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5 VITA 25 MARZO 2011

54 reattori alimentano la terza potenza economica


altre
4
Le centrali
24 34
Quante sono
3° generaz. Tomari Nel 2009 in Giappone il 28,89%
2° generaz. dell’energia elettrica prodotta in
totale deriva da centrali
Higashidori nucleari. Prima del sisma erano
Ohma 18 le centrali nucleari in
Kashiwazaki Kariwa Rokkasho Reprocessing Plant funzione, per un totale di 54
reattori operativi (oltre 49.000
MW installati).
Shika Onagawa
Tsuruga
Fugen Fukushima Dailichi Di chi sono
Proprietarie e gestori di 51 dei
Monju 54 reattori sono 10 aziende
Fukushima Daimi aderenti alla Federazione delle
aziende elettriche giapponesi.
Ohi Gli altri tre reattori sono gestiti
Tokai / Tokai no.2 dalla privata Japan Atomic
Takahama Power Corporation.

Shimane Reattori danneggiati


Che età hanno
Centrali di 2° generaz. L’impianto più vecchio è quello
Genkai Hamaoka di Tsuruga: il reattore numero 1
Centrali di 3° generaz. fu avviato nel marzo del 1970;
pressoché coetaneo il reattore
altre numero 1 di Fukushima Daiichi,
Mihama
Sendai in smantellamento quello dove si è registrata la
prima esplosione, che ha
Ikata in costruzione iniziato la produzione nel marzo
del 1971.

Gli antinuclearisti, chi li ha visti


Fiducia nel governo e nelle centrali. Ecco perché i “no-nuke” in Giappone non hanno mai attecchito

di Antonio Sgobba da l’uso militare degli arsenali atomici, sul fronte atomico, o il WWF, più critico zionale ha un approccio scientifico al pro-
certo, ma per l’uso civile non ci sono mai verso le emissioni di CO2 provocate dal- blema: nel nostro ultimo Energy report
Le ultime proteste contro il nucleare state proteste. Le centrali giapponesi so- l’apparato industriale nipponico, che per abbiamo dimostrato che dell’energia nu-
in Giappone? Sui media internazionali no sempre state considerate le più sicure, il proliferare di centrali. «Ma negli ultimi cleare non c’è bisogno, e abbiamo invitato
quasi non se ne trova traccia. Eppure ci e i cittadini si sono sempre fidati dei loro decenni in realtà abbiamo sempre moni- a sostenere le energie alternative», spiega
sono piccoli e sparuti gruppi di attivisti governanti»», dice Paolo Maddalena, che torato i rischi del nucleare in Giappone», Maria Grazia Midulla, responsabile Clima
che battono da anni sul tema, sfidando dal 2007 racconta il Giappone nel suo spiega Rianne Teule, esperta di nucleare ed energia di WWF Italia.
un’opinione pubblica e una politica na- blog “Kami no Kuni”. di Greenpeace International. «Nel 2008 In Giappone le grandi manifestazioni
zionale da sempre a favore dell’energia Fiducia e sicurezza. Al punto che an- abbiamo manifestato contro l’impianto “No nuke” risalgono alla fine anni 70.
prodotta dall’atomo. Neanche due mesi che le maggiori associazioni ambientali- di Rokkasho, la più grande fonte di gas Erano quelle organizzate dal Soka Gakkai,
prima del disastro dell’impianto di Fuku- ste sembravano concentrare la loro at- radioattivi al mondo, e nel corso degli an- organizzazione di ispirazione buddista.
shima, il governo aveva annunciato l’a- tenzione su altri temi. Come Greenpeace, ni abbiamo reagito a tutti gli incidenti che Allora vennero raccolte 10 milioni di fir-
pertura di un nuovo impianto a Yamagu- più impegnata a contrastare il governo si sono verificati negli impianti giappo- me, però contro le “armi atomiche”. Col
chi. Cinque ragazzi tra i 19 e i 20 anni, giapponese nella caccia alle balene che nesi». Il WWF, invece, «a livello interna- tempo numerosi esponenti di quel
militanti del Citizens’ Nuclear Informa-

commento
tion Center (cNic), hanno subito iniziato
lo sciopero della fame. Al decimo giorno
di sciopero a loro si sono uniti alcuni rap-
presentanti del Partito socialdemocrati-

Italia, l’ora di scegliere il sole


co, all’opposizione in parlamento con die-
ci deputati. La protesta, caduta nel vuoto,
non aveva certo scalfito la fiducia dei
giapponesi nell’energia nucleare, consi-
derata dal governo una fonte “pulita”, un di Diego Masi ha mai avviato la scelta dei siti o meglio i parametri dei siti.

L
sistema efficace anche per abbattere le Che poi è la vera scelta. Dopo il Giappone, i siti non si possono
emissioni di CO2. e immagini tremende che ci raggiungono dal Giappone, fare vicino alle zone sismiche, e così eliminiamo tutta la Si-
Nulla di paragonabile alle grandi ma- il terzo Paese più avanzato del mondo, ci inducono a fare cilia e le regioni appenniniche.
nifestazioni antinucleare che abbiamo vi- una riflessione sulla politica energetica complessiva del Ci rimane un po’ di costa e il Nord; non il Veneto, che ha
sto in Europa dagli anni 70 fino ad oggi: nostro Paese. Che il nucleare stia morendo lo racconta in già avuto due terremoti. Al Nord la Lega direbbe no. E così
anche dopo le esplosioni dei reattori giap- modo impietoso la storia della centrale di Fukushima e la un altro bel pezzo d’Italia sarebbe escluso. Restano un po’ di
ponesi causate dal terremoto, in Germa- sua nube che vola verso Tokyo. Lo racconta la decisione della Marche, che sono di centrosinistra, un po’ di Emilia, la Puglia
nia sono infatti subito scese in piazza Germania di chiudere subito i vecchi impianti. Della Svizzera del comunista Vendola. Vicino al mare, così se c’è un disastro,
60mila persone. In Giappone non è mai di rinunciare ai nuovi. Della Polonia. Dello stop non annun- c’è l’acqua. Abbiamo scelto la Puglia. Ma se poi vincono loro
stato così. ciato ma di fatto esercitato dagli Stati Uniti. L’Italia, zitta. le prossime elezioni... si torna al punto di partenza. È serio?
Il nucleare è sempre stato visto come Oggi - dice Jeremy Rifkin - il parco nucleare è inferiore al E allora, siamo seri. Diciamo che è ora di pensare una po-
una fonte di energia sicura. In pochi ave- 5% del totale energia. È vecchio. Per togliere un po’ di com- litica energetica. Che per l’Italia, Paese del sole, del vento e
vano dubbi: «C’è una forte avversità del- bustile fossile dovremmo arrivare almeno al 20%, che signi- dell’acqua, è per natura una politica di rinnovabili. Il foto-
l’opinione pubblica per quello che riguar- ficherebbe costruire una centrale atomica ogni dieci giorni. voltaico sta andando alla grande, le altre rinnovabili pure.

‘‘
E l’Italia ha in programma di avere pronta la prima centrale Investiamo lì. Arriviamo nel 2020 al 20%, come ci chiede
C’è da sempre avversità ‘‘ tra dieci anni “italiani”. Senza contare che è ancora in sospeso l’Europa. Facciamo bello e sicuro il nostro Paese. Il nucleare,
un’altra scelta, quella del sito o dei siti, che rischia di trasci- per le ragioni dette, penso che non si farà mai, ma ci blocca
dell’opinione pubblica solo per narci nel ridicolo. È giusto sapere che il Parlamento si è già ogni decisione strategica sul futuro energetico del Paese.
l’impiego militare dell’atomon espresso in modo positivo da tre anni sul nucleare, ma non Sblocchiamola. Ne abbiamo l’occasione.
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25 MARZO 2011 VITA 6

Tokyo non ha seguito Berlino


movimento sono confluiti poi nel
Komeito, un partito che all’origine ave-
va un’ispirazione vagamente “verde”,
e che ora invece si trova ad essere al-
leato con il centrodestra. Gianni Silvestrini: «Centralizzare la produzione di energia è fallimentare»
In questi giorni, a poche ore dal di-
sastro, Greenpeace ha diffuso un rap-
porto sulla Tepco, la Tokio electric di Daniele Bettini
power corporation, la società che ge-
stisce i reattori danneggiati dal sisma: Pur essendo un Paese densamen-
«il godzilla del nucleare», come viene te abitato (337 abitanti/ kmq contro i
chiamato dagli ambientalisti. «Nel 2002 200 dell’Italia, i 231 della Germania
si è saputo che Tepco aveva falsificato e i 115 della Francia) e a forte rischio
per oltre vent’anni i dati sulle violazioni sismico, il Giappone è una delle pri-
alle disposizioni sulla sicurezza dei suoi me nazioni ad avere sviluppato un
reattori, producendo decine di reso- importante settore nucleare. «Que-
conti truccati presentati poi alle auto- sto di Fukushima, però», afferma
rità di controllo», ha sottolineato Gianni Silvestrini, direttore scienti-
Greenpeace. Accuse simili furono rivol- fico di Kyoto Club, «rappresenta il
te alla società già nel 2006 e poi ancora fallimento del modello centralizzato
nel 2007. di produzione di energia, non ci sono
dubbi, ed è su questo che si dovreb-
Gli scienziati in piazza bero concentrare i ragionamenti nei
L’ultimo episodio di un incidente le- prossimi mesi. Il futuro è legato allo
gato a un sisma è degli inizi del 2008. sviluppo di un modello di produzio-
Allora le scosse furono di magnitudo ne energetica diffuso. Il disastro
6.6, meno violente di quelle di questi giapponese non fa che confermare
giorni. Ma la centrale sorgeva proprio questa intuizione».
su una faglia e, a causa dei danni al- Ma il Giappone è anche un Paese sen-
l’impianto, 1.135 litri di acqua radioat- za risorse naturali….
La stanza di controllo della centrale nucleare di Kashiwazaki, 250 km da Tokyo.
tiva finirono nel Mar del Giappone. È vero, il Giappone non ha petrolio
Quella volta a pro- e non ha gas, e il nucleare fin da su-
testare fu un grup- bito è stato una necessità. Però è al- visi. Bene, il sistema giapponese, ba- luppando in Germania, dove a oggi
po di fisici e inge- trettanto vero che più di vent’anni sato su una produzione di energia ci sono un milione di centri di pro-
gneri: il “KK Scien- fa le imprese nipponiche, tra cui centralizzata, non è stato in grado di duzione di energia (solare, eolico,
tists” (ovvero, gli Sharp e Sanyo, si sono lanciate, tra resistere a una sollecitazione fortis- biomassa); in questo caso, qualsiasi
“Scienziati impe- le prime, nel settore delle rinnova- sima ma purtroppo, date le condi- incidente può essere “assorbito” più
gnati per la chiusu- bili, soprattutto nel fotovoltaico e zioni strutturali del Paese, preventi- facilmente, ammortizzato da un si-
ra dell’impianto di nell’eolico. E sono state tra le più in- vabile. Oggi stiamo assistendo al ra- stema “diffuso”.
K a s h iw a z a k i - K a - novative e pronte a conquistare il zionamento dell’energia, una scon- E a quanto pare anche in Europa “la
riwa”), sostenuti mercato con ottimi risultati, poi l’en- fitta per la politica energetica del pausa di riflessione” - come l’ha defi-
dagli attivisti del tusiasmo si è un po’ smorzato quan- Paese. Se poi si pensa al costo dell’e- nita lei - è iniziata, ma non sono con-
cNic. «È una zona do la politica degli incentivi è venuta nergia, non solo si dovranno decon- siderazioni che parlano più alla pan-
sismica, non è un posto in cui costruire meno, tre o quattro anni fa. Proba- taminare le aree circostanti l’inci- cia che alla testa degli elettori?
centrali nucleari», si leggeva sui volan- bilmente sono partiti troppo presto. dente, ma le centrali danneggiate, È iniziato un forte cambiamento
tini che distribuivano praticamente da Così, oltre al tema dell’inviolabilità oltre ad essere perse dal punto di vi- strategico. La Merkel ha già deciso
soli. Appelli inascoltati: l’impianto del- delle centrali cade anche il principio sta produttivo, dovranno essere di chiudere due impianti, mentre la
la “doppia kappa” ha fatto danni an- della sicurezza energetica, tematica smantellate e messe in sicurezza (si Svizzera ha sospeso le domande di
cora nel 2009, quando quattro persone tanto cara alla politica giapponese? pensi che per smantellare il reattore autorizzazione per tre nuove centrali
sono rimaste ferite per un incidente Il sistema energetico giapponese si di Calder Hall a Sellafield, in Gran nucleari. Certo, tutti i partiti che han-
causato da un guasto. è dimostrato fragile, questa è la ve- Bretagna, chiuso nel 2003, secondo no posizioni pro nucleare sono in ca-
L’immagine di sicurezza del nuclea- rità, più precisamente possiamo par- l’Autorità inglese per il decommis- lo nei sondaggi e sicuramente, so-
re giapponese non venne però scalfita, lare di mancanza di resilienza, la ca- sioning ci vorranno più o meno 100 prattutto chi è vicino a competizioni
tanto che il ministro degli Esteri ad ago- pacità di assorbire forti colpi improv- anni e 46,3 miliardi di sterline ossia elettorali, ne tiene conto. La sconfit-
sto poteva annunciare l’esportazione 53 miliardi di euro, ndr). E sono tutti ta però, ripeto, è strategica: molti
della tecnologia dei reattori «resistenti Chi è costi che andrebbero contabilizzati. pensavano di impegnarsi sempre di
ai terremoti» anche in Iran. Adesso è Gianni Silvestrini è il direttore scientifico In questo senso, il modello vincente più nel nucleare, oggi però vanno
l’ora dei ripensamenti... di Kyoto Club: www.kyotoclub.org probabilmente è quello che si sta svi- nella direzione opposta.

Il non profit italiano in prima linea negli aiuti


Caritas, Croce Rossa e Save the Children lanciano una raccolta fondi. Ecco i riferimenti per dare un contributo

di Riccardo Bagnato www.caritas.it per sostenere l’attività dell’ente per organizzare e allestire delle “aree sicure”
in Giappone, dove ha attivato un team di emer- per i bambini, degli spazi dove possano essere
In Giappone «si parla di apocalisse e credo genza per monitorare la situazione nelle di- protetti e assistiti, permettendo così ai genitori
che la parola sia particolarmente ben scelta». verse zone colpite. di registrarsi per ottenere aiuti e l’assistenza
Sono state le parole del Commissario europeo Subito dopo è stato il turno di Save the Chil- d’emergenza. Per sostenere l’attività, l’associa-
per l’energia, Gunther Oettinger, riguardo alla dren. «La situazione, unita alle continue scosse zione ha reso disponibile all’indirizzo www.sa-
situazione nell’isola del Sol Levante pochi di assestamento, non fa che aumentare il senso vethechildren.it la possibilità di donare online.
giorni dopo l’accaduto. In questa situazione, di disagio dei bambini, che hanno già dovuto Anche la Croce Rossa Italiana (www.cri.it)
l’unica cosa certa è che sperimentare la paura e l’insicurezza provocate ha aperto una raccolta fondi in sostegno delle
servono aiuti. Disperata- da un evento traumatico come questo». A dirlo popolazioni colpite dal sisma e dallo tsunami.
mente e in fretta. E il non Stephen McDonald, coordinatore dell’interven- Per donare 2 euro “Pro Emergenza Giappone”
profit italiano è stato fra to di emergenza della ong. Secondo Save the basta inviare un sms da cellulari Tim, Vodafone,
i primi a reagire. Children sarebbero 500mila, di cui 100mila Wind, 3, CoopVoce, Tiscali o da telefono fisso
Dall’Italia si è mossa bambini, le persone che hanno perso la casa Telecom, Infostrada, Fastweb, Teletu e Tiscali
la rete Caritas, che ha in- nelle aree colpite dal terremoto e dallo tsunami, al numero 45500. I contributi raccolti dalla Cri
viato una prima somma e che ora hanno trovato un riparo nei 2.050 cen- saranno impiegati per supportare le attività di
di 50mila euro. Una goc- tri di evacuazione allestiti, molti dei quali senza assistenza della consorella giapponese a favore
cia nel mare accompa- acqua ed elettricità. L’associazione ha inviato delle popolazioni, in stretta collaborazione con
gnata, però, dalla possi- un team a Sendai, l’area più colpita, stabilen- la Federazione internazionale della Croce Rossa
bilità di effettuare una dovi una base operativa. Un altro team è stato e della Mezzaluna Rossa e con il Comitato in-
Primi soccorsi in un campo di accoglienza sottoscrizione sul sito dispiegato lungo la strada tra Tokyo e Sendai ternazionale della Croce Rossa.

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