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19.5.

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Qeg in Overunity

Il primo test della scorsa notte ha portato il QEG a produrre sei volte più energia di quanta
ne necessita per alimentarsi. Di seguito la testimonianza diretta del tecnico esterno che ha
collaborato al raggiungimento del traguardo storico che delinea uno degli aspetti cardini
dell'attuale cambio di paradigma. Da qui in poi si aprono infinite possibilità. Appena sarà
possibile, tutti i risultati verranno resi pubblici in modo che le organizzazioni e le istituzioni
che ne faranno richiesta potranno integrare la tecnologia nei propri piani di sviluppo.

Edit 20/5/14

Io, come milioni di alter persone nel mondo, ho letto a marzo l’annuncio di un dispositivo
open source di free energy con un po’ di scetticismo, (ho insistito per diverso tempo che gli
inventori avevano solo “ buttato li l’idea” per provare e arricchirsi con la loro invenzione , e
anche in questo caso ero ancora scettico… chi lo avrebbe mai immaginato) ma avendo
seguito i suoi progressi con crescente eccitazione, ho sperato di poter prendere parte a
questa impresa storica e non appena ho preso contatti lo ero. Serviva portare in Marocco
un pacco di apparecchiature di prova e si pensava che il corriere dovesse essere
qualcuno che poteva fornire anche assistenza a Jaime Robitaille, lo sviluppatore del QEG.
Subito dopo mi sono trovato in un aereo per il Marocco. Sono arrivato Tangheri, e mi
aspettavo di incontrare all’aeroporto un amico marocchino di Youssef, il “fixer” del team
del QEG, e non posso dire dopo due ore di viaggio quanto fossi impaziente di incontrarmi
con un uomo con il quale non avevo alcuna speranza di comunicare, sebbene essere
accolto all’aeroporto di Tangheri da un autista marocchino che aveva un cartello con su
scritto “Mr. Starbuck” sarebbe stato figo.

Avevo abilmente superato lo sguardo sicuro dei gendarmi e i loro associati che
sembravano a tutti gli effetti agenti segreti (non così abilmente, col senno di poi, ora che
so che assomiglio ad un marocchino) ma ad un passo dall’uscita fui fermato da una
guardia di frontiera che sembrava abbastanza interessato a scoprire cosa ci fosse nella
grande borsa che mi trascinavo dietro, piena di oscilloscopi, multimetri, sonde ad alta
tensione ed vari altri accessori terroristici che avrebbero scatenato gli agenti americani del
TSA e facendoli afferrare i loro teaser, i loro guanti di plastica e il KY Jelly (è un
lubrificante per cui fa riferimento ad una ispezione corporale) Per fortuna, ero stato istruito
su come gestire la situazione, e mi era stata fornita una storia di copertura basata sul fatto
che questo fosse un equipaggiamento per un progetto umanitario per costruire una pompa
per portare acqua nel povero villaggio di Aouchtam, e mi sentivo sicuro che avrei potuto
fare una performance così convincente da non destare sospetti. La guardia sembrava così
rilassata che avrei potuto dire “ non preoccuparti amico, sono solo metri ed altre stronzate”
e lui avrebbe alzato gli occhi al cielo e mi avrebbe salutato, ma sfortunatamente la guardia
di frontiera ha iniziato a farmi domande in francese e solo allora ho realizzato che la mia
padronanza della lingua francese, di cui avevo goduto fino a qualche decennio fa, era
degenerata fino al punto che potevo a stento descrivere una scimmia che sedeva su un
albero (le singe est dans l’arbre….. yeah baby ci riesco ancora) Sono riuscito a spiegare
con una combinazione di gesti e un sgrammaticato francese scolastico che la borsa era
sigillata da targhette metalliche che si sarebbero dovute tagliare e non avevo alcuna
speranza di spiegare che cosa ci fosse dentro, ed ora la guardia iniziava ad agitarsi, le sue
mani continuavano ad andare verso la radio ed io cominciai a pensare come sarebbe stata
la vita in una prigione in Marocco, ma proprio in quel momento sono stato salvato, Jaime
Robitaille e una donna americana di nome Whitney (che parlava un francese perfetto)
erano venuti a prendermi in aeroporto, e anche se, con grande delusione, non avevano il
cartello con la scritta "Mr. Starbuck", sono riusciti velocemente a portarmi via.

Jamie è un uomo umile ed alla buona con un sorriso permanentemente stampato e il


contegno gentile di un professore di matematica, e tutti e tre ci trovammo a conversare in
modo così naturale che le due ore di viaggio verso il quartier generale del QEG svanirono,
ed è stato a questo punto che ho appreso che mentre il QEG aveva raggiunto la
risonanza, non aveva ancora raggiunto il punto di over–unity per cui stava ancora
consumando più energia di quella che generava. Anche se il mio ruolo era quello di un
corriere mi sono offerto di assistere Jaime ed ho implicitamente dichiarato la mia
intenzione di vedere l’ over–unity in funzione prima di tornare a casa. Sono arrivato al “
Santuario” alle 4 am e poche ore dopo ero in forma ed ero stato presentato ai membri
della comunità come un ospite d’onore, e siccome era Domenica non c’era molto lavoro
da fare e così mi sono ritrovato senza accorgermi a partecipare alle attività della comunità
come se ne avessi sempre fatto parte.

Il giorno seguente Jaime mi ha spiegato come si era avvicinato a Timothy Thrapp del
WITTS un Ministero “Cristiano” che, malgrado le loro dichiarazioni altruistiche di rilasciare
la free energy al mondo, aveva chiesto 400 $ per un ora del suo tempo. Jamie era stato
capace di capire le basi per questa riproduzione del lavoro di tesla, ma era chiaro che lui
stava tralasciando un sacco di informazioni ed era intenzionalmente vago circa quello che
stava condividendo, e quando Jamie confrontava gli appunti con qualcun altro, che aveva
profumatamente pagato per il privilegio, c’erano molte contraddizioni. Divenne inoltre
evidente che l’intento era quello di attrarre I client per far si che facessero ripetute
“donazioni” al Ministero. In più, quando Thrapp capì che l’intento di Jamie era quello di
rilasciare la tecnologia in open source, le relazioni tra loro si congelarono.

Ebbi, quindi, la mia prima live-demo del QEG, era rumoroso come un power router, e
come raggiungeva il punto di risonanza emetteva un rumore stridente di ferraglia e
effettivamente andava distintamente under unity, Jamie mi mostrò la sua meticolosa
documentazione delle varie prove di velocità del rotore e i valori di reazione capacitiva e
mi spiegò i suoi precedenti fallimenti nel trovare una combinazione ottimale. Il QEG
funzionava , a questo punto, in unity, cioè, stava producendo lo stesso quantitativo di
energia che stava consumando, che in se è un risultato stupefacente da momento che i
generatori che forniscono la nostra energia al momento consumano qualcosa come 18
watt per generarne 10.Più tardi Jamie cominciò una serie di esperimenti con una serie più
grande di condensatori e verifiche della posizione delle linee di terra . Il mio aiuto ha
soprattutto assunto la forma di essere di intralcio e di porre un sacco di domande.

Nel mio terzo giorno di lavoro con il QEG ho avuto il privilegio di assistere ad una
conversazione in Skype tra Jamie e un team tedesco che stava lavorando anch’esso al
QEG, alcuni dati sono stati scambiati e è stato preso un accordo per avere legami più
stretti e fare meeting regolari. Entro il quinto giorno la tenacità di Jamie aveva pagato, lui
attivò una nuova sequenza in cui il QEG avrebbe inizialmente alimentato il carico di sei
lampadine da 100 watt, avrebbe poi aggiunto al carico una serie di invertitori ad energia
solare (con input ad alta tensione) Una volta inizializato avrebbe disconnesso le lampadine
e il QEG avrebbe attivato l’inverter, sfortunatamente l’ alimentazione principale di rete
Marocchina è mal regolata e questo altera l’uscita del QEG e manda l’inverter in una
modalità diagnostica, e nei rari momenti in cui abbiamo attivato l’inverter con successo
abbiamo subito scoperto che la nuova configurazione della Terra causava una condizione
di guasto e faceva scattare l’ interruttore principale. Alla fine,collegando tutte le nuove
attrezzature che avevo portato è stata trovata con successo questa nuova configurazione ,
gli oscilloscopi oscillavano, i metri misuravano e le sonde ad alta tensione stavano
sondando, il misuratore di corrente di ingresso mostrava che il QEG emetteva 600 watt, il
voltaggio in uscita si teneva stabile a 380 volt e la corrente in uscita aveva avuto dei picchi
di poco meno di 2.4 amp….. Jamie inizio a borbottare qualcosa circa regolare i valori della
serie di condensatori, allora ho applicato il mio talento matematico, che è inesistente, il
QEG stava emettendo appena meno di 900 watt…in altre parole OVER UNITY!

Non molto over ma comunque over unity; Jamie sorrise e quasi in maniera riluttante
era d’accordo. Io ho suggerito che da l momento che l’inverter era ora capace di attivare il
motore di avviamento avremmo dovuto puntare ad attivare la modalità di auto
alimentazione del QEG, Jamie era molto più cauto ma, comunque, ha collegato (cablato) il
commutatore.

Il sesto giorno, Jamie era stato in comunicazione con un team in Canada che aveva
alcune idee interessanti riguardo il trattare la carica primaria come la secondaria e
attingere l’energia al posto di questa, abbiamo studiato nuovi schemi ma a loro non
sembravano avere molto senso, ma poi riflettemmo che ci sono diversi modi per
nascondere soluzioni semplici in modo che i clienti continuino a tornare, senza far
sembrare che essi siano ingannati, perciò abbiamo concordato che passare dalla primaria
alla secondaria avrebbe potuto essere appropriato, così Jamie ha impostato il ricablaggio
del QEG.

Settimo giorno, il mio ultimo giorno.


Jamie era stato in piedi fino a tardi a parlare con il team canadese e non era in giro all’ora
di pranzo, così sono andato a Oued Lou, la città più vicina con alcune persone della
comunità, ma quando sono tornato Jamie aveva già finito di ricablare il QEG e stava già
riportando nel primario un voltaggio significativo in un range di 1-1.5 Kw, ed era occupato
ad aggiungere un banco di condensatori alla carica primaria come da disegno Canadese,
non avevamo un resistore variabile da applicare in serie alla batteria di condensatori come
specificato nel disegno ma Jamie ci ha provato comunque. La differenza è stata
immediatamente notevole, il QEG ha cominciato a risuonare ad un numero di giri molto più
basso, intorno ai 1625, il forte rumore di ferraglia che aveva caratterizzato il QEG alla
risonanza era stato sostituito da un gentile suono come le fusa di un gatto mentre
funzionava molto più agevolmente e semplicemente che mai.

il QEG stava emettendo 500 watt, il secondario stava ancora alimentando il suo carico da
600 watt di lampadine e già dalla parte primaria stavamo leggendo 2000 volt ad 1 amp. Se
avessi dovuto basarmi solo sull’espressione corrucciata di Jamie mi sarebbe sfuggito che
aveva appena raggiunto un over-unity di 500 Watt in entrata e 2000 Watt in uscita ... Lo ho
dovuto svegliare dalla sua profonda contemplazione di come raggiungere l’obbiettivo dei
10 Kw per ricordargli di festeggiare il fatto che lui aveva appena raggiunto I 2.6 Kw….

Sono riuscito a battere un cinque con lui prima che riprendesse il suo armeggiare. A
questo punto, erano circa l’1.30 am, i membri della comunità, avendo percepito che
qualcosa di importante era successo iniziarono ad assemblarsi nel laboratorio, molti si
erano svegliati per assistere all’evento, uno scroscio fragoroso di applausi fu fatto a Jamie
e noi tutti abbiamo mangiato una torta, cotta per celebrare il momento.Dunque il prossimo
passo sarà di far girare il QEG in modalità self running dalla carica secondaria facendo
scendere la tensione mediante un trasformatore.

Tornato a casa ho parlato con Jamie e mi ha riferito di aver ottenuto un output di 3KW, SEI
volte Over-unity!

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