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LA NASCITA DI ROMA

La città più importante del Lazio è Albalonga.

Leggende:

 Enea sfuggì alla devastazione di Troia e dopo un lungo viaggio giunse in Italia e
fondò Albalonga
 Romolo e Remo, di origine laziale.
Rea Silvia concepisce due gemelli Romolo e Remo. Essi , gli eredi legittimi del
trono di Albalonga, vennero abbandonati sul Tevere, per mano del re Amulio,
e furono trovati da una lupa che li allevò. Successivamente tornarono ad
Albalonga , uccisero Amulio e misero sul trono il nonno Numitore.
Essi poi decidono di fondare una città sul Tevere (sul colle Palatino), ma essi
litigarono e Remo venne ucciso.

Entrambe furono tramandate e poi scritte sia da Virgilio che da Tito Livio.

Secondo la tradizione Roma viene fondata nel 753 a.C.

Roma venne fondata sul colle Palatino. I sette colli fornivano una buona condizione
commerciale, erano un punto strategico e collegavano il nord al sud e l’est all’ovest.
La prima forma di governo di Roma è la monarchia, poi viene la repubblica e poi
l’impero.

Nel 509 cade la monarchia e viene costituita la repubblica basata sulla famiglia e
l’aristocrazia, che era destinata ad un elite privilegiata (i pater familias). Si parla
quindi di aristocrazia patriarcale.

I clienti erano coloro che non appartenevano alla gens ed erano poveri. Essi
ottenevano sostegno economico da una famiglia patrizia ed in cambio svolgeva delle
mansioni. Per le famiglie aristocratiche avere tanti clienti voleva dire avere un
grande sostegno politico, perché anche i clienti potevano votare.

I pater familias erano a capo della loro familia

Senato=anziano: ad esso partecipavano i 100 pater familias più anziani

Gens=gruppo di famiglie
Nella roma arcaica cerano due gruppi sociali subordinati: i clienti e la plebe

I plebei erano costituiti dai contadini, piccoli proprietari terrieri (latifondisti),


artigiani, commercianti e nulla tenenti

La popolazione della città era suddivisa in tre tribù (ramnes, tities e luceres) e il loro
insieme costituiva i quiriti, cioè il popolo romano. Ogni tribù formava 10 curie, e la
riunione di tutte le 30 curie costituì la più antica assemblea popolare, i comizi curiati.

L’economia romana si basava sull’agricoltura (cereali) e sull’allevamento che era la


miglior fonte di arricchimento dei patrizi( la ricchezza era legata al possedimento
della terra), mentre le terre dei plebei erano sufficienti per la loro sopravvivenza. Gli
artigiani si basavano sulla lavorazione del metallo.

Solo chi era ricco poteva andare in guerra, perché bisognava comprarsi le armi.
Quindi inizialmente solo gli aristocratici erano ricchi, poi anche il ceto di plebei che
producevano armi (gli artigiani) poteva arricchirsi

I comizi sono assemble:

 Comizi curiati: in base alla divisione del popolo in 3 tribù


 Comizi centuriati: in base alle sei classsi di ricchezza, dovevano fornire le
centurie all’esercito( centuria= unità di base dell’esercito)
 Comizi tributi: in base alla divisione di tribù territoriali

Sistema istituzionale della repubblica:

 Senato
 Magistratura(elettive, collegiali(ce ne era più di una) e temporanee)
 Assemblee di popolo(comizi)

Magister = capo/maestro

La massima magistratura romana è costituita dai consoli:

 I consoli erano 2 ed avevano il potere politico e militare


 Il potere del console si definisce impervium( potere militare e civile).
Essi erano a capo dell’esercito e in ambito civile convocavano il senato e i
comizi
 Essi facevano eseguire le decisioni del senato e dei comizi
 Avevano il potere di coercizione, cioè potevano condannare un cittadino,
anche a morte. Il cittadino poteva appellarsi alle assemblee del popolo e
poteva essere graziato

Poi c’erano i pretori:

 Erano amministratori della giustizia

Cursus onorum:

per diventare nobile bisognava che almeno uno della famiglia vestisse la carica di
console

omu nobus: colui che accedeva alla vita politica senza appartenere ad una famiglia
aristocratica nobiliare

i cavalieri sono una classe sociale in crescita e chiusa ed erano i ricchi che
prestavano il loro servizio nelle centurie e in particolare nella cavalleria. Per entrare
nella cavalleria bisognava avere un reddito alto

RAPPORTO TRA ROMA E LATINI

Il governo romano era una sintesi di monarchia, aristocrazia e democrazia

Polibio, Plutarco e Cicerone

Ottimati: conservatori

Popolari: vogliono le riforme

Veterani: coloro che erano andati in guerra

IMPERO ROMANO
Principato: il modo in cui i romani chiamavano l’impero romano durante il passaggio
da repubblica a impero. In questo periodo il potere si concentra nelle mani di una
sola persona: il principe

Nel principato ci fu una forte continuità con l’età repubblicana: istituzioni, norme
giuridiche, valori religiosi e civili rimasero gli stessi dell’epoca precedente anche se
profondamente trasformati per effetto della concentrazione del potere in una sola
persona.

I legati: coloro che assunsero il controllo amministrativo e militare di tutte le


province per volere di Ottaviano

 31-32 a.C.: ottenne la carica di console per il comando dell’esercito


 29 a.C.: ottenne la carica di princeps senatus con il potere di presiedere le
sedute del senato e di esprimere per primo il proprio parere
 23 a.C.: ottenne le cariche di imperium proconsulare, maius et infinitum,
tribunicia potestas, con il potere di controllare tutte le forze armate del
territorio dell’impero e di inviolabilità oltre che il diritto di veto e il diritto di
aiuto
 12 a.C.: ottenne la carica di pontefice massimo (massima carica religiosa)

Augusto portò il numero di membri del senato da 1000 a 600 e fissò in 1 milione di
sesterzi la ricchezza minima per divenire senatori. Il suo successo non si sarebbe mai
potuto realizzare senza la sua grande capacità di ottenere un consenso sociale e
politico diffuso. A livello popolare Augusto operò in modo da garantirsi il consenso
dei veterani (gli assegnò terre e denaro), del proletariato italico (gli concesse la terra
che gli era stata negata dalla nobilitas) e della plebe di Roma (gli garantì abbondanti
distribuzioni di grano, elargizioni in denaro, spettacoli pubblici e giochi). Grandiosi
lavori pubblici venivano intrapresi anche per alleviare il problema della
disoccupazione.

Per quanto riguarda l’amministrazione di Roma venne nominato un prefetto urbano


con il compito di garantire l’ordine pubblico della città e nel circondario. Per
l’approvvigionamento alimentare di Roma venne istituito il prefetto dell’annona.
Venne istituita la guardia pretoria per la difesa personale dell’imperatore. Queste
cariche furono introdotte per placare la lotta per il potere e dare inizio alla
competizione per acquisire questi incarichi.

Mos maiorum: convinzione che la crisi della repubblica fosse imputabile alla
decadenza degli antichi ideali.

Egli riportò nella cultura romana gli antichi valori degli antenati, che erano stati
abbandonati col diffondersi della cultura greca: sobrietà, obbedienza, spirito di
sacrificio. Assumeva un ruolo di primo piano la tutela della famiglia che fu messa
sotto pubblica protezione, introducendo un principio giuridico nuovo: l’adulterio
(per il colpevole era prevista la relegazione nelle isole e la confisca dei beni), che
poteva essere denunciato al magistrato da qualsiasi cittadino.

In ambito religioso Augusto cercò di ripristinare le credenze tradizionali e agì con


accortezza sulla questione del culto dell’imperatore.

La politica estera di Augusto fu finalizzata più al consolidamento del dominio


romano che alla sua espansione. Egli fece un trattato di pace con i parti, insediò re-
clienti nell’area orientale, cercò di rendere sicuri i confini, ma subì una pesante
sconfitta nella foresta di Teutoburgo ad opera dei germani. Divise le province in due
categorie:

 Senatorie: affidate a governatori aristocratici, tasse all’erario (tesoro statale)


 Imperiali: affidate a legati del principe, tasse al fisco (tesoro imperiale)

In ambito militare razionalizzò le legioni affidandole a ufficiali professionisti. I soldati


lavoravano per vent’anni poi erano congedati con assegnazione di terre o di denaro.

Siamo nel 31 a.C.

Secondo trium virato formato da Ottaviano

Augusto ottenne molte cariche tra le quali anche quella di pontefice massimo. Egli
governo con il consenso generale mettendo in pratica molti progetti sia militari che
artistici e culturali. Inoltre convertì Roma in una splendida città di marmo.

Stoici: rinnegano qualsiasi tipo di distrazione

Epicurei: contrario dello stoicismo, erano dediti al divertimento

Penati= spiriti tutelari della casa e della famiglia, il quale culto è simile a quello dei
lari e vengono venerati fino al termine del paganesimo, 390-392 d.C., quando
Teodosio impedisce il culto

Nell’Eneide, Enea fugge dall’incendio di Troia portando con sé i penati.

Sistro= oggetto per compiere dei rituali e controllare le divinità

PIETAS ROMANA(clemenza/misericordia)

 Senso del dovere


 Sentimento
 affetto
 I destinatari sono sia gli dei che gli uomini
 Reciprocità
 Una delle quattro virtù cardinali durante il principato Augusteo che sono la
pietas la clemenziath la iustizia(giustizia) e umanitas
 Definizione: comportamento di chi soddisfa tutti i suoi doveri verso la divinità
e il prossimo.
 Enea realizza la pietas in tutti i suoi aspetti( nei confronti della patria, nei
confronti degli dei e nei confronti di tutti i suoi alleati)

L’impero contava 50-60 milioni di abitanti, 6 milioni di km2, con 10 mila km di confini
e circa 50 provincie. Questo era dovuto ad alcuni fattori: la forza, il commercio e la
pax romana.

Era presente una divisione amministrativa formata da Roma e le città provinciali

Municipi, colonie e città peregrine erano amministrate da decurioni che avevano il


compito di riscuotere i tributi e poi inviarli a Roma, si occupavano del commercio e
del governo del territorio. L’accesso a questa carica era regolato, non per nascita,
ma secondo il censo (ricchezza individuale).

Nel 212 l’editto di Caracalla cocesse la cittadinanza a tutti gli abitanti delle provincie.
Con la romanizzazione si inizia a parlare di globalizzazione.

Il dominio di Roma non si basava solo sulla forza, ma anche sul fatto di essere
un’unica organizzazione politica, basata su una rete di città che fungevano da centri
amministrativi e di scambio. I governatori romani erano affiancati dalle aristocrazie
cittadine, le quali amministravano le tasse, la giustizia e i giochi. I dirigenti locali, in
cambio di autonomia, obbedivano a Roma, che chiedeva solo ordine e tributi.

La romanizzazione, ossia l’esportazione del modello romano, oltre che sulla rete di
città sparse in tutto l’Occidente, si basava anche sulla diffusione della lingua latina e
sull’applicazione del diritto romano.

l’educazione che era in arti liberali, era suddivisa in sette materie:


- Arti del trivio: grammatica, retorica, dialettica
- Arti del quadrivio: astronomia, musica, geometria, aritmetica

Fasi preparatorie all’orazione:

- inventio: trovare le idee a favore della propria tesi


-dispositio: organizzare gli argomanti

-elocutio: quale lessico utilizzare

-memoria: memorizzare il discorso

-actio: esporre il discorso

L’oratore doveva essere in grado di docere (parlare) e probare(convincere),


delectare(attirare l’attenzione, essere accattivante) e movere(farsi che la sua tesi
fosse approvata). Il momento del discorso prevedeva quattro fasi:

- Egsordium (esordio): captatio benevolenthae (catturare la benevolenza del


pubblico)
- Narratio: esposizione dei fatti per informare l’uditorio
- Argumentatio: argomenti a favore della tesi
- Peroratio: chiusura dell’orazione

La letteratura latina si caratterizzò per una forte connessione con i temi politici della
realtà e della storia.

I vari culti dell’impero romano erano:

 I culti del mistero e di salvezza


 Culto dell’imperatore, in cui esso era divinizzato
 cristianesimo

L’impero romano era definito un gigante fragile perché era troppo vasto e non aveva
la burocrazia per tenerlo unito

Col passare del tempo si avvicinava la fine dell’impero determinata da una forte crisi
politica ed economica e con le continue pressioni dei popoli barbarici sui confini

Esercizi:

1. Agrippa
2. Anubi e tutte le altre divinità antropomorfe
3. Giove (Zeus per i greci), il padre degli dei
4. Nell’ultima frase si annuncia la sua disfatta dicendo che la regina aveva già
intenzione di allentare le funi
5. Infame

RIASSUNTO DI COSTANTINO

Costantino, il cui nome di nascita è Flavio Valerio Costanzo, nacque il 27


febbraio 274 d.C. a Naisso in Serbia. Il padre era Costanzo Cloro e la
madre era la sua concubina Elena. Nel 294 il padre venne scelto come
cesare e Costantino fu affidato all'Augusto d'Oriente, Diocleziano ed
educato a Nicomedia presso la corte dell'imperatore, sotto il quale
cominciò la carriera militare. Egli viaggiò in Palestina e partecipò alla
campagna danubiana contro i Sarmati; fu ancora con Diocleziano
in Egitto nel 296 e quindi combatté sotto Galerio, Cesare d'Oriente, contro
i Persiani e i Sarmati.  il 25 luglio 306, Costanzo Cloro morì nei pressi
di Eburacum e l'esercito, guidato dal generale germanico Croco (di
origine alamanna), proclamò Costantino nuovo Augusto d'Occidente. Nel
313 d.C. emanò con Licinio l’editto di Milano che vietava le persecuzioni
contro i cristiani e concedeva agli abitanti dell’impero la libertà di
professare la propria fede in libertà. Per questo motivo egli venne
glorificato dalla chiesa. Egli successivamente riforma l ' esercito, mette il
solido cioè una nuova moneta, fa un calendario, alza il l' intervallo di
tempo per fare le dichiarazioni dei redditi a 15 anni e nel 330 d.C. fonda
Costantinopoli fornendola di un senato e di uffici pubblici simili a quelli di
Roma, perché appunto sarebbe divenuta la nuova capitale dell’impero.
Secondo una tarda leggenda medievale, Costantino, dopo la battaglia di
Ponte Milvio, fece dono a papa Silvestro I , dello splendido Palazzo
Laterano, consegnando così al papa romano la città di Roma e dando
avvio, con quell'atto di devoluzione, al potere temporale dei papi.
Costantino morì il 22 maggio 337 non molto lontano da Nicomedia,
mentre preparava una campagna militare contro i Sasanidi. Egli preferì
non nominare un unico erede, ma dividere il potere tra i suoi tre
figli cesari Costante I, Costantino II e Costanzo II e due
nipoti Dalmazio e Annibaliano.

In questo periodo si afferma l’arte Costantiniana rappresentata dallo stile


plebeo nell’arte ufficiale. Molte opere furono dedicate all’imperatore,
come segno del suo trionfo, come per esempio l’arco di Costantino, di cui
non si conosce la datazione. Anche nella produzione iniziale di sarcofagi,
ormai a tema esplicitamente cristiano, si notano le stesse caratteristiche
stilistiche del fregio dell'Arco di Costantino, come ad esempio nel
cosiddetto sarcofago dogmatico. L’opera più rappresentativa di
Costantino fu laa statua colossale di Costantino I, in marmo, fu una delle
opere più importanti della scultura romana tardo-antica. I suoi resti si
trovano al Palazzo dei Conservatori a Roma (Musei capitolini) e sono
databili tra il 313 (anno in cui la basilica venne dedicata a Costantino I) e
il 324.
REGNI ROMANO GERMANICI

Il periodo successivo alla deposizione dell'ultimo imperatore Romolo


Augusto e alla fine dell'Impero romano d'Occidente del 476d.C. vide
l'instaurazione di nuovi regni, detti regni romano-germanici:

 I Visigoti, cacciati dai Franchi in Spagna, assorbirono il regno nord-


orientale dei Suebi e poi dei Vandali, costringendo questi ultimi a
migrare verso l'Africa creando un nuovo regno più esteso Con la
conquista del regno dei Suebi nel 585, re Leovigildo allargò i confini
e scelse come capitale Toledo. In questo contesto visse e operò il
grande intellettuale dell'alto Medioevo Isidoro di Siviglia.
 Il regno suebo fu il primo regno a separarsi dall'Impero romano e a
battere propria moneta. Situato in Galizia e
in Lusitania settentrionale, venne creato nel 410 e scomparve
nel 585, dopo un secolo di lento declino. Fu meno esteso del regno
ostrogoto d'Italia o di quello visigoto della Spagna romana, e non
acquisì mai una forte rilevanza politica.
 I Franchi erano un gruppo etnico che comprendeva una lega di tribù
di varie etnie chefurono fatti stanziare come prigionieri nelle aree
spopolate dell'Impero da Diocleziano, quali contadini e
all'occorrenza soldati , soprattutto nell'area
della Galliasettentrionale. Già nel IV secolo si conoscono Franchi che
fecero carriera nell'esercito romano arrivando anche a cariche di
rilievo.
 I Burgundi nella prima metà del V secolo si erano stabiliti con lo
status di foederati tra Meno e Reno. Il loro regno
di Gundicaro venne distrutto verso il 436 dagli Unni
 I Goti, provenienti dalla Germania settentrionale o
dalla Scandinavia, erano una confederazione di più etnie segnalate
dal II secolo e divise in due grandi gruppi a partire dal III secolo: i
Visigoti  e gli Ostrogoti. Grande importanza nella loro conversione al
cristianesimo di stampo ariano ebbe il vescovo Ulfila, che tradusse
la Bibbia dal greco in gotico, prima ancora che venisse tradotta in
latino.
 I longobardi  erano una popolazione dalle origini incerte. La loro
tradizione più tarda li indica come provenienti dalla Scandinavia, ma
i ritrovamenti archeologici sembrano non confermare questa
ipotesi. Attraversata l'Europa orientale, giunsero in Boemia verso
il V secolo, per poi stanziarsi in Pannonia, dove si scontrarono prima
con gli Eruli, poi con i Gepidi, sconfitti grazie all'aiuto degli Avari, un
popolo nomade di etnia turco-mongolica. 
 I Vandali erano un'etnia germanica di area orientale, originaria della
zona tra Slovacchia e Transilvania.

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