Giornalino dei Lavoratori della ferrari – coordinato dalla RSU Fiom-Cgil ferrari
rsufiomferrari@libero.it – facebook: rsu fiom ferrari
Verniciatura: il Gatto, la Volpe...
e l’assemblea sindacale
La verniciatura è un reparto che
lavora fuori dagli schemi. Dagli
schemi del gruppo fiat. In Verni-
ciatura il ciclo produttivo è sbilan-
ciato nell’impiego di personale sul
controllo qualità, lasciando la pro-
duzione sottodimensionata. Solite
furbate per tenere al riparo gli a-
mici. L’episodio che raccontiamo
oggi, però, supera tutti i preceden-
ti. Mercoledì, 26 Gennaio 2011,
dopo l’assemblea sindacale retri-
buita, il Gatto, con spirito goliar-
dico e battagliero, fa un giro sulle
linea per informarsi su chi voleva
aderire il giorno successivo allo
sciopero nazionale proclamato
dalla Fiom. Il Gatto scopre che
quasi tutti gli addetti della linea
avrebbero aderito alla protesta. A
questo punto, è intervenuta la Vol-
pe per organizzare un’assemblea
urgente. La situazione gli stava
scappando di mano. L’assemblea,
non prevista, viene convocata im-
mediatamente.
Tutti i lavoratori della linea ven-
gono convocati, eccetto 2: uno che
il giorno dopo sarebbe stato in
permesso e un altro che comunque
sia, avrebbe scioperato. ODG as-
semblea: qualità del prodotto. Una
riunione sulla qualità che lascia
fuori solo due addetti della linea è
proprio una furbata degna del Gat-
to e della Volpe! La RSU della
Fiom, informata tempestivamente
delle pressioni in corso, raggiunge
il reparto e trova l’assemblea in
corso alle ore 6.15 circa. Il Gatto e
la Volpe, vedendo una delegazio-
ne della Fiom, hanno un attimo di
imbarazzo. Pare che il Gatto abbia
detto: meglio la morte che la
Fiom! La delegazione Fiom ha
lasciato la verniciatura intorno alle
6 . 4 5 , q u a n d o er a f i n i t a
l’assemblea sulla Qualità! Chie-
diamo alla direzione aziendale di
prendere ufficialmente le distanze
dalle trovate del Gatto e della Vol-
pe. Un po’ di intelligenza da parte
del gruppo dirigente, nella gestio-
ne della verniciatura, è urgente!
Anno IV – N.
FEBBRAIO 2011
La ferrari cambia
idea: apertura
al contratto
Il 10 Febbraio, la Direzione Azien-
dale della Ferrari comunica alla
Fiom e agli altri sindacati la neces-
sità di lavorare 5 Sabati Comandati
per far fronte alle esigenze produtti-
ve così come previsto dal contratto
nazionale.
Come Fiom, abbiamo ribadito, che
le esigenze dell’azienda devono
andare di pari passo alle aspettative
dei lavoratori in merito a
1) PDR saldo 2011
2) Ripresa relazioni attraverso in-
contri strategici previsti da con-
tratto aziendale
3) Soluzione per conferma lavora-
tori precari
4) Apertura delle trattative per il
rinnovo del contratto aziendale.
L’Azienda si dice disponibile al
confronto e ufficializza la disponi-
bilità all’apertura del confronto per
il rinnovo del contratto aziendale.
Siamo soddisfatti che l’azienda
abbia cambiato idea e che abbia
scelto una via diversa da quella
intrapresa lo scorso Settembre.
Nei prossimi incontri vedremo se la
volontà di trattare è reale. Se ci sa-
ranno relazioni a pari dignità, un
PDR in linea con i risultati della
ferrari e la discussione del contratto
in tempi brevi, continueremo il con-
fronto con l’azienda. Noi, non fir-
miamo nessuna cambiale in bianco
per far piacere alla ferrari.
Maserati e il futuro delle forniture ferrari
La ferrari si dice disponibile ad aprire al contratto aziendale.
Un fatto importante. Un risultato dovuto soprattutto alla coe-
renza della rsu-Fiom-ferrari che ha continuato a rivendicare la
contrattazione a pari dignità mentre si tenevano tavoli separati
in azienda, assolutamente improduttivi per i lavoratori.
La situazione della ferrari è complessa. Non può e non dove
essere ridimensionata solo alla crescita della produzione ferra-
ri. I dati di crescita devono essere analizzati e dovranno pro-
durre un confronto serio con l’azienda su prospettive produtti-
ve e occupazionali. Un confronto sulla responsabilità sociale
dell’impresa che al suo interno vive situazione produttive con-
traddittorie.
Da una parte ferrari cresce, dall’altra, la stessa azienda è forni-
tore di Maserati. Oggi sappiamo dai giornali e da qualche di-
chiarazione di Marchionne che Fiat ha investito per Maserati
circa 600 Milioni di euro per produrre una vettura di segmento
E (segmento meno lussuoso tra le auto di lusso).
L’investimento per Maserati non è previsto per il sito di
Modena ma per la produzione presso lo stabilimento ex-
Bertone di Grugliasco (Torino).
Cosa accadrà tra qualche mese ai lavoratori della Maserati
quando terminerà l’attuale produzione? In quali termini verrà
garantita l’occupazione in uno stabilimento che ospita circa
700 dipendenti? Fin’ora i tavoli con le istituzioni hanno pro-
dotto poco, tanto che lo scorso 20 Febbraio 2011, addirittura i
parlamentari modenesi del PD, hanno scritto una lettera aperta
a Marchionne per saperne di più.
Il Futuro della Maserati si potrebbe intrecciare con il futu-
ro della ferrari: non dimentichiamo che in ferrari, i reparti di
Nuova Mecanica, Montaggio Motori, Verniciatura e Fonderia
sono strutturati per produrre scocche e componenti della ma-
serati. In questi reparti, nel corso del 2010, anno record per
ferrari, 600 dipendenti (anche impiegati)hanno subito 4 setti-
mane di cassa integrazione a causa del calo vendite dei modelli
Maserati.
Di conseguenza, qual è il futuro per lavoratori della ferrari
impiegati nella produzione Maserati? È credibile lavorare
dei particolari per maserati a Maranello e inviarli a Torino per
assemblarli? Non ci basta sapere che nel 2011 si produrranno
ca. 7000 ferrari. Come rsu-Fiom-ferrari abbiamo bisogno che
l’azienda dica parole chiare su tutto lo stabilimento.
È necessario un piano industriale leggibile che tutti i lavo-
ratori devono conoscere. Noi partiamo da un fatto:
l’occupazione deve essere garantita per tutti i dipendenti
ferrari. Queste preoccupazioni avrebbero bisogno di trovare
momenti di confronto tra lavoratori di ferrari e Maserati.
La Fiom provinciale promuova questi momenti di approfondi-
mento sul futuro dell’auto di lusso a Modena.
Coinvolgere, senza allarmismi, per rendere protagonisti consa-
pevoli i lavoratori.
La linea sindacale della Fiom ha strap-
pato l’apertura al contratto in Ferrari
La disponibilità della ferrari ad aprire il
contratto aziendale è anche il risultato del-
la capacità della Fiom di non piegarsi
all’arroganza aziendale. Dopo il NO al
contratto da parte dell’azienda, e dopo
l’assemblea del 10 Settembre 2010, noi
dela rsu-Fiom abbiamo rispettato il man-
dato dei lavoratori e abbiamo scioperato
tutti i Sabati.
Abbiamo risposto, (anche con una denun-
cia) all’assemblea antisindacale di Monte-
zemolo del 1° ottobre 2011.
Abbiamo raccolto oltre 600 firme con i
dipendenti della ferrari per effettuare
un’assemblea unitaria, negata dagli altri
sindacati. Abbiamo comunicato volantino
dopo volantino e con il nostro giornalino
(sempre puntuale), il diritto al contratto
aziendale e il rispetto della piattaforma dei
lavoratori. Abbiamo fatto conoscere a
tanti lavoratori la vergogna degli accordi
di Pomigliano e Mirafiori.
Abbiamo organizzato presidi e assemblee
notturne davanti alle portinerie
dell’azienda. Abbiamo manifestato con
dignità durante la presentazione della F1
davanti alla portineria di via Grizzaga,
rivendicando il nostro contratto. Abbiamo
pagato da Settembre i nostri permessi sin-
dacali non retribuiti. Ci siamo autotassati
pur di non mollare e di non far sparire il
vero sindacato dalla ferrari.
Oggi la ferrari apre al contratto, ma
non si fermano gli attacchi ai delegati
della Fiom e ai lavoratori sindacalizzati.
In questo periodo abbiamo subito attacchi
dalla presidenza, diffide alla RSU-Fiom e
al giornalino Su la Testa. Stiamo subendo
provvedimenti disciplinari pretestuosi per-
chè Il lavoro svolto in questo periodo dal-
la RSU-Fiom-ferrari e dalla Fiom dimo-
stra coerenza e dignità.
Una attività sindacale volta a rendere i
lavoratori protagonisti della contrattazione
attraverso il confronto in assemblea e il
rispetto delle decisioni assunte. Andremo
al tavolo che ci siamo conquistati e porte-
remo la piattaforma di proposte approvate
dai lavoratori nel 2008. Noi, vogliamo il
contratto per i lavoratori!
 Scaglietti: qualcuno ha perso la testa?
Giovedì 17 Febbraio in Scaglietti la produzione è
stata ridotta. 13 vetture mancanti in lastratura e 6 in
revisione. Problemi causati da un cavo di alimenta-
zione, uniti ai soliti problemi di cattivo funzionamen-
to di alcune macchine hanno causato un casino che
non si poteva di certo superare con la solita ora di
straordinario prima e dopo
l’orario di lavoro ordinario. Su-
bito è successo il finimondo. Il
dirigente-Sergente della produ-
zione è arrivato da Maranello
per capire cosa accadeva
all’impianto. Nella foga ha co-
minciato ad insultare e sgridare
i lavoratori perché erano in pau-
sa, perché non erano tutti in li-
nea e per altri futili motivi. In
scaglietti ci sono problemi strut-
turali degli impianti che dovrebbero essere affrontati
con investimenti e professionalità. Bisognerebbe co-
minciare a capire perché un robot installato per fare
alcune lavorazioni non riesce a concludere una gior-
nata lavorativa senza intoppi. Bisognerebbe lavorare
seriamente sui cavi di alimentazione della linea e su
tutto l’impianto elettrico. Sarebbe necessario smettere
di recuperare tutto con il lavoro straordinario facendo
Trasferimenti punitivi: ancora un caso
Il 14 Febbraio, un addetto alla Manutenzione è stato
trasferito in fonderia per occuparsi di una nuova man-
sione che non ha nulla in comune con la manutenzio-
ne degli impianti.
La lista dei lavoratori trasferiti e declassati è diventa-
ta imbarazzante.
La professionalità degli addetti e l’esperienza accu-
mulata sembrano diventati un accessorio poco impor-
tante.
Secondo qualche dirigente crescere professionalmen-
te significa rinunciare ai propri diritti civili: rinuncia-
re al diritto di sciopero.
Come RSU Fiom Ferrari condanniamo ancora una
volta i trasferimenti illegittimi ai danni di lavoratori
che hanno la sola colpa di pensare con la propria te-
sta. Diamo la nostra solidarietà a questi lavoratori,
iscritti e non iscritti al sindacato.
Chiediamo di denunciare alla Fiom ogni forma di
pressione e intimidazione ricevuta dai capi che limita
la libertà di sciopero e di espressione. Crescere in un
ambiente sottomesso non significa meritare più degli
altri, ma solo essere pronti a essere umiliati più degli
altri.
finta che alla fine va tutto bene. La ferrari, per il
2011 ha intenzione di produrre oltre 7000 vetture.
Numeri importanti che dovrebbero far riflettere
l’azienda sull’urgenza di rendere la linea dell’8 cilin-
dri efficiente ed ergonomica, in modo da produrre
senza troppi straordinari e senza infortuni o malattie
causate dalla carenza di misure di prevenzione per la
salute e la sicurezza degli addetti. La ferrari dovrebbe
attrezzarsi per superare le problemati-
che di lavorazione sulla nuova F151,
linea 12 cilindri. Bisognerebbe avvia-
re un confronto serio sul lavoro a tur-
ni che potrebbe garantire maggiore
cura dei dettagli, maggiore qualità.
Non è pensabile continuare a lavorare
a giornata e allo stesso tempo fare
centinaia di ore di straordinario. Per il
momento non si è avuto nessun con-
fronto che abbia come obiettivo un
piano di rinnovamento complessivo a
breve e media scadenza dell’area di lavoro. Solite
promesse, impegni, soliti spot. Soprattutto solite rela-
zioni tra addetti e responsabili. Questi ultimi dimenti-
cano troppo spesso che le operazioni che si eseguono
in linee non sono lavori forzati, che i reparti non sono
colonie penali e che i lavoratori non sono galeotti ma
cittadini che hanno una dignità fuori e dentro la ferra-
ri-auto.
L’Unità d’Italia: O Briganti o Emigranti
Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci potrebbe offrire
la possibilità di riflettere senza retorica e senza revisioni-
smi sulle modalità con cui si è fatta l’Italia. Una rifles-
sione per capire meglio le contraddizioni del nostro Paese
attuale, e per mettere da parte sciocchi luoghi comuni
sulle popolazioni del sud. L Unita è avvenuta attraverso
una guerra civile rimossa dalla storiografia. Alcuni dati: 1
milione di morti ammazzati tra il 1860 e il 1870, oltre
6000 condanne a morte, 56 paesi del Sud rasi al suolo dai
Piementesi, distruzione dell’industria, saccheggio conti-
nuativo e scellerato delle risorse naturali del regno delle
due Sicilie. I Savoia hanno colonizzato il Sud e l’hanno
prosciugato. Fino al 1865, l’emigrazione dalle regioni
meridionali non esisteva. Con l’unità d’Italia,
l’emigrazione dal Sud è diventata una piaga doloroso, che
ancora oggi, continua.
Se i cambiamenti vengono calati dall’alto, imposti alle
popolazioni con la forza e con la violenza, i più deboli
subiscono una umiliazione che rende insostenibile la loro
condizione di vita già precaria. Emigranti, quelli che ri-
nunciano e partono; Briganti, tutti quei cafoni, avventu-
rieri e nostalgici che lottano più o meno con coscienza,
per difendere la propria terra. Uomini e donne a cui non
viene riconosciuto nemmeno il titolo di patrioti.
Scoprire le radici del Paese per individuare i veri mali da
debellare. Prima o poi, bisognerà fare i conti con se stessi.
Aureliano Buendia
Sciopero dei sabati comandati alla CNH
Il Picchetto operaio contro i sabati comandati davanti alla Fiat
cnh si e' svolto regolarmente dalle ore 4.00. Il picchetto ha
potuto annoverare per oggi operai di 4 fabbriche modenesi e
militanti operai. Verso le 5.30 si e' presentato il grosso degli
operai che volevano entrare, nonostante, qualche attimo di
smarrimento nel vedere una linea di picchetto nutrita e com-
patta si sono "prodigati" per entrare cercando di non sentire le
spiegazioni che venivano date sul prossimo futuro piano mar-
chionne a modena. Un Piano "lacrime e sangue" per gli operai
che prevederà sicuramente un inasprimento dello sfruttamen-
to, dei turni, delle ore di lavoro, e presenterà anche licenzia-
menti, basta vedere cio' che succede in questi giorni alla Ma-
serati. Un centinaio gli operai che sono entrati a fare il turno
su circa 500 mobilitati, compresi molti manutentori e giovani
col contratto interinale o precario. il picchetto si e' concluso
ordinatamente verso le 7.00.
Per l'ennesima volta erano assenti tutti i delegati Fiom e Co-
bas, il fatto e' molto grave considerando che erano i promotori
dello sciopero. La Fiat come suo solito, ha sfruttato queste
palesi contraddizioni, infatti abbiamo visto davanti ai cancelli,
alcuni operai che già avevano fatto il loro "turno" di sabato,
presentarsi anche in questo, tra cui, alcuni delegati uil-fismic.
Come abbiamo spiegato in tutte le salse, la dir. Cnh punta a
fare alcune scorte produttive, per poi avere la scusa ad aprile-
maggio di lasciare a casa i tanti precari chiamati a gennaio di
quest'anno. In poche parole se li usa produttivamente e anche
per il lavoro sporco antisciopero, visto che alla Fiat modena si
e' sempre avuta una "reazione" attiva agli scioperi comandati
aziendali. Inoltre per l'aria che tira è pure probabile che l'im-
posizione "fabbrica Italia" di Marchionne faccia tappa proprio
qui in primavera, cioè dopo aver succhiato i 4-5 sabati annua-
li, cio' comporterà l'estensione a nuovi sabati comandati, me-
no soldi, oltre a meno pause, malattia non pagata, divieto di
scioperi e turni fino a 10 ore. Sarebbe bene che ci si sveglias-
se dal torpore e dall' opportunismo del "sto a letto tanto a me
non tocca", e dal "vado al turno, meglio un uovo adesso" en-
trambi i comportamenti sono censurabili per il semplice moti-
vo che ci facciamo usare come dei burattini individualisti nel
primo caso ad uso e consumo dei padroni e dei loro profitti
sul nostro lavoro rompendo con la lotta collettiva a difesa dei
nostri interessi, mentre nel secondo caso ci si comporta come
dei schiavi asserviti, e cio' sarà utile ugualmente ai padroni
quando si tratterà di "diminuire l'organico" visto che ci si "e'
abituati ad obbedir tacendo". Siamo tutti Operai in Miseria
non attacca il "teng'famiglia" e neanche il "i sindacati non
sono uniti" sono tutte scuse dello schiavo quando non lotta,
ma presto ci si accorgerà la sciagura di questi gesti tra noi
sfruttati, perchè il padrone fiat chiederà sempre di piu' dando-
ci sempre meno, in una spirale senza fine, che dovremo prima
o poi interrompere, invece che fare le pecore travestite da lu-
po, come ora quando ci si presenta a "lavorare" in sabato di
straordinario.
Gli Operai e i militanti del Picchetto Fiat cnh
Modena 19-2-2011
Scoppia la lotta alla Terim contro i 45 li-
cenziamenti dichiarati dall’azienda
Giovedì 17 Febbraio sono partiti gli scioperi
su entrambi gli stabilimenti della Terim. Le
due mobilitazioni hanno visto un adesione
pressoché totale su entrambi i siti. L’adesione
alle iniziative unitamente al patrimonio di
lotta e di cultura sindacale di questa fabbrica
dovrebbe consigliare maggior prudenza alla
Direzione aziendale, la quale purtroppo ha
scelto la strada dello scontro, accompagnata
da un miserrimo tentativo di mistificare e stra-
volgere la natura ed i contenuti degli accordi
siglati sin’ora[…]. I lavoratori della Terim,
che ahimè per il padrone, sono senzienti han-
no già avviato una serie di verifiche tecniche
approfondite, anche al Ministero competente,
per meglio strutturare una controproposta al
diktat aziendale della cassa in deroga accom-
pagnata dalla mobilità alla fine della stessa.
Perché in quell’accordo che firmammo due
anni fa non c’è scritto da nessuna parte che
alla scadenza dei due anni di C.I.G.S. e dei
contratti di solidarietà, ancora in essere, sa-
rebbero state previste delle mobilità. Dunque
affermare che questo sarebbe il naturale epilo-
go ad un accordo di quella natura è affermare
il falso. Infine, se è vero che l’accordo preve-
deva una cessazione parziale dell’attività, ve-
dendo ridotte le linee di montaggio di Baggio-
vara da 4 a 2, con un esubero dichiarato di
oltre cento lavoratori, quello che non si dice è
che nel piano industriale appena consegnatoci
dalla Direzione aziendale è previsto il ripristi-
no di due linee di prodotti che erano state pre-
cedentemente esternalizzate. Dunque le linee
tornerebbero ad essere 4 e quindi è del tutto
inverosimile dichiarare degli esuberi che po-
trebbero e saranno riassorbiti dal perimetro
produttivo della Terim. La verità è un’altra.
Questa è la terza procedura aperta in 5 an-
ni e l’unico intento del padrone è quello di
disfarsi di una parte determinante dei lavo-
ratori maggiormente combattivi e con pre-
scrizioni mediche, i quali sono in cassa a
zero ore da circa 28 mesi se consideriamo
anche il periodo di cassa ordinaria che prece-
dette la straordinaria . Ci sentiamo in dovere
di avvisare la Direzione aziendale che sta sba-
gliando anche in questo, perché il suo proble-
ma adesso non sono 45 lavoratori a rischio
licenziamento, ma 450 operai/e in cerca di
giustizia e dignità!
Art. tratto da un comunicato diffuso da
Francesco Santoro RSU-FiomTerim