fruttosio, acido lattico, magnesio, azoto, fosforo, potassio, pirimidina, sodio, sorbitolo, spermidina, urea, acido urico, vitamina B12, e
zinco. Tutto in quantità molto modeste.
Un uomo dispone in media di due cucchiai da tavola di sperma. Due cucchiai contengono circa 15 calorie.
Nello sperma sono presenti delle prostaglandine.
Il bario è un metallo alcalino, terroso, tenero, di lucentezza argentea. Non si trova libero in natura ed ha varie applicazioni in ambiti
produttivi quali la ceramica, l'ossigenazione dell'acqua e via dicendo.
È usato anche nella pratica medica per compiere determinati esami diagnostici. Viene usato infatti per esaminare organi interni quali
ad esempio intestino, stomaco sotto forma di clisma opaco.
Il clisma è parola che deriva dal greco e che significa lavanda; nel clisma opaco la funzione del bario è quella di opacizzare e quindi
rendere visibile all'esame radiologico la parte che si vuole prendere in considerazione.
Se, per ipotesi, l'aria contenesse una forte concentrazione di bario quest'ultimo, inalato, si depositerebbe all’interno dell'organismo
umano.
È stato riscontrato che il bario è un inibitore dei processi muscolari, in altre parole esso tende a bloccare la decontrazione dei muscoli.
I muscoli sotto l’effetto del bario, hanno difficoltà a rilassarsi spasmizzandosi, creando cioè in varie parti dell'organismo degli
spasmi.
Riferendosi sempre all'esame diagnostico compiuto con il clisma opaco, si può ben notare che un’altra importante caratteristica del
bario, la sua opacità, è quella di togliere luce propria alle superfici sulle quali si deposita.
La possibilità di contrapporsi a ciò è di trovare un minerale antagonista capace di un'azione inibente nei confronti degli effetti del
bario.
Il minerale avente le qualità richieste è il magnesio, minerale che porta luce nell'organismo e che con i suoi effetti aiuta e permette
una maggiore capacità di decontrarre i muscoli, di sciogliere gli spasmi.
Questa è solamente una delle molte funzioni del magnesio ma è proprio ciò che può servire per contrapporsi agli effetti negativi del
bario.
L'alluminio per le sue caratteristiche intrinseche risulta molto pericoloso se viene inalato o ingerito nell'organismo umano. Una delle
sue funzioni altamente negativa è di impedire la cosiddetta sinapsi neuronale.
La sinapsi permette la giunzione tra due cellule nervose attraverso la quale si propagano impulsi nervosi.
Il corpo umano, per difendere un così importante e delicato organo quale è il cervello, ha formato una difesa naturale affinché
elementi estranei, quali ad esempio l'alluminio, non possano penetrare o depositarsi sulle cellule cerebrali.
Verrebbe impedita in questo caso proprio la sinapsi, il passaggio cioè dell'impulso nervoso da una cellula all'altra e la propagazione
del comando ad una determinata zona del corpo attraverso i nervi.
Questa naturale difesa si chiama barriera ematoencefalica.
Essa si trova alla base del cervello, nella zona alta del collo e permette, nella zona del cervello, soltanto il passaggio di liquidi quali il
sangue o comunque elementi disciolti nell'elemento liquido.
Il cervello si trova in una situazione del tutto particolare e delicata. Esso galleggia letteralmente nel cosiddetto liquor: il liquido
cefalorachidiano. Il liquor permette al cervello, che in un essere adulto pesa all’incirca 1500, 1600 grammi , di non schiacciare i
teneri capillari che si trovano alla sua base. il cervello così, di fatto, pesa soltanto 20 grammi all'incirca, proprio per la spinta che
riceve dal liquido rachidiano grazie al principio di Archimede.
Se degli elementi troppo pesanti, non sufficientemente disciolti nel liquido che affluisce al cervello, bucano la barriera ematocefalica,
rischiano di creare dei depositi totalmente estranei a quella che è la vita del cervello.
È proprio il caso dell'alluminio che buca la barriera ematoencefalica, che intorbida il liquor e si deposita sulle cellule nervose del
cervello impedendo la sinapsi neuronale.
Se è presente dell'alluminio nel particolato, ovvero nelle polveri sottili che permeano l'aria, risulta pressoché impossibile non
respirarlo.
Gli effetti nocivi dell'alluminio si manifestano come minimo in due direzioni.
Dal punto di vista fisico in una perdita di motilità delle funzioni organiche o, sempre dal punto di vista fisico, in una ripercussione
sull'attività delle membra, gambe e braccia.
Il secondo effetto si manifesta a livello di attività pensante ossia in una mancanza di concentrazione, come può essere il mantenere in
maniera continuativa nel tempo l'attenzione sull'attività del pensiero, leggere ad esempio più pagine di un dato libro impegnativo,
sostenere una conversazione senza perdere il filo del discorso ecc.
A lungo andare la mancanza di concentrazione può causare vuoti di memoria e nei casi più gravi può portare a pericolose malattie
quali il morbo di Alzheimer.
Oltre a ciò l'alluminio, depositandosi sulle pareti polmonari, tende a spegnere nel tempo la vitalità dei polmoni stessi causando
problemi respiratori o addirittura lesionando i polmoni in maniera più o meno grave.
Quando la respirazione non funziona del tutto correttamente si manifestano, o meglio si potrebbero manifestare col tempo, anche dei
problemi cardiaci esistendo una stretta dipendenza tra la respirazione e la circolazione.
Se l’aria inspirata risulta satura di veleni, allora non può avvenire una corretta ossigenazione del sangue venoso, quella cioè di
purificarlo e trasformarlo in sangue arterioso, portatore di vitalità.
Si potrebbe pensare all'argilla che ha in sé un buon contenuto di alluminio essendo una alterazione atmosferica di silicati alluminosi.
A conferma di ciò è conosciuto da tempo un intervento omeopatico usato per purificare l'intestino, consistente nell'ingerire alla
mattina dell'argilla ventilata, disciolta nell'acqua e lasciata depositare durante la notte.
Un altro rimedio medicinale, usato per proteggere l'organismo umano da influssi nocivi, è un preparato omeopatico a base di torba
denominato: Solum uliginosum.
La torba è una terra molto importante in agricoltura e floricultura e serve ad arricchire l’umidità del terreno favorendo una maggiore
ossigenazione, donando quindi ad esso una maggiore vitalità e incrementando anche le forze di autodifesa contro agenti nocivi
esterni.
Mutuando il medesimo principio di cui sopra, il Solum uliginosum (dal latino uligo-inis = umidità del suolo) può risultare efficace
anche per l'organismo umano, specialmente se adoperato in consociazione ad alcuni estratti vegetali, quale ad esempio l’equiseto o
coda cavallina, che possono servire ad aumentare l'escrezione renale.
Un terzo elemento trovato nelle scie chimiche è il quarzo. Esso è formato di silicio e ossigeno, SI O2 (due molecole di ossigeno e una
di silicio) che sono le due sostanze più diffuse nella crosta terrestre. Le rocce silicee (quarzo) in varie forme sono presenti circa per il
90% in essa.
Il quarzo è un affascinante minerale multiforme. La forma più rappresentativa è il quarzo latteo, soprattutto quello trasparente
denominato comunemente cristallo di rocca.
Al di là della sua bellezza come minerale, il quarzo per le sue proprietà piezoelettriche e piroelettriche è ampiamente usato
nell'industria soprattutto in quella di strumenti di precisione.
Il silicio, per quanto riguarda l'organismo umano, si trova presente in tutti i tessuti del corpo specialmente in quelli periferici: unghie,
capelli, pelle e tessuti connettivi in genere.
Il silicio si trova anche nelle ossa.
Per le sue caratteristiche intrinseche esso ha una stretta parentela con la luce e conseguentemente con l'aria.
La caratteristica principale del silicio è quella di circoscrivere ovvero di mantenere nei giusti confini i processi di crescita.
Esso perciò limita la tendenza delle energie vitali a stimolare le forze di crescita al di là dei processi normali.
Se paradossalmente l'essere umano non potesse rimanere nei suoi confini fisici, il mondo esterno penetrerebbe in modo devastante
nell'organismo distruggendolo in breve tempo.
E’ la pelle che chiudendo la struttura fisica dagli influssi diretti del mondo esterno, permette la possibilità di avere una vita
individuale interiore, nella quale poter compiere processi psichici e spirituali necessari alla crescita della nostra coscienza.
Verso l'interno dell'organismo fisico il silicio, permettendo il passaggio della luce, aiuta la percezione, da parte delle difese
immunitarie, di elementi estranei con la conseguente loro eliminazione per mantenere l'integrità della vita fisica.
Ci sarebbe molto altro da dire sui rapporti fra il silicio, la luce, il corpo fisico, la vita psichica e l'evoluzione spirituale, ma i ristretti
ambiti di questo scritto non lo permettono.
Desidero fare comunque ancora due ultime osservazioni.
Il silicio, come già detto, grazie alla sua azione periferica nell'organismo umano, alla sua naturale capacità di delimitazione, agisce
sul buon funzionamento dei nervi e dei sensi.
Inoltre grazie al suo rapporto elettivo con la luce aiuta, in concomitanza con il calcio ed il magnesio, a mantenere la salute dello
scheletro.
In conclusione, se si viene a creare un accumulo di quarzo (silicio) nell'organismo, alla luce di tutto ciò che è stato detto si
manifesterebbero svariati sintomi.
I più importanti sono i seguenti:
pelle e mucose
- infiammazioni in genere quali: micosi, acne, foruncoli,
- eczemi umidi
- caduta dei capelli
- infiammazione della mucosa orale
- indebolimento della fissità dentaria
- indurimenti e infiammazioni quali fistole, fibromi
scheletro
- problemi ossei: deformazioni, osteomieliti, rachitismo
altre patologie
- allergie degli organi esterni (raffreddore da fieno), malattie autoimmuni
- nervosismo, problemi di volontà, sbalzi d'umore, mancanza di concentrazione.
Tenendo presente il medesimo principio già considerato per tutto l’insieme di queste problematiche, si possono usare medicinali
omeopatici, meglio se in diluizione decimale, a base soprattutto di quarzo o comunque altri medicinali contenenti sempre del quarzo.
Sicuramente un bravo medico potrà trovare la giusta, individuale cura per i vari casi.
Sembra sia presente nel particolato ancora un altro elemento, il torio, ma poiché al momento mi sono pervenute solo parziali
indicazioni, le mie riflessioni terminano qui.
Esse non vogliono certamente sostituire un qualificato intervento medico. Il mio pensiero vuol essere soltanto uno stimolo per
prendere in considerazione eventuali possibilità che potrebbero risultare utili a fini preventivi e curativi.
Alluminio
Simbolo: Al
Numero Atomico: 13
Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre e fino a poco tempo fa considerato
inerte, quindi non tossico. In realtà vi sono ormai evidenze sufficienti per ritenerlo implicato in alcune patologie, come alcuni tipi di
cancro e di malattie neurologiche.
Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l'acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) le
pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici.
Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell'uso diffuso, non sia realmente molto tossico.
L'alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli
elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio.
La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg.
Assorbimento
L'alluminio viene assorbito a livello intestinale, anche se scarsamente. La maggior parte dei 10-100 mg presenti nell'alimentazione
(tutti gli alimenti anche se non contaminati contengono tracce di questo metallo) viene escreta con le feci.
La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide.
L'assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci,
nell'urina e in parte nel sudore.
Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa.
Bario
Simbolo: Ba
Numero Atomico: 56
Torio
Simbolo: Th
Numero atomico: 90
Elemento metallico radioattivo, appartenente alla serie degli attinidi nella tavola periodica.
Fu scoperto nel 1828 dal chimico svedese Jöns Jakob Berzelius. È di colore scuro, poco reattivo nei confronti dell'acqua, solubile in
acido cloridrico e solforico, poco solubile in acido nitrico. Fonde a 1750 °C, bolle a circa 3850 °C, ha densità relativa 11,8 e peso
atomico 232,038.
Il torio è l'elemento radioattivo più diffuso sulla superficie terrestre ed è presente in piccole quantità nella torite e nella orangite sotto
forma di silicato; si trova anche nella torianite, un minerale radioattivo, come ossido che accompagna l'uranio. I più grossi depositi
sono composti da ossido di torio, ThO2, nelle sabbie di monazite di India e Brasile.
Il torio ha isotopi di massa variabile fra 212 e 236. Il torio 232, un materiale radioattivo fertile, si trova in natura, ha vita media di 14
miliardi di anni, ed è il primo membro delle serie di decadimento radioattivo, che porta all'isotopo stabile piombo 208. Il
bombardamento del torio 232 con neutroni lenti produce l'isotopo fissile uranio 233, durante un processo simile a quello che si
verifica quando neutroni veloci generano dall'uranio 238 l'isotopo fissile plutonio 239; per questo motivo il ciclo torio-uranio è
impiegato dagli scienziati in alternativa al ciclo uranio-plutonio.
Il torio metallico è usato in leghe non ferrose, soprattutto di magnesio, e come stabilizzante nei tubi elettronici; l'ossido di torio viene
impiegato nei filamenti luminosi e come catalizzatore. Può essere utilizzato anche per migliorare le comunicazioni dei radar.
Bromo
Simbolo: Br
Numero Atomico: 35
Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali del bromo sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare. Il
bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo. Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani. Sintomi di leggera
intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una
severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi.
Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore.
MAPPA MAGNETICA DELLA TERRA
In questa mappa vengono raggruppate le zone delle perturbazioni magnetiche e vengono suddivisi in due colori, il rosso (dove le
zone sono più forti) e blu (dove sono più deboli). Secondo il “Geological Survey of Finland” questa mappa è una ricerca fatta in
oltre 50 anni di indagini aeromagnetiche su aree di terra, attraverso magnetometri navali in mare e tramite osservazione orbitanti
della Terra ottenute con satelliti. E’ completato attraverso valori anomali derivati dall’età della crosta oceanica.
Le anomalie magnetiche in questa mappa provengono dalle rocce ignee e metamorfiche nella crosta terrestre e, possibilmente, nel
mantello superiore. Le anomalie magnetiche rappresentano una stima della breve lunghezza d’onda (<2600 km) dei campi associati a
tali parti della Terra. Nella maggior parte dei luoghi dove esiste un’anomalia del campo magnetico, questa è meno di 1% rispetto al
campo magnetico totale del Pianeta.