143
Ringraziamo Silvana Bertoncini, insegnante presso la scuola Media “Dante Alighieri” di
Piacenza, per la revisione attenta del testo e i suggerimenti puntuali su come adeguare meglio
il nostro prodotto alle esigenze degli insegnanti (suggerimenti di cui cercheremo di tener conto
per la stesura del prossimo volume, che speriamo più operativo). Siamo molto grate anche a
Rosanna Zanotti, laureata in psicologia che è stata disponibile, ben oltre il tempo previsto dal
suo tirocinio, ad aiutarci nella redazione del testo, fornendo prezioso supporto e consigli.
Infine un ringraziamento particolare va al nostro Responsabile, Dr Giuliano Limonta, che
oltre a essere il nostro referente è stato in questi anni anche uno dei nostri più importanti
formatori, riuscendo a far nascere in noi il desiderio di approfondire, grazie ai numerosi sti-
moli che ci ha proposto, alcune tematiche del nostro lavoro.
Lions Club Piacenza “Il Farnese"
The International Association of Lions Club Distretto
108 IB/3 Italy
Carmen Molinari
Antonella Leonetti
prefazione di
Giorgio Vacca
Presidente del Club Lion “Il Farnese” di Piacenza
Medico Specialista in Neurologia e Psicoterapia
ARACNE
Copyright © MMVI
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
ISBN 88–548–0507–6
5
Bibliografia 7
Indice
Prefazione 9
Premessa 12
2. Eziologia 21
2.1 ADHD: le difficoltà di una diagnosi 23
2.2 Relazione tra ADHD e quadri psicopatologici 23
2.3 Relazione tra ADHD e depressione 24
2.4 Sindrome da ADHD e i problemi della condotta 32
2.5 Note sul problema della diagnosi, della
gravità e della comorbidità 33
2.6 Comportamenti da ADHD e normale
vivacità del bambino 35
4. Prognosi 43
5. Trattamento clinico 45
7. Apprendimento scolastico 61
7.1 Strategie educative e approccio didattico 63
7
8 Indice
Conclusioni 103
Bibliografia 105
Allegati 107
8
Bibliografia 9
Prefazione
9
10 Prefazione
10
Prefazione 11
11
12 Prefazione
12
Prefazione 13
Premessa
13
14 Premessa
gli autori
14
Prefazione 15
15
16 La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica
16
La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica 17
17
18 La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica
2 Cfr. J.L. Rapaport, D.R. Ismond, DSM IV Guida alla diagnosi dei Disturbi dell’infanzia e
dell’adolescenza, Masson Milano 2000
3 Cfr. Cornoldi e coll. Impulsività e autocontrollo, Erickson Trento 1996
18
La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica 19
- Disattenzione;
- Iperattività e impulsività.
4 D’altra parte nel corso delle osservazioni del Centro di secondo livello dell’ASL di Piacenza si è
potuto osservare come anche in compiti ripetitivi e richiedenti competenze strategiche precise e
cognitivamente impegnative, diversi bambini con sospetto di ADHD abbiano fornito risposte nella
media. È da rilevare come bambini normodotati (secondo la scala WISC-R) sembrino risultare
fortemente sollecitati dal contesto socioemotivo di attenzione che si crea nella situazione di
osservazione al centro di secondo livello, nel quale operatori e genitori risultano fortemente centrati
sul bambino e propongono un compito impegnativo cognitivamente e strategicamente, ma nuovo e
stimolante. Naturalmente rimane da precisare quali di questi bambini in grado di attivare strategie
impegnative in questi compiti risultino affetti da ADHD. Le osservazioni sono tuttora in corso).
19
20 La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica
20
La Sindrome da ADHD: breve rassegna storica 21
2. Eziologia
21
22 Eziologia
5 Cfr. C.Vio e altri, Il bambino con deficit di attenzione e iperattività, Erickson, Trento 1999
22
Eziologia 23
23
24 Eziologia
6 Cfr A.T. Beck, Terapia cognitiva della depressione, Bollati Boringhieri, Torino 1987
24
Eziologia 25
25
26 Eziologia
26
Eziologia 27
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
Sintomi emozionali
La tristezza
Il sintomo principale della depressione è la tristezza (umore
disforico). Ciò che permette di distinguere il sintomo in un bambino
depresso, rispetto ad un bambino che soffre di altri disturbi, tra cui,
l’ADHD, è la gravità e la durata della tristezza. Nel bambino con
ADHD l’umore triste è fortemente reattivo all’ambiente ed è in
associazione con gli eventi ambientali. (vedi tabella 1.1 pag. 19). Il
bambino con ADHD può essere tirato su di morale da esperienze
piacevoli ed il sentimento positivo rimane; il bambino più depresso
(specie se grave) è più difficile da rincuorare e, se si rallegra, è per un
tempo breve.
Anedonìa
L’anedonìa è la perdita della risposta di piacere, molto frequente nei
bambini con depressione grave (54%) mentre poco frequente nei
disturbi depressivi più lievi. Dalle indagini effettuate sugli adulti
con ADHD si riscontrano personalità e comportamenti di tipo
anedonico che non sperimentano piacere nei confronti di eventi che
procurano felicità alla maggior parte delle persone; diversamente
dai soggetti depressi, l’individuo con ADHD può passare
dall’eccitamento alla depressione in pochi minuti o poche ore.
Tendenza al pianto
I bambini depressi tendono a piangere più degli altri e il loro pianto
non è legato agli eventi ambientali rispetto ai quali hanno una soglia
più bassa; nel bambino ADHD sarà più facile individuare uno o più
27
28 Eziologia
Sintomi cognitivi
Autovalutazioni cognitive
I bambini depressi tendono a percepire se stessi come inadeguati e
la loro performance come inaccettabile. Tale valutazione
contribuisce ad un basso livello di autostima. Nel bambino con
ADHD riscontriamo invece l’utilità dei rinforzi positivi e di quelle
gratificazioni concrete e psicologiche che adottate sistematicamente
possono contribuire ad un miglioramento dell’autostima.
Difficoltà di concentrazione
Tipico del bambino depresso è perdersi nel mondo negativo di
pensieri che ha creato nella sua mente. I pensieri depressivi
interferiscono con la sua concentrazione; nei casi più gravi il
bambino non si concentra anche se si sforza e le cose su cui
vorrebbe concentrarsi sono interessanti. Nel bambino con ADHD la
difficoltà a concentrarsi rimanda ai deficit cognitivi primari
individuati dalla Douglas (Douglas e Perry, 1983) e già
precedentemente evidenziati.
Ideazione morbosa
La preoccupazione per la possibilità che qualcuno muoia diventa
sintomatica se si prolunga per molto tempo anche in seguito ad un
evento accaduto e se il bambino se ne preoccupa senza che sia legata
ad una perdita personale, ma semplicemente leggendo libri o
giornali. Tale sintomo non è generalmente riscontrabile nei bambini
con ADHD, se non negli stessi termini che nei bambini normali,
ovvero quando gli eventi reali giustificano tali pensieri.
Sintomi motivazionali
Chiusura sociale
La chiusura sociale è relativa al numero di contatti e al
28
Eziologia 29
sintomi molto simili presentati dal bambino con ADHD. Forse tra le
differenze può esserci una maggiore disponibilità del bambino con
ADHD a recepire l’aiuto individuale.
Affaticamento
Si riferisce alla stanchezza e alla mancanza di energia necessaria per
agire, e quindi ad un aumento della necessità di riposare, anche
soltanto stando seduto senza movimenti. Nell’ ADHD invece
l’affaticamento è collegato con l’effettivo dispendio di energia messo
in atto dal bambino, o potrebbe essere in relazione con i frequenti
disturbi del sonno spesso associati.
Dolori e malesseri
I disturbi somatici più comuni tra i bambini depressi sono cefalee,
dolori allo stomaco, alla schiena, alle gambe e altri malesseri. I
dolori sono gravi a sufficienza da considerarsi sintomatici quando
interferiscono con la scuola e le attività ricreative.
29
30 Eziologia
8 Per comorbidità si intende lo spettro dei disturbi mentali che può esistere insieme alla ADHD, di
cui il più comune è appunto la depressione; per caratteristiche associate si intende l’insieme delle
emozioni, dei comportamenti e dei pensieri che normalmente affiancano i sintomi e che vengono
valutati quando si pone una diagnosi; con diagnosi differenziale si intende ciò che distingue la
ADHD da altri disturbi che la simulano.
Ricordiamo che tutti i sintomi della ADHD possono essere osservati anche in una popolazione di
persone che non presentano la sindrome; sono la gravità, l’intensità e il grado di interferenza nella
vita di un individuo che orientano alla diagnosi di ADHD.
30
Eziologia 31
9 Riferimento al Convegno del 29/01/2005 “Il Pediatra e l’ADHD” svoltosi a Piacenza con la
partecipazione del gruppo IRCCS Stella Maris dell’Università degli Studi di Roma e dell’Università
degli Studi di Cagliari, organizzato dal Dott. Giuseppe Gregori referente Pediatria di base di
Piacenza.
31
32 Eziologia
32
Eziologia 33
33
34 Eziologia
34
Eziologia 35
35
36 Eziologia
36
Eziologia 37
37
38 Eziologia
38
Eziologia 39
39
40 Eziologia
40
Eziologia 41
16 Cfr. J.L. Rapaport, D.R. Ismond, DSM IV Guida alla diagnosi dei Disturbi dell’infanzia e
dell’adolescenza, Masson, Milano 2000
41
42 Le comorbità significative in ambito scolastico
42
Le comorbità significative in ambito scolastico 43
4. Prognosi
17 Cfr R.J. Resnick, Impulsività, disattenzione e iperattività nell’adulto, McGraw – Hill, Milano
2002
43
44 Prognosi
Tab.1 Riepilogo
44
Le comorbità significative in ambito scolastico 45
5. Trattamento clinico
Terapie farmacologiche
45
46 Trattamento clinico
46
Trattamento clinico 47
47
48 Trattamento clinico
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
48
Trattamento clinico 49
18 Cfr Riza psicosomatica, “Le mamme in tilt col bimbo iperattivo” n. 293 luglio 2005
49
50 Trattamento clinico
19
pag. 31 dell’articolo citato in Riza psicosomatica
50
Trattamento clinico 51
51
52 Trattamento clinico
20
Cfr C. Vio e altri, Il bambino con deficit di attenzione/iperattività, op. cit.
52
Trattamento clinico 53
53
54 Trattamento clinico
54
Trattamento clinico 55
- l’orientamento al compito;
- l’esecuzione delle attività assegnate;
- l’utilizzo di strategie cognitive competenti;
- il controllo degli impulsi.
55
56 Trattamento clinico
Educazione emozionale
56
Trattamento clinico 57
57
58 Trattamento clinico
58
Trattamento clinico 59
59
60 Il funzionamento cognitivo nel bambino con ADHD
60
Trattamento clinico 61
7. L’apprendimento scolastico
61
62 L’apprendimento scolastico
22 Si pensi al famoso effetto Pigmalione messo in luce da una delle prime ricerche di psicologia
sociale nella quale due gruppi identici di ragazzi avevano avuto esiti scolastici molto diversi a
seconda di come erano stati presentati agli insegnanti: il gruppo presentato come particolarmente
dotato era risultato alla fine dell’anno con risultati nettamente superiori, questo perché gli
insegnanti li sollecitavano di più, rivolgevano a loro più attenzioni, più spiegazioni ed interventi.
23 Cfr G. Perticone (a cura di), Deficit dell’attenzione iperattività e impulsività, Armando, Roma
2005. L’AIDAI è un’organizzazione senza scopi di lucro costituita da operatori clinici (medici e
psicologi) e addetti al mondo della scuola (insegnanti e pedagogisti) che si occupano di formazione,
ricerca, convegni e pubblicazioni sulla tematica. I clinici forniscono consulenza, diagnosi e terapie
alle famiglie coinvolte.
62
L’apprendimento scolastico 63
24 Anche quando sul piano degli obiettivi e dei progetti si invoca la necessità di una prospettiva
formativa e individualizzata per il bambino e l’opportunità di far leva sulle motivazioni e
sull’autonomia, nei fatti risulta ancora preponderante la tendenza a far riferimento a modelli
cognitivi ed educativi che riconducono in modo inconsapevole e automatico, per l’appunto, agli
schemi delle competenze innate e della cattiva volontà.
63
64 L’apprendimento scolastico
64
L’apprendimento scolastico 65
65
66 L’apprendimento scolastico
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
66
L’apprendimento scolastico 67
67
68 L’apprendimento scolastico
68
L’apprendimento scolastico 69
69
70 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
70
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 71
71
72 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
29 Cfr. D. Novara e M.B. Gnani Montelatici, “Le radici biografiche: educazione ricevuta e
gestione dei conflitti” in So – Stare nel conflitto, Edit Faenza, Ravenna 2002; D. Novara, “La
necessità di autoconoscenza in chi esercita compiti educativi” in L’ascolto si impara, Gruppo Abele,
Torino 1997
72
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 73
73
74 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
74
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 75
75
76 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
31 Cfr. C. Pontecorvo (a cura di), Manuale di psicologia dell’educazione, Il Mulino, Bologna 1999
76
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 77
77
78 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
Comportamenti da evitare:
Comportamenti da adottare:
78
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 79
Comportamenti da adottare:
79
80 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
80
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 81
Comportamenti da evitare:
81
82 Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia
82
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 83
83
84 Aspetti metacognitivi nella risoluzione dei problemi
84
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 85
85
86 La relazione dell’insegnante con il bambino con ADHD
86
Il bambino iperattivo tra scuola e famiglia 87
87
88 Due casi clinici
88
Due casi clinici 89
Indagine testistica
34 La scala W.P.P.S.I. è il test d’intelligenza maggiormente utilizzato con i bambini al di sotto dei 6
anni di età.
35 Vedi Allegati A, B e C tratti da C. Cornoldi et al., Eickson, Trento 1996.
36 Il Test delle Campanelle e la Torre di Londra sono tra le prove maggiormente in uso per una
prima valutazione neuropsicologica delle capacità attentive dei bambine.
89
90 Due casi clinici
90
Due casi clinici 91
91
92 Due casi clinici
L’intervento a scuola
92
Due casi clinici 93
93
94 Due casi clinici
94
Due casi clinici 95
95
96 Due casi clinici
37 Le modalità che ci sono state riferite ci ricordano molto i concetti espressi da T. Gordon sulla
tematica del potere e dell’influenza in base ai quali esisterebbero due tipi di potere, uno basato
sull’autorità e sulla differenza di potere tra adulto e bambino e l’altra basata sull’autenticità della
relazione e sulla rinuncia al potere, concezione in base alla quale Gordon conclude che se si vuole
avere una reale influenza sulla relazione occorre rinunciare al potere.
96
Due casi clinici 97
97
98 Due casi clinici
98
Due casi clinici 99
99
100 Due casi clinici
Indagine testistica
Protocollo D.S.A.
Approfondimento testistico
Colloquio clinico
Test del disegno
Scale SDAI – SDAG – SDAB positive e correlate
TEST DELLE CAMPANELLE - 3 ds
100
Due casi clinici 101
101
102 Due casi clinici
102
Due casi clinici 103
Conclusioni
103
104 Conclusioni
104
Due casi clinici 105
Bibliografia
105
106 Bibliografia
Letture consigliate
Software
106
Due casi clinici 107
Allegati
107
108 Allegati
108
Allegati 109
109
AREE SCIENTIFICO–DISCIPLINARI
www.aracneeditrice.it
Finito di stampare nel mese di marzo del 2006
dalla tipografia « Braille Gamma S.r.l. » di Santa Rufina di Cittaducale (Ri)
per conto della « Aracne editrice S.r.l. » di Roma