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RELAZIONE TERZO MODULO

Antonio Crocetta

Sappiamo che a causa degli esiti del cambiamento climatico, molte aziende sono e saranno in futuro,
fortemente influenzate in molti modi diversi. Tuttavia, molti non sanno cosa possono fare per
combattere questo fenomeno. D'altra parte ci sono delle possibilità che queste aziende si possano
unire per combattere il cambiamento climatico e sono le seguenti:

Misurazione e analisi delle emissioni di gas serra

Il primo passo per qualsiasi azienda che voglia ridurre il proprio impatto ambientale sul pianeta e
sull'ambiente, è misurare le proprie emissioni di gas serra. A tal fine, ci sono molte agenzie private
che sono certificate per l'impronta di carbonio e possono aiutare le aziende a misurare le proprie
emissioni di CO2.

Una volta che le emissioni di gas serra sono note, devono essere analizzate per vedere quali delle
attività dell'azienda sono le più inquinanti. Una volta completata questa analisi, le aziende possono
quindi iniziare a considerare soluzioni per ridurre le proprie emissioni.

Un'altra azione che potrebbe salvaguardare l'ambiente sarebbe ridurre il consumo di energia.

Spegnere le luci in ufficio la sera, abbassare leggermente il riscaldamento o l'aria condizionata o


staccare i dispositivi dalle prese quando non è necessario sono alcune buone azioni che le aziende
possono attuare. Inoltre, prestando maggiore attenzione ad altre azioni quotidiane di routine, le
imprese possono ridurre leggermente il proprio consumo di energia e, quindi, il proprio impatto sul
clima.

Utilizzare energie rinnovabili potrebbe anche essere un'ottima soluzione

Oggi sempre più persone scelgono le energie rinnovabili e questa è una soluzione interessante anche
per le aziende. In poche parole: evitare i combustibili fossili riduce significativamente l'impronta
climatica

Anche la quantità di rifiuti che produce un'azienda potrebbe influire sull'ambiente infatti un altro
modo per ridurre l'impronta climatica di un'azienda è ridurre la quantità di rifiuti generati. Che si
tratti di rifiuti industriali di una grande azienda o di scarti di carta di un ufficio del terziario, tutte le
aziende producono rifiuti.

Evitare tazze, palette e capsule usa e getta per la macchina del caffè e dare invece stoviglie da
cucina, ridurre il numero di stampe, riutilizzare la carta come bozze, smistare i rifiuti per il riciclaggio
correttamente ... Ci sono molte possibili soluzioni a seconda delle strutture (ufficio o fabbrica) e il
core business di un'organizzazione, e molti dipendenti avranno molti buoni suggerimenti se saranno
motivati ad adottare una mentalità eco-imprenditoriale.

Nella nostra vita quotidiana la maggior parte dei lavoratori e dei dipendenti di un azienda devono
prendere i propri mezzi di trasporto per recarsi nel posto di lavoro, questi mezzi di trasporto però
ricordiamo che producono inquinamento nell'ambiente quindi incoraggiando i dipendenti a
prendere i mezzi pubblici, a fare car-sharing con altri colleghi che vivono nelle vicinanze o
concedendo loro sconti sui trasporti pubblici, le aziende possono ridurre in modo significativo le loro
emissioni indirette di CO2 e quindi il loro impatto sui cambiamenti climatici

È anche possibile, per un'azienda, scegliere infrastrutture e attrezzature più rispettose dell'ambiente.
In questo modo, le aziende possono allestire una flotta di veicoli ibridi o anche elettrici per rinnovare
le auto dei propri dipendenti secondo i più recenti standard ambientali. O quando arriva il momento
di acquistare nuove stampanti, condizionatori d'aria, laptop, schermi, lampadine o materiali per
ufficio, se quelli vecchi non possono essere riparati o ne servono di più, bisogna scegliere i dispositivi
più efficienti (dal punto di vista energetico). Ogni azienda ha anche una responsabilità nei confronti
dei partner che sceglie. La scelta di un fornitore è anche una scelta rispettosa dell'ambiente (o meno,
a seconda del fornitore). Pertanto, le aziende dovrebbero sforzarsi di scegliere fornitori che
dimostrino di avere buone pratiche ambientali.

Alcuni modi di lavorare sono più ecologici di altri: lo smart-working, ad esempio, ha molti vantaggi
ecologici. Si possono anche considerare le videoconferenze che evitano che i dipendenti viaggino in
auto per incontri con i clienti. Le pratiche cartacee hanno anche un forte impatto ambientale, così
come il lavoro del computer e Internet a causa dei server.

Per quanto riguarda l'accordo di Parigi che si occupa delle vicende climatiche dell'Europa il suo
principale obiettivo è rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico
mantenendo un aumento della temperatura globale in questo secolo ben al di sotto di 2 gradi
Celsius rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l'aumento
della temperatura a 1,5 gradi Celsius. Inoltre, l'accordo mira ad aumentare la capacità dei paesi di
affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e a rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso
a basse emissioni di gas serra e resiliente al clima. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, deve
essere messa in atto una mobilitazione e una fornitura adeguate di risorse finanziarie, un nuovo
quadro tecnologico e un rafforzamento delle capacità, sostenendo così l'azione dei paesi in via di
sviluppo e dei paesi più vulnerabili, in linea con i propri obiettivi nazionali. L'accordo di Parigi,
affronta i problemi cruciali, per quanto rigaurda l'ambiente, in alcuni paesi del mondo.

Alcuni degli aspetti chiave dell'accordo sono riportati di seguito:

Obiettivo di temperatura a lungo termine, picco globale e "neutralità climatica", mitigazione, lavelli e
cisterne, cooperazione volontaria e approcci basati sul mercato e non, adattamento, perdite e danni,
finanza, tecnologia e sostegno allo sviluppo di capacità, istruzione, formazione, sensibilizzazione del
pubblico, partecipazione del pubblico e accesso del pubblico alle informazioni sui cambiamenti
climatici, trasparenza, attuazione e rispetto, inventario globale.

Al giorno d'oggi anche il tipo di informazioni che riceviamo è cambiato infatti oggi, la tecnologia
moderna domina la nostra comunicazione. Abbiamo una vasta gamma di modi in cui possiamo
rimanere in contatto, ma ogni canale di comunicazione può influenzare le nostre relazioni in modo
diverso. Per esempio le notizie riguardo la pandemia sono state perlopiù diffuse nei social media
che esistono sin dai primi giorni di Internet e dominano ancora la maggior parte delle nostre vite. Il
lungo elenco di social network continua a crescere e ognuno continua a indirizzare milioni (e persino
miliardi) di utenti ai propri siti ogni giorno, motivo per cui è una delle forme di comunicazione più
popolari. I social media possono essere incentrati sulla consapevolezza del marchio, ma sono anche
un ottimo canale per la comunicazione in quanto ti consentono di pubblicare messaggi aperti che
tutti possono vedere, oltre a coinvolgere gli utenti attraverso i commenti. Qualunque cosa tu lo usi, è
un ottimo primo passo per la comunicazione. I tuoi messaggi non sono limitati ai tuoi follower, grazie
al potere di hashtag, condivisioni, Mi piace, retweet, cuori e altre reazioni i tuoi post non hanno limiti
al pubblico che possono raggiungere. Abbiamo tutti assistito al potere dei post che diventano virali.
La provenienza delle notizie sui social media non è sempre di fonti affidabili, perciò bisogna sempre
prestare attenzione alle notizie che si leggono sul web per non incorrere alle fake-news.

Per quanto riguarda i rapporti tra le grandi potenze mondiali, possiamo parlare dei rapporti fra le
politiche estere che vi sono, per esempio tra Stati uniti e Cina. In questo momento Biden non ha
molto cambiato prospettiva rispetto a Trump, infatti la Cina resta sempre il peggior nemico degli
USA, infatti l'America cerca semrpre di limitare la potenza che potrebbe acquisire la Cina soprattutto
sui mercati globali, inoltre gli USA vogliono che la Cina diventi un paese democratico affinchè
possano esserci degli accordi di mercato tra Cina e USA. Per quanto riguarda i rapporti politici fra
USA e i paesi dell'Europa, questi ultimi sono stati molto trascurati da Trump ma Biden ha voluto
recuperare il rapporto di alleanza che c'è tra Europa e USA soprattutto per contrastare le potenze
come Russia e Cina. Per quanto riguarda i rapporti politici che vi sono tra i paesi del Medio Oriente e
gli USA, questi ultimi sono molto tesi perchè innanzitutto gli americani volgliono evitare che ci siano
potenze interne ed esterne all'interno dei paesi del Medio Oriente, e vuole equilibrare queste
potenze tra quegli stati perchè gli USA, vogliono aiutare i paesi più poveri e deboli del Medio
Oriente. Gli USA infatti adesso stanno attaccando duramente la Turchia che negli ultimi 5 anni ha
acquisito molto potere sugli altri stati di quella zona d'Europa.

Ora ci focalizziamo sui rapporti politici che riguardano l'Europa, di conseguenza parliamo dell'Europa
e dell'area MENA. L'acronimo MENA identifica la regione Middle East and North Africa (Medio
Oriente e Nord Africa) e comprende il territorio che si estende dal Marocco all'Iran. Come insegna il
passato, quando la situazione nella regione MENA è prospera, anche l'Europa conosce un periodo
florido.

La regione MENA è segnata da conflitti le cui radici affondano nella storia, riconducibili a confini
tracciati arbitrariamente dopo l’età coloniale o alle conseguenze della Guerra fredda; dalla lotta per
le materie prime; da controversie intra-religiose e intestine al mondo arabo; e dal conflitto
mediorientale. La diffusione di gruppi terroristici come lo “Stato islamico” offuscano lo sviluppo
pacifico di alcuni Paesi e il loro impegno per preparare la popolazione prevalentemente giovane ad
affrontare le sfide del XXI secolo. Dal 2011 l’influenza politica, economica e culturale delle tre sotto
regioni MENA e le loro relazioni reciproche sono in profonda trasformazione. I Paesi del Nord Africa
sono sempre più proiettati verso il continente africano, e questo si esprime in un maggiore impegno
all’interno dell’Unione africana. Al contrario, la cooperazione all’interno dell’Unione del Maghreb
arabo è di fatto a un punto morto, in particolare a causa delle tensioni tra l’Algeria e il Marocco sulla
questione del Sahara occidentale. Negli ultimi decenni i Paesi della Penisola araba hanno preso il
posto del Medio Oriente e dell’Egitto come baricentro economico della regione MENA, ma perdono
sempre più stabilità a causa delle tensioni interne (crisi del Qatar, guerra nello Yemen, tensioni con
l’Iran). Nuove dispute regionali fanno passare in secondo piano il conflitto tra Israele e la
popolazione palestinese e, dopo anni di ravvicinamento informale, hanno spianato la strada alla
normalizzazione dei rapporti tra Israele e gli Emirati arabi uniti (EAU), formalizzata nell’agosto 2020,
seguita dalla normalizzazione con il Bahrein. La speranza di democratizzazione e Stato di diritto
espressa dalla popolazione è rimasta in gran parte disattesa. Mentre in alcune aree, a causa di
conflitti armati, lo Stato ha perduto influenza o è addirittura inesistente (p. es. in Iraq, Yemen, Libia,
Siria), nei Paesi in cui i militari e i servizi segreti sono tradizionalmente parte della base di potere le
forze di sicurezza hanno consolidato la propria supremazia. Le riforme hanno subito una battuta di
arresto, il clientelismo, il malgoverno, la corruzione e le violazioni dei diritti umani sono onnipresenti,
anche se in dimensioni diverse. A parte poche eccezioni, la libertà individuale, lo spazio della società
civile e il dialogo di quest’ultima con lo Stato sono sempre più limitati. Questo sviluppo si ripercuote
negativamente sui diritti umani, in particolare per quel che riguarda le libertà d’opinione, di
associazione e di riunione nonché il divieto di tortura e il diritto alla vita, ma anche per quel che
riguarda le pari opportunità per le donne e la discriminazione di carattere religioso, etnico o
sessuale.

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