Musei del Castello Sforzesco / 1956-1963 / BBPR Musei del Castello Sforzesco / 1956-1963 / BBPR
piazza Castello, Milano
Seguono una serie di spazi in cui sono Palazzo Rosso e Palazzo Bianco a Genova, allestite situazioni assai scenografiche: nella dove Albini applica una programmatica Il progetto di restauro e sistemazione rompere con la tradizione collezionistica e Cappella Ducale si assiste al colloquio tra neutralità nei confronti delle opere, i BBPR della collezione dei Musei del Castello classificatoria della museografia. I BBPR una scultura orante e una Madonna; nella realizzano una macchina espositiva in Sforzesco, condotta con l’apporto del intervengono nel Castello restaurando il «Cappelletta» un Cristo ligneo è sostenuto cui l’allestimento e l’oggetto d’arte sono prof. Costantino Baroni, occupa un posto piano terra – già convertito da architettura da una crociera che taglia tutto lo spazio legati indissolubilmente, facendo entrare di primaria importanza nelle cronache militare a monumento civile dal Beltrami da parte a parte; nella Sala delle Asse si in risonanza le opere, l’allestimento, dell’architettura italiana affiancandosi ad – e ricostruendo quasi completamente il trova uno steccato labirintico, mentre l’architettura e il restauro. Nel presentare altri celebri allestimenti, tutti accomunati primo piano, gravemente danneggiato dalla nella Sala delle Armi l’ambientazione è il loro lavoro sulle pagine di Casabella da un lato dalla necessità di piegare alle guerra. Nella prima sala il grande portale quasi metafisica. Al termine del piano i progettisti dichiarano che questo esigenze espositive gli spazi interni grandi della Pusterla dei Fabbri, un frammento di terra il climax è raggiunto con la Pietà museo, più di altri, dovrà svolgere «una edifici storici e dall’altro dalla volontà di città trasportato in un interno, introduce Rondanini: dato il valore straordinario funzione didattica popolaresca facilmente mettere a frutto l’esperienza accumulata a una sequenza di ambienti il cui fuoco dell’opera, a fronte di una collezione del accessibile alle masse, alla loro spontanea con gli allestimenti temporanei per è la statua equestre di Bernabò Visconti. museo frammentaria e non sempre di alto emotività, al loro bisogno di espressioni livello, i progettisti avvertono la necessità spettacolari, fantasiose e grandiose» VISTA DI UNA STANZA DELL’ALLESTIMENTO CON LA VISTA DELL’ALLESTIMENTO DELLA PIETÀ RONDANINI SCALA MISTILINEA (FOTO DI ENRICO TOGNI) (FOTO DI ENRICO TOGNI) di ritagliare una porzione di spazio che isoli utilizzando un linguaggio che, tuttavia, non la scultura dall’architettura con due quinte scivola mai «nel banale o nel retorico o semicircolari composte da blocchi di pietra addirittura nel demagogico». sovrapposti. A questo spazio raccolto si I BBPR si offrono così a una serrata viene introdotti per gradi, discendendo una polemica, accusati, in base all’assunzione scala mistilinea che impone al visitatore idealistica che «l’opera d’arte deve parlare un incedere più lento e al tempo stesso da sé», di essere «registi invadenti», fa ruotare lo spazio preparando alla secondo la definizione di Antonio Cederna. visione finale dell’opera michelangiolesca. Questa «ansia comunicativa», invece, deve Rispetto al piano terra il livello superiore essere letta, sulla scorta di quanto afferma (dove si trovano le collezioni di costumi, Manfredo Tafuri, come un’assunzione di di strumenti musicali, di ceramiche, la responsabilità del ruolo dell’architetto pinacoteca e la sala degli arazzi) ha un che intende risolvere il problema di far linguaggio più sobrio e funzionale. Tutto rivivere una memoria privata, quella il museo ruota attorno al Cortile della dell’intellettuale depositario della Rocchetta, oggetto di una sistemazione conoscenza, nella memoria collettiva della terminata nel 1962. cittadinanza. Se la stagione degli allestimenti PAOLO BRAMBILLA museali del dopoguerra si era aperta con