Riccardo Martinelli
Alcuni settori della cultura austriaca e tedesca della fine del secolo scorso
furono consapevoli della dignith filosofica del problema della percezione del
suono come possibile fondamento per la psicologia e per l'estetica della
musica. In particolare, per quanto concerne gli autori che fanno pifl o meno
direttamente riferimento all'insegnamento di Alexius Meinong, e dunque la
composita e vivace scuola psicologico-filosofica di Graz, questa tematica si
rivela - a nostro avviso - d'importanza addirittura decisiva. Dal punto di vista
genetico, ~ noto come l'origine della questione delle Gestaltqualitdten sia
legata, secondo quanto lo stesso Christian von Ehrenfels ebbe ad affermare, al
chiarimento del problema espresso dalla domanda "'che cos'~ ttna melodia?"
Ma anche prescindendo da questa circostanza, in s6 significativa ma non
ancora sufficiente a inquadrare correttamente il problema, si pu6 rilevare come
il dibattito attomo alia percezione acustica e musicale costituisca uno dei filoni
portanti delle elaborazioni teoriche della scuola di Graz, dalle ricerche di
Alexius Meinong e Stephan Witasek sulla fusione tonale e il problema del
timbro, a quelle di Anton Faist relative alla consonanza, intesa come oggetto di
ordine superiore, fino all'applicazione dell'elaborato concettuale pill originale
della scuola - quello di "produzione di rappresentazioni" - alle pifi complesse
questioni della percezione polifonica e dell'estetica musicale, ancora una volta
ad opera di Witasek. t
Questo insieme di pregevoli lavori va peraltro inquadrato entro uno sfondo
culturale pifi ampio, tenendo presente come la civilt~t musicale europea del
tempo fosse attraversata da un interesse per la musica difficilmente contenibile
entro gli stretti spazi di un laboratorio di psicologia. Ehrenfels, ad esempio, fu
un acceso seguace di Wagner, in sintonia e occasionalmente in cooperazione
con un altro importante wagneriano quale Friedrich yon Hausegger, autore di
una teorizzazione del valore espressivo della musica persino pifi significativa di
quelle non sempre limpidamente tentate dallo stesso Richard Wagner. 2 Alois
t Cfr. [Meinong 1885] e [189I], le recensioni di Meinong ai due volumi della Tonpsycho-
logie di Carl Stumpf; cfr. inoltre [Meinong e Witasek 1897], [Faist 1897] e [1900]. Di questi
lavori, tuttavia, non ~ possibile occuparsi nel presente saggio.
2 Cfr. [Hausegger 1885]; per un inquadramento della figura dell'autore cfr. [Serravezza
1996], 158-67. Hausegger esegui gli esempi musicali al pianoforte in occasione di una
conferenza pubblica di Ehrenfels dedicata alia controversia sul "caso" Wagner [Ehrenfels 1896].
3 Cfr. [Helmholtz 1863]. Per la divulgazione scientifica relativa, cfr. [Helmholtz 1857];
inoltre (e si noti il luogo di pubblicazione) [Mach 1866].
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~2 [Meinong 1891b], 295; suilafusione sia lecito rimandare a [MartineUi 19971, 127-30, e
relativa bibliografia (143-46).
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13 [Meinortg 1899], pp. 33-6 della tr. it. Si badi perb che Meinong chiama reali gli oggetti
che "in caso non esistano effettivamente, per loro natura potrebbero tuttavia esistere," mentre gli
oggetti ideali possono tutt'al pii~ sussistere. Sull'intera questione, cfr. [Findlay 1963], 1-41.
t4 In realtY, Meinong riconosce anche relazioni reali, quali ad esempio quelle che
s'instaurano tra le qualit~t sensibili e le loro localizzazioni spaziali, oppure la stessa fusione tonale
in senso stumpfiano: efr. [Meinong 1899], p. 43 della tr. it. Tuttavia questo aspetto non riveste
un'importanza particolare nel presente contesto, e rischia di appesantire la gi~t non facile
argomentazione meinongiana: per di piil, vi sono sl relazioni reali, ma non possono esservi mai
complessioni (cib che piO ci riguarda) reali.
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15[Ameseder1904], 488.
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Gli studi di Witasek appartengono senza dubbio agli esiti migliori della
scuola di Graz, tanto per la concisa lucidith argomentativa quanto per le
possibilit~ che aprono alia ricerca nel campo dell'estetica. Fin dal 1897
Witasek aveva fatto ricorso all'universo musicale quale quadro ideale per la
posizione di un problema delicato e difficile come quello delle complessioni di
ordine superiore. Assai lucidamente egli annota: "gli stessi eccezionali servigi,
a suo tempo svolti dall'esempio della melodia per la fondazione della dottrina
delle qualit~ figurali, ci verranno prestati nella presente ricerca dalla frase
tonale polifonica. ''17 Un brano polifonico, in cui pi~ melodie permangono
separate eppure vengono percepite simultaneamente, costituisce una comples-
sione di ordine superiore, ossia una complessione fondata su altre comples-
sioni (le melodie), secondo un meccanismo che Witasek si propone di chiarire.
19[Witasek 1907], 126 (p. 214 di questo volume). Per un esame picaravvicinato del testo sia
lecito rimandare anche alia "Nota introduttiva" del traduttore; sulla "ausdrucksvolle Gestalt" cfr.
anche [Witasek 1904], 100-01; sutl'estetica di Witasek e della scuola di Graz cfr. [Smith 1994],
136-53.
MUSICA E PSICOLOGIA NELLA SCUOLA DI GRAZ 175
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Dipartimento di Filosofia
via Bolognese, 52
1-50139 Firenze