Chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente al QT8 /
1953-55 / Ludovico Magistretti, Mario Tedeschi Chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente al QT8 / 1953-55 / L. Magistretti, M. Tedeschi
Piazza Santa Maria Nascente, Milano
calcestruzzo. Il volume più esterno ha in L’ininterrotto serramento a nastro realtà un andamento poligonale a sedici lati, è reso possibile dall’anello circolare in Nonostante le direttive esplicitamente Eugenio Gentili Tedeschi, la cui prima corrispondenti alle campate della struttura calcestruzzo da cui si dipartono le sedici tradizionaliste con cui l’Ufficio Nuovi versione risale al 1947, anno in cui viene a scheletro in calcestruzzo, che lasciata a travi radiali che formano la «cupola». Templi si propone di gestire l’edificazione di bandito il concorso per il quartiere vista ritma la facciata inquadrando le pareti L’intradosso è caratterizzato dal nuove chiese nei quartieri d’espansione, che sperimentale dell’ VIII Triennale, trova la cieche trattate ad intonaco civile. Al livello gioco delle costolature in calcestruzzo numerosi sorgono nel periodo postbellico, sua realizzazione a partire dal 1953. inferiore il telaio è libero, per consentire che sostengono il manto di copertura in la chiesa di Santa Maria Nascente al Qt8 Se già inconsueta è la scelta della lo sviluppo del porticato, che si dilata in semplice laterizio. presenta un carattere indubbiamente pianta centrale, lo è ancor più la volontà corrispondenza dell’ingresso principale, FEDERICO FERRARI innovativo, soprattutto dal punto di vista di articolare il volume secondo due a lato del quale si colloca il battistero a tipologico. circonferenze eccentriche, dando luogo pianta circolare. Esso, assieme alla sacrestia Il progetto di Vico Magistretti ed al porticato perimetrale su pilastri in di forma irregolare sul lato opposto, VISTA DAL PORTICO: costituisce l’unico volume autonomo, la cui IL TEMA DELLA DOPPIA CIRCONFERENZA, IL FRONTE DELLA CHIESA (FOTO DI STEFANO SURIANO) (FOTO DI GIULIA CELENTANO) specificità è ulteriormente sottolineata dal rivestimento in mattoni a vista. La dialettica fra superfici intonacate e paramenti in laterizio, disposti secondo diverse tessiture, è la cifra distintiva dell’intero complesso, riproposta con notevole efficacia espressiva anche nel volume principale. Le pareti dell’aula sono infatti in mattoni a vista sia all’interno che all’esterno, marcando con semplici variazioni di texture il livello del matroneo. Dal pulpito al fonte battesimale al fondale della cantoria in noce scuro, gli spazi interni sono articolati da quinte curvilinee in laterizio accostate ad elementi lignei. La suggestione cromatica data dall’uso di materiali semplici è accentuata dall’illuminazione proveniente da sedici lampade appese e soprattutto dalla luce diffusa filtrante dalla fascia vetrata continua che «stacca» la copertura dai pilastri.