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La figura della donna tra

‘800 e ‘900

Giorgio Kienerk,
L'enigma umano (Il
dolore, Il Silenzio, Il
piacere), 1900, trittico
Il primo ad apparire fu il “Silenzio” alla Biennale veneziana del 1901 e in altre occasioni internazionali. Mentre la tela
del “Dolore” fu mostrata all’Espozione nazionale di Pavia del 1913. Il “Piacere” non venne mai esposto. La tela del
piacere, così come le altre, è molto chiara nella sua espressione, guardarla ci rasserena, il suo sorriso placido, la
distensione dei muscoli del suo corpo, insomma tutto della figura rappresentata ci trasmette la serena gioia del
piacere. Se il Dolore e il Silenzio rappresentano propriamente l’ambito simbolista con cui viene a contatto l’autore, il
terzo pannello sembra anticipare soluzioni pittoriche successive nel segno del progressivo recupero del naturalismo
toscano. Si avverte immediatamente, la distanza netta che intercorre tra la figura rappresentante il piacere e quella
del silenzio quest’ultima provoca una grande angoscia probabilmente anche a causa della particolare somiglianza
che ha con quelle campagne sociali che si vedono ultimamente riguardo la violenza sulle donne. Quegli occhi
spaventati indicano perfettamente il desiderio di parlare che viene represso con un gesto forte ed evidente delle
mani. Il gioco dei colori freddi la colloca in un tempo a sé stante, mentre il teschio in ombra a sinistra indica
probabilmente il silenzio eterno della morte. Ne “il dolore” l'autore riesce perfettamente nella sua sintesi simbolica,
la figura femminile è avvolta in un telo dai numerosi panneggi grazie ai quali possiamo immaginare la posizione del
corpo sottostante. La donna è tutta stretta in se stessa come se soffrisse davanti ai nostri occhi di un dolore fisico
all’altezza dell’addome. Ciò che ci colpisce di più dal mio punto di vista però sono gli occhi. La perizia di Kiernerk è
quella di regalarci uno sguardo neutro, che non eccede, non distrutto dalle lacrime, non gonfio di sofferenza, ma
così intenso da farci cogliere esattamente il sentimento provato da questa donna. La figura del dolore ci guarda
fisso negli occhi come se fossimo noi i suoi carnefici riuscendo quasi a farci provare una sensazione di stretta allo
stomaco. Il fondo marrone su cui svetta la figura è segnato da numerosi segni neri aggrovigliati l’uno all’altro
all’altezza del capo della figura. Questi non fanno altro che esaltare il messaggio stesso dell’opera che pare quasi
chiusa in una foresta di rovi.
Nei primi decenni del Novecento le donne
venivano educate a una sostanziale

La figura della donna nella sottomissione alla figura maschile. Alle donne
veniva insegnato ad adempiere ai doveri
casalinghi, a sottostare ai voleri del capofamiglia,

letteratura- VIRGINIA a non ambire a una professione o


all’indipendenza. La stessa Virginia Woolf in tutte
le fasi della sua vita ha dovuto subire il controllo

WOOLF (1882 – 1941)


da parte di suo padre prima, dei suoi fratelli poi,
e infine di suo marito. Le regole della società dei
primi anni del Novecento, volevano che alle
donne non fosse riconosciuto il diritto di lavorare
e, spesso, anche di proseguire la propria
istruzione. In quasi tutti i suoi libri, i suoi
personaggi femminili vivono un dilemma morale
tra ciò che è giusto per la società e ciò che invece
si desidera. Ne “La signora Dalloway”, ad
esempio, la protagonista dà prova di grande
audacia, tanto da mettere in dubbio le idee del
marito, secondo il quale le donne non sono
tenute a controbattere le scelte del capofamiglia.
La storia del
femminismo-battaglia Il termine “femminismo” viene

eterna per la parità di coniato nell’Ottocento per


battezzare il neonato movimento

genere. per l’emancipazione delle donne.


A incarnarlo erano le suffragette,
che lottavano per ottenere
La prima ondata, le suffragette e il diritto
l’allargamento del suffragio - cioé
di voto
del diritto di voto - anche alle
La seconda ondata, gli anni Sessanta donne.
La terza ondata, gli anni Novanta
1° ondata 2° ondata 3° ondata

L’epicentro delle loro battaglie è la Gran Il movimento femminista si risveglia negli Stati Negli anni ‘90 sbocca una nuova era per il movimento
Uniti negli anni ‘60 del Novecento. Dopo la guerra femminista. Siamo in un’epoca in cui, sulla carta, uomini e
Bretagna: è qui che nel 1865 nasce il gli Usa conoscono un boom economico ancor più donne dei Paesi occidentali hanno pari diritti e pari
opportunità, tanto che qualcuno parla di “società
primo comitato per l’estensione del esplosivo di quello europeo, e la prosperità post-femminista”. Ma le discriminazioni non sono affatto
diritto di voto. All’epoca solo gli uomini contribuisce a logorare le vecchie strutture sociali, scomparse, soprattutto nel mondo del lavoro. Le
già messe in discussione durante il conflitto, femministe continuano quindi a lottare perché il divario
potevano partecipare alla vita politica, quando le donne avevano sostituito gli uomini salariale tra uomini e donne venga riconosciuto e colmato,
segnalano le difficoltà che le professioniste incontrano nel
mentre le donne erano relegate in casa, impegnati al fronte nelle fabbriche. I temi cari alle
fare carriera e si battono perché venga istituita una
femministe della seconda ondata sono nuovi, e
e l’immagine delle suffragette spesso scandalosi per l’epoca: si parla di
legislazione contro le molestie sul lavoro. Ma il movimento
rivede anche alcune posizioni maturate nei decenni
britanniche che marciano su sessualità, di stupro e violenza domestica, di diritti precedenti, ad esempio in merito alla prostituzione e alla
Manchester e Londra per rivendicare il riproduttivi, ma anche di parità di genere sul pornografia. Se negli anni ‘70 e ‘80 la maggior parte delle
posto di lavoro. Negli anni ‘70 le piazze del nostro femministe si era schierata contro ogni forma di
diritto di partecipare alla dimensione Paese vengono invase dalle donne, decise a sfruttamento del corpo femminile, alle soglie del nuovo
millennio non mancano voci meno radicali, che non
pubblica desta grande scalpore in tutta rivendicare diritti ancora negati, come quello di escludono a priori l’idea che si possa vendere il sesso per
Europa. In questa fase il femminismo si divorziare o di interrompere una gravidanza libera scelta. Il femminismo somiglia sempre più una rete
indesiderata. Le battaglie per l’aborto e il divorzio di femminismi, complice anche l’allargamento a Paesi che
concentra quasi esclusivamente su sono le più famose, ma non le uniche. Le avevano vissuto in modo marginale le battaglie degli anni
rivendicazioni di natura politica, ma le femministe italiane si battono anche per ‘70. Ben presto si affacciano le prime femministe islamiche,
modernizzare il diritto di famiglia, ad esempio e il movimento deve fare i conti con le critiche delle donne
suffragette vogliono anche la parità tra di colore, deluse da una battaglia che pur professandosi
rimuovendo il cosiddetto delitto d’onore, che universale spesso sembrava guardare solo alle esigenze
uomini e donne nel diritto di famiglia. assicurava pene ridotte agli uomini che delle donne bianche.
assassinavano la moglie adultera.

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