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Sommario
PER INIZIARE..................................................................................................................... 4
UN PO’ DI STORIA........................................................................................................... 5
In Cina ............................................................................................... 6
In Egitto............................................................................................. 6
In Grecia ............................................................................................ 7
Roma................................................................................................. 7
Israele ............................................................................................... 8
Arabia................................................................................................ 8
Europa............................................................................................... 8
OLI ESSENZIALI DI GRADO TERAPEUTICO .......................................................... 11
UN TESORO DALLE PIANTE....................................................................................... 13
TECNICHE DI ESTRAZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI ........................................... 15
Distillazione in corrente di vapore ................................................... 15
Spremitura a freddo ........................................................................ 15
Estrazione con alcool ...................................................................... 15
Estrazione con anidride carbonica................................................... 15
Assoluti ........................................................................................... 15
Estrazione con solventi ................................................................... 16
COSTITUZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI ................................................................. 17
Terpeni ............................................................................................ 17
Alcoli ............................................................................................... 18
Esteri ............................................................................................... 18
Aldeidi ............................................................................................. 19
Chetoni ........................................................................................... 19
Fenoli .............................................................................................. 19
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Ossidi .............................................................................................. 19
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Oli Essenziali
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Oli Essenziali
PER INIZIARE
Tanto per cominciare, quelli che chiamiamo oli essenziali, non sono oli,
almeno non lo sono nel senso in cui normalmente tale termine è usato.
Con la parola “olio” si intende in maniera generica una sostanza di varia
composizione chimica, liquida a temperatura ordinaria, dotata di untuo-
sità, di densità minore dell'acqua e di relativa immiscibilità con la stessa.
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Oli Essenziali
Madre Natura non fa nulla di inutile, perciò gli oli essenziali hanno spe-
cifiche funzioni e procurano notevoli benefici alla pianta:
• proteggono, le sue superfici esposte, dai
raggi solari intensi come anche da tem-
perature molto fredde;
• attirano gli insetti impollinatori;
• rimarginano e minimizzano i danni pro-
curati dagli erbivori o da altre cause
meccaniche;
• hanno funzione di repellente per gli insetti nocivi;
• sostengono il benessere della pianta in condizioni di scarsità di
sostanze nutritive;
• contrastano gli attacchi portati da microbi, funghi, muffe.
UN PO’ DI STORIA
L’uomo ha cercato, fin dai tempi an-
tichi, di utilizzare queste preziose
sostanze. Forse dapprima sempli-
cemente attratto dai caratteristici
aromi delle piante, ha poi comin-
ciato a percepire che con il profumo
è l’essenza stessa della pianta che
penetra nel corpo, dando sollievo, o
freschezza, o calore, o euforia, o ri-
lassamento.
Ne è derivato il desiderio di estrarre dalle piante la loro anima profu-
mata, che si è rivelata poi utilissima sul piano terapeutico per l’uomo; gli
oli essenziali estratti dalle piante sono stati quindi utilizzati nei riti reli-
giosi, nella cosmesi, nelle pratiche funerarie, fino a divenire la medicina
più efficace nota all’umanità.
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In Cina
L’imperatore Shennong intorno al 2500 a.C. descrive gli usi medicinali
di oltre 300 piante.
In Egitto
In Egitto probabilmente gli oli veni-
vano estratti attraverso infusione
delle parti delle piante in oli vegetali
o grassi animali riscaldati. Non
erano quindi concentrati come gli oli
essenziali di oggi, ma ne sono i più
antichi antenati. Gli Egiziani non di-
stinguevano tra medicamenti e pro-
fumi, per cui utilizzavano uno stesso
olio per più scopi.
Questa confusione si verifica anche per noi quando cominciamo ad uti-
lizzare degli oli essenziali naturali e puri: cerchiamo di studiarne i bene-
fici e di utilizzarli sul piano strettamente terapeutico, ma di fatto poi
vanno a sostituire anche i profumi che normalmente si utilizzavano, dal
momento che la fragranza di un olio di elevata purezza sa di natura e
affina la sensibilità olfattiva al punto che difficilmente si continuerà ad
utilizzare profumi sintetici o contenenti costituenti chimici non naturali.
Su alcuni papiri è documentato l’utilizzo di incenso per diverse malattie.
Quando fu scoperta la tomba di Tutankhamon, i vasetti di alabastro che
all’origine contenevano oli essenziali, risultavano svuotati. La tomba
aveva subito due furti: quello dei metalli preziosi e quello degli oli, per
cui l’archeologo Howard Carter affermò che gli oli essenziali dovevano
avere a quei tempi un enorme valore, superiore a quello che potremmo
immaginare.
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In Grecia
È qui, precisamente sull’isola di Creta, intorno al 1800 a.C., che avviene
per la prima volta la distillazione a vapore delle piante per estrarre le
sostanze aromatiche. L’alambicco era di terracotta. Teofrasto parla del
potere medicamentoso dei profumi. Ippocrate utilizzò le piante aromati-
che per fumigazioni nella città di Atene per combattere la peste. Egli era
anche un estimatore del bagno aromatico e del massaggio profumato
quotidiano per conservare la salute.
Roma
I Romani amavano tantissimo profumarsi e profumare indumenti, letti,
abitazioni. Anch’essi avevano un vero e proprio culto per il bagno e il
massaggio. I soldati portavano con sé semi di piante aromatiche du-
rante le campagne militari per goderne dei benefici anche lontano da
casa.
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Israele
L’antico popolo di Israele faceva uso di piante
aromatiche, nel Nuovo Testamento invece basti
citare il dono dei Re Magi a Gesù Bambino: oro,
incenso e mirra, per rendersi conto del notevole
valore attribuito agli oli aromatici.
Arabia
Gli Arabi facevano un enorme profitto con il commercio dell’incenso.
Una battuta rotta commerciale era proprio chiamata Terra dell’Incenso.
Agli Arabi risale, intorno al 1000 a.C. l’invenzione della distillazione
in corrente di vapore, metodo innovativo con il quale il famoso medico
Avicenna distillava oli essenziali ed acque aromatiche.
Europa
Il metodo della distillazione degli oli viene importato in Europa e gli eu-
ropei impararono a distillare gli oli e li utilizzarono nei profumi. Quando
si diffuse la peste nera si riprese l’abitudine delle antiche fumigazioni
ma soprattutto si notò nel tempo che i profumieri e le persone che ma-
neggiavano sostanze aromatiche ed oli essenziali erano praticamente
immuni dalla peste.
Dopo un periodo di disuso, gli oli essenziali rientrano sulla scena nel
1800, quando vengono apprezzati soprattutto per le loro profumazioni e
largamente utilizzati dall’industria saponiera e cosmetica. Alcuni impor-
tanti ricercatori, però, diedero una nuova svolta all’uso degli oli, fondan-
done in maniera scientifica l’utilizzo terapeutico.
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CONCLUSIONI
È stato dunque un lungo percorso quello che ha portato l’umanità ad
appropriarsi di questo incredibile rimedio alle più svariate problemati-
che, messo a disposizione dalla natura nelle diverse specie del mondo
vegetale. Resta da chiedersi se le essenze erano lì per l’uomo o se ca-
sualmente l’essere umano le ha incontrate, estratte, utilizzate, com-
prese nelle loro grandissime potenzialità e fatte diventare parte della
propria vita e facilitatrici del proprio benessere.
La natura di fatto ha invitato l’uomo da sempre a godere dei suoi pro-
fumi, attirandolo con le sue piste aromatiche, rapendolo con la piacevo-
lezza di taluni aromi. A livello intuitivo gli uomini hanno iniziato a mesco-
lare parti delle piante ai propri cibi, a fare infusi di foglie e fiori per cattu-
rarne i colori ed i profumi, a praticare fumigazioni, ad inventare metodi
per rubare gli aromi alle piante ed utilizzarli nelle profumazioni di am-
bienti, tessuti, del proprio corpo.
Resta comunque il fatto che oggi, proprio quando la farmacologia
chimica è messa a dura prova dall’offensiva di nuovi batteri e ma-
lattie resistenti ai farmaci tradizionali, si stanno riscoprendo in una
nuova chiave di utilizzo queste sostanze meravigliose che permet-
tono di promuovere il benessere e rinforzare la salute dell’uomo.
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Oli Essenziali
Non si può evitare di citare a questo proposito gli oli essenziali doTerra,
che costituiscono un prodotto senza precedenti sul mercato, un prodotto
oltretutto non replicabile, dal momento che il sistema di approvvigiona-
mento e di distillazione è assolutamente rispettoso degli equilibri am-
bientali, degli ecosistemi dei luoghi di produzione, delle popolazioni pro-
duttrici, della pianta stessa, che è raccolta o coltivata nei luoghi di ori-
gine, laddove essa si sviluppa e cresce nella sua migliore espressione,
selvaggia, forte, rigogliosa.
Nelle comunità dove l’azienda in questione opera sono molte le inizia-
tive a sostegno della popolazione locale, tendenti a migliorarne lo stile
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Aldeidi
Spesso si deve loro la fragranza di un olio: hanno aromi potenti e un
effetto calmante sulle emozioni. Hanno effetti antinfettivi, antinfiamma-
tori, calmanti, antipiretici, ipotensivi. Si trovano come componenti prin-
cipali negli oli di cassia, cannella e citronella.
Chetoni
Stimolano la rigenerazione cellulare, promuovono la formazione di tes-
suti e liquefano i muchi, sono indicati quindi per contrastare asma, raf-
freddore, tosse secca, influenza e si trovano quindi negli oli general-
mente usati per il trattamento delle vie aeree superiori: issopo, rosma-
rino e salvia sclarea.
Fenoli
Sono i costituenti antibatterici, antinfettivi e antisettici più potenti del re-
gno vegetale. Sono anche molto stimolanti per il sistema nervoso e im-
munitario. Hanno proprietà antiossidanti. Sono presenti come compo-
nenti principali negli oli di basilico, betulla, cannella, chiodi di garofano,
finocchio, origano, melaleuca, menta piperita, timo e wintergreen.
Ossidi
Spesso agiscono da espettoranti e sono blandamente stimolanti. Sono
presenti nell’Eucalyptus radiata e nel rosmarino. Tra essi c’è l’eucalip-
tolo, che è anestetico, antisettico, è un potente mucolitico che scioglie il
muco originato da infezioni delle vie respiratorie.
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Uso Topico
Un metodo molto efficace è l'assunzione attraverso la pelle me-
diante massaggi, bagni, pediluvi, frizioni. La pelle, infatti, è in grado di
assorbire gli oli essenziali, perché dotati di struttura molecolare suffi-
cientemente minuta, e di immetterli in circolo attraverso una fitta rete di
capillari. Le minuscole molecole aromatiche passando attraverso i folli-
coli piliferi, entrano in circolo attraverso il sangue o tramite la linfa e il
liquido interstiziale.
Per Inalazione
L'assorbimento degli oli essenziali può avvenire anche attraverso
i polmoni, attraverso una diffusione nell’ambiente o suffumigi: una volta
inalati raggiungono i polmoni, dai quali passano ai capillari posti sotto la
loro superficie e, attraverso questi, ai vasi sanguigni maggiori, che le
distribuiscono a tutto l'organismo. E' interessante analizzare come con
gli odori entrino in gioco anche le emozioni, generate automaticamente
dal cervello, per esempio il profumo del cibo fa entrare in azione le
ghiandole salivari e i succhi gastrici, stimolando così l'appetito.
Per Ingestione
L’ingestione è il tipo di assunzione più delicata, perché pochissimi
oli possono essere presi per via orale dal momento che è davvero diffi-
cile reperire oli essenziali terapeutici, prodotti con sistemi tradizionali,
senza uso di solventi né diluenti, né di altre sostanze chimiche. É ne-
cessario tuttavia attenersi ai consigli e alle dosi suggerite dagli esperti,
partendo sempre dal principio che gli oli essenziali sono efficaci già in
dosi ridottissime, per cui una goccia è già una quantità apprezzabile e
spesso sufficiente.
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LE NOTE AROMATICHE
Nel 1800 il profumiere francese Septimus
Piesse, considerando la volatilità dell’olio
essenziale, cioè la velocità con cui eva-
pora una volta entrato in contatto con
l’aria, ebbe l’idea di classificare le profu-
mazioni degli oli essenziali in una scala
aromatica simile ad una scala musicale in
cui ogni essenza corrispondeva ad un se-
mitono. Della classificazione oggi si conservano solo i tre gruppi princi-
pali, cioè le note di testa, o alte, quelle di cuore o medie e quelle di base
o di fondo, basse. La distinzione era funzionale all’obiettivo di creare
una combinazione finale armoniosa, un profumo che contenesse al-
meno una fragranza per ogni categoria.
Le note di testa si percepiscono per prime, sono vivaci, fresche e molto
volatili. Sono adatte a chi cerca concentrazione ed in genere un’azione
stimolante immediata. Ne sono un esempio l’arancio dolce o amaro, il
bergamotto, il cardamomo, la citronella, lemongrass, limone, manda-
rino, petitgrain, pompelmo (la nota più alta o acuta fra tutte), l’eucalipto
e la menta.
Le note di cuore o di centro sono intense, calde, armonizzanti ed hanno
aromi vellutati e floreali. Sono mediamente volatili, persistono fino a 4
ore. Sono le note più potenti di un profumo, quelle che ne costituiscono
la scia e che meglio lo caratterizzano. Hanno un’azione riequilibrante e
armonizzante a livello emozionale. Tra essi la camomilla romana e la
camomilla blu, il finocchio, il gelsomino, il geranio, la lavanda, la me-
lissa, il neroli, la rosa, il rosmarino, la salvia, l’ylang-ylang
Le note di base corrispondono ad oli essenziali potenti, calmanti, bal-
samici, regolatori e stabilizzanti. Sono quelli che perdurano maggior-
mente ma non sono immediatamente percepibili. Hanno un aroma forte
e penetrante e sono poco volatili, persistendo anche per 24 ore. Sono
aromi muschiati, orientali, ambrati, legnosi. Tra essi il basilico, la betulla,
la cannella, il legno di cedro, i chiodi di garofano, il cipresso, l’elicriso, il
ginepro, l’incenso, la maggiorana, la mirra, l’origano, il patchouli, il pepe
nero, il tea tree, il timo, il vetiver (la nota più bassa) e lo zenzero.
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noi sopita che è fondamentale, e che ci permetterà di vivere una vita più
piena, consapevole e ricca.
Recuperare la percezione olfattiva è una rivoluzione, che porta ad una
presa di consapevolezza di sè e del mondo circostante, sviluppa la ca-
pacità di scelta, e nutre profondamente la parte più viva e vitale di noi,
perchè utilizzando solo oli essenziali naturali e puri, attingiamo all’ener-
gia primordiale delle piante, degli alberi, e del regno vegetale.
Attraverso le essenze aromatiche, possiamo incontrare il rilassamento,
ma contribuiscono anche a creare la sensazione di casa, ci sentiamo
protetti, associamo agli odori sensazioni piacevoli.
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I TEST
Valutazione sensoriale
Alcuni esperti sono già in grado di stabilire, senza macchinari, se l’olio
essenziale distillato sia nella norma e se abbia le caratteristiche richie-
ste. Il loro olfatto è allenato e riesce ad individuare scostamenti dalla
norma nell’aroma, nella consistenza e nel colore dell’olio. I valutatori
esperti allenano i sensi ed in particolare l’olfatto per individuare scosta-
menti dalla norma. Si tratta comunque sempre di una semplice valuta-
zione preliminare, che tuttavia non è in grado di rilevare la presenza di
diluenti non odorosi, per cui si passa all’analisi chimica e fisica.
Analisi fisica
Le proprietà fisiche valutate nell’esame degli oli essenziali sono: la den-
sità relativa, l’indice di rifrazione e il potere rotatorio. Esaminando questi
aspetti si può valutare la presenza di adulteranti non odorosi e l’effettiva
qualità dell’olio. Esiste ovviamente una scaletta di valori accettabili, trat-
tandosi di sostanze prodotte dalle piante, per cui ad esempio, la densità
dell’olio essenziale di una stessa pianta può variare anche semplice-
mente se estratto dalle foglie apicali o situate alla base della pianta
stessa. La potenza rotatoria, ad esempio, può variare negli agrumi a
seconda della maturità dei frutti.
La densità
La densità di un olio essenziale si misura tenendo conto della densità
dell’acqua ad una certa temperatura e valutando la differenza con la
densità dell’olio esaminato. Gli oli sono solitamente meno densi dell’ac-
qua e galleggiano. Alcuni però, come quello di chiodi di garofano, pos-
sono essere più densi dell’acqua.
L’indice di rifrazione
È un altro degli aspetti esaminati fra le caratteristiche degli oli essenziali
ed indica la misura della velocità della luce in un determinato mezzo. Il
fenomeno della rifrazione è quello in base al quale vediamo come spez-
zato un oggetto in parte immerso in acqua ed è dovuto alla diversa ve-
locità della luce nell’acqua e nell’aria. Per misurare l’indice di rifrazione
di un olio essenziale si utilizza uno strumento chiamato rifrattometro.
Per misurare la purezza di un olio essenziale si può paragonare l’indice
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Analisi chimica
Analizzare chimicamente un olio essenziale vuol dire osservare in det-
taglio tutte le componenti che in esso sono presenti. Il consiglio è acqui-
stare oli essenziali esclusivamente da produttori che richiedono prove
di laboratorio all’avanguardia su tutti gli oli prodotti.
Gascromatografia-spettometria di massa (GC-MS)
È la tecnica più usata per analizzare la composizione chimica degli oli
essenziali.
Nella prima fase, detta appunto gascromatografia, si inietta un cam-
pione di olio essenziale in una colonna riscaldata in cui ne avviene la
vaporizzazione. I componenti si separano in base alla loro volatilità, cioè
alla loro maggiore o minore tendenza ad evaporare. Così i vari compo-
nenti possono essere esaminati separatamente con uno strumento
chiamato spettrometria di massa e del campione originario si saprà la
massa totale e la massa e la quantità dei singoli componenti.
Scomporre un campione di olio essenziale nei suoi componenti e quan-
tificare il contenuto di ogni componente, permette di valutare la qualità
dell’olio essenziale. Anche oli essenziali puri possono essere scartati se
le percentuali di costituenti chimici non lo rendono idoneo all’uso tera-
peutico.
Inoltre la GC-MS può rilevare la presenza di adulteranti, in particolare
quelli non volatili, come i metalli pesanti.
Spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIS)
Utilizzando modalità diverse dalla GC-MS ma perseguendo in pratica gli
stessi obiettivi, tale esame è utilizzato di solito per confermare gli esiti
della GC-MS. Tuttavia la FTIS può individuare le diverse molecole chi-
rali.
Un campione di olio essenziale viene irradiato da raggi infrarossi e se
ne rileva il tipo di assorbimento, che è molto specifico per le diverse
sostanze, una vera e propria impronta digitale. Dopo che il rilevatore ha
fornito la sua lettura, il computer esegue un calcolo matematico, chia-
mato “trasformata di Fourier”, che elabora i dati ricevuti in uno spettro
leggibile. Sono così rilevabili con precisione le componenti della so-
stanza esaminata.
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Conoscere i diversi test a cui possono essere sottoposti gli oli essen-
ziali, ti aiuterà ad acquistare gli oli migliori, evitando di usare sostanze
adulterate o poco efficaci. Chiedi sempre a quali test vengono sottoposti
gli oli che ti vengono proposti per sentirti garantito nei tuoi acquisti. Que-
sto è importante soprattutto se hai compreso l’enorme risorsa che que-
ste sostanze nobili e naturali costituiscono e se vuoi iniziare a farne uso
per rafforzare e salvaguardare il tuo benessere.
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