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www.editorromanzi.it © 2016, Stefania Crepaldi
Introduzione 4
Conclusioni 152
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Introduzione
Uno dei consigli che mi colpì di più, tra le pagine del saggio, fu che
secondo Eco, ogni scrittore dovrebbe puntare alla creazione di un
cult book, cioè un testo formato da archetipi, smontabile, sgangherabile e
deformabile.
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Come puoi vedere ci sono tutti e tre i punti definiti poco fa:
L’oggetto: narrare alcuni eventi di un gruppo di scienziati;
Il tempo: nel 1989;
Il luogo: in un’isola al largo della Costa Rica.
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Consigli:
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La mia progettazione:
Narrare la storia di un serial killer che vive in una città italiana nel
1980.
Esercizio:
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Ogni buona storia ruota attorno alla domanda che sta alla base del
Dramma Primo, quella che spinge il lettore a sfogliare una pagina
dopo l’altra, per scoprire come va a finire.
Forse il più usato dagli autori del passato. Si crea mescolando tre
elementi principali:
- Il protagonista;
- Il suo obiettivo/desiderio;
- L’ostacolo (o gli ostacoli) al raggiungimento dell’obiettivo.
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Il Dramma Primo che turba la quiete è proprio l’invio dei due bravi
da don Abbondio. E noi lettori ci chiederemo: Renzo e Lucia
riusciranno a sposarsi?
E se…?
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Nel caso del Dramma Primo con Reazione il romanzo prende il via
dalla reazione del protagonista a un incidente. A mio parere questo
è il Dramma Primo più complesso.
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La mia progettazione:
Narrare la storia di un serial killer che vive in una città italiana nel
1980. Un giorno, di ritorno dalla sua normale giornata di lavoro, il
killer trova la moglie fatta a pezzi nel loro letto coniugale.
Esercizio:
Ricordati della tua Idea Prima e non uscire dalla cornice che hai
fissato.
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Capitolo 3 – Il Messaggio
Ogni buon romanzo che si rispetti racconta una e una sola storia.
E ogni storia porta con sé, inevitabilmente, un messaggio o una
morale.
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Consiglio:
Il messaggio è la tua visione del mondo, degli eventi, della storia che
stai per scrivere.
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Pensa a uno dei romanzi che ha avuto più successo negli ultimi
tempi. Sia che tu lo possa reputare un capolavoro o una schifezza è
stato progettato tutto sul contrasto tra i due protagonisti: un
contrasto fisico, linguistico e di origini.
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Il conflitto minore
Il conflitto minore è quello che interessa i personaggi.
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E Bridget Jones?
Un personaggio femminile amatissimo per i suoi conflitti. Una
donna perennemente in bilico tra come vorrebbe essere (decisa,
magra, forte e seriosa) e come è (indecisa, sovrappeso, debole e
pasticciona).
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Progettazione coerente
Progettazione dinamica
Isola la più grande debolezza del tuo personaggio, quella che gli
impedisce di continuare a crescere, che lo blocca.
Fai in modo che si ritrovi a fare i conti proprio con quel suo limite.
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Il conflitto maggiore
Ambientale
Per esempio in quei romanzi in cui l’uomo deve fare i conti con la
natura selvaggia, rischiando l’annientamento ogni giorno e lottando
per la sua sopravvivenza.
Sentimentale
Nei romanzi in cui l’amore nasce dall’odio reciproco, oppure dove
una forza esterna ostacola l’amore (la famiglia, la comunità, l’età, la
società).
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Temporale
Sono i romanzi in cui il tempo è tiranno, ed è l’unico nemico a cui i
personaggi devono prestare attenzione; oppure romanzi in cui
vicende ambientate in periodi storici diversi si intrecciano fino ad
una risoluzione comune; oppure ancora, romanzi in cui lo stesso
protagonista viaggia in epoche temporali diverse.
Criminale
I romanzi in cui un omicidio dà il via a una caccia all’uomo, alla
ricerca del colpevole. Di solito la lotta che si instaura è tra bene e
male, tra giustizia e ingiustizia.
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Consiglio:
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Capitolo 5 – I personaggi
Introduzione
Le storie in narrativa parlano di persone.
Tutto quello che viene scritto ruota attorno alle azioni o alle non
azioni di un personaggio.
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Io non sono del tutto d’accordo con Forster. Credo che ogni
personaggio che deciderai di inserire nel tuo romanzo meriti
progettazione e cura.
Uno dei metodi più sicuri per farlo è creare una scheda-personaggio
per i protagonisti e i comprimari. Per le comparse, se necessarie, ti
suggerisco di limitarti ad abbinare ognuna di loro un dettaglio
originale, che ne mostri, anche se per poco, l’utilità e l’anima come
personaggio.
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Archetipo 1: Il protagonista/L'eroe
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Ricorda!
L’aggettivo che non deve mai mancare nella descrizione del tuo
protagonista è imperfetto.
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La mia progettazione:
Sceglie una donna dai lunghi capelli rossi. Ha un debole per i capelli
rossi: sono la sua ossessione. La moglie è l’unica donna che lo ama
per quello che è, e lui non vuole ucciderla, ma solo possederla.
È un serial killer che uccide solo con armi da taglio (mi devo
documentare sul tipo di ferite che producono le armi da taglio e su
che armi scegliere). Ama tatuare i corpi delle sue vittime con un
disegno che negli anni è diventato la sua firma.
Un giorno torna a casa dopo una giornata intensa tra il lavoro che
svolge di facciata e il suo vizio segreto, e trova la moglie squartata
nel letto, con il suo tatuaggio marchiato sulla fronte.
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Esercizio:
Tutto quello che ti passa per la testa e che può servire durante la
stesura del romanzo.
Non essere sintetico: scrivi più che puoi. Il tuo protagonista deve
arrivare a bisbigliarti la sua storia.
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Archetipo 2: Il Mentore
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4. È un personaggio indimenticabile
Qui devo tirare in ballo per forza Harry Potter e il professor Piton.
Rimarrà indelebile nel nostro cuore la descrizione del professore,
della sua veste, del suo naso, del suo sguardo apparentemente
schifato mentre fissa Harry a lezione di Pozioni. Piton è un mentore
consapevole ma silenzioso. Il fornitore di preziosi consigli, che
spiana la strada al maghetto un infinito numero di volte.
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Pensa a Harry Potter: vive una vita molto triste, ha perso i genitori e
la Rowling lo aiuta nel suo percorso creando mentori speciali in
ogni romanzo.
Sirius Black è l’unico che viene presentato come tale fin da subito:
padrino di battesimo del piccolo Harry diventa per lui esempio e
guida di coraggio, sostituendo la famiglia che il nostro piccolo
maghetto non ha più.
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10. È colui che indirizza l’eroe alla scoperta del suo vero posto
nel mondo, una presenza accennata e silenziosa
La nonna che muore e lascia una lettera dove spiega alla nipote qual
è la sua vera storia, chi sono i genitori che non ha mai davvero
conosciuto e qual è la sua strada (Finché le stelle saranno in cielo);
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Consiglio:
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La mia progettazione:
Esercizio:
Ora che sai chi è, e a cosa serve un Mentore, decidi se vuoi inserirlo
nella tua narrazione. In caso affermativo inizia a progettarlo.
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Il guardiano positivo
Il guardiano neutrale
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Il guardiano negativo
> Una forza della natura, che blocca e mette alla prova: il
naufragio (Robinson Crusoe, Titanic), una tempesta, l’Apocalisse.
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La mia progettazione:
Esercizio:
Progetta il tuo Guardiano e decidi quanto peso deve avere nella tua
storia.
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Archetipo 4: il Messaggero
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Il Messaggero Negativo
Il Messaggero Positivo
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Il Messaggero Neutrale
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Archetipo 5: Il Mutaforme
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Archetipo 6: L’Ombra/Antagonista
Come sosteneva Umberto Eco: avere un nemico è importante non solo per
definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale
misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell’affrontarlo, il valore nostro.
Pertanto, quando il nemico non c’è, occorre costruirlo.
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Stephen King ha creato It, la cosa che non ha una forma o incarna
un sentimento preciso, ma muta a seconda del personaggio del
romanzo con cui si relaziona.
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Il labbro leporino, una maschera che nasconde chissà che cosa, una
cicatrice… Facci caso: i nemici più spietati non sono mai integri
(Capitan Uncino, Conte di Rochefort, Voldemort …). Il senso è
quello di far comprendere che non imparano dai loro errori, e
portano le cicatrici di questi insegnamenti mancati. Nonostante
tutto provano e riprovano, fino al loro annientamento finale.
L’antagonista puzza:
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Consigli:
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La mia progettazione:
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Esercizio:
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Archetipo 7: L’imbroglione
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La mia progettazione:
Esercizio:
Pensa alla storia che vuoi scrivere. C’è spazio per un Imbroglione?
O è meglio farlo coincidere con uno degli altri archetipi, per
esempio il tuo protagonista?
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1. Topos: il territorio
Quando pensi al territorio sul quale metterai in scena la tua
narrazione soffermati a ragionare su due aspetti dell’ambientazione:
La mia progettazione:
Devo descrivere solo i luoghi fisici funzionali alla fabula della mia
storia: una grande città italiana alla fine degli Anni Ottanta; alcuni
quartieri della città nel dettaglio; la casa di Rebecca e Thomas; il
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La mia progettazione:
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Esempio:
Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance
aveva le chiazze del cancro della pelle, provocato dai riflessi del sole sul mare
tropicale. Le mani avevano cicatrici profonde che gli erano venute trattenendo
con le lenze i pesci pesanti.
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Forse per comprendere meglio gli avvenimenti in cui mi trovai coinvolto è bene
che io ricordi quanto stava avvenendo in quello scorcio di secolo…
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La mia progettazione:
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J.K. Rowling è stata una vera maga della progettazione del mondo
narrativo. La trama del Ciclo di Harry Potter è lunga e complessa,
eppure la scrittrice inizia fin dal primo capitolo, Harry Potter e la
pietra filosofale, da cui è tratto questo trafiletto, a far immedesimare il
lettore nella storia personale del piccolo Harry, descrivendo senza
mai annoiare, le situazioni del passato che hanno portato il
maghetto ad avere la cicatrice, fino alla catarsi finale.
La mia progettazione:
Nel mio caso devo mostrare degli eventi del passato di Thomas e
Leonardo, eventi che hanno influenzato per sempre le loro vite,
nonostante i ruoli opposti. Devo quindi inserire una scena dove
Thomas scopre il padre mentre fa a pezzi una donna; e la scena
dove Leonardo sceglie di combattere il male, facendola coincidere
con la morte della sua ragazza di allora, a cui lui era tanto legato.
Ancora prima posso mostrare Thomas che fa a pezzi un gatto per il
solo piacere di farlo, da bambino; e Leonardo che ruba i libri di
criminologia dalla libreria del padre.
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L’ethos può essere uno delle colonne portanti del tuo romanzo,
andando a creare il conflitto maggiore. Centinaia di classici sono
stati scritti focalizzandosi sulle differenze di ceto o di convinzioni
dei protagonisti.
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La mia progettazione:
Uno dei romanzi più letti del mondo, Il signore degli anelli, ha come
telos “possedere l’anello per…”.
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La mia progettazione:
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5. Logos: il linguaggio
Nel mondo narrativo convivono più linguaggi. È importante
conoscerli tutti e riuscire a progettare il mondo narrativo tenendo
conto delle loro peculiarità.
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La mia progettazione:
6. Genos: la stirpe
Nel mondo narrativo è necessario progettare e costruire anche una
rete di relazioni: legami di sangue, discendenze, amicizie, parentele.
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La mia progettazione:
7. Chronos: il tempo
In un romanzo non vi è un solo tempo da progettare, ma ben tre,
da sviluppare su tre livelli differenti:
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> Il tempo della storia: il tempo che risulta dalla somma di fabula
e intreccio. Dei concetti di fabula e intreccio abbiamo già parlato
nel modulo precedente, ma li riporto qui per chiarezza espositiva.
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La mia progettazione:
Dovrò inserire gli Anni Ottanta in Italia come tempo della storia. In
alcuni capitoli vorrei prevalesse il tempo del personaggio, o tempo
della coscienza. Per esempio quando Thomas scopre Rebecca morta
vorrei allungare tantissimo la percezione del tempo. E anche
quando Leonardo sceglie di essere il primo a non rispettare la
legge, pur di mettere in cella il serial killer, e si giustifica
affermando che quello che fa, lo fa per il bene comune e secondo
giustizia.
Esercizio:
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Capitolo 7 – La trama
La fabula
Nella critica letteraria, la fabula è la successione cronologica degli
eventi che vanno a comporre la trama di un romanzo, a prescindere
dall’ordine finale in cui l’autore desidera disporli.
Per esempio, La custode del miele e delle api narra della vita di Angelica,
delle sue difficoltà, della sua chiamata all’avventura, delle varie
prove, fino allo scioglimento finale.
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L’intreccio
L’intreccio è il modo in cui i fatti definiti in ordine cronologico
della fabula, vengono disposti e intrecciati nella trama. La storia
come viene raccontata al lettore, nella sua sequenza di capitoli, con
salti in avanti e all’indietro, flashback, digressioni etc…
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Consiglio:
La riscrittura
Uno dei metodi più semplici per sviluppare la trama è partire
dall’Idea Prima e dal Dramma Primo, che hai definito fin dal primo
capitolo di questo manuale.
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La mia progettazione:
Idea Prima: narrare la vita di un serial killer che vive in una grande
città italiana.
Dramma Primo: al serial killer uccidono la moglie.
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Ecco lo schema:
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A metà circa del secondo atto arriva il conflitto supremo, quello che
determina il punto di non ritorno. Di solito il punto di non ritorno
è un evento che cambia in profondità il protagonista, determinando
un mutamento radicale e visibile della sua persona.
Nel mio caso potrei far arrestare Thomas dal saggio ispettore
Leonardo proprio nel momento in cui Thomas è vicinissimo a capire
chi sia il vero colpevole.
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Consiglio:
Il Paradigma di Syd Field è una buona base da cui partire se sei alle
prime armi con la scrittura narrativa.
Il Viaggio dell’Eroe
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Atto Primo
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Atto secondo
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La scena del rischio della morte non deve esserci per forza: in un
romanzo d’amore non sempre sarebbe pertinente. Quello che deve
trasparire in questa parte del romanzo, è che per l’Eroe quel
particolare momento rappresenta la scelta tra la Vita e la Morte in
senso metaforico.
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Atto terzo
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> La resurrezione
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Consiglio:
Questi sette modelli possono esserti utili se non sai bene che forma
dare alla tua trama.
1. Superare il mostro
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3. La ricerca
4. Andata e Ritorno
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5. Commedia
6. Tragedia
Nella tragedia manca il lieto fine, anzi, spesso l’eroe finisce nella
miseria più totale, in modo pietoso e in preda alla follia,
abbandonato da tutti, fino ad arrivare alla morte.
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7. Rinascita
Consiglio:
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Esercizio:
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Il Narratore
La voce narrante nel testo è tutto ciò che non è pensiero del
personaggio o dialogo. È uno strumento indispensabile, che occorre
progettare e gestire con cura, perché attraverso di esso deciderai
quale punto di vista offrire al lettore durante la narrazione.
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Consiglio:
Il Narratore Interno
Di solito il narratore interno è il protagonista della storia, o un
qualsiasi altro personaggio del romanzo che partecipa alla storia o
ne è stato testimone.
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La mia progettazione:
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Il Narratore esterno
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Questo è un pezzo scritto da una voce narrante che non ha, e non
deve avere, una sua identità, ma si limita a presentare i fatti così
come accadono. Non svela nulla in anticipo e accompagna il lettore
alla scoperta di un tassello alla volta, poiché vede il tutto dal di
fuori.
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Narratori multipli
Sulle imprese da lui compiute nei boschi durante la guerra, Cosimo ne raccontò
tante, e talmente incredibili, che d’avallare una versione o un’altra io non me la
sento. Lascio la parola a lui, riportando fedelmente qualcuno dei suoi racconti.
Fai attenzione!
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Il punto di vista
Il punto di vista è la posizione o inquadratura da cui il narratore
racconta la storia. Indirettamente ne abbiamo già parlato facendo gli
esempi di voce narrante, ma ora approfondiremo alcuni aspetti, per
arrivare a comprendere come unire i due elementi.
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Consiglio:
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La mia progettazione:
Esercizio:
Scegli il narratore e il punto di vista più adatto alla tua storia. Se non
sei convinto della scelta fai delle prove di incipit.
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Ricorda:
Dalla A alla Z
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● Inizia con l’organizzare tutto ciò che sai sul tuo protagonista:
vita, conflitti, ostacoli, desideri;
Ti faccio un esempio.
Charles Dickens in Canto di Natale ha dato vita a un personaggio
estremamente originale e tutto il romanzo breve è imperniato su di
lui e sulla sua vita.
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La mia progettazione:
Fabula 1 – Thomas
Fabula 2 – Leonardo
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Esercizio:
Crea il canovaccio della tua storia seguendo uno dei metodi che ti
ho suggerito.
Fai dei controlli incrociati tra fabule, personaggi, contrasti etc. per
testare il tuo metodo e capire se davvero funziona.
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Capitolo 10 – Il titolo
Gli scrittori sono prima di tutto lettori. E come lettori anche noi
acquistiamo romanzi di autori sconosciuti basandoci anche sulla
copertina.
Perché?
Perché i titoli in qualsiasi prodotto editoriale hanno lo scopo di
catturare l’attenzione del potenziale lettore. Niente di nuovo.
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Consiglio:
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Dopo aver terminato la stesura rifletti sul tuo romanzo. Quali sono
i suoi punti di forza? A quale genere appartiene? Che tipo di storia
hai scritto? Qual è il modo più immediato veloce e sintetico per
comunicarla? Qual è l’Idea Prima? E il Dramma Primo? Ricorda
che puoi contare solo su una e una sola occhiata distratta di un
lettore a caccia di un nuovo libro.
Tu che emozione vuoi far provare a un lettore che sta per scegliere
la tua storia?
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La mia progettazione:
Esercizio:
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Prologo
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Consiglio:
Incipit
Sulla base dei tantissimi romanzi che ho letto nella mia vita, ho
isolato cinque tipologie di incipit. Farò degli esempi di ogni tipo di
incipit prendendo spunto sempre dalla mia progettazione.
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Guardo la ragazza dai capelli rossi che corre verso di me. Non posso
più fami tentare, sono un uomo nuovo ora. Anche se l’ho capito
tardi. Se fossi stato meno ingordo forse ora la mia Rebecca sarebbe
ancora qui, con me, a godere del tramonto in questa spiaggia
isolata.
✓ L’azione;
✓ Il luogo dell’azione;
✓ Il personaggio che sta svolgendo l’azione;
✓ Il conflitto maggiore o, se non vuoi svelare subito troppo
della tua storia, il conflitto minore del personaggio.
Attenzione!
Ricordati che è uno dei pochi modi che hai per tenere il lettore
incollato alla poltrona, intento a divorare una pagina dopo l’altra.
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Esercizio:
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Capitolo 12 – Il finale
Questo è il finale preferito dei romanzi a lieto fine (ma non solo) e
delle storie che raccontiamo ai bambini.
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Ti faccio un esempio:
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Il terzo finale è quello che Victor Slovskji, nella sua Teoria della prosa
definisce intreccio della schidionata.
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Attenzione!
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Esercizio:
Inizia a pensare al tipo di finale che vuoi scrivere per la tua storia.
Sarà chiuso o aperto? Desideri creare un personaggio seriale?
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Conclusioni
Spero tu abbia le idee più chiare su tutti gli elementi che devi
progettare prima di iniziare la fase della scrittura, per evitare di
buttare pagine e pagine di romanzo.
Buon lavoro!
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