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Parole chiave per la tesi: impegno (reciproco), chiarezza, probabile uso dell’inglese, tempi (a
seconda della situazione, da 6 mesi a un anno, io ce ne ho messi 2), onestà (attenzione al plagio).
Cos’è la tesi? Letteralmente, la parola ‘tesi’ fa riferimento a una ‘ipotesi’: quindi è una ipotesi di
lavoro, o una domanda, da cui si parte, e da elaborare (più che rispondere o risolvere) attraverso
un lavoro di ricerca. (es. cosa ha generato il thatcherismo, condizioni in cui si afferma?, o esempio
di Solombrino) La scrittura è basata quindi su una ricerca di tipo sistematico, e non semplicemente
riassuntiva o descrittiva (saggio accademico e non blog). E’ la domanda che deve guidare la ricerca
e focalizzare lo studio.
Come si parte? Si identifica un’area di ricerca che vi interessa, e quindi il/la docente. Poi si cerca di
pensare a una domanda e/o a un progetto specifico, cioè un progetto che possa essere realizzato
realisticamente e dignitosamente nel tempo a disposizione (evitare scopi troppo ampi). Questa
definizione della domanda e del progetto si può fare insieme alla relatrice (scelta del titolo e
dell’approccio da utilizzare).
Di solito, dopo il primo colloquio di approccio, io faccio scrivere una specie di proposta di tesi, da
inviarmi con:
titolo e argomento
perché è importante (riferimenti a teorie e ricerche preesistenti)
motivo della scelta
domanda/progetto di ricerca
approccio
eventuali problemi da anticipare
almeno 4 testi o 8 articoli di bibliografia iniziale
Domande utili per cominciare il lavoro e scrivere la propria proposta di tesi:
- Qual è lo scopo/argomento della ricerca?
- Perché è interessante o importante?
- Cosa è stato detto/fatto in questo campo di studi finora?
- Come sono collegate le diverse prospettive sull’argomento? Quali interpretazioni si
possono dare di tali prospettive e delle loro connessioni o differenze?
- C’è qualcosa di mancante o problematico negli studi fatti finora, e perché è importante
aggiungerlo o discuterlo? Come si intende farlo?
RICORDIAMOCI: esistono tesi compilative e tesi di ricerca (leggere Eco p. 12 e 13). Lo scopo della
tesi è dimostrare competenza e familiarità con la letteratura del campo e le teorie più importanti.
Alcune caratteristiche della tesi: l’argomentazione di una tesi si divide in capitoli, abbiamo quindi
fin dall’inizio un indice della tesi, elemento importantissimo, che evidenzia i punti principali
dell’argomentazione. All’inizio l’indice è provvisorio, ma serve come mappa per orientarsi.
Come si costruisce?
Numero e titolo dei capitoli, breve abstract di ogni capitolo o sua divisione in paragrafi, libri di rif.
Esempio:
1. La comunità hacker
1.1 Il concetto di hack
Semplicità, competenza sofisticata, illeicità (Turkle 1984 in Jordan e Taylor
1998)
Literature review: comparazione di quello che autori diversi dicono sullo stesso argomento, una
survey sulla letteratura più rilevante, disposta in modo logico e ordinato. L’approccio deve essere
critico e non descrittivo: si può aggiungere una propria tesi alla letteratura esistente, o offrire solo
descrizione e interpretazione di quelle esistenti. Nel caso ci siano dati o esempi da discutere,
descrizione del metodo/approccio teorico che si intende utilizzare, e motivazione della scelta
(perché è il più appropriato). Elaborazione del proprio ragionamento e discussione. Il materiale
principale è quindi costituito da libri e saggi accademici da studiare, oltre che eventualmente da
documenti raccolti sul campo (dati, interviste, questionari etc,) nel caso si tratti di una domanda di
lavoro empirica. Altro materiale di ricerca possono essere film, video, opere d’arte etc.
Conclusione: ripetizione dell’argomento principale e un breve riassunto dei risultati del lavoro. In
quale modo si è contribuito al campo di studio scelto, riferimento ai problemi e limiti della propria
ricerca, e indicazione di aree per la discussione futura.
Controllare Riferimenti nel testo, note numerate a fondo pagina e senza la bibliografia. Citazioni.
Il lavoro fondamentale, senza il quale non si può cominciare a scrivere la tesi, è leggere i testi,
studiarli approfonditamente. Quello che verrà ‘giudicato’ in seduta di laurea è infatti la capacità di
usare le fonti, i testi, per sviluppare il vostro ragionamento o argomentazione. Bisogna poi usare
un linguaggio appropriato (ricordarsi che siamo in ambito accademico, e non informale).
Come si valuterà il lavoro: aspetto formale (il cosiddetto format, ordine e precisione, spazi,
margini, carattere etc). Organizzazione chiara e logica della struttura, citazioni, note e riferimenti
in modo corretto, eventuali immagini con didascalie tavole etc.
Accuratezza del linguaggio: grammatica, vocabolario, punteggiatura, registro e stile accademico
appropriato, chiarezza dell’espressione, chiarezza nell’argomentare il discorso, coesione e fluidità
nella transizione tra le parti.
Conoscenza di teorie e letteratura sull’argomento: relazione della letteratura ricercata con la
propria domanda di ricerca (i testi giusti), non solo patchwork di idee, ma giusta proporzione tra
citazioni e commenti, o anche critiche, propri. Lavoro proprio nell’usare la teoria.
Chiarezza della domanda posta.