ACQUA, ENERGIA sulla Luna. L’immobilità e gli estremi crudi della
E TEMPO. SENZA RINUNCIARE A FRESCHEZZA tundra mi hanno portato bruscamente a ricalibrarmi:
E IGIENE (NORDIFAKT.COM). siamo ospiti su questo pianeta. Abbiamo immerso un
microfono nell’acqua per ascoltare le conversazioni di
foche, narvali e balene. È stato un privilegio.
MANUELA RAVASIO

appassionate

Territori inebrianti
Per molto tempo Elena Walch è stata la prima e unica donna viticoltrice dell’Alto
Adige, ora l’affiancano anche le figlie, Julia e Karoline, 33 e 34 anni. Era il 1985,
COURTESY NORDIFAKT

una carriera da architetto alle spalle, quando convinse il marito ad affidarle


i vigneti delle tenute di Castel Ringberg e di Kastelaz. Da pioniera in un mondo
allora “al maschile”, puntò su un nuovo approccio per l’epoca: territorialità
e specificità dei siti di coltivazione dei vitigni. «La gente vuol sapere cosa beve
e cosa realmente rappresenta l’etichetta di una bottiglia. Creare un ponte tra
prodotto e territorio significa fare cultura dal vivo», ha affermato. Perché anche
il vino può essere una questione di identità. Femminile.

48_mc aprile
Nell’aria Wow di Antonio Mancinelli

SOBRIA E PREZIOSA
È DISPONIBILE
IN DUE GRANDEZZE
E PIÙ COLORI
LA NUOVA BORSA
MINIMALE DOUBLE C,
CARTIER.

VEDERE L’ESSENZIALE
LENTI SFUMATE
E UN PONTE DORATO
PER GLI OCCHIALI
CHIC SARTORIALE DA SOLE UNISEX CON
IL SOPRABITO LA MONTATURA NERA,
DI LANA E SETA, BOSS EYEWEAR.
LA BORSA, LE
SCARPE E I GUANTI
BIANCHI, FENDI.

DRAGHI
STYLE
La misura e la compostezza del nuovo
premier (che non appare e non è sui social)
sembrano quasi arrivare da un altro
pianeta, abituati come eravamo a politici
chiassosi e presenzialisti. Educato ma non
distante, dà del “lei” a tutti, colleghi
compresi: però si mette, come tutti, in fila COME UNA VOLTA
per entrare nei musei. Con sei lauree honoris FILIGRANATA E
VERGATA LA CARTA
causa e amiche come Ursula von der Leyen, DA LETTERE MILANO,
parla poco e agisce molto. Così, dopo UNO DEI CAPISALDI
i Ciampi Boys e Le bimbe di Conte, ci piace DELLA CARTOLERIA
PINEIDER.
inventare Le donne di Draghi: che si ritrovano
nel suo stile classico ma non antiquato, colto
senza esibizionismi, discreto. Ed elegante.

SCRIVIMI ANCORA
BLACK MAMBA 88
È IL REMAKE DELLA
STORICA PENNA 88
DEL 1947, AURORA.

RAFFINATE
GEOMETRIE
SECRÉTAIRE
E TAVOLINO
DA LAVORO QUADRI PORTATILI
IN QUERCIA PANTERA NERA È IL NOME
ATTELAGE DEL FOULARD DI SETA,
ÉQUIPAGES, SALVATORE FERRAGAMO.
HERMÈS. È DEL 1987 ED È
STATO DISEGNATO
DA FULVIA FERRAGAMO
VISCONTI. A LEI E AI SUOI
DISEGNI È DEDICATA LA
MOSTRA SETA AL MUSEO
SALVATORE FERRAGAMO
DI FIRENZE, DAL 25/3
FINO AL 18/4 DEL 2022.
50_mc aprile
Giovani Wow di Valeria Balocco

VOGLIAMO CAMBIARE ARIA


Joe Biden ha elevato il clima a priorità nazionale, mentre in Europa i fondi del Recovery plan dovrebbero
andare a finanziare anche misure per ridurre i gas serra. Il clima è tornato (per fortuna) priorità nelle agende
dei governi. I ragazzi di Fridays for Future, costretti dalla pandemia a spostare i loro “scioperi” sui social,
non hanno mai smesso di chiederlo. Ne abbiamo raccolto le voci. E i gesti quotidiani,
simbolo di un cambiamento che parte da loro. Sensibilizzare è anche l’idea di Matias Alejandro Acuña,
studente argentino autore di questo scatto, Border, che ritrae Punta Bermeja, riserva naturale
in Patagonia, e racconta la vita dei ranger che lavorano per proteggerla. L’immagine è in concorso
al Sony World Photography Awards 2021 nella categoria Building a better future.

©MATIAS ALEJANDRO ACUÑA, ARGENTINA, SHORTLIST, STUDENT COMPETITION, BUILDING A BETTER FUTURE, 2021 SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS
Alice
Anna 20 ANNI, STUDIA
23 ANNI, DI GORIZIA, ECONOMIA E
STUDIA TECNICA COOPERAZIONE
DELLA RIABILITAZIONE A FIRENZE
PSICHIATRICA A TRIESTE
«È VERO CHE IN
«COME ATTIVISTA PASSATO CI SONO
Andrea CERCO DI SENSIBILIZZARE STATI PERIODI Lavinia
20 ANNI, STUDENTE
LE PERSONE. PRIMA Elisa DI RAFFREDDAMENTO 14 ANNI, LICEO
DEL COVID 16 ANNI, LICEO O RISCALDAMENTO EUROPEO, ROMA
DI BIOLOGIA A MILANO
ANDAVAMO CLASSICO, ASTI DEL GLOBO, MA MAI «PARLO SPESSO
«LA CRISI CLIMATICA A RACCOGLIERE RIFIUTI IN MODO COSÌ
«I PROBLEMI DEL CLIMA USANDO
NON È SOLO LA SUL FIUME, ORA ACCELERATO. COI
LI CONOSCIAMO L’IMMAGINE DI
BATTAGLIA PER LA DIFESA A PARLARE NELLE NOSTRI
DA DECENNI, MA PER UN FUOCO DAVANTI
DEGLI ORSI POLARI O SCUOLE. COMPORTAMENTI
CAMBIARE LE COSE A CASA: TU COMINCI
L’ARIA PULITA, MA È UNA NON MANGIO NÉ ABBIAMO ALTERATO
DOBBIAMO FARE A TIRARCI UNA
QUESTIONE SOCIALE. CARNE, NÉ PESCE, USO GLI EQUILIBRI:
FRONTE COMUNE. SECCHIATA D’ACQUA
I CAMBIAMENTI SOLO BICI E MEZZI I GOVERNI DEVONO
E CREARE, AL DI LÀ PER SPEGNERLO.
NON COLPISCONO PUBBLICI: PICCOLE ASCOLTARE
DEGLI SCHIERAMENTI POI ARRIVA IL VICINO,
TUTTI ALLO STESSO AZIONI, INSUFFICIENTI GLI SCIENZIATI.
POLITICI, UN PIANO POI UN ALTRO...
MODO, ANZI: SONO I SE LE GRANDI AZIENDE E INVESTIRE IN CITTÀ
DI TRANSIZIONE DUE, VENTI, MILIONI,
PIÙ POVERI A PAGARNE CONTINUANO A RIFIUTI ZERO E
ECOLOGICA CHE I POMPIERI
LE CONSEGUENZE A INQUINARE MOBILITÀ SOSTENIBILE,
COMPRENDA LO STOP E I CANADAIR.
MAGGIORI. PER QUESTO E A CEMENTIFICARE». CON PISTE CICLABILI».
AI FINANZIAMENTI AI E IL FUOCO SI
NON DOBBIAMO SOLO
COMBUSTIBILI FOSSILI. SPEGNE... DOBBIAMO
SALVARE L’AMBIENTE,
E AGIRE CON AGIRE TUTTI INSIEME.
DOBBIAMO GARANTIRE
PICCOLE AZIONI IN FRETTA. A ROMA,
GIUSTIZIA SOCIALE».
QUOTIDIANE: NOI, PER SI POTREBBE
ESEMPIO, ABBIAMO COMINCIARE
RACCOLTO RIFIUTI NEI DALLA GESTIONE
PARCHI DELLA CITTÀ». DEI RIFIUTI».

52_mc aprile
Decoder Wow di Alessandro Argentieri

PER SEMPRE
SEPPURE OGNI NAZIONE ABBIA
UN SUO CENTRO D’ASSISTENZA,
GLI OROLOGI STORICI
D’ECCEZIONE RICHIEDONO
PARTICOLARI COMPETENZE E
RICOSTRUZIONE DI PEZZI INTERNI.
PER QUESTO SONO SEMPRE
AFFIDATI AL LABORATORIO
DI GINEVRA.

DELLA
CERTEZZE FUTURE
VERI ESPERTI LA DISPONIBILITÀ DEI PEZZI
UN OROLOGIAIO ROLEX STIMA
e investimenti sicuri perché passano
È GARANTITA PER ALMENO
GLI INTERVENTI DA EFFETTUARE. da una generazione all’altra (hanno anche TRENTACINQUE ANNI
OLTRE AL SERVIZIO COMPLETO, DAL GIORNO IN CUI
CIOÈ MANUTENZIONE INTEGRALE
un mercato del vintage). In più, Rolex offre
L’ESEMPLARE NON È PIÙ
DI MOVIMENTO, CASSA un servizio di manutenzione degno della sua IN CATALOGO, MENTRE
E BRACCIALE, SI PUÒ ANCHE I COMPONENTI RIPARATI
SOLTANTO RIPRISTINARE
fama. Più difficile decidere il modello.
SONO GARANTITI PER DUE ANNI.
LE FINITURE DELLA CASSA Un classico è l’Oyster Perpetual DateJust,
O REGOLARE LA LUNGHEZZA
DEL BRACCIALE.
nato per celebrare i 40 anni della
Wilsdorf&Davis, la società che diventò Rolex
nel 1915 e nel 1919 Rolex Watch Company.
L’orologio aveva tre meriti: essere
impermeabile, con movimento automatico
e con data sul quadrante. A fine anni 50 fu
presentata anche la versione femminile
con cassa da 28 mm (8 mm in meno rispetto
all’originale di 36). L’ultimo cronometro
DateJust donna ha invece una lunetta con
46 diamanti, quadrante aubergine
dalla finitura soleil, a sinistra.
Oyster Perpetual, a destra, in argento
soleil, si è rinnovato in diverse
grandezze: 41, 36 e 31 mm con vari
quadranti colorati fra cui rosa, nero,
turchese, giallo, corallo e verde.
Avvitati ermeticamente, racchiudono
COURTESY ROLEX

il calibro 3230, e soltanto i maestri orologiai


Rolex possono aprire le casse con il giusto
strumento. E farli tornare sempre come nuovi:
“Cronografi superlativi”.

54_mc aprile
Sostenibilità Wow
di Valeria Balocco

dagli scarti nascono i tessuti


I CUSTODI DELLE API URBANE
SI È DATO L’OBIETTIVO DI REALIZZARNE 50MILA SUI MURI
DI TUTTO IL MONDO. IL NUMERO NON È CASUALE: È QUELLO
COME VELLUTO
NECESSARIO PERCHÉ UN ALVEARE SIA SANO E FIORENTE. Non è solo una questione
MATT WILLEY, ARTISTA STATUNITENSE, VUOL RISVEGLIARE di sostenibilità. Ma di
L’INTERESSE PER LA BIODIVERSITÀ DISEGNANDO API: ingegno e innovazione.
HA PROMESSO CHE FARÀ UN MURALES IN ITALIA NEL 2022
(THEGOODOFTHEHIVE.COM). LA SALVAGUARDIA DEGLI Qualità che non mancano
IMPOLLINATORI IN CITTÀ È ANCHE LO SCOPO DI GREEN a Giada Dammacco,
ISLAND, L’ASSOCIAZIONE CHE IL 21/3 INAUGURA A MILANO designer pugliese, e
ALLA CASCINA MERLATA UN NUOVO APIARIO (AMAZE.IT). Filippo Pagliai, innovation
manager, creatori e ideatori di tessuti che
arrivano direttamente dalla natura, compostabili
e biodegradabili. Come MuSkin, realizzato con
scarti di funghi degli alberi, che, una volta lavorati
manualmente, si trasformano in una pelle vegetale
simile a morbidissimo velluto. Un tessuto che
è valso loro anche il premio (categoria aziende)
Non sprecare 2020 dell’università Luiss.
Come avete scoperto questi funghi?
Facendo una passeggiata dalle nostre parti
(vivono in Toscana, ndr). Sono funghi spontanei,
parassiti, di grandi dimensioni che crescono sulla
corteccia degli alberi e i boscaioli devono toglierli
per la salvaguardia delle piante. Siamo rimasti
subito sorpresi dall’aspetto simile al velluto e lo
abbiamo studiato in laboratorio. Scoprendo tra
l’integrazione passa da qui

UNA STARTUP l’altro caratteristiche come antibattericità, flessibilità


e adattabilità. Ma c’è di più, sono “pezzi” unici:
MULTICULTURALE
Si erano conosciuti ventenni a Londra, studiavano
una volta lavorati ciascun tessuto ha una texture
differente dall’altro. E non è l’unico scarto che
all’università, lei, Gaia Trussardi, antropologia, lui, utilizziamo: ci sono anche le ortiche…
Alex Legler, business administration. Si sono ritrovati Quindi ci sono altri progetti?
a Bergamo, la città dove sono nati, 15 anni dopo. Sì, è dal 2001, da quando Filippo e io abbiamo dato
E hanno avuto l’idea di creare una startup, Pluvial vita a Grado Zero Innovation, il nostro laboratorio,
Ventures, per sostenere progetti imprenditoriali che con la collaborazione di chimici, ingegneri e
pensati da immigrati. «Tra i primi c’è quello di Paul designer creiamo tessuti alternativi a quelli animali,
©THE GOOD OF THE HIVE, NICK PATRICK.

Roger Tanonkou, stilista camerunense, con la a basso impatto ambientale. Dalle ortiche ora
capsule Zenam, che in dialetto Bamileke significa ricaviamo filati che, tessuti, paiono lino, e dalle
“raggio di sole”, racconta Gaia Trussardi (sopra, alghe della laguna di Venezia prodotti simili
con lui). Lo abbiamo conosciuto alla Croce Rossa alla carta. Sono raccolti tutti su lifematerials.eu.
di Bresso (Milano) dove siamo andati a parlare con Un nome che presuppone un cambio di passo?
i migranti per cercare idee da finanziare. Dopo Vogliamo scollegarci dalla catena del petrolio
toccherà a un’artigiana di gioielli. Puntiamo ad e dallo sfruttamento degli animali. Cerchiamo
avere una forte identità etica e multiculturale». di valorizzare filiere che utilizzino non solo processi
Pluvial, del resto, evoca (volutamente) la foresta ecologici, ma che siano anche trasparenti
pluviale, regno per eccellenza di biodiversità. ed eticamente sostenibili.

56_mc aprile
Fattorie Wow
di Antonella Grua

Grattacieli di lattuga
La nuova agricoltura indoor produce insalate e ortaggi
incontaminati. Alle porte di Milano, nasce la vertical farm più grande
d’Europa. E a capo del laboratorio c’è un’agronoma aerospaziale

LA NECESSITÀ AGUZZA L’INGEGNO: è il leitmotiv programmati per riprodurre la luce naturale


dell’evoluzione dei Sapiens. Oggi l’emergenza e proporzionare le diverse lunghezze d’onda nelle 24
ambientale impone di ripensare i nostri stili ore. Un grande vantaggio sostanziale è che possiamo
di vita, a cominciare dalla produzione di cibo: usare semi puri, non trattati per resistere a parassiti e
nel 2050 (dato Onu), il pianeta sarà abitato da stress climatici come nell’agricoltura tradizionale. Un
9 miliardi di persone. Ora le colture occupano sistema d’irrigazione dal basso fa sì che la pianta non
oltre il 40% del suolo terrestre, con un impatto entri mai a contatto diretto con l’acqua. Operando
notevole sulla natura: riversano fiumi di pesticidi senza carica microbica, non c’è bisogno di pesticidi».
nelle falde (meno del 10% rimane sulla pianta),
riducono la biodiversità e consumano un’enorme IL RISULTATO: le insalate e le erbe aromatiche sono
quantità d’acqua. Ma una nuova agricoltura sane, più nutrienti, con il sapore di una volta; in più
4.0 sta cambiando le carte in tavola: 0 acqua, sono raccolte freschissime e si conservano a lungo
0 suolo, 0 pesticidi, 0 km. Sono le vertical farm, (senza conservanti), fino a tre mesi. Un’innovazione
ovvero la coltivazione in ambienti controllati che sostenibile a tutela della biodiversità, che ha già
si sviluppano in altezza e producono in idroponica catturato gli chef stellati. «Con la famiglia Cerea
ortaggi privi di pesticidi e ricchi di sapore tutto l’anno. del ristorante Da Vittorio a Brusaporto (Bg) stiamo
sperimentando la coltivazione di varietà particolari,
I PRIMI TENTATIVI SONO STATI FATTI IN GIAPPONE, con l’obiettivo di realizzare una piccola vertical farm
dopo il disastro nucleare di Fukushima. «L’idea di solo per la loro cucina», conclude Chiara Tenconi.
utilizzare il mondo “a tre dimensioni” non è nuova,
pensiamo ai giardini pensili di Babilonia», dice IL PROCESSO È SEMPLICE. Comincia nella seeding
Daniele Benatoff, co-founder insieme a Luca room (stanza della semina, ndr), dove si riempiono
Travaglini di Planet Farms, la fattoria verticale manualmente, con un mix di torba naturale,
più grande d’Europa che debutta a fine aprile a i pozzetti allineati sui vassoi riciclabili, una
Cavenago, a due passi da Milano. «La differenza macchina crea il solco dove viene fatto cadere
la fa la tecnologia alimentare, un’eccellenza del il seme; grazie a una delicata gocciolatura, la terra
made in Italy, applicata alla produzione agricola. si richiude in modo da favorire la germinazione.
È un cambio di prospettiva che permette un I vassoi poi vengono trasferiti nella growing room
risparmio del 98% di acqua e del 90% di suolo (stanza di crescita, ndr) a temperatura e umidità
rispetto all’agricoltura tradizionale». Ma i vantaggi controllate, dove rimangono in media 21 giorni
vanno ben oltre. La nostra guida in questo mondo sorvegliati H24 da telecamere. Infine si arriva al
futuribile è Chiara Tenconi, la responsabile del taglio e al confezionamento: le foglie non vengono
laboratorio di Planet Farms. Agronoma con 22 anni mai toccate in nessuna fase, sono incontaminate,
di ricerca aerospaziale alle spalle (suo il progetto quindi non occorre lavarle. Sostenibile anche
di una space greenhouse, la serra spaziale che il packaging: per la prima volta le confezioni
avrebbe risolto i problemi di Matt Damon in The non sono di plastica, bensì di carta riciclabile.
Martian), si è convertita con entusiasmo a questa «Siamo fieri di questa innovazione», dice Mita
rivoluzione agricola. «Ci sono diverse affinità tra i due De Benedetti, che in azienda si occupa di
mondi, soprattutto in termini di sicurezza e pulizia: marketing. Laurea alla Bocconi, vegana, fa parte
anche nella fattoria verticale tutto deve essere della generazione ispirata da Greta Thunberg.
controllato nei minimi dettagli, soprattutto perché la «Ho superato la fase di angoscia per i cambiamenti
legislazione italiana sull’alimentare è tra le più rigide climatici con l’impegno concreto: qui tutto il team
al mondo», spiega l’agronoma. «Dopo tre anni di è animato dalla volontà di aiutare il pianeta. E mi
test e sperimentazioni di ogni fase del processo, oggi dà sollievo sapere che qualcosa stiamo facendo».
siamo in grado di ricreare le condizioni ideali per la Planet Farms sarà operativa a partire da fine
crescita della pianta impiegando le più avanzate aprile: le insalate e le erbe saranno sugli scaffali
tecnologie in tutta la filiera, dalla purificazione della grande distribuzione nello stesso giorno della
dell’aria all’illuminazione: i LED, per esempio, sono raccolta. Come se provenissero dall’orto dietro casa.

58_mc aprile
TRE ESEMPI DI INSALATE
ED ERBE AROMATICHE
COLTIVATE
“IN VERTICALE”
ALLA PLANET FARMS
DI CAVENAGO, VICINO
MILANO. CRESCONO
SENZA PESTICIDI E
CONSUMANO IL 98%
DI ACQUA IN MENO DELLE
COLTURE TRADIZIONALI:
SONO IRRIGATE CON
SOLUZIONI NUTRITIVE
COMPOSTE DA ACQUA E
MINERALI INDISPENSABILI
PER IL LORO SVILUPPO.
Libri Wow IL VALORE AFFETTIVO

buona la prima
DI NICOLETTA VERNA (Einaudi, € 18)

di Marta Cervino Bianca aveva sette anni quando è avvenuto


l’incidente in cui è morta la sorella Stella,
il momento in cui la famiglia si è frantumata.
Ora la tragedia pare lontana e la sua vita
ruota intorno al fidanzato, un chirurgo
notissimo, in una simbiosi così perfetta da
suonare stonata. Un libro ipnotico su dolore,
rinascita, follia e su quello che siamo disposti
“Sono rientrata a fare in cerca di redenzione. HHH

dopo un paio d’ore, SANGUE DI GIUDA


non potevo scappare DI GRAZIANO GALA (minimum fax, € 17)
Tutto comincia con il furto del televisore, un
da mia figlia” antico Mivar che il vecchio Giuda, o Giudariè,
protagonista e voce narrante - il suo racconto
risuona in un misto di pugliese e campano -,
lettura del mese

tiene sempre acceso per allontanare


il fantasma del padre. Una storia di ultimi,
di umiliati e offesi e dignità riconquistate
che resta attaccata addosso. HHH½

LE MAGNIFICHE INVENZIONI
DI MARA FORTUNA (Giunti, € 17)
Napoli, 1888. Gaetano e Tunino, due fratelli,
non se la passano bene. Uno è un ballerino
promettente ma poco considerato dalla
compagnia, l’altro un apprendista fabbro
tormentato dai ragazzi del quartiere. Ma,
un giorno, l’incontro con Etienne Marey,
scienziato francese, spariglia le carte.
Avventure e disavventure, cadute e risalite
e sogni che portano lontano. HHH

IN FONDO
AL CUORE
Dopo la morte della madre, Michela, detta Ella,
ha lasciato il lavoro (era una promessa della
made in Italy
cardiochirurgia) e si è dedicata al marito - anche lui
colpi di fulmine

cardiochirurgo - e alla figlia Ilaria, una bambina


complicata, di cui conosce, asseconda e smussa
manie, disturbi, difficoltà, ansie (tipo fare tre volte
il giro della casa prima di rientrare; fare, disfare, rifare
la borsa prima di una partita di tennis...). Tutto
sembra procedere secondo una direzione già
tracciata fino a quando un episodio - dopo un
allenamento Ilaria si attarda in mezzo alla strada
persa a guardare il telefono, Ella vede una macchina
arrivare ma resta paralizzata, indugia a intervenire,
e la figlia si scansa per un soffio, avvisata
NESSUNA PAROLA ANIMAL SPIRIT
dall’abbaiare del cane - rompe l’equilibrio, illumina DICE DI NOI DI FRANCESCA MARCIANO
le crepe, imprime un’accelerazione agli eventi e DI GAIA MANZINI (Mondadori, € 18,50)
quella che sembrava una famiglia felice precipita (Bompiani, € 17) Una ragazza che torna a
in caduta libera e si sfalda. Un esordio magnetico Ada non ha neanche 30 casa per il matrimonio della
che ci porta nel cuore delle relazioni, negli angoli bui anni, è una pubblicitaria, sorella e decide di unirsi
dove stanno i desideri che non possono essere detti, e, cosa che nessuno sa, ha a un circo, una turista che si
i rimorsi, i rimpianti, le inadeguatezze, dove una figlia. È rimasta incinta ferma a Roma cercando una
convivono la paura di non essere necessari giovanissima e la bimba sta pausa al suo matrimonio e si
e la voglia irrefrenabile di andarsene, in una spirale crescendo coi nonni perché imbatte in altro, una vacanza
che trascina giù, fino al punto in cui riusciamo lei fatica a fare la madre. in Grecia che prende una
Una storia che parla di piega insolita per il
a trovare le parole per raccontarci la verità,
rimpianti, nuove possibilità ritrovamento di un cane...
guardarla bene, e ricominciare da lì. HHH½ e del tempo che ci vuole per Sei racconti che hanno il
QUELLO CHE NON SAI DI SUSY GALLUZZO sentire qual è il posto in cui respiro del romanzo e sono
(Fazi, € 16) vogliamo stare. HHH½ una ventata d’aria. HHH½

64_mc aprile
Libri Wow di Marta Cervino

IL SALTO di SIMONE IL LIBRO DELLE LACRIME FIGLI DELLA FURIA LANNY di MAX PORTER
LAPPERT (Guanda, € 18) di HEATHER CHRISTLE di CHRIS KRAUS (Sellerio, € 15)
Una ragazza sul tetto (il Saggiatore, € 19) (Sem, € 24) Un paesino vicino Londra,
di un palazzo che sembra sul Un po’ memoir, un po’ saggio, Un affresco (basato su fatti una creatura antica, spirito
punto di saltare. Una città col un po’ divagazione letteraria. reali) che ha al centro i fratelli del bosco che guarda le cose
fiato sospeso, dieci personaggi, Un libro che nasce per «tracciare baltico-tedeschi Koja e Hub e la fluire, Lanny un bambino
(il fidanzato, un poliziotto, una mappa di tutti i luoghi sorella adottiva di origine ebrea incantato - si aggira cantando
un rider...) più o meno legati in cui avevo pianto in vita mia», Ev, nella Germania nazista. melodie che solo lui capisce -
a lei, attraverso cui ricostruiamo e tra ricordi, incursioni di poesia, Tradimenti, illusioni, inganni... che un giorno scompare...
la vicenda. Un gioco di destini spunti scientifici ci fa riflettere Una spy story che ci tuffa Un romanzo onirico, duro
intersecati o sfiorati che ci pare su quello che le lacrime nel secolo breve. Da divorare e poetico che sembra sospeso
già di vedere al cinema. HHH raccontano di noi. HHH (nonostante la mole). HHH½ tra qui e altrove. HHH½

storie straniere
LA TENTAZIONE L’ANOMALIA APEIROGON CAPANNONE N. 8
di LUC LANG (Clichy, € 19) di HERVÉ LE TELLIER di COLUM MCCANN di DEB OLIN UNFERTH
François è un affermato (La nave di Teseo, € 20) (Feltrinelli, € 22) (Sur, € 17,50)
chirurgo, ama la caccia ma un Un Boing 747 con 240 Bassam è palestinese, Rami Due ispettrici che controllano
giorno dopo aver ferito un cervo passeggeri finisce in una piega è israeliano. Convivono con gli allevamenti intensivi di polli,
decide di curarlo. Così comincia del tempo, si duplica e atterra il conflitto, ma un giorno le loro l’ex capo di un’associazione
questo romanzo, incalzante identico al primo, tre mesi dopo. vite sono travolte dalla tragedia. ambientalista e l’erede di una
come un thriller. Una storia Cacce all’uomo planetarie, 11 McCann racconta la storia (vera) stirpe di allevatori, uniti nella
di segreti di famiglia, genitori personaggi dai destini reiterati, di due padri, di un’amicizia nata missione di liberare 900mila
e figli (che forse non conosciamo fitti misteri. Il libro che nel 2020 dalla perdita, di un dolore che si galline in una notte. Una lettura
mai), mondi che si sgretolano, ha vinto il premio Goncourt apre fa impegno per la pace in un libro vivace, scoppiettante, che ci fa
prede e predatori. HHH varchi esistenziali. HHH½ che non ci lascia più. HHHH riflettere su molte cose. HHH½

66_mc aprile
Cinema Wow di Sara Del Corona

SPIRITI BOLLENTI

Asia mon amour


A proposito di effetti collaterali positivi della
pandemia per il cinema (vedi pag. 88):
Fareastream, la prima piattaforma italiana
completamente dedicata ai cult asiatici,
è nata dal più grande festival orientale
d’Europa, il Far East Film di Udine. Lanciata
lo scorso ottobre, in pochi mesi è cresciuta
moltissimo, ed è in grado di offrire alcuni tra
i titoli più interessanti che siano stati creati
a Est. Nuova acquisizione imperdibile:
Happy End di Jung Ji-woo, un thriller erotico
sudcoreano in cui si resta impigliati.

il mondo in una stanza


SUL PIÙ BELLO
Messico e nuvole nere

Gran premio della giuria all’ultimo Festival


di Venezia, questo film messicano nella prima parte
risveglia atmosfere che abbiamo tutti nella memoria
per aver fatto parte, a vario titolo, di scene da
qualche frizzante matrimonio borghese, con la
gioventù elegante che ride, flûte in mano. Ma qui
ci sono anche tanti domestici, come è prassi
nelle ville-fortino di quei luoghi del mondo dove
il benessere va protetto con più telecamere e porte
blindate che altrove. Ma mentre Marianne sta per
sposare Alan, da fuori e da dentro casa la gente del
popolo abituata a servire arriva a riprendersi quel
tante Afriche diverse

che non è mai stato suo. E mai lo sarà: dietro le sue


azioni, sempre più efferate e caotiche, si allunga
la mano organizzata dell’esercito e l’ombra di
una regia da colpo di Stato. La solita storia
sudamericana, si potrebbe pensare. Se non fosse che
mai come oggi tutto il mondo è diventato paese.
NUEVO ORDEN di Michel Franco, con Naian
González Norvind, Dario Yazbek Bernal,
Diego Boneta. Su iwonderfull da metà aprile.
pop in Italy

VERAMENTE TOSTE
Marocco. Abla, pasticciera, cresce la sua
bambina da sola, e in quel Paese ancora
pieno di stigmi non è come dirlo. Poi entra
nel negozio un’altra donna sola, e incinta,
in cerca di aiuto... Adam di Maryam
Touzani è uno dei film della sezione
“Donne sull’orlo di cambiare il mondo”
del Festival del cinema africano, d’Asia
Un padre single che insegna filosofia alle e America Latina (dal 20 al 28 marzo), che
prese con la figlia adolescente assalita dalla festeggia la sua 30a edizione solo online.
frenesia social. Occhio che è contagiosa. E a proposito di determinazione femminile
GENITORI VS INFLUENCER di Michela Andreozzi, prendetevi un quarto d’ora per Dolapo e i
con Fabio Volo, Ginevra Francesconi, Giulia De Lellis. suoi capelli afro, chicca dell’Integrazione
Il 4 aprile su Sky Cinema e poi su Now tv. Film Festival (dal 15 al 18 aprile).

68_mc aprile
Musica Wow di Daniela Liucci

NOGA ERETZ,
CANTAUTRICE

LA VOCE ISRAELIANA,
INDOSSA

E I DIRITTI
Quando nasci, e cresci, in una zona del mondo
UN ABITO
REALIZZATO CON
LA DESIGNER
EMERGENTE
eternamente in conflitto, anche se del conflitto SHIR SHTARKER.
senti solo l’eco, impari presto come costruire
ponti. Per rivendicare il diritto alla pace e alla
normalità, per te e i tuoi coetanei al di là
del confine. Senza bombe e con uno stile che
GHEMON – E vissero feriti e
in arrivo

dà voce al tuo disaccordo. Se per la 31enne


contenti (Carosello Records)
cantautrice e producer israeliana Noga Erez –
La differenza tra feriti e felici
già paragonata a M.I.A. e FKA Twigs – l’album la fanno due consonanti. Che,
Off The Radar (2017) ha gettato le fondamenta, nella favola realista di Ghemon,
Kids (City Slang, 26/3) eleva pilastri e travi. sono la chiave per interpretare
Fatti di scoppiettante elettro-pop che unisce le trame irregolari della vita
sentimenti personali e istanze politiche, vita e superare i suoi ciclici alti e
e mortalità, tradizioni e futuro di un’umanità bassi, a ritmo del più sofisticato
capace di distruzione, certo, ma anche (e ormai familiare) r’n’b-soul. E
di bellezza. Come quella che genera, per approdare al lieto fine. ★★★½
esempio, la sua collaborazione con la designer
emergente Shir Shtarker, israeliana come lei, per LANA DEL REY – Chemtrails
una collezione di abiti e accessori maschili che Over The Country Club
rispolverano con audacia e colore il concetto (Interscope)
di power suit e lo applicano all’impegno delle Lana Del Rey non è più la fragile
nuove generazioni (nogaerez.bigcartel.com). “candela al vento” divorata dalle
ombre, ma una donna libera dalle
Per dire: ci siamo, vediamo la realtà, possiamo
(proprie) aspettative. Lo annuncia
cambiarla. E facciamo sul serio.
con un manifesto artistico
definitivo: pop rétro iper-patinato
e visionaria ambiguità che invita
suoni dell’altrove ad andare, sempre, oltre le
apparenze. ★★★ ¾
Reami ultraterreni. Spazio.
Regno animale. Foreste serpentwithfeet – DEACON
incantate. Stanze segrete. (Secretly Canadian)
Ogni luogo ha la sua melodia. È, letteralmente, uno studio sulla
Catturata e trascritta in Music complicità nell’amore in qualsiasi
from Elsewhere. Haunting Tunes forma si manifesti, il secondo
from the Afterlife, Alien Worlds lavoro del 33enne artista di
and Occult Realms (Strange Baltimora. Che manipola la
Attractor Press) dello storico spiritualità del gospel e la fisicità
Doug Skinner. Un libro “magico” di pulsazioni elettroniche per
che catturerà anche gli scettici. raccontare, con passione e
tenerezza, come due persone
diventino una sola. ★★★★

70_mc aprile
Tivù Wow di Ferdinando Cotugno

A DESTRA, LA NUOVA
SERIE PER BAMBINI
WAFFLES + MOCHI CON
MICHELLE OBAMA.
SOTTO, LA MIA SFIDA:
CAMBIARE IL MONDO.
A DESTRA, UNA SCENA
DI TRIBES OF EUROPA.

TANTI MODI
DI CAMBIARE
NESSUNO PIÙ DI MICHELLE OBAMA ha da
sempre declinato lo sviluppo sostenibile come
educazione alimentare, mangiare sano e bene.
Ecco allora che continua la rivoluzione iniziata
alla Casa Bianca, un racconto alla volta, in
Waffles + Mochi, serie dal 19 marzo su Netflix
in parte animata e in parte live action, dove
due bambini aggrappati a un carrello della
spesa volante iniziano un viaggio alla scoperta
delle cucine di tutto il mondo. Produzione
e cast stellari: al suo fianco i creatori di Chef’s
Table e Jack Black, Common, Rashida Jones,
Gaten Matarazzo di Stranger Things. Sempre

connessioni per bambini artefici di una rivoluzione verde,


su Disney+ va in onda la docuserie La mia sfida:
cambiare il mondo: cinque storie di studenti
svantaggiati in viaggio per cambiare le cose
con le loro idee. Non di sola fiducia vive il
cambiamento, anche la paura, a volte, serve:
MIGUEL ANGEL
GOBBO DIAZ, è il caso di Tribes of Europa (su Netflix), dai
VENETO creatori di Dark. Dopo una catastrofe, l’Europa
DI ORIGINI
DOMINICANE, è fratturata in micro Stati in conflitto tra loro.
PROTAGONISTA Come si può evitare il precipizio?
DI ZERO.
non perdiamola di vista

RICOMINCIO DA ZERO DA RAPPER


I confini si aprono anche con il talento, come sta facendo Miguel Angel Gobbo AD ATTRICE
Diaz, attore veneto di origini dominicane, simbolo delle seconde generazioni Dua Saleh è il futuro. Rapper
nelle serie italiane. È stato il primo poliziotto di colore in americana di origini sudanesi,
una fiction Rai (Nero a metà), ora è in Zero, serie di supereroi ambientata, musulmana, attivista e artista.
interpretata da attrici e attori di prima e seconda generazione, su Netflix Dopo l’assassinio di George Floyd
dal 21 aprile. «Zero apre una porta enorme per ragazzi cresciuti in Italia pubblicò Body Cast, denuncia feroce
da genitori stranieri», spiega Gobbo Diaz, «È il modo per dire: noi esistiamo. della brutalità della polizia. Nella
Dieci anni fa potevo solo guardare il mio eroe, Denzel Washington, perché in prossima stagione di Sex Education
Italia non ce n’erano». Zero lancerà nomi come Giuseppe Dave Seke. Haroun debutterà da attrice nel ruolo di
GETTY IMAGES

Fall, Virginia Diop. «Quando ho iniziato mi chiedevano di fare il cattivo o il “vu una studentessa dalla sessualità
cumprà” con l’accento veneto». Ora la sua carriera rappresenta qualcosa di non binaria come la sua. Seguitela,
più delle sue personali ambizioni. «Sento la responsabilità, mi rende Saleh è destinata a cambiare il
orgoglioso, stiamo sfondando muri e aprendo porte». modo in cui vediamo le cose.

72_mc aprile
Foto Wow di Germano D’Acquisto

TRIESTE, FINO AL 2/5


UNO, NESSUNO,
CENTOMILA MALKOVICH
Non lasciatevi ingannare: il vero protagonista della
mostra non è David Lynch ma John Malkovich, che
il fotografo Sandro Miller trasforma in un caleidoscopio
di icone come Che Guevara e Andy Warhol. Nel progetto,
AMABILI RESTI BRESCIA, 26/3-18/7 allestito al Magazzino delle idee, Lynch rappresenta però
Tutto nasce dalle scenografie di Ben Hur viste a Cinecittà. È qui che la punta di diamante. Il regista (qui in un ritratto scattato
Alfred Seiland, ex ingegnere meccanico innamorato della fotografia, proprio da Miller) è infatti omaggiato da John Malkovich
ha deciso di viaggiare nei territori in cui si estendeva l’Impero Romano, nell’inedito “Malkolynch” dove l’attore interpreta i
dalla Siria alla Scozia, per ritrarne le rovine. Il risultato è Imperivm caratteri più noti dell’universo lynchiano: dal Robert Blake
Romanvm, al Museo di Santa Giulia per il Brescia Photo Festival. di The Elephant Man alla Signora Ceppo di Twin Peaks.
Oltre 136 foto formato XL (sopra, Il Canopo di Villa Adriana, che si trova Malkovich, Malkovich, Malkovich.

©SANDRO MILLER/COURTESY GALLERY FIFTY ONE, ANTWERP. ©ARCHIVIO MARIO DE BIASI/COURTESY ADMIRA, MILANO
a Tivoli) in cui i resti archeologici, spesso dimenticati nel tessuto urbano, Homage to Photographic Masters, magazzinodelleidee.it
riescono a convivere con la modernità. Nonostante tutto.
Imperivm Romanvm. Fotografie 2005-2020, bresciamusei.com

mostra del mese


SUPER MARIO
«Dovunque s’incontra
la vita s’incontra la
bellezza. Basta guardarsi
attorno per vederla:
anche in una foglia,
in un sasso, in un balcone
fiorito. Anche nei riflessi
in una pozzanghera».
È riassunta in questa
frase la poetica di
Mario De Biasi, maestro
dell’immagine italiana.
La Casa dei Tre Oci,
che dopo questa mostra
chiuderà i battenti,
ha deciso di dedicare
a lui il suo canto del cigno.
La rassegna ripercorre
l’intera produzione del
fotoreporter: dagli esordi
con la rivista Epoca agli
ultimi lavori. In tutto 216
scatti (a sinistra, Parigi,
1970), metà dei quali
mai visti prima.
Mario De Biasi. Fotografie
VENEZIA, FINO AL 31/7 1947-2003, treoci.org

74_mc aprile
Arte Wow
di Germano D’Acquisto

INVITO AL BALLO
Un corpo femminile fluttua
su una parete della
Collezione Maramotti.
Sospeso, sembra volteggiare
nello spazio. Lo firma ruby
onyinyechi amanze
BOLOGNA, FINO A MAGGIO
(così, senza maiuscole) per LETTERE D’AMORE
l’installazione How to Be Si gioca tutto sul tema del confine e dell’intimità la nuova iniziativa del museo Mambo intitolata
Enough costituita da un Dear You. Ispirato all’isolamento a cui siamo costretti a causa della pandemia, il progetto si
gigantesco affresco su carta compone di sei interventi firmati da artisti, scrittori e attivisti internazionali che ci parlano di amore,
composto da 15 fogli. eros, amicizia e lealtà (in alto, Oceano de amor di Ingo Niermann). A rendere il tutto ancor più
L’artista e ballerina nigeriana, originale è il modo in cui i lavori potranno essere visti: tramite corrispondenza postale.
che qui a giugno sarà Ogni artista infatti invierà la propria lettera a chiunque ne abbia fatto richiesta al museo.
protagonista di una Dear You, mambo-bologna.org
performance, lo ha realizzato
dandogli la profondità della
scultura. Lo spettatore infatti
non solo lo potrà ammirare
ma potrà entrarvi dentro,
partecipando alla danza.
How to Be Enough,
collezionemaramotti.org REGGIO EMILIA, FINO AL 25/7

NUORO, 29/3-20/6

LA VERSIONE DI HALLEY
Strutture geometriche dai colori fluo, composizioni ispirate
alla cultura digitale (sopra, l’opera Heterotopia II), interventi
che stravolgono gli spazi: la navicella visionaria di Peter
Halley atterra al museo Nivola di Orani (Nu). In Sardegna
l’artista neoconcettuale, cresciuto a pane e Mondrian,
mette in scena un luogo a metà fra il mondo reale e la sua
psiche. Attenzione, però: non è un gioco. Temi ricorrenti della
sua poetica sono infatti il circuito e la prigione. Simboli,
secondo lui, della società del controllo e del nostro tempo.
Peter Halley, museonivola.it

emozioni
miti americani
SOTTO IL SOLE
DELLA CALIFORNIA
UNO DEI “TECH BUS”,
GLI AUTOBUS CHE DA
SAN FRANCISCO
TRASPORTANO
I LAVORATORI PENDOLARI
NELLA VALLEY.
NELLA PAGINA ACCANTO,
GENE E JOANNA
TANKERSLEY, I VICINI
DI CASA (A LOS ALTOS)
DI STEVE JOBS
E STEVE WOZNIAK
AI TEMPI IN CUI I DUE
ASSEMBLAVANO I PRIMI
MAC. IL GARAGE
(A PALO ALTO) DOVE
BILL HEWLETT
E DAVID PACKARD
HANNO DATO VITA ALLA
LORO COMPAGNIA.

G A R AG E SA L E
SI DICE CHE LA SILICON VALLEY SIA UN’IDEA PRIMA
DI ESSERE UN LUOGO, E LE IDEE QUI SONO SPESSO PARTITE DAL
BOX SOTTO CASA. QUESTE IMMAGINI RITRAGGONO INASPETTATI
MOMENTI DI QUOTIDIANITÀ PRIMA DELLA PANDEMIA.
ORA UFFICI E CAMPUS SONO CHIUSI E MOLTI SI SONO
TRASFERITI ALTROVE (AUSTIN, FLORIDA...). COSA SUCCEDERÀ
NELLA VALLE PIÙ RICCA E CARA DEL MONDO?

di Massimo Russo foto Ramak Fazel


miti americani
VITA DA NERD
QUI, DAVID MORETTI,
DIRETTORE CREATIVO
ALLA APPLE,
A CAVALLO, UNA DELLE
SUE PASSIONI.
A DESTRA,
UN CONCESSIONARIO
(A SAN FRANCISCO)
DI PORSCHE E MCLAREN,
DUE DELLE MACCHINE
PIÙ IN VOGA NELLA
VALLEY OLTRE
ALLA TESLA.
SOTTO, ANJAN KATTA,
CHE PER UN PERIODO È
STATO CONSIDERATO
UN POSSIBILE NUOVO
STEVE JOBS, NEL SUO
UFFICIO VICINO
ALL’UNIVERSITÀ
DI STANFORD DOVE
SI È LAUREATO
IN CIBERNETICA.
miti americani

«In effetti», dice scherzando, «non ricordo nemmeno CONVIVENZE


L’INTERNO DEL
se uscendo dall’ufficio, un anno fa, ho spento la luce». PAUL & EDDIE’S
David Moretti è direttore creativo alla Apple. Lavora a Cupertino, MONTA VISTA INN,
IL BARETTO MOLTO
in California, nel luogo che vedrete stampigliato sul retro del tele- POCO GLAM E
fono che avete in tasca. Come molti dei suoi colleghi non sa di CASH ONLY A
CUPERTINO, DOVE
preciso quando ci tornerà. Parla dalla casa di Orinda, sulle colline SI MESCOLANO
A FINE GIORNATA
a Est di Berkeley, nell’area della baia di San Francisco. David fino INGEGNERI DELLA
a un anno fa ogni mattina faceva una novantina di chilometri, da APPLE E CLIENTI
LOCALI.
Nord a Sud, attraversando buona parte della Silicon Valley. L’inver- NELLA PAGINA
so la sera. Con il traffico sul Camino Real, la superstrada 101, erano ACCANTO, LA
STATUA DEDICATA
fino a quattro ore da pendolare, sia pure tra veicoli a emissioni zero. A MARIA NOSTRA
Oggi, a poco più di un anno dall’inizio della pandemia di Co- SIGNORA,
A SANTA CLARA,
vid-19, le sedi di molte delle icone digitali sono ancora chiuse. Il ACCANTO ALLA
SEDE DELLA
quartier generale di Twitter, a San Francisco, consentirà il lavoro in MCAFEE (AZIENDA
remoto per sempre. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha DI ANTIVIRUS
E SICUREZZA
annunciato un piano per ridurre la presenza fisica dei dipendenti del INFORMATICA).
50 per cento. Google fa sapere che si tornerà in ufficio da settembre.
Le quotazioni e i risultati economici delle imprese digitali, tuttavia,
non sono mai stati così floridi. Il valore di borsa delle prime cinque
società supera di mille miliardi di dollari la ricchezza prodotta in un
anno in Germania e in Francia, quarta e sesta economia del pianeta.
Eppure la Silicon Valley, il luogo mitico in cui buona parte di esse
è nata, potrebbe essere alla vigilia di un cambiamento epocale. La
Valle è un’idea prima ancora che un luogo. Sinonimo di futuro:

82_mc aprile
L’ I N N O V A Z I O N E
È UN PROCESSO
D I S O R D I N AT O
E CASUALE
CHE FIORISCE
AL CRESCERE
DEG LI SCAMBI
E DEGLI INCROCI
miti americani

techie in ufficio, e si concentrano sul


benessere di chi lavora da casa.
Qui clima e natura sono estremi.
La siccità, gli incendi, le tempe-
ste di vento sono nell’ordine delle
cose. Tutti sanno che prima o poi
arriverà il Big One, il terremoto, vi-
sto che la California è seduta sulla
faglia di Sant’Andrea. Anche pri-
ma della pandemia ci si interroga-
va sulla sostenibilità del modello
della Valle, con la tassazione locale
PER LE STRADE
DI SAN FRANCISCO che può arrivare al 13% (molto
SAUL GRIFFITH, per gli Usa), la bolla immobiliare a
INVENTORE, INGEGNERE
E FONDATORE livelli insostenibili, il prezzo di un
(TRA LE ALTRE) box trasformato in monolocale che
DI OTHERLAB,
UNA SOCIETÀ DI viaggiava sui 4mila dollari al mese.
RICERCA IMPEGNATA
A TROVARE NUOVE Proprio mentre si discute su quale
SOLUZIONI potrebbe essere il luogo destinato a
NEL CAMPO
DELL’ENERGIA raccoglierne il testimone - Miami
RINNOVABILE. in Florida, Austin in Texas, Boulder
in Colorado, Seattle nello Stato di
il silicio è l’elemento semiconduttore alla base dei Washington, oppure Tel Aviv, Shenzhen, Bangalore - esce un libro
processori nei computer. Non solo un luogo, an- di archeologia del presente, che fotografa la Silicon Valley un istan-
che un tempo, un’epopea: quella delle startup mi- te prima del cambiamento. Ne indaga i volti, i luoghi, gli angoli
liardarie. Così come Hollywood è stata IL cine- sconosciuti. Come sempre si scopre che il mito, da vicino, mostra
ma, il Klondike LA corsa all’oro, e ancora il West anche tutte le sue rughe. Si intitola Silicon Valley, No_Code Life, il
(ma a Ovest di che, lo sapete dire?) uno dei capi- volume di fotografie di Ramak Fazel, curato da Michele Lupi, rea-
toli fondativi degli Stati Uniti. lizzato nell’ambito del progetto Tod’s No_Code, che ha l’obiettivo
di interpretare i cambiamenti in atto nella società contemporanea.
Come ogni età storica che si rispetti, la La Rolleiflex di Fazel scava tra resti di frutteti, parcheggi, campus
Silicon Valley ha già edificato le proprie piramidi. universitari che sembrano missioni gesuite, lavanderie a gettone,
Se arrivate in aereo da Sud, noterete l’Apple Park saloon. I volti, le etnie, le abitudini catturate con il gusto dell’istan-
- indirizzo Apple Park Way 1 - la futuristica sede tanea costruiscono un’inchiesta antropologica condotta con cura
ad anello progettata da Norman Foster, costata etnografica.
cinque miliardi. Oppure il campus di Facebook -
citofonare Hacker way - quasi 100mila metri qua- Per quanto retorica possa sembrare questa immagine,
dri disegnati in parte dall’archistar Frank Gehry. non si può che iniziare dal garage. C’è stato davvero un momen-
Un complesso di edifici bassi che mescola opere to in cui le piattaforme, prima di essere Electronic Arts, Yahoo!,
d’arte, verde, cemento armato e luce naturale. Netflix, Adobe, eBay, Tesla, LinkedIn, PayPal, Salesforce, Intel,
Luoghi in cui farsi coccolare con cibo, servizi, cor- Hewlett Packard erano solo un pensiero in un box sotto casa, in un
si di meditazione, centri benessere e salute gratuiti dormitorio tra cartoni di pizza, o una distrazione dai corsi in un’aula
h24. Compound segregati in cui le grandi società di università. Non una cosa da maschi Alfa desiderosi di sottomette-
garantivano ai propri dipendenti, ai salvati, il re il mondo, ma un affare da nerd con il pallino della manomissione
soddisfacimento di ogni desiderio, come estre- creativa della realtà. Non è un caso che questa sia stata anche una
mizzato dallo scrittore Dave Eggers nella distopia delle culle della cultura libertaria degli anni 60, con i movimenti
Il cerchio. Quelle stesse aziende hanno dovuto politici di Berkeley, l’espansione psichedelica della mente, il surf, lo
reinventare il loro welfare, a partire dagli auto- spirito peace&love di Castro a San Francisco, le prime comuni fisi-
bus deluxe con connessione wi-fi che portavano i che e online - visitate The Well, ancora aperta, per farvi un’idea.

84_mc aprile
miti americani

Fermiamoci a questo prima. Prima che - come un naturalizzato cubano; Elon Musk (PayPal, Tesla, SpaceX) è su-
negli anni 20 del XXI secolo - essere sfigati e cer- dafricano; Jan Koum (WhatsApp) è originario di Kiev, in Ucraina;
velloni divenisse cool, fico. Ecco dunque la foto Eric Yuan, ideatore della piattaforma Zoom - che nei mesi del virus
del garage di Palo Alto dove Bill Hewlett e David lo ha reso miliardario -, viene dalla provincia cinese dello Shandong,
Packard diedero avvio al proprio sogno. Oppure e ha chiesto il visto Usa nove volte, prima di riuscire a ottenerlo.
l’immagine dei vicini di Steve Jobs, a Los Altos,
dove Steve1 assemblava con Steve2 (Wozniak) i Come spiega Matt Ridley, scienziato e scrittore, l’innova-
primi computer Apple. Potremmo continuare con zione è un processo disordinato e casuale, frutto di serendipità, che
Susan Wojcicki, che affittò a Larry Page e Sergey fiorisce al crescere degli scambi e degli incroci. Immagino un po’
Brin il garage dove mosse i primi passi Google. As- un clima simile a Mileto, in Asia Minore, tra Settimo e Sesto secolo
sunta nella nuova società, Susan sarebbe poi diven- a.C. Per prossimità fisica, con Talete e Anassimandro si sviluppano
tata numero uno di YouTube. Stanford è senz’altro filosofia, geometria, una nuova moneta. La vicinanza. L’ibridazione.
uno degli hotspot della Valle. Un po’ la stessa twenty
È qui che nell’autunno del minutes rule applicata
1969 avviene il primo colle- I N Q U E S T ’ I N T E R VA L L O come uno dei parametri
gamento Internet con l’uni- per le startup: si danno
versità Ucla, a Los Angeles. T R A P R I M O E S E C O N D O soldi a chi si può con-
Il messaggio doveva essere trollare, a chi è a non
«Login» (autenticato), ma il TEMPO SI DISCUTE più di 20 minuti d’auto
sistema si interruppe dopo dai nostri uffici. Diffi-
«Lo», un’espressione idioma- DI COME LENIRE cile dire se, dopo questa
tica traducibile con «Guar- stagione, è davvero un
da!». Improbabile che la rete LE DISUG UAGLIANZE futuro decentralizzato
avesse già consapevolezza di ad attendere la Silicon
sé. Comunque guardarono in Valley. In questa pausa di
pochi. Nulla sui giornali del giorno dopo e nem- riflessione, fine della corsa o intervallo tra primo e secondo tempo,
meno nei resoconti di fine anno. Il ’69, per chi lo si discute di come lenire le disuguaglianze, costruire un futuro più
raccontava in diretta, fu l’anno dello sbarco sulla inclusivo. David, da Orinda, dopo l’accelerazione vede arrivare un
Luna, delle Pantere nere, di Hamburger Hill in periodo più lento, e non a caso compare in una foto a cavallo, una
Vietnam, dei tre giorni di Woodstock, della stra- delle passioni, con la musica, che ha coltivato in quest’anno. Spira
ge di piazza Fontana a Milano. Così, uno dei più un vento diverso negli Stati Uniti, c’è un nuovo inquilino alla Casa
grandi cambiamenti del nostro tempo passò quasi Bianca, si lavora al piano vaccini. Questo è uno dei luoghi dove
ignorato. guardare per capire se, dopo la ruggente corsa all’oro del silicio, sia
La Silicon Valley è il luogo dove si impastarono iniziata una fase differente.
computer, connessione permanente, creatività, Qui in Europa è già sera. Lasciamo David alle videoconferenze che
innovazione, stili di vita, successi e fallimenti per si succedono, una via l’altra. Nella Silicon Valley una nuova giornata
costruire il Nuovo. Il luogo dove chi aveva occhi è appena cominciata. ❍
poteva vedere quel che gli altri non avevano an-
cora capito, annusare lo spirito del tempo. Impa-
dronirsene. RACCONTO VISIVO Le immagini di queste
La naturale disposizione a essere una società pagine sono tratte da Silicon Valley, No_Code Life,
una visual essay del fotografo iraniano-americano
aperta - il che non significa equa, meno spietata o Ramak Fazel, con prefazione di Michele Lupi e un
scevra da contraddizioni, anzi - è senz’altro parte saggio di Sarah Thornton. Un’immersione nella vita
di tutto questo. Un luogo basato sul merito, ac- della Valley (un attimo prima della pandemia che ha
cogliente verso gli immigrati che portano valore. cambiato tutto), per mostrarne il lato più autentico,
Guardate alle storie dei grandi innovatori di que- meno noto, al di là di quello mitologico raccontato
ogni giorno sul mondo tech. Il libro fa parte del progetto Tod’s
sti anni: Steve Jobs (Apple) era di padre siriano;
No_Code che indaga i cambiamenti nella società contemporanea,
Sergey Brin, uno dei fondatori di Google, nasce ed esce il 23 marzo da Rizzoli New York (rizzoliusa.com).
in Russia; Jeff Bezos (Amazon) è figlio adottivo di

86_mc aprile
coming soon?

FABBRICARE
MONDI
Dall’alto in senso
orario, una scena
di Mank di
David Fincher,
con protagonisti
Gary Oldman e
Lily Collins: prodotto
da Netflix, racconta
la storia di Herman
J. Mankiewicz,
sceneggiatore
di Quarto potere
di Orson Welles.
Zendaya e John
David Washington
in Malcolm & Marie
di Sam Levinson,
altro successo
streaming, girato
interamente durante
il lockdown.
Una scena sul
set di Mi chiamo
Francesco Totti
di Alex Infascelli,
docu campione di
incassi prima della
chiusura delle sale.
QUEL BUIO
IN SALA
Quanto desiderio c’è di tornare al cinema
per tuffarci dentro il grande schermo, a cui
dobbiamo un po’ di ciò che siamo. Infinito, dice
il nostro sondaggio Hearst Movie Confidence.
Tanto da farci scoprire che lo streaming è un alleato
di Sara Del Corona
coming soon?

ell’infinito spettro delle emo- chi preferisce RaiPlay, che trovo strepitosa per la

N
zioni umane ce n’è una che roba che ha», ironizza Alex Infascelli, regista il cui
rischia l’estinzione come il documentario Mi chiamo Francesco Totti, campio-
leopardo delle nevi. Un tuffo ne di incassi subito prima della serrata delle sale e
al cuore che ci ha cambiati che secondo le proiezioni dei distributori sarebbe
tutti, fin qui - ma già non si diventato il film numero uno della stagione, ve-
può dire per gli attuali bam- leggia ora su Now Tv e Prime Video.
bini. Chi scrive non sarebbe la stessa persona Già. Dobbiamo essere mille volte riconoscen-
senza essersi trovata a volare su New York con ti alla Regina degli scacchi, alla paura parecchio
Christopher Reeve il 9 febbraio del 1979. Era credibile di Nicole Kidman in The Undoing, alle
buio in sala, a parte le lucine sotto i gradini del reazioni che ci hanno suscitato documentari co-
corridoio centrale, che sembravano quelle di una me The Social Dilemma o Sanpa, e meno male
pista di decollo. Poi arrivò Superman e ci portò che abbiamo potuto scambiarci opinioni su film
via con sé, per sempre. Dal viaggio del cinema come Pieces of a Woman o Malcolm & Marie, dal-
non si torna indietro, si possono solo aggiungere le cui acque è emerso il paradosso Zendaya, nuo-
tappe memorabili, soprattutto le prime: l’infanzia va stella del cinema che però deve tutto alla tv.
finalmente come te la sentivi addosso per davve-
ro, cruda e tenera e forse anche in bianco e nero, EPPURE NON CI BASTA, come conferma un son-
trovata in un cinema di quartiere che proiettava daggio sul rapporto tra pubblico e cinema com-
La guerra dei bottoni di Yves Robert. La promessa missionato da Hearst Italia all’Istituto Lexis Ri-
di un’età più calda e umida che si stava avvicinan- cerche, che mette in numeri quello che sentiamo
do uscì da Il tempo delle mele di Claude Pinoteau. pulsare sottotraccia, un’inquietudine, un languo-
Il male come abisso che tende all’infinito da Urla re che si sta trasformando in fame: il 74% degli
del silenzio di Roland Joffé, e il fatto di essere an- intervistati ha voglia di tornare in sala subito. E
dati a vederlo con la scuola, tutta la classe seduta l’81% di loro lo farebbe come prima, fidando-
vicina, lo rendeva non meno terribile ma, se pos- si di opportune misure sanitarie. Spiega Piera
sibile, più inequivocabile. E poi avanti biglietto Detassis, direttore del progetto Hearst Movie
dopo biglietto - con quell’odorino di velluto e Confidence: «In questo desiderio non prevalgono
polvere, le zaffate di profumo della tizia di fianco la necessità di condivisione, o l’importanza della
- da una delusione a un’esaltazione, con sbadigli e sala come presidio sociale: il 60% delle persone
pianti irrefrenabili. Fino all’8 marzo 2020. vuole tornarci per il grande schermo, e io mi ri-
conosco in quella magia
COMPIE UN ANNO, con una
breve interruzione estiva a
Per essere autentico che sfugge al quotidiano e
che rappresenta un rito con
scartamento troppo ridotto, deve funzionare cui sono intessute le abitu-
il blackout che ci sta tenen-
do fuori dai cinema e ha ac- come tutti i sogni: dini degli italiani». Non c’è
home theatre che tenga. Per-
celerato un processo che era
già in corso, di sostituzione
lasciando impronte, ché l’incantesimo si compia
ci vuole un ingrediente: «Lo
della grande stanza affollata
(o semivuota, ed era diversa-
dilemmi e visioni schermo deve essere due me-
tri sopra di te», spiega Laura
mente bello) da raggiungere in macchina o a piedi Luchetti, che dopo il successo per la regia di Fiore
o coi mezzi, con il divano di casa, un telecomando gemello si è misurata con la sfida di Nudes, una
e infinite giocate in quei pozzi di San Patrizio - ve- serie sul revenge porn tra gli adolescenti prodot-
diamo cosa si pesca stasera - che sono le piattafor- ta da Rai Fiction, che sarà disponibile su RaiPlay
me streaming. «Con la pandemia sono diventate dal 19 aprile. «Ti deve dominare. Perché la cosa
veri e propri pusher che ci aiutano a sopravvivere. meravigliosa è tornare come i bambini seduti per
Sono un remedy, dei fiori di Bach. C’è chi pren- terra e la madre più su, sulla sedia, che racconta
de due gocce di Amazon, chi cinque di Netflix, una storia. Quel rettangolo ti sta per risucchiare

90_mc aprile
dentro, o sputare fuori in certi bravissime a rendere invitante
casi. È l’ombra di Platone nella ciò che propongono e questo
caverna e funziona allo stesso ha fatto venire voglia di non
modo per tutti. Certo che anche perdersi anche gli eventi in sa-
il numero di persone presenti la e d’autore: «I concorrenti del
conta. Quando dirigi un film, cinema non sono mai state le
c’è una differenza abissale se lo piattaforme, ma gli altri intratte-
rivedi con due in sala o con cen- nimenti: le partite di calcio, i ri-
to: più sono, più senti montare storanti, i social network». E poi
un’onda diversa, sei immersa in si è verificato quello stupefacen-
un mondo pronto a giudicarti, te fenomeno inclusivo scattato
amarti o no, bisbigliare, tossire, dissentire». IN SICUREZZA grazie alle edizioni online dei festival: «In sei mesi
Una sala si sono consumate 400mila ore di visione diffusa:
del cinema
E POI C’È ANCHE MARTIN SCORSESE che in un Arcadia il Festival di Venezia ha quadruplicato il pubblico
articolo su Harper’s ci mette in guardia dalla logica di Melzo, uno grazie agli ingressi virtuali e al Far East di Udine
commerciale delle piattaforme e dei loro algorit- dei migliori ha partecipato solo il 13% di spettatori locali, il
cinema
mi, ce ne vogliono altri mille di ingredienti, dice, d’Europa. resto era collegato da tutta Italia». Da qui in poi
perché un cosiddetto “contenuto” - parola abusa- le kermesse si terranno strette il doppio canale, in
ta oggi nel mondo dei media e della comunicazio- presenza per il brivido insostituibile dell’evento,
ne, visto che un contenuto senza forma non esiste e online per allargare possibilità e aggirare i limiti
- diventi cinema: «Quando uscì 8 e ½, ognuno spaziali. Anche i limiti temporali potrebbero esse-
di noi gli diede la sua interpretazione, e ci sarem- Il gruppo Hearst, re sconfitti: «Penso alle selezioni che si trovano su
di cui Marie
mo messi per ore a parlare del film, scandagliando Claire fa parte, Mubi, o a Fuori Sala di Cineteca di Bologna, che
ogni scena, ogni secondo. E naturalmente non ha avviato ogni mese mette fuori 15 titoli di “cinema ritro-
abbiamo raggiunto un’interpretazione definitiva. il progetto vato”, da quello muto a quello anni 60 rimaste-
Hearst Movie
L’unico modo per spiegare un sogno è con la logi- Confidence rizzato», aggiunge Guzzo. Cioè il tipo di opere di
ca del sogno. Il film non fornisce soluzioni, il che a sostegno cui parlava Scorsese. «Il pubblico ha voglia di ve-
disturbò molte persone». del mondo dere cose stupefacenti e non le solite quattro com-
del cinema,
Il punto è che il ruolo del cinema non è manife- penalizzato dalle medie e i soliti quattro thriller», rinforza Infascelli.
starsi senza disturbare, come avviene spesso con chiusure durante «La pandemia può essere salvifica se l’industria del
prodotti da piattaforma confezionati per tutti i la pandemia. cinema capisce che si apre un’occasione imperdi-
Diretto da
gusti come i cappuccini di Starbucks, che si con- Piera Detassis, bile per proporre la maggiore varietà possibile, la
sumano e si dissolvono, ma deve lasciare impron- è realizzato con stessa che ormai siamo abituati a pretendere pas-
te, dilemmi e visioni, e Scorsese termina il pezzo il supporto di sando da una piattaforma all’altra. Da trent’anni
01 Distribution,
con un appello: «Quelli di noi che conoscono il Eagle Pictures,
le solite venti persone, di grande mestiere certo,
cinema devono condividerne l’amore e la cono- Anica, Agis sceglievano, però non considerando l’intelligenza
scenza con più persone possibile». (Associazione del pubblico che sa riconoscere e apprezzare co-
Generale
Italiana dello
se diverse: non hanno avuto degli algoritmi nella
OLTRE I DATI INCORAGGIANTI del sondaggio, la Spettacolo), testa anche questi uomini? La gente da tempo
buona notizia è che con la pandemia qualcosa Anec aveva iniziato a ignorarli passando dalle sale allo
(Associazione
di buono in questo senso può succedere. «Intan- Nazionale
streaming». Dove, prevede Infascelli, accadrà pre-
to con titoli come Joker e Bohemian Rhapsody o Esercenti sto che, oltre alle major come Disney, anche i registi
l’incredibile caso di Parasite, film d’autore che ha Cinema), avranno la loro piattaforma: «Cliccherai Iñárritu e
Fice
unito veramente tutti (vasto pubblico, critica e (Federazione
ti vedrai i suoi film, e anche una selezione dei film
giuria degli Oscar), subito prima della chiusura Italiana Cinema dei suoi amici». Non sarebbe male che a un cer-
le sale cinematografiche erano piene», racconta d’Essai). to punto, come per incanto, la nostra educazione
Gianluca Guzzo, co-fondatore e Ceo di My- cinematografica si nutrisse delle passioni segre-
movies, il più influente magazine e database di te dei migliori autori. Chissà quanti viaggi alla
cinema italiano. Le piattaforme e le major sono scoperta di insospettabili tesori. ❍

91_mc aprile
cerchio magico

NON SI BUT TA
VIA NIENTE
N O B I L I TA N O M AT E R I E D I S C A R T O O R E I N T E R P R E TA N O
Q U E L L E G I À E S I S T E N T I : Q U E S T I TA L E N T I C R E D O N O
N E L L A M O D A C I R C O L A R E E N O N S I L I M I TA N O A R I C I C L A R E .
F I R MANO N UOVI O G G E T TI D E L D ESI D E R I O,
C R E A N O L AV O R O E D A N N O R E S P I R O A L L A T E R R A
di Antonio Mancinelli

C H I A R A C ATA L A N O
Palermitana, designer, architetto, gallerista
Tutto iniziò con una tastiera da computer in silicone che lei ha
trasformato in pochette: bestseller immediato. Emma Watson
le ha chiesto uno dei suoi trench “parlanti” usati, smontati e
illustrati con eco-slogan. Arriva dal mondo dell’arte, della curatela
e della scienza: lo zio Eliodoro è stato un grande nome della
biologia marina, suo padre ha fondato una galleria d’arte in città.
Oltre alla sua linea, collabora con P.A.R.O.S.H. e con Carmina
Campus, di Ilaria Venturini Fendi (@chiara.catalano.coccodrive).
HELEN
KIRKUM
Londinese, designer,
artista e attivista
«Sono occupatissima
per il mio progetto
con Reebok!»,
spiega al telefono.
Diplomata al Royal
College of Art,
è stata scoperta
da Barbara Franchin,
fondatrice del contest
ITS a Trieste, nel
2016. Lei “affetta”
vecchie sneakers
per crearne di nuove,
a tiratura limitata,
da vedere sul sito
helenkirkum.com.
Le sue scarpe
diventano opere
concettuali, che
hanno attirato
l’attenzione di Nike,
Adidas, Lacoste:
«Ho un inquietante
rapporto con la
moda commerciale:
mi spaventa perché
spreca, distrugge,
inquina, eppure
ne ho bisogno
per il mio lavoro».
Ma ogni pezzo
delle vecchie scarpe
«riconsegna anche
i ricordi del suo
primissimo creatore,
del marchio e del suo
proprietario».

NKWO ONWUKA
Nigeriana, stilista, imprenditrice e portavoce di varie associazioni per il “Made in Africa”
«Sakala-si sakala-sa Sakala-si sakala-sa...». Dal suono delle antiche canzoni delle tessitrici,
Nkwo Onwuka (nkwo.design) ha trovato l’ispirazione per il nome del Dakala Cloth, un
nuovo tessuto realizzato con strisce di vecchi jeans spediti in Nigeria, la sua patria, anche
se lei fa base a Londra. Con questa invenzione è stata la prima designer a vendere le sue
eco-creazioni su Asos, uno dei colossi dell’e-commerce nel mondo. Ora è portavoce di un
messaggio positivo dall’Africa. «Il nostro patrimonio culturale è così vario e dinamico che sento
il bisogno di adattarlo allo sviluppo come continente». Regina della Lagos Fashion Week,
ha da poco varato un’altra linea, Nkwo Essentials. La sua impresa dà lavoro a decine
di operaie. «Che senso ha creare più di quanto possiamo usare, se ci fa vivere meno di una
vita?», è il suo mantra. Forte di una laurea in Psicologia e della passione per la moda, cita
anche il politologo Robert Alan: «Le differenze culturali non dovrebbero separarci gli uni dagli
altri, la diversità porta una forza collettiva che può avvantaggiare tutta l’umanità».
cerchio magico

OLGA MUL
Tedesca-ucraina, stilista,
collezionista e riparatrice
Si definisce «una donna senza
confini: nata in Ucraina, vissuta in
Germania, sposata a Milano, dove
vivo con i miei gemelli». Realizza
abiti sartoriali con scampoli di stoffe
che arrivano da varie nazioni e da
varie epoche (nella foto, indossa una
collana africana, da lei aggiustata
e riadattata). Ama mantenere un
alone di mistero - non rivela né
l’età, né il vero cognome - e trova
nell’upcycling una delle soluzioni ai
problemi del nostro pianeta. Quello
di Olga, nelle sue parole, è uno stile
“etico-etnico” proprio perché ritrova
nella cultura della moda artigianale
cosmopolita le radici “universali”
di uno stile bohemian-chic. Non
solo vestiti, ma anche gioielli e
accessori seguono una filosofia di
un «riutilizzo elegante, che ci faccia
stare bene nelle nostre scelte, nella
nostra ricerca di bellezza e nella
nostra Terra» (mul-olga.tilda.ws).

MARIA GAMMINO
Romana, stilista, innamorata della tecnologia e del mare
Apprendistato da Stella McCartney («da cui ho imparato
il riciclo virtuoso»), poi da Valentino («dove ho imparato la
trasparenza della filiera»), Maria nel 2016 fonda il marchio di
abbigliamento da bagno Repainted Beachwear: costumi e abiti in
Econyl, tessuto ricavato dagli scarti di plastica negli oceani che
viene stampato con i suoi disegni dall’azienda Ratti, con tinture
attente all’impatto ambientale. «Per me la circolarità è cercare
soluzioni alla domanda in un capo che duri il più possibile, e per
questo sono in contatto con ricercatori e scienziati».
La linea vende benissimo all’estero, soprattutto in Nord Europa
e in Corea, «perché in Italia siamo ancora un po’ indietro. Ogni
capo di Repainted Beachwear è cucito a mano a Roma da un
laboratorio dove lavorano solo donne (@repainted_beachwear).

94_mc aprile
DURAN LANTINK
Olandese, stilista, performer, provocatore
La sua più grande soddisfazione? «Vedere la faccia di monsieur Arnault,
patron del colosso del lusso LVMH, quando si è trovato alle pareti l’accessorio
per cui venivo premiato da lui: una shopper metà Gucci, metà Louis Vuitton».
È un Grande Trasformatore. «Amo la moda, ma ero frustrato dalla produzione di massa
e dal consumo sfrenato. Così ho cominciato a comporre capi come collage in 3D.
Impatto ambientale zero, visto che tutto deriva dalla raccolta di abiti invenduti
e destinati al macero». Questo approccio è diventato la chiave che ha aperto le porte
di note piattaforme di e-commerce e lo ha fatto conoscere alle star: come Janelle
Monáe, che nella clip di PYNK porta i suoi pantaloni “vaginali”. Il Centraal Museum
di Utrecht gli ha dedicato un’esposizione dove ha mostrato abiti cuciti insieme
con la comunità di sexworkers transgender di Cape Town (@duranlantinkyo).

MICHELLE LOWE-HOLDER
Canadese-americana, docente,
pensatrice, designer di gioielli
«Dobbiamo iniziare a cambiare
la nostra mentalità sui rifiuti:
come riutilizzarli, come valutarli
per cambiare il modo in cui
pensiamo». Creatrice di bijoux
fatti con materie di scarto,
utilizzando tecniche sia moderne
sia tradizionali, Michelle
è molto attiva nella formazione
dei giovani creativi. All’attivo
ha un Bachelor in Fine Arts,
workshop, pubblicazioni, libri e
collaborazioni con mega-marchi
come l’app Nike Maker o il
mentoring del Kering Award for
Sustainability (lowe-holder.com).

« E R O F R U S T R AT O
DAL CONSU MISMO
S F R E N AT O . C O S Ì
REALIZZO I MIEI
A B I T I A I M PAT T O
A M B I E N TA L E Z E R O ,
PERCHÉ DERIVANO
DA CAPI INVENDUTI O
DESTINATI AL MACERO»
cerchio magico

F
ECO-BELLEZZE orse è giunto il momento di
Da sinistra in raccontare ai coetanei di Gre-
senso orario:
spolverino di ta Thunberg che c’è stato un
Olga Mul con tempo, neanche così lontano,
tessuti antichi in cui le sarte rianimavano
dell’Est Europa;
una proposta abiti usati con orli e decori
futuribile di fantasiosi. C’è stato un perio-
Duran Lantink do dov’era normale fare incursioni in merceria
in materiali di
scarto o già per le toppe, perfette per nascondere buchi nei
usati; in plastica jeans o sui gomiti dei pullover buoni che, una
da imballaggio volta dismessi, venivano allegramente riciclati
recuperata ai
supermarket in sciarpe e berretti. Allora trionfava quello che
il bracciale di oggi chiameremmo con una certa prosopopea
Michelle Lowe- do it yourself, pantaloni trasformati in gonne,
Holder; due
capi di Nkwo scialli all’uncinetto, magliette tinte e ricamate
Onwuka: sono in casa, come gesto “politico” da parte di chi
in Dakala Cloth, non accettava il maligno capitalismo. E quindi
stoffa
ricavata dalla si procedeva a scambi di chi si era stancata di
tessitura manuale una cosa e la barattava con un’altra (ora deno-
di jeans destinati minati swap party), ci si rimetteva il vestito della
al macero;
il bikini Carioca zia (l’inconsapevole vintage), si trasformavano
in fibre ricavate in prendisole le lenzuola del corredo di mam-
dai rifiuti mà. Non erano attività considerate sconvenien-
di plastica
abbandonati ti, anzi. Venivano praticate anche in famiglie, se
negli oceani, di non abbienti, economicamente serene. Anche
Maria Gammino perché per i ricchi veri l’indossare la giacca del
per Repainted
Beachwear; nonno fatta dal sarto o il tramandarsi l’abito
trench vintage da sposa di generazione in generazione, quella
con slogan sì, era un’operazione aureolata da un’araldica
ambientalisti di
Chiara Catalano. dello stile. Senza saperlo, allora ci si esercitava
Qui, in basso: nell’unica via d’uscita all’inquinamento causato
tagliate dall’industria dell’abbigliamento, seconda per
e ricucite le
sneakers ideate fare danni solo dopo quella del petrolio: la mo-
da Helen Kirkum da circolare. Ovvero quella che parte dalla fibra
per Reebok, per arrivare alla fibra o, per dirla all’anglosasso-
vendute in
limited edition. ne, from cradle to cradle, “dalla culla alla culla”.

E POICHÉ CI SI BASA SUL RIUTILIZZO


delle materie prime, non esistono più quelle at-
mosfere melanconiche delle boutique di moda
ecologica di vent’anni fa, succursali di austeri
conventi fra tristi sai e informi vestitoni beige,
pallidi come le facce delle commesse slavate dalle
luci al neon. Quello circolare è un sistema in cui
gli indumenti sono indossabili fin quando il loro
valore massimo è conservato e ritornano nella bio-
sfera quando non sono più utilizzati. Ciò signifi-
ca anche ripensarli tenendo conto dell’efficienza

96_mc aprile
delle risorse, della non tossicità, della rinfrescare i loro abiti e accessori.
biodegradabilità. Secondo i dati ripor- Non è una dieta per sei mesi o un
tati nel libro di Orsola de Castro I vesti- anno, ma il cambiamento di un
ti che ami vivono a lungo (Corbaccio), panorama mentale».
accade che «su mille persone intervi-
state a Hong Kong, il 53% ha rivelato MARINA SPADAFORA, PORTA-
di avere capi con ancora attaccata l’eti- VOCE ITALIANA di Fashion Re-
chetta, contro il 51% in Cina, il 46% volution, alla domanda se la moda
in Italia, il 41% in Germania e il 40% circolare possa sottrarre stipendi e
a Taiwan. Non solo: nel 2019, secondo denaro a chi realizza abiti e accesso-
Oxfam, ogni minuto nel Regno Unito sono ven- ri seguendo un ritmo che neanche la pandemia
dute due tonnellate di vestiti, mentre ogni setti- ha rallentato (malgrado i buoni propositi), è
mana vanno in discarica più di undici milioni di molto diretta: «La filiera della moda dà impiego
capi. E a New York finivano nella spazzatura a 70 milioni di persone, è vero. E il mondo del
circa 90mila vestiti. L’equivalente di 440 Statue tessile a circa 300 milioni. Ma la maggior parte
della Libertà». di questi lavoratori opera in condizioni e con
LE PIONIERE stipendi insostenibili, quattro volte al di sotto
In alto, Orsola
ORSOLA DE CASTRO È TRA LE PRIME A de Castro, di quella del living wage, il minimo necessario
CREDERE nel pensiero di elevare a stile di vi- autrice del libro per vivere. È questo il problema che va gesti-
ta l’upcycling, grazie al quale ai vecchi prodotti I vestiti che ami to, insieme alla manutenzione e alla sicurezza
vivono a lungo
è dato un valore maggiore e non minore; in (Corbaccio). delle fabbriche. Non condanno chi vuol essere
questo è diverso dal recycling, il cui obiettivo È stata la prima alla moda senza spendere follie, ma i grandi
è quello di far tornare un oggetto alla stessa a credere marchi, una volta stipendiati dignitosamente
nell’upcycling
funzione, perdendone però la qualità. Con la prima con la sua i loro dipendenti, devono accontentarsi di un
sua linea From Somewhere, nata nel ’97 e re- linea From guadagno minore. Solo così si può realizzare
alizzata con scampoli di rimanenze tessili, ha Somewhere, poi un equilibrio che offra prosperità a tutti. L’e-
fondando Fashion
vestito dive per serie superfashioniste come Revolution: conomia circolare è per sua natura etica e lo
Sex and the City. Ma nel 2013 fonda Fashion un movimento dimostra che sul mercato azionario si stanno
Revolution, dapprima come reazione alla cata- globale di cui è togliendo fondi, per esempio, ad aziende che
portavoce in Italia
strofe di Rana Plaza (dal nome del palazzo al- Marina Spadafora ancora utilizzano combustibili fossili. Per que-
la periferia di Dacca, capitale del Bangladesh, (in basso), stilista sto saluto le start-up di abbigliamento “lento”
dove morirono 1.218 operai tessili nel fast fa- e imprenditrice. con grande piacere, perché per realizzare bene
Si vuole
shion e 2.518 rimasero gravemente feriti) e poi incoraggiare un un abito o un accessorio, è necessario tempo.
come «il movimento di attivismo nella moda consumo più La moda circolare è un argomento sempre più
più grande al mondo. Al momento abbiamo consapevole nella importante a livello di macroeconomia, non
moda, al fine di
una presenza in oltre 90 nazioni e almeno rispettare la Terra solo su un piano socio-culturale. E i giovani
30 di queste sviluppano campagne forti e e i lavoratori rispondono: recentemente ho tenuto un corso
originali. Oggi c’è una maggiore consapevo- del settore tessile. in cui ho chiesto alle mie studentesse, che ve-
lezza da parte dei cittadini (a Orsola non pia- nivano da tutto il mondo, di rappresentare la
ce la parola consumatori, ndr) e dei marchi. loro fashion identity con abiti smessi, già usati,
Ma questo non riguarda solo la moda eco- per reinterpretarli. Non immagina la bellezza
nomica, ma anche i nomi del lusso. Il lusso, dei risultati. Unire l’etica all’estetica oggi non
per definirsi tale, deve avere una tracciabilità è solo possibile, ma doveroso. L’esperienza che
totale. La vera rivincita è riparare e mante- tutti noi abbiamo trascorso, dove ciascuno di
nere bene sia il prodotto a basso prezzo, sia noi ha avuto la possibilità di confrontarsi con
quello della maison: ed è compito dei pro- i propri demoni, deve trasformarsi in un’op-
duttori restituirci la cultura della longevi- portunità di vestirsi con allegria e con la co-
tà, attraverso laboratori dove aggiustare o scienza a posto». ❍

97_mc aprile
contro il blabla

Dalla parte
delle parole
di Marina Mander artwork Sunday Büro
Non solo l’ambiente, anche il linguaggio
è inquinato da distorsioni e frasi fatte.
E ha invece il diritto di vivere e respirare in un
habitat più sano. Cosa succederebbe se i 47mila
lemmi del nostro lessico comune scendessero
nelle strade per rivendicare ruoli e significati?
Una scrittrice sogna meno emissioni disarticolate
e una nuova economia della lingua
contro il blabla


A volte”, sosteneva parole più affidabili e trasparenti, meno pareri
il grande scrittore e voci in capitolo più responsabili, se possibile.
Giuseppe Pontig- Consumo responsabile, turismo responsabile,
gia, “cielo è meglio responsabilità aziendale, civile e penale, la pa-
di cielo azzurro”. rola responsabilità non può più essere disgiun-
Un invito a eco- ta da un’idea di sostenibilità, ma il linguaggio,
nomizzare il lin- di converso, è diventato sempre più insoste-
guaggio, a evitare nibile, dispositivo al quale nessuno crede di
il superfluo e il convenzionale. dover rendere conto, usato a caso come una
Carlo d’Inghilterra, in un’intervista recente a mascherina sotto al naso.
Farmers Weekly, ha lamentato l’uso di un les- E allora vorrei che anche per le parole venisse
sico ambientalista troppo ostico. Parole come rivendicato il diritto di vivere e respirare in un
“biodiversità”, “agroforestazione”, “capitale habitat più sano, in una comunità di parlanti
naturale” non risultano chiare al contadino o e scriventi consapevoli del fatto che una lin-
l’allevatore, «bisogna fare le cose diversamen- gua immiserita, al pari della desertificazione,
te» ha affermato il primo principe green del- un giorno potrebbe presentare il conto a chi
la storia, un fare che inizia dalla potatura dei ne abusa indiscriminatamente, con lo sciope-
tecnicismi gergali per arrivare al cuore delle ro degli scioperi: la capacità di verbalizzare un
questioni. pensiero coerente in un pianeta con tempera-
Anche Papa Francesco, durante l’Angelus del ture che fondono Roma e toma e un homo
31 gennaio, ha citato Mina e le “parole, sol- sapiens diventato insipiens.
tanto parole” degli scribi in contrapposizione E, allora, faccio un sogno.
a quelle di Gesù che “predica per autorità pro-
pria”, una velata invettiva contro il blabla. I SOGNO LE PAROLE STESSE SCENDERE IN
media, però, non hanno riportato altri dettagli PIAZZA: una compagine di 427.000 paro-
del discorso del Pontefice, a causa di quello le - tante le risorse del dizionario della lin-
sgambetto cognitivo chiamato “Effetto Von gua italiana - ognuna delle quali rivendica il
Restorff ”, per cui ciò che è dissonante in un suo ruolo e il significato della sua esistenza, la
insieme omogeneo fa più colpo e si ricorda volontà di non essere scambiata con un sino-
più facilmente. È il principio di ogni sensa- nimo o qualcosa che suona simile, come au-
zionalismo, lo stesso per cui si finisce a discu- torità per autorevolezza, per esempio. Pensate.
tere di Rna non solo in televisione, ma anche I 47.000 lemmi del lessico comune che ribadi-
a colazione, complice un altro auto-inganno, scono, ciascuno, cosa vogliono dire e le 6500
detto di Dunning-Kruger, secondo il quale chi parole del vocabolario base di cui ci serviamo
meno conosce un argomento più è convinto per il 98% dei discorsi, in prima linea, e le
di poterne parlare, mentre i socratici che san- 2000 parole del lessico d’uso più corrente,
no di non sapere ammutoliscono. E che dire
della legge di Godwin, essa stessa una provo-
cazione, per cui più una discussione sui social
si allunga maggiore è la possibilità che qualcu-
no paragoni qualcun altro a Hitler, per la gioia «La quarantena dura quindici
degli odiatori a vanvera?
Pregiudizi e distorsioni inquinano sia la per-
giorni, mentre “ristoro” è
cezione sia l’utilizzo del linguaggio, eppure costretto a migrare dalle aree
noi comuni mortali, provati dalla pandemia
e sopraffatti dagli eccessi di un’informazione
picnic delle autostrade a conti
contraddittoria, ora vorremmo più chiarezza, bancari sempre più smilzi»

102_mc aprile
contro il blabla

costrette a ore e ore di straordinari, logorate


più di un rider, a protestare: basta così! «Immagino una paladina
Immagino le parole demansionate, le più di- della biodiversità verbale,
sorientate, farsi coraggio. Si tratta di quelle
parole che se ne stavano accucciate nel loro una quindicenne che
ambito preciso preciso e improvvisamente si nello zaino oltre a scatolette
ritrovano sulla bocca di tutti, termini che, co-
me pangolini e pipistrelli, per sconsideratezza di fagioli porta il Devoto-Oli»
altrui, finiscono a compiere un salto di specie:
“coprifuoco” che sonnecchiava dai tempi della
guerra chiamato a combattere un nemico che
in realtà è un filamento di acido ribonucleico
- il famoso Rna - intento a fare il suo mestiere, si potrebbero evitare: immetti una frase nell’ag-
“ristoro” costretto a migrare dalle aree picnic geggio e scopri quante emissioni superflue stan-
delle autostrade a conti bancari sempre più no per rendere irrespirabile l’atmosfera, se ciò
smilzi e, naturalmente, “algoritmo”, quell’al- che dici è sostenibile ed equo e solidale oppure
goritmo che, da procedura logica atta a risol- buttato lì, come una cartaccia dal finestrino o
vere un problema, si è trasformato in entità le cicche in spiaggia.
oscura e spiona, un delatore ignoto che tutto Immagino una paladina della biodiversità ver-
sa e tutto trama contro di noi. La quarante- bale, una quindicenne con le trecce che nello
na dura quindici giorni, pare, mentre la nar- zaino, oltre a scatolette di fagioli, porta con sé
razione, anima di infiniti racconti ed epopee, il Devoto-Oli. E stuoli di ragazze e di ragazzi a
si aggira perplessa nei territori del marketing difendere il congiuntivo, il tempo delle ipotesi,
senza saper bene cosa dire. “L’ora è confusa dei sogni e dei desideri, e il condizionale, il tem-
e noi, come perduti, la viviamo”, Pasolini mi po della responsabilità, della relazione tra causa
perdoni. ed effetto. E una riabilitazione delle subordinate
che connettono fatti e ragionamenti, frasi com-
SOGNO UN CONCERTO PLANETARIO a soste- plesse, addirittura, e non spezzate da miriadi di
gno di un uso corretto del vocabolario: We are punti e a capo che disarticolano i pensieri.
the word! Il ricavato speso non solo a favore
delle scuole, ma anche per una rieducazione POI, UN GRAN VOCIARE MI SVEGLIA dalle
degli analfabeti funzionali, per i quali l’Italia fantasticherie: sono gli studenti sotto casa che
risulta in vetta alle classifiche dopo Indone- protestano per tornare in aula. E la scolionofo-
sia, Cile e Turchia, secondo un’indagine Info bia, mi domando, la scolionofobia, che non è
Data-Sole24Ore del 2018. L’alfabetizzazione una parolaccia ma la paura della scuola, dov’è
come istruzione di qualità è, tra l’altro, uno finita? Qualcosa sta già cambiando? Come si
dei punti dei Sustainable Development Goals è augurato il nuovo Ministro dell’Istruzione:
del programma Onu 2030. Forse, non sono «Speriamo che faremo bene». Mentre ripongo
l’unica a sognare. la mia fiducia nella meglio gioventù, quella
Esiste uno strumento facilmente reperibile in che dovrà inventare il vocabolario del mondo
rete, chiamato “Calcolatore di impronta di car- che verrà, il caro vecchio Scarabeo, gioco di
bonio”, che misura l’impatto ambientale della società del secolo scorso, mi osserva impol-
nostra vita, cioè quanta Co2 produciamo con verato dall’alto di uno scaffale. Oggi potrei
le nostre scelte. Vorrei esistesse un calcolatore vincere facile con “resilienza”, la parola collu-
di impronta di comprendonio capace di misu- torio del paternalismo e del conformismo, ma
rare l’impatto delle esalazioni di aria fritta, di preferisco perdere con la parola cielo, nuvola,
tutti i discorsi, i commenti, i post e i tweet che amore. Un cielo azzurro, a voler esagerare. ❍

104_mc aprile
avviso di chiamata

IN CONTATTO
CAROLINA
CAMORATI, CLASSE
’93, NELLA CASA DEI
GENITORI A MILANO
DOVE È TORNATA A
VIVERE, È UNA DELLE
PSICOLOGHE (TUTTE
VOLONTARIE) DELLA
BRIGATA BASAGLIA,
CHE PER LEI «È
ANCHE MILITANZA.
UNA PRESA
DI POSIZIONE PER
INNESCARE UN
CAMBIAMENTO.
SIAMO NOI I PRIMI A
DARE L’ALTERNATIVA
CHE VORREMMO».
UNA VOCE
PER SUPERARE
ANSIA, DISAGIO
E SOLITUDINE.
A MILANO,
LA BRIGATA
BASAGLIA OFFRE
UN SUPPORTO
PSICOLOGICO
CHE NON C’ERA.
LA COMUNITÀ
SI CURA ANCHE
CON L’ASCOLTO
di Marta Stella foto Greta Stella
avviso di chiamata
DIALOGHI
GIADA FANTI,
PSICOLOGA
MILANESE DI 27
ANNI, RISPONDE
A UNA TELEFONATA
DALLA CASA DEL
PADRE. «IL DIGITALE
È STATA UN RISORSA
INCREDIBILE.
MA PER ME
LA VIDEOCHIAMATA
È DIFFICILE,
SI PERDE IL GIOCO
DI SGUARDI.
PREFERISCO LA VOCE,
CIÒ CHE ABBIAMO
DI PIÙ INTIMO».
avviso di chiamata

METTERSI depressione e 150mila i casi correlati alla crisi eco-


IN GIOCO
ARIANNA SUMMO, nomica e alla disoccupazione. Un’indagine del
DETTA ARIA, LIGHT Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi
DESIGNER, È NATA
IN PROVINCIA DI dice che nel 2019 solo un cittadino su dieci con
PIACENZA NEL ’94 problemi di salute mentale ha avuto accesso ai
E VIVE A MILANO.
HA DECISO DI servizi pubblici. «Credo da sempre nell’ascolto
DEDICARE PARTE psicologico. Ho lottato molto per l’accessibilità
DEL SUO TEMPO
A QUESTA REALTÀ alla salute psichica, per unire la cura al fare rete.
PERCHÉ
«IN CITTÀ VIVIAMO
Quando staccavo dal mio studio correvo all’am-
IN ENORMI bulatorio popolare per offrire sedute gratuite a chi
PALAZZI
DOVE NON non poteva permettersele. Ma in questa battaglia
CONOSCIAMO mi sono sempre sentita sola». Lula trasforma così
NEANCHE
IL NOSTRO un gesto semplice in un piccolo atto rivoluziona-
DIRIMPETTAIO rio: rispondere alla telefonata di chi ha bisogno di
E QUESTO NON
È NATURALE. essere ascoltato. Gratuitamente. Insieme a due
L’UOMO È
PROGETTATO
colleghi e collaboratori, Clara Sistilli e Gianpaolo
PER ESSERE Contestabile, collegato dal Messico, crea così una
IN RAPPORTO
CON L’ALTRO. rete telefonica, un centralino autogestito che offre
OGGI ESSERE ascolto e attiva percorsi di risposta e sostegno.
COMUNITÀ È
RIVOLUZIONARIO».
OGNUNO DI LORO HA UNA STORIA, una profes-
sione diversa e non solo legata alla psicologia, ma
«SONO SUL TERRAZZO COMUNE DEL MIO CON- dona una parte del proprio tempo a chi ha biso-
DOMINIO, IL LUOGO CHE OGGI SENTO PIÙ MIO. gno, sia dirottando le chiamate sia facendo sedute
Dal lockdown qui ci si affaccia per aiutarsi, sup- psicologiche. Tramite un’app le telefonate arrivano
portarsi. La pandemia è entrata nelle case anche sul cellulare degli operatori, tutti i giorni dalle 8
per creare dei meccanismi nuovi, ci ha costretti a del mattino a mezzanotte, e vengono suddivise in
rileggere la nostra normalità. Nel bene e nel male. tre codici - verde, giallo e rosso - e all’occorrenza
E la nostra Brigata risponde proprio a questo». passate a un gruppo clinico che offre un percorso
La voce di Luciana De Angelis, per tutti Lula, di quattro incontri telefonici, o a strutture di sup-
arriva calda e delicata da un balcone di Milano, porto come i centri antiviolenza, i consultori, la
nel verde in zona Lambrate. Le sue parole, con Casa delle donne di Milano. Spesso chi chiama
un forte accento spagnolo, sono un vortice calmo non ha trovato aiuto nelle istituzioni. C’è chi è
ma continuo. Psicologa, nata a Buenos Aires ricaduta nel disturbo alimentare. Chi ha perso il
nell’82, milanese d’adozione da sedici anni, è la lavoro e ha bisogno di una casa. Chi è rimasta
co-fondatrice e motore della Brigata Basaglia, un bloccata all’estero a casa del fidanzato, imprigio-
progetto di supporto psicologico e sociale iniziato nata in una convivenza non cercata. C’è anche chi
lo scorso marzo a Milano all’interno delle Brigate è stato rilasciato dal carcere dopo le rivolte, nono-
Volontarie per l’Emergenza nate in collaborazio- stante una pena lunga, e si è ritrovato in casa con
ne con Emergency, e quasi interamente al femmi- l’anziana madre senza nessun accompagnamento.
nile. In quel momento, infatti, Lula si accorge «Più che volontari mi piace definirci attivisti»,
che la solidarietà si è attivata per gli aiuti materia- spiega Lula. «All’inizio eravamo anche noi in una
li, ma non per la psiche. E che manca una rete. condizione di solitudine, di angoscia. L’aiutare l’al-
Secondo l’ultimo congresso della Società Italiana tro diventa anche aiuto per se stessi».
di NeuroPsicoFarmacologia, chi è venuto in La loro è infatti una storia che parla del bisogno
contatto col virus sviluppa sintomi depressivi con di ascolto profondo, di vicinanza emotiva. Di cu-
un’incidenza fino a cinque volte più alta rispetto ra. Di vite che cambiano da un momento all’altro
alla popolazione generale. Nei prossimi mesi e devono fare i conti con un mondo nuovo. An-
potrebbero essere 800mila i nuovi casi di che questo racconto, d’altronde, lo è. Nel silenzio

112_mc aprile
del mio studio ascolto le loro voci mentre cullo quel numero. Le richieste di aiuto che arrivano
mia figlia, nata da poco più di un mese nel bel ora sono infatti sempre più slegate dal Covid.
mezzo della seconda ondata. Immagino i loro ge- Adesso chiama anche chi non ha più un lavoro,
sti e i loro sguardi che probabilmente dal vivo chi ha bisogno di un’abitazione. Per questo c’è il
non incrocerò. Nonostante questo, nessuna sco- Gruppo Rete, pensato per creare o riattivare, ap-
nosciuta mi è mai sembrata più vicina. punto, una rete di supporto attorno alla persona
con i servizi e le realtà solidali già presenti sul
«QUANDO È STATO ANNUNCIATO IL PRIMO DPCM territorio. «In alcuni casi è come se ci sostituissi-
AVREI DOVUTO FESTEGGIARE il mio 26esimo mo ai servizi sociali. L’uomo è per sua natura un
compleanno. Invece quella notte ha cambiato tut- animale sociale. Questo tipo di aiuto si sarebbe
to». Giada, psicologa milanese di 27 anni, aveva potuto mettere in moto molto tempo fa. Pur-
LA FONDATRICE
da poco superato l’esame di Stato, avrebbe dovuto LUCIANA DE troppo, c’è voluta una pandemia», dice Arianna,
iniziare a lavorare al Centro PsicoSociale di Piaz- ANGELIS, LULA classe ’94, light designer e tecnico luci nel mon-
(NATA NELL’82,
zale Loreto e si era iscritta all’istituto Irpa per di- IN ARGENTINA, VIVE do del clubbing. «Ma ora sentiamo che il resto
ventare psicoterapeuta. «Il primo mese sono stata A MILANO della comunità può capirci, perché ci siamo in
DA MOLTI ANNI)
immobile, sospesa. Poi è morta mia nonna. Era in PSICOLOGA, È LA mezzo tutti». Figlia di una psicoterapeuta, rima-
Basilicata, non ho potuto neanche salutarla. In COFONDATRICE sta senza lavoro, ha deciso di unirsi alla Brigata.
DELLA BRIGATA,
concomitanza con questa perdita, la nascita della DI CUI RACCONTA: «Una realtà che ha aiutato anche noi», aggiunge
«ABBIAMO DOVUTO
Brigata è stata un punto di vita, salvifico per gli INVENTARE UN Carolina, psicologa milanese classe ’93. Dopo
altri e per me. È un egoismo buono: tu fai bene METODO CHE aver abitato a Venezia - dove ha fatto supporto
NON ESISTEVA.
all’altro e questo ti fa stare bene». Lei, come le NESSUNO ERA psicologico per i soccorritori durante l’emergen-
altre psicologhe, è nel gruppo clinico che si riuni- PRONTO PER QUESTA za - si è ritrovata a Milano a inizio lockdown
PANDEMIA E PER LE
sce una volta a settimana sia per analizzare i casi CONSEGUENZE appena tornata da New York. Ora forma gli ope-
sia per avere un momento di confronto in cui CHE AVREBBE
PORTATO». QUI
ratori e i nuovi arrivati. «La temperatura emotiva
«parliamo di noi, di come stiamo. È questo che fa È SUL TERRAZZO interna del gruppo è fondamentale. Anche chi
funzionare la Brigata. È la comunità che si auto- DI CASA CHE
È DIVENTATO
tende la mano all’altro dev’essere tutelato».
cura. Sino a che ci concentreremo solo sulla soffe- IL QUARTIER
GENERALE DEL
renza dell’individuo in sé e per sé non ci sarà so- GRUPPO. PARTITI IN OTTANTA CANDIDATI nei primi incon-
luzione. La salute mentale è il grande rimosso del PER CONTATTI: tri di formazione, oggi sono in ventitré: ventuno
TEL. 02/82396915,
21esimo secolo. La parola che ricorre di più nelle BRIGATABASAGLIA@ donne e due uomini. «Non è voluto, ma non è
chiamate? Ansia. Termine oggi esacerbato, un sin- GMAIL.COM O neanche casuale», commenta Lula. «In ambito
PAGINA FACEBOOK
tomo che vuol dire tutto e nulla e che bisogna BRIGATABASAGLIA. psicologico c’è ancora la convinzione che sia la
analizzare caso per caso. In questo donna quella più incline ad ascol-
momento storico è sana e ne abbia- tare. È vero, ma è anche un retag-
mo tutti diritto. Diventa disagio gio patriarcale che non ci abban-
quando si disarticola da un evento dona». Cadere nello stereotipo in-
e finisce per immobilizzarti. Oggi fatti è pericoloso. «Purtroppo, per
naturalmente pensiamo a proteg- quanto riguarda l’ascolto la donna
gerci dal punto di vista fisico, ma è ancora vista come l’angelo del
abbiamo dimenticato che anche la focolare. Quella cui spetta questo
salute mentale dovrebbe essere un ruolo. Per me avere una piccola
diritto, a prescindere dalla condizio- controparte maschile è molto pre-
ne sociale». zioso», ribatte Giada in un’altra
Spesso rispondere a una chiamata nostra telefonata. Un dato però è
significa anche solo aprire un varco, certo: «Gli uomini chiamano me-
aiutare con l’atto di essere lì in no, o chiamano quando il proble-
ascolto. Si diventa anche interme- ma è già sintomo. Il maschio chie-
diari, ci si mette in moto per riorga- de di essere ascoltato quando è già
nizzare la vita di chi ha composto molto in difficoltà». ❍

113_mc aprile
100 domande

Stefano Boeri

PER FARE CASA


CI VUOLE
UN ALBERO

L’ispirazione, la dimora tra le betulle progettata


da mamma Cini in modo da non toccare le piante.
Poi il Bosco Verticale e oggi i progetti ForestaMi
e Botanica. Il “barone rampante” dell’architettura ci rivela
l’importanza di guardare il mondo attraverso i rami
114_mc mese di Germano D’Acquisto
CHIARA CADEDDU. LAILA POZZO©MICHELANGELO FOUNDATION, COURTESY STEFANO BOERI

L’ARCHITETTO
STEFANO BOERI, CLASSE
1956, QUI NEL SUO STUDIO
E, NELL’ALTRA PAGINA,
ALL’INTERNO DEL
“BOSCO VERTICALE”
DA LUI REALIZZATO,
MODELLO DI EDIFICIO
RESIDENZIALE SOSTENIBILE
NEL CENTRO DI MILANO.
100 domande

È UN PO’ SURREALE L’ATMOSFERA DELLA


TRIENNALE di Milano che cerca di riprendere a vivere dopo
il lockdown. Stefano Boeri ha appena finito una telefonata. «Va
bene se mentre chiacchieriamo ci beviamo una birra?», mi chiede.
«Certo». Milanese, classe 1956, il padre del Bosco Verticale è un
pioniere della sostenibilità che ha fatto delle sue creazioni un inno
alla natura. L’ultima, la Torre Botanica, «potrebbe essere l’inizio di
una nuova generazione di architetture», spiega.

1) Il primo pensiero di oggi è stato… L’Inter. 14) Cosa aveva di speciale per avere tre figli così
2) E quello di ieri, prima di andare a dormire? importanti? (ride) Le madri non hanno mai solo
Potrei dirle ancora una volta l’Inter, ma è stata la meriti né solo colpe.
mia nipotina Mia. 15) È vero che non amava il suo Bosco Verticale?
3) Decisamente più poetico. Se i suoi grattacieli No, ma lo trovava bizzarro.
potessero parlare cosa direbbero? 16) Ha raccontato che digeriva le separazioni con
I miei grattacieli parlano. Alcuni di natura, altri una facilità impietosa. E lei? Sono l’opposto.
del mare, altri ancora di compressione e densità. 17) Che tipo era suo padre? Un neurologo con
4) Per l’architetto Christopher Wren, «l’architettura una visione umanista della medicina.
aspira all’eternità». Lei grazie alle sue opere resterà 18) Lei invece che padre è?
immortale: che effetto le fa? Ieri molto presente. Oggi spero di essere un mo-
Le rovine dimostrano che non c’è nulla di eterno. dello. Non per forza positivo, ma comunque un
Anzi, un bravo architetto dovrebbe tenere presen- riferimento.
te il senso della rovina, non quello dell’eternità. 19) C’è un sogno che aveva da bambino divenuto
5) L’architettura deve essere sempre etica? Sì. realtà? Fare l’architetto.
6) Come si addomestica la forza della natura? 20) E uno che invece non ha ancora esaudito?
Noi non cerchiamo di addomesticarla, ma di avvi- Fare il sindaco di Milano, ma è un sogno che è
cinarla alla vita umana. svanito. Non si è esaudito ma si è esaurito.
7) E come addomesticare la ferocia umana? 21) Nel 2021 è più difficile coltivare sogni?
Senza cultura, è impossibile. Sì, la fragilità imposta dalla pandemia ci obbliga a
8) Architetto preferito? Frank Lloyd Wright. un presente espanso. Guardare al futuro è difficile.
9) Oscar Wilde diceva: «Se la natura fosse stata 22) Ha due fratelli, Tito e Sandro. Un ricordo con
confortevole, l’umanità non avrebbe mai inventato loro da bambino?
l’architettura». Concorda? Le litigate sul calcio. Loro milanisti, io interista.
In parte. Abbiamo costruito habitat artificiali che 23) Se potesse salire su una macchina del tempo
sono l’opposto del comfort. La sfida del futuro è dove andrebbe?
creare spazi dove la natura sia più presente di oggi. Nella Francia post rivoluzione, a New York negli
10) È vero che il Bosco Verticale si ispira a una anni 60 e a Vienna all’inizio del secolo scorso.
casa sull’albero progettata da sua madre a Osmate? 24) Cosa pensa dell’epiteto “archistar”?
Mia madre aveva progettato una casa nel bosco in Preferisco “archistreet”. Il nostro è un lavoro di
cui le stanze si muovevano in modo da non tocca- strada, di contatto con oggetti, materiali, sensa-
re gli alberi. È stata fonte di ispirazione. zioni. Deve avere umiltà. Se si vola troppo verso
11) Cini è stata una grande designer, ma che madre le stelle si perde il contatto con le cose concrete.
è stata? Una grande madre. 25) Chi dovrebbe andare a vivere in uno spazio pro-
12) Amava il suo stile? gettato da lei?
Era elegante e ironica. Aveva grazia in ogni sua Chi ha una certa dose di coraggio e curiosità.
linea, progetto o pensiero. Da questo punto di 26) Ha detto che nei vecchi borghi c’è il futuro.
vista è per me irraggiungibile. Perché lì? Ieri sono state piccole città e possono
13) Quanto c’è di lei nelle opere che realizza? tornare a esserlo. Quel modo di vivere nella natu-
Vorrei molto, temo poco. ra è un pezzo importante del nostro domani.

116_mc aprile
Molto. Stiamo imparando da Francis Kéré, archi- ARCHISTAR
tetto del Burkina Faso, come creare spazi colletti- NELL’ALTRA
PAGINA,
vi belli anche in situazioni di povertà. STEFANO BOERI
35) L’hanno criticata perché si muove in aereo e CON LA MADRE,
produce - da solo - più Co2 di quanto le sue creazio- L’ARCHITETTO
CINI BOERI.
ni riescano a eliminare. Che risponde? A LATO,
Che se dovessimo fare una comparazione fra la DA SINISTRA,
Co2 che produciamo spostandoci e quella che L’ARCHITETTO
ETTORE
assorbiamo grazie ai boschi che contribuiamo SOTTSASS,
a realizzare, saremmo in credito. STEFANO BOERI,
36) Per Botanica lei e Diller Scofidio + Renfro ave- LO SCRITTORE
MARCO
te pensato a una torre con piante officinali e varietà BELPOLITI
del giardino all’italiana: da dove viene l’idea? E L’ARCHITETTO
Volevamo un’architettura volta verso il cielo che E DESIGNER
ENZO MARI.
combinasse natura vivente e abitare umano. Bo- SOTTO, BOERI
tanica non è solo l’evoluzione del Bosco Vertica- FA UN SELFIE
le, ma qualcosa di diverso che contiene lavoro, CON I RAGAZZI
PROTAGONISTI
gioco, residenza, giardini, agricoltura idroponica. DI MI030,
37) È vegetariano? No. EVENTO CHE
38) È bravo a fare la raccolta differenziata? STEFANO
ORGANIZZÒ
Non so se sono bravo ma la faccio. NEL 2015 CON
39) Non c’è il rischio che l’architettura sostenibile, PROTAGONISTI
27) In quale borgo sarà il suo? visti i costi, diventi un fenomeno elitario, creando I RAGAZZI TRA
I 15 E I 25 ANNI
Ne ho diversi. Uno è in Sardegna, un altro è nuove disuguaglianze? CHE HANNO
Badalucco, in Liguria. Non ho deciso. Sì. Ma il nostro lavoro è rendere la sostenibilità DISCUSSO DELLA
28) Milano, col progetto ForestaMI, di cui lei è il accessibile a tutti. Se nel 2014 abbiamo aperto il VISIONE DELLA
CITTÀ DI MILANO
presidente del comitato scientifico, vuole piantare Bosco Verticale e tra poco ne inaugureremo uno NEL 2030,
tre milioni di alberi in dieci anni. Sarà un modello in social housing, abbiamo lavorato bene. OVVERO QUANDO
esportabile? 40) Come mai vive in una casa nel centro di Mila- AVRANNO 30/40
ANNI. L’EVENTO
Sì, perché si tratta di un albero per ogni abitan- no e non nel suo grattacielo? SI È TENUTO
te. A livello nazionale sarebbero sessanta milioni. Perché da un lato temevo di essere chiamato da- NEGLI ULTIMI
Vorrei entrasse nell’agenda del Governo. gli inquilini per ogni problema e dall’altro stavo PIANI DELLA
DIAMOND TOWER
29) Perché piantare alberi aiuta la democrazia? molto bene a casa mia. A MILANO.
È l’atto più efficiente, economico e inclusivo con- 41) Che consigli darebbe a uno studente di Archi-
tro il cambiamento climatico. Non ha nulla di tettura? Un anno fa gli avrei consigliato di viag-
autoritario né di elitario. giare. Oggi gli direi di viaggiare col pensiero. E di
30) Da dove viene la sua ossessione per gli alberi? non aver paura, di vivere l’architettura come una
Si lega tutto al momento della mia infanzia in sfida. Perché alla fine questo è.
cui ho letto Il barone rampante di Calvino. È am- 42) Chi è il nuovo Stefano Boeri? Andrea Caputo
bientato nel Ponente ligure, da dove veniva mio (ma non so se sarà contento di questa risposta).
padre e dove andavamo da bambini. Quei boschi 43) Ci sono donne nel suo staff? Moltissime.
mi sono rimasti dentro. 44) A chi confida i suoi segreti? A nessuno.
31) Com’è il mondo visto attraverso i rami?
Dal verde del mio Bosco Verticale vedo un cam-
D.R. COURTESY STEFANO BOERI

bio di prospettiva che rende plausibile il fantastico.


32) La città più sostenibile? A Copenhagen han-
no fatto sforzi enormi per la sostenibilità. Barcel-
lona è invece all’avanguardia per la mobilità.
33) E quella meno sostenibile? Delhi.
45 Quante volte si è
innamorato? Tante volte, ma ho vissuto
34) Cosa ha da insegnare l’Africa? intensamente l’amore una volta sola.

117_mc aprile
100 domande

46 Perché ci sono poche


donne architetto? Perché viviamo
61) Il suo luogo milanese preferito?
A fianco della basilica di San Nazaro in Brolo
c’è una torre progettata dal Bramantino. A pochi
in un mondo che chiude gli spazi metri dalla Milano rinascimentale del Filarete e
dalla Torre Velasca. È uno degli episodi più stra-
all’universo femminile. È un ordinari dell’architettura, ma sconosciuto ai più.
problema generale: quanti direttori 62) A proposito, l’Italia possiede il 50% del patri-
monio artistico mondiale, ma nella classifica dei
d’orchestra donna conosce? luoghi più visitati è solo quinta: dov’è l’inghippo?
Forse nella comunicazione. Penso a Milano, che
47) Che cosa ama delle donne? fino a dieci anni fa non era una città turistica e
La loro intelligenza imprevedibile. che oggi lo è diventata dopo aver svelato il suo
48) E cosa non sopporta? patrimonio artistico. Lo stesso dovrebbe avvenire
Il loro rancore irreversibile può essere letale. nel resto del Paese. A Livo, sul lago di Como, si
49) È sposato con Maddalena. Ricorda quando ha trova una chiesa del ’500 piena di affreschi dedi-
detto: con questa donna ci passo la vita? Erava- cati a Santa Rosalia. Una piccola Cappella Sistina
mo ancora al liceo. che parla di come l’arte e la fede abbiano fatto
50) E dove è stato il vostro primo appuntamento? l’Italia. Un luogo incredibile, ma chi lo conosce?
A Varigotti, in Liguria. Al mare, era notte. 63) Le città al mondo più stimolanti?
51) La riporterebbe ancora lì? Il Cairo, Shanghai, Istanbul e New York.
Sceglierei un altro posto. Presto andremo in- 64) Per cosa scenderebbe in piazza? Per lo ius soli.
sieme in Africa. 65) Draghi dice che sarà un governo ambientalista.
52) Le regole di base per un rapporto longevo? Cosa chiede a un governo ambientalista?
Mia madre diceva che un matrimonio dovrebbe Un ministero dei boschi e del legno.
scadere ogni cinque anni. Così uno o lo rinnova 66) Nessuna ministra Pd nell’esecutivo. Non sarà
o in maniera pacifica lo chiude definitivamente. che gli uomini di sinistra sono più maschilisti di
53) Riesce sempre a capire le donne? quelli di destra? Possibile. Non vedo grandi diffe-
Sì, quasi sempre. renze fra i due schieramenti.
54) C’è qualche differenza tra l’opera di un archi- 67) Tre cose da fare per essere green?
tetto uomo e quella di un architetto donna? No. Non usare più vettori coi carburanti fossili,
55) Perché gli intellettuali sono più sexy degli fare attenzione alla caldaia, avvicinarsi a una
sportivi? Ma non è così (ride). dieta che limita l’uso della carne.
56) Si considera un intellettuale? 68) Si parla di digitalizzazione. Controindicazioni?
Un intellettuale sui generis, perché chi fa il mio Pensare di rinunciare agli esseri umani. C’è una
lavoro alla fine tende a misurarsi con le cose che dimensione comunicativa, legata alla gestualità,
realizza. La parte speculativa è importante ma se agli equivoci, alla espressività che è irrinunciabile.
manca l’azione tutto diventa meno rilevante. 69) Nel 2022 scadrà il suo mandato di presidente
57) Se Beppe Sala le chiedesse di entrare nella sua della Triennale. Bilancio?
squadra, accetterebbe? No, anche se lo stimo. Positivo. Abbiamo rimesso in piedi un’istituzione
58) Da candidato sindaco sognava di vedere Mila- con grandi debiti offrendole nuove prospettive.
no sopraffatta dalla bellezza. È andata cosi? 70) Che idea si è fatto della cancel culture, quella
Forse sopraffatta no, ma corteggiata sì. forma di ostracismo che cancella statue e monu-
59) Come sarà Milano nel 2032? menti di personalità della cultura e della politica?
Vorrei fosse una città in grado di far convivere i A volte anche la cancellazione è un pezzo le-
due valori che l’hanno resa grande: l’innovazione gittimo della storia. Ma preferisco l’aggiunta.
e la generosità. A Milano ci sono due lapidi con due versioni
60) Rischi? Che la città si prenda troppo sul serio per Piazza Fontana; mi è sempre piaciuto.
e diventi arrogante. Se innovazione o generosità 71) Come sta vivendo la pandemia? Come un’op-
andassero perdute, Milano tornerebbe a essere portunità per fare cose che non avrei mai fatto.
una piccola città. 72) Tipo? Lavorare a un libro di appunti. Ripensare

118_mc aprile
alla struttura architettonica della Triennale. Pro-
grammare pezzi di futuro come Botanica.
73) Botanica è nata durante l’emergenza?
Sì. Con Diller Scofidio + Renfro, lo studio di
New York che ha fatto la High Line, abbiamo
iniziato a lavorare con l’inizio della pandemia.
Non ci siamo mai visti. Quando abbiamo chiuso
gli studi ci siamo collegati da casa: 15 persone da
Milano e altrettante da vari angoli di New York. 83) E se lei fosse un luogo, cosa sarebbe? SEMPRE
PIÙ IN ALTO
74) Qualcosa da salvare in questi mesi? La gene- Sarei uno stadio avvolto nel bosco. Che poi SOPRA, I DUE
rosità della gente e la potenza della ricerca medica. era quello che avevamo progettato per Inter e GRATTACIELI
75) Cosa le manca della vita normale? Gli abbracci. Milan. La nostra proposta non è stata accolta, DEL BOSCO
VERTICALE
76) È vero che state lavorando a una colonia su ma la stiamo facendo in Cina. A MILANO.
Marte? È un’idea legata ai rischi di inondazione di 84) Si sente mai solo? Spesso. SOTTO,
Shanghai. L’amministrazione ha messo sul campo 85) Se non avesse fatto l’architetto cosa avrebbe UN ALBERO
PIANTATO
varie ipotesi: una è trasferire la città su Marte. fatto? L’oceanografo. AL PARCO NORD,
77) E del progetto di città subacquea che mi dice? 86) La sua casa brucia, può salvare solo una VICINO ALLA
Conosciamo solo il 5% degli oceani: è un univer- cosa… Il pigiama. CASCINA CENTRO
PARCO. FA PARTE
so da scoprire. Così abbiamo ideato un arcipela- 87) Un film che avrebbe voluto realizzare? DEL PROGETTO
go con una serie di spazi sotto il livello del mare. 30 giorni di buio. Un horror che parla di una FORESTAMI, CHE
78) Ma la Terra è messa così male? Sì. Ma credo colonia di vampiri che si spostano solo al buio HA L’AMBIZIOSO
OBIETTIVO DI
abbia ancora enormi capacità di rigenerazione. e raggiungono un centro avvolto nella notte PIANTUMARE,
79) Col lockdown abbiamo scoperto di abitare artica, minacciando gli abitanti. È un film bel- NELL’AREA
in appartamenti scomodi. Come cambieranno le lissimo e pandemico. Perché in fondo anche da METROPOLITANA
DI MILANO,
nostre case? Avranno più spazi aperti. Terrazze, noi è arrivato il buio. TRE MILIONI
logge, balconi e tetti. Sogno un design rivolto 88) La forma più armonica in natura? DI ALBERI
alle geometrie variabili degli elementi, in cui Le ninfee. Perché imperfette. ENTRO IL 2030
COINVOLGENDO
le camere da letto possano diventare luoghi di 89) Il suo pregio? Trovare la qualità negli altri. CITTADINI
lavoro, gioco e laboratori. 90) Il difetto peggiore? La prepotenza. E AZIENDE.
80) Come cambieranno invece i nostri uffici? 91) Finita l’intervista volerà a Parigi. Ma quando HEARST È MEDIA
PARTNER
Smetteranno di essere somma di scrivanie si rilassa? In movimento. Mi manca proprio il DEL PROGETTO.
diventando luoghi di incontro fra persone. movimento come occasione per rilassarmi.
81) Tutta la vita racchiusa in quindici minuti? 92) La colonna sonora di questo periodo?
In quindici minuti si possono fare anche cin- Murder Most Foul di Bob Dylan.
quanta chilometri. 93) Beatles o Rolling Stones? Con la testa i
82) I luoghi sono più interessanti delle persone? Beatles, col cuore i Rolling Stones.
Sono simili. 94) Crede in Dio? No.
95) Dove si va quando si muore? Nella terra.
96) Una cosa da fare prima di morire?
Esplorare le profondità degli oceani.
97) Che immagine ha sul suo desktop?
Un caleidoscopio di file.
COURTESY FORESTAMI. GETTYIMAGES.

98) Le piacerebbe essere il suo assistente?


Non resisterei più di qualche ora.
99) La cosa che la commuove di più? È un perio-
do in cui ho perso molti amici. Direi l’amicizia.
100) Una domanda che avrebbe voluto le facessi
e non le ho fatto? Se ho qualche rimpianto. Le
avrei risposto: non aver continuato a studiare
pianoforte. ❍

119_mc aprile
la mia storia

PROFESSIONE ASSAGGIATRICE

Il caffè è la mia
vita, grazie
a nonno Moka
Dopo lunghi viaggi nelle piantagioni, dall’Honduras all’India,
per conoscere gli aromi nascosti in una tazzina, oggi, a 27 anni,
Antonia guida la storica torrefazione di famiglia. E ne insegna l’arte
testimonianza raccolta da Valeria Balocco

È un legame invisibile che mi ha portato fin Nel 2015, a 21 anni, quando sono tornata a
qui. Quello con mio nonno Moka, sì lo chia- Salerno per iniziare a lavorare nell’azienda di
mavo proprio così, che da bebè mi cullava e famiglia con in tasca una laurea triennale in
addormentava e da bimba mi portava al por- marketing e comunicazione presa allo Iulm
to ad aspettare le navi che arrivavano cariche di Milano, mio padre dopo appena un mese
di merci. È morto quando avevo poco me- mi ha consegnato un biglietto aereo e mi ha
no di sei anni, ma i ricordi sono vivi e nitidi. detto «Parti»: destinazione Tegucigalpa, Hon-
Con gli occhi della memoria lo rivedo nella tor- duras. Tre voli e un viaggio con un improbabile
refazione che aveva creato a Salerno nel 1950, bus scortato dalla polizia locale, seduta a fian-
dove da piccola giocavo con mia sorella tra gli co degli honduregni, per arrivare nella zona di
alberi di limoni e mandarini cinesi nello spiazzo Las Capucas, nel villaggio di Pachapa, pianta-
di fronte, perché dentro mi era vietato entrare, gioni a duemila metri di altezza. Ero spaventata,
era pieno di macchinari. Lo ricordo vicino al ma era come se il nonno mi avesse mandato lì
grande tamburo che roteava per la tostatura del a conoscere Francisco Villeda Panchito e la sua
caffè e sento ancora il tintinnio del campanello tenuta, un pezzo di terra di appena due ettari
che avvisava che i chicchi erano pronti e stavano che lui coltivava da 20 anni. I figli e i nipoti di
per entrare nella vasca di raffreddamento. Tra- Panchito, tantissimi, correvano tra piante verdi,
scorrevo lì giornate intere, mangiando agrumi fiori bianchi con un profumo simile al gelso-
COURTESY ANTONIA TRUCILLO

sorrentini e assaporandone il profumo mischia- mino, e i frutti, le drupe rosse, quelle specie di
to all’aroma sprigionato, simile a quello dei bi- ciliegie che contengono i chicchi. Lui lavora-
scotti speziati appena usciti dal forno. Io sono va la sua piantagione con il solo braccio destro:
nata tra quegli odori, la mia vita è il caffè. Ed il sinistro lo aveva perso in uno scontro armato
è questo legame speciale che mi ha portato a quando era nell’esercito. Mi sono innamorata su-
viaggiare nelle terre delle piantagioni. bito di quella gente, della generosità, così come

120_mc aprile
ANTONIA di quelle colazioni a base di
TRUCILLO,
27 ANNI,
papaya, fagioli e, ovviamente,
LAVORA NELLA caffè: il loro legame con la ter-
TORREFAZIONE ra mi è entrato dentro. Quelle
OMONIMA
DI FAMIGLIA mani che raccolgono e puli-
A SALERNO. scono i frutti, quei volti acco-
È ANCHE QUALITY glienti: la gente non ci pensa
GRADER,
ASSAGGIATRICE mai, ma dietro un chicco c’è
DI CAFFÈ, il dignitoso lavoro di persone. «Nel mondo ci sono 180 Quality
LA PIÙ GIOVANE
IN ITALIA.
Dopo l’Honduras è stata la Grader, in Italia siamo solo in 35.
QUI È IN INDIA volta della Colombia, ad Ar-
CON LE DONNE menia, capoluogo del dipar-
Poche donne, io sono la più giovane»
CHE A MANO
SELEZIONANO timento di Quindío. E poi
I CHICCHI. Huila, dove ho conosciuto Lina Rojas Castril- Il caffè macinato si scioglie in acqua calda e
lon, la più giovane produttrice, di appena 20 si risucchia rumorosamente con un cucchia-
anni, un grande esempio. Il suo sguardo e il io facendo roteare il liquido in bocca per poi
mio si sono incontrati e compresi da subito, sputarlo, anche per 600-700 volte al giorno.
senza bisogno di parole: parlavamo la lingua del Gli aromi si rompono sulle papille gustative
caffè, chi lavora la capisce. Poi Guatemala, Bra- e si valuta amarezza, acidità, intensità, i pos-
sile, Vietnam. Ogni volta che torno da un viag- sibili difetti quali sentori di terra, di juta, di
gio, o meglio da una piantagione, ho bisogno erba, di muffe. Un’esperienza intensa. Che mi
di fermarmi. Di raccogliermi e metabolizzare. ha permesso di diventare Q Grader, (Q sta per
Come quando sono stata in India, nelle regio- Quality, ndr), del Coffee Quality Institute, la
ni di Karnataka, Kerala e Tamil Nadu. Dovevo massima certificazione nell’universo del caffè.
interiorizzare il lavoro delle donne indiane che, Lo racconto con orgoglio, perché in Italia siamo
da mattina a sera, vestite con meravigliosi sari solo in 35, poco più di 180 nel mondo. Poche
colorati, si siedono per terra vicino a mucchi di donne, io sono la più giovane. Dopo ho aggiun-
chicchi e selezionano a mano i buoni da quelli to anche gli studi alla Specialty Coffee Associa-
difettosi, e l’aroma si mischia a quelli di co- tion (l’ente internazionale che rappresenta le
riandolo, curcuma, curry, pepe e vaniglia: uno migliaia di professionisti, dai produttori ai bari-
spettacolo sensoriale inebriante. Ho viaggiato sti, ndr) e sono diventata Specialty Trainer. Così
cinque anni per conoscere il lavoro delle pianta- oggi insegno l’arte dell’espresso nell’Accademia
gioni, ma senza quei viaggi formativi non sarei della nostra torrefazione, creata dalla mamma
riuscita a comprenderne i segreti. nel 1998. La gente giudica una tazzina con un
sorso, ma il caffè ha le sue regole: 7-9 gram-
La parte più tecnica l’ho appresa, invece, mi, temperatura dell’acqua intorno ai 67 gradi,
nei mesi trascorsi a Santos, il maggiore por- 25-30 ml da filtrare in 25-30 secondi.
to sudamericano per il commercio del caffè.
Da noi per terra vedi carte e cicche di sigarette, Ecco perché io non bevo ma degusto il caffè.
lì le strade sono cosparse di chicchi persi dai ca- Per me è un rituale silenzioso, pochi secondi, in
mion e dai container. Scricchiolano sotto i piedi cui riaffiorano emozioni, sensazioni, odori, sto-
e il loro odore si diffonde ovunque. Ed è in quella rie. Respiro il profumo delle piantagioni, rivedo
città brasiliana che sono diventata assaggiatrice. le mani dei coltivatori nella terra, ricordo il loro
Fino ad allora avevo usato vista e olfatto, da sacrificio. Mi sento a casa. Sono stata fortuna-
quel momento i miei sensi si aprivano all’u- ta, ma mio nonno Moka lo sapeva da prima.
niverso del gusto. Lì ho imparato il cupping, Ora mi ha fermato la pandemia, ma aspetto di
l’arte brasiliana per valutare il caffè, che se partire per l’Uganda e la Tanzania. Sono altre
la racconti, però, non ha un grande appeal. tappe di un viaggio iniziato da piccola. ❍

121_mc aprile
Moda
Connettersi con la natura. La nuova stagione. Etc.
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«LA NATURA È SEMPRE STATA LA MIA PRINCIPALE
FONTE D’ISPIRAZIONE, sono nata a San Pedro, una pic-
cola città a nord di Buenos Aires e cresciuta in una fattoria
piena di animali, fiori e alberi di pesco. Ricordo ancora
il profumo degli aranci, i colori delle rose e il fango sul
mio corpo». Racconta Sofia Fanego, regista-fotografa,
protagonista delle foto di questo servizio e artista dei
sensuali collage dove natura e corpi umani si fondono.
Com’è nata la tua passione per l’arte e i collage?
Quando facevo la modella e giravo il mondo, passavo la
maggior parte del mio tempo libero in musei, gallerie e
librerie: poi, un incidente (mi ruppi un polso durante uno
shooting) mi costrinse a fermarmi e così iniziai a studiare
storia dell’arte e ad esplorare le varie tecniche. L’Artcollage
è nata circa tre anni fa giocando con i fiori e le piante che
raccoglievo nei boschi di Normandia.
Che è poi il luogo dove hai realizzato questo servizio, la pro-
prietà di tuo marito: vuoi raccontarci qualcosa di lui?
Ammiro molto Philippe, la sua sensibilità e sogni che si
riflettono nel suo lavoro (è anche lui artista; philippebem-
berg.com), illuminano anche me. È come un magico viag-
gio di creazione, amore e ispirazione tra di noi.
Qual è la tecnica che usi per le tue foto artistiche?
È uno dei miei tanti mezzi espressivi con il quale voglio
catturare la realtà del momento e le mie emozioni: posizio-
no la macchina fotografica, ci ballo intorno e sento il mio
corpo e la mia energia, è un momento di assoluta intimità.
E dove trovi le foto vintage di nudi che usi nei tuoi collage?
Ho una gran collezione di libri e giornali degli anni 40,
50, 60, l’ultima rivista l’ho trovata in un piccolo paese in
Giappone dove ero andata per imparare l’arte del Washi, la
carta giapponese fatta a mano che è la base dei miei collage.
E ora che progetti hai?
Ne ho diversi, libri innanzitutto: uno con un poeta argen-
tino, un altro con un artista giapponese, un terzo di auto-
ritratti che ho scattato con la mia vecchia analogica e un
altro ancora con un amico fotografo che illustrerà il mio
processo artistico nell’atelier in Normandia. E poi mo-
stre: dopo la mia prima in Argentina lo scorso dicembre,
sto preparando le prossime a Parigi, Tokyo e New York. ❍
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2 3
1 1 Ritorni Dopo Lanvin, Alber Elbaz presenta la
sua linea AZ Factory, abiti e accessori dai tessuti
futuristici. Le Pointed Sneaks sono un ibrido fra
stiletto e sneakers. In otto varianti, rialzo di 5 cm,
hanno morbide imbottiture e inserti in neoprene.
2 Muse di ogni tempo Twenty21 è il progetto
di Cuoio di Toscana diretto da Simone Guidarel-
li. Una collezione di abbigliamento e accessori in
pelle, anche stampati, dedicata a personalità co-
me Oriana Fallaci, Grazia Deledda e Nilde Iotti.
3 Sempre più green Sul sito zalando.it sono arrivati
due brand danesi attenti all’ambiente: il vivace Ma-

4 rimekko e l’essenziale House of Dagmar. Quest’ulti-


mo, fondato nel 2005 da tre sorelle svedesi, ha vinto
lo Zalando Sustainable Award.
4 Colori insabbiati Carina, Jean e Carola sono
i nomi dei tre modelli che Paul Smith ha disegna-
to per Castañer. Le espadrillas si riconoscono dalle
righe, dai toni soft e dalla firma sotto le suole.
5 Street sport Marrone, arancio e bianco sono i
colori della collaborazione fra Fila e il brand da-
nese Wood Wood. Un mood tennis anni 70 fatto

5
di tessuti felpa pettinati, cotone e lana merino.
6 Art-à-porter Ci sono le sfumature degli affre-
schi del Tiepolo nella collezione di Peserico. Che
diventano così capi intramontabili anche grazie
ai tessuti Loro Piana, Marzotto e Cerruti.
7 Futuro remoto Guess Originals rievoca il mood
vintage anni 80 ma con tessuti premium e grafi-
che rétro. T-shirt e giubbotti che si possono abbi-
nare a pezzi denim della linea Kit Program.
8
7
8 Bollicine altruiste Yoon, stilista di Ambush, firma
un Moët & Chandon che aiuta il World Land Trust,
organizzazione non profit che protegge luoghi in
pericolo. Come la foresta di Chocó in Ecuador.
9 Da museo Swatch ha scelto sei dipinti esposti
al MoMA di New York per altrettanti orologi in
edizione speciale. Gli artisti sono Tadanori Yokoo
(foto), Van Gogh, Klimt, Rousseau e Mondrian.

154_mc aprile
4
3 FATTO IN ITALIA
Un team femminile per

6 valorizzare tutte le donne:


missione SUPERIOR
Successi personali Raffaela Baggio ha iniziato nel
1987 come modella della storica azienda Superior
Confezioni, che dal 1964 è sempre stata un’eccel-
lenza di stile. «Ci lavoravano 400 persone: seguiva-
mo tutte le fasi della filiera, dal disegno al taglio
del modello, alla realizzazione finale. Poi il mondo
e la tecnologia sono cambiati, ma con Giovanna
Gazzola, titolare dell’azienda, e altre dieci colle-
ghe abbiamo voluto proseguire questo progetto
tutto veneto. Ancora oggi i nostri laboratori sono a
chilometro zero», racconta Baggio, che ora è re-
sponsabile del prodotto. Uno stile rassicurante, fat-
to di tessuti di qualità («non sopporto il poliestere»)
e di stampati mai troppo appariscenti. «Cerchiamo
di creare look che abbiano un valore legato alla
persona: sono le donne a valorizzare un capo». La
sua gioia è vestire le clienti e uno dei complimenti
che preferisce è quando una di loro, magari taglia
50, compra un cappotto o una giacca e poi tor-
na cercando le varianti dello stesso modello». Una
soddisfazione. «La vestibilità è la chiave di tutto.
Anche chi possiede un corpo perfetto e una linea
invidiabile ha sempre delle insicurezze. E un capo
ben realizzato deve nascondere o evidenziare cer-
ti lati». L’ispirazione dell’estate arriva da Africa e
India perché «per ora non si può ancora viaggiare,
ma possiamo farlo con i sogni e con gli abiti. E
questo può farci solo sentire bene».

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eco-moda etc. di Alessandro Argentieri

11

12
10 10 Impercettibile differenza Dal 2016 Pinko
non usa la pelliccia animale e l’anno scorso con
Reimagine ha riciclato vecchi tessuti. Questa sta-
gione ha rinforzato il messaggio con l’ecopelle:
trench, shorts e gonne, anche in colori brillanti.
11 Trasformazioni Difficile immaginarlo guar-
dandola e toccandola, ma la collezione Emporio
Armani R-EA è realizzata con filati come Greenlon
e Newlife, creati in Italia da nylon e poliestere deri-
vato da bottiglie di plastica. Il Crinkle, invece, è un
nylon hi-tech che nasce dal riciclo di rifiuti plastici.
12 Souvenir glocal Loewe sostiene le donne di
Samburu a Nord del Kenya. I proventi della borsa
Knot On My Planet 2021 sono donati all’Elephant
Crisis Fund che combatte i cacciatori di frodo, il

13 traffico dell’avorio e l’estinzione degli elefanti.


13 Nuovo inizio Cotone, iuta