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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Magistrale

Modulo 3. Impianti industriali


Sezione 3.5 Impianto di trasporto idraulico per la gestione
dei sedimenti

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna


Viale Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy
Versione 01
Agenda

La gestione dei sedimenti

Il principio di funzionamento della jet pump

P&ID impianto di desabbiamento

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La gestione dei sedimenti
Introduzione

La gestione dei sedimenti nelle aree portuali e nei bacini fluviali rappresenta una
problematica complessa che vede la sovrapposizione di interessi molteplici e in
taluni casi contrastanti, quali quelli ambientali, economici, sociali e giuridici. La
pianificazione della gestione dei sedimenti rappresenta un approccio moderno
al problema, ma ad oggi è ancora affrontato con tecnologie che, per quanto
affidabili, comportano impatti notevoli sia sull’ambiente che economici.

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La gestione dei sedimenti
Introduzione

La rimozione dei sedimenti si rende necessaria al


fine di:

- garantire la sicurezza della navigabilità,


- ridurre il rischio di inondazioni e piene.

La presenza di attività antropiche lungo le coste e i


corsi fluviali ne modifica le dinamiche naturali di
circolazione dei sedimenti, e produce spesso effetti
indesiderati quali, ad esempio, la deposizione di
sedimenti in aree pericolose per la sicurezza della
navigazione, come l’ingresso dei porti.

Bray Harbour - Irlanda

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La gestione dei sedimenti
Introduzione

Per questo motivo le aree portuali ed i corsi fluviali sono spesso soggetti a
insabbiamento o interramento, e necessitano frequentemente di operazioni di
rimozione del sedimento. Tali operazioni sono realizzate con impianti di
dragaggio, ovvero con dispositivi meccanici o idraulici che asportano il
materiale depositato in determinate aree. Il dragaggio è una tecnologia
consolidata e affidabile, ma presenta notevoli controindicazioni: possiede
elevato impatto ambientale sulla fauna e flora marina, favorisce la risospensione
e movimentazione di inquinanti presenti nel sedimento, ostruisce la
navigazione, ha costi elevati e difficilmente prevedibili.

Draghe meccaniche Draghe idrauliche

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Agenda

La gestione dei sedimenti

Il principio di funzionamento della jet pump

P&ID impianto di desabbiamento

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Il principio di funzionamento della jet pump
Principio di funzionamento

La «jet pump» è una particolare tipologia di pompa che funziona sfruttando getti di fluidi
in pressione combinati con l’effetto Venturi. Un ugello riceve la portata primaria di fluido
in pressione (solitamente acqua). L’ugello produce un getto concentrato all’interno di
una camera: per il noto effetto Venturi, l’aumento di velocità del fluido produce una
diminuzione di pressione nell’area cerchiata in rosso in figura. La depressione
«richiama» una portata secondaria attraverso un condotto di aspirazione. La presenza di
una sezione di gola a valle del sistema può essere presente per favorire il miscelamento
tra portata primaria e secondaria.
Ugello

Portata Portata
primaria scarico

Sezione di
gola
Portata
secondaria https://www.koerting.de/en/jet-ejectors.html 7
Il principio di funzionamento della jet pump
Prestazioni di una jet pump

Le prestazioni di una jet pump si misurano attraverso alcuni parametri adimensionali:

- il rapporto di portata: Q=Q3/Q1 → misura la capacità di richiamo del dispositivo;


- il rapporto di pressione: p=p3/(p1–p2)→ misura la capacità di trasferire «prevalenza»
alla portata di scarico (influenza quindi la lunghezza di trasporto);
- efficienza: η = Q·p → misura la capacità del getto di trasferire «potenza» dal fluido
primario a quello presente allo scarico.

Ugello
p3
p1

Portata Portata
Q3=Q1+Q2
primaria scarico Q3
Q1
Sezione di
p2 gola
Portata
secondaria Q2 8
Il principio di funzionamento della jet pump
Prestazioni di una jet pump

Esempio di curve sperimentali in cui l’efficienza viene calcolata in funzione del rapporto
di portata e di pressione per diverse tipologie di jet pump, in cui a variare è il parametro
geometrico R, dato dal rapporto tra Aj (sezione del getto) e At (sezione della gola).
Osservazioni generali alla figura:

- Aumentare la sezione dell’ugello favorisce


una maggiore pressione allo scarico;
- Diminuire la sezione dell’ugello favorisce
una maggiore capacità di richiamo;
- L’efficienza non è sostanzialmente
influenzata dalla geometria della jet pump;
- L’efficienza presenta un valore massimo;
- L’efficienza è bassa.

La jet pump ha efficienza bassa, ma consente


di pompare fluidi secondari con un
dispositivo che non ha organi meccanici in
movimento a contatto con il fluido
secondario: particolarmente adatto in
applicazioni specifiche.

Fonte: Other Artificial Lift Methods, Petroleum Production Engineering, 2007.


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Il principio di funzionamento della jet pump
Esempi di applicazioni jet pump: rimozione di gas e/o vapori da processi
chimici, generando altresì il vuoto nel reattore.

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Il principio di funzionamento della jet pump
Esempi di applicazioni jet pump: addizione di elementi chimici in impianti
trattamento acque

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Il principio di funzionamento della jet pump
Esempi di applicazioni jet pump: impianto frigorifero

Il compressore viene sostituito da una sorgente di


calore e da una jet pump.

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Il principio di funzionamento della jet pump
Esempi di applicazioni jet pump: movimentazione sedimenti (sand by-passing
system)

https://www.youtube.com/watch?v=18Q8RLiLZEw 13
Agenda

La gestione dei sedimenti

Il principio di funzionamento della jet pump

P&ID impianto di desabbiamento

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P&ID impianto di desabbiamento
Impianto di desabbiamento: inquadramento geografico

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P&ID impianto di desabbiamento
Impianto di desabbiamento: la tecnologia

p1

p3

Q3 Q1

Getti laterali per la movimentazione della sabbia sul fondale

https://www.youtube.com/watch?v=5uHaaSK3ukE 16
P&ID impianto di desabbiamento
Impianto di desabbiamento: Sediment in
la tecnologia
Sediment
Aerial view
conveyed by
marine currents
Harbour
channel
Sediment out Plant

The mass balance is neutral


Sediment in = Sediment out
THIS IS NOT DREDGING, THIS IS NOT BEACH NOURISHMENT
Frontal view Sediment in
Frontal view Sea level
Sea or lake level
Sea (or lake) floor

Ball valve
Pump
The ejector works with the sediments that
Sediment out Excavation naturally come to a certain area, and so it
does not add or remove the sediment from
Ejector
Machine
that area. Once the plant reaches the
steady-state condition (i.e. few minutes), the
marine ecosystem is not affected by the
plant anymore. 17
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P&ID impianto di desabbiamento
Caratteristiche dell’impianto – il PFD

Le difficoltà legate alla progettazione dell’impianto di desabbiamento


coinvolgono aspetti che sono riconducibili a tipologie di impianto simili, in cui si
debbano risolvere problematiche di:
Q1 [m3/h]
- pompaggio di fluidi; JET PUMP
- filtraggio;
- regolazione di portata; Q2 [m3/h]
JET PUMP
- bilanciamento di portate.
Mesh Q3 [m3/h]
POMPA FILTRO JET PUMP

Q4 [m3/h]
JET PUMP
Q [m3/h]
Nel caso in oggetto la portata viene
suddivisa su cinque rami, ma il caso Q5 [m3/h]
è riconducibile ad un sistema con n JET PUMP
Acqua (di mare) ramificazioni.

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P&ID impianto di desabbiamento
Caratteristiche dell’impianto – dati di partenza

Fluido: acqua di mare

Portata pompa: QD=150 m3/h (Q1D=Q2D=QiD=30 m3/h)


QF=100 m3/h (Q1F=Q2F=QiF=20 m3/h)
Due livelli di portata, corrispondenti al funzionamento di design (pedice D) e di
“flussaggio” (pedice F) delle jet pumps.

Mesh filtro: 1 mm (no intasamento jet pump)

Regolazione: Q=costante

Bilanciamento: Qi=costante

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P&ID impianto di desabbiamento
P&ID impianto di desabbiamento

Elementi principali da dimensionare:

- Pompa,
- Filtro.

Dispositivi necessari per la regolazione


automatica dell’impianto:

- Misuratori di pressione,
- Misuratori di pressione differenziale,
- Misuratori di portata,
- Elettrovalvole di regolazione/bilanciamento.

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P&ID impianto di desabbiamento
Scelta della tipologia pompa

Curva caratteristica Costo Ingombro


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P&ID impianto di desabbiamento
Dimensionamento della pompa principale

Per poter dimensionare la pompa occorre conoscere portata e prevalenza


desiderate.

Per poter calcolare le perdite di carico occorrono informazioni quali:

- Lunghezza delle tubazioni;


- Diametro delle tubazioni;
- Numero di accidentalità (curve, variazioni di sezione, valvole, …).

ΔpD=1/2*ρ*(λ*L/d)*V2

Occorre dimensionare con cura le tubazioni per non avere velocità troppo
elevate (con conseguenti elevate perdite di carico). D’altro canto, maggiore è il
diametro della tubazione, maggiore è il costo per metro lineare della tubazione
stessa. Occorre trovare un equilibrio: solitamente, la velocità di liquidi
all’interno di condotte viene dimensionata attorno a 1,5 m/s.
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P&ID impianto di desabbiamento
Dimensionamento della pompa principale
Tipologia di pompa scelta:

Pompa sommersa (o da
pozzo)

La pompa sommersa non ha


problemi di adescamento ed è
silenziosa.

Problematica: in assenza del


pozzo, occorre installare una
camicia di raffreddamento
(visibile in figura) che simula
il pozzo e determina il valore
ottimale di velocità del fluido
nel passaggio sul motore per
il suo raffreddamento.

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P&ID impianto di desabbiamento
Dimensionamento della pompa principale

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter: scelta «obbligata» per l’efficienza energetica

L’inverter consente la regolazione di velocità e quindi la


variazione di portata della pompa (vi è un limite sotto i 12,5
Hz per il pericolo di surriscaldamento del motore).
Benefici:

− gli avvii e gli arresti graduali riducono gli stress sui


componenti meccanici, idraulici ed elettrici;
− si ottengono significativi risparmi energetici in quanto
la pompa viene utilizzata per le effettive richieste del
sistema idraulico;
− le protezioni elettroniche presenti nei convertitori
consentono una efficace e completa protezione della
pompa;
− si eliminano gli spunti di avviamento, permettendo così
di non dover sovradimensionare i componenti elettrici e
gli eventuali gruppi elettrogeni di soccorso.
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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

Autoclave

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
Il controllo proporzionale-integrale-derivativo

b: banda proporzionale
e: errore
r: velocità di integrazione
q: tempo di derivazione

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
L’inverter

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P&ID impianto di desabbiamento
Dimensionamento del filtro

I «desiderata»:

Portata di design: 150 m3/h;

Perdita di carico: ridotta (qualche centinaio di mbar);

Fluido: acqua di mare;

Grado di filtrazione: superiore ad 1 mm;

Funzionalità: autopulente, senza interruzione di servizio.

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal

Portata massima: 210 m3/h


Superficie di filtrazione: 12,320 cm2
Portata controlavaggio: 15 m3/h
Grado di filtrazione: 40 mesh (400 micron)
Massima pressione ammissibile: 10 bar
Minima pressione per controlavaggio: 2,8 bar

Funzionamento ordinario Controlavaggio


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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Il filtro a dischi: principio di funzionamento

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Il comando idraulico in pressione viene inviato alla camera [2] ed agisce sul
diaframma [3], muovendo l’otturatore verso l’alto. Il passaggio attraverso la
sezione 2 risulta così chiusa, impedendo il flusso attraverso il media filtrante.

La porta 1 è ora aperta, permettendo all'acqua di lavaggio di scorrere dalla porta


C (collegamento alla mandata del filtro) verso lo scarico (purge).

Acqua
in pressione

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Il segnale idraulico in pressione per l’azionamento della valvola deve essere


almeno pari a 2.8 bar. Una prima soluzione è quella di prendere il segnale
all’ingresso del filtro, ma questo comporta alcune criticità:

1) la pressione all’ingresso del filtro deve essere superiore a 2.8 bar (per poter
azionare la membrana);
2) è necessario un filtro per «pulire» il segnale, ovvero l’acqua inviata alla
valvola a tre vie;
3) il filtro per il segnale può intasarsi, in quanto non provvisto di pulizia
automatica. In caso di intasamento, si può generare una perdita di carico
tale da provocare una caduta al di sotto dei 2.8 bar. A quel punto, il
controlavaggio non può essere azionato ed anche il filtro principale si
intasa.

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Water
inlet
Water
inlet

Water
outlet

Water
outlet
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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Una volta azionato il controlavaggio, l’acqua proveniente dalla mandata del filtro
pulisce in controcorrente i dischi. L’acqua deve avere una pressione sufficiente
a vincere la resistenza della molla che tiene compressi i dischi. In condizioni
nominali, una pressione all’ingresso del filtro pari a 2,8 bar è sufficiente per
garantire la realizzazione del controlavaggio. Se la pressione non è sufficiente,
la pulizia del filtro diviene meno efficace, sino all’intasamento completo.

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

0,09 bar

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Azionamento controlavaggio:
Logica temporale+pressione differenziale

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P&ID impianto di desabbiamento
Filtro Poly Spin Klin Arkal 7x3’’

Per la completa automazione del sistema occorrono:

- Trasduttore di pressione differenziale tra ingresso e uscita del filtro (pulizia);

- Trasduttore di pressione all’ingresso del filtro (protezione da


sovrappressione).

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P&ID impianto di desabbiamento
Le valvole di bilanciamento

Dimensione: DN80
Fluido: acqua di mare
Portata: 30 m3/h
Tipologia di valvola: valvola di regolazione automatizzata
Uscita: segnale 4-20mA relativo alla posizione dell’otturatore

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P&ID impianto di desabbiamento
La regolazione di portata, come descritto, viene effettuata tramite la variazione
del numero di giri della pompa grazie all’impiego di un inverter con regolazione
PID.

Il bilanciamento di portata, invece, richiede la presenza di valvole di


bilanciamento.

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P&ID impianto di desabbiamento
Le valvole Omal DN80 - V377XE71

Dimensioni: DN80
Corpo: ghisa
Lente: bronzo-alluminio
Manicotto: EPDM

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P&ID impianto di desabbiamento
Strumenti di misura della portata

1) Induzione magnetica

2) Coriolis

3) Vortici di Von Karman

4) Contatore (mulinello, turbina)

5) Orifizio tarato e trasduttore di pressione differenziale

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P&ID impianto di desabbiamento
Induzione magnetica

In base alla legge di Faraday sull’induzione magnetica, in un conduttore che si


muove in un campo magnetico viene indotta una tensione.

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P&ID impianto di desabbiamento
Induzione magnetica

Il fluido che defluisce è il conduttore in movimento. La tensione indotta è


proporzionale alla velocità di deflusso ed è fornita ad un amplificatore tramite
due elettrodi di misura. La portata volumetrica è calcolata in base alla sezione
del tubo.

Il campo magnetico in corrente continua è generato da due bobine alimentate in


corrente continua, a polarità alternata.

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P&ID impianto di desabbiamento
Il PLC esegue le istruzioni racchiuse nel programma in maniera ciclica.

LETTURA DEGLI All’inizio del ciclo di esecuzione del programma il sistema


INGRESSI operativo legge gli ingressi.

CARICAMENTO Il sistema operativo carica i dati in ingresso in una specifica


INGRESSI IN sezione della memoria, creando una immagine del processo
MEMORIA
in quel dato istante.
Si ha una acquisizione sincrona degli ingressi, poiché il PLC
può modificare lo stato logico delle uscite solo al termine di
ogni ciclo di lettura ed esecuzione dell’intero programma
(questo tempo viene definito “ciclo operativo”).

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P&ID impianto di desabbiamento
LETTURA DEGLI
INGRESSI

CARICAMENTO
INGRESSI IN
MEMORIA

ELABORAZIONE Vengono calcolati i valori delle uscite in base a quanto


DEL PROGRAMMA stabilito dal programma.

CARICAMENTO I valori delle uscite sono caricati in un’apposita sezione della


USCITE IN memoria.
MEMORIA

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P&ID impianto di desabbiamento
LETTURA DEGLI
INGRESSI

CARICAMENTO
INGRESSI IN
MEMORIA

ELABORAZIONE
DEL PROGRAMMA

L’attuazione delle uscite


CARICAMENTO
USCITE IN
ATTUAZIONE avviene in modo sincrono
DELLE USCITE (contemporaneamente al ciclo
MEMORIA
di lettura degli ingressi).
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P&ID impianto di desabbiamento
LETTURA DEGLI
INGRESSI

CARICAMENTO Perché l’immagine in memoria?


INGRESSI IN
MEMORIA
Se gli ingressi non venissero campionati ad inizio ciclo ma
letti al momento dell’utilizzo (rete asincrona), la correttezza
ELABORAZIONE DEL del controllo potrebbe dipendere dall’ordine con cui vengono
PROGRAMMA
eseguite le istruzioni del programma.

Difatti, in tempi diversi dall’avviamento del ciclo di istruzioni,


CARICAMENTO
USCITE IN MEMORIA uno stesso ingresso potrebbe assumere valori differenti.
Questo fatto renderebbe piuttosto complicata l’attività di
programmazione, rendendo altresì molto difficile modificare
ATTUAZIONE DELLE
correttamente il programma.
USCITE

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P&ID impianto di desabbiamento

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P&ID impianto di desabbiamento
Il controllo sulle portate

Dato in ingresso:

- Q1: Portata su ramo 1


- Q2: Portata su ramo 2
- …

Dato calcolato:

- Qtot: Portata totale (calcolata) = Q1+Q2+…+Q10

Set-point:

- Qmax=150 m3/h
- Qmin=100 m3/h
- ΔQ (differenziale tra la portata totale misurata e quella desiderata)

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P&ID impianto di desabbiamento
Il controllo sulle portate

Verifica:

Confronto il valore calcolato di Qtot con quello di set point (Qmax o Qmin).

Se la differenza è inferiore ad un certo ΔQ impostato dall’utente, non accade


nulla.

Retroazione:

Se Qtot è diverso da Qmax o Qmin interviene l’inverter, andando a variare il numero


di giri della pompa coerentemente con quanto rilevato (se la portata calcolata è
inferiore a quella desiderata aumento il numero di giri, e viceversa).

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P&ID impianto di desabbiamento
Il controllo sulle portate – il bilanciamento

Retroazione:

Se la differenza tra la portata misurata sul singolo ramo Qi e la portata


desiderata sul medesimo ramo Qid supera una certa soglia ΔQ (definita
dall’utente) si interviene secondo la seguente logica di bilanciamento:

- Qi<Qid: inizio ad aprire la valvola sul ramo i-esimo;


- Qi>Qid: inizio a chiudere la valvola sul ramo i-esimo.

Nel caso di bilanciamento in chiusura, se la valvola raggiunge un certo grado di


chiusura senza avere successo nell’azione di bilanciamento, viene lanciato un
allarme (i.e. probabile perdita).

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P&ID impianto di desabbiamento
Il filtro autopulente

Dato in ingresso:

- Perdita di carico sul filtro;


- Pressione ingresso filtro;
- t: Quanto tempo è passato dal precedente lavaggio

Set-point:

- Pressione controlavaggio: 150 mbar;


- Massima pressione ingresso filtro: 7 bar;
- tmax: 24h

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P&ID impianto di desabbiamento
Il filtro autopulente F

Verifica:

- Pressione differenziale > 150 mbar


- Pressione in ingresso > 7 bar
- t>tmax

Retroazione:

Se la pressione differenziale supera il valore max ammesso oppure t>tmax allora


viene azionata la procedura di lavaggio del filtro.

Se la pressione in ingresso supera il valore di soglia, allora si agisce


sull’inverter passando ad una regolazione PID rispetto al valore di pressione.

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P&ID impianto di desabbiamento
La pompa principale

Dato in ingresso:

- Pressione mandata pompa.

Set-point:

- Pressione minima in mandata.

Retroazione:

Se la pressione in mandata è inferiore al valore di soglia, la pompa può rischiare


la cavitazione, oppure è presente una perdita tra pompa e sensore: diminuisco il
numero di giri, eventualmente sino al minimo. Se il segnale permane, spengo la
pompa.

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