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CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Paolo De Angelis


Sapienza - Università di Roma

CANALE E-M (A.A. 2019/20)

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite
L’ammortamento

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite
L’ammortamento
Scelta tra operazioni finanziarie certe

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite
L’ammortamento
Scelta tra operazioni finanziarie certe
La struttura per scadenza dei tassi d’interesse

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite
L’ammortamento
Scelta tra operazioni finanziarie certe
La struttura per scadenza dei tassi d’interesse
Principi di immunizzazione finanziaria

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Programma di massima

Le operazioni finanziarie
I regimi finanziari
Le rendite
L’ammortamento
Scelta tra operazioni finanziarie certe
La struttura per scadenza dei tassi d’interesse
Principi di immunizzazione finanziaria
Cenni matematica attuariale

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TestI consigliatI

F. Cacciafesta,
Lezioni di matematica finanziaria classica e moderna,
G. Giappichelli editore, Torino (1997), III edizione.
G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi,
Manuale di Finanza I. Tassi di interesse. Mutui e obbligazioni,
Il Mulino, Bologna (2005).
P. De Angelis, R. De Marchis, M. Marino; A.L. Martire
Lezioni di Matematica Finanziaria
G. Giappichelli ditore, Torino (2019)

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Le operazioni finanziarie
La matematica finanziaria e le operazioni finanziarie

Definition
La matematica finanziaria identifica l’ambito della matematica applicata
dedita allo studio, alla modellizzazione e valutazione delle operazioni
finanziarie.

Definition
In generale, per operazione finanziaria intendiamo ogni tipo di accordo
che produce una variazione di capitale per effetto dello scambio di importi
monetari esigibili in istanti di tempo diversi.

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Le operazioni finanziarie

Gli elementi costitutivi di una generica operazione finanziaria sono:


lo scambio di importi monetari: un’operazione finanziaria nasce nel
momento in cui sussiste almeno uno scambio di importi monetari, il
cui valore sia definito secondo una medesima unità monetaria di
misura (valuta);
il differimento temporale degli importi monetari: gli importi monetari
oggetto di scambio sono esigibili in istanti di tempo diversi e il loro
confronto potrà avvenire correttamente solo se tali importi siano
riferiti ad una medesima epoca. Questo significa che il valore degli
importi monetari non rimane immutato al trascorrere del tempo, ma
subisce una variazione per effetto del “prezzo” del tempo sul denaro.

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Le operazioni finanziarie

Example
Consideriamo due individui, Tizio e Caio. Tizio è un individuo
parsimonioso e ad oggi dispone di un risparmio monetario, mentre Caio ha
l’esigenza di reperire denaro. Tizio decide di prestare a Caio una somma
pari a 1000 euro, che quest’ultimo si impegna a restituire in un’unica
soluzione tra un anno. I due individui hanno posto in essere un’operazione
finanziaria: si ha uno scambio di importi temporalmente differiti.

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Le operazioni finanziarie

Example
Questa operazione può essere analizzata sotto due punti di vista:
nell’ottica di Tizio, è stato sostenuto un esborso monetario iniziale di
1000 euro per ricevere un importo futuro (incasso del credito)
esigibile tra 1 anno;
nell’ottica di Caio, è stato conseguito un introito di 1000 euro a
fronte dell’impegno di corrispondere un importo futuro (restituzione
del debito) tra 1 anno.

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Una definizione formale

Diamo la definizione formale di operazione finanziaria. Indichiamo con:


x = {x0 ; x1 ; . . . ; xn } il vettore degli importi monetari;
t = {t0 ; t1 ; . . . ; tn } il vettore delle epoche di esigibilità degli importi
monetari. Tale vettore definisce lo scadenzario temporale
dell’operazione finanziaria, in cui poniamo che 0 ≤ t0 < t1 < · · · < tn
e 1 < n < ∞.

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Le operazioni finanziarie

Denoteremo una generica operazione finanziaria come una coppia di


vettori x/t a componenti reali:

x/t = {x0 ; . . . ; xn } / {t0 ; . . . ; tn } = {(x0 ; t0 ); . . . ; (xn ; tn )} (1)


in modo tale che lo scambio monetario sia espresso come una
successione di importi e delle rispettive epoche di esigibilità.
La k-esima componente della coppia x/t è letta come “importo
monetario xk esigibile all’epoca tk ”, per k = 0, . . . , n.

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Le operazioni finanziarie

Ad ogni operazione finanziaria è possibile associare un’illustrazione grafica,


detta diagramma importi-epoche:

Importi x0 x1 x2 ··· xn

Epoche t0 t1 t2 ··· tn

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Facendo riferimento al numero di importi/epoche della successione1 , si è


soliti distinguere tra operazioni finanziarie elementari e complesse.
Le prime riguardano lo scambio di due soli importi differiti nel tempo
e, pertanto, la loro configurazione vettoriale è del tipo:

x/t = {x0 ; xn } / {t0 ; tn } = {(x0 ; t0 ); (xn ; tn )} . (2)

Diversamente, le operazioni finanziarie complesse sono costituite dallo


scambio di più di due importi e la relativa rappresentazione vettoriale
rimane la medesima data dalla (1).

1
Facciamo formalmente riferimento alla dimensione dei vettori x/t.
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Le operazioni finanziarie.Tipologie

Example (Operazioni finanziarie semplici e complesse)


Un’operazione elementare è del tipo:

x/t = {30; 100} / {0; 1} = {(30; 0); (100; 1)} .

Tale operazione consiste nella disponibilità di un importo pari a 30


euro al tempo 0 (istante iniziale), a cui corrisponde un importo pari a
100 euro tra un periodo (ad esempio un anno).

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Le operazioni finanziarie.Tipologie

Example (Operazioni finanziarie semplici e complesse)


Un’operazione complessa è del tipo:

x/t = {10; −20; 500} / {0; 1; 3} = {(10; 0); (−20; 1); (500; 3)} .

In questo caso l’operazione è complessa in quanto composta da più di


due importi esigibili su istanti di tempo diversi.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Un’ulteriore classificazione è ottenibile prendendo a riferimento la


successione dei segni degli importi monetari. Nello specifico, si distingue
tra
operazioni finanziarie di investimento, nelle quali gli esborsi monetari
precedono le entrate;
operazioni finanziarie di finanziamento, nelle quali le entrate
precedono gli esborsi.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Example (Operazioni di investimento e di finanziamento)


Un’operazione finanziaria del tipo:

x/t =
= {−1400; 800; 1000} / {0; 1; 2} = {(−1400; 0); (800; 1); (1000; 2)}

configura un semplice investimento dato dall’impiego al tempo 0 di


1400 euro, al fine di ottenere degli importi monetari in entrata nelle
epoche future.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Example (Operazioni di investimento e di finanziamento)


La stessa operazione può rappresentare allo stesso tempo
un’operazione di finanziamento se vista nell’ottica della controparte
dell’investitore:

x/t = {1400; −800; −1000} / {0; 1; 2} = {(1400; 0); (−800; 1); (−1000; 2

ovvero la controparte riceverà inizialmente un’entrata di 1400 euro a


fronte della quale corrispondere ai tempi futuri gli importi di 800 e
1000 euro.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Un’altra importante distinzione è tra


operazioni finanziarie certe
e operazioni finanziarie aleatorie
L’operazione finanziaria può dirsi:
certa se importi ed epoche sono definiti a priori in quanto
deterministici; per contro;
aleatoria se almeno un importo monetario o un’epoca (o entrambi)
non sono certi.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

In questo caso lo schema formale dell’operazione finanziaria acquisisce due


nuovi vettori, chiamati rispettivamente E e P:
E = {E0 ; E1 ; . . . ; En } ha per elementi i c.d. “eventi”. Un evento è
una circostanza non determinabile a priori che può produrre effetti
tanto sugli importi quanto sulle epoche dell’operazione finanziaria;
P = {P0 ; P1 ; . . . ; Pn } è il vettore della probabilità con cui gli eventi
possono verificarsi.
Nelle operazioni finanziarie aleatorie, gli elementi dei vettori x e t non sono
più deterministici, bensı̀ delle variabili aleatorie: ogni elemento k-esimo
potrà assumere diversi possibili valori a seconda dell’evento che si
realizzerà, tenuto conto della probabilità di verificarsi.

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Le operazioni finanziarie. Tipologie

Example (Operazioni finanziarie aleatorie e certe)


Si consideri il caso di una banca che concede 10000 euro di finanziamento
ad un cliente, con l’obbligo di quest’ultimo di restituire tra un anno
l’importo di 12000 euro. La banca non è certa che il proprio cliente sia
solvibile, per cui ipotizza due possibili eventi: Default, D, e No Default,
ND. Tali eventi hanno rispettivamente probabilità 5% e 95% di verificarsi.
Dunque, si identificano i seguenti due vettori:

E = {E0 = D, E1 = ND} ; P = {P0 = 5%; P1 = 95%} .

Se si verifica l’evento “No Default” allora la banca incasserà 12000 euro


alla fine dell’anno, mentre se si verificherà l’evento di “Default” la banca
non incasserà alcun importo.

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Le operazioni finanziarie

Una classificazione aggiuntiva ci porta a discernere tra le:


operazioni finanziarie a pronti o spot;
operazioni finanziarie a termine o forward.
.
La diversità tra le due operazioni risiede nella possibilità che possa esistere
un differimento temporale tra l’epoca rispetto alla quale iniziano ad essere
scambiati gli importi e quella nella quale tali scambi sono pattuiti dalle
parti dell’accordo.

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Le operazioni finanziarie

Tecnicamente, la distinzione in esame poggia sul seguente schema:

Epoca di pattuizione Epoca di regolazione Scadenza

t0 s tn

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Le operazioni finanziarie

Nelle operazioni a pronti l’epoca di pattuizione e di regolazione


coincidono, motivo per cui la successione di importi x inizia a
svilupparsi a partire dall’epoca t0 e si ha che s = t0 .
Nel caso delle operazioni a termine, le parti concorderanno gli scambi
di importi all’epoca t0 , ma tali importi inizieranno ad essere
effettivamente scambiati a partire dall’epoca s fino all’epoca tn :
l’intero accordo tra le parti ha durata tn − t0 , ma l’operazione
finanziaria di scambio avrà durata tn − s.

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Le operazioni finanziarie

Example (Operazioni finanziarie spot e forward)


Un’operazione finanziaria spot è del tipo

x/t = {−1400; 800; 1000} / {0; 1; 2} = {(−1400; 0); (800; 1); (1000; 2)}

poiché al tempo t0 = 0 osserviamo sia la pattuizione che l’inizio dello


scambio degli importi.
Tale operazione finanziaria sarebbe a termine se, ad esempio, gli
importi iniziassero ad essere esigibili a partire da un’epoca successiva,
s = 1, e la pattuizione di questi avvenisse all’epoca t0 = 0:

x/t = {−1400; 800; 1000} / {1; 2; 3} = {(−1400; 1); (800; 2); (1000; 3)} .

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Le operazioni finanziarie

Le operazioni finanziarie possono, inoltre, derivare dall’unione o dalla


scomposizione di altre operazioni finanziarie. In particolare, definiamo:
L’operazione finanziaria somma.
Consideriamo due operazioni finanziarie x0 /t0 e x00 /t00 . L’operazione
finanziaria somma, x/t, è ottenuta operando l’unione insiemistica dei
due scadenzari t0 e t00 ridefinendo i vettori x sul nuovo scadenzario
unione e sommando algebricamente i pagamenti esigibili alle diverse
date.
La scomposizione di operazioni finanziarie.
Data un’operazione finanziaria x/t, la sua scomposizione consiste
nella scissione in due o più operazioni finanziarie.

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Le operazioni finanziarie

Example (Somma di operazioni finanziarie)


Siano date due operazioni finanziarie:

x0 /t0 = {5; −10; 15} / {1; 3; 4}

x00 /t00 = {−20; 30; 30} / {0; 1; 2} .

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Le operazioni finanziarie

Example (Somma di operazioni finanziarie)


L’operazione finanziaria somma, x/t, si ottiene computando l’unione
insiemistica degli scadenzari di partenza:

t = t0 ∪ t0 = {1; 3; 4} ∪ {0; 1; 2} = {0; 1; 2; 3; 4}

e, successivamente, ridefinendo i vettori x0 e x00 sul nuovo scadenzario


temporale:
x0 /t = {0; 5; 0, −10; 15} / {0; 1; 2; 3; 4}
e

x00 /t = {−20; 30; 30; 0; 0} / {0; 1; 2; 3; 4} .

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Le operazioni finanziarie

Example (Somma di operazioni finanziarie)


Infine, la somma algebrica degli importi di x0 e x00 esigibili sulle medesime
date porta alla forma finale dell’operazione somma:

x/t = {−20; 35; 30, −10; 15} / {0; 1; 2; 3; 4} .

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Le operazioni finanziarie

Example (Scomposizione di operazioni finanziarie)


A partire dall’operazione nell’esempio che precede, potremmo poi farne
una scomposizione. Ad esempio, potremmo suddividerla in due operazioni
finanziarie, una i cui importi abbiano segno positivo (solo entrate) e una i
cui importi abbiano segno negativo (solo uscite):

w/t = {0; 35; 30; 0; 0} / {0; 1; 2; 3; 4}

y/t = {−20; 0; 0, −10; 0} / {0; 1; 2; 3; 4} .

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Una particolare operazione finanziaria: l’arbitraggio

Definition
Un arbitraggio è un’operazione finanziaria tale per cui l’operatore che la
pone in essere realizza un profitto certo, ovvero senza esporre al rischio
capitale proprio. Pertanto, un arbitraggio è caratterizzato da una
successione certa di importi tutti non-negativi, con almeno un importo
strettamente positivo.

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Le operazioni finanziarie

Example (L’arbitraggio)
Siano date due operazioni finanziarie:

x /t = {50; −100; −150} / {0; 1; 2} =⇒ operazione di finanziamento

x0 /t0 = {−50; 200; 200} / {0; 1; 2} =⇒ operazione di investimento.

L’arbitraggio può essere visto come l’operazione finanziaria somma:

x00 /t00 = {0; 100; 50} / {0; 1; 2} .

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L’equivalenza finanziaria

Definition (Principio di equivalenza finanziaria)


È finanziariamente equivalente ricevere (corrispondere) un importo
immediatamente oppure riceverlo ( corrisponderlo), in un’epoca successiva
purché, in questa seconda eventualità, all’importo si aggiunga un interesse
per il differimento della transazione.

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L’equivalenza finanziaria

Da un punto di vista analitico, il principio di equivalenta finanziario (PEF)


può essere tradotto nei seguenti termini.

Si consideri l’operazione finanziaria elementare:

x/t = {C ; M} / {t0 ; tn }

dove si è posto x0 = C e xn = M rispetto alla formulazione (2).

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L’equivalenza finanziaria

Lo scambio di importi monetari sottostante questa operazione finanziaria


può essere temporalmente letto da due prospettive:
noto l’importo C , disponibile all’epoca t0 , esso è scambiato con
l’importo non noto M esigibile all’epoca tn ;
viceversa, noto l’importo M disponibile all’epoca tn , esso è scambiato
con l’importo non noto esigibile all’epoca t0 .
Si tratta di una vera e propria “elasticità di movimento” sullo scadenzario
temporale, cioè abbiamo la possibilità di stabilire importi finanziariamente
equivalenti, qualunque sia l’epoca di riferimento:

(C , t0 ) ⇐⇒ (M, tn ).

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L’equivalenza finanziaria

Definition
Per il PEF, Noto l’importo C in t0 , per determinare l’importo M,
disponibile in tn , occorre definire la variazione che il capitale C subisce nel
passare dall’epoca t0 all’epoca tn . Chiamiamo tale variazione interesse,
indicandolo con il simbolo I, ed è tale per cui:

M = C + I. (3)

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La capitalizzazione

Un’operazione finanziaria di questo tipo è detta operazione di


capitalizzazione, o semplicemente capitalizzazione.

L’importo C è detto capitale iniziale impiegato all’epoca t0 e il


corrispondente equivalente finanziario sarà l’importo M, detto montante
finanziario, esigibile all’epoca tn .

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La capitalizzazione

L’operazione di capitalizzazione è, da un punto di vista temporale,


caratterizzata da un movimento “in avanti”:

C M

t0 tn

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La capitalizzazione

Nelle operazioni di capitalizzazione è facile osservare che:


per ogni tn ≥ t0 , ovvero se tn > t0 significa che, essendo trascorso del
tempo, il valore temporale del denaro è positivo, cioè I > 0, e per la
(3) si ottiene che M > C ;
se invece tn = t0 , significa che i due importi sono scambiati nel
medesimo istante temporale e, di conseguenza, I = 0 e M = C .

Se non c’è alcun differimento temporale, nessuna variazione di capitale


può intervenire, cosı̀ che i due capitali sono direttamente confrontabili;
viceversa, allo scorrere del tempo gli importi subiscono delle variazioni di
valore affinché siano confrontabili e diventino quindi finanziariamente
equivalenti.

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La capitalizzazione

Example (Operazione di capitalizzazione)


Tizio versa su un conto corrente bancario una somma di 100 euro e, se il
conto corrente non viene movimentato per 1 anno, la banca riconoscerà
105 euro.

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La capitalizzazione

Example (Operazione di capitalizzazione)


L’operazione finanziaria è del tipo:

x/t = {100; 105} / {0; 1}

ovvero, impiegando 100 euro di capitale all’epoca t0 = 0 si otterrà un


montante di 105 all’epoca tn = 1. L’interesse maturato su un anno:

I = M − C = 105 − 100 = 5

misura la variazione di valore dei 100 euro iniziali. Dunque, è possibile


affermare che i 100 euro disponibili all’epoca 0 valgono 105 euro tra un
anno.

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L’attualizzazione

Definition
Noto l’importo M, per determinare l’importo C occorre definire la
variazione che il capitale M subisce nel passare dall’epoca tn all’epoca t0 .
Chiamiamo tale variazione sconto, indicandolo con il simbolo D, ed è tale
per cui:
C = M − D. (4)

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L’attualizzazione

Un’operazione finanziaria di questo tipo è detta operazione di


attualizzazione o di anticipazione o di sconto, o semplicemente
attualizzazione. L’importo M è l’importo da scontare disponibile all’epoca
tn e il corrispondente equivalente finanziario sarà l’importo C , detto valore
attuale o valore scontato o anticipato, esigibile all’epoca t0 .

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L’attualizzazione

L’operazione di attualizzazione è, da un punto di vista temporale,


caratterizzata da un movimento “a ritroso”:

C M

t0 tn

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L’attualizzazione

Example (Operazione di attualizzazione)


Tizio cede a Caio all’epoca t0 = 0 un credito che scadrà tra due anni, cioè
in tn = 2, fruttando un importo di 200 euro. Caio pagherà a Tizio,
all’epoca 0, l’equivalente finanziario dei 200 euro di credito a scadenza. Le
parti convengono che tale equivalente sia un importo pari a 50 euro.

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L’attualizzazione

Example (Operazione di attualizzazione)


Dal punto di vista di Caio l’operazione finanziaria è del tipo:

x/t = {−50; 200} / {0; 2} .

Per il differimento temporale, lo sconto che misura il valore temporale del


denaro sarà:
D = M − C = 200 − 50 = 150
ovvero possiamo dire che il credito il cui valore è di 200 euro tra 2 anni
equivale ad un valore di 50 euro all’epoca 0. La variazione di valore
definita dallo sconto, pari a 150, rappresenta la misura del valore
temporale del denaro.

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Funzione valore

Generalizziamo quanto visto finora esplicitando la generica funzione che


lega mporti differenti nel tempo rendendoli equivalenti secondo il PEF.

Definition (Funzione valore)


Formalmente, la funzione valore, detta anche legge di capitalizzazione
o funzione montante, è ogni funzione continua
f : [0, +∞) × [0, +∞) × [0, +∞) → [0, +∞) tale che nota la terna di
valori (C , t0 , tn ), permette di determinare l’importo M, esigibile all’epoca
tn , finanziariamente equivalente all’importo C disponibile in t0 , ossia:

M = f (C , t0 , tn ). (5)

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Funzione valore

La funzione valore altro non è che la funzione matematica che ci


permette di determinare il montante di un capitale, ovvero tale
funzione governa la formazione dell’importo equivalente in
un’operazione di capitalizzazione.
Nel caso delle operazioni di attualizzazione, per le ipotesi poste sulla
funzione valore, essa è continua e strettamente crescente in C e,
pertanto, esiste la sua funzione inversa rispetto all’importo C :

C = f −1 (M, t0 , tn ). (6)

L’inversa della funzione valore, rispetto al capitale impiegato,


restituisce l’importo C esigibile all’epoca t0 che è finanziariamente
equivalente all’importo M disponibile in tn .

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Funzione valore

Definition
Dunque, la (6) definisce l’utilizzo della funzione valore anche per la
modellizzazione delle operazioni di attualizzazione: si parlerà in tal caso di
funzione di sconto o di attualizzazione o di legge di attualizzazione

Definition
Fattore di capitalizzazione o fattore montante:
M
r (t0 , tn ) = = f (1, t0 , tn ). (7)
C

Definition
Fattore di attualizzazione o fattore di sconto
C
v (t0 , tn ) = = f −1 (1, t0 , tn ). (8)
M
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Fattore di capitalizzazione

Il fattore di capitalizzazione esprime il montante in tn di 1 euro disponibile


in t0 :

1 r (t0 , tn )

t0 tn

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Fattore di attualizzazione

Il fattore di attualizzazione esprime, invece, il valore in t0 di 1 euro


disponibile in tn :

v (t0 , tn ) 1

t0 tn

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Relazione di reciprocità

Definition
Il fattore di capitalizzazione e il fattore di sconto risultano essere coniugati.
Nello specifico, considerando la (7) e la (8), si osserva che:

r (t0 , tn ) · v (t0 , tn ) = 1, (9)

da cui deriva la c.d. relazione di reciprocità tra i due fattori:


1 1
r (t0 , tn ) = e v (t0 , tn ) = . (10)
v (t0 , tn ) r (t0 , tn )

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Alcuni esempi

Example (Montante e fattore di capitalizzazione)


Si consideri l’operazione finanziaria dell’esempio relativo all’operazione di
capitalizzazione:

x/t = {100; 105} / {0; 1} = {100; 105} / {0; 1} .

Il montante, che sappiamo essere pari a 105, è dato da:

M = 100 · r (0, 1) = 105.

Da cui si ricava il fattore di capitalizzazione:


M 105
r (0; 1) = = = 1, 05.
C 100
Dalla relazione di reciprocità si desume il fattore di attualizzazione: 0, 952.

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Alcuni esempi
Example (Valore attuale e fattore di attualizzazione)
Si consideri l’operazione finanziaria:

x/t = {−50; 200} / {0; 2} .

Il valore attuale, che sappiamo essere pari a 50, è dato da:

C = 200 · v (0, 2) = 50.

Da cui si ricava il fattore di attualizzazione:


C 50
v (0, 2) = = = 0, 25.
M 200
In questa operazione finanziaria, ogni euro di capitale disponibile all’epoca
2 produce 0, 25 euro di capitale esigibili all’epoca 0. In virtù della relazione
1
di reciprocità, il fattore di capitalizzazione è pari a: r (0, 2) = v (0,2) = 4.
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Tassi d’interesse e tassi di sconto periodali

Definition
Tasso d’interesse effettivo periodale, i(t0 , tn ):

I M −C
i(t0 , tn ) = = . (11)
C C

Definition
Ricordando il fattore di capitalizzazione definito dalla (7), il tasso
d’interesse effettivo periodale può essere riscritto nel seguente modo:

i(t0 , tn ) = r (t0 , tn ) − 1. (12)

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Tassi d’interesse e tassi di sconto periodali

Definition
tasso di sconto effettivo periodale, d(t0 , tn ):

D M −C
d(t0 , tn ) = = . (13)
C M

ll tasso di sconto effettivo periodale può essere riscritto nel seguente modo:

d(t0 , tn ) = 1 − v (t0 , tn ). (14)

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Tassi d’interesse e tassi di sconto periodali

Valendo la relazione di reciprocità v (t0 , tn ) = r (t01,tn ) il tasso di sconto


effettivo può essere espresso anche in funzione del fattore di
capitalizzazione:
r (t0 , tn ) − 1
d(t0 , tn ) = . (15)
r (t0 , tn )

Si osserva

1 − v (t0 , tn ) 1
i(t0 , tn ) = r (t0 , tn ) − 1 = = d(t0 , tn ) . (16)
v (t0 , tn ) v (t0 , tn )

r (t0 , tn ) − 1 i(t0 , tn )
d(t0 , tn ) = = . (17)
r (t0 , tn ) r (t0 , tn )

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Tassi d’interesse e tassi di sconto periodali

Example (Tasso d’interesse e tasso di sconto)


Riprendendo l’esempio ”Montante e fattore di capitalizzazione”, il tasso di
interesse risulta essere:
5
i(0, 1) = = 0, 05 = 5%,
100
oppure, equivalentemente,

i(0, 1) = r (0, 1) − 1 = 1, 05 − 1 = 0, 05 = 5%

Considerando l’esempio ”Valore attuale e fattore di attualizzazione”, il


tasso di sconto risulta:
150
d(0, 2) = = 0, 75 = 75%,
200

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Tassi d’interesse e tassi di sconto periodali

Example (Tasso d’interesse e tasso di sconto)


oppure, equivalentemente,

d(0, 2) = 1 − v (0, 2) = 1 − 0, 25 = 0, 75 = 75%.

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Relazioni fondamentali

r (t0 , tn ) v (t0 , tn ) i(t0 , tn ) d(t0 , tn )


1 r (t0 ,tn )−1
r (t0 , tn ) r (t0 , tn ) r (t0 ,tn ) r (t0 , tn ) − 1 r (t0 ,tn )
1 1−v (t0 ,tn )
v (t0 , tn ) v (t0 ,tn ) v (t0 , tn ) v (t0 ,tn ) 1 − v (t0 , tn )
1 i(t0 ,tn )
i(t0 , tn ) 1 + i(t0 , tn ) 1+i(t0 ,tn ) i(t0 , tn ) 1+i(t0 ,tn )
1 d(t0 ,tn )
d(t0 , tn ) 1−d(t0 ,tn ) 1 − d(t0 , tn ) 1−d(t0 ,tn ) d(t0 , tn )

Tabella: Formule relative alle relazioni fondamentali. Le grandezze per colonna


sono espresse in funzione di quelle per riga.

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I regimi finanziari
I regim finanziari

Definition
Un regime finanziario è una famiglia di leggi finanziarie di equivalenza
intertemporale. Considereremo tali leggi in termini di funzione reale della
sola variabile reale t ≥ 0, indicante la durata dell’operazione finanziaria.
Richiameremo le leggi finanziarie in due variabili lı̀ dove si renda opportuna
la generalizzazione al caso in due variabili.

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I regim finanziari

Le leggi finanziarie su base unitaria costituenti i regimi finanziari sono:


la legge di capitalizzazione, r (t);
la legge di attualizzazione, v (t);
la legge del tasso d’interesse effettivo, i(t);
la legge del tasso di sconto effettivo, d(t).

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Il regime finanziario a interesse semplice

ll regime finanziario a interesse semplice o della capitalizzazione semplice


(RIS) si caratterizza per l’ipotesi di linearità dell’interesse nel tempo.
Pertanto:
i(t) = i · t. (18)

A partire dalla (18), si ottengono le altre leggi di equivalenza:

r (t) = 1 + i · t (19)

1
v (t) = (20)
1+i ·t
i ·t
d(t) = . (21)
1+i ·t

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Il regime finanziario a interesse semplice

Osservazione
1
lim v (t) = lim =0 (22)
n→∞ n→∞ 1 + i · t

i ·t
lim d(t) = lim =1 (23)
n→∞ n→∞ 1 + i · t

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Il regime finanziario a interesse semplice

Example (Calcolo del montante e dell’interesse nel RIS)


Si investe oggi un capitale di 100 euro per 5 anni ad un tasso effettivo
annuo del 3%. Il montante che otterremo sarà:

M(5) = 100 · (1 + 0, 03 · 5) = 115

dove:
r (5) = (1 + 0, 03 · 5) = 1, 15

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Il regime finanziario a interesse semplice

Fattore di capitalizzazione e tasso d’interesse effettivo periodale

1.2

0.8 r (t)
r (t), i(t)

i(t)
0.6

0.4

0.2

0
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse semplice

Fattore di capitalizzazione al variare di i

1%
1.2
3%
5%
r (t)

1.1

1
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse semplice

Per un capitale generico C > 0 si ha:

M(t) = C · r (t) = C · (1 + i · t) (24)

1
C (t) = M · (25)
1+i ·t

I (t) = C · i · t. (26)

i ·t
D(t) = M . (27)
1+i ·t

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Il regime finanziario a interesse semplice

Montante M(t), per C = 100

130

120
M(t)

110

100
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse semplice

Fattore di attualizzazione, v (t)

0.95

0.9
v (t)

0.85

0.8

0.75
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse semplice

Definition
La relazione
i ·t
d(t) = (28)
1+i ·t
definisce la formula dello sconto razionale del tasso interesse effettivo nel
Ris

Per un generico capitale disponibile all’epoca di scadenza, lo sconto


razionale sarà
i ·t
D(t) = M · (29)
1+i ·t
definisce la formula dello sconto razionale del tasso interesse effettivo nel
Ris

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 71 / 411
Il regime finanziario a interesse semplice

Tasso di sconto effettivo periodale, d(t)


0.25

0.2

0.15
d(t)

0.1

5 · 10−2

0
0 1 2 3 4 5
t
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 72 / 411
Il regime finanziario a interesse semplice

Example (Calcolo del valore attuale nel RIS e dello sconto razionale)
Calcoliamo il valore attuale di un capitale di 3000 euro esigibile tra tre
mesi applicando un tasso d’interesse effettivo mensile del 2, 5%.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 73 / 411
Il regime finanziario a interesse semplice

Example (Calcolo del valore attuale nel RIS e dello sconto razionale)
3000
C (3) = = 2790, 7
1 + 0, 025 · 3
dove
1
v (3) = = 0, 93
1 + 0, 025 · 3
è il fattore di attualizzazione.
Lo sconto razionale sarà:
0, 025 · 3
D(t) = 3000 · = 209, 3.
1 + 0, 025 · 3

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Il regime finanziario a interesse anticipato (RIA)

Il regime finanziario dell’interesse anticipato o dello sconto


commerciale, indicato con l’acronimo RIA, si fonda sull’ipotesi che lo
sconto maturi linearmente nel tempo
Nel RIA ritroviamo la medesima assunzione del RIS, ovvero di
proporzionalità rispetto al tempo (e al capitale da scontare in questo
caso)

Analiticamente, si ha che il tasso di sconto effettivo periodale è cosı̀


descritto:
d(t) = d · t. (30)
d rappresenta il tasso di sconto effettivo costante.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 75 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

A partire dalla (30), per mezzo delle relazioni fondamentali, si ricava che :

1
r (t) = (31)
1−d ·t
v (t) = 1 − d · t (32)
d ·t
i(t) = (33)
1−d ·t

Osservazione
Per t = 1/d si ha
1 1
v =1−d · = 0. (34)
d d

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Il regime finanziario a interesse anticipato

Fattore di attualizzazione, v (t)

0.9
v (t)

0.8

0.7
0 1 2 3 4 5
t
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 77 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Tasso di sconto effettivo periodale, d(t)

0.3

0.2
d(t)

0.1

0
0 1 2 3 4 5
t
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 78 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Fattore di capitalizzazione, r (t)

1.4

1.3
r (t)

1.2

1.1

1
0 1 2 3 4 5
t
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 79 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Per generalizzare al caso non unitario le relazioni (30) - (33), consideriamo


un generico capitale M disponibile a scadenza e oggetto di sconto e
definiamo le leggi finanziarie di equivalenza caratterizzanti il regime del
RIA:
D(t) = M · d · t (35)
C (t) = M · (1 − d · t) (36)
C
M(t) = (37)
1−d ·t
d ·t
I (t) = C · . (38)
1−d ·t

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 80 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato
Fattore di capitalizzazione a confronto: RIA vs RIS

RIS
1.4 RIA
r (t)

1.2

1
0 1 2 3 4 5
t
. (Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 81 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Example (Calcolo del valore attuale e dello sconto nel RIA)


Calcoliamo il valore attuale di 100 euro disponibili tra 8 settimane
utilizzando un tasso effettivo di sconto settimanale del 3%:

C (8) = 100 · (1 − 0, 03 · 8) = 76

con v (8) = (1 − 0, 03 · 8) = 0, 76 il fattore di attualizzazione. Lo sconto


risulta essere pari a:

D(8) = 100 · 0, 03 · 8 = 24.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 82 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Example (Calcolo del montante e dell’interesse nel RIA)


Supponiamo di voler ottenere oggi un capitale di 1500 euro scontando un
credito presso un istituto finanziario. Sapendo che il credito scadrà tra 90
giorni e considerando un tasso di sconto effettivo giornaliero dello 0, 1%, a
quanto deve ammontare il suo valore?

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 83 / 411
...

Example (Calcolo del montante e dell’interesse nel RIA)


La soluzione è la seguente:
1500
M(90) = = 1530, 61
(1 − 0, 001 · 90)

dove
1
r (90) = = 1, 02
(1 − 0, 001 · 90)
rappresenta il fattore di capitalizzazione dell’operazione finanziaria.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 84 / 411
Il regime finanziario a interesse anticipato

Example (....)
Inoltre, l’interesse sarà pari a:
0, 001 · 90
I (90) = 1500 · = 30, 61.
1 − 0, 001 · 90
Supponiamo che il credito abbia un valore pari a 2000 euro: quale
dovrebbe essere il valore del tasso effettivo di sconto periodale affinché si
mantenga l’equivalenza finanziaria con i 1500 euro esigibili ad oggi?
La soluzione si sostanzia nell’impostare l’equazione di calcolo del valore
attuale e risolverla rispetto all’incognita d, ossia:

1500 = 2000 · (1 − d · 90) =⇒ d = 0, 00278 = 0, 278%.

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Il regime finanziario a interesse composto

Definition
Il regime finanziario a interesse composto o della capitalizzazione
composta(RIC), si fonda sull’ipotesi che l’interesse prodotto, in ogni
periodo d’investimento, sia proporzionale al montante maturato all’inizio
di tale periodo.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 86 / 411
Il regime finanziario a interesse composto

...
r0 = 1 r1 = r0 + r0 · i r2 = r1 + r1 · i rt = rt−1 + rt−1 · i

...
t0 = 0 t1 = 1 t2 = 2 tn−1 = t − 1 tn = t

I1 = r1 − r0 = r0 · i It = rt − rt−1 = rt−1 · i
I2 = r2 − r1 = r1 · i

Figura: Logica di capitalizzazione nel RIC.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 87 / 411
Il regime finanziario a interesse composto

Analiticamente, sull’intervallo [0, t], la costruzione del RIC deriva dalla


seguente sequenza di relazioni per passi temporali successivi:
r (0) = 1
I (1) = r (1) − r (0) = r (0) · i ⇒ r (1) = 1 + i
I (2) = r (2) − r (1) = r (1) · i = (1 + i) · i ⇒ r (2) = (1 + i) · (1 + i) = (1 + i)2
I (3) = r (3) − r (2) = r (2) · i = (1 + i)2 · i ⇒ r (3) = (1 + i)2 · (1 + i) = (1 + i)3
..
.
I (t) = r (t) − r (t − 1) = r (t − 1) · i = (1 + i)t−1 · i ⇒ r (t) = (1 + i)t .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 88 / 411
Il regime finanziario a interesse composto

Pertanto, la legge di capitalizzazione unitaria è del tipo:

r (t) = (1 + i)t . (39)

Dalla (39) si evince che il RIC è caratterizzato da una legge di


capitalizzazione di tipo esponenziale. Questo attributo del RIC è frutto
della logica di capitalizzazione sottostante il regime stesso: ad ogni
periodo di capitalizzazione, gli interessi non maturano solo sul capitale
impiegato all’istante iniziale dell’operazione finanziaria, ma di volta in
volta sul montante che si sta generando.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 89 / 411
Il regime finanziario a interesse composto

Estendendo la (39) al caso generale in cui si considera un capitale C non


unitario, il montante è cosı̀ definito:

M(t) = C · (1 + i)t . (40)

Utilizzando le relazioni fondamentali, le altre leggi finanziarie di


equivalenza del RIC sono:
1
v (t) = = (1 + i)−t (41)
(1 + i)t

i(t) = (1 + i)t − 1 (42)


(1 + i)t − 1
d(t) = . (43)
(1 + i)t

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 90 / 411
Il regime finanziario a interesse composto

Osservazione

1
lim v (t) = lim = 0.
n→∞ n→∞ (1 + i)t

(1 + i)t − 1
lim d(t) = lim = 1.
n→∞ n→∞ (1 + i)t

Generalizzando al caso di capitali non unitari, le relazioni (40)-(43)


diventano:
C (t) = M · (1 + i)t (44)
I (t) = C · ((1 + i)t − 1) (45)
(1 + i)t − 1
 
D(t) = M · . (46)
(1 + i)t
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Il regime finanziario a interesse composto

Fattore di capitalizzazione e tasso d’interesse effettivo periodale

1.5

1 r (t)
r (t), i(t)

i(t)

0.5

0
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse composto

Fattore di attualizzazione, v (t)

0.9
v (t)

0.8

0.7

0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse composto

Tasso di sconto effettivo periodale, d(t)

0.3

0.2
d(t)

0.1

0
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse composto

Fattore di capitalizzazione al variare di i

1%
1.4 5%
9%
r (t)

1.2

1
0 1 2 3 4 5
t
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Il regime finanziario a interesse composto

Example (Calcolo del montante, del valore attuale, dell’interesse e


dello sconto nel RIC)
Sia data la seguente operazione finanziaria:

x/t = {1230; M} / {0; 2} ,

Preso un tasso effettivo d’interesse del 2% per ogni sotto periodo, il


montante e l’interesse prodotti da tale operazione sono pari a:

M(2) = 1230 · (1 + 0, 02)2 = 1279, 69


I (2) = 1230 · ((1 + 0, 02)2 − 1) = 49, 69.

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Il regime finanziario a interesse composto

Example (Il tempo d’impiego)


Consideriamo il caso in cui si voglia investire un capitale di 1000 euro al
fine di ottenere 2500 euro. Supponiamo che il tasso effettivo d’interesse su
base annuale pari al 2, 75%. Alle condizioni poste, per quanto tempo
dovremmo impiegare il capitale iniziale?
La soluzione deriva dall’impostare l’equazione del montante risolvendola
nell’incognita durata:

2500 = 1000 · (1 + 0, 0275)t

da cui si ricava che:


2500
= (1 + 0, 0275)t ⇒ log10 (2, 5) = t·log10 (1, 0275) ⇒ t = 33, 76
1000
ovvero per 33 anni, 9 mesi e 4 giorni circa.

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Confronto tra i regimi finanziari

Riportiamo di seguito, per comodità, le legge di capitalizzazione r (t) nei


tre regimi finanziari, esplicitandola in funzione del solo tasso d’interesse
effettivo i:

RIS : rRIS (t) = 1 + i · t


1+i
RIA : rRIA (t) =
1 − i · (t − 1)
RIC : rRIC (t) = (1 + i)t

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Confronto tra i regimi finanziari

Regimi a confronto: legge di attualizzazione

1.3 RIS
RIA
RIC
1.2
r (t)

1.1

1
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4
t
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Confronto tra i regimi finanziari

La differenza tra i tre regimi emerge nei casi in cui t 6= 1, ossia per
operazioni finanziarie di durata diversa dal periodo unitario.

Iniziamo con il confrontare il RIS e il RIC, posto un tasso d’interesse


effettivo periodale i > 0. Operando la derivata prima delle due leggi si
evince che:
0
rRIS (t) = i (47)
0
rRIC (t) = (1 + i)t · log(1 + i) . (48)
La (48) assume il valore log(1 + i) per t = 0, valore che risulta positivo ma
minore del tasso i, per poi crescere al crescere di t, tendendo ad infinito.

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Confronto tra i regimi finanziari

Pertanto, per t ∈ [0, 1] si avrà che:

rRIS (t) > rRIC (t)

Per contro, per t ∈ (1, +∞), risulterà che:

rRIS (t) < rRIC (t).

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 101 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Si dimostra:
per t < 1:
rRIS (t) > rRIC (t) > rRIA (t); (49)
per t = 1:
rRIS (t) = rRIC (t) = rRIA (t); (50)
per t > 1:
rRIA (t) > rRIC (t) > rRIS (t). (51)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 102 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di capitalizzazione a confronto)


Impieghiamo un capitale di 650 euro, ad un tasso d’interesse effettivo
annuale dell’8%. Calcoliamo i montanti che otterremmo nel caso in cui
utilizzassimo RIS, RIA e RIC, nonché ipotizzando tre epoche diverse di
scadenza, ovvero a 6 mesi, a 1 anno e a un anno e 6 mesi.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 103 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di capitalizzazione a confronto)


Nel caso del RIS avremo:
per t = 0, 5: MRIS (0, 5) = 650 · (1 + 0, 08 · 0, 5) = 676;
per t = 1: MRIS (1) = 650 · (1 + 0, 08) = 702;
per t = 1, 5: MRIS (1, 5) = 650 · (1 + 0, 08 · 1, 5) = 728.

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Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di capitalizzazione a confronto)


Nel caso del RIA:  
1+0,08
per t = 0, 5: MRIA (0, 5) = 650 · 1−0,08·(0,5−1) = 675;
per t = 1: MRIA (1) = 650 · (1 + 0, 08) = 702;
 
1+0,08
per t = 1, 5: MRIA (1, 5) = 650 · 1−0,08·(0,5−1) = 731, 25.

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Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di capitalizzazione a confronto)


Nel caso del RIC:
per t = 0, 5: MRIC (0, 5) = 650 · (1 + 0, 08)0,5 = 675, 5;
per t = 1: MRIC (1) = 650 · (1 + 0, 08) = 702;
per t = 1, 5: MRIS (1, 5) = 650 · (1 + 0, 08)1,5 = 729, 53.
Risultano verificate le relazioni (49)-(51).

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Confronto tra i regimi finanziari

Riportiamo di seguito per comodità la legge di attualizzazione esplicitata


nei tre regimi in funzione del tasso di sconto effettivo periodale d:
1−d
RIS : vRIS (t) =
1 + d · (t − 1)
RIA : vRIA (t) = 1 − d · t
RIC : vRIC (t) = (1 − d)t .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 107 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Regimi a confronto: legge di attualizzazione

1 RIS
RIA
RIC
0.9
v (t)

0.8

0.7
0 0.5 1 1.5
t
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Confronto tra i regimi finanziari

Risulta quindi che:


per t = 0:
vRIA (t) = vRIC (t) = vRIS (t); (52)
per t < 1:
vRIA (t) > vRIC (t) > vRIS (t); (53)
per t = 1:
vRIS (t) = vRIA (t) = vRIC (t); (54)
per t > 1:
vRIS (t) > vRIC (t) > vRIA (t). (55)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 109 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di attualizzazione a confronto)


Calcoliamo il valore attuale di un importo pari a 1000 euro, secondo un
tasso effettivo di sconto del 7, 4% annuale, nel RIS, nel RIA e nel RIC in
ipotesi che tale importo possa essere disponibile tra 6 mesi, tra 1 anno e
tra 1 anno e sei mesi.

Example (Leggi di attualizzazione a confronto)


Nel caso del RIS avremo:  
0,074·0,5
per t = 0, 5: CRIS (0, 5) = 1000 · 1−0,074·(0,5−1) = 961, 54;
per t = 1: CRIS (1) = 1000 · (1 − 0, 074) = 925, 93;
 
0,074·0,5
per t = 1, 5: CRIS (1, 5) = 1000 · 1−0,074·(1,5−1) = 892, 86;

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 110 / 411
Confronto tra i regimi finanziari

Example (Leggi di attualizzazione a confronto)


Nel caso del RIA:
per t = 0, 5: CRIA (0, 5) = 1000 · (1 − 0, 074 · 0, 5) = 962, 96;
per t = 1: CRIA (1) = 1000 · (1 − 0, 074) = 925, 93;
per t = 1, 5: CRIA (1, 5) = 1000 · (1 − 0, 074 · 1, 5) = 888, 89;

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 111 / 411
Example (Leggi di attualizzazione a confronto)
Nel caso del RIC:
per t = 0, 5: CRIC (0, 5) = 1000 · (1 − (1 − 0, 074)0,5 ) = 962, 25;
per t = 1: CRIC (1) = 1000 · (1 − 0, 074) = 925, 93;
per t = 1, 5: CRIC (1, 5) = 1000 · (1 − (1 − 0, 074)1,5 ) = 890, 97.
Le relazioni (53)-(55) risultano verificate.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 112 / 411
La capitalizzazione mista

La capitalizzazione mista si sostanzia nel considerare l’intera durata t


dell’operazione finanziaria come composizione di una parte intera n e di
una parte frazionaria h (0 < h < 1), in modo tale che t = n + h. Per la
parte intera viene impiegata la legge di capitalizzazione composta, mentre
per la parte frazionaria, essendo per definizione di breve durata, verrà
applicata la capitalizzazione semplice.

Analiticamente, considerando un generico capitale C 6= 1 e un tasso


d’interesse effettivo periodale i, il montante in capitalizzazione mista è
definito secondo la seguente formula:

M = C · (1 + i)n · (1 + i · h). (56)

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Example (Capitalizzazione mista)
Consideriamo un investimento di 30000 euro per 2 anni e 3 mesi al tasso
effettivo d’interesse annuale del 10%.
Applicando la capitalizzazione mista si ha che:
1
M = 30000 · (1 + 0, 1)2 · (1 + 0, 1 · ) = 3720, 75.
4
Se avessimo applicato il RIC, il risultato sarebbe stato:
1
M = 30000 · (1 + 0, 1)2+ 4 = 3717, 53

ovvero avremmo ottenuto un montante inferiore poiché nel periodo di


tempo frazionario, cioè 3 mesi (pari ad un quarto di anno), la legge lineare
è maggiormente fruttifera rispetto a quella esponenziale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 114 / 411
Tassi effettivi equivalenti

Una volta definito il periodo unitario e, dunque, l’associato tasso


d’interesse effettivo, possiamo determinare tassi d’interesse effettivi per
periodi di tempo di ampiezza diversa da quella unitaria, ovvero relativi ad
una nuova base temporale, ed equivalenti a quello iniziale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 115 / 411
Tassi effettivi equivalenti

Pertanto, procediamo col definire una nuova base temporale, t 0 :

t 0 = t · m,

dove
t è la misura temporale iniziale (ad esempio del periodo unitario);
m rappresenta il numero di periodi, secondo la misura temporale di t,
presenti nella nuova base temporale t 0 .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 116 / 411
Tassi effettivi equivalenti

Example
Supponiamo che il periodo unitario sia l’anno e la durata dell’operazione
finanziaria pari a t = 2, 25: ovvero 2 anni e 1 trimestre.
Volendo definire una nuova base temporale, t 0 , misurata in trimestre,
questa rasebbe pari a:

t 0 = t · m = 2, 25 · 4 = 9.

In questo caso il periodo unitario non sarà più l’anno ma il trimestre e


risulterà equivalente dire che l’operazione finanziaria dura 9 trimestri
o 2, 25 anni.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 117 / 411
t 0 = t · m = 2, 25 · 4 = 9.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 118 / 411
Tassi effettivi equivalenti
i(t)

1 r (t)

...
t0 = 0 t1 = 1 t2 = 2 tn−1 = t − 1tn = t
i 0 (t 0 ) i 0 (t 0 ) i 0 (t 0 ) i 0 (t 0 ) i 0 (t 0 )
...
1 r (1) r (2) r (t − 1) r (t)

...
t0 = 0 t1 = 1 t2 = 2 tn−1 = t − 1tn = t

Figura: Tassi effettivi d’interesse equivalenti.


(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 118 / 411
Tassi effettivi equivalenti
d(t)

v (t) 1

...
t0 = 0 t1 = 1 t2 = 2 tn−1 = t − 1tn = t
d 0 (t 0 ) d 0 (t 0 ) d 0 (t 0 ) d 0 (t 0 ) d 0 (t 0 )
...
v (t) v (t − 1) v (t − 2) v (1) 1

...
t0 = 0 t1 = 1 t2 = 2 tn−1 = t − 1tn = t

Figura: Tassi effettivi di sconto equivalenti.


(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 119 / 411
Tassi equivalenti nel RIS

Fissato con m ∈ R+ , il numero di parti in cui è diviso il periodo originario


t, nel RIS la relazione di equivalenza tra tassi effettivi d’interesse periodali
è tale da soddisfare la seguente:

1 + i · t = 1 + im · t · m, (57)

da cui si ricava che:


i
im = (58)
m
i = im · m. (59)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 120 / 411
Tassi equivalenti nel RIS

Example (Tassi equivalenti nel RIS)


Il tasso d’interesse effettivo annuale equivalente a quello semestrale del 3%
è:
i2 = 0, 03 · 2 = 0, 06.
Pertanto, il periodo iniziale t è espresso in semestri e per passare ad una
base annuale avremo m = 2, per cui due semestri in un anno. Ne deriva
che il tasso d’interesse annuale del 6% è equivalente a quello semestrale
del 3%.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 121 / 411
Tassi effettivi equivalenti

Example (Tassi equivalenti nel RIS)


Dato il tasso d’interesse effettivo quadrimestrale dell’1%, l’equivalente
mensile è:
0, 01
i1 = = 0, 0025.
4 4
Pertanto, il periodo iniziale t è espresso in quadrimestri e per passare ad
una base mensile avremo m = 4, ovvero 4 mesi in un quadrimestre. Ne
deriva che il tasso d’interesse mensile dello 0, 25% è equivalente a quello
quadrimestrale dell’1%.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 122 / 411
Tassi equivalenti nel RIA

Data l’analogia con il RIS, è facile verificare che nel RIA la relazione di
equivalenza discende dalla seguente uguaglianza:

1 − d · t = 1 − dm · m · t (60)

da cui si ricava che:

dm
d= (61)
m
dm = d · m. (62)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 123 / 411
Tassi equivalenti nel RIA

Example (Tassi equivalenti nel RIA)


Il tasso di sconto effettivo trimestrale equivalente a quello annuale del 3%
è:
0, 03
d1 = = 0, 0075.
4 4
Ipotizzando di dover scontare un capitale di 350 euro disponibile tra 9
mesi, il valore attuale risulta pari a:
9  9
C = 350 · 1 − 0, 03 · = 342, 13
12 12
C (9) = 350 · (1 − 0, 0075 · 3) = 342, 13.
Nel primo caso la base temporale è annuale, mentre nel secondo caso è
trimestrale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 124 / 411
Tassi equivalenti nel RIA

Example (Tassi equivalenti nel RIA)


Il tasso di sconto effettivo biennale equivalente a quello bimestrale del 2%
è pari a:
d12 = 0, 02 · 12 = 0, 24.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 125 / 411
Tassi equivalenti nel RIC

Fissato con m ∈ R+ , il numero di periodi in cui è diviso il periodo originario


t, nel RIC la relazione di equivalenza tra tassi d’interesse è cosı̀ impostata:

(1 + i)t = (1 + im )m·t (63)

da cui si ricava che:


i = (1 + im )m − 1 (64)
1
im = (1 + i) m − 1. (65)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 126 / 411
Tassi equivalenti nel RIC

Example (Tassi equivalenti nel RIC)


Il tasso d’interesse effettivo annuale equivalente a quello mensile dello
0, 5% è:
i = (1 + 0, 005)12 − 1 = 0, 0617.
Investendo un capitale di 1000 euro per 5 anni e 2 mesi, il montante sarà
pari a:
 1 1
M 5+ = 1000 · (1 + 0, 0617)5+ 6 = 1362, 37
6
M(62) = 1000 · (1 + 0, 005)62 = 1362, 37.
Nel primo caso la base temporale è annuale, mentre nel secondo caso è
mensile.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 127 / 411
Tassi equivalenti nel RIC

Example (Tassi equivalenti nel RIC)


Determiniamo il tasso di interesse effettivo quadrimestrale equivalente a
trimestrale del 2%.
Poiché le due basi temporali non sono una un multiplo dell’altra, la
relazione di equivalenza può essere impostata in relazione ad un periodo di
tempo che sia per entrambe un multiplo. Prendendo a riferimento l’anno
come multiplo si avrà:

(1 + i 1 )3 = (1 + i 1 )4 .
3 4

Da cui: 4 4
i 1 = (1 + i 1 ) 3 − 1 = (1 + 0, 02) 3 − 1 = 0, 0268.
3 4

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 128 / 411
Tassi nominali

Definition
Definiamo tasso nominale d’interesse convertibile m volte nel periodo il
seguente:

j(m) = m · i 1 . (66)
m

Il significato finanziario della (66) è il seguente: il tasso d’interesse


nominale rappresenta l’interesse che viene corrisposto impiegando un
capitale unitario in ipotesi che tale interesse venga pagato ad ogni
m-esimo di periodo.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 129 / 411
Tassi nominali

i1 i1 i1
m m m

...
1 1 1 1 1

... m−1 tn =t
t0 = 0 t1 = 1 2
mt t2 = mt tn−1 = m t

Figura: Logica del tasso nominale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 130 / 411
Tassi nominali

Definition
Possiamo definire il tasso nominale di sconto convertibile m volte nel
periodo:
ρ(m) = m · d1/m . (67)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 131 / 411
Tassi nominali

Le relazioni (66) e (67) sono caratterizzate a seconda del regime


finanziario nel quale vengono considerate:
i
nel RIS, ricordando che per la (59) si ha che i 1 = m, il tasso
m
d’interesse nominale è:
j(m) = i; (68)
d
nel RIA, sapendo che per la (62) si ha che d 1 = m, il tasso di sconto
m
nominale è:
ρ(m) = d; (69)
1
nel RIC, derivando dalla (65) che i 1 = (1 + i) m − 1, il tasso
m
d’interesse nominale è:
1
j(m) = m · ((1 + i) m − 1). (70)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 132 / 411
Tassi nominali

Example (Tassi nominali e tassi effettivi)

Nel RIS, dato un tasso effettivo semestrale del 5% il corrispondente


tasso nominale annuo di interesse convertibile semestralmente risulta
pari a
j(2) = 2 · 0, 05 = 0, 1
che risulta esattamente pari al tasso effettivo d’interesse annuale i.
Nel RIA, dato un tasso effettivo di sconto mensile dell’1% il
corrispondente tasso nominale bimestrale di sconto convertibile
mensilmente è pari a

ρ(2) = 2 · 0, 01 = 0, 02

che risulta esattamente pari al tasso effettivo di sconto bimestrale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 133 / 411
Tassi nominali

Example (Tassi nominali e tassi effettivi)

Nel RIC, dato un tasso nominale semestrale convertibile


trimestralmente del 3%, il tasso effettivo trimestrale equivalente
risulterà pari a
0, 03
i1 = = 0, 015.
2 2
Nel RIC, dato un tasso nominale biennale convertibile
quadrimestralmente del 12%, il tasso effettivo d’interesse biennale
risulta pari a

j(6) 6 0, 12 6
   
6
i = (1 + i 1 ) − 1 = 1 + −1= 1+ − 1 = 0, 1262.
6 6 6

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Tassi annui nominali convertibili al variare di m

Tasso effettivo annuo


m i = 3% i = 5%
Annuale 3, 0000% 5, 0000%
Semestrale 2, 9780% 4, 9390%
Quadrimestrale 2, 9700% 4, 9190%
Trimestrale 2, 9670% 4, 9090%
Mensile 2, 9600% 4, 8890%
Settimanale 2, 9570% 4, 8810%
Giornaliero 2, 9560% 4, 8790%
Al secondo 2, 9560% 4, 8790%
Tabella: Valori del tasso nominale d’interesse j(m) al crescere del frazionamento
m.

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Tasso annuo nominale convertibile istante per istante
l’anno

È possibile notare che il tasso d’interesse nominale decresce al


crescere di m fino a stabilizzarsi su un valore riferibile ad un
frazionamento molto piccolo.
Formalmente, questo comportamento può essere cosı̀ espresso:
1
1 (1 + i) m − 1
lim j(m) = lim m·((1 + i) −1) = lim m
1
= log(1 + i)
m→∞ m→∞ 1
→0
m m
(71)
dove il logaritmo è inteso in base naturalea .
a ax −1
L’equazione (71) è frutto del limite notevole limx→0 x
= loge a con
a > 0.

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Tasso annuo nominale convertibile istante per istante
l’anno

Definition
La quantità
δ = log(1 + i) (72)
è il tasso d’interesse annuo nominale convertibile istante per istante l’anno
ed è uguale alla forza d’interesse o intensità istantanea d’interesse nel RIC,
in ipotesi di struttura dei tassi d’interesse piatta.

Dalla (72) è possibile ricavare il tasso d’interesse effettivo i nel caso in cui
si conosca la forza d’interesse δ, cioè:

i = e δ − 1. (73)

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Tasso di sconto annuo nominale convertibile istante per
istante l’anno

Consideriamo ora il caso del tasso di sconto nominale. Sappiamo che il


tasso di sconto nominale convertibile m volte nel periodo è definito dalla
(67) e, ponendoci ancora nel RIC, il tasso d 1 sarà ottenuto sulla base
m
della seguente relazione di equivalenza tra tassi effettivi:
1
(1 − d 1 )m = (1 − d) =⇒ d 1 = 1 − (1 − d) m
m m

da cui poter esprimere il tasso nominale di sconto nel seguente modo


1
ρ(m) = m · (1 − (1 − d) m )

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Tasso di sconto annuo nominale convertibile istante per
istante l’anno

Al crescere del frazionamento m si ottiene che:


1
1 1 − (1 − d) m
lim ρ(m) = lim m·(1 − (1 − d) ) = lim m
1
= −log(1 − d)
m→∞ m→∞ 1
→0
m m

ovvero il tasso di sconto nominale tende a crescere al crescere di m.

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Tasso di sconto annuo nominale convertibile istante per
istante l’anno

Definition
La quantità
ρ = −log(1 − d) (74)
prende il nome di forza di sconto o intensità istantanea di sconto nel RIC,
in ipotesi di struttura piatta, ed esprime l’intensità con la quale la legge di
attualizzazione composta accresce lo sconto istante per istante.

Dalla (74), avendo la conoscenza della forza di sconto, è possibile ricavare


il tasso di sconto effettivo d:

d = 1 − e −ρ . (75)

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Equivalenza tra tasso di interesse e tasso di sconto
convertibile istante per istante

È interessante notare che, essendo il tasso d’interesse effettivo i legato al


d
tasso di sconto effettivo d secondo la relazione fondamentale i = 1−d ,
sussiste una relazione tra la forza d’interesse e la forza di sconto.

Analiticamente:
 
d
δ = log(1 + i) = log 1 + =
1−d
 
1
= log = log (1) − log (1 − d) = − log(1 − d).
1−d

Poiché per la (74) risulta che ρ = − log(1 − d), si ottiene:

δ = ρ. (76)

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Il caso generale

Consideriamo il caso di una generica operazione finanziaria sull’intervallo


[t0 , tn ] che consiste nell’investimento di un capitale iniziale unitario.
Supponiamo di voler determinare l’interesse maturato in un intervallo di
tempo [t, t + ∆t], con t0 ≤ t < t + ∆t ≤ tn , per cui l’intervallo
[t, t + ∆t] è contenuto in [t0 , tn ].

Pertanto, l’interesse è definito come:

I (t + ∆t) = r (t + ∆t) − r (t). (77)

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Il caso generale

Dividendo entrambi i membri della (77) per ∆t si ottiene che:

I (t + ∆t) r (t + ∆t) − r (t)


= . (78)
∆t ∆t

La (78) è interpretabile come l’interesse mediamente prodotto in un


intervallo di tempo di ampiezza ∆t.

Se rendessimo tale intervallo di ampiezza infinitesimale, si avrebbe che:

I (t + ∆t) r (t + ∆t) − r (t)


lim = lim = r 0 (t) (79)
∆t→0 ∆t ∆t→0 ∆t

La (79) è la derivata prima della legge di capitalizzazione all’istante di


tempo t ed esprime l’interesse per variazioni molto piccole sull’asse
temporale.
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Il caso generale

Poiché la legge di capitalizzazione r (t) è continua e derivabile per ipotesi,


allora possiamo ricorrere al differenziale della (77) e, in accordo con la
(78), poter scrivere la relazione approssimata:

I (t + ∆t) ≈ r 0 (t) · ∆t per ∆t → 0 (80)

Infine, moltiplicando e dividendo, per r (t), il secondo membro della (80) si


arriva alla seguente:

r 0 (t)
I (t + ∆t) ≈ r (t) · · ∆t (81)
r (t)

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Il caso generale

La (81) stabilisce che l’interesse prodotto dalla legge di capitalizzazione in


ogni intervallo di ampiezza infinitesimale è approssimativamente
proporzionale:
al capitale esigibile all’inizio del periodo, r (t);
all’ampiezza dell’intervallo di tempo, ∆t;
r 0 (t)
ad una quantità, r (t) , dipendente dal tempo.

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Il caso generale

Definition
La quantità
r 0 (t) d log(r (t))
δ(t) = = (82)
r (t) dt
prende il nome di forza d’interesse o intensità istantanea d’interesse
associata alla legge di capitalizzazione r (t).

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Il caso generale

Sfruttando la relazione di reciprocità tra fattore di capitalizzazione e


fattore di sconto possiamo giungere alla forza di sconto. Infatti, posto
1
r (t) = v (t) , si ha che:
v 0 (t)
r 0 (t) = − 2 (83)
v (t)

Sostituendo la (83) nella (82) si ottiene che:

r 0 (t) v 0 (t) 1 v 0 (t) v 0 (t) d log(v (t))


=− 2 · =− 2 · v (t) = − =−
r (t) v (t) r (t) v (t) v (t) dt

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Il caso generale

Definition
La quantità
v 0 (t) d log(v (t))
ρ(t) = − =− (84)
v (t) dt
è detta forza di sconto o intensità istantanea di sconto

In un intervallo di tempo ∆t, con ∆t → 0, può essere


approssimativamente definito come:
 0 
v (t)
D(t + ∆t) ≈ v (t) · − · ∆t. (85)
v (t)

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Il caso generale

Dalla relazione di reciprocità, risulta che:


1
d log(v (t)) d log( r (t) ) d(log(1) − log(r (t))
ρ(t) = − =− =− = δ(t).
dt dt dt

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Il caso generale

Example (Forza d’interesse e forza di sconto)


Data la legge di capitalizzazione r (t) = t + et , la corrispondente forza
d’interesse è:
d log(t + e t ) 1 + et
δ(t) = = .
dt t + et
La forza di sconto risulta pari alla forza d’interesse. Infatti, posto
1
v (t) = t+e t si ha:

1
d log( t+e t) 1 + et
ρ(t) = − = .
dt t + et

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Forza d’interesse e di sconto nei regimi

Nel RIS, essendo r (t) = 1 + i · t si ha la seguente forza d’interesse:

r 0 (t) i
δ(t) = = . (86)
r (t) 1+i ·t

Nel RIA, essendo v (t) = 1 − d · t si ha la seguente forza di sconto:

v 0 (t) −d d
ρ(t) = − =− = . (87)
v (t) 1−d ·t 1−d ·t

Nel RIC, essendo r (t) = (1 + i)t si avrà la seguente forza d’interesse:

r 0 (t) log(1 + i)· (1 + i)t


δ(t) = = = log(1 + i). (88)
r (t) (1 + i)t

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 151 / 411
Il caso generale con leggi finanziarie in due variabili

Sia r (t0 , tn ) la legge di capitalizzazione. Consideriamo un’operazione


finanziaria caratterizzata dall’investimento in t0 di un capitale unitario.

L’interesse che matura nell’intervallo [tn , tn + ∆tn ] è

I (tn , tn + ∆tn ) = r (t0 , tn + ∆tn ) − r (t0 , tn ) (89)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 152 / 411
Il caso generale con leggi finanziarie in due variabili

La (89), assumendo che valgano le ipotesi di continuità e derivabilità della


legge di capitalizzazione, può essere approssimata mediante il suo
differenziale calcolando la derivata parziale rispetto all’epoca di scadenza:
∂r (t0 ,tn )
∂tn
I (tn , tn + ∆tn ) ≈ r (t0 , tn ) · · ∆tn (90)
r (t0 , tn )

per ∆tn → 0.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 153 / 411
Il caso generale con leggi finanziarie in due variabili

Nella (90), la quantità


∂r (t0 ,tn )
∂tn ∂logr (t0 , tn )
δ(t0 , tn ) = = (91)
r (t0 , tn ) ∂tn

è la forza d’interesse associata alla legge in due variabili r (t0 , tn ).

La forza di sconto è, invece, cosı̀ definita:


∂v (t0 ,tn )
∂tn ∂logv (t0 , tn )
ρ(t0 , tn ) = − =− . (92)
v (t0 , tn ) ∂tn

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 154 / 411
La capitalizzazione continua

Si consideri la forza di interesse:


d log(r (t))
δ(t) = .
dt

Per un’operazione finanziaria in [0, t] procediamo per integrazione definita:


Z t Z t
d log(r (s))
δ(s) ds = ds = [log(r (s))]t0 = log(r (t)). (93)
0 0 ds
segue
Rt
δ(s) ds
r (t) = e 0 . (94)
La (94) è la formula della c.d capitalizzazione continua. Essa, infatti,
rappresenta il montante in t di un capitale unitario impiegato in 0 in virtù
di un interesse che matura istante per istante in [0, t] secondo la forza di
d’interesse δ(t).
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 155 / 411
La capitalizzazione continua

Dalle relazioni fondamentali:


la legge di attualizzazione:
Rt
v (t) = e− 0 δ(s)ds
; (95)

la legge del tasso d’interesse effettivo:


Rt
δ(s)ds
i(t) = e 0 − 1; (96)

la legge del tasso di sconto effettivo:


Rt
d(t) = 1 − e− 0 δ(s)ds
. (97)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 156 / 411
La capitalizzazione continua

Nel caso in cui la forza d’interesse sia costante nel tempo, ovvero δ(t) = δ
per ogni t, allora le relazioni (94)-(97) possono essere riscritte nel seguente
modo:

r (t) = eδt (98)

v (t) = e−δt (99)

i(t) = eδt − 1 (100)

d(t) = 1 − e−δt . (101)

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La capitalizzazione continua

Example (Capitalizzazione continua)


Consideriamo 1000 euro disponibili tra 1 anno e una forza d’interesse che
agisce su base annuale descritta dalla legge δ(t) = 1 + 2t .
Il valore attuale al tempo t = 0 è:
R1
(1+ 2t )dt
C (0) = 1000 · v (1) = 1000 · e− 0 .

Risolviamo l’integrale definito all’esponente:


R1 1 2 1
1+ 2t dt
= e−[t+ 4 t ]0 = e− 4 .
5
e− 0

Sostituendo si ottiene
5
C (0) = 1000 · e− 4 = 286, 51.

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La capitalizzazione continua

Example (Capitalizzazione continua con forza d’interesse costante)


Dato un investimento di 10000 euro di durata pari a 10 giorni, secondo un
forza d’interesse su base mensile pari a 0, 1% e considerando l’anno
commerciale, il montante alla scadenza è pari a:
1 1
M = 10000 · e0,001· 3 = 10003, 33.
3
Mentre il tasso effettivo d’interesse su base mensile è pari a:

i = e0,001 − 1 = 0, 1001%.

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La scindibilità finanziaria

Definition
In generale, una legge finanziaria di capitalizzazione r (t0 , tn ) si dice
scindibile se, preso un istante tk , con t0 ≤ tk ≤ tn , risulta che:

r (t0 , tn ) = r (t0 , tk ) · r (tk , tn ). (102)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 160 / 411
La scindibilità finanziaria

La (102) rappresenta la condizione di scindibilità per la legge di


capitalizzazione r (t0 , tn ).

Il suo significato finanziario è il seguente: una legge finanziaria risulta


scindibile se è tale per cui il montante che si otterrebbe in tn dall’impiego
di un capitale unitario in t0 è uguale a quello che si otterrebbe impiegando
un capitale unitario da t0 fino all’epoca tk , disinvestendo e reinvestendo il
montante maturato fino a tale epoca, e terminando l’operazione in tn .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 161 / 411
La scindibilità finanziaria

1 r (t0 , tk ) r (t0 , tn ) = r (t0 , tk ) · r (tk , tn )

t0 tk tn

Figura: Rappresentazione della condizione di scindibilità (102).

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La scindibilità finanziaria

La condidzione di scindibilità è estendibile ad un generico numero n di


frazionamenti dell’arco temporale [t0 , tn ], dove in corrispondenza di
ognuno si procederà a disinvestire e a reinvestire, immediatamente e
alle medesime condizioni, il capitale maturato.
In formule:

r (t0 , tn ) = r (t0 , t1 ) · r (t1 , t2 ) · · · · · r (tk−1 , tk ) · · · · · r (tn−1 , tn )

con t0 ≤ t1 ≤ t2 ≤ · · · ≤ tk−1 ≤ tk ≤ · · · ≤ tn−1 ≤ tn .

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La scindibilità finanziaria

In virtù della relazione di reciprocità, la condizione (102) espressa per


la legge di capitalizzazione può essere riadattata al caso della
coniugata legge di attualizzazione.
Si dice, dunque, che una legge finanziaria di attualizzazione v (t0 , tn ) è
scindibile se, presa un’epoca tk , con t0 ≤ tk ≤ tn , risulta che:

v (t0 , tn ) = v (t0 , tk ) · v (tk , tn ). (103)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 164 / 411
La scindibilità finanziaria

v (t0 , tn ) = v (t0 , tk ) · v (tk , tn ) v (t0 , tk ) 1

t0 tk tn

Figura: Rappresentazione della condizione di scindibilità (103).

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 165 / 411
La scindibilità finanziaria

Come nel caso della legge di capitalizzazione, anche per la legge di


attualizzazione vale la generalizzazione ad n frazionamenti:

v (t0 , tn ) = v (t0 , t1 ) · v (t1 , t2 ) · . . . · v (tk−1 , tk ) · . . . · v (tn−1 , tn )

con t0 ≤ t1 ≤ t2 ≤ · · · ≤ tk−1 ≤ tk ≤ · · · ≤ tn−1 ≤ tn .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 166 / 411
La scindibilità finanziaria

In particolare:

il RIS è un regime non scindibile. Infatti, la sua legge di capitalizzazione


r (t0 , tn ) = 1 + i(tn − t0 ) non è scindibile poiché:

r (t0 , tk )r (tk , tn ) = (1+i(tk −t0 ))(1+i(tn −tk )) 6= (1+i(tn −t0 )) = r (t0 , tn );

Il RIA è anch’esso un regime non scindibile essendo tale la sua legge di


capitalizzazione e la coniugata legge di attualizzazione:

v (t0 , tk )v (tk , tn ) = (1+d(tk −t0 ))(1+d(tn −tk )) 6= (1+d(tn −t0 )) = v (t0 , tn );

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 167 / 411
La scindibilità finanziaria

ll RIC è scindibile in quanto è tale la sua legge di capitalizzazione


r (t0 , tn ) = (1 + i)tn −t0 :

r (t0 , tk ) · r (tk , tn ) = (1 + i)tk −t0 · (1 + i)tn −tk = (1 + i)tn −t0 = r (t0 , tn ).

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La scindibilità finanziaria

Oltre alla condizione (102) e (103), la scindibilità di una legge finanziaria è


verificabile in base al seguente teorema, noto come teorema di Cantelli.

Theorem (di Cantelli sulla scindibilità finanziaria)


Una legge finanziaria r (t0 , tn ) è scindibile se e solo la corrispondente forza
d’interesse dipende al più dall’epoca di disinvestimento.

Il Teorema di Cantelli pone una condizione necessaria e sufficiente affinché


una legge finanziaria sia scindibile, ovvero:

r (t0 , tn ) = r (t0 , tk ) · r (tk , tn ) ⇐⇒ δ(t0 , tn ) = δ(tn ). (104)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 169 / 411
La scindibilità finanziaria
Ricorrendo al teorema di Cantelli, possiamo confermare quanto già detto
in merito alla scindibilità del RIS, del RIA e del RIC. In particolare:
il RIS risulta essere non scindibile in quanto la forza d’interesse
associata alla sua legge di capitalizzazione dipende dall’epoca di
impiego

∂log r (t0 , tn ) ∂log(1 + i(tn − t0 )) i


δ(t0 , tn ) = = = ;
∂tn ∂tn 1 + i(tn − t0 )

il RIA è non scindibile analogamente al RIS. Infatti:

∂log r (t0 , tn ) ∂log( v (t01,tn ) ) ∂log v (t0 , tn )


δ(t0 , tn ) = = =− =
∂tn ∂tn ∂tn
∂log(1 − d(tn − t0 )) d
=− = ;
∂tn 1 + d(tn − t0 )

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La scindibilità finanziaria

Ricorrendo al teorema di Cantelli, possiamo confermare quanto già detto


in merito alla scindibilità del RIS, del RIA e del RIC. In particolare:
il RIC è scindibile in quanto caratterizzato da una forza d’interesse
costante, per cui certamente non dipendente dall’istante iniziale t0 :
∂log r (t0 , tn ) ∂log (1 + i)tn −t0
δ(t0 , tn ) = = = log(1 + i).
∂tn ∂tn

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 171 / 411
La scindibilità finanziaria

Example (Scindibilità)
Consideriamo la seguente legge di capitalizzazione:
2 2
r (t0 , tn ) = e(tn −t0 ) .

Verifichiamo che tale legge sia scindibile mediante il teorema di Cantelli.


Per cui calcoliamo
2 2
∂log(e(tn −t0 ) ) ∂(tn2 − t02 )
δ(t0 , tn ) = = = 2 · tn .
∂tn ∂tn
Per cui la legge risulta scindibile in quanto la sua forza d’interesse dipende
solo dall’epoca di disinvestimento tn , verificando la condizione necessaria e
sufficiente δ(t0 , tn ) = δ(tn ).
Segue che la condizione di scindibilità è verificata.

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La scindibilità finanziaria

Example
Possiamo provare la scindibilità anche numericamente, ad esempio
supponendo di investire 300 euro in t0 = 0 fino a tn = 3 e di interrompere
tale investimento in tk = 2. La condizione di scindibilità (102) diventa:

300 · r (0, 3) = 300 · (r (0, 2) · r (2, 3)).


2 2 2
−02 ) −02 ) −22 )
300 · e(3 = 300 · (e(2 · e(3 ).
300 · e9 = 300 · e4 · e5 = 300 · e9 .

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Le rendite
Le rendite

Richiamiamo la generica operarzione finanziaria complessa. In termini di


diagramma importi-epoche, si ha:
x0 x1 x2 ... xk ... xn−1 xn

t0 t1 t2 ... tk ... tn−1 tn

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Le rendite

Definition
Una rendita e una successione di importi monetari, detti rate della rendita,
esigibili ad istanti di tempo differiti. Pertanto, indicata con Rk , per
k = 0, . . . , n, la sua k-esima rata, una rendita si identifica in una
successione {Rk }nk=0 la cui rappresentazione vettoriale è la seguente:

R/ t = {R0 ; R1 ; . . . ; Rn }/{t0 ; t1 ; . . . ; tn } = {(R0 ; t0 ); (R1 ; t1 ); . . . ; (Rn ; tn )}.

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Le rendite e il valore capitale

ll valore capitale della rendita al tempo T , esso può essere espresso nel
seguente modo:
n
X
W (T ; R) = Rk · (1 + i)T −tk (105)
k=1

La formula (105) definisce la generica espressione del valore capitale per la


rendita R/ t nel RIC in ipotesi di struttura piatta dei tassi d’interesse.

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Le rendite e il valore capitale

Il valore capitale nella (105) definisce l’unico importo finanziariamente


equivalente alla sussessione di importi {Rk }

A seconda del modo in cui l’epoca T viene definita rispetto agli istanti
temporali dello scadenzario t, possiamo caratterizzare la (105)

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Le rendite e il valore capitale

Nel caso in cui T ≤ t0 , il valore capitale è ottenuto come somma dei


valori attuali delle singole rate costituenti l’intero vettore R, cioè:

n n
X 1X
W (T ; R) = A(T ; R) = Rk · (1 + i)T −tk = Rk ·
(1 + i)T −tk
k=1 k=1
(106)
dove il fattore (1 + i)T −tk ha un esponente che risulta non positivo
per ogni k, da cui il reciproco, ovvero il fattore di attualizzazione.
Dunque, il valore capitale in questo caso sarà definito in termini di
valore attuale, A(T ; R), delle rate esigibili dopo T .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 179 / 411
Le rendite e il valore capitale

Rn · (1 + i)T −tn

R2 · (1 + i)T −t2

R1 · (1 + i)T −t1
...
R0 R1 R2 Rn

t1 t2 ... tn
T = t0

Figura: Valore capitale in termini di valore attuale.

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Le rendite e il valore capitale

La logica espressa dalla figura nella slide che precede, sottostante la (106),
è la seguente:

A(T ; R) = R0 + R1 · (1 + i)T −t1 + R2 · (1 + i)T −t2 + . . . + Rn · (1 + i)T −tn ,

dove gli addendi al secondo membro rappresentano gli equivalenti


finanziari in T degli importi esigibili in tk , per k = 0, 1, 2, . . . , n.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 181 / 411
Le rendite e il valore capitale

nel caso in cui T ≥ tn , il valore capitale è pari alla somma dei


montanti delle singole rate costituenti l’intero vettore R, cioè:
n
X
W (T ; R) = S(T ; R) = Rk · (1 + i)T −tk (107)
k=1

dove il fattore (1 + i)T −tk ha un esponente non negativo per ogni k,


ponendosi come fattore di capitalizzazione. Il valore capitale è
pertanto definito in termini di montante, S(T ; R).

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 182 / 411
Le rendite e il valore capitale

R0 · (1 + i)T −t0

R1 · (1 + i)T −t1 R2 · (1 + i)T −t2


...
R0 R1 R2 Rn

t0 t1 t2 ...
T = tn

Figura: Valore capitale in termini montante.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 183 / 411
Le rendite e il valore capitale

La logica espressa dalla Figura nella slide che precede è la seguente:

S(T ; R) = R0 · (1 + i)T −t0 + R1 · (1 + i)T −t1 + R2 · (1 + i)T −t2 + . . . + Rn ,

dove gli addendi al secondo membro rappresentano gli equivalenti certi alle
varie epoche.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 184 / 411
Le rendite e il valore capitale

nel caso in cui t0 < T < tn , il valore capitale e pari alla somma dei
montanti delle rate disponibili negli istanti di tempo da t0 a T e dei
valori attuali delle rate esigibili a istanti di tempo successivi a T .
In particolare, posto con R0 = {R0 ; R1 ; . . . ; RT } e con
R00 = {RT +1 ; RT +2 ; . . . ; Rn }, si ha:

n
X
W (T ; R) = Rk · (1 + i)T −tk =
k=1
T
X n
X
= Rk · (1 + i)T −tk + Rk · (1 + i)T −tk =
k=1 k=T +1
T n
X
T −tk
X 1
= Rk · (1 + i) + Rk · =
(1 + i)T −tk
k=1 k=T +1

(Sapienza - Università di Roma)


= S(T ; R0 ) + A(T ; R00 ).
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(108)
185 / 411
Le rendite e il valore capitale

R0 · (1 + i)T −t0 Rn · (1 + i)T −tn

R1 · (1 + i)T −t1 Rn−1 · (1 + i)T −tn−1

... ...
R0 R1 RT Rn−1 Rn

t0 t1 ... ... tn−1 tn


T

Figura: Valore capitale in termini di montante e valore attuale.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 186 / 411
I tipi di rendite

Classificazione delle rendite:


rispetto all’intervallo di tempo intercorrente tra le rate, distingueremo
tra rendite periodiche, se le rate della rendita sono equi distanziate
temporalmente, altrimenti parleremo di rendite non periodiche;
rispetto al periodo unitario, differenziamo tra rendite intere, per le
quali le rate sono riferite al periodo di tempo unitario, e rendite
frazionate, nelle quali le rate sono riferite ad una frazione del periodo
unitario;
rispetto all’ammontare monetario della rata, classifichiamo le rendite
costanti, che sono caratterizzate da rate di medesimo importo, e
rendite variabili, nel caso opposto;

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I tipi di rendite

rispetto al numero di rate che costituisce la rendita, distinguiamo tra


rendite temporanee, se il numero di rate è finito, e rendite perpetue,
se il numero di rate è infinito;
rispetto all’istante di esigibilità della rata, scindiamo tra rendita
anticipata, quando la rata è esigibile all’inizio del periodo a cui si
riferisce, e rendita posticipata, qualora la rata sia esigibile alla fine del
periodo a cui si riferisce;

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Le rendite e il valore capitale

rispetto alla prima epoca di esigibilità della prima rata, distinguiamo


tra le rendite immediate, nelle quali la prima rata e disponibile già dal
primo periodo dello scadenzario, e le rendite differite, nel caso in cui
la prima rata è esigibile in un periodo di tempo differito rispetto a
quello iniziale;
inoltre, distinguiamo tra rendite certe, nel caso in cui le rate siano di
importo certo, e rendite aleatorie, nel caso in cui l’importo della rata,
o addirittura la sua data di corresponsione o il futuro ammontare, sia
aleatoria in quanto legata al verificarsi o meno di un evento.

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Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Supponiamo di lavorare con Rendite a rata costante Rk = R, per ogni


k ∈ {1, 2, . . . , n}. Una rendita intera, temporanea posticipata è del tipo:

...
R R R R

... n
0 1 2 n−1

Figura: Diagramma importi-epoche della rendita in esame.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 190 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

In forma vettoriale:

R/t = {R; R; . . . ; R; R} / {1; 2; . . . ; n − 1; n} .

Si tratta, pertanto, di un’operazione finanziaria complessa nella quale ogni


rata viene corrisposta alla fine di ciascun periodo unitario di riferimento, a
partire dal primo periodo utile ai fini dell’esigibilità e terminando in un
numero finito di periodi.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 191 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Supponiamo per semplicità che le rate siano tutte di importo unitario, forti
della proprietà di positiva omogeneità della legge di capitalizzazione e di
attualizzazione, e consideriamo come istante di valutazione quello iniziale,
ovvero T = 0.

Procediamo, dunque, al calcolo del valore capitale mediante il computo


della somma dei valori attuali di tutte le rate future e seguendo
l’impostazione della (106) si avrà:

a n i = (1 + i)−1 + (1 + i)−2 + . . . + (1 + i)−n−1 + (1 + i)−n .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 192 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Posto con v = (1 + i)−1 il fattore di attualizzazione del periodo unitario,


la precedente può essere riscritta come:
n
X
a n i = v 1 + v 2 + . . . + v n−1 + v n = vk. (109)
k=1

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 193 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

La (109) rappresenta la somma di n termini in progressione geometrica di


ragione q = v .

Essendo la ragione della progressione minore di uno, allora la (109) diventa:


n
X 1 − vn 1 1 − (1 + i)−n 1 − (1 + i)−n
an i = vk = v · = · 1
= .
1−v 1+i 1 − 1+i i
k=1

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Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Definition
La quantità

1 − (1 + i)−n
an i = (110)
i
è il valore attuale, riferito all’istante iniziale T = 0, di una rendita intera,
immediata, temporanea n periodi, posticipata e di rata costante unitaria.
Il simbolo a n i , che identifica il valore attuale del tipo di rendita in esame,
si legge come ”a figurato n al tasso i”.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 195 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Volendo considerare una rata, sempre costante, ma di ammontare R non


unitario, la (110) diventa:

1 − (1 + i)−n
A(0) = R · a n i = R · . (111)
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 196 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Example (Calcolo del valore attuale della rendita intera, immediata,


posticipata e temporanea)
Un’operazione finanziaria costituita da una successione di rate annuali
posticipate pari a 200 euro, corrisposte a partire dal primo anno, per un
periodo complessivo di 20 anni, secondo un tasso d’interesse effettivo
annuale dell’1, 5%, ha ad oggi un valore attuale pari a:

1 − (1 + 0, 015)−20
A(0) = 200 · a 20 0,015 = 200 · = 3433, 73.
0, 015

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 197 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Consideriamo ora il caso del calcolo del montante della rendita.

Preso come istante di valutazione quello di scadenza dell’operazione


finanziaria, ossia T = n, il montante della rendita sarà dato dalla somma
dei montanti delle rate relative a tutti gli istanti di tempo antecedenti n:

s n i = (1 + i)n−1 + (1 + i)n−2 + . . . + (1 + i) + 1 = (112)


n−2 n−1
= 1 + (1 + i) + . . . + (1 + i) + (1 + i) = (113)
n−1
X n−1
X
=1+ (1 + i)k = (1 + i)k (114)
k=1 k=0

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 198 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Si osserva che la (114) è di fatto una somma di n termini in progressione


geometrica e di ragione q = (1 + i). Essendo, questa volta, la ragione
q = (1 + i) > 1 allora la (114) diventa:

n−1
X (1 + i)n − 1
sn i = (1 + i)k = (1 + i)0 · =
(1 + i) − 1
k=0
(1 + i)n − 1
= .
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 199 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Definition
La quantità

(1 + i)n − 1
sn i = (115)
i
è il montante, riferito all’istante finale T = n, di una rendita intera,
immediata, temporanea n periodi, posticipata e di rata costante unitaria.
Il simbolo s n i , identifica il montante della rendita in esame, si legge come
”s figurato n al tasso i”.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 200 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Per R 6= 1 la (115) diventa:

(1 + i)n − 1
S(n) = R · s n i = R · . (116)
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 201 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Per il principio di equivalenza finanziaria vale che:

s n i = a n i · (1 + i)n . (117)
La (117) è ovviamente equivalente alla (115).

Riferendoci al caso di rate R non unitarie si ha banalmente:

S(n) = A(0) · (1 + i)n . (118)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 202 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

an i ...
1 1 1

... n
0 1 2

an i ... sn i

... n
0 1 2

Figura: Determinazione del montante della rendita in funzione del valore attuale.
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 203 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, posticipata

Example (Calcolo del montante della rendita intera, immediata,


posticipata e temporanea)
Considerando i dati dell’esempio che precede, il montante che si otterrebbe
alla fine del 20-esimo anno:

(1 + 0, 015)20 − 1
S(20) = 200 · s 20 0,015 = 200 · = 4624, 33.
0, 015
Stesso risultato è ottenibile come:

S(20) = A(0) · (1 + 0, 015)20 = 3433, 73 · (1 + 0, 015)20 = 4624, 33.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 204 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

...
R R R R

... n
0 1 2 n−1

Figura: Diagramma importi-epoche della rendita in esame.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 205 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Ponendoci all’istante di valutazione T = 0 e considerando una rata


unitaria, otterremo un valore attuale della rendita cosı̀ definito:

ä n i = 1 + (1 + i)−1 + (1 + i)−2 + . . . + (1 + i)−n−1 =


= 1 + v 1 + v 2 + . . . + v n−1 =
n−1
X n−1
X
k
=1+ v = vk.
k=1 k=0

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 206 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Siamo nuovamente nel caso della somma di n termini in successione


geometrica, da cui:

n−1
X 1 − vn
ä n i = vk = v0 · =
1−v
k=0
1 − (1 + i)−n
= 1
=
1 − 1+i
1 − (1 + i)−n
= (1 + i) · .
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 207 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Definition
La grandezza

1 − (1 + i)−n
ä n i = (1 + i) · (119)
i
rappresenta il valore attuale di una rendita intera, immediata, temporanea
n periodi, anticipata di rata unitaria costante valutata all’istante T = 0. Il
simbolo ä n i identifica tale valore attuale e può leggersi come ”a
anticipato, figurato n al tasso i”

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 208 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Generalizzando al caso di una rata R non unitaria, ma pur sempre


costante, si ha:

1 − (1 + i)−n
A(0) = R · ä n i = R · (1 + i) · . (120)
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 209 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

È utile notare che nella (119), cosı̀ come nella (120), è contenuta
l’espressione della (110), cioè:

1 − (1 + i)−n
ä n i = (1 + i) · = (1 + i) · a n i . (121)
i

Per la (121) è possibile definire la relazione tra il valore attuale della


rendita nel caso di rata ancitipata, ä n i , rispetto a quello di rata
posticipata, a n i .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 210 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Example (Calcolo del valore attuale della rendita intera, immediata,


anticipata e temporanea)
Sia data una rendita semestrale a rate costanti, anticipate e immediata,
avente una temporaneità di 3 anni. Considerata una rata pari a 1000 euro
e un tasso d’interesse effettivo semestrale del 2%, il valore attuale di tale
rendita e dato da:

1 − (1 + 0, 02)−6
Ä(0) = 1000 · ä 6 0,02 = 1000 · (1 + 0, 02) = 5713, 46.
0, 02
Medesimo risultato potrebbe essere raggiunto nel seguente modo:

Ä(0) = 1000 · ä 6 0,02 = 1000 + 1000 · a 5 0,02 = 5713, 46.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 211 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Per il montante della rendita in esame, poniamoci nuovamente all’istante


di valutazione T = n e definiamo la formazione del valore capitale:

s̈ n i = (1 + i)n + (1 + i)n−1 + . . . + (1 + i) =
= (1 + i) + . . . + (1 + i)n−1 + (1 + i)n =
n
X (1 + i)n − 1
= (1 + i)k = (1 + i) · =
(1 + i) − 1
k=1
(1 + i)n − 1
= (1 + i) · .
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 212 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Definition
La grandezza
(1 + i)n − 1
s̈ n i = (1 + i) · (122)
i
è il montante di una rendita intera, immediata, temporanea n periodi,
anticipata di rata unitaria costante valutata all’istante T = n.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 213 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Generalizzando al caso di una rata R non unitaria costante si ha:

(1 + i)n − 1
S̈(n) = R · s̈ n i = R · (1 + i) · . (123)
i

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 214 / 411
Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata

Anche nel calcolo del montante esiste una relazione tra il caso anticipato e
posticipato, ovvero: Si ha:

(1 + i)n − 1
s̈ n i = (1 + i) · = (1 + i) · s n i . (124)
i

Inoltre, coerentemente con il ragionamento sottostante la (117), vale che:

s̈ n i = (1 + i)n · ä n i . (125)

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Rendita intera, immediata, temporanea, anticipata
Example (Calcolo del montante della rendita intera, immediata,
anticipata e temporanea)
Prendendo a riferimento i dati dell’esempio che precede, il montante alla
fine dei tre anni risulta esser pari a:

S̈(6) = 1000 · s̈ 6 0,02 = (1 + 0, 02) · s 6 0,02 =


(1 + 0, 02)6 − 1
= (1 + 0, 02) · = 6434, 38.
0, 02
O in maniera equivalente:

S̈(6) = 1000 · (1 + 0, 02)6 · ä 6 0,02 = 6434, 68.


Ulteriormente, tale risultato può essere ottenuto anche nel seguente modo:

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Rendita intera, differita, temporanea

Introduciamo ora il caso in cui l’esibilità delle rata è differita di k periodi.

Graficamente:
...
R R R

... ...
0 1 2 k −1 k k +1 k +2 k +n

Figura: Diagramma importi-epoche per una rendita differita (posticipata).

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Rendita intera, differita, temporanea

Considerando l’istante di valutazione T = 0, la determinazione del valore


attuale di una rendita differita segue la seguente logica:
si considera l’epoca rispetto alla quale termina il periodo di
differimento, ossia l’istante k come istante iniziale di una rendita di
tipo immediato, posticipata e temporanea n periodi,
in tale modo il valore attuale in k della rendita che si sviluppa
sull’intervallo temporale [k, k + n];
successivamente, tale valore attuale è attualizzato al fine di riferirlo
finanziariamente all’epoca di valutazione T = 0.

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Rendita intera, differita, temporanea

Introduciamo ora il caso in cui l’esibilità delle rate è differita di k periodi.


Graficamente:

an i ...
v k · an i R R R

... ...
0 1 2 k −1 k k +1 k +2 k +n

Figura: Logica di determinazione del valore attuale per una rendita differita.

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Rendita intera, differita, temporanea

In formule, considerando rate unitarie costanti, il valore attuale risulta pari


a:

k/ a n i = v k · an i . (126)

Definition
Il simbolo k/ a n i si legge come ”a figurato n al tasso i differito k”.

Per una generica rata R non unitaria:

k/ A(0) = R · k/ a n i . (127)

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Rendita intera, differita, temporanea

Ulteriormente, con la medesima logica adottata poc’anzi, si arriva a


dedurre il valore attuale di una rendita intera, differita k periodi,
temporanea n periodi ma anticipata:

k/ ä n i = v k ä n i . (128)

Per una rata R non unitaria:

k/ Ä(0) = R k/ ä n i (129)

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Example (Calcolo del valore attuale per la rendita differita, intera,
temporanea)
Data una rendita con rate mensili costanti posticipate pari a 150 euro e
differita di 5 mesi e temporanea 6 mesi, secondo un tasso dello 0, 1%
mensile, ha ad oggi un valore attuale pari a:

1 − (1 + 0, 001)−6
5/ A(0) = 150· 5/ a 6 0,001 = 150·(1+0, 001)−5 = 892, 39.
0, 001
Se la rendita fosse stata anticipata avremmo avuto un valore attuale pari a:

5/ Ä(0) = 150 · 5/ ä 6 0,001 = 893, 28.

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Rendita intera, differita, temporanea
Example (Calcolo del montante per la rendita differita, intera,
temporanea)
Considerando i dati del precedente esempio, il montante disponibile tra 11
mesi a partire da oggi e pari a:

5/ S(11) = 5/ A(0) · (1 + 0, 001)11 =


1 − (1 + 0, 001)−6
= 150 · (1 + 0, 001)−5 · (1 + 0, 001)11 =
0, 001
1 − (1 + 0, 001)−6
= 150 · (1 + 0, 001)6 · =
0, 001
= 150 · s 6 0,001 = S(6) = 902, 25

dove S(6) e il montante della rendita intera, immediata, posticipata e


temporanea 6 mesi.
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Rendita intera perpetua immediata

Consideriamo il caso in cui la rendita presenti un numero infinito di rate.

R R R R

... n ... ∞
0 1 2 3

Figura: Diagramma importi-epoche per una rendita perpetua.

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Rendita intera perpetua

Volendo calcolare il valore attuale di tale rendita, in t=0, considerando


rate unitarie, si ha:

1 − (1 + i)−n 1
lim a n i = lim = = a∞ i
n→∞ n→∞ i i

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Rendita intera perpetua

Definition
La grandezza
1
a∞ i = (130)
i
è il valore attuale della rendita perpetua, intera, immediata, posticipata
con rata unitaria costante.

Per una rata R non unitaria si ha:

R
A∞ (0) = R · a ∞ i = . (131)
i

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Rendita intera perpetua

Risulta inoltre che:


il valore attuale per una rendita perpetua, intera, immediata,
anticipata

1
ä ∞ i = 1 + ; (132)
i
il valore attuale per una rendita perpetua, intera, differita k periodi,
posticipata

1
k/ a ∞ i = vk · ; (133)
i
il valore attuale per una rendita perpetua, intera, differita, anticipata
 
k 1
k/ ä ∞ i =v · 1+ . (134)
i
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Rendita intera perpetua

Ovviamente, per il montante :

(1 + i)n − 1
s ∞ i = lim s n i = lim = ∞.
n→∞ n→∞ i

Come era finanziariamente interpretabile: poiché il numero delle rate è


infinito, allora il montante deriverà da un numero infinito di
capitalizzazioni, risultando, di conseguenza, una quantità monetaria
infinita.

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Rendita intera perpetua

Example (Calcolo del valore attuale per la rendita perpetua


immediata, intera)
Data una rendita perpetua, con rate trimestrali posticipate e immediate
pari a 500 euro, sapendo che il tasso d’interesse effettivo trimestrale è del
2, 5%, il valore attuale èpari a:
500
A∞ (0) = 500 · a ∞ 0,025 = = 20000.
0, 025
Nel caso anticipato avremmo:
500
Ä∞ (0) = 500 · ä ∞ 0,025 = 500 + = 20500.
0, 025

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Rendita intera perpetua

Example (Calcolo del valore attuale per la rendita perpetua differita,


intera)
Se, invece, la rendita fosse stata differita di 6 mesi, il valore attuale
risulterebbe pari a:

500
2/ A ∞ (0) = 500 · 2/ a ∞ 0,025 = (1 + 0, 025)−2 · = 19036, 29.
0, 025
nel caso posticipato.
Mentre nel caso anticipato:
 
−2 500
2/ Ä∞ (0) = 500 · 2/ ä ∞ 0,025 = (1 + 0, 025) · 500 + = 19512, 20.
0, 025

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Rendita frazionata

Riprendiamo in esame il caso di una rendita intera, posticipata, immediata,


temporanea n periodi e di rata unitaria costante.

Supponiamo che ogni periodo unitario venga suddiviso in m sotto periodi


di uguale ampiezza, ovvero m1 , e associamo a ciascuno di essi una rata pari
all’m-esima parte della rata unitaria riferita all’intero periodo unitario

1 1 1 1 ··· 1 1 ··· 1 ··· 1


m m m m m m m m

0 1 2 3 4 ··· m
= 1 1 + m1 · · ·1 + m
= 2 · · ·(n − 1) + m
=n
m m m m m m m

Figura: Frazionamento di una rendita intera.

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Rendita frazionata

Equivalentemente, in forma vettoriale possiamo scrivere:

   
1 1 1 1 1 1 2 3 (m − 1)
R/t = ; ; ;...; ; / ; ; ; . . . ; (n − 1) + ;n .
m m m m m m m m m

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Rendita frazionata

Posto l’istante di valutazione T = 0, per la determinazione del valore


attuale è necessario definire il fattore di sconto v 1 , relativo all’m-esima
m
parte di periodo unitario, equivalente al fattore di sconto v associato
all’intero periodo unitario:

v 1 = (1 + i 1 )−1
m m

dove il tasso d’interesse effettivo i 1 è equivalente a quello del periodo


m
1
unitario, i, cioè i 1 = (1 + i) m − 1.
m

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Rendita frazionata

Il valore attuale in T = 0 è cosı̀ ottenuto:

1 1 1
· v 1 + · v 21 + · v 31 +
m m m m m m
1 1 1 1
+ . . . + · vm 1 + · v m+1
1 + · v m+2
1 + . . . + · v mn1 =
m m m m m m m m
1 m+1
= · [v 1 + v 21 + v 31 + . . . + v m
1 + v1 + v m+2
1 + . . . + v mn
1 ].
m m m m m m m m

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Rendita frazionata

Ritroviamo nuovamente il caso della somma, in questo caso di m · n


termini, in progressione geometrica e di ragione q = v 1 < 1. Di
m
conseguenza, la precedente espressione diventa:

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Rendita frazionata

(m) 1 m+1
an i = · [v 1 + v 21 + v 31 + . . . + v m
1 + v1 + v m+2
1 + . . . + v mn
1 ] =
m m m m m m m m
mn
1 X k 1 1 − v mn
1
m
= · v = ·v1 · =
m m m 1−v1
k=1 m

1 1 1 − (1 + i 1 )−mn
m
= · · 1
=
m 1+i1 1− (1+i 1 )
m
m
1
1 1 1 − (1 + (1 + i) m − 1)−mn
= · · 1+i 1 −1
=
m 1+i1 m
m
1+i 1
m

1 1 − (1 + i)−n
= · =
m i1
m

1 − (1 + i)−n
= .
j(m)
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Rendita frazionata

Definition
La quantità

(m) 1 − (1 + i)−n
an i = (135)
j(m)
è il valore attuale all’istante T = 0 di una rendita frazionata, immediata,
posticipata e temporanea n periodi con rata unitaria costante.

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Rendita frazionata

(m) 1 − (1 + i)−n
A(m) (0) = R · a n i = R · . (136)
j(m)

Generalizzando al caso di una rata R, con R non unitaria è pari a


R = Rm m, si ha:

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Rendita frazionata

Inoltre, moltiplicando e dividendo il secondo membro della (135) per il


tasso d’interesse effettivo i del periodo unitario otteniamo che:

(m) i 1 − (1 + i)−n i
an i = · = · an i . (137)
j(m) i j(m)

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Rendita frazionata

La rendita di tipo frazionato può essere espressa in funzione di quella


i
intera per mezzo di un fattore j(m) che prende il nome di coefficiente o
fattore di correzione. Quest’ultimo può essere finanziariamente
interpretato come la rata non unitaria della rendita intera e
finanziariamente equivalente alla rata di ammontare m1 esigibile
nell’m-esimo frazionamento del periodo unitario.

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Rendita frazionata

Example (Calcolo del valore attuale per la rendita frazionata,


immediata, posticipata e temporanea)
Sia data una rendita immediata a rate posticipate annuali pari a 1200 euro,
frazionata mensilmente, con una durata pari a tre anni e valutabile ad un
tasso d’interesse effettivo annuo del 5%. Il valore attuale risulta pari a:

(12) 0, 05
A(12) (0) = 1200 · a 3 0,05 = 100 · ·a = 3342, 13
j(12) 3 0,05
1
dove j(2) = 2 · i 1 = 2 · ((1 + 0, 05) 2 − 1) = 0, 0489 è il tasso nominale
2
annuo d’interesse convertibile mensilmente.

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Rendita frazionata

Grazie alla scindibilità del RIC, è possibile derivare facilmente il montante


della rendita in esame. Nello specifico, posto l’istante di valutazione
T = n si ha:

(m) (m) i
s n i = (1 + i 1 )mn · a n i = · (1 + i)n a n i (138)
m j(m)

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Rendita frazionata

In forma del tutto equivalente:

(m) (1 + i)n − 1 i
sn i = = · sn i . (139)
j(m) j(m)

Nel caso di una rata R non unitaria, si ha:


(m)
S (m) (n) = R · s n i . (140)

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Rendita frazionata

Example (Calcolo del montante per la rendita frazionata, immediata,


posticipata e temporanea)
Riprendendo in esame i dati dell’esempio precedente, il montante che si
ottiene è pari a:

(12) 0, 05
S (m) (3) = 1200 · s 3 0,05 = 1200 s = 3868, 93.
j(12) 3 0,05

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Rendita frazionata

Rendita frazionata, immediata, anticipata, temporanea n periodi:


Valore attuale:

(m) 1 − (1 + i)−n (m)


ä n i = =⇒ Ä(m) (0) = R · ä n i . (141)
ρ(m)
Montante:

(m) (1 + i)n − 1 (m)


s̈ n i = =⇒ S̈ (m) (n) = R · s̈ n i . (142)
ρ(m)

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Rendita frazionata

Rendita frazionata, differita k periodi, posticipata, temporanea n


periodi:

Valore attuale:

(m) 1 − (1 + i)−n (m) (m)


k/ a n i = vk · = v k · a n i =⇒ k/ A
(m)
(0) = R · k/ a n i . (143)
j(m)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 246 / 411
Rendita frazionata

Rendita frazionata, differita k periodi, anticipata, temporanea n


periodi:
Valore attuale:

(m) 1 − (1 + i)−n (m) (m)


k/ ä n i = vk · = v k · ä n i =⇒ k/ Ä
(m)
(0) = R · k/ ä n i .
ρ(m)
(144)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 247 / 411
Rendita frazionata

Rendita frazionata, immediata, posticipata, perpetua:


Valore attuale:

(m) 1 R
a∞ i = =⇒ A(m)
∞ (0) = . (145)
j(m) j(m)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 248 / 411
Rendita frazionata

Rendita frazionata, immediata, anticipata, perpetua:


Valore attuale:

(m) 1 R
ä ∞ i = =⇒ Ä(m)
∞ (0) = . (146)
ρ(m) ρ(m)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 249 / 411
Rendita frazionata

Rendita frazionata, differita, posticipata, perpetua:


Valore attuale:

(m) 1 R
k/ a ∞ i = vk · =⇒ (m)
k/ A∞ (0) = vk · . (147)
j(m) j(m)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 250 / 411
Rendita frazionata

Rendita frazionata, differita, anticipata, perpetua:


Valore attuale:

(m) 1 R
k/ ä ∞ i = vk · =⇒ (m)
k/ Ä∞ (0) = vk · . (148)
ρ(m) ρ(m)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 251 / 411
Rendita frazionata

Example (Calcolo del montante per la rendita frazionata, immediata,


anticipata e temporanea)
Data una rendita semestrale con rata posticipata, frazionata
trimestralmente e corrisposta all’inizio di ciascun trimestre pari a 300 euro
e con una durata di 2 anni, il montante che matura alla fine del secondo
anno secondo un tasso d’interesse effettivo semestrale dell’1% è:

(2) (1 + 0, 01)4 − 1
S̈ (2) (4) = 300 · s̈ 4 0,01 = 300 · = 1227, 25. (149)
ρ(2)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 252 / 411
Rendita frazionata

Example (Calcolo del valore attuale per la rendita frazionata, differita,


posticipata e temporanea)
Utilizzando i dati dell’esempio precedente, in ipotesi che le rate siano
posticipate e introducendo un differimento di 2 mesi, si ottiene un valore
attuale pari a:
(2) 1 (2)
1
/ A(2) (0) = 300 · 1
/ a 4 0,01 = (1 + 0, 01)− 3 a 4 0,01 = 1169, 62.
3 3

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Rendita frazionata

Example (Calcolo del valore attuale per la rendita frazionata, differita,


anticipata e perpetua)
Considerando i dati e il differimento dell’esempio dei due esempi che
precedono, in ipotesi che la rendita sia perpetua si ha:

−3 1 300
1
/ Ä(2)
∞ (0) = (1 + 0, 01) · = 30124, 73.
3 ρ(2)

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Rendita continua

Formalmente, si ha:

(m) 1 − vn 1 − e −δn
lim a n i = lim = .
m→∞ m→∞ j(m) δ

La quantità

1 − e −δn
ā n δ = (150)
δ
rappresenta il valore attuale riferito all’istante T = 0 di una rendita
continua, immediata e temporanea n periodi.

Avendo presupposto l’impiego del RIC, sappiamo che la legge di


attualizzazione per intervalli di tempo infinitesimali è espressa secondo il
fattore e −δn , dove δ = log(1 + i) è la forza d’interesse.
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Rendita continua

È bene notare che nel caso delle rendite continue non ha senso parlare di
rate anticipate e posticipate data l’ampiezza infinitesimale di ogni sotto
periodo. Infatti, risulta che
(m) (m)
lim a n i = lim ä n i .
m→∞ m→∞

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 256 / 411
Rendita continua

ll montante, invece, riferito all’istante T = n, sarà cosı̀ definito:

e δn − 1
s̄ n δ = e δn ā n δ = . (151)
δ

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Rendita continua

Se si considera un differimento di k periodi, il valore attuale di una rendita


continua, differita k periodi e temporanea n periodi è:

k/ ā n δ = e −δk ā n δ . (152)
mentre per il montante continua a valere l’equivalenza tra il caso
immediato e quello differito, poiché nel periodo di differimento non
maturano interessi, cioè k/ s n δ = s̄ n δ .

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Rendita continua

Example (Calcolo del valore attuale e del montante per la rendita


continua)
Data una forza d’interesse costante e su base annuale del 2%, il valore
attuale di una rendita continua intera, immediata, continua, posticipata,
temporanea 3 anni con rata pari a 200 euro è:

1 − e −0,023
Ā(0) = 200 · ā 3 0,02 = = 582, 53
0, 02
mentre il montante è pari a:

S̄(3) = 200 · s̄ 3 0,02 = e 0,023 · Ā(0) = 618, 55.

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Rilassiamo ora l’ipotesi di rendita a rate costanti. Se le rate Rk fossero in


progressione aritmetica di ragione q si avrebbe:

...
R1 = R R2 = R + q R3 = R + 2 · q Rn = R + (n − 1) · q

... n
0 1 2 3

Figura: Diagramma importi-epoche per una rendita in progressione aritmetica.

In forma vettoriale:

R/ t = {R; R + q; R + 2 · q; . . . ; R + (n − 1) · q}/{1; 2; 3; . . . ; n}.

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Ponendo R = 1 e q = 1, ogni scadenza successiva le rate aumentano di un


solo euro rispetto alla scadenza precedente.

Ponendoci all’istante di valutazione T = 0, il valore attuale di una rendita


di rata unitaria in progressione aritmetica di ragione unitaria e:

(Ia) n i = v + 2 · v 2 + 3 · v 3 + . . . + n · v n . (153)

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Moltiplichiamo entrambi i membri dell’equazione per il fattore di


capitalizzazione sul periodo unitario, cioè (1 + i), ottenendo:

(1 + i) · (Ia) n i = (1 + i) · (v + 2 · v 2 + 3 · v 3 + · · · + n · v n )

Si ricava che

1
(1+i)·(Ia) n i = ·(v +2·v 2 +3·+v 3 +. . . n·v n ) = 1+2·v +3·v 2 +· · ·+n·v n−1 .
v

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Sottraendo membro a membro dalla precedente espressione la (153), si ha:

(1 + i) · (Ia) n i − (Ia) n i =
= (1 + 2 · v + 3 · v 2 + . . . + n · v n−1 ) − (v + 2 · v 2 + 3 · v 3 + . . . + n · v n )

(1 + i − 1) · (Ia) n i = 1 + v + v 2 + . . . v n−1 −n · v n
| {z }
ä n i

i(Ia) n i = ä n i − n · v n .

Da cui infine l’espressione

ä n i − n · v n
(Ia) n i = . (154)
i
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Rendite con rate in progressione aritmetica

Generalizzando al caso non unitario, per cui considerando una generica


rata R e una ragione q, la (153) diviene:

R · v + (R + q) · v 2 + (R + 2 · q) · v 3 + · · · + [R + (n − 1) · q] · v n .

Raccogliendo a fattor comune rispetto a R e q si ottiene:

R · (v + v 2 + v 3 + . . . v n ) + q · (v 2 + 2 · v 3 + 3 · v 4 + · · · + (n − 1) · v n ).

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Rendite con rate in progressione aritmetica

La prima sommatoria ci riconduce al valore attuale di una rendita intera,


immediata, posticipata temporanea, mentre la seconda sommatoria può
esser ulteriormente sviluppata.

Posto F = (v 2 + 2 · v 3 + 3 · v 4 + · · · + (n − 1) · v n ), si ha:

(1 + i) · F = (v + 2 · v 2 + 3 · v 3 + 4 · v 4 + · · · + (n − 1) · v n−1 )
v + v 2 + v 3 + · · · + v n−1 − n · v n an i − n · v n
F = =
i i

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Rendite con rate in progressione aritmetica

da cui l’espressione finale del valore attuale:

an i − n · v n
A(0) = R · a n i + q · = R · a n i + (Ia) n i . (155)
i

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Per determinare il montante della rendita in esame, per T = n, possiamo


sfruttare la scindibilità del RIC e scrivere:

(Is) n i = (1 + i)n · (Ia) n i (156)

In caso di rata unitaria variabile in progressione aritmetica di ragione


unitaria. Nel caso generale, avremo che:

S(n) = A(0) · (1 + i)n . (157)

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Example (Rendita in progressione aritmetica)


Data una rendita intera, immediata, posticipata con durata pari a 5 anni e
di rata annuale pari a 100 variabile in progressione aritmetica di ragione
q = 5, considerando un tasso d’interesse effettivo del 3%, il valore attuale
è pari a:

A(0) = 100 · a 5 0,03 + 5 · (Ia) 5 0,03 = 502, 41.

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Rendite con rate in progressione aritmetica

Consideriamo i casi:
Intero, immediato, temporaneo n periodi e anticipato:
Valore attuale

(I ä) n i = (1 + i) · (Ia) n i .
Montante
(I s̈) n i = (1 + i) · (Is) n i .
Intero, differito k periodi, temporaneo n periodi e posticipato:
Valore attuale
(Ia) n i = v k · (Ia) n i .

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Rendite con rate in progressione geometrica

Supponiamo ora che le rate siano in progressione geometrica.

...
R1 = R R2 = R1 q = Rq R3 = R2 q = Rq 2 Rn = Rn−1 q = Rq n−1

... n
0 1 2 3

Figura: Diagramma importi-epoche per una rendita in progressione geometrica.

In forma vettoriale:

R/t = {R; R · q; R · q 2 ; . . . ; R · q n−1 }/{1; 2; 3; . . . ; n}.

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Rendite con rate in progressione geometrica

Ponendoci in T = 0, procediamo alla determinazione del valore attuale


della rendita in esame, ottenendo:

R · v + R · v 2 · q + R · v 3 · q 2 + · · · + R · v n · q n−1 .

Da quest’ultima, moltiplicando e dividendo per q e raccogliendo rispetto a


R, si ha

q
R · (v + q · v 2 + q 2 · v 3 + · · · + q n−1 · v n ) =
q
R
= · (q · v + q 2 · v 2 + q 3 · v 3 + · · · + q n · v n ).
q

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Rendite con rate in progressione geometrica

Indichiamo con j il tasso di variazione della progressione geometrica.


Poniamo q = 1 + j.

All’interno della parentesi ritroviamo la somma dei primi n termini di una


progressione geometrica di primo termine qv e ragione qv . Pertanto, la
precedente espressione diventa:

R 1 − (q · v )n 1 − (q · v )n
A(0) = ·q·v =R ·v · . (158)
q 1−q·v 1−q·v

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Rendite con rate in progressione geometrica

Inoltre, la (158) evidenzia l’importanza della relazione fra il tasso


d’interesse effettivo i e quello di variazione della progressione geometrica j.

Più precisamente, si possono verificare tre situazioni:


caso in cui: q · v = 1;
caso in cui: q · v > 1;
caso in cui: q · v < 1.

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Rendite con rate in progressione geometrica

Caso q · v = 1
Affinché si abbia qv = 1 è necessario che 1+j
1+i = 1, ossia che
1 + j = 1 + i da cui ne deriva banalmente j = i.

Ciò significa che si sta considerando una rendita in cui il tasso d’interesse
effettivo per periodo unitario e il tasso di variazione della progressione
geometrica coincidono ed è un caso limite.

Infatti, calcolando il limite per qv → 1 della generica espressione del valore


attuale si ha:

R 1 − (q · v )n 0
lim ·q·v · = .
q·v →1 q 1−q·v 0

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Rendite con rate in progressione geometrica

Ovvero otteniamo una forma indeterminata, motivo per il quale si applica


la regola di De L’Hôpital (secondo cui il limite del rapporto di due funzioni
e uguale al limite del rapporto delle rispettive derivate) ottenendo:
→1
z }| {
−n. (q · v )n−1
R · v lim = R · v · n.
q·v →1 −1

Dunque, il valore attuale di una rendita crescente in progressione


geometrica di rata pari a R e data dall’importo della rata moltiplicato per
il fattore di attualizzazione e il numero delle rate.

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Rendite con rate in progressione geometrica

Caso q · v > 1
In questo caso abbiamo che 1+j 1+i > 1 implicando che j > i. Pertanto,
il tasso di variazione geometrica risulta superiore al tasso d’interesse
effettivo del periodo unitario. Poiché il rapporto q · v = 1+j
1+i e
maggiore di 1, introduciamo il coefficiente 1 + j ∗ , cioè:
1+j
q·v = = 1 + j∗
1+i
da cui si ha:

1+j j −i
j∗ = −1= .
1+i 1+i

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Rendite con rate in progressione geometrica

Sostituendo nella (158) si ha:

R 1 − (1 + j ∗ )n
(1 + j ∗ ) · =
q 1 − (1 + j ∗ )
R 1 − (1 + j ∗ )n
= · (1 + j ∗ ) · =
q −j ∗
R (1 + j ∗ )n − 1
= · (1 + j ∗ ) · =
q j∗
R
= · (1 + j ∗ )s n j ∗ .
q

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Rendite con rate in progressione geometrica

La quantità (1 + j ∗ ) · s n j ∗ fornisce il montante di una rendita intera,


immediata, temporanea n periodi anticipata e di rata unitaria crescente in
progressione geometrica. Per cui, infine si ottiene:
R
A(0) = · s̈ n j ∗ .
q

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Rendite con rate in progressione geometrica

Caso q · v < 1
In questo caso si ha che q · v = 1+j
1+i < 1 da cui si ricava che j < i.
Pertanto, possiamo definire la quantità
1+j 1
q·v = =
1+i 1 + j ∗∗

Sostituendo all’interno della (158), la formula del valore attuale


diviene:

R 1 − (1 + j ∗∗ )−n R 1 − (1 + j ∗∗ )−n
= · (1 + j ∗∗ )−1 = · .
q 1 − 1+j1 ∗∗ q j ∗∗

Si ha
1+i 1+i −1−j i −j
j ∗∗ = −1= =
1+j 1+j 1+j
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Rendite con rate in progressione geometrica

∗∗ −n
La quantità [1−(1+j
j ∗∗
) ]
è il valore attuale di una rendita intera,
immediata, temporanea per n periodi, posticipata secondo il tasso j ∗∗ .
Quindi, in conclusione si ha:

R
A(0) = · a ∗∗ .
q n|j

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Rendite con rate in progressione geometrica

Example (Rendita in progressione geometrica)


Consideriamo il caso di una rendita intera, immediata, posticipata,
temporanea 3 anni e di rata pari a 100 euro variabile in progressione
geometrica secondo una ragione q = 105%. Dato un tasso d’interesse
effettivo annuale del 6%, il valore attuale e pari a:

1 1 − ( 1,05
1,06 )
3
A(0) = 100 · = 280, 36. (159)
(1 + 0, 06) 1 − 1,05
1,06

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Rendite con rate in progressione geometrica
Example (Calcolo della durata e del numero delle rate)
Consideriamo una rendita intera, immediata, posticipata al fine di ottenere
un montante pari a 5000 euro. Ipotizzando di avere rate semestrali di 1000
euro e un tasso d’interesse effettivo semestrale del 5%, la durata di tale
rendita deve essere pari a:
 
log 1 + 5000·0,05
1000
n= = 4, 5735. (160)
log(1 + 0, 05)
Essendo le rate semestrali, significa che per il raggiungimento di un
montante pari a 5000 euro sarà necessario versare 4 rate semestrali di
importo pari a 1000 euro più una restante rate di importo inferiore e in
particolare pari a:

(1 + 0, 05)4 − 1
5000 − 1000 · = 5000 − 4310, 12 = 689, 88.
0, 05
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Problemi connessi alle rendite

Problemi connessi alle rendite:


ricerca della rata;
ricerca del tasso;
ricerca della durata.

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Ricerca della rata di una rendita

Per determinare la rata di una rendita è necessario avere la conoscenza


della terna di grandezze (W (T ); n; i) e risolvere l’equazione del valore
capitale della rendita nell’incognita R.

Ad esempio, nel caso di una rendita intera, immediata, temporanea n


periodi, posticipata e di rata costante R si ha che:
conoscendo la terna (A(T ); n; i) la rata è
A(T )
A(T ) = R · a n i =⇒ R = ; (161)
an i

conoscendo la terna (S(T ); n; i) la rata è


S(T )
S(T ) = R · s n i =⇒ R = . (162)
sn i

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Ricerca della rata di una rendita

Example (Calcolo della rata)


Consideriamo una rendita intera, immediata, posticipata e temporanea 8
mesi. Applicando un tasso d’interesse quadrimestrale effettivo del 2%, la
rata costante quadrimestrale necessaria per ottenere un valore attuale di
2000 euro è pari a:
2000
R= = 1030, 10.
a 2 0,02

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Ricerca della durata di una rendita

Riconsideriamo la formula di calcolo del valore attuale di una rendita


intera, immediata, temporanea n periodi, posticipata e di rata costante R:

1 − (1 + i)−n
A(T ) = R · a n i = R · .
i

Nota la terna (A(T ); R; i) procediamo al calcolo della durata n. In


particolare, risolvendo l’equazione precedente nell’incognita n si ottiene:
 
log 1 − A(TR
)·i

n=− (163)
log(1 + i)

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Ricerca della durata di una rendita

Nella (163) si nota che, affinché il logaritmo in base naturale al numeratore


sia definito, è necessario che 1 − A(TR
)·i
> 0, ovvero che A(T ) < Ri = a ∞ i .

Finanziariamente parlando, questa condizione stabilisce che il valore


attuale della rendita temporanea n periodi sia inferiore a quello della
rendita perpetua, come ovvio d’altro canto, ma affinché ciò accada è
necessario che di fatto sia definita la (163).

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Ricerca della durata di una rendita

Nel caso in cui si conosca il montante in luogo del valore attuale, allora la
terna di informazioni a disposizione è (S(T ), R, i) da cui ricavare la
seguente durata:
 
log 1 + S(TR
)i

n= (164)
log(1 + i)
per la quale non sussiste la condizione emersa dalla (163).

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 288 / 411
Ricerca della durata di una rendita

Si noti che la (163) e la (164) oltre a definire la durata della rendita


stabiliscono anche il numero di rate di cui disporre affinché, dato il loro
ammontare e il tasso d’interesse considerato, si giunga al valore capitale
noto.

Tale coincidenza sussiste nel caso delle rendite intere, nelle quali, per
definizione, il numero di periodi della rendita è esattamente uguale a
quello delle rate, da cui poter parlare indistintamente di ricerca del numero
o della durata della rendita. Considerando, invece, il caso di una rendita
frazionata si ha un numero di periodi pari a n ma un numero di rate pari a
nm, con m il numero di parti in cui suddividiamo ogni periodo unitario.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 289 / 411
Ricerca della durata di una rendita

Più in generale, è adeguato fare una distinzione tra il caso della ricerca del
numero delle rate di una rendita da quello di ricerca della durata in quanto
il numero n è non sempre intero.

Pertanto, detto con n = h + m la durata della rendita, dove h rappresenta


la parte intera, ossia il numero di periodi unitari, e m una frazione del
periodo unitario, ossia m ∈ (0, 1), si nota che la quantità:

1 − (1 + i)−m

i
è minore della rata R, motivo per cui la rendita che ha una durata pari a n
risulta costituita da h rate di importo R e una di importo inferiore a R.

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Ricerca del tasso di una rendita

Si consideri una rendita immediata di rata R, temporanea n anni. Come


visto in precedenza il suo valore attuale, che in indichiamo qui con W si
può esprime al seguente modo:

W = R · v + R · v 2 + · · · R · v n, (165)

dove, si ricorda, v = (1 + i)−1 .

Si supponga di trovarsi di fronte al seguente problema: nota la rata R, la


durata n anni e il valore attuale del flusso W , si chiede di conoscere quale
è il tasso che soddisfa l’uguaglianza (165) o, meglio, soluzione (unica)
dell’equazione
R · v + R · v 2 + · · · R · v n − W = 0. (166)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 291 / 411
Ricerca del tasso di una rendita
Example (Costituzione di un capitale)
Tizio vuole costituire un capitale di 50000 euro mediante un piano di
costituzione che prevede il versamento di rate costanti bimestrali,
posticipatamente e senza alcun differimento, secondo un tasso effettivo
d’interesse bimestrale dell’1%. In ipotesi che il piano di costituzione abbia
una durata complessiva di 2 anni e 6 mesi, la rata di costituzione è la
seguente:

S(15) 50000
R= = (1+0,01)15 −1
= 3106, 19.
s 15 0,01
0,01

Se volessimo sapere l’ammontare del fondo di costituzione dopo il


dodicesimo versamento, ovvero dopo che siano trascorsi 2 anni, esso
sarebbe pari al montante maturato fino a tale epoca:

F12 = S(12) = 3106, 19 · s 12 0,01 = 1268, 25.


(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 292 / 411
L’ammortamento
Introduzione

La casistica di rimborso più generale è quella nella quale sia il capitale


prestato che gli interessi vengono corrisposti a titolo di versamenti,
periodici o meno, per rimborsare e remunerare gradualmente il debito
fino alla sua estinzione, entro un periodo di tempo limitato e definito
dalle parti.
L’operazione finanziaria consistente nel rimborso graduale di un
capitale prestato prende il nome di ammortamento che, per sua
natura, risulta dunque strettamente legato al concetto di rendita.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 294 / 411
Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento
tk le epoche del periodo di ammortamento;
Rk le rate corrisposte dal debitore al creditore all’epoca tk ;
QCk l’importo monetario versato all’epoca tk dal debitore per la
restituzione del capitale C . La grandezza QC k prende il nome di
quota capitale;
QIk l’importo monetario versato all’epoca tk dal debitore a titolo
d’interesse sul capitale C per remunerare il creditore per ogni k-esimo
periodo di differimento. Tale importo prende in nome di quota
interessi;
Dk il debito residuo all’epoca tk , ovvero la quota di capitale iniziale C
che il debitore deve ancora rimborsare al creditore dopo il pagamento
delle prime k quote capitali;
Ek il debito estinto all’epoca tk , ovvero la quota di debito iniziale C
che il debitore ha già rimborsato a seguito del pagamento delle prime
k quote capitale.
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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Le grandezze monetarie elencate sono ordinatamente poste (rispetto alle


associate epoche di esigibilità) in forma tabellare costituendo il c.d. piano
di ammortamento.

tk QCk QIk Rk Dk Ek
t0 QC0 QI0 R0 D0 E0
t1 QC1 QI1 R1 D1 E1
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn QCn QIn Rn Dn En
Tabella: Piano di ammortamento.

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Le prime relazioni fondamentali sottostanti l’ammortamento sono le


seguenti:

D0 = C (167)

E0 = 0 (168)
Esse sono dette condizioni di apertura dell’ammortamento e stabiliscono,
banalmente, che il debito residuo all’istante iniziale è esattamente pari al
capitale prestato non essendovi stato alcun pagamento di quote capitale,
per cui il debito estinto sarà nullo.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 297 / 411
Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Allo stesso modo vale che:

Dn = 0 (169)

En = C (170)
ovvero al termine del periodo di rimborso dovrà risultare che il debito
inizialmente contratto sia interamente restituito. La (169) e la (170) sono
dette condizioni di chiusura dell’ammortamento

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Dalle precedenti relazioni è possibile notare che, per una generica epoca
tk , deve valere la seguente:

D k + Ek = C (171)

motivo per cui, ad ogni epoca, dovrà risultare che la somma della parte di
debito restituita e quella ancora da restituire sia pari al capitale prestato.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 299 / 411
Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento
Ulteriormente, come affermato in precedenza, le quote capitali QCk
rappresentano gli importi che il debitore corrisponde ad ogni k-esima
epoca al creditore per rimborsare gradualmente il capitale C . Pertanto, le
quote capitali riducono, man mano che vengono pagate, il debito iniziale
permettendo di definire tempo per tempo il debito residuo.
In particolare, per k = 1, . . . , n, si ha:
Dk = Dk−1 − QCk (172)
da cui, ricorsivamente, ne discende che la somma di tutte le quote capitali
pagate sia esattamente pari al debito contratto C :
Xn
C = D0 = QC k (173)
k=1

Sulla scorta della (173), il debito residuo esplicitato dalla (172) può essere
riscritto come:
Xk
Dk = C − QC h (174)
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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Consideriamo ora che le quote capitali corrisposte, oltre a ridurre il debito


residuo, alimentano il debito estinto, cioè:

Ek = Ek−1 + QCk (175)


o, in maniera equivalente:
k
X
Ek = QC h (176)
h=1

La (176) ha un ovvio legame con la (174) data la relazione (171): il debito


estinto altro non è che la somma di tutte le quote capitali che sono state
corrisposte dal debitore.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 301 / 411
Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Per quanto riguarda le quote interessi, data l’ipotesi di struttura per


scadenza dei tassi d’interesse piatta, essa è cosı̀ determinata:

QIk = Dk−1 · i (177)

ovvero per ogni epoca di corresponsione si ha che la gli interessi pagati dal
debitore risulteranno definiti sulla scorta del tasso d’interesse effettivo del
periodo unitario proporzionalmente al debito residuo all’inizio del periodo.

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Infine, data la quota capitale e la quota interessi, si ottiene per somma la


rata complessiva che il debitore sostiene ad ogni epoca di rimborso:

Rk = QCk + QIk (178)


In virtù della (178) è possibile esprimere l’equazione ricorsiva (172) del
debito residuo in funzione della rata invece che della quota capitale:

Dk = Dk−1 · (1 + i) − Rk (179)

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

possiamo caratterizzare le condizioni di apertura e di chiusura


dell’ammortamento in termini di equivalenza finanziaria nel seguente
modo:
condizione di equivalenza retrospettiva:
n
X
C · (1 + i)n = Rk · (1 + i)n−k ; (180)
k=1

condizione di equivalenza prospettiva:


n
Rk · (1 + i)−k .
X
C= (181)
k=1

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

La (180) stabilisce che il montante a scadenza del capitale prestato è pari


alla somma dei montanti a scadenza di ogni singola rata pagata. Pertanto,
data l’equità e la scindibilità del RIC, il capitale prestato è pari alla somma
dei valori attuali delle rate che verranno corrisposte a titolo di rimborso,
cosı̀ come espresso dalla (181).

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Grandezze e relazioni fondamentali dell’ammortamento

Entrambe le formulazioni stabiliscono in maniera equivalente una


condizione di chiusura finanziaria dell’ammortamento e permettono di
pervenire all’equazione del debito:
Retrospettiva:
n
X
k
Dk = C · (1 + i) − Rh · (1 + i)k−h . (182)
h=1

Prospettiva:
n
X
Dk = Rh · (1 + i)k−h . (183)
h=k+1

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Rimborso unico di capitale e interessi

tk QCk QIk Rk Dk Ek
t0 0 0 0 C 0
t1 0 0 0 C 0
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn C C · ((1 + i)n − 1) C · (1 + i)n 0 C
Tabella: Piano di ammortamento per rimborso in un’unica soluzione di capitale e
interessi.

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Rimborso unico di capitale e interessi

Example (Rimborso in un’unica soluzione)


Tizio presta a Caio una somma di 30000 euro da restituire in un’unica
soluzione tra tre anni e 6 mesi, applicando un tasso effettivo d’interesse
trimestrale dello 0, 5%.

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Rimborso unico di capitale e interessi
Example (Rimborso in un’unica soluzione)
La rata che Caio pagherà è pari a

R14 = QC14 + QI14 = 30000 + 30000 · (1, 00514 − 1) =


= 30000 · 1, 00514 = 32194, 63

di cui 30000 euro di quota capitale e 2194, 63 euro di quota interessi. Il


piano di ammortamento è il seguente:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
t0 0 0 0 30000 0
t1 0 0 0 30000 0
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn 30000 2194, 63 32194, 63 0 30000

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Rimborso unico di capitale e periodico di interessi

tk QCk QIk Rk Dk Ek
t0 0 0 0 C 0
t1 0 C ·i C ·i C 0
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn C C ·i C · (1 + i) 0 C
Tabella: Piano di ammortamento per rimborso in un’unica soluzione di capitale e
periodico degli interessi.

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Rimborso unico di capitale e periodico di interessi
Example (Rimborso di capitale in un’unica soluzione e pagamento
periodico degli interessi)
Con i dati dell’esempio che precede ma supponendo che gli interessi
vengano pagati alla fine di ciascun trimestre si ha:
Ik = 30000 · 0, 005 = 150, per k = 1, . . . , 14. Il piano di ammortamento
diventa:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 30000 0
1 0 150 150 30000 0
2 0 150 150 30000 0
3 0 150 150 30000 0
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
14 30000 150 30150 0 30000

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Rimborso graduale

tk QCk QIk Rk Dk Ek
t0 0 0 0 C 0
t1 QC1 D0 · i QC1 + D0 · i D0 − QC1 QC1
t2 QC2 D1 · i QC 2 + D1 · i D1 − QC2 E1 + QC2
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn QC n Dn−1 · i QCn + Dn−1 · i 0 C
Tabella: Piano di ammortamento per rimborso progressivo.

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Rimborso graduale

In particolare, tali forme di ammortamento graduale, che indagheremo


dettagliatamente nei successivi paragrafi, sono:
il metodo uniforme o italiano;
il metodo progressivo o francese;
il metodo a interessi anticipati o tedesco;
il metodo a due tassi o americano.

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Il pre-ammortamento

Nella prassi operativa spesso accade che il rimborso del debito sia
preceduto da un periodo nel quale vengano corrisposte esclusivamente
le quote interesse: tale periodo prende il nome di pre-ammortamento.
Esso permette al creditore di poter ricevere quantomeno delle rate
pari alla quota interesse fintanto che decorra il periodo di
pre-ammortamento e il debitore inizi a corrispondere anche le quote
capitale.
Sostanzialmente, lo schema del pre-ammortamento non si discosta da
quello di pagamento periodico degli interessi. La differenza che può
emergere riguarda il fatto che il rimborso di capitale potrebbe
avvenire anche in maniera graduale e non necessariamente in un’unica
soluzione a scadenza

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Ammortamento uniforme o italiano

L’ammortamento uniforme o italiano è caratterizzato dall’applicazione di


quote capitali costanti per tutta la durata del rimborso del prestito.
Dunque, considerando un prestito da restituire con la corresponsione di n
quote capitali, l’ammontare di ciascuna quota capitale è pari a:
C
QCk = (184)
n
per ogni k.

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Ammortamento uniforme o italiano

Il debito residuo può essere espresso come:


k
X C C
Dk = C − = · (n − k). (185)
n n
h=1

Inoltre, dovendo valere anche la relazione (171), il debito estinto risulta


pari a:
C
Ek = C − D k = k · . (186)
n
Quota interessi e rata sono facilmente ottenibili per mezzo delle relazioni
fondamentali.

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Ammortamento uniforme o italiano

tk QCk QIk Rk Dk Ek

t0 0 0 0 C 0
C C C C
t1 n C ·i n · (1 + n · i) n · (n − 1) n
C C C C
t2 n n · (n − 1) · i n (1 + (n − 1) · i) n · (n − 2) 2 Cn
C C C C
t3 n n · (n − 2) · i n (1 + (n − 2) · i) n · (n − 3) 3 Cn
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
C C C
tn n n ·i n (1 + i) 0 C
Tabella: Piano di ammortamento italiano.

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Ammortamento uniforme o italiano

Example (Ammortamento italiano)


Dato un prestito di 10000 euro da ammortizzare in modo uniforme, al
tasso d’interesse semestrale del 2%, in cinque anni con rate semestrali, il
piano di ammortamento è il seguente:

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Ammortamento uniforme o italiano

Example (Ammortamento italiano)


tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 10000 0
1 1000 200 1200 9000 1000
2 1000 180 1180 8000 2000
3 1000 160 1160 7000 3000
4 1000 140 1140 6000 4000
5 1000 120 1120 5000 5000
6 1000 100 1100 4000 6000
7 1000 80 1080 3000 7000
8 1000 60 1060 2000 8000
9 1000 40 1040 1000 9000
10 1000 20 1020 0 10000

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Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

L’ammortamento progressivo a rate costanti o francese si fonda sull’ipotesi


che le quote capitali siano di importo tale che le rate di rimborso risultino
costanti, ovvero Rk = R per ogni k. Dalla condizione di chiusura
finanziaria sappiamo che il debito residuo di un prestito può essere
equamente espresso come il valore attuale delle rate ancora da
corrispondere.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 320 / 411
Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

Si ha che:
n n
−k
X X
D0 = C = Rk · (1 + i) =R v k = R · an i (187)
k=1 k=1

dove v = (1 + i)−1 . Dalla (187) si ricava il valore costante della rata:

C
R= (188)
an i

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Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

Guardando alla quota interessi, si ha che:

QIk = Dk−1 · i = R · a n−k−1 i · i = R · (1 − v n−k−1 ) (189)


per k = 1, . . . , n. Sfruttando la (188) e la (189), la quota capitale è
espressa come:
QCk = R − QIk = R · v n−k−1 . (190)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 322 / 411
Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

tk QCk QIk Rk Dk Ek

t0 0 0 0 C 0
t1 R · vn R · (1 − v n ) R R · a n−1 i C − R · a n−1 i
t2 R · v n−1 R · (1 − v n−1 ) R R · a n−2 i C − R · a n−2 i
t3 R · v n−2 R · (1 − v n−2 ) R R · a n−3 i C − R · a n−3 i
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
tn R ·v R · (1 − v ) R 0 C
Tabella: Piano di ammortamento francese.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 323 / 411
Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

Example (Ammortamento francese)


Dato un finanziamento pari a 5000 euro da rimborsare alla francese entro
1 anno con rate trimestrali posticipate e secondo un tasso effettivo
d’interesse trimestrale dell’1%, le rate del rimborso sono pari a:
5000
R= = 1281, 41.
a 4 0,01

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 324 / 411
Ammortamento progressivo a rate costanti o francese

Example (Ammortamento francese)


Il piano di ammortamento è il seguente:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 5000 0
1 1231, 41 50 1281, 41 3768, 59 1231, 41
2 1243, 72 37, 69 1281, 41 2524, 88 2475, 12
3 1256, 16 25, 25 1281, 41 1268, 72 3731, 28
4 1268, 72 12, 69 1281, 41 0 5000

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 325 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Si tratta di una forma di ammortamento che coinvolge tre figure:


il creditore, il quale presta inizialmente un capitale C che gli verrà
restituito alla scadenza, dopo n periodi, in un’unica soluzione, mentre
riceverà periodicamente la quota interessi sul capitale prestato;
il debitore, il quale riceve il capitale C che si impegna a restituire a
scadenza in un’unica soluzione corrispondendo tempo per tempo le
quote interessi;
un terzo soggetto, tipicamente un intermediario finanziario, o talvolta
il creditore stesso, con il quale il debitore pone in essere un’operazione
di costituzione di capitale mirata alla creazione della disponibilità, alla
scadenza dell’ammortamento, del capitale C da restituire al creditore.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 326 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano
Dunque, l’ammortamento americano ha in sé due operazioni
finanziarie (dal punto di vista del debitore): una di finanziamento ed
una di investimento per costituire gradualmente il capitale da
restituire.
Formalmente, l’operazione di finanziamento comporta che il debitore
corrisponderà al creditore esclusivamente la quota interesse costante
QIk = QI = i · C , per ogni k e secondo il tasso d’interesse effettivo i
per il rimborso, e in più in k = n corrisponderà una quota capitale
pari al capitale prestato C .
Allo stesso tempo il debitore implementa un’operazione di
investimento per costituire il capitale da rimborsare a scadenza.
Indicando con j il tasso d’interesse effettivo riconosciuto dal terzo
soggetto, detto tasso di accumulazione, i versamenti che il debitore
dovrà sostenere a tal fine sono pari a:
C
Q= (191)
sn j
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 327 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Componendo le due operazioni finanziarie, si ha che ad ogni k-esima


epoca il debitore sosterrà una rata complessiva data dalla somma delle
quote di accumulazione versate nel fondo di costituzione del capitale e
delle quote interesse corrisposte direttamente al creditore:
C
Rk = Q + QI k = +i ·C (192)
sn j

Le rate definite dalla (192) risultano costanti poiché sono tali le quote
capitali Q e le quote interessi QI .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 328 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Data il processo di accumulazione del capitale, tempo per tempo è


necessario determinare anche il debito residuo. Infatti, esso sarà definito
come differenza tra il capitale prestato C e il valore del fondo di
accumulazione maturato,Fk , per k = 1, . . . , n, cioè :
sk j
Dk = C − Fk = C − Q s k j = C (1 − ) (193)
sn j

e, di conseguenza, il debito estinto sarà proprio pari al valore del fondo di


accumulazione, cioè Fk .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 329 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

tk QCk QIk Rk Dk Ek

t0 0 0 0 C 0
C C 1 C
t1 sn j i ·C sn j +i ·C C (1 − sn j ) sn j
s2 j
C C
t2 sn j i ·C sn j +i ·C C (1 − sn j ) Q · s2 j
s3 j
C C
t3 sn j i ·C sn j +i ·C C (1 − sn j ) Q · s3 j
.. .. .. .. .. ..
. . . . . .
C C
tn sn j i ·C sn j +i ·C 0 C

Tabella: Piano di ammortamento americano.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 330 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Example (Ammortamento americano)


Consideriamo un prestito di 15000 euro da rimborsare con metodo
americano in 5 anni. Il creditore alla fine di ogni anno percepisce la quota
interessi secondo un tasso effettivo d’interesse annuale del 10%. Il debitore
costituisce il capitale da restituire a scadenza secondo un tasso di
accumulazione j = 5%.
Sotto queste condizioni, la quota di accumulazione è pari a:
15000
Q= = 2714, 62
s 5 0,05

mentre la quota interessi corrisposta al creditore è pari a:

QI = 0, 1 · 15000 = 1500.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 331 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Example (Ammortamento americano)


Il piano di ammortamento è quindi il seguente:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 15000 0
1 2714, 62 1500 4214, 62 12285, 38 2714, 62
2 2714, 62 1500 4214, 62 9435, 02 5564, 98
3 2714, 62 1500 4214, 62 6442, 15 8557, 85
4 2714, 62 1500 4214, 62 3299, 64 11700, 36
5 2714, 62 1500 4214, 62 0 15000

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 332 / 411
Ammortamento progressivo con interessi anticipati o
tedesco

L’ammortamento progressivo a interessi anticipati o tedesco rappresenta


sostanzialmente una variante applicabile al metodo italiano o francese.
Nello specifico, esso si fonda sulla corresponsione di interessi in via
anticipata mediante l’applicazione del tasso effettivo di sconto al debito
residuo corrente, vale a dire:

QIk = d · Dk (194)

per k = 0, . . . , n. Dalla (194) ne segue che QI0 = d · D0 = d · C e


QIn = d · Dn = 0.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 333 / 411
Ammortamento progressivo con interessi anticipati o
tedesco

Example (Ammortamento tedesco con rate costanti)


Riprendendo i dati dell’esempio sull’ammortamento francese, ma
ipotizzando una corresponsione anticipata degli interessi si ha il seguente
piano di ammortamento

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 49, 50 49, 50 5000 0
1 1231, 41 37, 31 1268, 72 3768, 59 1231, 41
2 1243, 72 25, 00 1268, 72 2524, 88 2475, 12
3 1256, 18 12, 56 1268, 72 1268, 72 3731, 28
4 1268, 72 0 1268, 72 0 5000

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 334 / 411
Ammortamento progressivo con interessi anticipati o
tedesco
Example (Ammortamento tedesco con rate costanti)
Le quote interessi sono calcolate secondo la (194). Ad esempio:

0, 01
QI0 = d · 5000 = · 5000 = 49, 50
1, 01
0, 01
QI1 = · 3768, 59 = 37, 31
1, 01
e cosı̀ via. Per quanto riguarda invece le quote capitale, rimanendo
corrisposte in via posticipata, mantengono il medesimo valore determinato
nell’esempio 112. Pertanto, tali quote sono determinate in ipotesi che gli
interessi siano posticipati, ovvero Ck = R − Dk−1 · i = aC − Dk−1 · i.
ni
Infine, le rate saranno ottenute come somma delle quote capitale e delle
quote interessi.
(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 335 / 411
Ammortamento progressivo con interessi anticipati o
tedesco

Example (Ammortamento tedesco con quote capitali costanti)


Riprendendo i dati dell’esempio sull’ammortamento italiano, ma
ipotizzando una corresponsione anticipata degli interessi si ha il seguente
piano di ammortamento

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Ammortamento progressivo con interessi anticipati o
tedesco
Example (Ammortamento tedesco con quote capitali costanti)
tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 196, 08 196, 08 10000 0
1 1000 176, 47 1176, 47 9000 1000
2 1000 156, 86 1156, 86 8000 2000
3 1000 137, 25 1137, 25 7000 3000
4 1000 117, 65 1117, 65 6000 4000
5 1000 98, 04 1098, 04 5000 5000
6 1000 78, 43 1078, 43 4000 6000
7 1000 58, 82 1058, 82 3000 7000
8 1000 39, 22 1039, 22 2000 8000
9 1000 19, 61 1019, 61 1000 9000
10 1000 0 1000 0 10000

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 337 / 411
Valutazione di un prestito: nuda proprietà e usufrutto

Ci occupiamo ora di stabilire il valore di un prestito in un dato istante


temporale. Questa valutazione risulta di frequente uso nella pratica in
quanto, durante il corso dell’ammortamento, il creditore può decidere di
cedere il credito residuo ad un terzo soggetto oppure il debitore può
richiedere una rinegoziazione del debito. Pertanto, nasce spesso l’esigenza
di dover determinare il valore del prestito nel mentre del rimborso.
Generalmente, tale valore viene definito sulla base di un tasso di
valutazione (effettivo) i ∗ che è funzione delle condizioni di mercato
all’epoca di valutazione, motivo per cui esso può differire dal tasso
d’interesse effettivo i, inizialmente concordato da creditore e debitore ai
fini del rimborso.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 338 / 411
Valutazione di un prestito: nuda proprietà e usufrutto

Per la condizione (183) il valore del prestito in senso equo risulta pari al
debito residuo all’istante di valutazione definito in termini prospettivi.
Tuttavia, poiché si ricorre ad un tasso di valutazione i ∗ , il valore del
prestito riferito a un’istante k è:
n
X
A(t; i ∗ ) = Rh · (1 + i ∗ )t−h (195)
h=t+1

ovvero il valore del prestito risulta pari al valore attuale delle rate che
ancora devono essere corrisposte dal debitore secondo il tasso di
valutazione i ∗ . È immediato notare che se fosse i ∗ = i allora il valore del
prestito sarebbe esattamente pari al debito residuo.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 339 / 411
Valutazione di un prestito: nuda proprietà e usufrutto

Sapendo che le rate di rimborso sono definite come somma di quota


capitale e quota interesse, la (195) può essere cosı̀ riscritta:
n
X
A(t; i ∗ ) = (QC h + QI h ) · (1 + i ∗ )t−h
h=t+1

n
X n
X
∗ t−h
= QC h · (1 + i ) + QI h · (1 + i ∗ )t−h
h=t+1 h=t+1

= K (t; i ) + U(t; i ∗ )

(196)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 340 / 411
Valutazione di un prestito: nuda proprietà e usufrutto

Dunque, il valore di un prestito è ottenibile per somma di due componenti:


la quantità K (t; i ∗ ) che prende il nome di nuda proprietà. Essa è il
valore attuale delle sole quote capitali che il debitore deve ancora
corrispondere;
la quantità U(t; i ∗ ) che prende il nome di usufrutto. Essa è il valore
attuale delle sole quote interesse che il debitore deve ancora
corrispondere.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 341 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Si ha:
se i ∗ < i allora il valore del prestito A(t; i ∗ ) risulterà maggiore
rispetto al debito residuo Dt ;
se i ∗ > i allora il valore del prestito A(t; i ∗ ) risulterà minore rispetto
al debito residuo Dt ;
se i ∗ = i allora A(t; i ∗ ) = Dt .

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Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Example (Valore di un prestito, nuda proprietà e usufrutto)


Dato un prestito di 30000 euro da rimborsare entro 10 anni con rate
annuali, posticipate e costanti al tasso d’interesse effettivo mensile
dell’1%, supponiamo che dopo il pagamento della terza rata il creditore
voglia cedere il suo credito residuo ad un terzo soggetto, sulla base di un
tasso di valutazione annuale del 2%.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 343 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano
Example (Valore di un prestito, nuda proprietà e usufrutto)
Il piano di ammortamento è il seguente:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 30000 0
1 2867, 46 300, 00 3167, 46 27132, 54 2867, 46
2 2896, 14 271, 33 3167, 46 24236, 40 5763, 60
3 2925, 10 242, 36 3167, 46 21311, 30 8688.70
4 2954, 35 213, 11 3167, 46 18.356, 95 11643, 05
5 2983, 89 183, 57 3167, 46 15373, 06 14626, 94
6 3013, 73 153, 73 3167, 46 12359, 33 17640, 67
7 3043, 87 123, 59 3167, 46 9315, 46 20684, 54
8 3074, 31 93, 15 3167, 46 6241, 15 23758, 85
9 3105, 05 62, 41 3167, 46 3136, 10 26863, 90
10 3136, 10 31, 36 3167, 46 0 30000
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Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Example (Valore di un prestito, nuda proprietà e usufrutto)


Il valore del prestito risulta pari a:
10
X 10
X
A(3; 0, 02) = QC h · (1, 02)3−h + QIh · (1, 02)3−h = 20499, 79.
h=4 h=4

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Example (Valore di un prestito, nuda proprietà e usufrutto)
Dove:
La nuda proprietà è pari a:
10
X
K (3; 0, 02) = QC h · (1, 02)3−h =
h=4

= 2954, 35·(1, 02)−1 + 2983, 39·


· (1, 02)−2 + · · · + 3136, 10 · (1, 02)−7 = 19688, 27.

L’usufrutto è pari a:
10
X
U(3; 0, 02) = QIh (1, 02)3−h =
h=4

= 213, 11·(1, 02)−1 + 183, 57 + · · · + 31, 36 · (1, 02)−7 = 811, 51.


(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 346 / 411
Ammortamento con quote di accumulazione o americano

Example (Valore di un prestito, nuda proprietà e usufrutto)


Notiamo che il valore del prestito A(3; 0, 02) è inferiore al debito residuo
D3 = 21311, 30 e ciò deriva dal fatto che i ∗ = 0, 02 > i = 0, 01.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 347 / 411
Casi particolari

Example ( Variazione del tasso di interesse)


Dato un prestito di 3000 euro da rimborsare mediante quote capitali
costanti quadrimestrali, entro 2 anni, utilizzando un tasso d’interesse
quadrimestrale del 3% per il primo anno e del 2, 5% per il secondo anno, si
ha il seguente piano di ammortamento:

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Casi particolari

Example ( Variazione del tasso di interesse)


tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 3000 0
1 375 90 465 2625 375
2 375 78, 75 453, 75 2250 750
3 375 67, 50 442, 50 1875 1125
4 375 56, 25 431, 25 1500 1500
5 375 37, 5 412, 50 1125 1875
6 375 28, 12 403, 12 750 2250
7 375 18, 75 393, 75 375 2625
8 375 9, 37 384, 37 0 3000

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Casi particolari

Example (Variazione del metodo di ammortamento)


Considerando i dati dell’esempio sulla variazione del tasso di interesse (che
precede), supponiamo che nel secondo anno di rimborso, oltre ad avere
una variazione di tasso d’interesse si abbia anche una variazione del
metodo di rimborso passando da quello italiano a quello francese.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 350 / 411
Casi particolari

Example (Variazione del metodo di ammortamento)


Il piano di ammortamento è il seguente:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 3000 0
1 375 90 465 2625 375
2 375 78, 75 453, 75 2250 750
3 375 67, 50 442, 50 1875 1125
4 375 56, 25 431, 25 1500 1500
5 361, 23 37, 50 398, 73 1138, 77 1861, 23
6 370, 26 28, 47 398, 73 768, 52 2231, 48
7 379, 51 19, 21 398, 73 389 2611
8 389, 00 9, 73 398, 73 0 3000

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Casi particolari

Example (Variazione del metodo di ammortamento)


dove la rata costante è stata determinata sfruttando la condizione di
chiusura finanziaria dell’ammortamento, cioè:
D3 1500
R= = = 398, 73.
a 4 0,025 a 4 0,025

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 352 / 411
Casi particolari

Example (Sospensione del pagamento delle rate)


Consideriamo un prestito di 15000 euro da rimborsare in 1 anno e 6 mesi
con metodo francese e frequenza delle rate bimestrale, a un tasso
d’interesse effettivo bimestrale del 3%.
La rata di rimborso è pari a:
15000
R= = 1926, 51.
a 9 0,03

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 353 / 411
Casi particolari

Example (Sospensione del pagamento delle rate)


A seguito del pagamento della quinta rata il debitore interrompe il
versamento della sesta rata, mentre la settima sarà costituita dalla sola
quota interesse, per poi riprendere a corrispondere le rate intere sulle
restanti due scadenze. Pertanto, per l’epoca t = 6 il debito residuo si
incrementa, cioè D6 = D5 · (1 + 0, 03), mentre per l’epoca t = 7, dato il
pagamento della quota interesse QI7 = D6 · 0, 03, il debito residuo non
aumenta ulteriormente, per cui D7 = D6 .
Le rate costanti che verranno corrisposte alle epoche t = 8, 9 sono:
D7
R0 =
a 2 0,03

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 354 / 411
Casi particolari

Example (Sospensione del pagamento delle rate)


Di seguito il piano di ammortamento complessivo:

tk QCk QIk Rk Dk Ek
0 0 0 0 15000 0
1 1476, 51 450, 00 1926, 51 13523, 49 1476, 51
2 1520, 80 405, 70 1926, 51 12002, 69 2997, 31
3 1566, 43 360, 08 1926, 51 10436, 26 4563, 74
4 1613, 42 313, 09 1926, 51 8822, 84 6177, 16
5 1661, 82 264, 69 1926, 51 7161, 02 7838, 98
6 0 0 0 7375, 85 2231, 48
7 0 221, 28 221, 28 7375, 85 7624, 15
8 3633, 42 221, 28 3854, 70 3742, 43 11257, 57
9 3742, 43 112, 27 3854, 70 0 15000

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 355 / 411
Scelta tra operazioni finanziarie
certe
Introduzione

Ci poniamo nell’ambito della c.d. teoria delle decisioni in condizioni di


certezza.
Individuazione e successiva applicazione di un adeguato criterio in
virtù del quale sia possibile scegliere tra due o più operazioni
finanziarie.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 357 / 411
Introduzione

Lo schema logico di tale teoria si sostanzia nel considerare:


un vettore delle c.d. decisioni ammissibili, D = {d1 ; d2 ; . . . ; dn }, il cui
generico elemento dj rappresenta una delle possibili decisioni che
possono essere assunte da un soggetto razionale;
un vettore delle conseguenze economiche, C = {c1 ; c2 ; . . . ; cn }, il cui
generico elemento cj rappresenta il valore economico (importo) della
decisione dj .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 358 / 411
Introduzione

Date due operazioni finanziarie A e B indicheremo con:


A  B, leggibile come “A preferibile a B”, il caso in cui il decisore
preferisce l’operazione A all’operazione B;
A ≺ B, leggibile come “B preferibile ad A”, il caso in cui il decisore
preferisce l’operazione B all’operazione A;
A ∼ B, leggibile come “A indifferente a B”, il caso in cui il decisore è
indifferente nella scelta di A in luogo dell’operazione B.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 359 / 411
Introduzione

Formalmente, le preferenze del soggetto decisore sono esprimibili mediante


una funzione W , indicante il valore della conseguenza economica, tale che
siano soddisfatte le seguenti condizioni:
W (c1 ) < W (c2 ) ⇔ c1 ≺ c2
ovvero una conseguenza c2 è preferibile ad un’altra, c1 , se l’associato
valore W (c2 ) è maggiore rispetto a quello associato a c1 ;
W (c1 ) = W (c2 ) ⇔ c1 v c2
ovvero una conseguenza c2 è ugualmente preferibile ad un’altra, c1 , se
l’associato valore W (c2 ) è uguale rispetto a quello associato a c1 ;
W (c1 ) > W (c2 ) ⇔ c1  c2
ovvero una conseguenza c2 è non-preferibile ad un’altra, c1 , se
l’associato valore W (c2 ) è minore rispetto a quello associato a c1 ;

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 360 / 411
Introduzione

Definite le preferenze si procede alla scelta mediante un opportuno criterio.


Questo prende il nome di criterio di scelta o indice di preferibilità e si pone
come una funzione f (W ) (strettamente monotona), tale per cui sia
possibile ordinare le conseguenze economiche, e quindi le decisioni, in base
alle preferenze sopra formalizzate. Infine, diremo che la decisione ottima è
quella in corrispondenza o del valore massimo o di quello minimo di f (W ),
a seconda del tipo di problema di scelta. Nell’ambito della scelta tra
operazioni finanziarie d’investimento verrà seguito il criterio del massimo
rendimento, mentre per le operazioni di finanziamento è razionale seguire
il criterio del minimo costo.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 361 / 411
Introduzione

Nella matematica finanziaria classica i criteri di scelta comunemente


utilizzati sono due:
il criterio del valore attuale netto, VAN, o detto anche del risultato
economico attualizzato (REA);
il criterio del tasso interno di rendimento (TIR).

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 362 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Sia data una generica operazione finanziaria

x/ t = {x0 ; x1 ; . . . ; xn } / {t0 ; t1 ; . . . ; tn } ,

Definition
I valore attuale netto al tasso di valutazione effettivo i ∗ riferito al tempo t0
di seguito indicato come VAN(t0 ; i ∗ ), è la somma dei valori attuali degli
importi del vettore x:
n
xh · (1 + i ∗ )−(th −t0
X

VAN(t0 ; i ) = (197)
h=0

Dunque, il valore attuale netto altro non è che il valore capitale di un


flusso di importi esigibile in futuro.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 363 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

È bene notare che dovendo operare delle scelte di convenienza, occorre


esplicitare i segni degli importi monetari del vettore x poiché abbiamo la
necessità di capire se il decisore deve confrontare operazioni di
investimento piuttosto che di finanziamento. In tal modo, sia i capitali in
entrata (segno positivo) che quelli in uscita (segno negativo)
parteciperanno alla determinazione del VAN in termini di equivalenti
finanziari ma conservando, ovviamente, i propri segni algebrici rendendo il
valore attuale, per l’appunto, netto.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 364 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Si consideri, inoltre, che esistono diverse tipologie specifiche di operazioni


d’investimento, quali:
investimenti point input, point output (PIPO), il cui schema è
definito dal vettore:

x/ t = {−x0 ; xn } / {t0 ; tn }

ovvero si tratta di un’operazione d’investimento elementare


consistente in un esborso iniziale a cui consegue un introito finale
derivante da una capitalizzazione integrale degli interessi. Ovviamente
risulterà che xn ≥ x0 .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 365 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Investimenti point input, continuous output (PICO), nei quali si


assiste ad un unico esborso iniziale a cui corrisponde una successione
di introiti distribuiti nello scadenzario:

x/ t = {−x 0 ; x1 ; x2 ; . . . ; xn } / {t0 ; t1 ; t2 ; . . . ; tn } .

In un’ottica di equità finanziaria, l’importo x0 è interpretabile come il


prezzo che l’investitore paga in t0 per acquistare il flusso di introiti
{x1 ; x2 ; . . . ; xP
n } esigibili alle epoche successive. In questo caso dovrà
risultare che nk=1 xn ≥ x0 .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 366 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Investimenti continuous input, point output (CIPO), caratterizzati da


una successione di esborsi e un unico introito finale:

x/ t = {−x 0 ; −x 1 ; −x2 ; . . . ; xn } / {t0 ; t1 ; t2 ; . . . ; tn } .

Sostanzialmente troviamo una situazione analoga a quella di


costituzione di un capitale dove tempo per tempo vengono effettuati
dei versamenti di rate che costituiscono esborsi, al fine di ottenere un
montante finale a scadenza. In questo caso, affinché si possa di
operazione
Pn−1 d’investimento deve essere verificata la condizione
k=0 kx ≤ xn .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 367 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Investimenti continuous input, continuous output (CICO),


caratterizzati da una successione di esborsi e da una conseguente
successione di introiti:

x/t = {−x 0 ; −x 1 ; −x2 ; . . . ; −x h−1 ; xh ; xh+1 ; . . . ; xn } /


{t0 ; t1 ; t2 ; . . . ; th−1 ; th ; th+1 ; . . . ; tn } .

In un’ottica di equità finanziaria, la CICO può essere vista come la


composizione di un’operazione finanziaria costituita da soli esborsi al
fine di costituire un capitale e un’operazione finanziaria tale per cui il
capitale accumulato viene riscosso con una successione di rate.
La
Ph−1CICO sarà
Ppropriamente un’operazione di investimento se
n
k=0 x k ≤ k=h xk .

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 368 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Criterio del VAN)


Date due operazioni finanziarie:

A : x/ t = {−100; −15; −20; 70; 100} / {0; 1; 2; 3; 4}

B : x/ t = {−100; 30; 30; 30; 30} / {0; 1; 2; 3; 4}

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 369 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Criterio del VAN)


Ad oggi l’alternativa sia più conveniente secondo il criterio del VAN, ad un
tasso di valutazione per periodo unitario del 5% è definita dal seguente
confronto:

VANA (0; 0, 05) = −100 − 15 · 1, 05−1 − 20·


· 1, 05−2 + 70 · 1, 05−3 + 100 · 1, 05−4 = 10, 3

VANB (0; 0, 05) = −100 + 30 · a 4 0,05 = 6, 38.


Poiché VANA (0; 0, 05) > VANB (0; 0, 05) concludiamo che A  B.

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Sebbene il criterio del VAN sia molto semplice, è bene sottolineare che la
sua corretta applicazione richiede il rispetto di condizioni di coerenza,
quali:
Omogeneità rispetto al capitale, ovvero le operazioni finanziarie
saranno confrontabili richiedono lo stesso ammontare di capitale
proprio investito. Questo implica che operazioni finanziarie per le
quali si abbia un differente esborso per l’investimento dovranno essere
ricondotte, ai fini del confronto, a progetti finanziari con un medesimo
ammontare investito. A tal fine si costruiscono le c.d. operazioni
integrative, cioè operazioni finanziarie la cui implementazione
permettere di giungere alla confrontabilità desiderata.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 371 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Omogeneità rispetto alla durata dell’investimento, ovvero operazioni


finanziarie con durate diverse non sono confrontabili. Il criterio del
VAN, quindi, può essere correttamente impiegato per confrontare
investimenti che hanno la stessa durata; se cosı̀ non è, anche in
questo caso bisognerà ricorrere a operazioni integrative, riconducendo
sostanzialmente il progetto più breve all’estensione dell’altro cui è
paragonato.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 372 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Tutte le operazioni finanziarie oggetto di confronto devono essere


valutate secondo il medesimo tasso i ∗ . Infatti, nell’utilizzare il criterio
del VAN è facile notare la sua forte dipendenza rispetto al tasso di
valutazione scelto. In generale, è buona prassi selezionare un tasso di
valutazione che rifletta le condizioni di mercato al momento in cui si
effettua la valutazione e sia coerente con le caratteristiche delle
operazioni finanziarie a confronto.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 373 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto al capitale )


Consideriamo queste due operazioni finanziarie:

A : x/t = {−800; 300; 700} / {0; 1; 2}

B : x/t = {−1000; 350; 800} / {0; 1; 2}

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 374 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto al capitale )


Consideriamo queste due operazioni finanziarie:

A : x/t = {−800; 300; 700} / {0; 1; 2}

B : x/t = {−1000; 350; 800} / {0; 1; 2}

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 375 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto al capitale )


Supponiamo che l’investitore disponga di un capitale pari a 800 euro.
Pertanto, egli sarà in grado di sostenere l’esborso dell’operazione A, ma
non quello dell’operazione B per il quale occorre che si finanzi, altrimenti
le due operazioni non sono confrontabili in quanto l’operazione B non è
economicamente raggiungibile per l’investitore. Occorre, dunque,
effettuare un’operazione finanziaria integrativa consistente nel prendere a
prestito nell’istante iniziale (1000 − 800) = 200 euro al tasso i ∗ da
rimborsare in un’unica soluzione, ad esempio, tra due periodi.
L’operazione finanziaria integrativa è del tipo:
n o
B 0 : x/t = 200; −200(1 + i ∗ )2 / {0; 2}

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 376 / 411
Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto al capitale )


La somma delle operazioni B e B 0 porta ad un’operazione finale che risulta
confrontabile con A:
n o
B + B 0 : x/t = −800; 350; 800 − 200 · (1 + i ∗ )2 / {0; 1; 2} .

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Posto un tasso di valutazione i ∗ = 0, 03, risulta:

VANA (0; 0, 03) = −800 + 300 · (1, 03)−1 + 700 · (1, 03)−2 = 151, 08

VANB+B 0 (0; 0, 03) = −800 + 350 · (1, 03)−1 +


+ (800 − 200 · (1, 03)2 ) · (1, 03)−2 = 65, 77.

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Poiché VANA (0; 0, 03) > VANB+B 0 (0; 0, 03) concludiamo che A  B.

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto alla durata)


Consideriamo queste due operazioni finanziarie:

A : x/t = {−1000; 300; 700} / {0; 1; 2}

B : x/t = {−1000; 350; 800; 100} / {0; 1; 2; 3} .

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto alla durata)


In questo caso si nota che a priori le due operazioni finanziarie non sono
confrontabili in quanto presentano durate diverse. Dunque, occorre porre
un’integrazione sull’operazione A consistente nell’investimento al tempo 2
di 700 euro per un periodo. In tal modo si ottiene la seguente operazione
integrativa:
A0 : x/t = {−700; 700 · (1 + i ∗ )} / {2; 3}
da cui ricavare l’operazione finanziaria somma:

A + A0 : x/t = {−1000; 300; 0; 700 · (1 + i ∗ )} / {0; 1; 2; 3} .

ibile.

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Il criterio del Valore Attuale Netto

Example (Omogeneità rispetto alla durata)


In tal modo è possibile confrontare le due operazioni finanziarie. Dato un
tasso di valutazione del 10% si ha:

VANA+A0 (0; 0, 1) = −49, 14

VANB (0; 0, 03) = 145, 35


Essendo il VANA+A0 (0; 0, 1) addirittura negativo, l’operazione B risulta
preferibile.

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Il criterio del TIR

Supponendo di operare nel RIC, consideriamo una generica


operazione finanziaria complessa:

x/t = {−x0 ; x1 ; . . . ; xn } / {t0 ; t1 ; . . . ; tn } . (198)


Scegliendo, inoltre, un determinato periodo di tempo unitario,
supponiamo che le epoche dello scadenzario siano equi-distanziate.

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Il criterio del TIR

Importi −x0 x1 x2 xn

Epoche t0 t1 t2 tn

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Il criterio del TIR

Considerando l’operazione (198), costruiamo la seguente equazione


nell’incognita i:

−x0 +x1 ·(1+i)−(t1 −t0 ) +x2 ·(1+i)−(t2 −t0 ) +· · ·+xn ·(1+i)−(tn −t0 ) = 0.
(199)
La (199), in forma più compatta, può scriversi anche nel seguente
modo:
Xn
x0 + xk · (1 + i)−(tk −t0 ) = 0. (200)
k=1

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Il criterio del TIR

Definition
Il tasso interno di rendimento, relativo al periodo temporale unitario scelto,
è definito come la soluzione unica i ∗ , se esiste, dell’equazione (199).

ll tasso interno di rendimento, noto in letteratura anche con


l’acronimo di TIR, dal punto di vista finanziario rappresenta il tasso
i ∗ , al quale l’operazione finanziaria (198) risulta equa.

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Il criterio del TIR

L’equazione (199), o meglio la sua versione compatta data dalla


(200), riscritta come
n
X
x0 = xk · (1 + i)−(tk −t0 ) . (201)
k=1

può essere riletta in questi termini: x0 rappresenta il valore attuale,


all’epoca t0 , risultato della valutazione alla stessa epoca delle restanti
poste del flusso {x1 ; . . . ; xn } esigibili rispettivamente alle epoche
{t1 ; . . . ; tn }.

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Il criterio del TIR

Ricordando la definizione di fattore di attualizzazione nel RIC,


v = (1 + i)−1 , la (201) può essere riformulata al seguente modo
n
X
x0 = xk · v (tk −t0 ) . (202)
k=1

Se la (202) ammette un’unica soluzione positiva, v ∗ , il relativo TIR


risulterà dalla relazione
1
i ∗ = ∗ − 1.
v

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Il criterio del TIR

Example
Si consideri la seguente operazione finanziaria

x/t = {−20; 7; 8; 9; 11} / {0; 1; 2; 3; 4} .

Il calcolo del TIR di questa operazione di investimento porta alla


formulazione, secondo la (202), della seguente equazione

−20 + 7 · v + 8 · v 2 + 9 · v 3 + 11 · v 4 = 0.

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Il criterio del TIR

Il passo successivo è adesso, considerando che v > 0, quello di fornire


condizioni sufficienti affinché la (202) ammetta una unica soluzione
positiva.

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Il criterio del TIR

Theorem (Cartesio)
Sia dato un polinomio di grado pm (x) di grado m. Sia N il numero delle
variazioni nella successione dei segni dei suoi coefficienti e sia h il numero
delle radici positive di pm (x) = 0. Allora N − h è un numero pari positivo
o nullo.

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Il criterio del TIR

Theorem (Norstrøm)
Sia data la seguente operazione finanziaria

x/t = {−x0 , x1 , . . . xn } / {t0 , t1 , . . . tn } . (203)

Sotto le seguenti condizioni:


a) xk > 0, per k = 0, 2, . . . , n;
b) x1 + x2 + · · · + xn > x0 ,
allora, l’operazione finanziaria (203) possiede TIR positivo.

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Il criterio del TIR

Dimostrazione.
Sotto le ipotesi fornite, consideriamo l’equazione del TIR associata
all’operazione finanziaria :
n
X
xk · v k = x0 . (204)
k=1

Consideriamo, per il momento, la sola funzione polinomiale nella variabile


v che compare al primo membro della (204), ovvero
n
X
f (v ) = xk · v k . (205)
k=1

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Il criterio del TIR

Dimostrazione.
È immediato verificare che, per v > 0, la funzione: è continua,
strettamente crescente e convessa. Infatti:
la continuità è di immediata verifica;
0
f (v ) = nk=1 k · xk · v k−1 , è positiva sotto la condizione a);
P
00
f (v ) = nk=1 k · (k − 1) · xk · v k−2 , è positiva sotto la condizione a).
P

Se confrontiamo, quindi, il grafico della funzione (205) con quello della


funzione g = x0 (x0 > 0) costante (il cui grafico è una retta parallela
all’asse delle ascisse), emerge dalla monotonia e dalla convessità della
funzione polinomiale considerata che i grafici delle due funzioni si
intersecano in un sol punto, nel primo quadrante (si veda Figura succeva ).
Ciò implica l’esistenza di un TIR positivo, unico per il Teorema di Cartesio.
Se si pone v = 1, allora la f (1) > g , il che garantisce che sia v ∗ < 1.

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Il criterio del TIR

4
f (v )
3 g
f (v ), g

0
0 0.5 1 1.5 2
v

Figura: La rappresentazione grafica del Teorema di Norstrøm.

. (Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 395 / 411
Il criterio del TIR

Example (Teorema di Norstrøm)


Si consideri la seguente operazione finanziaria

x/t = {−9; 6; 4} / {0; 1; 2} .

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Il criterio del TIR

Example (Teorema di Norstrøm)


Il calcolo del TIR precede la verifica della sua effettiva esistenza ed unicità.
È facile vedere che le ipotesi del Teorema 145 sono verificate. Infatti
risulta:
x0 = −9 < 0;
x1 = 6 > 0 e x2 = 4 > 0:
x1 + x2 + x0 = 6 + 4 − 9 = 1 > 0.

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Il criterio del TIR

Example (Teorema di Norstrøm)


Di conseguenza la seguente equazione di secondo grado associata
all’operazione finanziaria data:

6 · v 2 + 4 · v − 9 = 0,

ammette una unica soluzione positiva. Infatti, risolvendo si ha


v1 = −1, 602628 e v2 = 0, 935962. L’unica soluzione positiva v2
corrisponde all’unico TIR positivo
1 1
i2 = −1= − 1 = 0, 068419.
v2 0, 466052

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Il criterio del TIR

Consideriamo la funzione
n
X
f (v ) = −x0 + x1 · v + x2 · v 2 + · · · + xn · v n = −x0 xk · v k . (206)
k=1

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Il criterio del TIR

L’espressione (206) se eguagliata a 0 corrisponde, se


v = (1 + TIR)−1 , proprio all’equazione del TIR.
Consideriamo un intervallo [a, b] tale che f (a) > 0 · f (b) < 0. In tale
intervallo, per il teorema di esistenza degli zeri, la f (v ) ammette
almeno uno zero (nel nostro caso per il teorema di Norstrøm ne
ammette con segno positivo solo una). È facile verificare che il
polinomio (206) è derivabile infinite volte con continuità su [a, b]. Si
ha, inoltre, per v > 0, che f 0 (v ) > 0, cioè f (v ) è monotona
strettamente crescente.

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Il criterio del TIR

Consideriamo, ora, lo sviluppo di Taylor, centrato in un generico


punto x0 ∈ [a, b], dell’equazione (206):

f 00 (x0 )
f (v ) = f (x0 ) + f 0 (x) · (v − x0 ) + · (v − x0 ) + o(v − x0 ). (207)
2
Uno zero x ∗ della (206) è tale che f (x ∗ ) = 0. Localmente,
tralasciando i termini di ordine superiore, nella (207) si ha:

f (v ) ≈ f (x0 ) + f 0 (x) · (v − x0 ). (208)

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Il criterio del TIR

Poniamo
g (v ) = f (x0 ) + f 0 (x) · (v − x0 ). (209)
Sia ora x1 tale che g (x1 ) = 0 ovvero

f (x0 ) + f 0 (x1 ) · (x1 − x0 ) = 0, (210)

con semplice algebra si ottiene

f (x0 )
x1 = x0 − . (211)
f 0 (x1 )

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Il criterio del TIR

Se si ripete il ragionamento sopra fatto nel punto x1 , si ottiene

f (x1 )
x2 = x1 − . (212)
f 0 (x2 )

Iterando tale procedimento n volte

f (xn )
xn+1 = xn − 0
, (213)
f (xn+1 )

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 403 / 411
Il criterio del TIR

si ottiene una successione di punti che si può dimostrare convergere alla


soluzione vera (quella positiva) del problema considerato. Una buona
approssimazione della soluzione è il valore di xn+1 tale che |xn+1 − xn | < ,
dove  > 0, la tolleranza, rappresenta il grado di approssimazione
desiderato del metodo numerico.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 404 / 411
Il criterio del TIR

Supponiamo che un individuo o una azienda abbia la possibilità di investire


un certo importo in un progetto A ed un altro importo su un progetto B.
Lo stesso individuo sia inoltre in grado di valutare per ciascuno progetto il
flusso futuro degli introiti a fronte di un esborso iniziale su un certo
orizzonte temporale, non necessariamente identico per le due proposte di
investimento.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 405 / 411
Il criterio del TIR

Supponiamo che un individuo o una azienda abbia la possibilità di


investire un certo importo in un progetto A ed un altro importo su un
progetto B. Lo stesso individuo sia inoltre in grado di valutare per
ciascuno progetto il flusso futuro degli introiti a fronte di un esborso
iniziale su un certo orizzonte temporale, non necessariamente identico
per le due proposte di investimento.
Se si assume l’esborso iniziale con segno negativo e gli introiti futuri
con esborso positivo, possiamo associare ad ogni progetto una
operazione finanziaria.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 406 / 411
Il criterio del TIR

Siano
n o
xA /tA = {−x 0 ; x1 ; x2 ; . . . ; xn } / t0A ; t1A ; t2A ; . . . ; tnA . (214)

e n o
xB /tB = {−y 0 ; y1 ; y2 ; . . . ; ym } / t0B ; t1B ; t2B , . . . ; tm
B
(215)

le due operazioni finanziarie associate rispettivamente ai progetti A e B,


con n 6= m.

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Il criterio del TIR

I due progetti producono introiti in tempi non allineati. Per ognuna delle
operazioni finanziarie A e B si vuole calcolare il relativo TIR affinché
l’investitore possa decidere quale operazione preferire. Posto
vA = (1 + TIRA )−1 e vB = (1 + TIRB )−1 , ricerchiamo queste due quantità
risolvendo numericamente le seguenti equazioni:
A A A A A A
xn · v tn −t0 + xn−1 · v tn−1 −t0 + · · · + x1 · v t1 −t0 − x0 = 0, (216)

e
B B B B B B
ym · v tm −t0 + yn−1 · v tn−1 −t0 + · · · + y1 · v t1 −t0 − y0 = 0. (217)

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 408 / 411
Il criterio del TIR

L’operazione A sarà preferibile alla B se risulta TIRA > TIRB . La B sarà


preferibile alla A altrimenti. Nel caso raro che TIRA = TIRB , sarà per
l’investitore indifferente scegliere tra due operazioni che forniscono lo
stesso rendimento.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 409 / 411
Il criterio del TIR

Example (Criterio di scelta tramite il TIR)


Si consideri un investitore che ha la possibilità di scegliere tra le seguenti
operazioni finanziarie
a)
xA /tA = {−1000; 500; 400; 700; 1100} / {0; 1; 2; 3; 4} .
b)
xB /tB = {−1100; 600; 300; 800; 800; 200} / {0; 1; 2; 3; 4; 5} .
Si assuma che la distanza tra due epoche successive di tA sia un bimestre
e che quello di tB sia un trimestre.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 410 / 411
Il criterio del TIR

Example (Criterio di scelta tramite il TIR)


Risolvendo numericamente, rispettivamente seguenti equazioni in vA e vB

1100 · vA4 + 700 · vA3 + 400 · vA2 + 500 · vA − 1000 = 0,

200 · vB5 + 800 · vB4 + 800 · vB3 + 300 · vB2 + 600 · vB − 1100 = 0.

Risulta vA∗ = 0, 6857610 = e vB∗ = 0, 709191. A questi valori


corrispondono rispettivamente TIRA = 0, 458233 bimestrale e
TIRB = 0, 410056 trimestrale. Quest’ultimo, dalle relazioni di equivalenza
tra tassi, corrisponde al TIRBB = 0, 257451 bimestrale. È evidente che
l’operazione finanziaria A è preferibile a quella B.

(Sapienza - Università di Roma) CORSO DI MATEMATICA FINANZIARIA CANALE E-M (A.A. 2019/20) 411 / 411

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