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Mara Cerri è la #Twitterguest
{
Mara Cerri (Pesaro, 1978) è disegnatrice e
autrice di cinema d’animazione. Tra i libri che
ha illustrato, Il nuotatore di Paolo Cognetti, La
pantera sotto il letto di Andrea Bajani e L’isola
.
di Kalief di Davide Orecchio per le edizioni
Orecchioacerbo e, per e/o, La spiaggia di
Narrativa, saggistica, poesia, ragazzi, classifiche notte di Elena Ferrante; quest’anno sarà
impegnata per il nuovo libro di Nadia
Terranova. Da oggi su Twitter i suoi consigli ai
follower del @La_Lettura.
D L’eco-letteratura
di ALBERTO CASADEI ante, quando arriva nell’Eden
in cima al Purgatorio, prima
di tutto accoglie sensazioni le-
gate alla scoperta di una natu-
ra perfetta. Nel Paradiso terre-
stre dovevano esistere l’aria e l’acqua più
pure: un grande scrittore se le può imma-
ginare e descrivercele, e in questo modo
crea un modello di Natura che tutti intro-
che abita
iettano. Perché il rapporto fra letteratura
ed ecologia comporta proprio questo, il
mettere in rilievo aspetti dell’ambiente in
cui viviamo ricreandoli in un racconto o
in una poesia.
Ora si vorrebbe che ogni testo lettera-
rio promuovesse una buona battaglia,
per esempio contro l’inquinamento in
tutte le sue forme o il riscaldamento glo-
il nostro mondo
bale, però è sin troppo facile scadere nel-
la retorica del già risaputo. La letteratura
ha invece un compito suo specifico, quel-
lo di farci cambiare le prospettive su
quanto crediamo di sapere, per esempio
sul nostro abitare nel mondo. Perché nel
vocabolo ecologia si coglie un riferimen-
to all’oikos greco, l’ambiente domestico,
lo spazio che ogni essere vivente si trova a
praticare e che lui stesso cambia e adatta.
In vista della Giornata della Terra, giovedì
i
22 aprile, proponiamo un percorso sul questo tipo, molti poeti tra Sette e Otto-
rapporto (letterario) con la natura.
La ricorrenza
Un rapporto che, in effetti non è stato
costante. La lotta contro gli ambienti
ostili per lungo tempo giustificava ogni
Terra, il 22 aprile, un percorso tempeste, le scalate impervie, i mari di
nebbia e le belve mostruose, magari nel
mezzo degli oceani. Goethe, Coleridge,
Il 22 aprile si celebra
la Giornata mondiale della
Terra. Ideata negli Stati Uniti
tipo di distruzione sia di animali che di
piante. Ma già una lode senza riserve co-
me il Cantico delle creature di San Fran-
tra gli autori di ieri e oggi che Byron...: ognuno manifesta una sua visio-
ne, grandiosa e terrificante dell’ambiente
in cui si trovano i loro eroi. Oppure nella
nel 1970 per sottolineare la
necessità di salvaguardare
le risorse naturali, è
diventata globale dal 1990
cesco implicava invece un atteggiamento
di rispetto e addirittura di fratellanza con
ogni creatura, giungendo in questo ad
amare Dio attraverso ogni sua manifesta-
ci spingono a cambiare pro- natura vergine, incontaminata, nei prati
e nei boschi, riesce a emergere il proprio
io più nascosto, quello dei sentimenti
che fluiscono senza il filtro della ragione,
{
America sotterranea
Dawoud Bey: An American Project è la
retrospettiva che il Whitney Museum di New
York dedica al fotografo Dawoud Bey (New
Altri altrove York, 1953): 80 scatti che ripercorrono 40
anni di carriera, dalla prima serie, Harlem
di Silvia Perfetti (1975-79), fino a Night Coming Tenderly,
Black (2017), viaggio tra luoghi e case della
«ferrovia sotterranea» che potrebbero aver
dato riparo e protezione agli schiavi in fuga
verso lo libertà (dal 17 aprile, whitney.org).
I
ca di capire meglio com’è fatta questa nu- ro mezzi tecnologici, perché la sua natura
vola, perché essa è il suo habitat e nello n pochi anni si è sembra consentirgli di durare più a lun-
stesso tempo penetra persino nella sua passati dalla sco- go. Eppure un rapporto fra questi passeg-
psiche, in qualche modo la plasma. Molti perta di un eso- geri chiusi nel loro autobus e l’essere for-
anni dopo, fra le affascinanti Città invisi- pianeta (un pia- te, che sta nel mezzo della natura, si crea
bili (Einaudi, 1972) si conta Bersabea, che neta fuori dal Si- ed è di gioia: ma perché? Forse perché ri-
manifesta un versante pubblico e splen- stema solare) nel 1992, conosciamo, nonostante tutto, un lega-
dente, e tuttavia ne cela un altro, una sor- agli oltre 4.500 esem- me profondo con quell’alce? La poesia
ta di enorme intestino che produce plari del 2021. In circa non ci risponde, ma ci presenta questa
quanto ci si immagina, ed è assoluta- un secolo l’ipotesi che sensazione indiscutibile su cui meditare.
mente necessario all’esistenza di questa la vita sia giunta sulla Così come ci fanno meditare tanti versi
città. Insomma, lo sporco, il residuo, il ri- Terra dalle comete è di Andrea Zanzotto, che alla dimensione
fiuto naturale, che vorremmo tanto na- stata affiancata da ecologica ha implicitamente o esplicita-
scondere e smaltire, in qualche modo so- altre teorie e la scienza mente dedicato gran parte della sua pro-
no parte di noi. si è spinta fino all’invio duzione. In una sua raccolta forse non
di satelliti sugli asteroi- notissima ma importante, Meteo (Don-
La Natura dopo l’Apocalisse di, alla ricerca di ele- zelli, 1996), il poeta di Pieve di Soligo
Ma arriviamo a un periodo ben diver- menti organici primor- (Treviso) descrive le erbe che lo circon-
so, il 1978. Siamo nel pieno di problemi diali. dano, s’interroga sulla loro essenza al di
sociali e politici che relegano l’ecologia ai Con tanti nuovi oriz- là dei nomi: le trasforma in Manes, gli dèi
margini delle riflessioni e delle lotte. Ep- zonti, lo studio della della terra e dei luoghi abitati, intreccia le
pure in questo anno Carlo Cassola, impe- vita nell’universo si è delicate vitalbe con le albe, la terra con il
gnato nella sua fase ecologico-antimilita- cielo. Il senso di questi componimenti
arricchito di molte co-
rista (ora rilanciata grazie alla nuova edi- non è certo quello banale di arrivare a
gnizioni: il saggio
zione dei saggi contenuti in Il gigante cie- un’impossibile fusione con la Natura,
Astrobiologia del-
co, Minimum Fax, 2021), pubblica Il bensì quello di osservare e rispettare la
l’astrofisico Giuseppe
superstite (Rizzoli, 1978), una sorta di sua intima sacralità, il suo conservare
Galletta (Padova Uni-
operetta morale in cui è protagonista il tracce perenni della vita sul pianeta e ma-
versity Press, pp. 250,
cane Lucky (non a caso, il nome di uno gari in quell’atmosfera che adesso risulta
dei personaggi più noti di Beckett). È 18) è una lettura pre- così fragile e corrotta. Stupendi e uma-
proprio lui che si ritrova come unico su- ziosa. In undici parti, nissimi i versi in cui si chiede una «pietà
perstite dopo un disastro atomico. Per un traccia il percorso della per finiti e infiniti,/ memorie/ forse di-
periodo, in effetti, un muggine ancora disciplina, illustrando storcenti, distorte/ ma che ovunque
aveva resistito, e i due potevano persino le ipotesi sorte nel mon- ovunque/ da voi stesse [erbe] crescete».
entrare in relazione, al di là delle diffe- do antico, le conquiste
renze di specie. Ma alla morte del pesce, del XIX e XX secolo, il La Natura estranea
non può che seguire quella del cane, or- sogno degli «alieni» nel nell’Antropocene
mai privo di qualunque capacità relazio- secondo Novecento, e La memoria dell’uomo e la memoria
nale con la natura desertificata. In Casso- poi approfondendo le della natura, dunque. Anche Fabio Pu-
la si uniscono il timore dell’apocalisse odierne ricerche sulle sterla, poeta ticinese fra i più apprezzati
atomica e quello della distruzione dovuta «spie» della vita, come degli ultimi decenni, si è misurato più
al lavorio umano: progressivamente il la concentrazione di volte con questo tema, arrivando però a
primo ha lasciato quasi completamente il metano o la presenza di risultati in parte diversi (come ha dichia-
posto al secondo nell’immaginario col- oceani sotterranei sui rato anche in varie sue interviste). L’uo-
lettivo. pianeti. Ma ha un’im- mo, nella sua natura, risulta quasi un
Ma nel 1978 anche un altro grande nar- postazione «didattica», estraneo, perché da ultimo ogni tentativo
ratore italiano, Paolo Volponi, ha ritenuto che è un pregio: poiché di contatto può fallire: restano le inevita-
necessario riflettere su questo probabile l’astrobiologia tocca bili differenze di linguaggio fra tutte le
destino di annientamento. Nel suo Il pia- scienze diverse tra loro, realtà naturali, animate e inanimate: così
neta irritabile (Einaudi), gli elementi al- come chimica e biolo- si legge, per esempio, nella sua recente
legorici sono particolarmente evidenti, gia, il saggio fornisce le raccolta Cenere, o terra (Marcos y Mar-
tanto è vero che i protagonisti, nel suo basi per orientarsi. cos, 2018): «Lungo questo sentiero di si-
mondo postatomico del 2293, sono una Oltre al glossario lenzio:/ pietre nere, pettirossi quasi im-
scimmia, un’oca, un elefante e un nano iniziale, ogni parte del mobili/ su balze di muro o ringhiere,/
che cercano di salvarsi da un ambiente libro offre capitoli espli- lunghi gatti che guardano altrove./ E
del tutto ostile: solo che, mentre sono cativi, di solido rigore e quando passi si stirano pigri,/ i gatti, i
chiari i presupposti del viaggio, l’obietti- di chiarezza quasi col- pettirossi non volano via./ Come se tu
vo finale è ben poco definito. In altri ter- loquiale: prima di illu- non ci fossi./ O fossi già/ tu andato via».
mini: distrutta la Natura, anche ammesso strare l’origine della Il rapporto uomo-natura, dunque, non
che continuino a esistere forme di vita, vita, ne chiarisce gli è affatto univoco e le ideologie «ecologi-
che cosa dovrebbero realizzare, se ogni elementi, così come ste» devono fare i conti con tante sfaccet-
relazione e ogni finalità socio-economica prima di vagliare le tature non semplici da interpretare. Co-
è ormai inutile o addirittura assurda? ricerche extraterrestri me mostrano i molti libri ormai dedicati
Ecologia e utopia sociale non sono agli (nei composti organici all’ecocritica (in Italia, soprattutto quello
antipodi, come in molti romantici, ma si delle condriti carbona- di Niccolò Scaffai appunto su Letteratura
evolvono o crollano assieme. cee o nella fosfina sco- e ecologia, Carocci, 2017), la letteratura
perta su Venere nel può offrire spunti non scontati su come
Il ritmo della Natura 2020), spiega che cos’è interpretare la fase dell’Antropocene,
e il ritmo della poesia quel che si cerca, si l’epoca in cui ormai l’uomo ha modificato
La narrativa più recente ha ripreso e tratti di sostanze pre- ogni aspetto primigenio della Terra. Ma
sviluppato alcuni dei filoni sin qui indi- biotiche o di tracce bat- non chiediamo slogan o idee ovvie: cer-
cati: basti pensare ai grandi romanzi di- teriche. Un saggio che chiamo nelle pieghe dei testi i motivi per
stopici di Margaret Atwood, al terribile e va oltre le biologie ex- cui davvero, nel profondo della nostra
nettissimo racconto postapocalittico traterrestri per fondare biologia, siamo indissolubilmente legati
proposto da Cormac McCarthy nel suo La nel lettore un’autentica ai ritmi di quella Natura che per tanto
strada (2006; in italiano, Einaudi, 2007), conoscenza scientifica. tempo abbiamo ritenuto solo un immen-
per arrivare all’enciclopedico e intima- © RIPRODUZIONE RISERVATA
so materiale di consumo.
mente ecologista The Overstory (2018, © RIPRODUZIONE RISERVATA