le artiste tiolo
delle titolo titolo
avanguardie
russe
Alla fine del ’91 – la prima guerra in Iraq Mariella Pasinati
arte visiva
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30 mezzocielo aprile-maggio 2012
brante dai colori fervidi e le dinamiche linee zione di massa, ma Popova, in particolare,
futuriste; quelli di Popova che, con le forme era ben consapevole della necessità di bilan-
squadrate, gli ingranaggi e i macchinari del ciare le istanze dell’economia socialista e le
palcoscenico, incarnavano la biomeccanica leggi della progettazione con “il gusto miste-
di Mejerchol’d e costituivano una straordi- rioso della contadina di Tula”; i suoi abiti co-
naria applicazione delle idee costruttiviste. stituirono la risposta, per la produzione di
Il teatro diveniva, così, banco di prova della massa, alla moda occidentale con modi più
traslazione dei linguaggi artistici verso semplici e meno eleganti ma che combina-
l’“utile”, nella pretesa rivoluzionaria di tra- vano il desiderio della consumatrice e la tra-
sformare un’intera civiltà. Per questo artiste sparenza costruttivista, trasmettendo
ed artisti furono in prima fila, insegnando l’immagine di una figura vitale e di un corpo
(all’INKhUK, l’Istituto di cultura artistica e libero. Nel suo testo del 1928, Il compito del-
al Vchutemas, la scuola superiore d’arte e l’artista nell’industria tessile, anche Stepa-
tecnica) e progettando un’arte “produttiva” nova avrebbe riconosciuto la funzione
che per Popova e Stepanova significò dise- positiva che aveva avuto la moda, il suo va-
gnare tessuti di cotone stampato per la lore nell’esprimere e produrre libertà dalle
Prima Fabbrica di Stato. I disegni, rigorosa- gerarchie di genere: “L’aspetto delle donne
mente geometrici per attenuare il “tocco” negli ultimi 10 anni mostra una fotografia ec-
dell’artista e conferire una sensibilità “indu- cezionale della loro emancipazione … l’abito
striale”, mostravano pattern dai sorpren- femminile è stato tanto razionalizzato da rap-
denti effetti cinetici, precocemente optical. presentare quasi la più grande acquisizione
Ma il test più impegnativo – e contradditto- della contemporanea vita quotidiana nella
rio – sarebbe stato la progettazione dell’abito città”. Sia pure in modi diversi, le due artiste
che, come ogni altro oggetto socialista, do- contribuivano, così, a rendere visibile la dif-
veva mostrare i nuovi valori costruttivisti: ferenza costruttivista.
trasparenza di metodi
e materiali, conve-
nienza, praticità, co-
modità. Ma come il
socialismo avrebbe
potuto trasformare la
moda, indirizzare il
desiderio individuale
in una direzione più
collettiva? Nel 1923
Stepanova non ha
dubbi, critica la moda
e dà forma all’abbi-
gliamento costruttivi-
sta con la prozodezhda
che, da costume tea-
trale, diventa abito da
lavoro da indossare
quotidianamente, spe-
cializzato a seconda
dei mestieri. A propo-
sito di questi abiti,
conformati secondo
un ordine astratto che
li rendeva inconcilia-
bili con i corpi con-
creti, si è parlato di
rimozione del corpo e
cancellazione della
differenza sessuale da
parte delle artiste, pro-
iettate a costruire, con
la rivoluzione, una so-
cietà di “pari”. In re-
altà, non solo quelle
forme non sarebbero
mai diventate produ-
Ljubov Popova, Ritratto Futurista, 1914
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