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IVECO - ELASTOMERI -
PROVE SU VULCANIZZATI
15-0405
Standard Pagina 1/8
- Prova di trazione su provini normali e ridotti -
TABELLA
Data 13.09.2019
MATERIALE

Origine:
UNI 6065
ISO 37

Supervisore: IVECO STD. 19-0201

Gestore: IVECO STD. 19-0201

1 SCOPO

La presente Norma stabilisce le modalità per la determinazione della resistenza a rottura, dell'al­
In case of dispute the only valid reference is the original Italian / English edition.

lungamento a rottura e della relazione fra carichi ed allungamenti dei vulcanizzati, dei quali si
sottopongono a progressiva sollecitazione di trazione provini normali o ridotti del tipo ad anello o
del tipo sagomato ad asse rettilineo.

Le dimensioni delle fustelle descritte alla presente norma, corrispondono:

- Provino 1 = Norma ASTM D 412 Tipo C e ISO 37 Tipo 1.

- Provino 2 = Norma ISO 37 Tipo 2.

- Provino C = Norma ISO 37 Tipo 3.

Edi­
Data Descrizione delle modifiche Gruppo
zione

1 15.05.1984 Nuova.

2 01.03.2005 Aggiunto Supervisore e Gestore. Eliminato “SPERIMENTALE”.


Modificato titolo al punto 1. Eseguito modifiche redazionali.
3 01.09.2010 Aggiornato indicazione Supervisore, Gestore e Norme Citate.
4 13.09.2019 Modificato i punti: 1 “Scopo”, 2 “Generalità”, 3.3 “Provino sagomato
ad asse rettilineo (Provino I)” e Norme Citate. Effettuato modifiche
redazionali.

TMD

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2 GENERALITÀ

2.1 Il carico di rottura e le sollecitazioni corrispondenti ad allungamenti prefissati (modulo) sono


riferite alla sezione originaria resistente del provino e si esprimono in N/mm2.

2.2 L'allungamento a rottura e gli allungamenti a carichi prefissati si riferiscono alla lunghezza ori­
ginaria del provino e si esprimono in per cento della lunghezza originaria.

2.3 La prova di trazione si può eseguire su provini a forma di anello o su provini sagomati ad asse
rettilineo di dimensioni diverse. I risultati ottenuti sui provini rettilinei rispetto ai provini ad
anello, non sono confrontabili, dipende dalla lunghezza del tratto utile (da cui deriva la velocità
di sollecitazione unitaria), per cui occorre specificare con quale provino si è operato. I valori
rilevati fra i diversi provini rettilinei (descritti in Figura 1 - Prospetto I) sono invece confronta­
bili fra loro (stesso rapporto di forma della sezione del tratto utile e stessa velocità unitaria di
trazione); in ogni caso, deve essere indicato nel report il tipo di provino utilizzato, e lo spes­
sore se questo è diverso da quanto richiesto.

2.4 I diversi parametri ricavati dalla prova di trazione sono indicati con i seguenti simboli:

- RO per la resistenza a rottura del provino ad anello [1];

- AO per l'allungamento a rottura del provino ad anello [1];

- RI per la resistenza a rottura del provino sagomato ad asse rettilineo [2];

- AI per l'allungamento a rottura del provino sagomato ad asse rettilineo [2];

- CAn per la sollecitazione corrispondente all'allungamento ennesimo prefissato;

- ACm per l'allungamento unitario corrispondente alla sollecitazione m (N/mm2) prefissata.

[1] Indicare se ottenuti da provino normale (ON - punto 3.1) o ridotto (OM - punto 3.2).

[2] Indicare il tipo di provino usato.

2.5 Per la preparazione dei provini, vedere IVECO STD. 15-0404.

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3 PROVINI

3.1 Provino ad anello normale (Provino ON)

3.1.1 Il provino normale a forma di anello deve essere ottenuto per tranciatura con due fustelle
circolari concentriche oppure con fustelle rotanti concentriche, il cui diametro misurato sul
tagliente è di 44,5 ±0,2 mm per il diametro interno Di e 52,5 ±0,2 mm per quello esterno De.
La distanza fra i due taglienti non deve scostarsi dal valore medio De * Di di oltre 0,005
2
mm.

3.1.2 Lo spessore del provino deve essere compreso fra 4 e 4,25 mm.
Lo spessore del provino non deve presentare scostamenti maggiori di ±0,10 mm dal valore
medio dello spessore.
La misura si effettua con un micrometro che permetta misure con precisione non minore di
0,01 mm e che eserciti sul provino una pressione di 20 ±2 kPa.

3.1.3 La sezione originaria resistente media, che è il doppio della sezione dell'anello, espressa
in millimetri quadrati, è data da:
10 3 M
76 d
Dove: M = massa, in grammi, del provino determinata con precisione di 0,1 g;
76 = sviluppo, in millimetri, della semicirconferenza avente per diametro quello
medio del provino;
d = massa volumica del materiale, in grammi al centimetro cubo.

3.1.4 Per la determinazione dell'allungamento a rottura, la lunghezza originaria di riferimento del


provino è di 70 mm (lunghezza della semicirconferenza avente per diametro quello interno
dell'anello). Per la determinazione dell'allungamento corrispondente a carichi prefissati e dell'al­
lungamento prefissato per la determinazione della sollecitazione corrispondente, la lunghezza
originaria di riferimento del provino è di 76 mm (lunghezza della semicirconferenza avente per
diametro quello medio dell'anello).

3.2 Provino ad anello ridotto o microanello (Provino OM)

3.2.1 Il provino ridotto a forma di anello deve essere ottenuto per tranciatura con due fustelle rotanti
concentriche, costituite da lame intercambiabili, che descrivono cerchi concentrici di diametro:
interno 8 ±0,05 mm ed esterno 10 ±0,05 mm. Fustella e piastrina adatta al serraggio delle
lame sono riportate in appendice.

3.2.2 Lo spessore del provino deve essere compreso fra 1 e 1,2 mm e non deve presentare scosta­
menti maggiori di + 0,05 mm dal valore medio dello spessore.
La misura si effettua con un micrometro che permetta misure con precisione non minore di
0,01 mm e che eserciti sul provino una pressione di 20 ±2 kPa.

3.2.3 La sezione originaria resistente media, che è il doppio della sezione dell'anello, espressa
in millimetri quadrati, è data da:
M
14, 13d
Dove: M = massa, in milligrammi, determinata con precisione di 0,1 mg mediante
bilancia analitica;
14,13 = sviluppo, in millimetri, della semicirconferenza avente per diametro quello
medio del provino;
d = massa volumica del materiale, in grammi al centimetro cubo.
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3.2.4 Per la determinazione dell'allungamento a rottura, la lunghezza originaria di riferimento del


provino è di 12,5 mm (lunghezza della semicirconferenza avente per diametro quello interno
dell'anello). Per la determinazione dell'allungamento corrispondente a sforzi prefissati e dell'al­
lungamento prefissato per la determinazione della sollecitazione corrispondente, la lunghezza
originaria di riferimento del provino è di 14,13 mm (lunghezza della semicirconferenza avente
per diametro quello medio dell'anello).

3.3 Provino sagomato ad asse rettilineo (Provino I)

3.3.1 Il provino sagomato ad asse rettilineo deve essere ottenuto per tranciatura con fustella, l'im­
pronta dei cui taglienti corrisponde al profilo perimetrale del provino riportato nella Figura 1 e
nel Prospetto I.
La distanza fra i due taglienti lungo il tratto centrale non deve scostarsi dal valore medio di
oltre 0,05 mm.

E
D
B

F
C
A

Figura 1

PROSPETTO I

Tipo di provino 1 2 C

Lunghezza totale A min. 115 75 50

Larghezza delle estremità B 25 ±1 12,5 ±1 8,5 ±0,5

Lunghezza della parte ristretta C 33 ±2 25 ±1 16 ±1

Larghezza della parte ristretta D 6 ±0,1 4 ±0,1 4 ±0,1

Raggio esterno di raccordo E 14 ±1 8 ±0,5 7,5 ±0,5

Raggio interno di raccordo F 25 ±2 12,5 ±1 10 ±0,5

Spessore 2 ±0,2 1,33 ±0,2 1,33 ±0,2

Lunghezza di riferimento
25 20 10
(per la misura degli allungamenti)

Velocità di trazione [mm/min] 500 ±10 380 ±10 240 ±10

3.3.2 Lo spessore della porzione a sezione costante del provino non deve presentare scostamenti
maggiori di ± 0,10 mm dal valore medio dello spessore.
La misura si effettua con uno spessimetro (o strumento equivalente) che permetta misure con
precisione non minore di 0,01 mm e che eserciti sul provino una pressione massima di 20 ±2
kPa.

3.3.3 La sezione originaria resistente del provino viene convenzionalmente calcolata moltiplicando lo
spessore medio di ogni provino, misurato come indicato nel punto precedente, per la larghezza
media del tratto utile di ogni provino. Tale distanza deve essere misurata con precisione non
minore di 0,05 mm.

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3.3.4 La lunghezza di riferimento del provino viene individuata tracciando due tratti perpendicolari al
suo asse longitudinale posti alla distanza indicata nel prospetto ed equidistanti dal centro della
porzione a sezione costante.
I tratti di riferimento devono essere tracciati in modo da non provocare alcuna alterazione del
vulcanizzato.

4 APPARECCHIATURA E PROCEDIMENTO PER PROVINI AD ANELLO

L'apparecchiatura per la prova di trazione è un dinamometro dotato di:

- dispositivi per l'agganciamento del provino, costituiti da pulegge;

- dispositivo per imporre l'allungamento ai provini mediante l'allontanamento dei dispositivi di


agganciamento;

- dispositivo per la misura dell'allungamento del provino;

- dispositivo per la misura della forza applicata al provino.

4.1 Provini ad anello normale

4.1.1 Le pulegge devono essere conformi a quanto indicato in Figura 2.

6
Puleggia folle
R3
Senso di traslazione della puleggia

25,5 ±0,05
30

25,5 ±0,05

4,3

Figura 2

Una delle pulegge, generalmente quella superiore, è collegata al dispositivo di misura del
carico, è folle, montata su cuscinetti a sfere, e deve offrire la minor resistenza possibile alla
rotazione.
L'altra puleggia è collegata al dispositivo di trazione ed è dotata di un movimento comandato
di rotazione compreso fra 1 e 5 giri ogni 50 mm di traslazione.
La distanza minima alla quale possono essere portati i due assi delle pulegge deve essere di
30 mm.
Le mezzerie delle gole delle pulegge devono trovarsi in un unico piano parallelo alla direzione
della trazione.

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4.1.2 Il dispositivo di trazione deve assicurare una velocità relativa di allontanamento delle pulegge
sensibilmente costante, compresa fra 7,5 e 9,1 mm/s (da 45 a 55 cm/min).

4.1.3 La prova di trazione deve essere eseguita, di regola, alla temperatura di 23 ±2 °C. Qualora la
prova venga eseguita a temperatura diversa, questa sarà scelta fra le temperature normaliz­
zate secondo UNI 4906. I provini, prima dell'esecuzione della prova, devono rimanere per
almeno 3 h in ambiente alla temperatura di prova.

4.1.4 Il provino deve essere inserito nelle gole delle pulegge, portate alla distanza minima di 30 mm
fra gli assi, evitando di stirarlo oltre lo stretto necessario.

4.1.5 La prova di trazione si esegue almeno su tre provini.

4.2 Provini ad anello ridotto

4.2.1 Le pulegge devono essere conformi a quanto indicato in Figura 3.

Puleggia folle 1,5


R0,75
Senso di traslazione della puleggia

4,5 ±0,02
5,3

4,5 ±0,02

1
1,5

Figura 3

Una delle pulegge, generalmente quella superiore, è collegata al dispositivo di misura della
sollecitazione, è folle, montata su cuscinetti a sfere, e deve offrire la minor resistenza possibile
alla rotazione.
L'altra puleggia è collegata al dispositivo di trazione ed è dotata di un movimento comandato
di rotazione a velocità compresa tra 9 e 11 giri/min.
La distanza minima alla quale possono essere portati i due assi delle pulegge deve essere di
5,3 mm.
Le mezzerie delle gole delle pulegge devono trovarsi in un unico piano parallelo alla direzione
di trazione.

4.2.2 Il dispositivo di trazione deve assicurare una velocità relativa di allontanamento delle pulegge
sensibilmente costante compresa fra 1,5 ed 1,8 mm/s (da 9 a 10,8 cm/min).

Occorre pertanto impiegare un dinamometro che disponga di apparato registratore in grado di


amplificare almeno in scala doppia le deformazioni imposte al provino e dotato, per la misura
delle forze, di fondo scala opportuno (per esempio 50 e 100 N).

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4.2.3 La prova di trazione deve essere eseguita, di regola, alla temperatura di 23 ±2 °C.
Per prove a temperatura diversa da quella ambiente, questa sarà scelta fra le temperature
normalizzate secondo ISO 471.
I provini, prima dell'esecuzione della prova, devono rimanere per almeno 30 min in ambiente
alla temperatura di prova.
Facendo uso di cella climatica nella quale l'aria sia posta in movimento a mezzo di opportuno
ventilatore, il tempo di condizionamento prima della prova può essere ridotto a 2-3 min.

4.2.4 Il provino deve essere inserito nelle gole delle pulegge, portate alla distanza minima di 5,3 mm
fra gli assi, evitando di stirarlo oltre lo stretto necessario.

4.2.5 La prova di trazione si esegue almeno su tre provini.

5 APPARECCHIATURA E PROCEDIMENTO PER PROVINI SAGOMATI AD ASSE RETTILI­


NEO

5.1 L'apparecchiatura per la prova di trazione è un dinamometro dotato di:

- dispositivi per l'agganciamento dei provini, costituiti da morsetti;

- dispositivo per imporre l'allungamento ai provini mediante l'allontanamento dei dispositivi di


agganciamento;

- dispositivo per la misura dell'allungamento del provino;

- dispositivo per la misura della forza applicata al provino.

5.2 I morsetti devono essere autostringenti e devono esercitare una pressione uniforme su tutta la
lunghezza del provino.
Uno dei morsetti è collegato al dispositivo di misura della forza, l'altro al dispositivo di trazione.
La distanza minima dei due morsetti deve consentire una comoda inserzione del provino
senza assoggettarlo a stiramento.
Entrambe le superfici d'appoggio del provino nei due morsetti devono essere contenute in un
piano parallelo alla direzione di trazione.

5.3 Il dispositivo di trazione deve assicurare una velocità relativa di allontanamento dei morsetti sen­
sibilmente costante, al valore richiesto nel Prospetto I (Figura 1). Ove non sia disponibile un
dispositivo adatto alla misura dell'allungamento del provino, è ammesso l'impiego di un regolo
graduato, col quale si segue visualmente l'allontanamento dei tratti di riferimento (da dichiarare
sul report).

5.4 La prova di trazione deve essere eseguita, di regola, alla temperatura di 23 ±2 °C. I provini,
prima dell'esecuzione della prova, devono rimanere per almeno 3 h in ambiente alla tempera­
tura di prova (per i provini di Tipo C il tempo di condizionamento può essere ridotto a non
meno di 1 h). Per prove a temperatura diversa da quella ambiente, questa sarà scelta fra le
temperature normalizzate secondo ISO 471.

5.5 Il provino deve essere inserito nei morsetti autostringenti curando che l'immorsettamento inte­
ressi l'estremità del provino ed avvenga lungo una sezione dell'asse longitudinale del provino
stesso, in modo che l'asse stesso coincida con quello dei morsetti. Durante la trazione i tratti di
riferimento segnati sul provino devono conservarsi visibilmente paralleli. La misura della loro
distanza durante la prova si esegue sull'asse longitudinale del provino.

5.6 La prova di trazione si esegue su almeno 3 provini. Non si tiene conto delle prove nelle quali la
rottura interessa le teste di serraggio dei provini nei tratti di larghezza B (vedere Figura 1).

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6 ESPRESSIONE DEI RISULTATI

Per ciascuno dei parametri richiesti, dopo aver disposto in ordine crescente i singoli valori
sperimentali determinati con le prove di trazione, si assume come risultato della prova il valore
mediano e cioè il valore centrale della serie, se le determinazioni sono state effettuate su un
numero dispari di provini o la media aritmetica dei due valori centrali, se le determinazioni
sono state fatte su un numero pari di provini.

7 VERBALE DI PROVA

Nel verbale di prova si devono riportare:

- l'identificazione del materiale;

- per ciascuno dei parametri richiesti i singoli valori determinati, disposti in ordine crescente e
preceduti dal relativo simbolo indicato al punto 2.4;

- la temperatura di prova;

- la direzione di calandratura dei provini sagomati ad asse rettilineo quando nota; indicare se il
provino è stato ricavato con l'asse longitudinale parallelo, ovvero perpendicolare alla
direzione di calandratura;

- ogni altra eventuale osservazione riguardante l'andamento della prova.

NORME CITATE

IVECO STD.: 15-0404, 19-0201.

ISO: 37, 471.

ASTM: D 412.

UNI: 4906, 6065.

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