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L’odierna Europa, con le sue idee e la sua identità, deriva dall’atto culturale della fusione tra

Gerusalemme, Atene e Roma. La sua nascita fu fortemente influenzata dalla religione


cristiana; attualmente i pregiudizi ideologici e la crisi di identità dell'Europa portano tuttavia a
nascondere l’importanza del cristianesimo nella costruzione della sua identità culturale e
nell’evoluzione della “casa europea”, in cui gli uomini sono uniti. Eppure principi cristiani
ispiratori hanno condotto il Vecchio Continente ad uno sviluppo sul piano spirituale, etico e in
ogni ambito del vivere e del sapere.

Ruolo centrale fu in particolar modo ricoperto dal monachesimo, a partire da San Benedetto
da Norcia (Norcia, 480 circa - Montecassino, 21 marzo 547), promotore di un colossale
progetto culturale.
Nella sua opera “Europe, la voie romaine”, del 1992, Rémi Brague identifica il modello
culturale e religioso dell’occidente con la “romanità”, considerata una “secondarietà
culturale”, dunque una forma di assimilazione, seguita da trasmissione, da parte dei Romani,
di ciò che non era parte della loro cultura: questo consentì l’incontro del mondo greco con la
religione giudaico cristiana. Ad esempio l’uguaglianza, prima promossa solo ad Atene, fu
ulteriormente promossa altrove dall’avvento di Gesù e della religione cristiana. Fu a partire
dal messaggio cristiano che l’umanesimo contribuì alla nascita dell’identità europea: con la
Regola benedettina, migliaia di monaci salvarono l’economia e i libri, il sapere degli antichi,
la filosofia di Platone e Aristotele, da una parte preservando gli elementi fondamentali della
civiltà greco-romana, dall’altra introducendo una nuova interpretazione biblico-cristiana
dell’essenza umana.

Gli stessi monaci furono fondatori dell’economia moderna. I benedettini ricoprirono un ruolo
centrale in ogni campo, a partire dall’ambito economico, con l’agricoltura e la bonifica dei
campi, fino all’invenzione musicale del pentagramma: questo esclusivamente per la ricerca e
il servizio di Dio. Seguì un esponenziale arricchimento, con conseguente promozione della
Carta della Carità e nascita dei monaci Francescani, dei Banchi di santo spirito e dei Monti
di pietà, volti ad aiutare i bisognosi. Le basi dell’economia moderna furono gettate proprio
dal lavoro volto alla salvezza dell’uomo più che all’indagine di Dio.
Altra figura influente fu quella di Abelardo, con cui cambiò la storia dell'educazione, dello
studio e nacque l’università secondo la moderna concezione. Più in generale grande
contributo fu quello dei monaci, da Decarreaux definiti “padri di tutti”, sono da molti ritenuti
punto di riferimento anche per chi non crede in Dio; Benedetto per primo invitava ognuno ad
“ascoltare le parole del maestro”. La definizione di monaco unifica quelli di tutta Europa.

Diversi sono i principi promossi dal monachesimo e facenti parte della nostra costituzione o
semplicemente della consuetudine:

1) La cultura della pace, promossa nel monastero anzitutto come ricerca interiore, è
garantita nell’articolo 11 della Costituzione Italiana;

2) Il rispetto per ogni uomo, per prima cosa in riferimento alla sua dignità ed unicità si

trova nell’articolo 3;
3) L’unità nella diversità: Benedetto parlava di “un cuore solo e un’anima sola (At 4,32)”
e si asteneva da qualsiasi preferenza; questo è promosso nuovamente nell'articolo 3

4) La discrezione, intesa come senso di misura è una delle principali consuetudini per

una vita felice.

L’Europa nasce quindi come incontro tra cultura e fede, ed è sbagliato rinnegare l’una e
l’altra.
Rifiutare le radici della nostra civiltà presenta infatti devastanti conseguenze: a partire dalle
origini vengono promosse l’uguaglianza tra tutti gli uomini, quella tra donne e uomini, la
libertà e la nobiltà.
E giusto che la repubblica promuova lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica
ma, anche tramite la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione,
deve inoltre consentire il mantenimento di un vivo ricordo del passato. L'Europa esiste in
virtù dell’incontro tra innovazione e tradizione.

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