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IL _soGNO Atto I LIANORE : -Deh!Che vuoi ,misero mortale,che cerchi? Non mi guar- dare cosi estasiato,fuggi da me! Che gli occhi tuoi non possano guardare il volto mio,che le tue ingorde brame non siano soddi- sfatte dalle mie voglie,sfuggi e non farti coinvolgere dalle dol ci chimere di un sogno fuggente. Perchd ti struggi e cosi rovini le tue pit belle risorse della natura umana. Sfuggi dalle visci- de spire d'un serpente,che striscia in un soffice tappeto,se non vuoi soccombere ad una retta vita sociale. L'Uomo : -Che me ne faccio della vita soviale,la mia unica meta, le mia sola aspirazione sei tu,o celeste creatura,ti voglio, ti bramo,non posso vivere senza di te,sei parte integrante della mia vita,mi hai reso schiavo delle tue ingordigie,mi hai stretto fra le tue spire infocate,come in un anello @i ferro,da cui non vedo aleuna possibilita& di uscita. Tu,sovrano amore,te vedo e in te si placa la tormentosa bufera che si 2 scatenata in me. Cosi ti voglio,come ti vedo: regina splendente @'oro e di ‘topazijlassh assisa su un aereo trono. Forse che non potrd reggiungerti? Oh! quanto m'8 triste il solo pensiero. Veder il zampillio d'una fresea fonte e non potere bere nemmeno un sorso,quando si } tanto assexWati. L'Amore :-Vattene,lungi da me,votgi altrove i passi tuci,io sono per te una semplice visione celeste,non puoi placare il tuo ani- mo irrequieto,non potrai mai avermi come visione umana. Ancora alcuni istanti, e vedrai le mie luci affievolirsi fino a comple te estingione e ne serberai semplicemente un dolce ricordo. Non potrd luccicare di perenne luce. (L'uomo,rinasto ¢ome incantato,vede sparire la sua imagine.) ooo 8 Ah!Ah! vieni,vieni,relitto dell'umanita,che cerchi? semi vedi? L'Odio perch’ ti agiti cbsi intontito,guardami.. L'uomo :- Si,ti vedo,chi sei tu? orrenda visione,ma..che vedo una fonte d'acqua torbida e verdastra,chi sono quegli uomini che cosi bramosamente bevono? L'odio :+ Vieni,bevi anche tu,bevi l'acqua della mia fonte che ti guarira dal tuo male d'amore,hai camminato nell'orlo di un preci- Pizio,dal quale ti ha salvato la mia protezione. Come te,anche que, sti hanno troppo amato,uscendone con 1a bocca arida,solo quest'ac- qua 1i potr& dissetare,e elloreh’ si saranno dissetati non torne- ranno a inaridire le proprie bocche in un deserto infocato,dove non no l'ombra di un albero ma soltanto l'ombra di hanno trovato nei se stessi. L'uomo:— No,non ticredo,perché mi vuoi illudere con le tue verosimi 1i parole. Io non ho mai amato,non pretendo bere questa sporca e a- mara acqua. L'odio:-Come puoi negare le tue stesse azioni?come puoi negare che stavi venendo verso di me? Una forza pit forte di te stesso ti spin ger a bere quell'acqua. Vieni,nemmeno c'é bisogno della tua volon- t&,le tue gambe si muoveranno come quelle di un automa pér venire me. (L'uomo si avvia verso la fonte e beve). L'amarezza :- Ci sei cascato,me lo imaginavo,non hai potuto resiste re,e,come me,non ti resta che percorrere questa strada,sar& lunga, ma sicuramente arriverai su un'altura,colé ti sari riserbata un'am- pia veduta che ti schieriraé le idee,ti far compagnia questa fanees ciulle lacera e smunta. t Ia delusione :~ Vieni meco,ti condurrd per questa strada ove tu po- trai guardare apaticamente lusinghieri spettacoli . L'uomo:- Ti seguo. Le delusione:- Deh! cosa vedi? L'uomo :- Quali magnifici spettacoli s'offrono agli occhi miei. Giardini incantati,estatiche fenciulle che eseguono un'idillia ca danza al suon di una musica paradisiaca,nell'aere sereno aleg gia un'atmosfere di serena poesia,di luce,d'amore e d'irrequieta pace. E quelle ninfe...ah!prendono 41 bagno,chi son desse, sono visioni vere o 8 falso miraggio? Quale soave candore,lasciano trapelare le loro carni, Sogni d'amore,estasi divine,in me desta no quelle visioni...voglio...debbo vivere con loro! Voglio anne gare in quel mare le mie disperazioni. La delusione :- Non potrai giammai,un fiume di fuoco ardente,ti separa da loro,la loro vita @ una vita ideale che tu potrai sem plicemente contemplere ma non viverla. E'impossibile attraversa re questo fiume,nessuna barca potr’ portarti sull'altra sponda senza essere distrutte prima di arrivarvi. Guarda,ammira e se non vuoi struggerti 1'anima nella contemplazione volgi eltrove le tue mire fugaci. Ti laecerd solo. uomo:-Che fare? sono stanco,mi siedo, vorrei tanto dormire. Perch’ vivere,a che pro , resterd inerte. Dormird su quel gia- ciglio di ghieccio,quello solo si offee a me, lia non sento nes sun calore,alouna fiemma potré mai scaldarmi,io gelo...non posso resistere giammai! Non posso restare in questo freddo giaciglio, Che notte! non vedo alcuno,soltanto le stelle possono guardarmi, ma quelle non possono rendersi conto del mio stato,non possono inpi. rarmi nessun cdYorto spirituale,che sarebve quello di cui in que- sto momento avrei tanto bisogno. Ma non intravedo alcuna via di u- scita..;.Non mi resta che dormire....3;.. si...questo solo! Atto II §I1 suono delle campanelle dé un gregge lo sveglia) L'uomo —Qual gregge,come quelle pecorelle,condotte da quel pa- store,cosi 1l'antma mia avrebbe bisogno di un pastore che la con ducesse nella via della redenzione. Il mio animo inaridito,la mia occa amara,le mie vesti lacere.,,..questo & tutto cid che mi re~ sta. Ma....,sento dei passi,una donna alata s'avvicina a me.Chi @ mai? La Redenzione :-Non ti merevigléare,ti condurrd ove @ necessario che tu vada. Vieni.....,vieni. (Tutti e due si incamminano insieme) L'uomo:-Finalmente potrd respirare la tanto anelata e sospirata pace quest prate fiorito ed assolato,potra scaldare codesto ge- lido mio corpo,che una fradda notte ha potuto far gelere. Come & bello tutto cid che mi ste attorno;freschi zampilli d'ac- qua,fervore ai vite dei campi,tutto quel che vedo mi esalta e mi rende l'anino aperto alle pit belle speranze. Quale sonmo pote re,ha potuto creare questa terrena armonia tra cose umane! Per- che 1a vita qui scorre cosi beatamente? Quale arcano fluido ems— na da queste zolle? Una _voce:- Amore e pace qui regnano,lavoro e giustizia,qui sono 417 binomio che lega la nostra vita alla terra nb sete di passio- ne,né lotte hanno mai inquinato le nostre terre,ma la natura col suo fascino misterioso ci guida verso il cammino della pace col- lettiva. Vieni,o uomo,impara a vivere oon noi,ritroverai te stes 504 L'uomo:- Si vengo,m'appresso,ma perché le mie gambe non obbedisco no alla mia volontafllna forza magnetica mi attira indietro,non pos so venire,l'animo mio tanto avrebbe bisogno di questa vita,ma la tentazione non mi d& requie,sento une voce che grida: Tu dovrai essere mia vittima! Tu dovrai essere mia vittima! Satana:-Ah!Ah!Ah! (sogghignando) Lo sapevo che avresti ceduto, dinanzi a me tutti perdono il giusto equilibrio per affondare nel fango. L'uomo:- Fuggi da me,Satana! Fuggi,anima dannata! Perch? mi attiri come una calamita,perché non posso liberarmi da questa ossessione. Mi esasperi! Satana:-Ah!Ah! Perch8?,...e lo vuoi sapere proprio fu,povero verme,omiciattolo illuso,vieni,affonda nei miei gorghi melli- flui,i miei vortici ti inghiottiranno,senza che tu possa sfug girne. Guarda,ti ridurrai come coloro che hanno anteposto alla retta vita la frivola e fugace passione. Vani fantasmi sconvol geranno il tuo cerveiio,a cui non potrai resistere,e soccombe— rai ai tuoi torbidi desideri. Ah!Ah!Ah! o oc o 0 SonL'uomo:- Son solo’ ...s'oscura il ciel, lampeggia,s'appressa 41 temporale,ove cerco riparo? Fulmini,tuoii scuotono l'aria. Che fare? Voce femminile:- No,non aver paura,non sei solo! L'uom Che sento,una voce femminea,donde viene? Voce:- Voltati e guardami,ammirami,non tua! Deh, vieni,avvicina tia me. Percht titubi? Eppure dentro di te ardeva un vivo de- siderio di me,che non palesavi.Percht tacevi? Non negare a te stesso i tuoi intimi desideri,poiché ci sei cascato,approfitta di questo frivolo momento. Vieni. Woce:- Povero illuso,perch’ ti affaticavi tanto a cercarmi lassu? Ah!ah! Chi sono,ti meravigli dinanzi a tanta ricchezza? Vieni affon da le tue mani nel mio forziere. Su vieni,nessun sudore dovré tra pelare dalla tua pelle per avermi,ti sara molto facile. Voce maschile:~ Deh!perch non bevi?perché non ti ubbriachi?annega le tue sciocche illusioni nel mio bicchiere,una piacevole nube of, fuschera il tuo cervello. Bevi ......bemi. L'Uomo:-Lasciatemi,lasciatemi,sparite tutte,via!imagini tentatrici, via!visioni sateniche,non voglio pit vedervi. Come poter uscire da questa bolgia infernale!Sento che non posso resistere.§Bisa demb- niacke da parte delle voci.) ooccce L'Uom Dove sono,perche mi sento cosi stanco}Percht le mie lasse membre non reggono pit alla mia mente! In quali terribili e malevoli spire sono stato coinvolto! Chi % stato 1a causa ai cotanto abbat- timentol Voglio alzarmi,voglio camminare,ma.....mi sento vacillare, mi sembre di camminare in un luogo che non ha nulla a che ¥edere con un consorzio umano, Tutto quel che vedo mi sembra ombra,nemueno une forte luve potrd illuminarmi in questo tortuoso sentiero. Bil tramonto,si il tramonto d'un di che mi & stato molto pesante, Verr& la notte......Quanta mestizia.....Solo,con la mia vile e sporca co scienza. Ove potrd lavarla?Quale acqua potr& mai cancellare il mio ++++sNon ho le fede! Ms tu,giovene fenciulla,dal gaio sembiente,tu chi sei ,perch? animo macchaato? Nessuna! Nessuna.. mi guardi e vuoi curarti di me? La Fede:-Son io la Fede,vieni anima smarrita,affidati a me,non po trai mai vacillare,ti sentirai pid forte,poggiati al mio braccio. V'& nelle anime perdute qualcosa che non esiste nelle buone,alcun- ché di misterioso,che collima col religioso,un bisogno spi- rituale,il bisogno pil bello e naturale,che 1'uomo abbia mai sentito:di questo bisogno,di questo desiderio,che tu in Cosciamente aneli,io ne sono 1'interprete pil evidente.In me solo puoi ritrovare la vita,in me puoi intravedere le lu ce che posse illuminarti verso il raggiungimento di cid che non hai ancora provato. Guarda 1A in fonflo,8 l'alba....., 1'alba del giorno pit bello della tua vitea,del giorno pid radioso. Lassi & la vetta pid alta che in vita tua abbia mai potuto raggiungere,il cammino & erto,ma al braccio mio la strada ti sembrer& piana ed agevole......Vieni(suon di mu sica). Eccoci giunti,lancia uno sguardo laggit in quella immensa e tortuosa vallata,lancia un grido e ne sentirai L'eco,che non avresti potuto mai sentire laggit. Essa & la espressione fonica di quanto pil cattivo e ignobile c's lag git! Per questa larga via incontrerai un giovane dal gaio sembiante,in sua compagnia proseguirai la rimanente strada, Ti_piacere : Povero illuso,perché non hai voluto trattarmi con pik fiducia,quando ti offrivo di trascorrere una vite plecida e piacevole? Guardati attorno;quel prato che tu ve- di laggit & 11 mio dominio,quella gente & sempre allegra, nessun pensiero molesto pud intralciare aa loro vita,perché sono sempre contenti,il loro cibo 2 costituito esclusivamente da un cibo che tug non hai mai conosciuto,oppure se l'hai ce— nosciuto gli hai dato sempre poca importanza. Va a vivere con loro,va e conosci profondamente le loro vita. L'Uomo : Vado. Atto I L'Vom Quale inebriente aere qui spira! L'animo mio,ina- ridito,si sente sollevate alla vista di cotenta bellezza, tutto qui spire fiducie. Quale cervello mai abbia potuto architettare si perfetta armonia tra pensiero e cose crea te! Perché una duratura fiamma ravvive questi volti umani che vivono quassi. E’estasi lirica o incantevole sogno! Ti Piacere : E' molto chiero.Tutto cid di cui tu ti meravigli trova una facile spiegezione. Questi uomini sono perenne- mente felici,essi godono delle loro azioni e in questo godi mento estrinsecano. il proprio essere. Essi non si pentirenno mai delle loro azioni,perché chi 1i guide 8 una mano,che li conduce su un piano ai un giusto equilibrio. Nei loro volti non si pud leggere nessun segno di disperazione o di melan- conia,perche essi godono del presente senza pensare né al passato nt al futuro. Essi sono soddisfatti da un sereno,cal mo e lento godimento ai tutto. Conduci le loro vita e ti accor gerai del cambiamenti. Va su quella barchetta che vedi laggit, adagiati e fatti condurre da quel barcaiolo. Ci rivedremo alla fine della tua traversata. Va . L'Uomo : Perché non @ eterno questo piacere,perché 1'uomo de ve soffrire,perché & nato,perch® le viscere della terra non 1'hanno igghiottito prima appena nato,se era destinato a do- ver soffrire durante questo involontario cammino che @ la no stra esistenza. Si,questi sono i quesiti a cui nessuno pud da re nessuna spiegazione. Questi sono quesiti eterni,inesticabili e mai risolvibili.Essi muciono con gli uomini stessi assil lati a dare spiegazioni mistiche,religiose,ma giammai potran no arrivare ad una spiegazione ultima. Voce : In me & eterna la vita,bevi questo nettare,sentirai rinascere inlte una nuova fiamma di giovinezza. Non pensare @ tutto quello che hei passato,su bevi,le tue labbra aride ritorneranno ad essere tumide come prima, Ecco,come @ fella ce la mente umana. Come ti sei potuto dimenticare di me. 10, che rappresentavo per te tutta le vita,ore non sono meno di un labile ricordo,un'effimera imagive di un tempo passat. Ecco,quel che sono. Uomo : Chi sed tu? Mi sembra di aver udito git la tua voce. Si,parla parlami ancora,le tue parole mi risuonano cosi dol ci e soavi! Voce : Ritorna a me,uccello smarrito,guardami,imaginami giova ne,bella e splendente,cosi come allora;ti ricor@i quando ero oggetto dei tuoi sogni,le notti ardenti,le languide carezze, 4 lunghi baci. Si ahim’ essi furono e non sarenno mai pit. Guarda fra poco una soave musica e una denzatrice ti rinno verenno le idee. Addio. (Musica e ballo dell'amore) L'Uomo : NO...No...non pud essere,.,.ti voglio anc re.Resta, non fu.gire. Non devi lasciarmi! Monologo finale L'Uomo: Beffa tu sei,o vite,scherno,irisione,facile lusinga a chi ti allarga le braccia,per non strigere altro che etere! Scorri,lenta e impassibile,monotona per chi’ ti pensa e rapida per chi trae da te fallace inganno per se stessa. Ma in que- sta lentezze e vapidita tu scorri,non ti fermi mai per chi - 10 - anela una sosta all'attimo fuggente,non acceleri per chi vuo- ie abbreviare le proprie st6ferenze,me implacabile scorri... scorri. Ma chi sei tu? Seppri il tuo velo nero,ch'io possa @iscernere 1'intima tua stuttura,ond'io possa modificare a mio pro il tuo divenire, © mente umana che di questa vita sei le funzione pit perfet ta aiutemi tu a sciogliere questo intricato dilemma, Ii. che dico io mai. Proptio tu o uomo essere perfetto dovresti essere il ri solutore,tu strumento d'azione di questa vita effimera ed eterna. No! fu sei schiavo,tu,schiavo fra i pil nobili schiavi,dovrai sopportare eternamente la sferza che ti frust: a camuinare e mai retrocedere,se non vuoi ristagnare nelle acque maleane d'una tor bida palude. Tu cosciente di camminere su un fordo marino in di, scesa,cerchi di respirare quanto pit possibile per immagazzinare aria da ricambiare al mare della morée( Beato chi di poca aria riempie i polmoni,tanto il suo sforzo nel ricambiarle sar& mi- nore e maggiore la sua apoteosi. E tu,o amore,tu che di questa vita sei il sentiment pid meraviglioso,tu solo resti,tu non mori mai,sei eterno. Con te la vita acquista luminosit&,splendore e senze di te essa sarebbe avvolta nella nebbia pil fitte. In questa arida e desolata terra,te imploro,o Amore! Anima nia,con qui ! Vieni! Le nostre anine Una Voce femminile saranno unite in eterno come simbolo umano con legame indisso- lubile. L'Uomo: Anime,luce insperata,finalmente mia!Amor dali rosee cin ineieme uel regno dell'Amore.Cola ger& i nostri corpi e volere. tre gierdini incentati d'un regale castellb,inneggicremo al connubio eterno! Pietro Fichera

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