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Invecchiare, Attiva… mente

L’esplosione demografica della terza età è


un dato incontrovertibile.
Gli ultrasessantacinquenni che erano il 6%
della popolazione italiana all’inizio del
secolo scorso, sono aumentati raggiungendo
il 14% nel 1992 ed il 120% nel 2000.
Questo fenomeno è dovuto, da un lato alla
riduzione della natalità, e dall’altro
all’aumento della prospettiva di vita. Le
persone che invecchiano hanno davanti a sè
più anni di vita rispetto al passato, infatti, la vita media delle persone nel 1900 era di
45 anni, invece, nel 1991 è salita a 80 anni per le donne e a 73 per gli uomini.
L’aumento della popolazione anziana, ovvero “l’invecchiamento demografico” è un
fenomeno che caratterizza i paesi con un elevato ritmo di industrializzazione ed
innovazione. La classifica dei Paesi più vecchi del mondo stilata dall’ONU nel 2000
vede al primo posto l’Italia, con una percentuale di popolazione anziana del 25%.
La popolazione anziana in Molise rappresenta una componente importante della
struttura demografica regionale, anche in questo caso, tale dato, è riconducibile sia
alla riduzione delle nascite, sia alla riduzione della mortalità in età avanzata.
Nel corso degli anni 2004, 2005 e 2006 si è evidenziato un andamento costante del
fenomeno dell’invecchiamento e, a fronte di un lieve calo della popolazione
complessiva, corrisponde invece un aumento della popolazione anziana con una
progressione regolare nel tempo. Il sopraggiungere dell’età pensionistica con la
conseguente uscita dal processo produttivo, unitamente all’aumento dell’instabilità
fisica e psichica, può generare nell’anziano problematiche diverse che influiscono
negativamente sulla sua vita sociale e sulla sua autonomia. In tal senso diventa
necessario attivare servizi ed interventi finalizzati ad offrire informazione e sostegno
all’anziano, perché è solo attraverso il miglioramento della sua qualità della vita che
possono essere incrementate le sue opportunità di integrazione, socializzazione e la
possibilità di vivere pienamente i vari aspetti della stessa.
Recentemente è stato dimostrato che, accanto a fenomeni di perdita di cellule e
connessioni neuronali, anche nel cervello senescente, sono conservate capacità
riparative e rigenerative. Tali proprietà sono note col termine di “plasticità
neuronale”. Potremmo immaginare la plasticità neuronale come un “pronto soccorso”
costituito da cellule cerebrali che intervengono a riparare alcuni danni causati anche
dall’avanzare dell’età. Il 2012 è l’anno dedicato dall’Unione Europea alla
promozione della cultura dell’invecchiamento attivo. Una cultura, quella a cui si
punta, che valorizzi il ruolo dell’anziano nella società favorendone l’autonomia e la
partecipazione più energica alla vita sociale. Nell’ambito dell’invecchiamento attivo
senza dubbio un ruolo prioritario è affidato alla sfera cognitiva, cioè all’insieme delle
funzionalità mentali. Diverse sono le ricerche che affermano l’efficacia
dell’attivazione cognitiva per garantire un sano invecchiamento mentale e per
prevenire o rallentare l’invecchiamento patologico.

Cos’è l’attivazione cognitiva?

L’attivazione cognitiva è una vera e propria ginnastica


cerebrale che permette di allenare le funzionalità
mentali migliorandone l’efficienza attraverso un
trattamento specifico di memoria, attenzione,
linguaggio, ragionamento e concentrazione. Lo scopo
della stimolazione non è ripristinare le funzioni
cognitive danneggiate, quanto piuttosto rallentare il
processo degenerativo attraverso l’esercizio delle
capacità residue in modo da poter mantenere
l’autonomia personale dell’anziano il più a lungo possibile migliorandone la qualità
della vita. In situazioni di deterioramento cerebrale l’attivazione prevede l’utilizzo di
differenti metodiche di intervento, attraverso Tecniche Specifiche (Memory Training,
Subject Performed Task, Spaced-retrieval, Category cue, Copy cue ecc.) e Tecniche
Aspecifiche (R.O.T. - Orientamento alla Realtà, Validation Therapy, Terapia della
Reminescenza,
Terapia Occupazionale ecc).
Tali tecniche si possono applicare attraverso un
intervento individuale o gruppale stimolando in
questo ultimo caso anche la dimensione
relazionale! “Una stessa persona – dice Oliver
Sachs – si può vedere come irrimediabilmente
menomata o ricca di promesse e potenzialità” e
queste buone pratiche, volte al miglioramento del
benessere cognitivo e psicologico, sicuramente ci
permettono, ottenendo risultati concreti, di avere una visione ottimista e colorata
della vita, di rivalutare e sottolineare le potenzialità e le ricchezze racchiuse in
ciascuno di noi! Attiva…mente consiste in un lavoro mirato alla valutazione
cognitiva mediante strumenti neuropsicologici specifici per la terza età che servono
sia a valutare un eventuale declino cerebrale, sia a quantificare le capacità residue del
soggetto che vi si sottopone. Alla fase di valutazione seguirà quella di
attivazione/riabilitazione cognitiva che verrà attuata in gruppo e programmata in
base ai punteggi riportati ai test precedentemente somministrati.
Il programma di esercizio cognitivo sarà sviluppato dallo psicologo specialista in
diagnosi e riabilitazione dei disturbi cognitivi, e verrà realizzato da tecnici della
riabilitazione con esperienza nel settore geriatrico, dando la massima attenzione non
solo all’aspetto cognitivo ma anche comportamentale e relazionale dell’anziano
coinvolto, al fine di facilitarne un reale e concreto miglioramento nello stile di vita.
L’appuntamento è presso l’Associazione di quartiere Colle dell’Orso.
Vi aspettiamo!

Dott.ssa Antonella Petrella, psicologa-psicoterapeuta


specialista in diagnosi e riabilitazione dei disturbi cognitivi

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