1 _ Considerazioni introduttive1
neguaglianza (1943) e la prima edizione
U
na letteratura critica ormai di Rousseau e Marx (1957)3.
consistente, sebbene piut- D’altra parte, il pur articolato dibat-
tosto eterogenea per impo- tito sviluppatosi intorno al marxismo
stazione e intenti, concorda nel ritenere dellavolpiano pare non aver gettato luce
che la formula del «galileismo morale» sulla genesi di questa formula né sul suo
– con ciò che essa implica di peculiare: la presupposto storiografico: una determi-
centralità, storiografica e teoretica, del- nata interpretazione dell’epistemologia
lo sperimentalismo moderno – esprima, galileiana, la quale consente – a partire da
doi: 10.4399/97888255278032
compendiandone meriti e limiti, il senso un momento preciso: tra la fine del 1947
novembre 2019, pp. 43-73
43
44 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
questa estensione-generalizzazione dello teri etici. Se, dal punto di vista del con-
sperimentalismo al mondo delle scienze tenuto, esso prefigura una comunità re-
morali investa la stessa storia della filo- ale che, conseguendo la socializzazione
sofia, delineando un metodo storiogra- integrale delle condizioni di produzione,
fico “sperimentale” i cui tratti distintivi, riesca a garantire a tutti i suoi membri
enunciati da Della Volpe in dense pagine una incondizionata possibilità di svilup-
di carattere programmatico, possono es- po onnilaterale della propria personalità,
sere posti a confronto con i risultati del a conciliare il massimo dell’eguaglianza
lavoro storiografico da lui svolto come sociale col massimo di libertà personale,
interprete di Galilei e Marx. a salvaguardare l’integrità dell’insieme e
il valore delle differenze umane e morali,
dal punto di vista metodologico esso si
2 _ Marx, ovvero il «Galilei del mondo oppone radicalmente al «metodo aprio-
morale» ristico, metafisico, dell’etica tradiziona-
le»10.
1. Lo sperimentalismo come criterio socio- La peculiarità di quest’ultimo è colta
logico (1947-1949). Redigendo il saggio attraverso una «generalizzazione» della
L’originalità dell’umanismo socialista7, critica marxiana alla dialettica di Hegel:
Della Volpe procede nel suo tentativo, nello stesso modo in cui Marx aveva cri-
inaugurato nel 1945-1946, di «precisa- ticato il filosofo di Stoccarda per avere,
re il significato universale del messaggio nella sua Filosofia del diritto, invertito
etico rivoluzionario contenuto nell’ope- sistematicamente soggetto e predicato,
ra economica e politica»8 di Marx e di onde l’«universale come tale è fatto per
illustrare la specificità della sua «pro- sé sussistente esso è immediatamente
blematica filosofica e morale» rispetto confuso con l’empirica esistenza» men-
all’«apriorismo» della tradizione razio- tre il «limitato è immantinente preso, in
nalistica. guisa acritica, per la espressione dell’i-
Polemizzando, in particolare, con dea»11, Della Volpe critica l’etica cristia-
Rodolfo Mondolfo, considerato quale na e giusnaturalistica per aver postulato
rappresentante italiano della tendenza e ipostatizzato un’«eterna ed eguale natu-
a contaminare il concetto marxiano di ra umana», astraendo dai privilegi e dal-
“emancipazione” con il diritto naturale9, le disuguaglianze reali che si producono
Della Volpe argomenta che la peculia- entro determinate condizioni storiche,
rità dell’«umanismo positivo» socialista salvo poi accogliere tali privilegi e disu-
consiste non soltanto nel suo contenuto guaglianze come contenuto e manifesta-
ma anche e soprattutto nel metodo con zione dei diritti naturali «di cui è asserita
cui esso elabora i propri concetti e cri- titolare la persona-apriori» (il diritto di
46 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
Almeno due diversi ordini di conside- conclude il proprio esame del paragra-
razioni possono contribuire a sciogliere, fo della Einleitung del 1857 sul «meto-
in parte, questo nodo. do dell’economia politica». In queste
Innanzitutto, l’universalizzazione del righe, il filosofo imolese stabilisce che il
metodo sperimentale non esclude un mo- «circolo metodico di concreto, astratto
vimento interno di differenziazione-speci- e concreto» (di «dato problematizzato»
ficazione che rispecchi le peculiarità degli o «istanza storico-materiale», ipotesi ri-
ambiti di realtà volta a volta indagati. Ciò solutiva o «istanza storico-razionale» e
sembra trasparire dalle pagine che Della «pratica che convalida, ossia verifica»)
Volpe dedica, nella sua Logica come scien- – in cui si compendia, a suo avviso, il
za positiva, all’applicazione marxiana del metodo che Marx definisce «scientifica-
metodo scientifico negli ambiti della «so- mente corretto»59 – rinvia alla medesima
ciologia dello Stato» e della critica dell’e- «istanza ultima della reciproca funziona-
conomia politica: queste pagine fissano, lità storica di dato e ipotesi, materia e ra-
non senza implicazioni problematiche, gione, induzione e deduzione» espressa
quella distinzione tra ipotesi “risolutive” dalla «scienza sperimentale galileiana»,
(la «democrazia radicale» come ipotesi ri- la cui «logica materialistica» deve esse-
solutiva dei problemi dello stato moderno re tuttavia separata dal «guscio misti-
rappresentativo, da verificarsi attraverso co» di un «sottinteso platonismo più o
un «esperimento storico», il comunismo, meno matematizzante»60. Uno, dunque,
che si concreti in «azioni e istituti specifici, è il «metodo», identica è la logica-gno-
esclusivi») e ipotesi “esplicative” (l’«ipo- seologia (positiva, scientifica, sperimen-
tizzata connessione basilare di valore-la- tale), la quale può avvalersi di molteplici
voro e plusvalore», in quanto permette «tecniche» (come le matematiche o la lo-
di ricondurre la crisi alla contraddizione gica simbolica) a seconda del segmento
fra produzione sociale e appropriazione d’esperienza indagato; onde all’istanza
privata ed è verificata dalla «pratica espe- gnoseologica unitaria (in cui consiste, in
rienza storico-economica del capitalismo ultima analisi, la lezione del «galileismo
di monopolio», dallo «sviluppo avvenuto morale» marxiano) fa riscontro la pre-
in tutti paesi capitalistici»)57; distinzione servazione delle distinzioni disciplinari e
che invano si cercherebbe nella sfera delle delle relative epistemologie speciali61.
scienze naturali e che consente di recupe- Ma l’argomento veramente decisivo
rare, almeno in una certa misura, quella contro un eventuale ritorcersi dell’accu-
che è stata definita la «prammaticità spe- sa di apriorismo e indeterminatezza nei
cifica delle categorie marxiane»58. riguardi dei risultati conseguiti da Della
Ma ancor più traspare tale differen- Volpe deve desumersi dalle pagine con-
ziazione dalle righe con cui Della Volpe clusive della sua Logica come scienza po-
56 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
sitiva, le quali enunciano le condizioni della presente ricerca. Per ora conta rile-
di coerenza scientifica della «nuova logi- vare che la genesi di una logica positiva o
ca». Il filosofo imolese argomenta, in so- gnoseologia scientifica è essa stessa stori-
stanza, che il disegno una logica positiva camente determinata: presuppone, cioè,
o gnoseologia scientifica in tanto risulta un certo stadio dello sviluppo del pen-
possibile, fondato e non contraddittorio siero e una certa accumulazione di apo-
in quanto scaturisce da un’estensione del rie che erompono nel presente. Ma, nella
metodo sperimentale alla storia della fi- misura in cui la risoluzione di tali aporie
losofia, ossia da una considerazione dei coincide con l’«autocritica del sistema
sistemi filosofici come «fatti storici», e ideologico cristiano-moderno o cristiano
in quanto esprime la «mente dell’umani- borghese», con la dissoluzione di quelle
tà», non la mente astratta di un soggetto «categorie filosofiche» che costituisco-
aprioristico e presupposto, indifferente no la «sovrastruttura» del capitalismo
agli antagonismi reali, bensì la «mente nella sua fase «estrema» e con la virtua-
storica, concreta» di un soggetto in fieri, le ricomposizione di pensiero comune,
«in atto». La nuova logica-gnoseologia pensiero scientifico e pensiero filosofico
si presenta a sua volta, allora, come una sotto il segno dello sperimentalismo (che
«media solo sperimentalmente vera», prefigura e anticipa, sul versante ideolo-
come un’ipotesi che, da un lato, sorge gico, l’unificazione concreta del genere
da una preliminare discriminazione, at- umano), essa deve trovare riscontro nel
traverso gli strumenti di una «filologia processo pratico di superamento del-
critica», delle istanze progressive e degli la società borghese e di realizzazione di
elementi unilaterali o caduchi presenti una società senza classi63. Il fatto che
nei trascorsi sistemi filosofici; dall’altro, questo riscontro non abbia avuto luogo,
unifica e rielabora tali istanze in funzione e che la logica positiva abbia esplicato
dell’«attuale esperienza culturale (filoso- i suoi effetti prevalentemente, se non
fica, gnoseologica e logica)», di «interro- esclusivamente, sul piano della storia
gativi e quesiti» che interessano l’umani- delle idee, dimostra, in qualche modo,
tà nel suo sviluppo presente62. che l’efficacia risolutiva di una possibile
Dei caratteri della storiografia filoso- filosofia-scienza scaturisce non soltan-
fica sperimentale qui prospettata, e del to dal suo carattere ipotetico e, per così
grado di concordanza fra le indicazio- dire, auto-sperimentale, ma anche e so-
ni metodologiche disseminate da Della prattutto dalla sua capacità di riformare
Volpe nella Logica come scienza positi- attivamente i modi di pensare diffusi, di
va e il lavoro storiografico da lui effet- radicare in un “senso comune” di massa
tivamente svolto negli anni Quaranta e una concezione della storia come situa-
Cinquanta, si dirà nella parte conclusiva zione data ma problematizzabile e aper-
Giuliano Guzzone _ 57
formulazione del «concetto gnoseolo- scrive Della Volpe, soltanto a una «filolo-
gico storico-scientifico conclusivo della gia generica» e a una «storia dialettizzata
funzionalità reciproca di materia e co- dei sistemi filosofici». Conseguenza di
scienza»66. tale affermata “funzionalità” della storia
Il termine-chiave di queste righe è della filosofia sembrerebbe essere la sua
quello di “media”, che rinvia al lessico pluralizzazione: nel senso che essa si spe-
delle scienze esatte e designa, nella me- cificherà (come storia della logica-gno-
todologia storiografica di Della Volpe, seologia, dell’etica, dell’antropologia) in
il momento della “traduzione” di un funzione dei caratteri della ricerca volta
concetto filosofico preesistente nei ter- per volta data.
mini di una nuova problematica, di una Ma se l’elaborazione delle “medie
nuova ricerca e, dunque, di una nuova ideologiche” avviene sempre in funzio-
ipotesi risolutiva. Esso riaffiora, non a ne di un’istanza problematica presente,
caso, nel vivo della ricerca dellavolpiana, quale criterio interno consente, invece, il
al momento del passaggio dalla pars de- riconoscimento degli «apporti positivi»
struens alla pars construens della Logica dei sistemi del passato e la loro discrimi-
come scienza positiva: Della Volpe pun- nazione da quelli caduchi? Della Volpe
tualizza, in primo luogo, che la ricerca ritiene che le «istanze storico-raziona-
storico-filosofica si avvale di una «filolo- li» assunte come «antecedenti» di una
gia critica dei sistemi» ai fini dell’indivi- «dinamica media» siano tali in quanto
duazione degli «apporti positivi» in essi estendono «la loro funzionale capacità
presenti; e, in secondo luogo, che la rie- risolutiva, o unificativa, fino alle istan-
laborazione di tali apporti in una «sorta ze problematiche o difficoltà del tempo
di media» – sulla cui base sia possibile della attuale ricerca e oltre»69. In altre
formulare «delle ipotesi risolutive aventi parole, la razionalità delle soluzioni fi-
la verità funzionale assicurata loro dalla losofiche del passato, la loro potenziale
chiarificante congruenza con le istan- capacità di proiettare e dispiegare effetti
ze problematiche del tempo in cui si risolutivi su un tempo diverso da quello
svolge la ricerca» – istituisce un’«unità che ne ha determinato la genesi, si espri-
storica, temporale, della problematica me attraverso la loro funzionalità e con-
filosofica»67. Un’unità storica perché de- gruenza alle istanze problematiche della
terminata da (e conforme a) le esigenze rispettiva epoca, ossia attraverso quella
filosofiche del presente, e dunque, a sua «applicazione al particolare» di cui, se-
volta, non definitiva, bensì congetturale condo Hegel, «i concetti fondamentali
e funzionale, non assimilabile e non ri- dei sistemi che apparvero nella storia
ducibile al presupposto hegeliano del- della filosofia» dovrebbero essere spo-
la «verità eterna»68, che può dar luogo, gliati e depurati, affinché sia possibile
Giuliano Guzzone _ 59
zazione del criterio dell’inversione non della sua applicazione, dal momento che
appare sufficientemente giustificata; nel esse sono dedicate al rinvenimento degli
secondo, consegue dall’affermazione antecedenti destinati a confluire, pre-
della sua razionalità “a priori”, ossia da via trasposizione in una “media”, nella
una limitazione di fatto del criterio del- sua ipotesi risolutiva: lo sperimentali-
la funzionalità reciproca di ragione ed smo galileiano, innanzitutto, ma anche
esperienza74. la “non-contraddizione” aristotelica (in
Questo dilemma non è sciolto da Del- quanto veicola un’istanza materialistica),
la Volpe75. Egli si limita a rilevare che l’e- la “diairesi” platonica (in quanto costitu-
stensione del metodo sperimentale alla isce una forma di dialetticità, per l’appun-
storiografia filosofica permette la «coor- to, diadica), il “trascendentale” kantiano
dinazione» di questo sapere, elevatosi al (in quanto implica la funzionalità delle
livello della scienza, con le altre scienze categorie e la positività del senso). Que-
morali e, dunque, la verifica, anch’es- sti elementi storico-ideologici progressivi
sa sperimentale e scientifica, ossia «non sono discriminati dagli aspetti regressivi
empirica e non estrinseca», di un’«in- e caduchi: il «platonismo matematizzan-
terdipendenza» (o reciprocità) tra i fatti te» di Galilei, l’anamnesi platonica (qua-
della “struttura” (economico-sociale) e le forma di apriorismo), la adialetticità
le rispettive “sovrastrutture” (culturali o dell’ontologia e della logica aristoteliche,
morali in senso largo). Ne consegue che la teoria kantiana dell’appercezione e
la “metafora architettonica” ha senso e della sintesi a priori (in quanto compor-
valore scientifico come criterio storio- ta l’assolutizzazione e l’ipostatizzazione
grafico generale nella misura in cui tra- delle categorie)76. Tale critica interna dei
duce l’«istanza gnoseologica generale sistemi filosofici sa avvalersi, sul piano
della funzionalità reciproca di ragione filologico, di un uso “strategico” della
e materia» e registra la sua estensione a citazione (sussidiato da commenti infra-
ogni ambito particolare di storiografia. testuali), nonché di traduzioni talvolta
profondamente “interpretanti”77. Se in-
vece ci si volge a un esame della struttura
4 _ Considerazioni conclusive espositiva dell’opera, si osserva che gli
argomenti vi sono disposti in un ordine
Il metodo storiografico sperimentale di che, pur non aderendo alla cronologia,
Della Volpe, basato sul nesso continui- nemmeno la inverte.
tà-inversione, trova un certo riscontro Ciò nondimeno, è proprio il motivo
nella sua attività storiografica concreta. dell’“inversione temporale” a riassumere,
Le prime due sezioni della Logica come più ancora della “continuità critica” (pie-
scienza positiva costituiscono un saggio namente comprensibile solo alla luce del
Giuliano Guzzone _ 61
de Marx 1883-1983, Presses Universitaires, Lyon Roma 1973, pp. 307-375: 333-334, 336-347; Id.,
1986, pp. 271-295: 281; C. Romeo, Galvano Del- La libertà comunista. Saggio di una critica del-
la Volpe e la tradizione del marxismo italiano, la ragion «pura» pratica [1946], in Id., Opere,
in Le avanguardie della filosofia italiana nel XX a cura di I. Ambrogio, vol. IV, Editori Riuniti,
secolo, a cura di P. Di Giovanni, FrancoAngeli, Roma 1973, pp. 9-132: 23-24, 48-53; Id., Studi
Milano 2002, pp. 250-266: 265; S. Wright, Stor- sulla dialettica mistificata, I. Marx e lo Stato mo-
ming Heaven. Class composition and struggle in derno rappresentativo, Zuffi, Bologna 1947, pp.
Italian Autonomist Marxism, Pluto Press, Lon- 15-17. Un primo accenno a Marx si rintraccia
don 2002, pp. 25-31: 26. nel Discorso sull’ineguaglianza [1943], in Id.,
3 _ La peculiarità delle opere dellavolpia- Opere, vol. III, cit., pp. 267-306: 286-287, ma, a
ne degli anni Sessanta, che riabilitano il motivo quest’altezza, Della Volpe sostiene che «il difetto
della “contraddizione reale” (o “opposizione”) della critica marxistica della teologia è di esser
come “chiave” di una “dialettica storica” proce- stata in funzione di un obiettivo filosofico trop-
dente per violazioni e ristabilimenti del principio po limitato, cioè di una filosofia dell’economico
di non contraddizione, è stata evidenziata, e di- puramente e di un’etica economica quindi (inve-
versamente interpretata, da N. Badaloni, Il mar- ce che di un’etica senza aggettivo), col risultato
xismo italiano degli anni Sessanta, Editori Riuniti ultimo che l’“umanismo reale” – o umanismo a
– Istituto Gramsci, Roma 1972, p. 35; L. Col- tendenza veramente critica – di M. si è espresso
letti, Dalle radici mistiche della dialettica hege- in un’etica-politica imperniata su quel concet-
liana al marxismo come scienza, in Galvano Della to negativo dell’“abolizione delle classi” che,
Volpe. Un altro marxismo, a cura di G. Liguori, non essendo integrato da alcun altro concet-
Fahrenheit 451, Roma 2001, pp. 23-28: 27-28; to di differenziazioni o distinzioni sociali […],
C. Corradi, Della Volpe, cit., p. 130; J. Fraser, doveva condurre M. alla conclusione romantica
Il pensiero di Galvano Della Volpe, Liguori, Na- […] dello “scambio di amore contro amore, di
poli 1979, pp. 56-60; N. Merker, Galvano Della confidenza contro confidenza” da parte degli
Volpe teorico del marxismo, in Id., Marxismo e individui umani affrancati ormai dalle “condi-
storia delle idee, Editori Riuniti, Roma 1974, pp. zioni” che li rendevano gli uni agli altri estranei
271-299: 287-292. Cfr. G. Della Volpe, Chiave […]». Questa lettura in chiave organicistica ed
della dialettica storica, Samonà e Savelli, Roma economicistica risulta abbandonata già nel 1945,
1964, pp. 27-37; Id., Scorcio della dialettica mate- quando Della Volpe (La teoria marxista dell’e-
rialistico-storica, «La città futura», 14 (1965), pp. mancipazione umana, cit., p. 342) scrive invece
8-10. Tali opere risultano prive di riferimenti di che la «riduzione veramente innovatrice e fecon-
rilievo a Galilei, il che giustifica la delimitazione da del concetto di società (e di quello di storia) al
temporale operata nel presente saggio. concetto di industria (e di produzione materia-
4 _ Cfr. G. Della Volpe, La teoria marxista le, economica, in genere) ossia al concetto del-
dell’emancipazione umana [1945], in Id., Opere, la socialità essenziale del lavoro […] in Marx è
a cura di I. Ambrogio, vol. III, Editori Riuniti, ben lungi dal significare una riduzione astratta,
Giuliano Guzzone _ 63
dogmatica, dell’etica (o universale) all’economia sofia e nella scienza dall’Umanesimo alla scuola
(o particolare), ma è bensì una conversione cri- cartesiana, Einaudi, Torino 1952, pp. 421-462:
tica, conversione dell’universale nel particolare 428, 433-440.
e viceversa, in quanto espressione concreta del 7 _ G. Della Volpe, L’originalità dell’uma-
principio generale, visto sopra, dell’unità di uni- nismo socialista, «Studi filosofici», 9 (1948) 1,
versale e particolare, di pensiero ed esistenza, pp. 49-71 (per il riferimento a Galilei si vedano,
come unità di distinti: non come astratta unità di in particolare, le pp. 69-70); ripubblicato con un
opposti». Trovano in ciò conferma sia la colloca- diverso incipit e col titolo L’«uomo astratto» del
zione dell’incontro di Della Volpe con Marx tra cristianesimo e l’«umanesimo positivo» (Saggio di
il 1942 e il 1945, al termine di un decennio di in- una generalizzazione della critica marxiana della
tenso lavorio filosofico avviato con la monografia dialettica mistificata), in Id., Per la teoria di un
humeana, sia l’indicazione relativa alla fecondità umanismo positivo. Studi e documenti sulla dia-
di una considerazione diacronica, ma non teleo- lettica materialista, Zuffi, Bologna 1949, pp. 133-
logica, dell’opera dellavolpiana, particolarmente 161 [da cui si cita nel prosieguo].
attenta agli scarti e alle fratture che l’attraversa- 8 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del
no: per l’una e per l’altra si veda G. Giannan- cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., pp.
toni, Il marxismo di Galvano Della Volpe, cit., 133-134.
pp. 14-15, 31-32. L’affinità fra la dellavolpiana 9 _ Si veda, a titolo di esempio, R. Mondol-
unità-distinzione di economia ed etica (di par- fo, Dalla «Dichiarazione dei diritti» al «Manife-
ticolare e universale) nell’ente generico e la cro- sto dei comunisti» [1906], in Tra teoria sociale
ciana unità-distinzione delle forme dello spirito e filosofia politica. Rodolfo Mondolfo interprete
è stata colta da C. Corradi, Della Volpe, cit., p. della coscienza moderna. Scritti 1903-1931, a cura
104. La differenza risiede nel ruolo di mediazio- di R. Medici, Clueb, Bologna 1991, pp. 29-53.
ne assegnato al lavoro-praxis. Analogamente, il 10 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del
ricorso al lessico “critico-pratico” presuppone cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., pp.
una concezione dell’eticità del marxismo toto 137-139.
coelo diversa da quella di Mondolfo, in cui è tan- 11 _ Cfr. K. Marx, Critica della filosofia he-
gibile l’influenza della tradizione giusnaturalisti- geliana del diritto pubblico (§§ 261-313) [1843],
ca: cfr. R. Mondolfo, Il materialismo storico in in Id., Opere filosofiche giovanili, traduzione di
Federico Engels, La Nuova Italia, Firenze 1952, G. Della Volpe, Editori Riuniti, Roma 1963, pp.
pp. 107-201. 13-142: 54-55 (ma il medesimo motivo è pro-
5 _ Cfr. G. Della Volpe, La filosofia dell’e- spettato nelle pp. 18-19, 34-35, 48, 51).
sperienza di David Hume [1933-1935], in Id., 12 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto»
Opere, a cura di I. Ambrogio, vol. II, Editori Ri- del cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit.,
uniti, Roma 1972, pp. 165-166. pp. 148-153. Sull’insostenibilità di una lettura
6 _ Cfr. E. Cassirer, Storia della filosofia mo- materialistica ed empirizzante dei due motivi
derna, I. Il problema della conoscenza nella filo- marxiani del «vero soggetto» e del «rovesciarsi
64 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
dell’empiria in speculazione», in ragione della mio); Id., Considerazioni circa l’opinione coper-
peculiare ontologia organicistica ed essenziali- nicana [1615], in Id., Scienza e religione: scritti
stica a essi sottesa, cfr. R. Finelli, F.S. Trincia, copernicani, a cura di M. Bucciantini e M. Ca-
Commentario, in K. Marx, Critica del diritto merota, Donzelli, Roma 2009, pp. 85-110: 108:
statuale hegeliano, Edizioni dell’Ateneo, Roma «È vero che non è istesso il mostrare che con la
1983, pp. 241-695: 328-355, 423-434; R. Finel- mobilità della Terra e stabilità del Sole si salva-
li, Della Volpe e la «Kritik» del 1843 di Marx, no l’apparenze, e ‘l dimostrare che tali ipotesi in
in Galvano Della Volpe. Un altro marxismo, cit., natura sien realmente vere; ma è ben altrettanto
pp. 59-70; Id., Un parricidio mancato. Il giovane e più vero che con l’altro sistema comunemente
Marx e Hegel, Bollati Boringhieri, Torino 2004, ricevuto non si può render ragion di tali appa-
pp. 235-286. renze. Quello è indubitabilmente falso, sì come
13 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» è chiaro che questo, che si accomoda benissimo,
del cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., può essere vero: né altra maggior verità si può o si
p. 152. Cfr. G. Galilei, Lettere copernicane, deve ricercare in una posizione che il rispondere a
III. A monsignor Piero Dini in Roma [1615], in tutte le particolari apparenze» (corsivo mio).
Opere di Galileo Galilei, a cura di F. Brunetti, 14 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del
Utet, Torino 1980, vol. I, pp. 540-550: 540-541: cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., pp.
«Quanto al primo particolare che ella mi tocca, 155-156.
che al più che potesse esser deliberato circa il 15 _ Per la quale Della Volpe fa riferimento
libro del Copernico, sarebbe il mettervi qualche a K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del
postilla, che la sua dottrina fusse introdotta per 1844, in Id., Opere filosofiche giovanili, cit., pp.
salvar l’apparenze, nel modo ch’altri introdusse- 143-278: 198-200; Id., Tesi su Feuerbach [1845],
ro gli eccentrici e gli epicicli, senza poi credere in F. Engels, Ludwig Feuerbach e il punto d’ap-
che veramente e’ sieno in natura, gli dico […] prodo della filosofia classica tedesca, introduzione,
che quanto a salvar l’apparenze il medesimo Co- traduzione e note di G. Sgro’, La Città del Sole,
pernico aveva già per avanti fatta la fatica, e sati- Napoli 2009, pp. 119-122; K. Marx, F. Engels,
sfatto alla parte de gli astrologi secondo la con- L’ideologia tedesca. Critica della più recente filo-
sueta e ricevuta maniera di Tolomeo; ma che poi, sofia tedesca nei suoi rappresentanti Feuerbach, B.
vestendosi l’abito di filosofo, e considerando se Bauer e Stirner, e del socialismo tedesco nei suoi
tal costituzione delle parti dell’universo poteva vari profeti, introduzione di C. Luporini, Editori
realmente sussistere in rerum natura, e veduto Riuniti, Roma 1967, pp. 8-9, 12-14, 26-66.
che no, e parendogli pure che il problema della 16 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del
vera costituzione fusse degno d’esser ricercato, si cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., pp.
messe all’investigazione di tal costituzione, cono- 157-158. La definizione della filosofia-scienza
scendo che se una disposizione di parti finta non come «concezione specifica di un oggetto speci-
vera poteva satisfar all’apparenze, molto più ciò si fico» ricalca imperfettamente la «logica specifica
arebbe ottenuto dalla vera e reale […]» (corsivo dell’oggetto specifico» contrapposta al «com-
Giuliano Guzzone _ 65
prendere» hegeliano da K. Marx, Critica della fi- 3-39: 6; G. Della Volpe, Fondamenti di una te-
losofia hegeliana del diritto pubblico, cit., p. 105. oria dell’espressione [1936], in Id., Opere, vol.
17 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del III, cit., pp. 9-53: 52. È il caso di osservare che
cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., pp. la stessa locuzione è adottata, come sinonimo di
147-148, 158. Pur convenendo che Della Volpe «storicismo», da B. Croce, La storiografia sen-
non sciolga in modo soddisfacente il nodo filo- za problema storico, «La critica» 35 (1937), pp.
sofia-ideologia, ritengo non gli si possa imputare 328-343: 330 (ripreso in Id., La storia come pen-
di aver ridotto l’ideologia al solo aspetto apolo- siero e come azione, Laterza, Bari 1938, p. 55).
getico (e la critica dell’ideologia alla sola demi- Della Volpe concorda con Croce nel negare la
stificazione), trascurando totalmente l’effetto di separatezza e la trascendenza dell’universale, ma
conoscenza che essa in certi casi produce; cfr. si discosta da lui nel rifiutare il carattere assolu-
in proposito G. Vacca, Scienza, stato e critica to, intemporale e “a priori” delle categorie.
di classe. Galvano Della Volpe e il marxismo, De 18 _ G. Della Volpe, L’«uomo astratto» del
Donato, Bari 1970, pp. 56-57. Una semplificazio- cristianesimo e l’«umanesimo positivo», cit., p.
ne del nodo scienza-ideologia si avverte in alcuni 159.
posteriori sviluppi del “paradigma dellavolpia- 19 _ Cfr. supra, nota 13.
no” ed è del tutto evidente in una rievocazione 20 _ G. Galilei, Dialogo sopra i due massi-
recente, a tratti mitologica, della «rottura episte- mi sistemi del mondo [1632], in Opere di Galileo
mologica del ’56»: cfr. M. Tronti, Noi operaisti, Galilei, cit., vol. II, pp. 13-552: 30-32.
in L’operaismo degli anni Sessanta. Da «Quaderni 21 _ Le cose cambiano nella Logica, le cui
rossi» a «Classe operaia», a cura di G. Trotta e pagine documentano, non a caso, anche una
F. Milana, DeriveApprodi, Roma 2008, pp. 5-58: maggiore attenzione al nodo del “platonismo”
12: «Scienza contro ideologia, questo il paradig- galileiano: cfr. infra, note 40 e 60. Per la distin-
ma. Marx contro Hegel, come Galilei e Aristote- zione fra l’«investigare» la «vera costituzione
le contro i platonici». La caratterizzazione della dell’universo» e il «salvar in qualunque modo
filosofia-scienza di Marx come un «razionalismo l’apparenze» si veda, oltre alla lettera a Piero
concreto», antitetico al razionalismo astratto Dini già citata (cfr. supra, nota 13), G. Galilei,
della tradizione platonico-cristiana e giusnatu- Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari
ralistica, riaffiora in G. Della Volpe, Rousseau e loro accidenti [1612], in Opere di Galileo Gali-
e Marx, in Id., Rousseau e Marx e altri saggi di lei, cit., vol. I, pp. 327-408: 335-336.
critica materialistica, Editori Riuniti, Roma 1957, 22 _ Legge il passo delle Considerazioni alla
pp. 13-67: 42. In precedenza, tale locuzione era luce dell’alternativa tra un concetto tradizionale,
stata impiegata per designare il punto di vista dogmatico e apodittico di verità e uno moderno,
banfiano in estetica, in particolare il suo disegno problematico e ipotetico (il vero scientifico come
di una ragione che non trascenda l’esperienza; “certo”), G. Morpurgo Tagliabue, I processi di
cfr. A. Banfi, Problemi di una estetica filosofica, Galilei e l’epistemologia, I. Gli equivoci della que-
a cura di L. Anceschi, Parenti, Milano 1961, pp. stione galileiana, «Rivista di storia della filosofia»
66 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
1 (1946) 2, pp. 129-162: 155-156. Nel suo stu- cit., pp. 15-21: 18-19; G. Vacca, Scienza, stato e
dio, Morpurgo Tagliabue si propone di restituire critica di classe, cit., p. 23.
il fieri dell’epistemologia di Galilei attraverso la 29 _ Friedrich Engels a Joseph Bloch, 21
ricostruzione del suo confronto-scontro con Ro- settembre 1890, in K. Marx, F. Engels, Ope-
berto Bellarmino, con il Sant’Uffizio, con i diver- re complete, vol. XLVIII (Lettere 1888-1890),
si avversari del copernicanesimo; diversamente, a cura di A.A. Santucci, Editori Riuniti, Roma
Della Volpe astrae il contrasto epistemologico e 1983, pp. 491-494: 492.
metodologico (scienza sperimentale della natura 30 _ Cfr. G. Galilei, Lettere copernicane,
contro filosofia aprioristica della natura) dalla vi- IV. A madama Cristina di Lorena Granduchessa
cenda processuale dello scienziato pisano. di Toscana [1615], in Opere di Galileo Galilei,
23 _ Cfr. G. Galilei, Dialogo sopra i due cit., vol. I, pp. 551-593: 560.
massimi sistemi, cit., p. 34: «non sarà forse se 31 _ G. Della Volpe, Logica come scienza
non ben fatto, prima che si accresca il cumulo positiva, D’Anna, Messina 1956, pp. ix-x. Cfr.
de i dubbi, vedere se […] con precetti d’archi- V.I. Lenin, Karl Marx [1915], in Id., Opere scelte,
tettura meglio considerati potessimo stabilire i in sei volumi, vol. I, Editori Riuniti – Progress,
primi fondamenti». Sul senso di queste pagine Roma-Mosca 1973, pp. 5-33: 12-13; A.A. Ždan-
galileiane, cfr. E. Cassirer, Storia della filosofia ov, Intervento nella discussione sulla storia della
33 _ G. Della Volpe, Logica come scienza 44 _ Ivi, pp. 163-166. Cfr. G. Galilei, Di-
positiva, cit., p. 115, nota 47. Cfr. G. Galilei, scorsi intorno a due nuove scienze [1638], in Ope-
Dialogo sopra i due massimi sistemi, cit., p. 125; re di Galileo Galilei, cit., vol. II, pp. 561-839:
K. Marx, Critica della filosofia hegeliana del di- 338-497; Id., Dialogo sopra i due massimi sistemi,
ritto pubblico, cit., p. 20. Questa è, con tutta cit., pp. 178-179.
probabilità, la prima occorrenza della formu- 45 _ Cfr. A. Banfi, Introduzione, cit., pp.
la del «galileismo morale» nell’opera di Della 35, 83, nota 7; Id., Galileo Galilei, Ambrosiana,
Volpe. Milano 1949, pp. 292, 349, 351, 352-353, 355;
34 _ Nel quale gli interpreti più recenti han- E. Cassirer, Storia della filosofia moderna, I, cit.,
no rintracciato soltanto un’incomprensione e un pp. 440, 446. Si veda anche L. Lombardo Radi-
impoverimento dell’idealismo hegeliano: cfr. ce, Galileo Galilei e la disputa dei massimi siste-
R. Finelli, F.S. Trincia, Commentario, cit., pp. mi, «Rinascita» 6 (1949) 5, pp. 222-227: 226.
270-274. 46 _ Cfr. G. Preti, Il problema logico dell’in-
35 _ G. Della Volpe, Logica come scienza duzione sperimentale nella fisica, «Studi filosofi-
positiva, cit., pp. 122-124. ci» 5 (1944) 3, pp. 83-96: 91-92; Id., Linguaggio
36 _ Cfr. G. Calogero, Filosofie della filo- comune e linguaggi scientifici [1953], in Id., Saggi
sofia nel pensiero italiano contemporaneo [1933], filosofici, La Nuova Italia, Firenze 1976, pp. 127-
in Id., La conclusione della filosofia del conoscere, 220: 204. Questo riferimento al «fatto modello»
Le Monnier, Firenze 1938, pp. 77-101: 80-81. o «fatto-tipo» costituisce una variante rispetto
37 _ G. Della Volpe, Logica come scienza alla prima edizione (che vi accennava soltanto
positiva, cit., pp. 8-9, 14. nella nota 58). Attraverso tale riferimento, Del-
38 _ Ivi, p. 125. Cfr. G. Galilei, Dialogo so- la Volpe cerca di rintracciare nell’ambito prati-
pra i due massimi sistemi, cit., pp. 30-32, 54-55. co-operativo una mediazione possibile tra unità
39 _ G. Della Volpe, Logica come scienza e molteplicità, la cui difficile convivenza, entro
positiva, cit., pp. 126-127. la riflessione logico-metodologica dellavolpiana,
40 _ In questa “risoluzione” quantitativa è stata evidenziata da D. Antiseri, S. Taglia-
del qualitativo Della Volpe intende probabil- gambe, Galvano Della Volpe, cit., pp. 285-286, e
mente riassorbire il motivo galileiano della «vera da F.S. Trincia, Galvano Della Volpe, Giovanni
costituzione dell’universo», in quanto distinto Gentile e il pensamento del molteplice, in Galva-
dall’istanza del «salvar l’apparenze»; cfr. supra, no Della Volpe. Un altro marxismo, cit., pp. 119-
note 13,19 e 21. 130: 129-130.
41 _ Cfr. G. Galilei, Dialogo sopra i due 47 _ G. Della Volpe, Logica come scien-
massimi sistemi, cit., p. 235. za positiva, cit., p. 163, nota 58. È stato peral-
42 _ Cfr. J. Dewey, Logica, cit., pp. 353- tro osservato che l’enfasi posta da Della Volpe
354, 559. sull’efficacia dirimente dell’esperimento non lo
43 _ G. Della Volpe, Logica come scienza allontana da un uso «trascendentale» del meto-
positiva, cit., p. 163. do galileiano, e quindi dall’interpretazione ne-
68 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
okantiana, in quanto tale enfasi comporta l’im- Mondolfo «premier maître» di Della Volpe, cfr.
plicito operare, non il venir meno, del «principio J.-P. Potier, Lectures italiennes de Marx, cit.,
a priori di totalità» (inteso come fondamento di pp. 272-273, 276; sul pensiero pastoriano, cfr.
«apoditticità e dogmaticità scientifica»); cfr. G. L. Basile, Valentino Annibale Pastore, “filosofo
Morpurgo Tagliabue, Un trascendentalismo di frontiera”, «Quaderni di storia dell’Universi-
sperimentale, «Rivista critica di storia della filo- tà di Torino» 9 (2008), pp. 179-204; G. Polizzi,
sofia» 7 (1952) 2, pp. 104-119: 114-115 e nota 4. Pastore, Valentino Annibale, in Dizionario bio-
48 _ Non si può escludere che, nell’affer- grafico degli italiani, vol. LXXXI, Istituto della
mare il ruolo dell’esperimento nella validazione Enciclopedia Italiana, Roma 2014, pp. 691-694;
dell’ipotesi e quindi nel passaggio dalla contin- sullo “sperimentalismo” in Labriola, cfr. M. Mu-
genza dell’osservazione alla necessità della dimo- stè, Marxismo e filosofia della praxis. Da Labriola
strazione, Della Volpe fosse influenzato anche da a Gramsci, Viella, Roma 2018, pp. 37-39.
R. Mondolfo, Il pensiero di Galileo e i suoi rap- 49 _ G. Della Volpe, Logica come scienza
porti con l’antichità e con il Rinascimento [1944], positiva, cit., pp. 166-168.
in Figure e idee della filosofia del Rinascimento, 50 _ Ivi, p. 170. Cfr. G. Galilei, Dialogo so-
La Nuova Italia, Firenze 1963, pp. 117-157: 124- pra i due massimi sistemi, cit., p. 135.
125, 137. Mondolfo, a sua volta, aveva desunto 51 _ Cfr. G. Della Volpe, Logica come
la funzione realizzatrice e dimostrativa dell’e- scienza positiva, cit., pp. 169-170, nota 62, 171.
sperimento galileiano da Valentino Annibale Pa- Sul concetto di «ontologia scientifica» in Galilei,
store, senza tuttavia fare riferimento all’identità cfr. A. Banfi, Galileo Galilei, cit., pp. 334, 356.
di esperimento e deduzione e alla concezione 52 _ G. Della Volpe, Logica come scienza
della deduzione stessa come «forma dell’essere positiva, cit., p. 170.
e del conoscere» che, nel quadro della peculiare 53 _ Sulla filosofia come «scienza positi-
“gnoseontologia” pastoriana, ne costituivano il va unitaria della società» che è specificazione
fondamento; cfr. V.A. Pastore, Il problema della dell’«unica scienza positiva» del «mondo ogget-
causalità con particolare riguardo alla teoria del tivo (natura e società)» e che, a sua volta, inclu-
metodo sperimentale, Bocca, Torino 1921, vol. de, come parti o sezioni, la «scienza giuridica
1, pp. 119-140: 122, 131, 133-134. È plausibile, normativa» e l’«economia politica», l’etica e la
inoltre, che, attraverso Mondolfo, Della Volpe scienza della politica, cfr. U. Cerroni, Gramsci
abbia recepito, quanto meno nei suoi termini e il superamento della separazione tra società e
generali, il nesso fra sperimentalismo moderno e stato, in Studi gramsciani, Editori Riuniti, Roma
praxis marxiana stabilito, e adottato come chia- 1958, pp. 105-114: 105-106.
ve di lettura della modernità, da A. Labriola, Di- 54 _ Che nella compenetrazione virtuosa e
scorrendo di socialismo e di filosofia [1897-1898], rigorosa tra il “generale” e lo “specifico” risieda
in Id., Saggi sul materialismo storico, a cura di il significato epistemologico-metodologico della
V. Gerratana e A. Guerra, Editori Riuniti, Roma marxiana «astrazione determinata» è stato intuito
pp. 169-279: 196, 207-211, 213-214, 218. Su dallo stesso Della Volpe in passaggi particolar-
Giuliano Guzzone _ 69
mente fortunati della sua esegesi della Einleitung particolare»). Sono da vedere, a tal proposito, le
del 1857. Commentando, in particolare, il capi- precisazioni operate nello Schema del mio mate-
tolo sulla categoria economica di “produzione” rialismo (cit., pp. 198-199), da cui si evince come
Della Volpe (Logica come scienza positiva, cit., il mancato riferimento alla categoria di “forza-la-
p. 186; cfr. K. Marx, Lineamenti fondamentali voro” impedisca a Della Volpe di cogliere il carat-
della critica dell’economia politica (1857-1858), a tere “praticamente vero”, “reale”, dell’astrazione.
cura di E. Grillo, vol. I, Firenze, La Nuova Ita- Un’impostazione del tutto analoga si ravvisa in N.
lia, 1968, pp. 3-40: 3-11) scrive: «Marx ci indica Merker, Per una storiografia filosofica marxista, in
qui come solo una analisi gnoseologica rigorosa, Id., Marxismo e storia delle idee, cit., pp. 13-47:
scientifica, del generale e del particolare, cioè il 30-33. Si distingue invece per il maggiore rilievo
“tener a parte” le caratteristiche generali e non dato alla categoria di “forza-lavoro” G. Pietra-
confonderle con quelle specifiche, può impedire nera, La struttura logica del «Capitale» (II), «So-
quella “dimenticanza” delle seconde in ragione, cietà» 12 (1956) 4, pp. 649-687: 654-655. La “sco-
ossia a favore, delle prime, e insomma quel pre- perta” del nesso fra astrazione reale, feticismo e
valere delle prime sulle seconde, che costituisce contraddizione, nonché dell’intreccio fra “gene-
l’abito astrattamente sintetico dell’apriorista o rale” e “specifico”, coincide invece con la critica
abito delle ipòstasi». A distanza di poche pagine, e con il ripudio del “metodologismo” dellavolpia-
concludendo l’esame delle riflessioni marxiane no in L. Colletti, Bernstein e il marxismo della
su moneta e “lavoro in generale” (cfr. K. Marx, Seconda Internazionale [1968], in Id., Ideologia e
Lineamenti fondamentali, I, cit., pp. 29, 30-32), società, Laterza, Bari 1969, pp. 61-147: 103-124;
aggiunge tuttavia che «la verità di queste [catego- Id., Il marxismo e Hegel, Laterza, Bari 1969, pp.
rie economiche] è in rapporto inverso alla sem- 147-170, 357-434. Sul contributo decisivo recato
plificazione o astrazione unilaterale o forzata del da Della Volpe alla “riscoperta” della Einleitung,
loro contenuto», dando a intendere che il “più cfr. G. Giannantoni, Il marxismo di Galvano Del-
semplice” sia necessariamente “indeterminato” la Volpe, cit., p. 65.
e quindi povero di verità. L’esempio del “lavo- 55 _ G. Mastroianni, Antonio Labriola e la
ro in generale” mostra esattamente il contrario, filosofia in Italia, Argalìa, Urbino 1976, pp. 152-
e cioè che il massimo di “semplificazione” e di 153. G. Vacca, Scienza, stato e critica di classe,
“generalità” può coincidere con il massimo di cit., pp. 48-55.
“determinatezza” e con il «più ricco sviluppo 56 _ Cfr. K. Marx, F. Engels, L’ideologia te-
del concreto», onde la categoria di «lavoro sans desca, cit., p. 14; K. Marx, Miseria della filosofia.
phrase» è «praticamente vera» nella misura in cui Risposta alla «Filosofia della miseria» del signor
si “incarna” nella forza-lavoro capitalistica (e nel Proudhon, Editori Riuniti, Roma 1971, pp. 90-93.
lavoro astratto, da essa erogato), sebbene proietti Non è di tale avviso, pur non sposando in toto la
i propri effetti conoscitivi sulle anteriori forme di lettura dellavolpiana della Miseria della filosofia,
produzione (nelle quali l’«attività produttrice di G. Barletta, Marxismo e teoria della scienza. Ma-
ricchezza» si presenta sempre «in una dimensione teriali di analisi, Dedalo, Bari 1978, pp. 117-118.
70 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
57 _ Cfr. G. Della Volpe, Logica come tenute all’Istituto Gramsci nel 1954-1955, cfr. I.
scienza positiva, cit., pp. 183-184, 194. Sul ruolo Ambrogio, Nota, in G. Della Volpe, Opere, vol.
del “criterio della pratica” nella verificazione del- IV, cit., p. 552.
la «teoria economica e sociale» di Marx, cfr. V.I. 58 _ G. Vacca, Scienza, stato e critica di clas-
Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo [1908], se, cit., p. 47.
in Id., Opere scelte, vol. III, Editori Riuniti – 59 _ G. Della Volpe, Logica come scienza
Progress, Roma-Mosca 1973, pp. 5-299: 114. positiva, cit., p. 197. Sul «metodo scientifica-
La dicotomia tra “ipotesi esplicative” e “ipotesi mente corretto», cfr. K. Marx, Lineamenti fon-
risolutive” è stata rilevata da De Giovanni, nei damentali, I, cit., p. 27. Sulla debolezza filologica
termini di un «dualismo fra “materialismo” del- e teorica di tale interpretazione, cfr. R. Fineschi,
la scienza e istanza storico-materialistica della Il rapporto Marx-Hegel e il concetto di «storia»
teoria della storia», e da Fraser, nei termini di fra Della Volpe e Luporini, in Da Marx a Marx?
un’oscillazione fra una «teoria materialistica del Un bilancio dei marxismi italiani del Novecento, a
conoscere» e una «teoria della semanticità de- cura di R. Bellofiore, manifestolibri, Roma 2007,
terminata»: cfr. B. De Giovanni, L’intellettuale pp. 109-124: 113; C. Luporini, Il circolo concre-
comunista, cit., p. 539; J. Fraser, Il pensiero di to-astratto-concreto, in F. Cassano, Marxismo e
Galvano Della Volpe, cit., pp. 84-92. Secondo filosofia in Italia (1958-1971). I dibattiti e le in-
quest’ultimo interprete, tale dualismo si riflette chieste su «Rinascita» e «Il contemporaneo», De
nelle diverse formulazioni che Della Volpe dà del Donato, Bari 1973, pp. 226-239: 235-236, 238;
«circolo metodico di concreto, astratto e concre- J.-P. Potier, Lectures italiennes de Marx, cit., pp.
to» nella prima (1950, pp. 269-273) e nella se- 293-294. Sull’ammissibilità di una lettura empi-
conda edizione (1956, pp. 185-198) della Logica: ristica del circolo concreto-astratto-concreto, ma
come «circolo chiuso di materia, o esperienza, anche sulla non rispondenza di esso all’autentica
e ragione» e come «circolo aperto» di ipotesi e epistemologia del Capitale, cfr. R. Finelli, Un
verificazioni pratiche. Concordo con lui sul fat- parricidio compiuto, cit., pp. 204-205.
to che Della Volpe, parlando di «dato proble- 60 _ G. Della Volpe, Logica come scien-
matizzato» invece che di «dato problematico» za positiva, cit., p. 198. La critica dellavolpiana
e di «criterio della pratica che convalida, ossia deve intendersi riferita al noto passaggio del Sag-
verifica» piuttosto che di «esperimento» come giatore sul libro della natura scritto in caratteri
«pura e semplice saldatura», offra nel 1956 una matematici, frequentemente addotto come una
versione del «circolo metodico» più aperta alla riprova del platonismo galileiano: cfr. G. Ga-
possibilità operativa e all’intervento nella storia lilei, Il Saggiatore [1623], in Opere di Galileo
e meno vincolata al presupposto empiristico, ma Galilei, cit., vol. I, pp. 603-837: 631-632: «La
ritengo che le differenze fra le due edizioni atte- filosofia è scritta in questo grandissimo libro che
stino la persistenza del dilemma, piuttosto che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi
la prevalenza dell’uno o dell’altro dei suoi ter- (io dico l’universo), ma non si può intendere se
mini. Sul legame fra queste varianti e le lezioni prima non s’impara a intender la lingua, e cono-
Giuliano Guzzone _ 71
scer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto «tecnica del ragionamento scientifico fisico»;
in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, in secondo luogo, Gramsci non contempla una
cerchi, e altre figure geometriche, senza i qua- gnoseologia e una metodologia generali basate
li mezi è impossibile a intenderne umanamente sulla generalizzazione del metodo delle scienze
parola; senza questi è un aggirarsi vanamente esatte. Cfr. G. Della Volpe, Critica del Positivi-
per un oscuro laberinto»; A. Banfi, Galileo Ga- smo logico, in Id., Logica come scienza positiva,
lilei, cit., p. 356; E. Cassirer, Storia della filosofia cit., pp. 249-270: 268-269; Id., Dialettica senza
moderna, I, cit., p. 433; Id., Individuo e cosmo idealismo, in Id., Rousseau e Marx e altri saggi,
nella filosofia del Rinascimento, La Nuova Italia, cit., pp. 71-77: 74-75; A. Gramsci, Il materiali-
Firenze 1935, p. 265. Non si può escludere che smo storico e la filosofia di Benedetto Croce, Ei-
Della Volpe conoscesse, pur non citandoli, gli naudi, Torino 1948, pp. 58-62. Su queste pagine
Études Galiléennes di Alexandre Koyré (1939). gramsciane, mi permetto di rinviare a G. Guz-
Cfr. A. Koyré, Studi galileiani, Einaudi, Torino zone, Gli «strumenti logici del pensiero» e la fun-
1976, pp. 139-158. Si colloca esplicitamente nel zione del «filosofo individuale» nei Quaderni del
solco della lettura dellavolpiana L. Geymonat, carcere di Gramsci, «Rivista di storia della filoso-
Galileo Galilei, Einaudi, Torino 1957, pp. 66-67, fia» (2019) 1, pp. 77-102. I rapporti tra il marxi-
227, 232. Su questa continuità, cfr. M. Ferrari, smo dellavolpiano e la gramsciana filosofia della
Mezzo secolo di filosofia italiana, cit., pp. 97, 119. praxis appaiono molto più complessi di quanto
61 _ G. Della Volpe, Logica come scienza lasci intendere l’ormai classica lettura centrata
positiva, cit., pp. 180-181, 198-200. Il concetto sull’opposizione tra un marxismo scientifico,
di “tecnica” è al centro della strategia argomen- «erede […] di Galileo e dell’illuminismo», e un
tativa con cui Della Volpe difende la progressivi- marxismo filosofico, subalterno all’idealismo e
tà della logica simbolica rispetto alla logica for- compromesso da un «distacco sospetto nei con-
male aristotelica, riaffermando, nel contempo, fronti della “scienza”»; cfr. L. Geymonat, Esi-
la specificità della propria logica positiva, quale genza critica e resistenze dogmatiche, «Nuovi ar-
autentica logica-gnoseologia, rispetto al neopo- gomenti» 6 (1954), pp. 22-29: 26-27; Id., Troppo
sitivismo logico: l’una sta all’altro come l’unico idealismo, «Il contemporaneo» 3 (1956) 14, p. 7;
«metodo» sta a una delle sue «tecniche». Nel M. Tronti, Alcune questioni intorno al marxismo
trattare la logica simbolica come tecnica Della di Gramsci, in Studi gramsciani, Editori Riuniti,
Volpe sembra convenire con le pagine dei Qua- Roma 1958, pp. 305-321: 312, 315; Id., Tra mate-
derni del carcere dedicate agli «strumenti logici rialismo dialettico e filosofia della prassi. Gramsci
del pensiero», fatte salve le differenze: in primo e Labriola, in La città futura. Saggi sulla figura
luogo, Gramsci considera la logica (formale e e il pensiero di Antonio Gramsci, a cura di A.
simbolica) anche come una possibile tecnica Caracciolo, G. Scalia, Feltrinelli, Milano 1959,
del pensiero comune, in un’ottica pedagogica pp. 139-162: 159-161. In sede polemica lo stesso
ed educativa, mentre Della Volpe la considera Della Volpe indulge talvolta a una considerazio-
prevalentemente, se non esclusivamente, come ne di Gramsci come «politico per vocazione»,
72 _ Il «galileismo morale» di Galvano Della Volpe
crazia egualitaria» a latere del filosofo dell’in- carattere «romantico e mistico» della dialetti-
dividualismo astratto; cfr. G. Della Volpe, ca hegeliana, raggiunte sin dalla seconda metà
Rousseau e Marx, cit., pp. 43-56. D’altra parte, degli anni Venti nel solco di Wilhelm Dilthey;
la metodologia storiografica sin qui illustrata cfr. G. Della Volpe, Le origini e la formazione
non ha consentito a Della Volpe di cogliere gli della dialettica hegeliana, I. Hegel romantico e
elementi di metafisica essenzialista e organi- mistico (1793-1800) [1929], in Id., Opere, cit.,
cista assorbiti dal giovane Marx attraverso (e vol. I, pp. 39-210: 199.
non malgrado) la sua adesione al “materiali- 77 _ Un esempio è stato segnalato da R. Fi-
smo” feuerbachiano (cfr. supra, nota 12), né nelli, F.S. Trincia, Commentario, cit., p. 517,