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34 Nel consultare l'oracolo per [sapere circa] il tempio, omen della costruzione del terspio non era presente nelle viscere della vittima, ed un'altra volta, nel consultare Voracolo per costruire il tempio, Lomen della costruzione del tempio non era presente nelle viscere. Per cambiare cié che era stabilito per lui, egli si oppose, o Enlil, a cio che gli era stato detto, disperse cid che era stato raccolto per lui. Riuni le sue truppe. Come un atleta che giunge nel grande cortile, egli si strinse le mani in atto di trionfo sull’Ekur, come un corridore che si appresta a cominciare una gara, egli pago il giguna come [se valesse solo] trenta sicli, come un ladro che saccheggia la citta, egli appoggié alte scale contro [le pareti del] tempio. Per demolire l'Ekur, come se fosse una grandissima imbarcazione, per sventrare il suo suolo, come montagne da cui sono stati estratti Preziosi metalli, per demolirlo, come una montagna di lapislazuli, ber distruggerlo, come una citta inondata dall'Ishkur - per il tempio ~ sebbene esso non fosse come le montagne su cui i cedri sono stati abbattuti - egli scaglid grandi asce, egli affild le asce-agasilig a due punte. Egli pose le vanghe alla sua base, e scavo gin fino alle fondamenta del paese, egli pose le accette alla sua sommita, e il tempio, come un soldato ucciso, crollé al suolo - tutte le terre straniere crollarono - egli distrusse i suoi condotti prosciugati, e le piogge del cielo caddero in esso, egli rimosse gli stipiti delle sue porte, e il decoro della terra fu Sovvertito. Nella «porta nella quale il grano non deve essere tagliato », egli taglio il grano, econ quest'atto il grano fu tagliato fuori dalle terre del paese. Nella sua «porta della pace » egli diede ordine che i picconi colpissero, 446 — e, in tutte le terre, la pace divenne discordia. 145 ~ 450 - Ti vento ululante che soggioga il paese tutto intero, il diluvio travolgente che nessuno pud contrastare, Enlil, poiché il suo amato tempio Ekur era stato distrutto, che cosa distruggera per vendetta? Egli volse lo sguardo verso le montagne Gubin, egli scruté tutti i dirupi delle estese montagne: ~ gente non classificabile come esseri umani, indegni di far parte del paese, Gutium, un popolo che non conosce leggi, con istinti umani, ma con intelligenza canina e forme da scimmia - Enlil li fece uscire fuori dalle montagne. Come un’orda di locuste essi si sparsero nel paese, le loro braccia si stesero sulla piana per lui come una rete per prendere animali. Nulla sfugge alle loro braccia, nessuno si salva dalle loro braccia. I messaggeri non poterono pitt viaggiare sicuri, la nave dei comieri non poté pitt percorrere i fiumi. Essi [i Gutei] conducono via le fedeli capre di Enlil dal recinto e costringono i loro pastori a seguirli, essi portano via le vacche dalle stalle, e costringono i loro bovari a segeirli. I criminale fece i turni di guardia, il brigante occupé le strade, gh stipiti di tutte le porte delle citta del paese giacciono scardinati nella polvere, e tutti i paesi stranieri emisero amari lamenti dalle mura delle loro citta, In mezzo alla citta essi piantarono dei giardini, non nell’ampia piana dei dintomi. Per la prima volta le grandi fattorie agricole non produssero grano, i canali inondati non produssero pesce. Gli orti irrigati non produssero né miele né vino. I cumuli di nuvole non st sciolsero in pioggia. La pianta mashgurum non crebbe. A quel tempo Volio che valeva un siclo fu venduto per mezzo siclo, il grano che valeva un siclo fu venduto soltanto per mezzo siclo, (a lana che valeva un siclo, fu venduta soltanto per mezza mina, il pesce che valeva un siclo, fu scambiato soltanto con un ban ~ questi beni furono venduti a tali prezzi nei mercati di tutta la citta! - Colui che dormiva sul tetto, mori sul tetto, colui che dormiva nella casa, non ebbe una tomba, le persone a causa della fame si sbranavano l'un Valtra. Nel kiur, la grande residenza di Enlil, cani vennero raccolti dalle strade della citta: se entravano due uomini la dentro venivano sbranati e mangiati insieme, Se entravano tre uomini la dentro, venivano sbranati e mangiati insieme. Le bocche venivano maciullate, le teste venivano maciullate, le bocche venivano maciullate, le teste sparse come semi. La gente onesta era confusa con i mendaci, giovani uomini giacevano su altri giovani uomini, il sangue dei bugiardi scorreva cosi sul sangue degli uomini onesti. A quel tempo Enlil ridisegno i suoi grandi santuari in piccoli santuari di canne e da est e da ovest egli ridusse i loro magazzini. Le vecchie che sopravvissero a questi giorni, i vecchi che sopravvissero a questi giomi, i grandi lamentatori che sopravvissero a questi giorni, per sette giorni e sette notti, sistemarono sette tamburi come se questi fossero collocati alla base del cielo € suonarono per lui tutti gli strumenti. Le vecchie non ebbero ritegno a gridare « Oh, la mia citta ». I vecchi non ebbero ritegno a gridare « Ob, il suo popolo ». I grandi lamentatori non ebbero ritegno a gridare: « Oh, l’Ekur». Le sue giovani donne non si astennero dal tagliare i loro capelli, i suoi giovani uomini non ebbero ritegno ad usare i loro coltelli affilati. Il loro lamento fu simile al lamento che gli antenati di Enlil emettono nel terribile Duku, il santo grembo di Enlil. A causa di cid, Enlil entré nella sua santa cella e giacque digiuno. 249 A quel tempo Sin, Enki, Inanna, Ninurta, Ishkur, Utu, Nusku e Nisaba, i grandi déi, calmarono il cuore irato di Enlil con acqua fredda e rivolsero la preghiera a lui: «Enlil, possa la citta che ha distrutto la tua citta sperimentare la stessa sorte della tua citta! Che la tua cella venga ricostruita, che essa risplenda come Nippur! Per cid che é stato fatto alla tua citta, possano le teste riempire i suoi pozzi! Che nessuno trovi pace in essa! Che il fratello non riconosca il fratello! Che la giovane donna sia uccisa nella sua stessa casa! Che i suoi vecchi si disperino per le loro mogli uccise! Che i piccioni si lamentino nelle loro grotte! Che i suoi uccelli vengano uccisi nei loro nidi! Che essi, come colombi, restino immobilizzati! ». Nuovamente, Sin, Enki, Inanna, Ninurta, Ishkur, Utu, Nusku e Nisaba - tutti gli déi di ogni dove - rivolsero la loro attenzione alla citta e maledissero Akkad severamente: «Citta che ha attaccato I’Ekur - esso era Enlil! Akkad che ha attaccato l'Ekur - esso era Enlil! Che le tue sante mura fino ai pinnacoli risuonino di lamenti! Che il tuo gigunu [cella templare] sia ammonticchiato come fosse sabbia! Che le tue statue dei geni-labma poste a guardia delle porte, giacciano al suolo come giganti ubriachi! Che la tua creta ritorni al suo Abzu, che essa diventi creta maledetta da Enki! Che il tuo grano resti intervato nei solchi, che esso sia grano maledetto da Ezinu! Che il tuo legname sia restituito alla sua foresta, che esso sia legname maledetto da Ninildum! Che colui che matta i bovini sgozzi la propria moglie! Che colui che scanna le pecore scanni suo figlio! Che i tuoi poveri mandino in strada i bimbi ad elemosinare per loro! Che Ia tua prostituta s’impicchi all'entrata del suo bordello! Che le tue prostitute sacre e ierodule, che sono madri, uccidano i loro feglit Che il tuo oro venga comprato al prezzo dell’ argento, che il tuo argento venga comprato al prezzo di pirite, che il tuo rame venga comprato al prezzo del piombo! O Akkad, possano i tuoi eroi essere privati della loro forza, che essi siano incapaci di sollevare il loro zaino da terra! Che il tuo asino non goda della sua forza, ma giaccia tutto il giorno, possa la tua citta per questo morire di fame! Che i tuoi nobili abituati a mangiare cibo raffinato, giacciano affamati in mezzo all’erba! Che i tuoi uomini di rango mangino i rifiuti sul tetto della loro casa! Che il condottiero i cardini della porta della casa di suo padre, proprio questi cardini azzanni! Che la confusione s’impadronisca del tuo palazzo costruito per la ae gioia! Che Vessere cattivo della steppa facia udire la sua voce! Nelle tue grasse stalle adatte per le cerimonie di purificazione, possano le volpi far scivolare la sopra la loro coda come su cumuli di rovine! Nella tua porta della citta stabilita per il paese, possa 'uccello del sonno, l'uccello della depressione costruire il suo nido! nella tua citta che non prendeva sonno a causa della musica delle trombe, , dove non ci si riposava per la gioia, le vacche di Nanna che riempiono le stalle, possano esse muggire come I'essere cattivo della silente steppa! Che erbaccia cresca sui due lati dei tuoi canali, che l'erba del pianto cresca sulle tue strade costruite per i carri! Inoltre nelle tue vie, nelle tue piazze, costruite con fine arena, le pecore di montagna e i serpenti di montagna non permettano Lattraversamento! Nelle tue pianure dove cresceva erba buona possano ora crescere le canne del pianto! Akkad, possa la tua dolce acqua corrente diventare acqua salmastra! Chiunque dica « Voglio abitare in questa citta » non trovi in essa un posto dignitoso dove giacere! Chiunque dica «Io voglio fermarmi ad Akkad » possa non trovare un posto piacevole Ia! E cosi fu: al sorgere del sole L$0- sulle due rive dei suoi canali crebbe erbaccia, sulle sue strade atte ai carri crebbe l’erba del pianto. Inoltre nelle sue strade, nelle piazze costruite con fine arena, pecore di montagna e serpenti di montagna non permisero a nessuno di passare. Nelle sue pianure dove cresceva erba buona ora crebbero canne del Dianto, e l'acqua dolce corrente di Akkad divenne acqua salmastra. Chiunque disse « Voglio abitare in quella citta » non trovd in essa un posto dignitoso dove giacere. Chiunque disse «lo voglio fermarmi ad Akkad » non trové un posto Piacevole la! Akkad é distrutta, sia lode ad Inanna!

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