B = tonica, funge, in un certo qual modo, da “basso” grave e prolungato, il cui nucleo
principale è il sol# che spesso tocca anche la quarta sopra
do#
A2 (g) = più presente di A(g), più marcatamente granulare e periodico ma esso poco
a poco tende a trasformarsi in velocissimi gruppetti
articolati, come vedremo tra poco, in diverse altezze.
Probabilmente il presente suono, caratterizzato da coloriture così
repentine e vivaci, sia per certi versi il “modello gestuale” conduttore di tutto il
brano.
C(g) = nodale, iterativo periodico (le scansioni iterative sono di natura percussiva);
questo suono sembrerebbe avere la stessa “genesi” dei nodali presenti nei materiali
del substrato.
E(g) = altra iterazione percussiva, nodale e periodica non così veloce da tendere alla
granulazione e con attacco in evidente rilievo
F2(g) = Attacco percussivo e suono tonico prolungato (insiste sulla medesima nota,
intorno a un mib), è meno intenso di F ma ha un attacco più pronunciato.
H(g) = Suono percussivo e nodale che glissa in giù con lievi residui granulari
MACROSTRUTTURA
La morfologia di tutto il brano sembra articolarsi in un lungo unico respiro. Non vi
sono variazioni improvvise e sostanziali tali da portare a sezioni radicalmente
distinte. Il suo decorso strutturale è, per così dire, “mono-tematico” (si notino le
virgolette). Ma qui per “tema” o, meglio “tematicità”, s’intende più che altro un
modello di articolazione timbrica (non tanto melodica) ravvisabile, come è stato
prima accennato, nel materiale sonoro A2(g) (che fa la sua prima comparsa a 30
secondi circa dall’inizio del brano), esso è in realtà una sorta di cellula gestuale che si
ripete con modalità sempre differenti e con variegate coloriture timbriche e idee
gestuali.
Si riporta qui di seguito un semplice schema inerente la macro struttura del brano
ponendo l’enfasi sui percorsi di tensione-distensione dinamica:
Fase 1
0---------------------------- 4’00’’ ----------------------------6’00’’
distensione intensificazione dinamica
generale
7’30’’-------------------- 7’50’’------------fine
“esplosione” finale residui (coda)
dei gesti conduttori
Durante i primi 30 sec. Ha luogo una sorta di introduzione. Qui i materiali presenti
sono A(g), B(g) e le leggere iterazioni “acquatiche”, di cui si è già parlato, di B2(g).
Probabilmente queste ultime potrebbero rientrare nella categoria dei materiali del
substrato, ma credo che essi, in un certo senso, accompagnino il materiale B(g),
seguendolo o precedendolo. Il suono nodale A2(s) predomina in questa introduzione
come substrato.
A 30 secondi circa fa la sua comparsa il più volte citato “gesto conduttore A2(g),
dapprima esso è un semplice suono granulare che si articola su diverse frequenze. A
partire da 50’’ iniziano i micro-gesti melodici sempre differenti che vanno
proliferando. Il materiale A2(g) cessa temporaneamente di suonare (sospensione) da
3’10’’ a 4’00’’. Quando ricomincia esso appare leggermente rafforzato dal punto di
vista dinamico e lievemente più percussivo. D’ora in poi il succitato materiale porrà
fine alla sua esistenza con un’esplosione finale a 7’30’’ circa. Occorre oltremodo
aggiungere che il materiale D(g) ( che entra a 2’20’’) ha strettissima relazione con
A2(g) poiché interagisce con quest'ultimo come sua “conseguenza” o “anticipazione”
sino a 3’00’’ circa.
Tra restanti materiali in rilievo è da segnalare H(g) da cui sembra derivare un evento
sonoro ottenuto – apparentemente – introdotto a 4’10’’ e 6’10’’. Esso sembra avere il
ruolo di introdurre il materiale F2(g) di cui si è già parlato.