-FICTUM: il contenuto di un racconto non conforme alla realtà, finto, inventato.
-FICTIO: costruzione artificiosa della forma narrativa con regole retoriche. -SUPPOSITIO: eventi né inventati né storici ma supposti, possibili ma non verificabili nei termini della realtà storica. -STORYTELLING: gli infiniti sconfinamenti del narrativo fuori di sé (si racconta un prodotto che voglio vendere, si forma una sentenza del tribunale o si descrive un esperimento scientifico) -STORYWORLD: è un mondo possibile che implica la cooperazione dei suoi destinatari, il lettore interviene attivando meccanismi di significazione pertinenti.(finzione artistica=diegesi) -Kate Hamburger: la sua teoria è che ogni racconto mediato da un narratore in terza persona realizza quasi automaticamente un vero e proprio spazio cognitivo che permette l'accesso alla soggettività delle persone. -Emile Benveniste: aveva distinto due grandi orientamenti linguistici, due diversi piani di enunciazione: il discorso e la storia. -Gèrard Genette: mette in primo piano un'istanza enunciativa, la narrazione, in grado di fondare i due diversi piani del testo narrativo: il racconto e la storia. -l'atto di narrare, la narrazione, genera contemporaneamente una forma narrativa detta racconto e un contenuto narrativo detto storia. Il racconto sono le parole nella loro forma superficiale e nella loro articolazione sintattica e testuale mentre la storia sono i contenuti narrativi e cioè la definizione di un'immagine mentale. Il racconto si riferisce al "come" e la storia al "cosa". -STANZEL: mittelbarkeit=mediacy,mediazione significa che esiste un meccanismo narrativo il quale non ci presenta i fatti narrati in modo diretto ma li deforma e li filtra attraverso un'istanza ulteriore(per mezzo del narratore o indirettamente dal riflettore). I tipi di mediazione secondo Stanzel sono tre: la situazione narrativa autoriale (narratore onnisciente domina i fatti da una prospettiva esterna,focalizzazione zero), situazione narrativa in prima persona (il narratore è omodiegetico,è un personaggio e appartiene alla realtà raccontata dall'opera) e la situazione narrativa figurale (il narratore che media è rimpiazzato da un riflettore, un personaggio che pensa,sente e percepisce ma non parla al lettore come un narratore,se il personaggio riflettore cambia nel corso del romanzo è una focalizzazione interna variabile,le coordinate spazio- temporali inibiscono l'azione del narratario). -NARRATORE EXTRADIEGETICO: quando la voce che parla è quella che enuncia l'intero racconto. se questo decide di dare la parola ad un altro narratore sarà quello INTRADIEGETICO, in questi casi avviene una relazione di METADIEGESI (costruzione in cornice). -NARRATORE OMODIEGETICO: il narratore è un personaggio della storia, è omogeneo alla diegesi. -NARRATORE ETERODIEGETICO: il narratore non è un personaggio della storia,è estraneo alla diegesi. -NARRATORE ULTERIORE: colui che racconta i fatti dopo che si sono svolti. -NARRATORE ANTERIORE: colui che parla prima che i fatti si svolgano. -NARRAZIONE SIMULTANEA: le narrazioni si svolgono in contemporanea ai fatti narrati, questo tende a coinvolgere il narratore. -il narratore è un'istanza interna al testo mentre l'autore è una persona che vive al di fuori del mondo del testo. I narratori autoriali che si realizzano nelle opere sono delle finzioni che in parte o del tutto si distaccano dal profilo storico delle vite di chi li ha creati,solo in casi limite il narratore assomiglia all'autore. -AUTORE IMPLICITO:ogni destinatario di un racconto produce un'immagine di autore che non coincide quasi mai con la realtà storicadell'autore REALE. -Seymour Chatman definisce l'autore implicito come una vera e propria istanza narrativa interna che potrebbe in alcuni casi sostituire il narratore (es. inattendibile). -FABULA: un contenuto narrativo grezzo e poco formato,i fatti della vita quotidiana, solo in un secondo tempo ha assunto il significato di organizzazione primaria dei contenuti narrativi nel loro ordine cronologico. -INTRECCIO: reinventare i fatti della vita quotidiana facendoli diventare forme letterarie, contenuti narrativi messi non in ordine cronologico. -AVVENTUROSITA: selezionare,stabilire delle gerarchie e dei nessi fra i contenuti narrativi, cercando di ottenere qualcosa di interessante che il pubblico abbia voglia di leggere, ascoltare e vedere.(eventfulness). -SHOWING: rappresentare la vita in modo diretto,il più possibile organico,naturale e oggettivo. Showing significa mimesi(dialogo) cioè restituzione imitativa del mondo reale, un modo di raccontare in cui siano chiamati a prendere la parola direttamente i personaggi. (secondo Genette l'unico aspetto della realtà suscettibile di vera imitazione sono le parole dei personaggi) -TELLING: comportamento dominato dalle parole e dalla soggettività di un narratore personalizzato,udibile e invadente. -Distanza: si può raccontare collocandosi vicino ai fatti raccontati oppure a una maggiore distanza. La distanza minore si ha nel momento in cui la presenza del narratore è meno udibile, cioè interferisce nel minor modo possibile con il trasferimento dei contenuti narrativi. Ciò implica che la quantità d'informazione e la presenza dell'informatore siano inversamente proporzionali, dato che la mimesi si definisce mediante un massimo d'informazione e un minimo d'informatore, vale a dire se la presenza dell'informatore è alta il contenuto mimetico è basso e viceversa. -Discorso Diretto: Carlo guardò sua madre e disse: "ora devo partire". -Discorso Indiretto: Carlo guardò sua madre e disse(pensò) che allora doveva partire. -Discorso Diretto Libero: Carlo guardò sua madre: "ora devo partire". -Discorso Indiretto Libero: Carlo guardò sua madre: ora doveva partire. Serve per intercettare parole e pensieri di un personaggio o più inserendoli,anche se in modo ambiguo,entro una dinamica narrativa. è una strategia per restituire i pensieri di donne e uomini raccontati. ci sono 4 tecniche per restituire il pensiero: -Monologo Narrato: si immagina un personaggio che pensa non rivolgendosi a nessuno se non a se stesso(monologo interiore) -Psiconarrazione: il narratore non registra i pensieri espressi dal personaggio ma li vede. -Monologo Interiore Diretto: la sua natura di vero e proprio discorso diretto implica che il pensiero del personaggio sia citato esplicitamente,senza alcuna intrusione da parte della voce del narratore. -Flusso di Coscienza: è molto complesso,realizza una "citazione diretta della mente" nel senso di restituire la totalità delle attività psichiche e percettive che si affollano nella soggettività di una persona. Mette in primo piano caratteristiche di casualità e mancanza di motivazione, il mondo interiore che ci viene restituito è lo spaccato di qualcosa che improvvisamente ci si rivela,quasi senza una giustificazione narrativa. La sua forma è molto disordinata,vicina all'asintattismo. -il narratore onniscente può mettere a fuoco i contenuti della storia in tre modi ovvero assumendo una prospettiva non focalizzata(focalizzacione zero,conoscendo i fatti meglio dei personaggi), mettendo a fuoco i contenuti attraverso uno o più personaggi oppure assumendo un punto di vista passivo rispetto ai fatti(informazioni minori di quelle che sanno i personaggi) -FOCALIZZAZIONE INTERNA: il narratore ha una conoscienza parziale dei fatti perchè adotta il punto di vista di un personaggio e li apprende mano a mano che accadono. -FOCALIZZAZIONE ESTERNA: il narratore adotta il punto di vista di un narratore esterno che ne sa meno dei personaggi, ne riferisce azioni e parole ma non ne conosce i pensieri. -Soggettiva Libera Indiretta: un tentativo di mettere in dominante la percezione dei fatti a carico di un personaggio, ma ciò avviene non attraverso una presa diretta sul personaggio ma attraverso un incontro tra la prospettiva dell'autore e quella del personaggio. -la focalizzazione del narratore si distingue dal punto di vista del personaggio poichè ha la capacità di orientare l'insieme,la totalità del racconto mentre il punto di vista è l'emersione di un'istanza particolare che interferisce con la prima ma non la modifica. -Genette distingue tre domini della temporalità: l'ordine(come i fatti si intrecciano nella storia,anacronie), la durata(come l'estensione temporale della storia trova espressione nell'estensione "temporale" del racconto,anisocronie), la frequenza(come sono modulate le relazioni di ripetizione,sia della storia sia del racconto). -ANACRONIA: è un'alterazione dell'ordine dei contenuti narrativi. Ellissi è un'omissione di un particolare della storia,un'intera unità temporale, avviene un vuoto nella successione temporale degli eventi. Le ellissi laterali dette parallissi si verificano quando il narratore omette di raccontare dettagli di una storia che ha seguito lungo tutto il suo sviluppo, la parallissi può essere vista come un'alterazione,più che del tempo, dell'informazione narrativa. -ANALESSI: detta anche flashback, consiste nel racconto di fatti che si sono svolti prima del tempo a cui è giunta la storia. -PROLESSI: detta anche flashforward, consiste nell'anticipazione di fatti futuri. -SILLESSI: significa "prendere insieme" è una tecnica narrativa attraverso la quale sono raccontate diverse storie contemporaneamente. -ESISTENTI: i personaggi e gli spazi del racconto, sono qualcosa di spaziale -EVENTI: ciò che accade, sono legati a una dimensione temporale. -Dimensione Transmediale di un personaggio: esso vive contemporaneamente all'interno di un gran numero di media diversi e l'immagine che di lui elaboriamo eredita qualcosa da ciascuna delle forme coinvolte. -Personaggio A TUTTO TONDO: raccontato con una certa profondità e attenzione alla complessità della sua psicologia. -Personaggio PIATTO: numero limitato di tratti, hanno un'evoluzione assai limitata e al limite sono proprio statici. -stereotipi e archetipi: modelli generali e ricorrenti di personaggio, alcuni tipi che vengono codificati e orientano quasi in modo meccanico l'attività cognitiva del pubblico. (fino a fine 700 il personaggio stereotipato era la normalità poi fu sostituito dal personaggio a tutto tondo). -il processo di caratterizzazione di certi personaggi segue un percorso bottom-up ovvero progressivo, il lettore soltanto dopo aver finito il racconto è in grado di attribuirgli una completa personalità narrativa, in altri casi segue un percorso top-down ovvero la loro irruzione è subito colma di connotazioni forti e pressochè definitive. il narratore utilizza il plotting per intregare il non detto relativo a certe azioni dei personaggi. -cliffhangers: picchi d'interesse continuamente rinnovati -la descrizione non avviene in contemporanea al racconto, lo rallenta e lo stabiliza. ad esempio in un romanzo oltre al racconto troviamo appunto parti descrittive,liriche,espositive,argomentative. l'esposizione-argomentazione da luogo alle digressioni(deviazionin del discorso, nel quale vengono ad inserirsi temi o argomenti più o meno lontani da quello centrale) -coerenza della voce narrante: essa nel corso nella narrazione non può andare incontro a variazioni che troppo stravolgono la fisionomia iniziale, però storicamente si sono segnalati due diversi tipi di alterazione di quello che potremo chiamare patto narrativo: alterazione nei rapporti fra le istanze del racconto e alterazioni nella coerenza della voce narrante -METALESSI: è una figura retorica antica secondo la quale l'effetto si sostituisce alla causa o viceversa.(es. nell'Eneide Virgilio fa morire didone=lui muore suicida). Genette usa la parola metalessi per descrivere tutte le infrazioni alle gerarchie che riguardano le istanze della narrazione, nella metalessi si produce una mescolanza e confusione tra narratore,personaggi,narratario,lettore,mondo della storia, che spesso risulta però piacevole e suggestiva. -Mise en Abyme: quando nelle opere letterarie antiche all'interno del racconto extradiegetico si attuano delle metadiegesi attraverso le quali voci seconde raccontano storie simili a quelle della storia principale. -Metaromanzo: tra gli anni 60-70 del secolo scorso si è assistito alla pubblicazione di opere che hanno tematizzato il farsi del romanzo,la legittimità della sua esistenza in relazione in particolare con la risposta del lettore. è il romanzo che discute della propria esistenza. -Autofiction: quando un racconto autobiografico apparentemente privo di fictionality in realtà racconta, a proposito del soggetto narrante, eventi del tutto inverosimili, spesso anzi avventurosi e fantastici. -NARRATARIO: è una vera e propria funzione del testo, il narratore, dentro il mondo rappresentato, indirizza il racconto a un destinatario detto appunto narratario, che coincide con un'entità positiva,a volte anche un personaggio. Questi profili di narratario nascono appunto all'interno del testo come costrutti espliciti. (In alcuni casi il narratario può essere nascosto) -LETTORE IMPLICITO: è una sintesi che cerca di rispondere alle forme e alle strutture messe in campo dall'autore implicito. è un'astrazione, un'idea che in nessun modo può essere fatta coincidere con un dettaglio della storia. - Lo stile semplice valorizza con attenzione ed equilibrio le forme del parlato, del cosiddetto "italiano dell'uso medio", per ottenere uno stile fortemente leggibile, anche se non privo di memorie letterarie. Lo stile espressionista invece tende a mescolare forme iperletterarie con forme popolari, a volte addirittura dialettali. -Intermedialità: il continuo scivolare dell'esperienza estetica da un sistema mediale all'altro. Oggi ogni racconto si colloca all'incrocio di una serie di modelli e di contaminazioni mediali che configurano una situazione di grande complessità -Intertestualità: ogni testo letterario, soprattutto i racconti, è in relazione con altri testi e racconti. -Transmedialità: il disporre su piattaforme mediali un racconto. -Re-mediation: quando una storia o un personaggio attraversano diversi media andando incontro a modificazioni incontrollabili. -Cognitivisti: studiano i processi cognitivi, vogliono svolgere ricerche quantitative,sperimentali in senso propriamente scientifico e persino correlate alle cosiddette "neuroscienze". Affermano che nella mente del lettore-spettatore quando leggono o vedono un film agiscono degli schemata o schemi ovvero strutture che regolano la nostra esperienza anche estetica e si declinano principalmente su due piani: -FRAMES: gli esistenti spaziali e i luoghi -SCRIPTS: gli eventi temporali. Gli scripts possono lasciare spazio ai PLANS ovvero sistemi integrati di azioni conosciute. -Quanto maggiore è la genericità dell'immagine tanto maggiore sarà anche la capacità di identificazione dello spettatore. Il frame agisce con maggior evidenza se i vincoli narrativi forniti dal testo sono generici e "universali". -il racconto letterario e il cinema sono dei media caldi poichè hanno una capacità di imporre con maggior forza le proprie strutture. -il fumetto è un medium freddo poichè esige una maggior cooperazione da parte del lettore, questo meccanismo viene definito CLOSURE. -I racconti cui è maggiormente evidente la presenza di un destinatario interno sono quelli che hanno alle spalle una comunicazione orale. -Secondo Genette il narratore non si rivolge a nessun narratario ma al lettore reale. -il lettore reale è colui che definisce l'immagine di autore e lettore impliciti. -Quanto più il narratore si allontana dalla dimensione dell'oralità,tanto meno il ruolo di un destinatario interno riveste una qualche importanza e anzi scompare.