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Le persone che presentano una dipendenza da shopping compulsivo online non comprano per il piacere di fare
un nuovo acquisto, ma sperimentano uno stato di tensione crescente, per cui il desiderio di comprare si trasforma
in un impulso irrefrenabile. Vengono acquistati oggetti di ogni tipo che, molto spesso, vengono subito messi da
parte o buttati via, e la persona prova profondi sensi di colpa e vergogna.
S.L. McElroy, nel 1994, ha proposto 4 caratteristiche che contraddistinguono le persone che praticano lo
shopping online come attività dai risvolti patologici:
La preoccupazione, l’impulso o il comportamento del comprare online sono vissuti come irresistibili,
intrusivi o insensati
Il comprare frequentemente al di sopra delle proprie possibilità oggetti inutili (o di cui non si ha bisogno)
La preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare in rete causano stress, interferiscono significativamente
con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari (indebitamento o bancarotta)
Il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania (nel
caso di un disturbo dell’umore bipolare)
Nell’ambito dello shopping online, alcuni elementi favoriscono l’insorgere della dipendenza:
la possibilità di reperire su internet oggetti rari e inusuali
l’eliminazione, tramite la rete, dell’intermediazione umana
l’utilizzo delle carte di credito o di metodi di pagamento alternativi come Paypal, che aumentano la facilità
di acquisto online e rinforzano la condotta di tipo compulsivo
la possibilità di partecipare ad aste virtuali
Una ricerca francese (Duroy et al, 2014) su un campione di studenti universitari parigini ha messo in evidenza
come lo shopping online compulsivo possa essere definito come un vero e proprio disturbo comportamentale con
specifiche caratteristiche di perdita del controllo, alterazione della motivazione e impatto significativo sulla
gestione del tempo e sulle finanze.