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Caro giovane,

scegliere l’ora di religione cattolica è un’opportunità per te e per il tuo futuro.


Intendo offrirti sette buoni motivi per fare questa scelta che potrebbe cambiare in positivo il tuo bagaglio
culturale e relazionale nella società.
Primo motivo: l’insegnamento della religione oggi non è più offerto in modo confessionale, anche se la
materia, presa in se stessa, lo è. Tradotto: garante dei contenuti è la Chiesa, ma tali contenuti sono – e
devono essere – al servizio di tutti, al di fuori di ogni appartenenza.
Dal punto di vista giuridico: un contenuto confessionale (la religione cattolica, appunto), liberamente scelto,
viene offerto in modo non confessionale, cioè non finalizzato alla persuasione concettuale, ma alla
conoscenza e alla crescita personale di ogni cittadino dello Stato.
In pratica, questo significa che l’insegnamento della religione non è e non deve essere catechismo o una
forma di indottrinamento, ma istruzione della conoscenza religiosa in funzione di un allargamento della
comprensione dei fenomeni sociali e culturali. In altre parole, lo studio della religione è offerto come un
aiuto a comprendere meglio il mondo di ieri e di oggi. Serve a completare la formazione culturale. Chi
crede, avrà più consapevolezza di ciò in cui crede, chi non crede, avrà più consapevolezza di ciò che
credono gli altri e di ciò che ha scelto di non credere. Chi è indeciso o dubbioso avrà occasione di farsi
un’idea più chiara in funzione di una sua eventuale decisione personale, attuale o futura. Insomma,
l’insegnamento della religione può contribuire a fare dei cittadini più consapevoli, perché non è
indottrinamento, ma un invito all’approfondimento e alla comprensione critica.
Secondo motivo: sapere è sempre meglio di non sapere. In tutti i campi, compresa la religione.
Non si può ignorare la tradizione religiosa, soprattutto se è la propria. Comprendere la religione è
comprendere meglio l’umanità e il mondo. Ma soprattutto la cultura, il mondo che l’uomo stesso ha
costruito intorno a sé e nel quale la religione svolge un ruolo importantissimo, qualunque sia l’opinione
personale di chi la studia. In pratica: puoi non credere in alcuni concetti, non condividerli in parte o non
condividerne nessuno, ma, in ogni caso, puoi capire quei concetti e puoi afferrarne meglio le implicazioni.
Conoscere la religione ti aiuta insomma a comprendere meglio te stesso e gli altri. Una ragione
fondamentale che, anche da sola, basterebbe.
Terzo motivo: la religione è un linguaggio comune. Saperlo comprendere è un contributo all’integrazione, a
tutti i livelli. Si possono parlare tante lingue, anche se la tua lingua madre sarà sempre la tua in modo
speciale e quella non te la leva nessuno. Si parla spesso di bisogno di integrazione e di approccio
multiculturale alla diversità. Frequentare l’ora di religione, può dare un grande contributo alla soluzione di
questo problema.
Quarto motivo: anche se non sei credente o se non credi nella religione cattolica, le religioni sono un dato
di fatto con cui farei i conti. Puoi non credere in Dio e scegliere di ignorare la sua esistenza nella vita, se
vuoi, ma non puoi ignorare la religione. Puoi avere dubbi che Dio esista o credere che non esista, ma le
religioni esistono, ed esiste anche la religione cattolica, ed ha un peso importante nella storia, nella cultura,
nella tradizione del nostro paese.
Quinto motivo: l’ora di Religione ti abitua al confronto e al dialogo, perché spesso si svolge in un clima
sereno e aperto al dibattito con l’insegnante, ma è anche un luogo dove si svelano e si confrontano le
opinioni di tutti coloro che partecipano attivamente.
Sesto motivo: la Religione è una materia multidisciplinare, perché ha dei punti di incontro o di confronto
con diverse altre materie e più di altre si presta a offrire delle prospettive, delle sintesi o delle visioni
d’insieme. La religione si ritrova nella storia, nella filosofia, nella geografia, nella psicologia, nel confronto
con la conoscenza scientifica, nella logica, nel latino, negli autori italiani e non italiani e chi più ne ha più ne
metta. La religione è talmente radicata nella cultura che conoscerla non può che aiutare a comprendere
meglio ogni disciplina, da punti di vista diversi.
Settimo motivo: per la formazione personale, tutte le scelte hanno la stessa dignità, anche quella di non
fare religione. Ma frequentare una materia in più è sempre meglio di una materia in meno, soprattutto
nelle scuole superiori. E questo vale anche per la materia alternativa.
Spero di averti convinto e ti invito a scegliere di frequentare l’ora di religione.

Con affetto
Giuseppe Lofaro

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