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Esercitazione: sistemazione a gradinata di un tratto di torrente montano

In un torrente montano è in atto un fenomeno erosivo che provoca un abbassamento del


fondo in un tratto che ha una lunghezza di 200 m ed una pendenza media i = 8%. L’abbassamento
del fondo sta provocando un dissesto sul versante per erosione al piede, mettendo in pericolo una
serie di abitazioni ed una strada. La sezione del torrente per tutto il tratto è schematizzabile, in
media, con una forma trapezia con larghezza di cunetta B = 6 m, scarpa destra Sd =1,5 e scarpa
sinistra Ss =1.
La granulometria del fondo alveo è definita dalla curva rappresentata in fig. 1:

Curva granulometrica

100

90
80
Percentuale passante

70
60

50
40

30

20

10

0
100 10 1 0 0 0
Diametro (cm)

Si vuole controllare l’erosione del fondo mediante una sistemazione a gradinata. In base ad una
indagine statistica la portata di riferimento, con tempo di ritorno T=50 anni è di 50 m3s-1. Il corso
d’acqua è inciso in un terreno ghiaioso con presenza di sabbia e limo; il peso specifico γs è 2.500
kg/m3. E’ possibile ipotizzare un indice di scabrezza di Strickler Ks =di 20 m0,33s-1 .

Determinare la pendenza di compensazione, facendo riferimento al diametro passante al 50%.


Dimensionare un sistema di briglie di consolidamento, verificando l’erosione al piede.
Le briglie saranno realizzate in calcestruzzo non armato la cui tensione massima ammissibile a
compressione si assume uguale a 450 N/cm2; il carico di rottura a trazione di 100 N/cm2.
Le caratteristiche del terreno limitano il carico di sicurezza a 40 N/cm2.
Soluzione proposta

1 - Determinazione delle caratteristiche della corrente in condizioni di progetto.

Si calcolano le caratteristiche idrauliche della corrente in condizione di moto uniforme in


corrispondenza della portata di progetto Q = 50 m3/s.
Le scale idrauliche da utilizzare sono le seguenti:

(1) A = [B + (S d + S s )h]h

(2) (
P = B + h 1 + S d2 + 1 + S s2 )
(3) Bs = B + h(S d + S s )

A
(4) R=
P

Ove A è’ l’area bagnata, P il perimetro bagnato, Bs la larghezza superficiale e R il raggio idraulico.


Si aggiunge la scala di moto uniforme:

(5) Q = K s AR 3 i 0,5

con i pendenza del fondo.


Si ottengono i seguenti valori:

h (m) A(m2) P(m) R(m) Bs(m) A/Bs V(m/s) Q (m3/s) Fr θ


1.23 9.270 9.956 0.931 9.075 1.022 5.394 50.000 1.704 0.276

L’indice di Shields θ = Ri/(∆d50), con ∆ = (γs - γ)/γ, ove γ è il peso specifico del liquido, è
nettamente superiore al valore limite 0,057 ed è quindi confermata l’erosione del fondo per
l’elemento di dimensione d50 =0,18 m, ricavato dalla curva granulometric,a e per tutti quelli di
diametro inferiore.
La corrente è veloce.

2 - Calcolo della pendenza di compensazione

La pendenza di compensazione ic viene calcolata risolvendo il sistema costituito dalle due


equazioni:

Ric
θ= = 0,05 limite di stabilità dell’elemento di dimensione d50;
∆d 50
2

Q p = K s AR 3 ic0,5 moto uniforme con la nuova pendenza (Qp è la portata di progetto).

Le incognite sono ic e h; la nuova condizione cinematica della corrente è :

h (m) A (m2) Bs(m) A/Bs P(m) R(m) Q(m3/s) Fr teta


2.27 20.090 11.681 1.720 13.311 1.509 50.001 0.606 0.050
per un valore di ic = 0,009. La pendenza si è ridotta di un ordine di grandezza e la corrente è
diventata lenta.

3 - Calcolo dell’interramento, del numero di briglie e della loro dimensione.

L’interramento totale ∆Z prodotto dalla sistemazione a gradinata si ricava dalla relazione


∆Z =L(i-ic) e risulta pari a 14,21 m. Si propone la realizzazione di tre briglie uguali di altezza Z = 5
m per un interramento complessivo di 15 m. La distanza fra due briglie successive sarà Lb = 200/3
pari a circa 67 m.

4 – Dimensionamento idraulico della cunetta

La larghezza della briglia al coronamento si ricava dalla (3) per h=Z=5 m ed è pari a 18,5 m.
Dimensioniamo una cunetta di forma trapezia con base Lc = 10 m e scarpa S=1.
Ipotizziamo che la corrente passi attraverso la cunetta in condizione critiche e che il fenomeno sia
non dissipativo (E=h+αV2/2g =costante).
Calcoliamo k sulla cunetta; in condizioni di energia minima (dE/dh =0) deve essere:

A 3 αQ 2
=
Bs g

Da questa equazione (con α=1) si ricava k=1,305 m, V=3,38 m/s, E = 1,89 m (misurati dalla base
della cunetta).
Imponendo l’uguaglianza dell’energia tra monte e valle si ottiene:

a) in presenza di interramento (a regime) con larghezza di base dell’alveo pari a 18,5 m e


tirante pari a h:

h(m) A(m2) Bs(m) V(m/s) E(m) FR


1.799 37.331 22.998 1.339 1.891 0.336

b) senza interramento, con larghezza di base dell’alveo di 8 m e tirante h pari a h’ +Z:

h’(m) A(m2) Bs(m) V(m/s) E(m) FR


1.878 100.400 23.195 0.498 1.891 0.076

L’altezza della cunetta si assume uguale ad h a regime (1,8 m); si osserva che la corrente è
comunque lenta ed è quindi corretto assumere altezza critica sulla cunetta.

La cunetta avrà le seguenti dimensioni:


- base minore Lc = 10 m;
- altezza h = 1,8 m;
- base maggiore Bm = 13,6 m.

5. Determinazione delle condizioni della corrente a valle della briglia e dimensionamento


contro briglia.

A valle della briglia si produrrà un tratto di corrente veloce, che diventerà lenta attraverso un
risalto, se è presente a valle un’altra briglia che riduce la pendenza originale al valore della
pendenza di compensazione (fig. 1) . In caso contrario la corrente può restare veloce: dipende dalla
pendenza del tratto a valle.
Ipotizzando che la nostra briglia non sia l’ultima della sistemazione (cioè quella più a valle) e che
quindi si realizzi un risalto.
Il posizionamento del risalto può essere fatto in più modi, o con metodi empirici, come quello
proposto da Rand, o utilizzando le equazioni dell’idraulica (continuità, bilancio dell’energia,
equazione globale dell’equilibrio dinamico).

Fig. 1: schema di risalto a valle della briglia e controbriglia

Nel primo caso si fa riferimento agli studi effettuati da Rand per il dimensionamento della vasca di
dissipazione a valle dello sfioratore a salto dritto (fig. 2).

Fig. 1: schema di risalto a valle della briglia e controbriglia

Fig. 2: schema dello sfioratore a salto dritto

In base ai risultati di misure sperimentali Rand propose, per la determinazione della


grandezze hp, Ld, h1 e h2 (queste ultime sono le altezze coniugate nel risalto, che è libero) alcune
relazioni empiriche ricavate dai risultati di prove di laboratorio. Le grandezze citate sono funzione
di un parametro adimensionale, che Rand chiama drop number D, dato dal cubo del rapporto tra
l’altezza critica sulla soglia k e l’altezza della soglia Z: D=(k/Z)3.
Le relazioni proposte sono le seguenti:

L d = 4,3 × Z × D 0, 27
h1 = 0,54 × Z × D 0, 425
h2 = 1,66 × Z × D 0, 27
Per una briglia con altezza Z = 5 m e con k= 1,305 m (corrispondente al passaggio della portata di
progetto attraverso la cunetta prima dimensionata) si ottiene:

D 0,018
Ld 7,244
h1 0,487
h2 2,797

Ricordiamo che le relazioni utilizzate sono state ricavate considerando uno sfioratore a
salto di larghezza uguale a quello del canale (di sezione rettangolare) e quindi sono tanto più vere
quanto più è ridotta la contrazione (cioè, nel nostro caso, quanto maggiore è la larghezza della
cunetta) e quanto più la forma della sezione è simile a quella rettangolare.

Una valutazione della profondità massima t (m) dello scavo, del tutto indicativa,
perché ogni briglia costituisce un caso a sé, può essere ricavata con la formula di Schoklitsch :

y 0,2 q 0,57
t = 4,75 × 0,32
− hv
d 90

ove y (m) è il dislivello tra i peli liberi a monte e a valle della briglia (dopo il gorgo), hv (m) è il
tirante in questa sezione, q è la portata specifica (m2s-1) sulla cunetta e d90 (mm) è la dimensione
della maglia del vaglio che trattiene il 10% (in peso) del materiale di cui è costituito il fondo del
torrente a valle della briglia. Nel nostro caso si ottiene:

Schoklitsch
hm 6,800
hv 0,487
y 6,312
q 2,410
t 1,065

La massima profondità di erosione al piede sarà di 1,065 m.


La contro briglia verrà posizionata ad una distanza pari a Ld + 3(h2-h1) che corrisponde a
10,35 m.
Se si utilizzano le equazioni dell’idraulica, considerando la portata costante lungo l’alveo
(equazione di continuità) si può, in prima approssimazione ipotizzare che tra la sezione della
cunetta, dove si realizza l’altezza critica k,e la sezione dove si realizza l’altezza h1 di corrente
veloce coniugata nel risalto, l’energia si mantenga costante.
L’energia rispetto alla base della briglia è H = E(k) +Z = 6,89 m. Trascurando
l’abbassamento del fondo e imponendo che la corrente sia veloce con pari energia si ottiene:

hveloce 0,662
A (m2) 4,523
V (m/s) 11,054
H (m) 6,891
Bs (m) 7,656
Fr 4,592
In questo caso la verifica dell’erosione al piede, fatta sempre con la formula di Schoklitsch dà
risultati un po’ diversi:
Schoklitsch
hm 6.800
hv 0,662
y 6,137
q 2,410
t 0,881

In questo caso la profondità di massimo scavo è inferiore a quella prima calcolata ed è


uguale a 0,881 m.
Si calcola poi la spinta totale della corrente in corrispondenza della sezione con tirante h1.
La spinta totale è data dalla relazione:

Q2
Σ = γhG A + βρ
A

ove hG è l’affondamento del baricentro della sezione sotto il pelo libero e ρ è la densità del liquido.

Dividendo tutto per ρ e ipotizzando β=1 si ottiene:

Σ Q2
Σ' = = ghG A +
ρ A

Per la sezione coniugata in corrente veloce si ottiene Σ’ = 566,826. Imponendo l’uguaglianza della
spinta totale si ottiene l’altezza h2 di corrente lenta coniugata nel risalto di 3,38 m a cui corrisponde
un numero di Frode di 0,298. Riferendoci alla Fig. 2 la distanza x1 viene calcolata considerando la
velocità media della corrente sulla cunetta in corrispondenza della portata di progetto dopo pari a
3,38 ms-1 e l’altezza della briglia di 5 m con la relazione:

2Z
x1 = V
g
ottenendo il valore di 3,42 m.
La distanza a cui posizionare la contro briglia sarà uguale a x1 + 3(h2-h1) che corrisponde a 11,6 m.
Confrontando questo risultato con quello ottenuto col metodo di Rand si può pensare di porre la
contro briglia alla distanza di 11 m dalla briglia.
Per definire l’altezza della contro briglia è necessario riconsiderare il passaggio della portata sulla
cunetta della contro briglia medesima. Questa non può avere le stesse dimensioni di quella della
briglia, perché la controbriglia è realizzata in corrispondenza di un tratto di alveo non interrato e
quindi con larghezza di base di 6 m.
Si ipotizza allora, in prima battuta, di realizzare una vera e propria vasca di dissipazione al piede
della briglia, con sezione rettangolare larga 8 m.
Si ricalcola, con il bilancio energetico tra monte (cunetta briglia) e valle (inizio vasca dissipazione)
l’altezza di corrente veloce h1, che risulta essere di 0,56 m con un numero di Froude di 4,75. La
spinta totale di corrente veloce Σ/ρ diventa 569,53 a cui corrisponde un’altezza di corrente lenta
coniugata nel risalto h2 di 3,809 m con numero di Froude 0,268. La distanza della controbriglia,
posta ancora uguale a x1 + 3(h2-h1), diventa 12,86 ~13 m.
Ipotizzando che la cunetta della controbriglia abbia sezione rettangolare larga 8 m si ottiene
un’altezza critica sulla soglia di 1,585 m a cui corrisponde un tirante h a monte (a pari energia) di
1,609 m. L’altezza della contro briglia sarà Zcb = h2 – h = 2,20 m.

6. Dimensionamento statico della briglia

La briglia sarà una struttura a gravità realizzata in calcestruzzo non armato. Usiamo il
metodo diretto di Zoli per il dimensionamento. Esso si basa sull’imposizione dell’equilibrio alla
rotazione della struttura attorno alla linea coincidente con la l’intersezione del piede di valle con la
fondazione, a cui la briglia si suppone semplicemente appoggiata. Si fa riferimento ad un concio di
un m di larghezza di forma trapezia con base minore di lunghezza s, altezza Z e base maggiore
uguale a B = a + s + b, essendo a e b le sporgenze dei due paramenti di monte e valle e si impone un
coefficiente di sicurezza G =1,5: Ms = GMr ove Ms e Mr sono rispettivamente i momenti
stabilizzante e ribaltante dovuti allo stato di sollecitazione presente sulla struttura.
E’ provato che lo stato massimo di sollecitazione è quello corrispondente al non
interramento con tirante sulla cunetta uguale a quello prodotto dal passaggio della piena di progetto.
Lo schema idraulico è rappresentato in Fig. 3.

Fig. 3: sollecitazione massima sulla cunetta.

Il metodo di Zoli consente il calcolo di a, una volta assegnati i valori di s e con b =0. Questo
fatto comporta un aumento dell’aggetto a monte (cioè di a), ma ci garantisce che il paramento di
valle non sarà mai colpito dal materiale solido trasportato dalla corrente. Inoltre Zoli ipotizza nulla
la sottospinta dovuta alla presenza di acqua causata dal moto di filtrazione.
Per il valore di s usiamo la relazione proposta da Zoli : s = 0,7 +0,2Z che ci dà un valore di
1,2 m.
Il metodo di Zoli per il calcolo di a si basa sulla soluzione dell’equazione: C1 a2 + C2 a = C3
ricavata dall’imposizione della condizione Ms = GMr ove i coefficienti C1, C2 e C3 sono definiti
dalle seguenti relazioni:

γm
C1 = 2 + 3h +
γ
 γ 
C2 = 3 1 + 2h + m  (s + b)
 γ 
 γ  2 γm
C3 = G (1 + 3h) -  h + m  (3s + 6sb) - 2 b2
 γ  γ
con a=a/Z, h = h/Z, s = s/Z e b = b/Z.
Assumiamo che i pesi specifici del calcestruzzo γm e dell’acqua γ siano rispettivamente 2.300 e
1.000 kg/m3. Si ricava a = 0,48 e a = 2,42 m. La base B diventa uguale a 3,62 m. E’ necessario a
questo punto effettuare la verifica alla traslazione ed allo stato di tensione interna. Con le
dimensioni ricavate lo stato di sollecitazione risulta quello rappresentato in tabella ove le forze sono
quelle rappresentate in Fig. 3 e sono espresse in kg:

Sigla Forza braccio Mom.


S02 8.995,00 2,50 22.487,50
S01 12.500,00 1,67 20.833,33
Sv1 4.352,00 2,41 10.486,42
Sv2 6.047,81 2,81 17.010,97
P1 13.909,96 2,01 27.908,59
P2 13.800,00 0,60 8.280,00
P3 0,00 0,00 0,00
Sv3 2.158,80 0,60 1.295,28
Sv4 0,00 0,67 0,00

Se si calcola il rapporto tra Ms e Mr si ottiene:

Mr Ms Ms/Mr
43.320,833 64.981,250 1,500

Verifica alla traslazione

Dovrà essere fN/O = ks con f coefficiente d’attrito, N risultante delle forze verticai, O risultante
delle forze orizzontali e ks coefficiente di sicurezza almeno uguale a 1,3. si ottiene:

N O fN/O
40.268,57 21.495,00 1,42

Verifica del massimo stato di tensione interno

La sezione più sollecitata è quella di base. Lo stato di sollecitazione è di


tensioflessione: i valori dello sforzo in corrispondenza dei due paramenti di monte e di valle sono
dati dalle relazioni:

N  6e 
σm = 1 − 
B B
N  6e 
σv = 1 + 
B B

L’eccentricità e è data da B/2 – u ove u è la distanza tra il punto di intersezione della retta di
applicazione della forza risultante e il piede del paramento di valle. La u può essere ricavata dalla
relazione di equilibrio alla rotazione attorno a B:
N×u = Ms - Mr
Si ricavano i seguenti valori per lo sforzo massimo di trazione e compressione

u e
0,538 1,272
Verifica sollecitazione al piede
Sv(kg/m2) Sm(kg/m2)
34.584,160 12.330,942
soll. Max soll traz.
33,927 -12,097
2
N/cm N/cm2

I valori massimi trovati sono inferiori a quelli massimi ammissibili: la stabilità della struttura è
verificata.

Dimensionamento e verifica della fondazione

Ipotizziamo per la fondazione uno spessore zf almeno uguale a 0,3(Z + h) come suggerito
dalla pratica. Nel nostro caso si ottiene zf = 2,04 m che arrotondiamo a 2 m. La larghezza della base
della briglia e B = 3,62 m. Aggiungiamo per la fondazione una sporgenza di 1 m verso monte e di
0,5 m verso valle. Otteniamo una largezza Bf = 5,12 m. Il peso della fondazione in (solo)
calcestruzzo (considerando sempre un concio di larghezza 1 m) è di 23.548 kg a cui si aggiunge la
risultante N delle forze verticali agenti sulla briglia pari a 40.268 kg per complessivi 63.816 kg. La
larghezza della base è 5,12 m; lo sforzo sul terreno corrisponde a 12,23 N/cm2, nettamente inferiori
alla portanza del terreno: la struttura è stabile sulla fondazione.

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