Long riprende l'assunto di Krashen secondo cui la comprensibilità dell'input è alla base
dell'acquisizione, ma enfatizza l'importanza della conversazione, durante la quale gli
interlocutori sarebbero costretti a modificare l'input per rendere più chiaro il significato.
Nel corso dell'interazione tra docente e studente verrebbero messe in atto, quindi, delle
procedure di riparazione e di feedback, che vanno dalla riformulazione alla ripetizione,
alla richiesta di chiarimento, che consentirebbero la negoziazione del significato del
messaggio, favorendo la comprensione reciproca e, indirettamente, l'acquisizione della
lingua.
Swain individua la condizione dell'acquisizione non tanto nell'input quanto nell'output
"comprensibile". Si ritiene che, a causa della comprensibilità dell'input, non si presti
attenzione agli aspetti grammaticali ininfluenti sul significato, e non si accorga, perciò,
del gap tra le informazioni note e quelle nuove. Nella produzione, invece, il discente
sarebbe costretto a fare uso delle proprie conoscenze e abilità linguistiche per rendere
l'output comprensibile.
Per Swain, quindi, il momento dell'interazione acquista una particolare rilevanza per lo
sviluppo del sistema interlinguistico, perché favorisce la comprensione reciproca
attraverso la negoziazione non solo del significato quanto della forma. I sostenitori della
negoziazione della forma sono dell'opinione che l'attenzione su una struttura linguistica
sconosciuta possa essere richiamata più efficacemente allorquando lo studente cerca di
dire qualcosa.