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MERCOLEDÌ 22 DICEMBRE 2010 il manifesto pagina 11

I L M A N I F E S T O C U L T U R A & V I S I O N I

Un testo di André Gorz

Lediscariche
sull’università dopo il Maggio
francese nel quale invitava
a varcare il confine tra i campus
e la società. Un’appassionata
testimonianza di una tensione
civile che va applicata
ai conflitti del presente,
dove gli atenei sono diventati
nodi nella produzione
della ricchezza
DEL SAPERE la «società della conoscenza». Secondo
UN MONDO l’Unione europea, infatti, la quota di inve-
stimenti nell’università, nella ricerca e nel-
la formazione doveva attestarsi al tre per
SENZA cento del prodotto interno lordo in dieci
anni. Obiettivo miseramente fallito, visto

ASCESA SOCIALE che in tutta Europa gli investimenti statali


sono diminuiti progressivamente. Solo i
governi di Germania e Francia hanno fer-
mato la discesa e negli ultimi anni hanno
André Gorz ripreso a deviare risorse finanziarie verso
l’università, la ricerca scientifica e alla for-

L’
Università non può funzionare: impe- mazione. Stessa dinamica che può essere
diamole dunque di funzionare per- riscontrata nell’operato di altri paesi co-
ché l’impossibilità diventi manifesta. munitari, dalla Spagna alla Polonia. E tut-
Nessuna riforma, di nessun tipo, può rendere tavia ciò che è emerso in questi dieci, den-
questa istituzione di nuovo vitale; combattia- sissimi anni universitari è il tentativo di
mo dunque le riforme, nei risultati e nella ispi- rendere l’università un nodo delle reti pro-
razione, non perché siano pericolose, ma per- duttive che oltrepassano se non ignorano i
ché sono illusorie. La crisi dell’istituzione uni- confini nazionali.
versitaria va oltre, come vedremo, l’orizzonte E così a dieci anni di lancio della propo-
universitario, investendo la divisione tecnica sta di «società della conoscenza», sul terre-
e sociale del lavoro. È bene che questa crisi no rimangono solo promesse e detriti. Le
esploda. Occasioni e modi – più o meno buo- promesse riguardano il rapporto di causa
ni – possono essere discussi. Ma possono es- ed effetto tra formazione universitaria e
sere legittimamente criticati soltanto da colo- mobilità sociale verso l’alto. L’accesso al
ro che concordano sulla necessità di rifiutare sapere e una formazione di buon livello
il riformismo, e sul fatto che questa necessità non è quindi più più sinonimo di mobilità
implica una posta di natura globale.(...) sociale.
L’ideologia borghese della scuola è quella
della uguaglianza delle probabilità di promo- Il potere dei codici
zione sociale attraverso lo studio. Si è sempre Da questo punto di vista, i molteplici e dif-
trattato, in realtà, di una uguaglianza solo ap- ferenziati progetti di «riforma» dell’univer-
parente. Tuttavia nel passato meccanismi e sità, a Londra, come a Parigi, Madrid e Ro-
criteri di selezione erano sufficientemente ma, non prefigurano più una figura di un
«obiettivi» perché il carattere arbitrario della uomo o di una donna qualificata che en-
selezione di classe risultasse mascherato: si tra nel mercato del lavoro garantendo gli
era eliminati o selezionati, sulla base di un si- skills (più prosaicamente le competenze
stema di attitudini e competenze definito una professionali) necessari a una economia
volta per tutte. Tradizionalmente la sinistra si dinamica e in sviluppo. Più realisticamen-
batteva non contro i criteri di classe della sele- te un laureato in una città europea deve fa-
zione – il che l’avrebbe obbligata a battersi re i conti con un possibile lavoro molto al
contro la selezione in sé e quindi contro il STORIE DEL PRESENTE di sotto della propria formazione universi-
complesso del sistema scolastico – ma perché taria. E per di più si tratta un lavoro preca-
tutti avessero diritto di entrare nella macchi- L’inarrestabile rio che solo in alcuni paesi dell’Unione eu-
na selezionatrice. Il carattere contraddittorio ropea ha come contrappeso delle misure
di questa rivendicazione restò nascosto fin divenire produttivo di welfare state. A nord del Reno o di Bru-
tanto che teoricamente il diritto era ricono- xelles realtà nazionali come l’Olanda, la
sciuto a tutti, ma praticamente la possibilità della conoscenza Svezia hanno ipotizzato interventi adegua-
di usarlo era negata alla grande maggioranza. ILLUSTRAZIONE TOM GAULD ti a una forza-lavoro qualificata e tuttavia
Nel momento in cui, estendendosi la diffusio- TRATTO DA AMERICAN precaria. Per il resto, a latitudini mediterra-
ne della cultura, la maggioranza tende ad otte- ILLUSTRATION 24 Benedetto Vecchi nee o anche in Inghilterra, formazione uni-
nere in concreto la possibilità di accedere agli versitaria e prospettive di una precarietà a

I
studi superiori, questi perdono il carattere se- l testo che viene presentato in questa tempo indeterminato non hanno nessun
lettivo. Diritto allo studio e diritto a una pro- sonali. Distruggere questa finzione giuridica Ma è improbabile fermarsi qui: giacché pagina è stato pubblicato nel 1970 dal- contraltare nelle misure messe in campo
mozione sociale non possono procedere insie- significa metterne a nudo il carattere illusorio una volta accettato che gli studi non sbocchi- la rivista francese Temps Modernes (in dai governi nazionali.
me: se, al limite, tutti possono effettivamente delle libertà borghesi e, soprattutto, scontrar- no più su una carriera, va ridefinita la natura seguito tradotta dalla rivista il manifesto, Anni luce lontani da quello che prospet-
studiare, non tutti possono essere effettiva- si frontalmente, in nome d’una razionalità degli studi, il loro contenuto e senso: giacché sempre nel 1970). È un commento a caldo tava André Gorz. Ma come declinare, l’invi-
mente promossi a posti di privilegio. Il mecca- tecnocratica – gli studi costano cari e non so- non conferiscono più una cultura «utile», bi- del filosofo francese André Gorz a un pro- to del filosofo francese ad abbattere quel
nismo di selezione scolastica essendo dunque no redditizi se non implicano per i diplomati sogna che conferiscano una cultura «ribelle»; getto di riforma dell’università presentato muro tra università e società? Domanda
battuto, la società cercherà o di sostituirlo con una promozione effettiva – con gli strati inter- giacché non corrispondono a una domanda dall’Eliseo dopo il Maggio francese. Forti che può avere mille risposte. Ognuna delle
meccanismi complementari, oppure di re- medi o pretesi tali, dei quali il regime non della società, bisogna che corrispondano alla sono gli echi della critica all’università di quali nomina il problema, ma certo non lo
stringere i diritto allo studio ricorrendo a limi- può conservarsi il consenso se non facendo domanda di coloro che intendono distrugge- classe avanzata dal Sessantotto. Gorz met- risolve. Per quanto riguarda il presente, è
tazioni di natura amministrativa. balenare loro la possibilità d’una «elevazione re questa società, abolendo questa divisione te in evidenza come il progetto governati- evidente la consapevolezza che il nodo da
Queste limitazioni amministrative – nume- sociale» condizionata esclusivamente dal me- del lavoro. vo - numero chiuso per gli ingressi, siste- sciogliere non è se i governi nazionali rie-
rus clausus, concorso per l’accesso alle facol- rito. (...). Ora l’Università è per sua natura incapace mi di valutazione in base al merito - era scono a riattivare il circolo virtuoso tra for-
tà – sono così difficili da mettere in atto che Politicamente la borghesia deve dunque di rispondere a questa domanda: non è fun- condannato all’insuccesso perché attraver- mazione e mobilità sociale. Anche qui, per
tutti i governi che si sono susseguiti (...) han- conservare la finzione che a tutti è aperto l’ac- zionale né ai bisogni dell’economia capitalisti- sato da una contraddizione insanabile. Da stabilire differenze e ripetizioni tra la real-
no rinunciato ad applicarli. Infatti limitare ex cesso, attraverso lo studio, ad una promozio- ca, né ai bisogni di chi vuole abolire il capitali- una parte, proprio quando affermava il di- tà descritta da Gorz e quella attuale, va sot-
ante il numero degli studenti significa negare ne sociale. Senonché la realtà demistifica que- smo; non elargisce né una cultura «utile» né ritto universale allo studio, e quindi all’ac- tolineato quel cambiamento strutturale
apertamente, brutalmente, un principio giuri- sta finzione: l’accesso agli studi resta libero, una cultura «ribelle» (che, per definizione, cesso nell’università, lo negava istituendo che ha reciso il legame tra formazione uni-
dico e una finzione sociale attraverso gli studi ma gli studi non approdano più a nulla. Il nu- non può essere elargita), elargisce una cultu- un «dispositivo» di selezione preventiva. versitaria e mobilità sociale, eleggendo a
sono uguali per tutti e la possibilità di studia- mero dei diplomati o laureati slavorizza lau- ra universitaria, cioè un sapere separato sia Dall’altra, giustificava la centralità della regola dominante la precarietà nei rappor-
re non è condizionata che dalle attitudini per- ree e diplomi. Molti sono gli eletti ma pochi i dalla pratica produttiva che dalla pratica mili- meritocrazia e una formazione di eccellen- ti di lavoro a norma generale. Precario è il
chiamati: i posti sono scarsi. La riduzione nu- tante. Insomma, è un luogo in cui non si può za proprio quando il sistema economico laureato, ma anche il ricercatore; precario,
merica che la selezione scolastica non è stata impiegare i tempo né in maniera utile né in sottolineava la necessità che l’università seppur meglio tutelato, è il docente, ma
in grado di operare sarà operata dalla selezio- maniera interessante. E non c’è riforma che formasse una forza-lavoro mediamente anche lo studente, potenzialmente «sog-
ne al momento dell’impiego. (...) possa modificare questa situazione. Non si qualificata in base alle necessità delle im- getto produttivo» perché inserito in ciclo
SCAFFALE Queste contraddizioni dell’università bor- tratta dunque di riformare l’università, ma di prese. lavorativo che vede coinvolti docenti, ricer-
ghese rimandano a contraddizioni di fondo: distruggerla per distruggere insieme la cultu- catori, tutti quanti «relatori» di progetti di
La descolarizzazione - il valore di mercato fin qui riconosciuto al- ra separata dal popolo che essa rappresenta La società della non conoscenza ricerca che hanno effetti collaterali nella
secondo Ivan Illich le lauree si fondava sulla loro scarsità e sulla
scarsità dell’attitudine allo studio. Quando
(la cultura dei mandarini) e la stratificazione
sociale di cui essa resta, malgrado tutto, lo
Ciò che tuttavia colpisce nel testo che qui
viene proposto è l’invito dell’autore para-
produzione della ricchezza.
La differenza tra quanto sosteneva il filo-
questa diventa generale, il privilegio del diplo- strumento. lizzare l’università, perché istituzione ora- sofo francese e la realtà attuale non è tan-
Ivan Illich è stato uno studioso molto atipico. Di ma logicamente scompare, e con questo la di- Questa è la realtà che la guerriglia universi- mai incapace sia di formare la «futura clas- to il modus operandi dei movimenti per
origine austriaca, si formò in scuole e univeristà visione gerarchica dei compiti; taria mette in luce, abbreviando l’agonia se dirigente» (obiettivo certo estraneo alla contestare efficacemente la divisione so-
cattoliche, fino al sacerdozio. Ma è con il Sessan- - se l’attitudine agli studi – sancita o meno d’una istituzione moribonda e rivelando l’ipo- cultura politica del filosofo francese) che ciale del lavoro, quanto il fatto che l’univer-
totto e la relazione con i gruppi di attivisti messi- da una laurea – tende a generalizzarsi, cessa crisia delle corporazioni che la difendono. di essere una sede per elaborare una «cul- sità è divenuta parte integrante di quella
cani che matura una pressa di distanza dalla di funzionare da criterio di selezione; la strati- Qualcuno dirà che gli studenti estremisti non tura ribelle». Ciò che il movimento studen- divisione sociale del lavoro. I docenti, i ri-
chiesa cattolica fino all’abbandono del sacerdo- ficazione sociale non può più fingere di fon- sanno sostituirla con nient’altro, né sanno tesco poteva fare, secondo Gorz, era quel- cercatori, perfino gli studenti sono lavoro
zio. Da allora, Ivan Illich insegnò in varie universi- darsi sulla competenza e sul merito. Diritto al- cambiare la società perché questo «altro» di- lo di rompere il muro che separava gli ate- vivo. Sono cioè lavoro sans phrase tanto
tà, compresa quella italiana di Trento. Ma anche lo studio e diritto alla promozione non vanno venti vitale. Ma gli studenti non possono da nei dalla società e porsi il problema di por- quanto lo sono chi è alla catena di montag-
in questo casò maturò la convinzione che l’istitu- più di pari passo; soli né produrre un’altra cultura né fare la ri- re le basi, assieme al movimento operaio, gio o è inserito in team produttivi.
zione scolastica e universitaria fossero istituzioni - se gli studi non garantiscono più la promo- voluzione. Quel che possono fare è di impedi- di un progetto di trasformazione radicale Temi che prima di morire André Gorz
preposte alla riproduzione delle diseguaglianze zione, delle due l’una: o saranno considerati re che la crisi acuta degli istituti borghesi del- della realtà. ha provato ad affrontare. La sua morte ha
sociali esistenti. Su questo tema, va dunque sicu- una perdita di tempo e un carico sociale su- la divisione del lavoro e della selezione delle Altri tempi, lontani anni luce da quanto impedito che il suo lavoro analitico si arric-
ramente segnalato «Descolarizzare la società», la perfluo, visto che non sono redditizi né per co- «elites» resti mascherata. È quello che fanno, accade nelle università francesi e italiane. chisse dell’accumulo teorico-politico che i
raccolta di testi recentemente pubblicata dalla loro che li fanno né per la società capitalisti- ed è ciò che tutti i difensori dell’ordine – que- L’Europa, all’inzio di questo millennio, ha movimenti stanno sedimentando con il lo-
casa editrice Mimesis, dove Illich propone provo- ca; o assumeranno la natura di una formazio- sto o qualsiasi altro ordine autoritario e gerar- pensato bene che dalla crisi della «società ro operato politico. Sta dunque a noi assu-
catoriamente l’abolizione della scuola a favore di ne generica, non funzionale, che la società chizzato – non perdonano. salariale» si possa uscire con un forte inve- merlo e farlo vivere nelle pratiche politi-
una formazione della «liberazione». può anche permettersi come un lusso. (...). CONTINUA |PAGINA 12 stimento nella formazione per instaurare che della trasformazione.

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