IL CARBONIO
Il C ha la possibilità di formare un incredibile numero di molecole quasi senza eccezioni. Le molecole
fondamentali hanno uno scheletro di atomi di carbonio legati tra loro in modo covalente. La proprietà
più esclusiva e fondamentale è di possedere una valenza quattro, il che significa che l’orbitale
elettronico più esterno manca di quattro degli otto elettroni necessari per una condizione di completo
riempimento. Dati che il completo riempimento permette alle molecole di essere stabili, gli atomi di C
tendono a legarsi tra di loro o con atomi che mancano di e-, permettendo la condivisione di un
doppietto di e- tra gli atomi adiacenti. Questi legami avvengono con legami covalenti, cioè forti.
Gli atomi di C sono portati in genere a formare legami con altri atomi di C, O, N, H. Essi sono elementi
tra i più leggeri in grado di fare legami covalenti condividendo coppie di e-. Il loro basso peso atomico
rende i composti che ne risultano stabili.
Il C può formare lunghe catene carboniose, lineari, ramificate o cicliche,
e può dare origine a molte molecole. Queste molecole possono
contenere legami singoli (etanolo, metano, propano), legami doppi
(etilene, co2) o tripli legami (acido cianidrico).
Le biomolecole sono derivate da idrocarburi in cui gli atomi di idrogeno sono sostituiti da gruppi più
reattivi (gruppi funzionali):
n
2 stereoisomeri
4 molecole di glucosio
= 16 stereoisomeri
COMPONENTI ORGANICI E INORGANICI DELLA CELLULA
L’importanza dell’acqua
È presente in due forme: libera 95% e coniugata 5%.
Coesività
Grazie alla polarità le molecole di acqua sono affini l’una con l’altra e tendono ad orientarsi
spontaneamente in modo che l’atomo elettronegativo di ossigeno di una molecola sia associato con un
atomo elettropositivo di idrogeno di una molecola adiacente. I legami di questo tipo vengono detti a H.
Dato che ogni atomo di O può legarsi a due di H, ed entrambi gli atomi di H possono legarsi agli atomi
di O delle molecole adiacenti, l’acqua come liquido è caratterizzata da estesa rete tridimensionale di
molecole unite com legami a H. I legami sono continuamente rotti e ricostruiti, con una vita media di
pochi microsecondi. È la tendenza a formare legami a H tra le molecole adiacenti che rende l’aa qua
cosi coesiva. Questa coesività spiega l’elevata tensione superficiale dell’acqua oltre al suo elevato
punto di ebollizione.
Capacità di stabilizzare la T
Dai legami a idrogeno tra le molecole adiacenti deriva l’elevato calore specifico che conferisce
all’acqua la sua capacità di stabilizzare la temperatura. Per via della grande estensione dei suoi
legami ad idrogeno, il calore specifico dell’acqua è di gran lunga superiore a quello di molti altri liquidi.
Molta dell’energia che in altri liquidi contribuirebbe all’aumento dell’agitazione molecolare e di
conseguenza l’innalzamento della temperatura, nell’acqua è impegnata per rompere i legami a
idrogeno, stabilizzando la soluzione acquosa a discapito di ampie variazioni di temperatura. Le cellule
liberano una significativa quantità di energia durante le reazioni metaboliche e questo potrebbe
rappresentare un problema di surriscaldamento per le cellule, se non fosse tamponato dall’estesa
quantità di legami idrogeno che continuamente vengono rotti e dal conseguente elevato calore
specifico delle molecole di acqua. La sua polarità è responsabile anche della sua capacità di essere
un ottimo solvente. Molte delle molecole che ci sono nelle cellule sono polari ed interagiscono con le
molecole d’acqua, queste molecole sono dette idrofiliche.
L’importanza degli ioni
I più importanti sono: Na+, K+, Ca++, Mg+ tra i cationi; Cl-, HCO3-, SO4-, PO4- tra gli anioni
Calcio: importante nella contrazione muscolare e nel rilascio dei neurotrasmettitori
Magnesio: assemblaggio organuli come ribosomi, e nella formazione di catene polinucleotidiche
Sodio, potassio, cloro: mantenimento potenziale membrana
Ione carbonato: scambio O-CO2
Solfato fosfato: reazioni metaboliche
Il ferro è il veicolo elettivo per il trasporto dell’ossigeno nell’emoglobina.
Lo iodio è uno costituente degli ormoni tiroidei.
I CARBOIDRATI
I carboidrati sono la classe più abbondante e più grande fonte di combustibile. Sono composti da C, O e
H seconda la formula generale (CH2O)n. I carboidrati sono depositi di energia chimica e materiale da
costruzione di lunga durata delle strutture biologiche.
Monosaccaridi
Disaccaridi
Due monosaccaridi creano un disaccaride, unendosi per condensazione.
I disaccaridi hanno un ruolo di riserva di energia pronta e disponibile. Il saccarosio distribuisce energia
chimica alle varie parti delle piante. Il lattosio fornisce energia ai neonati.
Polisaccaridi
I polisaccaridi sono lunghe catene polimeriche di monosaccaridi.
Ci sono polisaccaridi nutritivi e di struttura.
Nutritivi:
- glicogeno: polimero ramificato con un tipo di monomero, il glucosio (omopolimero). È un
deposito di energia chimica negli animali, nel fegato (riserva) e nel tessuto muscolare (funzione
fonte combustibile per produrre atp).
- amido: miscela di due polimeri amilosio (10%) non ramificato ed amilopectina (90%)
ramificata, immagazzinato in granuli nei plastidi. È idrolizzato dall’amilasi delle cellule animali.
Di struttura:
- cellulosa: polimero di glucosio non ramificato componente principale delle pareti delle cellule
vegetali (cotone, lino).
Fibre molto resistenti che garantiscono
alle pareti cellulari di sopportare grosse
sollecitazioni (lino e cotone sono
composti da fibre cellulosa)
Alcuni animali hanno degli enzimi in grado di idrolizzare la cellulosa per nutrirsi. Tra i mammiferi
succede solo nei ruminanti.
- chitina: polimero non ramificato dell’N-acetilglucosammina (resistente, elastico e flessibile)
Si trova nell’esoscheletro e parti rigide del corpo di animali come i granchi.
Lipidi di riserva
I lipidi neutri che sono usati comunemente nelle cellule come molecole di riserva energetica, sono
definiti neutri perché a pH cellula non presentano cariche.
Ci sono due tipi di lipidi neutri: oli e grassi. A Temperature cellulari gli oli sono liquidi, i grassi sono
semisolidi.
I lipidi neutri sono insolubili in acqua e quasi tutti sintetizzati a partire dal glicerolo. Da ogni ossidrile si
dirama una catena laterale formata da un acido grasso. La catena idrocarburica è formata da almeno
4 atomi di C. Le catene di acidi grassi più corti sono idrosolubili, quindi man mano che la lunghezza
della catena idrocarburica aumenta, diminuisce la solubilità in acqua degli acidi grassi che diventano
sempre più oleosi.
Il glicerolo porta tre gruppi OH a cui gli acidi grassi possono legarsi. Il glicerolo libero è una sostanza
polare, solubile, ha un gruppo dolce e ha proprietà chimiche simili a quelle di un alcol. Se ognuno dei
gruppi oh si lega un acido grasso , tutti i gruppi polari vengono eliminate e si genera una molecola
apolare che è il triglicerude.
Sia i carboidrati che i grassi sono fonti energetiche.
Un maggior numero di doppi legami abbassa la T di fusione dei
lipidi; a T ambiente i grassi vegetali sono liquidi (olii).
Carboidrati—> energia subito disponibile di breve durata
Grassi —> riserve energetiche di lunga durats
Nelle cellule si accumulano come goccioline lipidiche anidre (nel
citoplasma) o in cellule speciali (adipociti).
Gli acidi grassi possono legarsi a strutture idrocarburiche o alcooli a lunga catena e dare cere.
I lipidi neutri oltre alla principale funzione di immagazzinare energia: possono essere utilizzati dagli
animali come isolanti termici sotto forma di depositi sottocutanei di grasso o dagli animali acquatici
com agenti impermeabilizzanti.
Lipidi di struttura
I lipidi che contengono un gruppo fosfato sono i fosfolipidi, e costituiscono la classe di lipidi più
abbondante a livello delle membrane cellulari. Il glicerolo forma la struttura portante, ma solo due dei
tre siti di legame sono legati a acidi grassi, il terzo sito è legato a un gruppo fosfato polare che si unisce
a un’altra unità polare; quindi l’estremità della molecola che contiene acidi grassi è apolare e
idrofobica, la porzione con il gruppo fosfato è polare e idrofilica. La molecola è quindi anfipatica. In
ambienti polari come una soluzione acquosa, i fosfolipidi si organizzano in modo tale che solo le teste
polari sono esposte all’acqua. Una di queste disposizioni fosfolipidiche, il doppio strato lipidico, è alla
base della struttura delle membrane biologiche. In un doppio strato i gruppi polari si presentino alle
molecole di acqua circostanti a livello della superficie del doppio strato. Le catene idrocarburiche sono
raccolte insieme all’interno del doppio strato dove formano un ambiente apolare e idrofobico che
esclude l’acqua. Il doppio strato è stabile, perché anche se viene danneggiata, le molecole ritornano
alla loro disposizione normale.
Alcune membrane contengono gli sfingolipidi, basati sulla sfingosina, che ha una lunga catena
idrocarburica con un singolo sito di instaurazione vicino all’estremità polare.
I glicolipidi sono derivati della sfingosina e hanno un gruppo carboidratico al posto del fosfato. Esso
attaccato a un glicolipidi può ottenere da 1 a 6 unità di zucchero (di glucosio, digalattosio, N-ac.). I
gruppi carboidratici sono idrofilici e conferiscono natura anfipatica. I glicolipidi sono componenti
specializzate di alcune membrane, soprattutto di quelle presenti in certe cellule vegetali e del sistema
nervoso. In queste cellule i glicolipidi si trovano sulla superficie esterna della membrana plasmatica
dove svolgono funzioni di siti di riconoscimento biologico.
Glicolipidi
Terpeni sintetizzati dall’isoprene: da esso derivano vitamina A, pigmenti
carotenidi (nelle piante, nella fotosintesi, assorbono lunghezze d’onda
diverse dalla clorofilla), rodopsina (permette la vista in bianco e nero).
Gli steroidi hanno una struttura con 4 anelli carboniosi (solo nelle cellule eucariotiche)
LE PROTEINE
Le proteine sono polimeri lineari di aa. In una cellula sono presenti più di 60 tipi di aa, ma solo 20 sono
usati nella sintesi di proteine.
Monomeri
I monomeri sono aa, ognuno con la propria sequenza che conferisce proprietà peculiari. Ogni aa ha
un atomo di carbonio con 4 valenze saturate da un radicale amminico (NH2), un radicale
carbossilico (-COOH), un atomo di H e un radicale R variabile. Ogni atomo di carbonio si lega ai 4
gruppi in due configurazioni (stereoisomeri) non sovrapponibili. Le proprietà specifiche degli aa
dipendono dalla natura chimica dei gruppi R, che può variare da un singolo atomo di H, a gruppi
aromatici complessi.
H
H O Gruppo
Gruppo amminico N C d C carbossilico
basico H OH acido
R
Cambia
Gli aa presenti nelle proteine sono 20, classificati in base alle caratteristiche delle catene laterali.
Sono raccolti in 4 categorie: polari con carica elettrica, polari senza carica, non polari, particolari
proprietà.
Hanno catene laterali che possono essere ionizzate perché contengono acidi o basi forti. A pH
fisiologico le catene laterali di questi aa sono sempre completamente ionizzate e possono formare
legami ionici con altre specie chimiche dotate di cariche.
Polari privi di carica
Hanno come catene laterali acidi e basi deboli. Contengono atomi che hanno parziale carica + o -,
formano legami a H con altre molecole (acqua inclusa).
Non polari
Hanno catene laterali idrofobiche e incapaci di formare legami elettrostatici o di interagire con l’acqua.
Non hanno né O ne N. Variano per forma e dimensioni, questo permette loro di associarsi l’un l’altro
con forze deboli di Van der Waals.
Polimerizzazione
Il processo di unione dei singoli aa in un polimero lineare richiede l’aggiunta di singoli aa alla catena
che si sta formando, mediante condensazione, con la perdita di una molecola di acqua.
Il legame covalente che si forma tra un gruppo carbossilico e un gruppo amminico, nel caso in cui
siano presenti come reagenti degli aa, è chiamato legame peptidico. La catena di aa che si forma in
questo modo ha una direzionalità intrinseca, perchè termina con un gruppo amminico (estremità
ammino terminale o N-terminale) e carbossilico (C-terminale o carbossiterminale).
La formazione del legame peptidico necessita di energia (per attivare aa entrante e per legarlo al
dna transfert) e informazione (perché l’ordine degli aa non è causale ma determinato
geneticamente).
Il prodotto della polimerizzazione degli aa non è una proteina, è un polipeptide. Una proteina è una
catena polipeptidica che ha raggiunto una struttura tridimensionale unica e stabile, ed è
biologicamente attiva.
Le proteine sono molecole composte da una o più catene polipeptidiche. Se sono composte da una
catena, si chiamano proteine monomeriche, se sono formate da più catene si chiamano catene
multimeriche, e queste ultime possono essere formate dallo stesso tipo di polipeptide
(omomultimeriche) o da diversi tipi di polipeptidi (eteromultimeriche).
Le proteine hanno strutture complesse ma definite e prevedibili. La loro struttura può essere
descritta in quattro livelli di organizzazione diversi per aspetto e dipendenti da diversi tipi di
interazione:
1. Struttura primaria
La struttura primaria è una sequenza di amminoacidi, cioè l’ordine in cui compaiono. Questa struttura
è resa stabile da legami covalenti, ha importanza genetica (deriva dall’ordine dei nucleotidi nel dna) e
importanza strutturale.
[ PONTI DI solfuro
Struttura primaria della
ribonucleasi pancreatica.
2. Struttura secondaria
La struttura secondaria è la configurazione µ
tridimensionale degli atomi. Sono schemi ripetitivi
di strutture locali. Ci sono due conformazioni: alfa
elica e foglietto beta o sheet. La struttura
secondaria è resa stabile da legami idrogeno che
si formano tra un gruppo imminico e un gruppo
carbonilico.
Alfa-elica: Beta-foglietto:
Nel giro dell’alfa elica i legami
peptidici di ogni 4º aa sono vicini e si Si stabiliscono legami H tra gruppi CO
stabilisce un legame H tra il gruppo ed NH di residui amminoacidici lontani
NH (imminico) e CO (caebonilico) di che possono essere intra o
due legami peptidici diversi. intermolecolari (cheratina).
I gruppi R sporgono
alternativamente dai
due lati del foglietto.
3. Struttura terziaria
La struttura terziaria è un avvolgimento spaziale di tutte le eliche e le forme, è una vera struttura
tridimensionale. La struttura terziaria dipende dalle interazioni dei gruppi laterali mediante legami
deboli, non è ripetitiva, nè prevedibile. Ha una conformazione nativa, è un ripiegamento spontaneo o
guidato da altre proteine dette chaperoni molecolari.
In base alla loro conformazione globale (struttura secondaria e terziaria) le proteine possono essere
classificate in due grandi classi:
4. Struttura quaternaria
La struttura quaternaria è un insieme di più strutture terziarie che collaborano per formare un
unico complesso macromolecolare. È resa stabile da legami deboli e legami covalenti disolfuro.
Si formano o all’interno di una singola catena polipeptidica o fra catene. Quando si formano
all’interno di un polipeptide stabilizzano la struttura terziaria, quando si formano tra più diversi
stabilizzano la struttura quaternaria.
Il processo di assemblaggio delle subunità è spesso spontaneo, e l’info richiesta la troviamo nella
struttura primaria degli aa.
In alcuni casi può esistere un livello più elevato di assemblaggio: due o più proteine sono organizzate
in un complesso multimerico (economia di funzione).
In cui ogni proteina è coinvolta in modo sequenziale nello stesso processo a più tappe.
Togliendo urea e
mercaptoetanolo torna nella
sua forma nativa, riacquistando
le sue funzioni biologiche.
Gli acidi nucleici sono presenti in tutti gli organismi viventi, sono responsabili dell’immagazzinamento,
trasmissione ed espressione dell’informazione genetica. Sono i depositari dei caratteri ereditari (DNA)
e dirigono la sintesi proteica della cellula (DNA ed RNA).
DNA
I gruppi zucchero-fosfato sono carichi e quindi si trovano
all’esterno dell’elica, le basi azotate, composti aromatici
con minore affinità con l’acqua, sono all’interno.
3
legami
a te
Come per le proteine serve informazione. I nucleotidi sono aggiunti in una sequenza specifica
determinata geneticamente attraverso una molecola di dna preesistente che serve da stampo. Lo
stampo è il dna sia per il dna che per l’rna.
Le basi azotate dei nucleotidi che costituiscono il dna e cioè A, T, C e G, costituiscono le lettere di un
codice, il codice genetico che viene decodificato è tradotto in proteine.
Per svolgere questa funzione, ci sono l’rna insieme al dna.
RNA
A differenza del dna è un singolo filamento polinucleotidico (struttura primaria), distesa in più punti,
in altri avvolto su se stesso in giri elicoidali (struttura secondaria).
Ci sono tre tipi di rna:
mRNA tRNA RNA ribosomiale
RNA messaggero: porta l’info dal nucleo al RNA di trasporto o solubile: riconosce le triplette
citoplasma. Rappresenta il 2,5% dell’RNA (codoni) dell’mRNA attraverso un anticodon e
totale ed è la copia della sequenza di trasferisce sui ribosomi i vari aa che formano le
nucleotidi che, nel dna, racchiude l’info per proteine. È una piccola molecola (70-90 nucleotidi)
la sintesi di una determinata proteina. ed ha una caratteristica forma a trifoglio.