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Il cavallo d'Estremadura di Luigi Carrer - (1801 - 1850) -

1 Si proferse alla battaglia Tacque appena, che il valente


Batte il pian d'Estremadura Col selvaggio corridor. Mosse pronto pel sentier.
Indomabile un destrier; 7 Dove appar più di sovente
Triste è il regno, e n'han paura Ai magnati parve strano L'indomabile destrier.
Duci, prenci e cavalier. Quel coraggio, e lo beffâr: 13
2 – Se non hai la striglia in mano Poco va che fiero ascolta
– Chi gli ponga freno e sella. L'arte tua non potrai far. – Un nitrito rimbombar,
Pur ch'ei sia di nostra fé, 8 E la gente in fuga volta
Sarà sposo d'Isabella, Non rispose, ma contenne Solo il lascia a battagliar.
Sarà genero del re. – La giusta ira dentro sé; 14
3 Ed attese finché ottenne Era il sole a cader presso,
Così va di terra in terra D'esser tratto innanzi al re. E il re stavasi al veron,
Proclamando un banditor; 9 Isabella avea da presso
Da sei mesi son ch'egli erra. Quivi giunto, tal ragiona; E moveale tal sermon:
Né comparve il prode ancor. Ma pria il capo si scoprì: 15
4 – È egli ver, sacra corona. Partì, sorto appena il giorno.
Di Granata e di Castiglia Ciò che intesi da più dì? Quell'ardito biscaglin;
Le contrade visitò. 10 Cade il sol, né fa ritorno,
Vide Cadice e Siviglia, Che chi ponga freno e sella Qual ne pensi sia il destin?
Tago e Duro valicò. A un destrier che terror dà, 16
5 Sarà sposo d'Isabella – E la figlia rispondea:
D'Ovïedo e di Pamplona E tuo genero sarà? – – Padre mio, non so temer;
Trascorrea le piazze invan, 11 Molto il volto promettea
E la Murcia e l'Aragona – È mio bando quel che s'ode, Dell' incognito stranier.
E il bel suolo catalan. La risposta fu del re; 17
6 Questo il premio fia del prode, – Disse appena, che di grida
Ma un oscuro di Biscaglia, Purché sia di nostra fé. – La contrada risuonò:
Ricco sol del proprio cor, 12 Riede il prode, e seco guida
Il destriero che domò.
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Una folla gli fa scorta
E festeggia il suo valor;
Ei senz'altro al re si porta
Con a mano il corridor,
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– Ecco, ei dice, freno e sella
Il destriero ebbe da me:
Mia la mano è d'Isabella,
E mio suocero tu se'.
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– Si conturba a quell'accento
Il monarca, e vorria già...
Ma un avanzo di spavento
Verecondo e mite il fa.
21
Indi parla: – Ardita inchiesta,
Biscaglin, t'ascolto far;
Il tuo stato manifesta,
Perch'io sappia a chi parlar.

pratica - 14

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