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03/02/21

Non è sufficiente conoscere la realtà solo come funzionamento di determinate leggo. La ragione percepisce
di dover fare qualcosa sulla realtà. Ragione attiva non è altro che l’agire nella realtà da parte della coscienza
secondo regole di comportamento che lei stessa si dà. La ragione agisce quindi liberamente, ma questo
agire morale si presenta, così come aveva formulato Kant, come contrasto tra essere e dover essere. =
l’uomo sente che le regole del suo agire provengono da se stessa come ragione. Osservanza da parte di
ciascun uomo a regole di comportamento che trova dentro di se in quanto ragione. Essendo la ragione
uguale per tutti così sono anche le regole di comportamento. È la ragione per Kant e per Hegel che indica
all’uomo quali sono le regole da seguire, non è Dio, non sono precetti che un’autorità esterna impone
all’uomo, ma regole che l’uomo scopre dentro se stesso, nella ragione.
Ciò nonostante Kant (e Hegel lo richiama) trova un riscatto secondo cui ogni individuo sa cosa fare nelle
giuste circostanze ma in quanto corpo sottoposto come tutti i corpi a una serie di cause naturali, l’agire
morale non è mai raggiunto in maniera perfetta, in maniera compiuta. Questo scarto viene superato nel
momento dello spirito. Il momento dello spirito è il momento in cui l’agire di ogni individuo si conforma e si
identifica non tanto a una ragione astratta, asettica (ciò che è giusto ma. On riesco a fare) ma con le norme
neo gruppi sociali, nella collettività. L’identità tra ciò che è giusto e ciò che è fatto si trova nella poleis greca,
dove l’individuo agisce in conformità perché è un tutt’uno con la propria patria. Si identifica nella sua polis.
L’unica unificazione tra essere e dover essere si trova nello spirito nella dimensione della collettività.
Tuttavia, secondo Hegel, anche nel mondo greco questa identificazione è destinata a svilupparsi perché è
un’identificazione immediata (non mediata, consapevole). Per Hegel la verità si raggiunge solo dopo
mediazione. Quindi l’unità del comportamento dell’individuo con lo spirito della propria città è solo un
unione di tipo immediato. Un ulteriore sviluppo verso una coincidenza tra agire e consapevolezza
dell’azione corretta (libera, mediata) viene portato avanti secondo Hegel con la rivoluzione francese. Con la
riv francese la libertà dell’individuo viene indicata come elemento essenziale affinché liberamente ciascuno
agisca correttamente. Ma anche nella riv si assiste a una contraddizione per cui questa libertà e il tentativo
di uniformare la libertà a ciò che è giusto viene imposto dall’alto, ossia mediante il terrore. L’espressione di
ciò che è giusto in quel momento viene deciso da una fetta ristretta della società quindi è contraddittorio.
L’agire in una determinata maniera viene imposto, con conseguenza di morte. Chi, secondo Hegel,
promuoverà la libertà calandola nello spirito di ogni popolo è Napoleone Bonaparte. Attraverso le suo
conquiste estenderà quelle che sono i principi della libertà a tutti i popoli che Napoleone sconfigge
spingendo ogni popolo a comprendere e a sviluppare la libertà in seno al popolo a cui appartiene. Sulla
base di questa interpretazione si muovono gli esponenti progressisti di ogni società che spingono verso la
realizzazione della libertà di ogni individuo entro lo spirito del popolo cui ciascun individuo appartiene. (Ad
esempio i moti del 48 e 49 dove gli esponenti più progressisti liberali ecc sollevano il proprio popolo
affinché costituisca uno stato e quindi le regole di comportamento discendono dallo spirito di quel popolo.)
Spirito del popolo: tradizioni, lingua, costumi, ecc

CONCLUSIONE DELLA FENOMENOLOGIA


Religione cristiana. Patrimonio culturale dello spirito dei popoli e vi si realizza quell’unità di finito e infinito
cui mira la filosofia di Hegel. Mostrare che l’infinito è costituito da una serie di finiti che trovano il loro
senso all’interno di una dimensione più ampia. Quindi la religione cristiana esemplifica mediante
l’incarnazione di cristo l’unione di finito e infinito, la quale diventa consapevole nell’ultima fase della
fenomenologia dello spirito costituita dalla filosofia. Soltanto alla fine di questo processo e grazie alla
filosofia, sa essersi realizzato questo processo secondo il quale la coscienza in quanto spirito sa di essere
intera realtà e avere fatto unire finito e infinito, essere e dover essere, e pensiero e realtà. Tutto questa
consapevolezza grazie alla filosofia..
05/02

Hegel distingue il sistema in LOGICA (a cui dedica parte a sé stante ovvero scienza della logica), FILOSOFIA
DELLA NATURA e FILOSOFIA DELLO SPIRITO. Nella logica distingue tre parti: logica dell’essere, logica
dell’essenza e logica del concetto.
Per quanto riguarda la logica della natura le tre grandi categorie sono meccanica, fisica organica e fisica.
L’ultima parte è costituita dalla filosofia dello spirito. Si entra quindi nella verità del mondo dello spirito che
manifesta se stessa mediante l’uomo, mediante tutte le manifestazione realizzate dall’uomo. L’assoluto, la
verità, raggiunge il più alto gradi di comprensione di sé mediante l’uomo, manifestazioni umane. Non vuole
dire che il singolo individuo è l’assoluto, ma l’assoluto diventa consapevole di se stesso mediante il
pensiero, mediante l’uomo.
La logica corrisponde a quella che Hegel chiama “Dio prima della creazione”. La logica corrisponde già
all’assoluto ma senza consapevolezza di esserlo=idea in sé. Le strutture essenziali attraverso cui il pensiero
pensa la realtà, pensa l’essere.
La filosofia della natura è la parte che risulta meno importante per Hegel perché rappresenta l’idea fuori di
sé. Quindi è l’idea che oltre a pensare nella logica le strutture essenziali dell’essere, si aliena, si estranea in
ciò che è materia. Natura= razionalità incarnata, esteriorizzata, non indispensabile all’idea. Come se
l’assoluto nel suo processo che lo porta alla consapevolezza di sé perdesse nella realtà esteriore parte della
sua identità. Infatti l’assoluto, dopo questo momento di alienazione, ritorna in se stesso. L’idea per Hegel
attraverso il mondo umano ritorna a pensare se stessa e infatti lo chiama anche idea in sé e per sé (filosofia
dello spirito).
Logica=Dio prima della creazione. Natura=creazione di Dio.
La natura è razionale ma è una razionalità non consapevole, sempre uguale a se stessa. Mondo della
necessità e contingenza perché tutto ciò che accade è prodotto da altro e la scienza ne scopre le cause, ma
è anche il mondo della contingenza perché l’effetto è conseguenza di una causa che non è se stesso mentre
nel mondo umano, per Hegel, l’assoluto è libero ossia non è condizionato da altro che da se stesso. È realtà
che pone da sé i propri scopi. L’effetto nel mondo della natura è posto in essere in virtù di una causa che lo
consegue. L’effetto non si pone da sé ma è posto da altro. Il mondo dello spirito è ciò che l’assoluto realizza
senza altre costrizioni che da se stesso, non è condizionato da altro.
P 418
Trama concettuale della realtà=aspetti del pensiero attraverso i quali noi possiamo pensare la realtà.

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