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ELETTRONICA PRAUCA as Amplificatore PA . _hi-fida 100 Watt | )7 ay , L'INTEGRATO Ce GRA FONDAMENTALE Tre manuali unici, concreti, ricchi di schemi pratici, di foto anche acolori, di dettagliati disegni, di testi chiari scritti da veri esperti. teal da sei ‘detoni? Lisp & ‘seicurta enesse pa Sapere come manoretere Tana conten 20 proget pe iendere cas. to, mat, rose, end, Soprammobit eae COME ORDINARE / Compa congo, agai opie, ireoltelo su cata topeditcoa EDIFAI {$066 GAVI (AL) ” Desidero rcevere in contrassegno | sequent ib e agherd a) postin INESPUGNABILI ANTIFURTO Fimpoto devte pASSIONE E TECNICA CB Speed spedtone ~ RADIO COLLEZIONISMO Nome _ po Cognome Via cap ina, Trasforma il tuo CB in una stazione superaecessoriata NCR eur aparechio Semplcee malo ‘coromico che pd essere tiehito con tan th tlepostiv eos da vero as una completa staone ‘Foecolo It manile featiene 20 prose! ‘ltronc coro fanzionamenta aaa lin, onda RF. Reamer tampone ee. Grande format, decine {i foto anche mclor Lire 18.0, ELETTRONICA ANNO 26° - Marzo 1997 luce sono quei_ Un amplificatore audio La composizione I ricevitore multibanda che Teannoni proponiamo, unisee, potenti fari che tracciano da 100 W consente di ceromatica di ogni tipo di luce ‘ad una buona semplicita il cielo con fasci ben visibilia _ascoltare, con buona fedelti influenza il risultato delle ccostrutiva, Ia possibilita srande distanza: vediamo enotevole potenza, il suono _nostre foto: il semplice i demodulare parecchie cche lampade usano prodotto da qualsiasi dispositive che proponiamo bande radiofoniche ce da quali circuiti sono apparecchio (TV, CD, i dice quali “dominant” i notevole interesse alimentati cassette...) occorrefiltrare, e.ertronicaprarica, | 4 — Electronii ‘sia rere Pes cop — - Fone rere [20 | @ — Alimentatore al massimo fare, 11 osc po aero Crso00 éewrocuopat | 8 “02000 Aca, Arta AS, 120.000. Conta cortente si iali z L ssooge cori covente | 14 Luci sequenziali per auto 1EP397 jegale: 20148 Milano = va Abbondo Sangorge, 18. | 20 ped a post cona 2, a — 2uleage S495-Auaizzazore | 26 T cannoni di luce Tio Ove @ Mla Ne re - eAeen see 222 | 30 Inserto: l’integrato fondamentale Crggorotht ———— DSTRIBUZIONE A&G, mer 36 Finale audio da 100 W 3EP397 Ma Fete, 27 20121 1 seven wenn | 42 Navigazione stradale col GPS tawmeetcoate wer | 44 Allarme antifurto 4EP397 See aren cerpoes | 50 W Felettronica Mtslewowageromas | S54 La temperatura del colore SEP397 Seurtza dla ence SE «02 == ‘I mercatino Ricevitore multibanda Sirena a frequenza variabile 2EP397 Bin Foret vet "ougeez2 | UFFICIO ABBONATI Tel 0143642292 fax reyes 3 dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14,30 alle 18.30 Rodazione: eee | _, fattonamento x Massimo Casolaro jr. ELETTRONICA PRATICA — Carlo De Benedetti tel. 0143/642398 Dato rer Massimo Carbone PusaLiciTa Progetti Piergiorgio Magrassi MARCO CARLINI Al a ¢ realizzazion Anioneia Rossii tel. o4aaieaza92 | anche perteletono PER TELEFONO Conato Eugenio Glanug Traverso osseaarses | PER ELETTRONIGA PRATICA - Nara ELECTRONIC La tecnologia dell'immagine & destinata ad offrirci nel futuro un unico formato, idoneo ad essere visualizzato ed elaborato da ‘qualungue apparecchiatura. La realta & ancora lontana da questo traguardo, che sari Ja vera applicazione della multimedia, ‘ma qualcosa sista gia muovendo concretamente a questo punto di vista il dispositivo realizzato dalla Logitech e dalla NEWS La portata di un telefono senza fili installato in un appartamento pud essere ampliata grazie a CT200, un brevetto della Microset, grazie al quale si posso- no raggiungere distanze fra i 300 e 600 metri in ambienti chiusi con ‘installa zione del’ antenna supplementare Se T'antenna viene montata all’estemno si ossono anche raggiungere coperture di alcuni chilometri e, in questo caso, Vrefficienza dell’ apparecchio influen- zata dagli ostacoli e dalla conformazione del territorio. Se si vuole aumentare ancora di pid la portata del cordless, Ia stessa Microset fornisce i kit di antenne C4, dotate di elevato guadagno e ottima resistenza meccanica. II CT200. che fun- iona sulle frequenze omologate di 914- 959 MHz, & composto da una base di appoggio per il telefono, in cui & incor porato 'amplificatore, dall’alimentatore ¢ dall’antenna, Lire 892.000. Microset Play Inc. @ senza dubbio all'avanguardia: una scheda facilissima da installare per trasferire su PC il segnale televisivo di quadro in formato PAL proveniente da un televisore, da un videoregistratore o da una telecamera. L immagine prescelta viene convertita in formato digitale con una risoluzione massima di 1500x1125 puntie puo essere memorizzata in tuti i pi diffusi formati di file di immagine. La scheda si chiama Play Snappy ed @ collegabile alla porta parailela di un PC ddotato di sistema Windows 3.1 0 versioni successive oppure Windows 95, di processore 386 o superiore, di 8 Mbyte di RAM e di almena 4 Mbyte di spazio disponibile su disco rigido. Ii prodotto viene fornito con una dotazione di diversi programm fra i quali Adobe PhotoDeluxe per ritoccare e personalizzare le immagini, e Kai's Power Goo per ottenere i pid svariati effetti speciali: dalla personalizzazione dei biglieti di augur ai pid strabilianti fotomontaggi Lire 499,000 Logitech (2004/ Agrate Brianca ~ MI - tel. 039/6057661), (33077 Sacile - PN - tel 0434/72459), La luce di retromarcia di colore bianco. unita ovviamente alla massima prudenza ed attenzione del guidatore nell'effettuare la manovra, spesso non é sufficiente a garantte la sicurezza agli auto- ‘mobilise ai pedoni pid strat. Per questi ® nato un prodotto della dita Alten idemtficato con sigla ‘ST 1090: un dispositivo costitaito da una lampadi- na che emette la luce bianca regolamentare, al cui interno si trova un circuito che, durante la mang ‘ta, ativa contemporaneamente un segnale acusit co. Dungue ogni volta che viene innestata la retro- marcia, oltre all'accensione della tampada (aloge- na da 20 W) avviene l'emissione di un segnale acustico intermittente da 115 dB. L'installazione di questo piccolo quanto utile accessorio comporta Ja semplice sostituzione della lampadina di dota- 2ione dell'autovettura con una di forma simile Lire 48.000 (compresa spedizione). Alten (40068 S. Lazzaro - BO - tel 051/6258396). TRONIGA PRATICA - Marzo 1087 Pag. 4 ELECTRONIC NEWS DEL TUO CORDLESS 11 C1200 @ costituito dalla base i appoggio del telefono, dal’alimentatore ¢ dalPantenna per interno, fornita di cavo e di supporto. NUOVA STAZIONE ANTISTATICA La Ersa ha prodotto una nuova stazione di saldatura denominata Analog 60, destinata soprattutto a chi oltre @ Fare un uso frequente del saldatore, deve Javorare con completa affidabilita e sicurezza, Il nuovo prodotto da questo punto i vista é all’ avanguardia perché & dotato di un sistema di controllo elettronico della temperatura che fornisce i massimi liveli di precisione. A questo si unisce un'elevata sicurezza elettrica garantita da una struttura antistatica, conforme agli standard MIL-SPEC/ESA (MIL. sta ad indicare norme applicabili in campo Il sistema esiste anche militare), grazie alla quale tutti i componenti si trovano allo stesso valore di nella versione dotata potenziale elettrico, La centralina della stazione permeite di regolare la di base verticale per temperatura di lavoro da 150 450 gradi centigradi ed & dotata di display a led Vappoggio del telefono rossi. Il cavo di alimentazione é lungo un metro € mezzo ¢ ha un’elevata resistenza alla temperatura. Sono parte integrante del prodotto un posasaldatore fornito di spugna spostabile e un saldatore a stilo da 24 V con potenea di 60 W, Vantenna é installata corredato di punta Ersadur adatta per un lavoro continuativo. Lire 290.000, esternaments Opitec (39043 Chiusa - BZ tel. 0472/846180), BINOCOLO CON STABILIZZATORE D’IMMAGINE L’osservazione di un paesaggio o di un gruppo di animali selvatici nel loro ambiente naturale merita un binocolo che al tempo stesso fornisca la massima nitidezza non crei eccessivo affaticamento della vista. Per ottenere questi requisiti ‘occorre innanzitutto che immagine sia stabile e la Canon, prima al mondo, ha realizzato un binocolo dotato di controllo automatico di stabiliti. Un sensore di tipo giroscopico rileva le vibrazioni originate dal movimento del veicolo su cui sista viaggiando anche dal semplice tremolio delle mani. Il segnale in uscita dal sensore pilota il movimento dei prismi ad angolazione variable che, spostandosi all interno del sistema ottico, compensano il movimento dell’immagine causato dalla vibrazione. Oltre a questa funzionalita completamente innovativa, il binocolo & dotato di caratteristiche che lo rendono un prodotto di qualita anche ddl punto di vista dell’ottca. Infatti sia la luminosita che il contrasto sono elevati, grazie ad un’ accurata lavorazione delle enti e agli speciali materials impiegat, I! binocolo ha un angolo di campo di 67° e le sue dimension sono 169% 141373, mm. E alimentato con due batterie sto e pesa citca 900 grammi. Lire 2.300.000. Canon (20138 Milano - tel. 02/50921) apparato ricetrasmittente, in quanto anche se intensi, e non softre ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1997 - Pag. 6 a 15 V tramite una comoda manopola dotata di scala graduata. Un voltmetro di precisione ci dice Sul pannelio di comando dellalimentatore ‘troviamo i due a vite necessari per collegare i carico. La polarita @ riconoscibile dai colori (rosso enero). LABOR ALIMEN Un versatile apparecchio, con ottime caratteristiche elettriche ed in grado di soddisfare tutte le esigenze hobbistiche: viene offerto gratis a chi si abbona ad Elettronica Pratica, in alternativa allo sconto. La ystamente it ie att nobis elettronico non serve né per misura- er riparare, né per rilevare ma per alimentare, cio per far funzionare le apparecchiature che costruiamo 0 che acquistiamo. Questo dispositivo & costituito, nella sua versione piti semplice, da un trasformato- re per abbassare la tensione e da un ponte i diodi per retificarla, Costruire un buon alimentatore, versatile, sicuro e che risol- vva una volta per tute le nastre esigenze di alimentazione &, tuttavia, ben altra cosa, ‘come dimostra anche la complessa realiz~ zazione che abbiamo presentato fo scorso mese. Cosi Elettronica Pratica, quest’anno, ba deciso di fare un gr0ss0 regalo ai suoi lettori pit affezionati: abbonandosi a poco pill del prezzo delle 11 riviste comprate in edicola & possibile avere in regalo un oltimo alimentatore stabilizzato dal valore di oltre 60,000 lire (e°@ anche un ulilissimo libro sugli menti da laboratorio). Si tratta del Micro- set CS 35A, un appareechio di marca, costruito in italia e che non teme la con” cortenza di nessun altro sul piano delle prestazioni e della solidit’ LE CARATTERISTICHE ‘Vediamo, una per una. quali sono le sue caraiteristiche salienti. La tensione d’uscita é regolabile da 0 a 15 V consen tendo di alimentare Ia stragrande mag- gioranza dei dispositivi con cui abbiamo normalmente a che fare. Anche i 3,5 A di corrente massima a 13,5 V (1.5 A per uso continuo) sono pit! che sufficienti per le nostre esigenze. Molto utile @ la protezione contro i ATORIO TATORE AL a campi a RF, anche molto intensi, che permette gi far funzionare apparati rice. trasmittenti anche in presenza di onde stazionarie. Il contenitore (metallico) ha dimension molto contenute (115x80x147 mim), se confrontate con la massima cor rente crogabile, ed & dotato di voltmetro analogico di precisione (classe 5) che indica quale tensione sta erogando T'apparecchio; il notevole peso di 2,5 kg. dimostra Ia validita del trasformatore adottato. Altso indicatore di qualita & i) ronaio residuo (ripple) che nel Microset, CS 39A é di soli 20 mV RMS, valore oftimo per la categoria. L'alimentatore & dotato di limitatore di corrente (a 3,5 A) nel €380 il carico collegato, per un corto- cireuito 0 per qualsiasi altro motivo, debba richiedeme di pil. Questo disposi tivo di protezione dai sovraccarichi & fondamentale per evitare danni all’ali mentatore (oltre che al carico) nel caso. di guasti; per ripristinare il normale fun- zionamento, dopo che sono intervenute Ie protezioni elettroniche, basta staccare il carico anomalo, icamente tutti i circuiti che autocostruiamo a livello -0 possono essere alimentati con il Microset CS 35A, 2 che diventera presto un fido ed inseparabile compagno i lavoro. ¢ 2: interno dell'alimentatore é dominato dal la basetta é disposta in verticale mentre il contenitore é metallico. 3: un particolare della basetta contenente le parti elettroniche vere ‘quindi il raddrizzamento protezioni. ELETTRONIGA PRATICA - Marz RICEVITORE MULTIBANDA Abbiamo rispolverato un glorioso circuito di demodulazione, piuttosto semplice da realizzare e in grado di garantirci un dignitoso ascolto di un buon numero di Bande interessanti, in barba ai moderni e costosi ricevitori commerciali di questo tipo. © collaudato. ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1997 Pag. 8 Collegato ad un altoparlante IInostro ricevitore ci consente di ascoltare numerose bande interessant per il radioamatore. primo notevole passo avanti fatto «ila storia della ricezione dei radio- segnali avvenne quando si scopri ¢ si stilizz0 il sistema della rigenerazione, 0 ncor meglio, Feazione; & chiaro che stiamo parlando dei primi ricevitori e det primi anni ‘20, quando gli unici compo- enti attivi conosciuti (e anche da poco tempo) erano le valvole, 1D cireuito a ceazione consiste in un rive Jatore che @ fondamentalmente un aumpli- Ficatore a RF spinto al massimo, € cio® al limite dell’innesco di oscillazioni: & per questo motivo che il sistema presen- a un elevato rendimento, che & limitato solamente dal generarsi del fischio pro vocato appunto dall"innescarsi della coscillazione per eccessiva amplificazio- ne. Da questo consegue la necesita di effetiuure Ia regolazione del livello di reazione con molta cura; ma una volte ben regolato, e se usato con la necessaria sbilita, il circuito a reazione, pur cosi Semplice, pud dare risultati quanto meno sorprendenti. Il circuito che abbiamo ealizzato, consistente in tre soli stadi, & do di ricevere, con la sostituzione bobine, su una copertura di frequen: za da 400 kHz a 14 Miz: il tutto natu: ralmente @ improntato al miglior com. promesso fea semplicita ed efficienza. OSCILLARE 0 NON OSCILLARE L'esame dello schema elettico da subito un'idea della semplicita, ma anche detla completezza del circuito adotiato. I primo stadio @ il preamplificatore a RF, equipaggiato con un Mosfet a dop: pio gate il quale, oltre alla caratteristica Intrinseca dei FET di essere poco sensi bili a problemi di sovraccarico, assicura anche la miglior stabilita operativa gra- zie al’effetto schermante del 2° gate. La presenza di questo stadio ha la dupli- ce funzione di amplificare il segnale a RF d'ingresso (e questo @ ovvio) ¢ di separare lo stadio rivelatore (il secondo) dail'anienna, per evitare reitradiazione all'estemo quando MF? siz in condizio- ne oscillatoria. L"ingresso dello stadio & a banda larga, non @ cio® prevista alcuna ‘zione di sintonia sull’antenna: le carat lenistiche de! FET Io consentono, € qi sto semplifica molto la circuiteria. Qual- che problema pud ugualmente derivare dalla presenza di forti segnali RAL in ‘onde medic, quando si stiano invece ricevendo le onde corte; ct si puo comunque porte facilmente rimedio. Ul trimmer CI direttamente in serie all'ingresso serve per adattare antenna uusata onde ottenerne la miglior resa. Dal drain di MFI il segnale RF, con una certa dose di preamplificazione, giunge al vero e proprio circuito di sintonia, rea lizzato con una serie di bobine opportu namente dimensionate per il miglior potere selettivo del ricevitore ¢ da un variabile doppio (300+150 pF) le cui sezioni sono collegate in parallelo per vere il valore di capacitd necessario a fornire una buona copertura di banda, € quindi un’ampia possibilita di selezione dei segnali che si desidera ricevere TL segnale RF, opportunamente selezio. PER ORDINARE IL KIT E possibile richiedere il kit, com pero ditt i componenti, ancient lire 74,000 pitt spese di spedisione tramite vaglia postale, asvee ancario 0 conto corrente posi 16012207 intestate: Stick Ra fia 20124 Milano Via P. Gast 1h, 20, B indispensable yet nea causa del versument ime del prodon. E pussiite wr hare telefonicanmente eluant hunern 027089841 ELETTRONICA PRATICA-- Marzo 1997 - Pag. 9 | Schema elottrico del ricevitore multibanda; da notare i valori della tensione lungo la linea di alimentazione, 1 Fiportati per controlio in caso si verifichi qualche irregolarita di funzionamento. Ri =R2=10kO RS = 33 ko 4 = 2200 RS = 22kO. R7 = 2200 RB = 10k2 COMPONENTI R9 = 22 kO crs @|a° vee C1 = 40 pF (trimmer cil.) €2 = 100 pF (ceramico) C3 = C4 = 10 nF (ceramico) 0,1 pF (ceramico) 36 pF (ceramico) 330 + 150 pF (variabile) 100 pF (ceramico) C10 = 10 nF (ceramico) \7 UF - 16 V (elettrolitico) 00 pF. 16 V c12 {elettrolitico) C13 = C14 = 0,1 pF (ceramico) C15 = 47 nF (ceramico) C16 = 220 uF -16V (elettrolitico) LM386 altoparlante 82 15 cm-1 W Vee =9V L = vedi tabella a pag. 12 montaggio su basetta a stampato; le quote relative rispettivamente: LAB = 69 mm; LAC = 81 mm. nnato, viene ora applicato al gate (1) di che innanzitutto To amplifica ulte Fiormente; inoltre, una parte di questo iportata, attraverso il source, all'apposita presa B presente su Le quindi rientra (regolarmente in fase) in MF2, che lo riamplifica. La quantita del segnale da riportare dall’uscita all’entrata dello stadio in retroazione jene dosata tramite il trimmer R13: uualora l'amplificazione di MF2 nisultt oppo spinta, lo stadio entra in autoo- jazione e si genera un fischio per il battimento con il segnale ricevuto. Ritoccando opportunamente R13, il fischio pud esser fatto sparire, ma in i casi un po" di fischio pud essere tile che rimanga, per poter ascoltare i 2gnale in telegrafia, in packet ed anche SSB, esattamente come farebbe un circuito sincrodina 0 eterodina. L“opera- ‘one di rivelazione effettuata (con 0 nza fischio) dal comportamento non nieare di ME2, produce sul drain delto s0 il segnale BE, che viene applicato entvata di ICI, un classico LM386 che lo amplifica in modo idoneo a far zionare dignitosamente un piccolo altopariante (sui 100150 mm di diame: ) Il eircuito, alimentato a 9 V, presen xo assorbimento di 4=5 mA’a vuoto cio’ in assenza di qualsiasi segnale in sna). € sale a 100150 mA in pre senza di fort segnali ricevuti RICEVITORE MULTIBANDA Sull’alimentazione si pud notare un abbondante disaccoppismento (R e C) per assicurare il pid stabile funziona mento del ricevitore; altrettanto dicasi pet la presenza della rete C15-R16 che & in parailelo all’altopaslante. Sullo sche- ma @ inutile dilungarsi oltre; passiamo quindi alla costruzione, GRANDI BOBINE Questo tipo di realizzazione, pur se non tanto complicata, richiede comunque tuna buona dose di attenzione per la sistemazione di determinate parti circui tali, Cominciamo ora con I"occuparci della basetta su cui @ montato tutto il dispositivo, la quale deve essere rigoro- samente a circuito stampato e secondo il posizionamento da noi allestito, Si comincia col montare tutti i resistor, per i quali c’@ solamente da preoccuparsi dell'esatta corrispondenza fra valore € codice colori: si passa poi ai condensato- ri, alcuni dei quali sono elettrolitici & devono quindi essere inseriti controllan one bene la polarta indicata sull'isola ‘mento in plastica, che deve coincidere con l'indicazione data nelle illustrazioni 1 due trimmer (quello resistive e quello capacitive) entrano automaticamente nella foratura prevista, esattamente come lo zoccolo di ICI, senza problemi di orientamento. Si piszzano poi alcuni ter ‘minali ad occhiello per gli ancoraggi del cablaggio esterno. II sistema di inserzio: re delle bobine intercambiabili si realiz za wtilizzando 3 spine ricavate da 3 banane del tipo miniatura, scartandone cio’ il corpo in plastica; gli spinotti nudt cosi ricavati vanno montati verticalmen- tee ben saldati nei tre fori previst. Resta da montare il condensatore varia bile, per il quale occosre prestare atten: tione affinché le due viti di fissaggio {che si avvitano dal lato rame) siano suf- ficientemente corte da non andare a toc- care le lamine fisse, altrimenti provoche~ rebbero cortocircuito fra le stesse e la ‘massa: normalmente bastano 5=6 mm di filettatura, Infine si inserisce ICI nello zoccolo, avendo cura di controllare il regolare inserimento dei piedini nelle rispettive mollette di contatto e la posi Zione dal piccolo incavo circolare pi sente sul dorso, verso un angolo, ad indi- care la posizione del pin 1. Ora, la baset ta & promta per essere messa da parte in Tinie baa sre eres Banda di frequenza (MHz) 1335 om ss 1 ald oe 4 {a tabella ci illustra le caratteristiche costruttive delle tre bobine previste per : vista laterale della bobina-tipo, o Se meglio, del suo supporto in cartone bakelizzato, con il particolare del 4 montaggio delle boccole miniatura innesto sullo stampato. ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1997 - Pag. 12 RICEVITORE MULTIBANDA attesa delle bobine; vediamo allora come costruirle. Si parte col procurarsi del tubo isolante, meglio se di cartone bake lizzato, di diametro esterno 3032 men; nell'appositaillustrazione (qui a sinistra) il ubo @ indicato come partcolare 1; in esso si fanno tre fori corrispondenti alle tre spine di contatto-inserimento presenti sul circuito stampato, Essi servono per montare le tre boccole miniatura (parti colare 3), il eui dado (particolare 4) non deve stringere a fondo la boecola contro il eartone, In tal modo, le boscole avran: 'n0 un po di gioco nel foro sul tubo che le riceve, e questo permette un pid facile innesto sulle te spinette, consentendo di compensare le tolleranze di lavorazione. Ora vanno eseguiti altri tre fori, di cirea 2 mm di diametro e a 90° rispetto alle boccole (particolare 2). che servono al passaggio verso interno del filo di avvolgimento in corrispondenza aii due estremi ed alla presa intermedia di L. La posizione dei fori va individuata con una cerla precisione, per coincidere con i dati costrutivi delle singole bobine, per i quali rimandiamo, oltre che alla tabella di questa pagina, alle foto qui riprodott, che danno una buona idea del lavoro da fare, Ie terminali A, B e C dell’avvolgimen to sono appunto quelli che fanno capo alle tre boccole, alle quali ® ancorato il filo; per far questo, oecorre preventiva- ‘mente raschiar via lo smalto ¢ prestagna- caso di attivita continuativa onde corte; B, la regolazione fine del tasso di reazione; in C, Vaggiunta di un vero © proprio controlio di volume (sostituendo R15). U condensatore le si colleg: - schermato. re il filo stesso (per la presa intermedia, ‘occorre applicare un breve tratto di filo da collegamenti fra il punto corrispon- dente alla presa e la boccola). Una volta che sia stata approntata alme- no una bobina, la si innesta nei corri~ spondenti spinotti sulla basetta, non prima di averne bloccato le spire con 253 pennellate di smalto per unghie (olore a scelta!). Quando tutto & pronto, compresa una comoda scatola per inse- rirvi la basetta, si pud procedere al col- Taudo, per il quale consigliamo di usare la prima bobina, quella che copre 0,41,2 MHz, Si collega la massa ad una presa di terra sicuramente efficiente, 0 {quanto meno al rubinetto dell’acqua o ad tun tubo del termosifone; al terminale A si deve invece collegare un'antenna, meglio se estera. Data alimentazione al ricevitore, lo si sintonizza alla ricerca di una stazione sicuramente robusta in ‘onde medie (quindi la RAD, regolando 1 per la miglior resa (anche solo sotto Taspetto qualitativo); analoga regolazio ne pud poi esser fatta anche per C1: se il segnale d’ingresso fosse troppo forte, C1 si regola in modo da far sparite la distor. sione (questi comportamenti sono natu- ralied inevitabili in un circuito semplifi- cato come il nostro reattivo). Per quanto riguarda l’alimentazione, & consigliabile risolverla ricorrendo a 2 pile da 4,5 V collegate in serie in modo da raggiunge- re i9 V totali; queste pile possono essere inserite ent il conteitore metallico che serve da custodiaal circuit. E comungue da evitareI'uso dei comuni alimentatori da rete, in quanto essi gene~ rano spesso ronziiindesierat VARIANT! MIGLIORATIVE 1 circuito sin qui presentato soggetto, con alcuni interventi mirati, a qualche miglioria nelle prestazioni (in alcuni ‘casi, 'alternativa & riportata, come pos- sibile variante, gid a schema); ne faccia- mo qui un breve elenco, fornendo le opportune giustificazioni. L’eventuale collegamento di C17 (da 10 wF) fra i piedini 1 ¢ 8 di ICI produce un aumento dell'amplificazione; questo intervento va perd eseguito solo in caso di effettiva necessit Per climinare eventuali disturbi dovuti ad emittenti RAI piuttosto vicine (rileva- Dili su onde corte), si pud collegare in parallelo ad R1, un‘impedenza tipo RFC (1) da 22 pH; essa, in unione con Cl ¢ C2, realizza un filtro passacalto che agi- see attenuando fortemente la gamma delle onde medie ed eliminando quindi il disturbo. Attenzione perd: quando si inserisce la bobina 0,4+1,2 MHz (quella appunto per l'ascolto delle onde medie), {questa RFC deve essere tolta. La regolazione della sintonia tramite C7 diventa un po” difficoltosa sulle frequen ze pill alte, specialmente qualora si intenda ricevere segnali Morse o SSB, € Jo sifaccia frequentemente. Per rendere queste regolazioni pid dolei ce meno critiche, alcune migliorie circui- tali possono essere applicate nel modo suggerito dalla figura che riporta le eventuali varianti (a pag. 12). L’intervento pid! importante consiste nell’aggiunta, in parallelo a C7, di un variabilino da 30250 pF, come & indica to nello stralcio di circuito A; si realizza cosi una sorta di sintonia fine. Si pud anche inserire una regolazione fine del tasso di reazione aggiungendo, in serie ad R12/R13, un potenziometro da 220 Q (lineare): se ne ottiene cost un dosaggio molto dolce (B). Infine, volendo anche ottimizzare, con un comando indipen- dente, problemi di livello e distorsione, si pud adottare il particolare C, che pre= vede I'inserzione di un vero e proprio controllo di volume consistente nella sostituzione di RIS con un potenziome- tro da 10 kQ. TRAPANINO 2-7 £31,000, TB enone wen ‘mois £34,000 ‘TAAPANINO 2 0C¥ con prize #0 £25,000 £ 260.000 FF caratterisiche 10 mV per dvisione, Base dai temp: da 50 mS 0.5 uS per dvisione ‘Seherm 8x5 con retico'e. 220 4.5K Manvale in taiano, WULTIMETRO DIGITALE con display pleghevole © 87.000 AUoTARE On" A70" MULTIMETRO DIGITALE con mine: 00-ACY DA resin -quadano tans £ 30.000 Soper £18000 naroae Sa sar 2500 LAMPADA DI WOOD PoRTAT! Lane rst ond con 50602 seen 25.00 GADGET Un simpatico dispositivo luminoso per arricchire la nostra auto - 0 Ja mofo - con 6 luci colorate in continuo movimento. E possibile selezionare 4 diversi effetti d’illuminazione tramite due deviatori. le lampade ad accensione ‘sequenziale, come da nol realizzato @ collaudato. La parte iu impegnativa della costruzione é l'incisione dello stampato. Ii effeti uminosi sequenziali per auto esistevano anche prima dela cui la fiaamantefuorisrienera del pro- | tagonsta era equipaggiata con un insoli to froma, doate di una serie di lampa- de che si accenevano in modo, ppeno, Sequenziale dando Vimpressione di una Wcircuito lampadina che rimbalzava da una parte all’altra della mascherina. Fatto sta, ato & per®, che dopo il teletilm, di grande suc viste dal cess0, ci fl una notevole richiesta di tata rame {quest dispositivi che comparvero come i funghi sulle auto piv disparate dimension! Oggi la “moda” & certamente passata e, feat te proprio per questo, possiamo applicare ii realizzazione simpatico dispositivo alla nostra macchi @ piuttosto nna senza passare per conformisti o per ¢@mplessa: fan di una serie televisiva, ma semplice- ‘mente per tendere piti simpatico e colo rato il frontale del nostro mezzo di tra sporto, Il circuito, inoltre, se applicato Pacquisto nella parte posteriore dell’auto anziché dot kit. ELETTRONICA PRATICA-- Marzo 1097 Pag. 18 ‘Schema elettrico || compiessivo det circuito || dipilotaggio per tuci sequenziali. Sono presenti ben 5 integrati, i cui 4 da montare su un apposito zoccolo. or a 12:24. V ‘ 8 (qos davanti, pud trasformarsi in un utile dispositive di sicurezza, magari da usare er ordinare e componenti codice 1EP397 Rid = R15 =4,7k2 vedere a pag. 35 50 V (elettr.) RB = 4700 100 MF - 16 V (elettr,) - 2,2 MF - 16 V (elettr.) DV1 = DV2 = deviatori a slitta C5 = 100 kpF (coramici) Qi = 02-3 = 04-05 -Q6 = D1 = 1N4001 BDX 53 D2 = D3 = D4 = DS = DG = [ct = 7809 1N4148 IC2 = IC3 = 4070 B (o 4030 B) D7 = D8 = D9 = D10 = D14 = con zoccolo 1N4148 IC4 = 585 con zoccolo T= trimmer 220 ko IGS = 4017 con zoccolo ELETTAONICA PRATICA - Marzo 1997 - Pag. 16 anche come luce supplementare di stop. Ma vediamo nel dettaglio come funzio- na. Il circuito commuta una successione 4i 6 lampade, la cui velocita pud essere regolata col trimmer T che, volendo, pud essere sostituito con un potenziometr. Tramite i due deviatori DVI ¢ DV2 é possibile ottenere 4 diversi effetti lumi nosi: con DV1 ¢ DV2 in posizione A il punto luminoso scorre da un lato all’altro (e poi ricomincia dalla prima lampada); con DVI in Be DV2 in A il Punto luminoso scorre da un Tato all’altro e poi torna indietro come se rimbalzasse; con DVI in A e DV2 in B abbiamo una luce spenta che scorre con lutte Te altre aecese (in pratica it negati- vo del primo caso); con DVI € DV2 in B il punto spento in campo luminoso rimbalza (come nel secondo caso ma in negativo). Il nostro circuito pud essere installato su auto e autocarri grazie alla LUCI SEQUENZIALI PER AUTO elettronici attivando e disattivando le uscite. tensione di alimentazione che pud essere indifferentemente a 12 0 24 V. Il earico tmassimo (Iampada) per ogni uscita non deve superare i 24 W se alimentato a 12 Ve 48 W se alimentato a 24 V. Si possono impiegare lampade di colori diversi o dello stesso coloree nulla vieta di usare i dispositivo anche per luci natalizie, vetrine 0 richiami pubblicitari, utilizando un alimentatore ce 220/12 V La realizzazione non & delle pit sempli usorra i L'amplficatore operazionale é compost da diversi staal in cascata, ma dal punto di vista applicative va visto come un unico blocco, di cui interessa conascere la funzione del vari morsett o piedin. La doppia tensione di alimentazione é necessarla perché fo stadio di ingresso 6 ai tipo aitferenziale, ‘Quando roperazionale non é collegato ad altri component, la tensione ai uscita Vout é esoressa in funzione della tensione ditferenziate Vd mediante questo grafico. ! quadagno ai tensione in questo caso ¢ elevatissimo, delfordine di alcune decine ai ‘migiaia. La tensione di uscita non pué mai superare quella di alimentazione (saturazione). Dividend questa peril guadagno si ottiene i! valore massimo di tensione diferenziale in ingresso ‘che garantisce il comportamento lineare. voit vee ZONA LINEARE see ‘SATURAZIONE ae QO yauwoan aNow¥INaNTY 4138340 SNOISNaL aNOIZWSNAMOD SINaLUBANI -—=* non ossau0Nt suauuaaw | ‘OSSSHONI yauisod | aNoIzviNaAny. “essew v] atjoue aredwos suoyzeuasaiddes 1p od orsanb uy ‘e980 1p ojjanb oysoddo aoquoa ye 2 ossar8ut Ip masiour anp | nva|jo2 ouos aseq v][e axop “a[aasost opoBueIAy v auoreEZzN “puayjas ens vf axeZzIININ aIaIUDAUOD 2 1SS9|d09 gId INI |p owowaja awo> ajeuorzerado xow2yjdure,| asezzyjeue 104 ‘ayeMpANA esseur oreureIY> uate ajerzuaaysip ossar8u1, onep euedde owenb 10d 2 o[eapi ‘oj]9POUE f9U BIUNSSE auDIA a4 owuNd ye “Yo>}e9 1 axey 49d jn aquauIEWANSa Q oUOIZEMIS FISoNb “91UALLOD Pssed UO DAO fonouto quo un 2 nino} ENTE Ul “BUNISsHIBAda 2 ossauzUT,D e2uapaduut, gysiad ouade orinana un eysue J “ajereuareysID 2UOISUD! IP AUOIPA OUNSSISSEG |! O1eP “PSSEUL P ISIEOPISUOD ‘ond one,| ayoue esseur # o1eZojI09 2 mosu0W anp tap oun as p4auad onmnaria oo un q “ouade o1inai1 un pe oitno12 010 lun atueuteauesoduiatuod 9 ossasdut,y 049 ea1]u2A Is “wssew omajyoo eA 1ssauu! anp fap oun ovefaidumy 2 a[euo!Z -tiado,| 1nd Ur NIMoH eA ou polo “EHUIFUE rIELApISUOD 2 -28s0 Bp 2]e1 ‘ouLIssHeAdjo auojeA Ip 2 OssauZU Ip eztapadut,| aiuaweoursoduiaiuos 249 2 vijnU eonesd wy EIEsapIsuod eA fossai8ur tp masiour anp | e4y aUo|st9) | a4D OIsEA MIEyUL 21S, ‘ouINSH19 Un Ip OOUTEUOIZUNY Ip BO!RO} B] 219889 agqa1A0p ayo vijanb e onadsts ejewioun orgqnp Pzu9s ‘osB[ooTued oyfour auo!zIpuED vu aYoUR auamO 1S wZuENZasuOD aluo> ‘oMnaul9 [9p Ltatuered t Ay a4edUo9 UoU ossois of ‘0197 BBA 2[erzuas0}f1p ossouBUt,p IuOISUDI BI 94D 2 ‘ouuigur a1ojes ip ers 249 o1unsse 9 18 gya1ad oLsdoud vyy ‘oud -epend ons [9p su0|RA [f 090%8 ur tna wou “ajeuorzesodo un ‘auauoquo9 ounazto un opuezztjeue “ou> oueAS auRsqUIaS BHIOA ‘ossais ajouorzesado ,iop ayp2sutnut 2uoTs -ueneseo ajjap wsopuesnuap onon>’anbunjenb arezzijeue 2 amenszoid ajiqissod mejur 2 :owezzyn @ ajeuorzeiado 2401 eoqjyidure,f 4nd UF wwOy>S HF MIM UE HoopeD | aseDLdLUIS 1p ‘aiuastios osod e4y owalpea atio> 942und ‘ootied ovjous 2youe 9 |se9 {UYSSH[OW UL Opylea g a[eap! oUMDHHD Ip o|[apoLY [] ‘neBal]o9 oss pe Nuouod too | s1ueipaw yiqeqjonuos a1uouREI9|dw09 ouos wzuanbayy Uw worzemurt of eztanZasuoo Ip seyUyUY epueq wun EIOpIS| too 18 afeapt ajeuorzesado ip oseo Jat aidwiag ‘oxe7 eBea By auinsse I 9]29p! O1Na4I9 Ip OSeD [BU :eI]nU g BUIDSN,L OpueND ossau8ut 1p MIOSiOUT (e eISO]IUEUL IS 9Y> ‘D[RIZUDLOIAIP a101E9 -yujduue jap ousodoud v eista e18 “yasyo tp auo|su9} 2] a1UE1 soduty owjout 2 psanb eq “estoduso9 aqusureuoddo 1se> a9 ut pa nemsiut aresse ouoasp ‘ounsu19 jap enpuojoudde angezziyn 2 ou @ uid 1 o}Bov0UW ns yuaseud juoIsieA aU29 UI (esieA2OIA ‘a@an0) BiInu @ ey.98N,| opueENb ossar6uI Uy BISeyUBUI |S B49 ‘yasyo lp auoisuel ejep auorzesuedwoo ey axeoydde 1ed yezzynn ‘a1esse ouossod mess ang yeuoizevedo ojeoyyduue esr ‘nid J9p oun Bicoue B}Se4 ‘ESIOW ONO Ip O1BI00 ‘Lpz onBBOLUI,7 cojnay jou quasaid azuaysisas np a 24 ood, yep ossadse @ oubepen6 1 ayerMIA sew) Bssew ip aeizuaiod v aivaweantesd ouenai 1s osses6uyp ajasiout anp 1 ayo owe fe azeue “ereuo\zeiedo, ojebaiduy euaiA (no w nave ioyduas id lap oun @ aquaponuy auopeoyyce, 7 be ——~=)no, | UA zu INO, ey on + — i | | | [ Llamplificatore invertente & stato realizzato su basetta millefor, alla quale sono stati colegati in ingresso un generatore wv i segnale e alfuscita un oscilloscopio, ark Questo é lo schema pratico a un amplficatoe invertente Waa ‘hasatosulintegrato 741, Per Tesperimento pu essere utlizzato zai o | ‘qualunque generatore di segnale in ngresso G e anche i valri dalle resistenze possono essere scelle a piacere. Fispeto alla ° \ Neu configurazione a base (a), lo schema () prevede anche Tutiizz0 : dun immer collegato ag apposit morsett per compensa in fase di taratura, la presenza della tensione di offset (a) = s bw aL entre sono solitamente assenti i morstt collegati alle ali- mentazioni, Quando invece T'operazionale & inserito in uno Sehema elreuitale pratico sono present ulti morseti con le relative connessioni est simbolo uulizzato pud anche essere un retangolo. Vediamo adesso V'impiego pid “naturale” delloperazionae, cio quello di amplifcatore. Lo schema & molto semplice perehe consiste in una resistenza RI collegata fra la sorgen 744 tel segnale di tensione in ingresso (Vin) e morsett invert te, ed un'alra (R2) collegala fra morseto invertente e mor- seuto di usta, Pra quest ultimo e la massa si ottiene Ia tn 7 sione in usita Vou LE corrente che passa attraverso la prima resistenza& Ia stes- sa che passa nella seconda, perché 'impedenza di ingresso EW dell operazionale & praicamente infinita. Essendo il morsexo invertente tensione zero (massa virtuale), si rieava L = VinvRI, che & la legge oi Ohm applicata alla zesistenza RL owero, in alli termini, la legge di Kirchhoff delle maghie applicata al generatore di segnale in ingresso Vine alla tes! stenza RI ev Ecco il circuito ampliticatore, ealizzato con lintegrato 741, uusato per i nostri esperiment, Passiamo adesso alla resistenza R2, percorsa anch'essa da I sempre per la legge di Ohm la tensione ai suoi capi vale R2xl. Per proseguire I'analisi va ricordato che nei componen- tia due morseti, per convenzione, la tensione @ positiva nel ‘morsetto in cui la corrente entra (in questo caso il positive 2 dalla parte del morsettoinvertente). Consideriamo adesso la maglia composta dalla tensione sulla resistenza R2 e dalla tensione di uscita Vout, che si richiude a massa sempre in Virtd della massa virtuale costtuita dal morsetto invertente Per la legge di Kirchhoff la somma Vout + R2xI deve valere 2210 € di conseguenza essi devono avere segno opposto: la relazione che si ottiene @ Vout = -R2xI, ovvero I = ~ Vout/R2. Dal conironto fra questa eguaglianza e quella otte ruta precedentemente si ottine la relazione fra Vout e Vin, io’ il loro rapport, che & -R2/R1 Lanalisi fin qui effettuata, il cui metodo sara valido anche per altri schemi circuital ha finalmente portato all'espressio- ne del guadagno dell arplificatore, sul quale si devono fare due importants considerazioni. La prima @ che ha segno negativo, quindi il segnale di uscita hha sempre segno opposto rispetto @ quello applicato in ingres- 0: per questa ragione ilcircuito prende il nome di amplifiea- tore invertente La seconda é che, avendo fatto 'ipotesi di operazionale idea- Je, si @ ottenuta un'espressione di guadagno che dipende esclusivamente dai valori delle resistenze. Si noti che per oitenere effettivamente un'amplificazione il valore di R2 deve essere maggiore di quello di R Questo citcuito pud essere realizzato facilmente impiegando il “famoso” integrato 741. Lo schema pratico é presentato in aqueste pagine in due versioni la prima ® quella pid semplice, la seconda prevede anche lutilizz0 dei due appositi morsett per la compensazione della tensione di offset ‘Analizzando 'amplificatore invertente ci si & imbattuti nella seconda legge di Kirchhoff, detta anche legge delle ‘maglie. Questa dice che la somma algebrica delle tensio- ni in una maglia vale zero, ma non dice come scrivere gli elementi di questa somma. Per risolvere il problema e rendere chiari i calcoli viene utilizzato un metodo basato su due convenzioni, La prima é la convenzione dei gene- ratori: la tensione & positiva sul morsetto da cui esce la corrente, La seconde ¢ la convenzione degli utiizzatori Ws 4d tutte positive. + =. — i di correnti 1 V=VR+VC Ja tensione & positiva sul morsetto in cui entra la comrente Per applicarle in una qualsiasi maglia di un qualsiasi cir- cuito basta stabilire un verso per la corrente © quindi scrivere un'uguaglianza che esprima proprio il bilancia- ‘mento fra le varie tensioni. A sinistra si scrivono tutte le tensioni dei generatori, positive se la corrente esce dal ‘morsetto positivo € negative se la corrente vi entra, ‘A destra si scrivono tuite le tensioni sugli utilizzatori, con la convenzione opposta. {In questo circuito la corrente | esce dal positivo de! generatore a seanale, ‘quindi la seconde legge ai Kirchhoff é espressa con un'uguaglanza oi quantita Nel caso dell'amplificatore invertente la corrente | ‘atraversa sia A che R2 € le due magle che si jindividuano nel circuito si richiudono nella massa virtuale. ‘ela prima magia si dstinguoro un generatore (Vin) ed un utilizzatore (R'1); nella seconde si hanno solo due “utilizzator (R2 @ Vout). Di conseguenza il pmo membro ‘dell uguaglianza vale zero e, confrontando le prime due formule, si spiega la presenza di un segno meno ‘nelespressione finale del quadagno. | Vin = R11 0 = Rel + Vout Vout = 22 vin | R1 I Un nuovo grande Servizio per te Le spese di spedizione oe to tporto al'innana sgt Pentre articolo. {o dei kit) scelti. @ INTERFONO PER MOTO (cod. 1EP196) II progetto é a pagina 8. Lire 58.000 Compila accuratamente © CUFFIA A RAGGI INFRAROSSI (cod. 26P196) | iesenon che II progetto é a pagina 14. Lire 36,000 roll i {o fant © ALIMENTATORE SWITCHING (cod. 3EP196) } eco” eummoncapanca | |! prgetio& 0 pogina 20, Lire 78.000 bet ches metecerctifen | @ OSCILLATORE BFO (cod. 4EP196) 15088 GAV (AL {Ki por vutvire Illrageto & a pagina 56. Lire 25,000 i HI-FI FINALE AUDIO DA 10 Un classico dell’amplificazione BF, che pué essere usato, oltre che per impianti di diffusione, anche per la Hi-Fi casalinga, visto il buon livello delle sue prestazioni. I circuito che andiamo a presentare & certamente un classico dell’ampli cazione BF, nel senso che la sua struttu- ra si basa st soluzioni circuitali semplici quanto classiche per questo tipo di amplificaton. Non intendiamo certo gabellarvelo come un vero ¢ proprio circuito da impianti ad alta fedelta, con tutte le raf finatezze ciscuitali che permettono pre stazioni eccezionali sotto l'aspetto di linearit e distorsione; si tratta tuttavia di un onesto amplificatore di ottime caratteristiche, nonostante la semplicitd costrattiva € l'economicita di acquisto dei componenti, che pud essere adottato per i normali impieghi di riproduzione domestica come anche per casi di diffu- sione sonora o usi analoghi, Le caratte ristiche di massima di questo circuito si riepilogano molto brevemente come segue: potenza d'uscita = 100 W di pieco su carico d'uscita di 2 Q: seanale dentrata = 5 V pp per un’uscita indi- storta di 28 V pp (con Vec = 30 V); ten- sione di alimentazione = 2436 V (valo- re massimo assoluto). ‘A questo punto, non resta che fornire tuna breve deserizione del circuito adot- (ato, breve appunto tratcandosi di un cir cuito assolutamente classico. SINGLE-ENDED La definizione, un po’ altisonante, iden- tifica completamente il nostro pur sem= plice circuito: single-ended & il circuito uscita in controfase ma sbilanciato, che ha cio® in ingresso due percorsi di segnale destinati a funzionare in modo da presentare una singola uscita sbilan- ciata, senza cio® Ia presenza di un tra sformatore. Per quanto inve guasi-comp! e riguarda Ia simmetria tae, il quasi va rferito alla presenza di una coppia di transi- stor complementari non gia come sta dio finale, bens) come stadio pilota: infanii la Coppia single-ended finale (wostituita da due transistor identici), richiede due segnali d'ingresso di fase ppposta: a questo pravvede la coppia pilota complementare che, nella sua particolare conne: punto Giusti impostazione dello stadio Je vero e proprio, possiamo meglio esaminare ia steuttura dello schema completo, nonché di aleuni particolari circuitall Ul segnai s0 un trimmer pot 1e di regolare il livello d'uscita di ito il cireuito, dopo di che esso passa al primo amplificatore TRI; tx poiariz- zazione @ ottenuta mediante il patitore RS/R4+R6, collegato al punto centrale X, ottenendo cosi una miglior stabiliz- zazione di tensione, Il blocce di didi presente fra le due basi di TR2 e TR3 & Ia rete che serve a minimizzare la distorsione incrociata, assestando opportunamente le polarizzazioni di ase. Il piccolo condensatore C6 sul colletrore di TRI serve ad evitare even- Gefinita quasi-complementare, ficai audio trova subito all’ingres: wiomettico che per- di dei component 100 V-10 A; C1 = C2 tuali instabilita del circuito ad elevati valori di frequenza, mentre un buon disaccoppiamento sull’alimentazione & costituito dal parallelo C2-C3. L'uscita del segnale & prelevata dal punto di sim. metria X mediante i due condensatori in parallelo C7-C8; una grossa capacita si comporta infatti come una batteria di valore Vec/2, che & appunto il valore cui si trova, per la simmetria, il punto X: in tal modo, quando conduce TR4, la batte- ria complessiva di alimentazione & la serie Veo-(Vee/2) = Vee/2, mentre quando conduce TRS agisce solamente Ta batteria fttizia Vee!2. 2207 1: ecco il prototipo de! finale di potenza come da noi reallzzato collaudato. 2: circuite di alimentatore da costrui appositamente per chi non disponga 24+36 VIS A necessari. Ecco il valore Ti = 220/24 V.5A; Pt = ponte di diodi 8.000: 10.000 HF-50 3300 - SW. Le resistenze R12 ed R13, in serie ai rispettivi emettitori dei transistor final di basso valore ma di alta potenza, ser- vono contemporaneamente a garant tuna buona stabilita del punto di lavoro dei transistor stessi ¢ a migliorarne Ia Tinearita di funzionamento (e quindi la {qualita di riproduzione). La rete composta dal condensatore C5 ¢ dalla resistenza R3, consente il ritorno all’entrata di un certo segnale di contro reazione che migliora nettamente la linearita di risposta. La rete R14-C9 serve ad evitare instabi- | | i ‘Schema elettrico complessivo del'amplificatore BF; Ia parte racchiusa entro la linea tratteggiata @ quella montata su basetta a circuito stampato. RI I circuito stampato é qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni re: Mtracciato non é pa realizzazione non dovrebbe creare eccessivi problemi. 0 k® (trimmer-pot.) Rit = 560 R12 =0,220-5W 0 UF - 25 V (elettrolitico) ‘70 UF - 40/50 V {(elettrolitico) C3 = 0,1 HF (ceramico) ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1897 - Pag. 38 armente complosso de procure, quid a sua COMPC Tit delio stadio duscita causata dai col Jegamenti all’altoparlante, Aleune consi- derazioni a proposito dell’altoparlante sono riportate nell’apposita finestra di approfondimento. A questo punto, pos- siamo dedicarci alla realizzazione del nostro amplificatore, IL MODULO DI POTENZA 11 nostro. montaggio & realizzato sotto forma di un vero e proprio blocco modulare, a sua volta costituito da due part: la basetta a circuito stampato ed il dissipatore per i transistor final, fissatt a 90° Puna con I'altro con due squadrette angolari, Cominciamo dalla basetta a Circuito stampato (rigorosamente), sulla {quale montiamo i vari resistori (ad ecce- zione di R12-R13) ed i due ponticellt in filo nudo previsti per il completamento circuitale; sin qui, nessun problema di polarita, che invece arriva subito dopo per l'inserimento det diodi DI=D3, di cui va accuratamente rispettata la posizione della fascetta (0 macchia) in colore presente AES] Per ordinare ae componenti codice SEP397 vedere a pag, 35 0 OF " )NENTI C4 = 47 UF - 16 V (elettro C5 = 10 uF - 25 V (elettro C6 = 220 pF (ceramico) C7 = 1000 pF - 40/50 V (elettrolitico) CB = 1000 YF - 40/50 V (elettrolitico) C9 = 47 nF (ceramico) TRI = 2N1711 ‘TR2 = 2N1711 OY AP = altopariante 2-4-8 (escluso dal kit) Vee = 24-36 V FINALE AUDIO DA 100 W sul corpo in vetro dalla parte del termi nale di catodo: si consiglia di tenere i diodi sollevati di qualche millimetro sul piano della basetta, Si passa poi ai condensatori, alcuni dei quali sono eletiolitici € vanno quind inseriti rispettando i segni di polar Hiportati. Si possono poi montare RL2 R13, avendo cura di tenere anch'essi solievati di qualche millimetro sul piano della basetia. Per quanto riguarda i transistor TRITR3, essendo questi del tipo con contenitore a cappellotto metallico, il riferimento per il loro posizionamento & costituito dal dentino che ne sporge a contrassegnare il terminale di emetito- Si montano poi il trimmer potenziome- rico, che si piazza automaticamente con Palbero verso I'esterno del circuito, infine alcuni terminali ad occhiello per il cablaggio esterno. E opportuno, a questo punto, provvedere a saldare anche, nei fori appositamente previsti, i 6 cavetti che vanno poi ai transistor finali; per sicurezza e comodita, si fanno titi tuguali ¢ lunghi una decina di cm, poi si Piano di montaggio della parte a13| . Ap vec ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1997-Pag. 39 FINALE AUDIO DA 100 W tagliano a misura in fase di cablaggio finale (si consiglia di adottare 3 copie di colori diversi). Ora la basetta @ pronta per essere messa da parte, cosi da passare al montaggio del dissipatore termico. Not abbiamo adottato uno spezzone con alettatura dimensione standard (115 mm di lar- ‘ghezza), alto una decina di cm, ma s fosse pili grosso non guasterebbe. Fissati i due 2N305S con l’apposito (e completo) kit di isolamento, ricordando una paglietta di massa per collettore ¢ le due squadrette angolari, si passa ad ancorare i] dissipatore alla basetta ( viceversa): il fissaggio pud essere realiz~ zato con viti oppure saldando Ia squa- dretta direttamente alla massa del circui- to. A tal proposito ricordiamo che tutta Ta pista di massa & consigliabite ingros- sarla con un riporto di stagno. Ora non 4: 1a pista di massa dello stampato va irrobustita, nello spessore, con un po! di stagno. 2: TR4 @ TRS si montano sullaletta di raffreddamento, interponendo I kit d'isolamento a mica. 3: montat che Visolamento del dissipatore sla officace. resta che eseguire, con molta attenzione, il restante cablaggio, ossia saldare i cavetti in uscita dalla basetta sui reofori dei transistor finali e il gioco & fatto; poi ® sempre consigliabile unaccurata revi sione di tutto il lavoro. A questo punto, rnon resta che collegare I'alimentazione e passare al collaudo. LALIMENTATORE Poiché non saranno in molti a disporre, gid pronto sul tavolo, di un alimentatore in grado di fornire da 24 a 36 V con 5 A, ecco allora che provvediamo qui a dare una breve descrizione che si pud mettere assieme senza problemi ¢ com- plicazioni. 11 trasformatore pud avere tensione di secondario compresa fra 20 28 V; ideale sarebbe un tipo con alcu- re prese intermedie, ma non & facile da reperire. Comunque, col classico secon- dario a 24 V si ottengono 30#31 Vee in uscita, valore gia buono. In ogni caso, Tl deve essere in grado di erogare 5 A. Per Pl, un ponte da 100 Ve 10 A @ suf- ficiente; se poi fosse del tipo da 25 A, certamente non guasta. Cl ¢ C2 sono due buoni elettrolitici da 8,000=10.000 UF cadauno, con 4050 V di tensione di Tavoro. In parallelo all’uscita & prevista una resistenza di zavorta (per abbassare un poco la tensione a vuoto) che pud essere da 2702330 Q e deve essere in ‘grado di dissipare 5 W almeno. C’é perd dda tener presente un particolare: traltan- dosi ora di passare al collaudo dell'amplificatore, opportuno effettua- re lo stesso con un valore di tensione prudenziale, diciamo sui 24 V; se non si € reperito un trasformatore con seconda- rio a prese ¢ Se non si ha a disposizione tun vero e proprio variac, sar& opportuno procurarsi un autotrasformatore da poche centinaia di watt (serve in molte altre occasion) in modo da prelevarne una tensione di rete nettamente pid bassa di quella nominale a 220 V HL COLLAUDO Un po’ di carico in uscita all’amplifica- tore ei vuole in ogni caso: diciamo, un resistore da 4,7 © - 10 W. Si dia tensio- ne di alimentazione sui 24 V, senza alcun segnale applicato all’ingresso, Si misuri ora Ta tensione continua ( LE CARATTERISTICHE DEGLI ALTOPARLANTI Gli altopartanti, come qualsiasi tipo di trasduttore, avendo (a funcione di trasformare wna forma di enersict {elettrica) in un altra forma (acustica), presentano come parameto piie importante Vimpedenca; ed i valori prix ‘comuni commercialmente disponibiti sono quelli da4 ed BQ Poi, viene la potenca che t dispositive @ in grado di manipolare con la minima distorsione € la massima uff dabilita; questo valore deve naturalmente andare dac- cordo con la potenza erogata in uscita dall amplificat- re, non deve cioe essere superato, Prendiamo comme 2i- {ferimento la gid citata carateristica del nostro circnito, ‘cio’ 28 Vop per 5 Vpp di segnale applicato allingres- so, A questo valore corrispandono, come tensione di pc- co, 14 Vp; andiaino attora a caicolare quell che & Ja potenza d'uscita in corrispondenca delle «due impedense conmerciali, 4 ed 8 Q. Essendo ben nota {a fortaila: P= VR applicandola possiamo ricavare: 544.2, P= 49 Ws su 8 Q, P = 24,5 W. Nel caso vostiama spremere ancor di pit il nostro amplificatore (cova progettualmente pre- Vista), nom dobbiamo far altro che collegare tn paratlelo due altoparlanti da 4 fe 50 W, nawwraienente) cada- no; in tal modo, Vimpedenca di carice diventa 2Q e la potenca d'uscita diventa: su 2.2, P = 98 W. S'intende che queste sona sempre potenze di picea. che tester 0 DMM) ta il punto X ed il punto prio a zero} BF all'entra si applichi ora un segnale ‘poi e il modo di misura abitualmente adottato nel campo dell’ Hi-Fi, Se volessimo riferirci alla potenza media as- ‘sorbita, ossia corrispondente al vatore efficace della ten- sione, tutti i valori citati di potenza sarebbero esatta- Imente la meta. C’e perd da tener presente un fatto quando si collegano tra loro due o pi altopartanti 0c Corre prestare attencione al modo con cul questo colle -zamento viene eseguito. Infatt, teniamo presente che gli ‘altoparlanti dé buona quatita portano sui morsett if con: trassegno rispettivamente + e ~ (ovvero altro sistema di indicazione di polarita: cid serve a far st che, in caso di collegamenti mutipli, i segni vadano sempre daccordo, cio? 1+ vadano collegati ai +, i- vadano collegatt ai ‘Questo consente ai coni di spostarsi nella stessa direzio- hie in corrispondenza di una semionda e nella direzione ‘opposta in corrispondenza dell'altra; in caso contrario si ha effetio di produrre onde acusticie in onposizione «di jase fra toro (come appare in fig. A) e questa provoca sia una diminuzione della resa acustica sia una distor- sione che nasce non git a livello elettrico Bens a livello sonoro. Quando invece i due altoparlanti sono collegati in modo esatta (fig. B), le onde sonore in fase sommano esattamente il loro effetto, taiché la potenza effettiva- mente raddoppic. AP2 ‘A questo punto, essendo tutto a posto, si 3: si deve leggere un valore pari a circa 12 V, cio’ esattamente Vec/2. Se cid non fosse, per via della tolleranza det vari componenti (e non certo per colpa di un vero € proprio difetto di montag. gio), si pud ritoccare il valore di R7, alzandolo o abbassandolo leggermente a seconda dei casi, in modo da portare il punto X abbastanza prossimo al valore i Vec!2, Da tenere conto che il princi- pale responsabile di queste differenze ossibili & comungue il @ dei transistor. Acceriato che il punto X @ ragionevol mente a posto come tensione, si colle ghi, in parallelo alla resistenza da 4,7 Q in uscita, un altoparlante da 8 2, in grado di accettare 10+20 W. Si abbia cura di posizionare RI al mini- ‘mo della sua regolazione (diciamo pro. se si ha a disposizione un vero e proprio generatore, una nota 1000 Hz sarebbe I'ideale. Alzando leg. ermente il volume, si deve sentire ii relativo fischio in altoparlante; si lascia fischiare forte per circa | minuto, poi si spegne il tutto, andando a controllare se i transistor sono caldi: un po’, & normale, rma se scottano ¢°& da ricontrollare tutto il circuito, Se tutto & OK, si ripete il col laudo per tempi pitt lunghi, poi si pud sostituire il generatore con un vero ¢ pro prio segnale audio (voce 0 musica) € si Verifica la buona fedeltd di riproduzione. Nel caso di applicazioni particolarmente prolungate ¢ ad alti livelli, anche TR2 € ‘TR3 possono surriscaldare, nel qual caso @ possibile applicarvi un apposito radia torino per TOS, ELETTRONIGA PRATICA - Marzo 1957 pud portare la tensione di alimentazione ai valori pit alti previsti, avendo cura di riverificare i comportamenti vari Infine, si pud sostituie il carico resistivo con un vero e proprio complesso di alto~ parlanti da 4 €/50 W, come prima veri~ fica finale, poi con due altoparlant. sempre da 4 Q/50 W, ma collegati in parallelo: @ la situazione massima. quindi la verifica conclusiva, tenendo comunque conto che stiamo parlando di potenze di picco. Ricordiamo che, sis, per I'alimentazione sia per il coll mento agli altoparlanti, @ necessario usare filo di adeguata sezione (2+3 mm) consigliamo le apposite. robuse pisitine bifilari, Ovviamente, chi volesse rea zare un impianto stereo deve costru amplificatori e 2 alimentator. La posizione dell’aytovettura & determinata, istanie per isfante, era] Teac ie Reread Cr ee Fr Rural) fen) asi stabilisce il percorso oftimale per giungere alla destinazione eer rewna 1 a sigla GPS sta per Global Posto Zazione molto preciso basato su segnal ALNOPARLANTE | trasmessi da una serie di sateliti che I1GPS & nato per seopi mia at tempi ta ifesa dei Stati Uniti ne confront da parte del! Urss. Ongiil GPS & larga mente wilizeao a bordo di aereie ‘COORDINATE ELABORAZIONE TRADALE peril contollo della rota overTALZZaTA Tato in moltistrumenti dest alle imbarcazioni da dipor ultimi il Ogi istante mediante la sovrapposiic ‘nee ne automutica delle coordinate Gal rcevitore GPS sulle immagini dele Spe cane Tn quest unto nave” viene stabilito in Quando sié alla guida di un’avtovettura non ci sono certo i problemi di determi: ELETTRONICA PRATICA- Mazo 1997 Pag. 42 1: analogamente ai dispositivi destinati alla navigazione con le piante stradali memorizzate in un computer. il computer ci guida al luogo inazione che abbiamo impostato sia con messaggi a viva voce sia con indicazioni visive. \LE COL GPS nazione della rotta tipici della naviga- ine aerea o marittima, perché esistono le strade e i cartelli indicatori. Tuttavia spesso ci si perde anche lungo le strade, soprattutto in quelle di cit sconosciute, perché & molto difficile oltreché perico- loso riuscire da soli a coordinare la let- tura di una mappa con quella dei cartelli stradali SISTEMA INTEGRATO Se non si ha la fortuna di avere sempre a fianco un compagno di viaggio che sia anche un buon “navigatore” la soluzione del problema @ rappresentata da quei moderni sistemi detti, non a caso, di navigazione. Come nei dispositivi desi nati alle imbarcazioni, anche in questi Vinformazione ottenuta mediante un ricevitore GPS viene integrata con le plante stradali memorizzate in un com- puter. II sistema Carin della Philips & uno dei pid avanzati in questo settore ed il suo uso prevede V'intervento minimo del guidatore, che quindi non viene distratto dalla guida La destinazione viene selezionata con il telecomando, mentre 1a posizione dell’autovettura & determinata grazie al sistema GPS. A questo punto & il computer che guida verso la destinazione corretta e per di pid seguendo il percorso migliore. Sul ‘monitor installato nel cruscotto appaio- no le carte stradali del percorso che si sta compiendo, richiamate via via dal CD-ROM su cui sono memorizzate, mentre dall’altoparlante una voce che parla nella lingua prescelta indica quan- do e dove svoltare per immettersi nelle strade giuste La videata fornisce diverse informazio- ri, come ad esempio i chilometri percor si'e quelli ancora mancanti per Ia dest ELETTRONIGA PRATICA - Na ICA IN AUTO ~ Titroviin Platz vor dem randenburger Tor” selarriato paar hy Ss razione prescelta. Particolarmente utile ® la funzione “percorso alternativo” che consente, mediante semplice selezione da telecomando, di imporre al sistema i calcolo automatico di un nuovo percorso in caso di ingorgo, Uno dei pregi maggiori del sistema Carin consiste nella presenza di alti sen. sori che contribuiscono, assieme ai dati GPS, alla determinazione della posizio ne, Si tratia di un accelerometro ¢ di ua odometro: il primo, integrato con i misuratore di velocita, permette il calco- lo della traiettoria; il Secondo, basato sensori installati sulle ruote, registra la lunghezza del pereorso. Grazie 2 questi possibile ottenere le coordinate Praurovettura anche in caso di ricezione dei dati dai saellit Sui CD-ROM del sistema Corin sono 28 disponibili le carte stradal paesi europei, e di nume: Informazioni: Philips (te! SICUREZZA ALLARME ANTIFURTO Si tratta di un circuito facile da realizzare ma di impostazione intelligente e di ottima affidabilita, che usa come sensori dei comuni contatti magnetici. In uscita un relé consente di azionare qualsiasi tipo di segnalazione, ottica 0 acustica. © collaudato. La realizzazione & alla portata dit Lcircuito che abbiamo studiato e rea- lizzato & un antifurto piuttosto sempli- cee, nonché piuttosto simpatico da realiz- zare; pur nascendo senza. pretese altiso- rnanti (non ha la pretesa di proteggere la cassaforte di una banca), esso da tuttavia Te necessatie garanzie di affidabilica I fatto di essere anonimo lo pud rendere pit sicuro di un modelo ben reclamizza- toe realizzato da una marca conosciuta, che magari anche un potenziale ladro cconosce bene e a fondo. Ecco allora la possibilita di nascondere 0 proteggere piccoli o grandi segreti, pic- coli o grandi valori, dentro un cassetto 0 tun baule, dietro una porta o una finestra. Del resto come funziona e quali sono gli scopi di un allarme antifurto pid 0 meno son cose che tutti conosciamo. Passiamo quindi a descrivere il circuito da noi adottato per scoprime effettivamente le oti sin qui dichiarate 1 CIRCUIT! Loaic! L'analisi dello schema elettrico nel suo complesso ci mostra subito che lingres so del circuito vero e proprio, facente capo ai terminali 1 © 2 @ (@ riposo) chiu- so permanentemente in cortocircuito Se con il nostro sistema di allarme vogliamo sorvegliare pid ingressi (0 pit oggetti) basta collegare autraverso i contati del pulsante di prova Pl e quelli di CM, una sorta di microrele ativato magneticamente. Cid significa visto con altra ottica, che Ientrata di IC-a (la prima sezione di un quadruplo trigger 4093) in queste condizioni 2 mantenuta a livello logico 0: ad ogni buon conto il led verde (DLV) é acceso in quanto richiuso direttamente a comu- ne, avvertendoci cosi (a livello oitico) che il circuito & a riposo, ma regolar- mente pronto per passare all'azione ELETTRONIGA Pk ‘Affrontiamo in sequenza tutto il resto del circuito; I'uscita di ICl-a é di conse ‘guenza a livello logico 1, € questo pro- voca lo stato 0 alluscita di ICI-b, € quindi anche Ventrata di ICI-<, interdi- cendone automaticamente il funzions- mento, Infatti la sezione ¢ di ICL consi- ste in un vero e proprio oscillatore di tipo RC, appunto realizzata attorno al trigger ¢; in queste condizioni ['usc! (pin 10) sara a livello 1.11 che por ad ‘Schema elettrico delt larme antifurto; oltre al dispositivo di segnalazione ed all'alimentazione, fuori dalla basetta sono disposti sole il vero e proprio contatto magnetico CM ed il pulsante di controllo funzionamento. invertire Ia situazione sull'uscita di ICL d, che & a livello 0: Ja sequenza é finita, TRI @ inevitabilmente interdetto ed i rele se ne resta diseccitato, ‘Supponiamo ora che qualcuno con inten- zioni serie (ma non buone) sposti il ‘magnete M che manteneva chiusi i con: tati di CM: il circuito dingresso si apre ed il terminale 1 passa a tensione positi- va, che ora gli arriva attraverso RI e DLV: la corrente & cosi basa che DLV a ‘non appare pitt acceso, Succede ora che tutti gli stati logici di ICI precedentemente analizzati si inver: tono, talché IC1-c pud entrare nella sua regolamentare mansione di oscillatore in modo da poter eccitare e diseccitare, con cadenza di circa | Hz, TRI e quindi il rele in uscita; ora che si é spento DLV & DLR ad illuminarsi, naturalmente secon- do I'andamento oscillatorio accennato, segnalando (nel suo piccolo) la situazio- Piano di montaggio dolla basotta; sistemando modo ‘opportune il ponticello fra $1eCod! decidiamo se adottare la selezione continua oqu intermittente, ELETTRONICA PRATICA-- Marzo 1987 Pag. 46 ne di allarme, che pud essere ben meglio denunciata dai dispositivi di segnalazio- ne collegati ai contati del rele apposito. Naturalmente tutio cid vale se il circuito utilizzato nella sua completezza, vale a dire se il deviatore a ponticello SI & disposto in posizione I (come intermit: tenza); se invece esso @ in posizione C (continuo), viene in pratica escluso lo stadio che oscilla, © quindi il relé resta chiuso con continuita, finché CM sta COMPONENTI Ri = 1000.0 R2 = 470 kQ. R3 = 1000 0 R4 = 2200.0 RS = 10 kO ce c2 3 47.000 pF (ceramico) 0,1 uF (ceramico) 100 uF - 16 V (elettrolitico) C4=1yF-63V Ict 4093 2N1711 = D3 = 1N4148 CM = contatto magnetico N.C. (escluso dal kit) P1 = pulsante N.C. Vee = 12V Variante circuitale utile nel caso sia stata scelta la versione con ‘segnalazione continua, nella quale relé resta autoeccitato; il pulsante junto PR serve per azzerare il comando e quindi disattivare rele, ALLARME ANTIFURTO aperto, Questi sono gli elementi base di funzio. rnamento del nostro schema; vediamo ora di giustificare brevemente anche Ia pre- sen2a di alcuni particolari e accessori D1 e D2 hanno lo scopo di proteggere Fingresso, in quanto i C-MOS potrebbe ro venire facilmente danneggiati stante Ia loro notevole delicatezza, D3 @ invece il diodo che protegge TRI dalle extra tension prodotte dalla bobina di campo del relé. Pl ha solamente Io scopo di consentire jl controllo de! regolare fun. zionamento del circuito: infatti. premen dolo per un attimo, si provoca Pentrata in funzione dell’allarme; va comunque posto in un luogo ben nascosto. CI serve fad evitare che tutto il sistema venga ‘meso in moto da qualche disturbo ccasualmente captato dall"ingres: so del circuito; altrettanto dicasi per C2 € C3 sulla: mentazione. T due schemi Per ordinare asetta e componenti codice 4EP397 vedere a pag. 35 parziali di pagina 45 e 47 indicano due possibili varianti migliorative da appli- care al dispositivo, Nel primo caso @ indicato come si possano collegare pid CM (per un maggior numero di posizio- ni da tenere sotto controllo), cio® in serie fra loro: basta che uno solo dei contatti venga aperto e l'allarme parte [La seconda variante indica come elimina: re le conseguenze dell’autoeccitazione del rele, faltibile solo con SI posto in posizione C: in tal modo, se C viene aper- to anche solo per un attimo e poi richivso il rele resta sempre attivato finché non si vada a premere il pulsante di reset PR (normalmente chiuso); infatti, nella sua versione standard dello schema generale Vallarme funziona esattamente per il periodo in cui CM 0 PI restino apert ‘A questo punto, i particolari del compor- tamento del nostro dispositivo Ii abbia- mo visti tutti, cosicché non resta che passare alla sua costruzione. PICCOLO CIRCUITO 1 circuito da realizzare, oltre ad essere di buona semplicta, & anche di modeste dimensioni, essendo quasi tutto basato sulle prestazioni di (C1; quindi una pic cola scheda a circuito stampato contiene Jo schema elettrico al completo, Sulla boasetta si comincia col piazzare i pochi resistori ed i 3 diodi; questi ultimi, essenclo polarizzati, anno inseriti con la fascetia in colore (in genere, nero sul corpo in vetro) che indica il eatodo orientata nel modo indicato. Si possono poi montare i condensatori, uno dei quali ® eletolitico e quindi deve rispettae la prevista polarizeazione. Lo zoceolo per ICL va montato con cura per il preciso inserimento dei vari piedini e saldato con altrettanta cura vista la vicinanza degli stssi Uiransistor TRI 2 del tipo a cappellotto metallico, talché il suo riferimento & costituito dal dentino che sporge dal bor- dino in basso (indica U'emitter); i led hanno invece, come riferimento di esto do, il leggero smusso sul bordo spor te dal corpo in plastica, Il rele entra automaticamente nella foratura prevista, per la sua piedinatura, pot basta aggiun- gere qualche terminale ad occhiello per Agevolare il eablaggio da e verso lester 10 Non dimentichiamo infine di inserire "RATICA - Marz0 1987 - Pag 47 ICI nello 2occolo, in modo che il picco- To incavo circolare nell’angolo vicino al piedino | sia disposto come indicato, La selezione fra la segnalazione ad azio re continua oppure intermittente ¢ molto semplicemente realizzata (trattandosi di tuna scelta una tantum) con un ponticello CM ed il puls in normale cavetto da cablagg il foro di $1 e quello che si sceglie fra condizione I 0 condizione C. Ora rimangono solo da piazzare, in p zioni opportune, il contatlo magnetico te di controllo; in part colare il magnetino M va sistemato in ALLARME ANTIFURTO < Weontatte magnetico (01 contatti collegati si collega inserito modo che, spostando I’og: finestra, coperchio, cas proteggere, questo si al Facendo aprice il contatt Dopo di che, non rest conseguenze dell’azionai | CONTATTI MAGNETIC! Un comato magnetico (spesso indicato anche come rele “reed"}& costituito, come mostra il disegno da una pie: cola ampolta in verre entra la quale sono apportiuna: mente disposte due mollente di materiale ferroxo (0 co- mungue magneticcabile}: queste fanno poi capo a due terminali che fuoriescono alle estremita dell'ampolta. Essendo Campolla piccola e sottile, nonché in vetro, spesso & sistemata in wi leggero contenitore in plastica per salvaguardarne fa fragilita. ‘Questi consatti sono di facile reperibilita (si trovano an- } i | t ELETTRONICA PRATICA Marzo 1997 Pag. 48 che dagli eletiicisti ¢ si vendono in coppia col relative magnetino, 11 secondo disegno mostra il eontatto in Veffetto del campo magnetico, si ereano sulle dive lin- guente, per le nore leggi detinducione magnetica. due polarita magnetiche opposte a quelle che Phanno prove cata: le due mollette si attraggono cosi t'una con Valera ed il comatto si chiude. Ne esistono delle version’ ancor pli semplici, ma questa @ la pit classica. avere forma e dimensioni i diverse, ma il principio "di funzionamento rimane uguale per tutti. Nei disegni vediamo le __ due condizioni del dispositive, ‘con contatto aperto e chiuso. < e on k ee te | contatti magnetic! possono r ‘RA 94 rogiatratore digitale he sito femoderne memoro a sto soldo } per rogsrare @ipredure messagg lng fro ‘2.20 second. Costa lire 58.500. P15: iniettore di segnali indlspensabile per localizzare i quast nelle apparecchiature BF (radio, TV ecc). E completo di istruzioni per Fuso. Costa lire 19,000. EPMS: microtrasmettitore ‘motto sensibile e stabile in frequenza. Funziona ‘anche senza antenna pud fungere da radiomicrofono ‘0 microspia. Costa lire 27.500, P13: alimentatore adatto per tutte le apparecchiature funzionanti ‘con tensione dai 5 ai 13 V e con assorbimento massimo di 0,7 A Costa lire 24.500. Fe terse gn core COME ORDINARLI 2 Yequenca ¢regoabi ta 40008 6000 Kha Per richiedere una delle seaole di montage Costa lire 31.700. illustrate oecorre inviare l'importo (pit 3.000 lire per le spese di spedizione) tramite vaglia postale, assegno EP1: audiospia tascabile per bancario o versamento su conto corrente postale ascollare le emissioni sonore 1, 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO provenient da una singola Via P. Casialdi 20. & possibile ordinare telefonicamente Sorgente ira tania Chiamando il numero telefonico 02/2049831. Costa lire 45.000. Eindispensabile specificare il codice delarticolo 6 WOU @} ns richiesto (riportato a fianco del circuito), nella causale H.-G US del versamento. ~ TEMPORIZZATORE INCHIUSURA Carmelo Parisi di Messina ci presenta un semplice ma funzionale temporizzatore in chiusura realizzato con 12 componenti. Vince il premio ae > hi COMPONENTI Ri = 1000.0. 1/4 W R2 = 470k «2 (potenziometro) RQ = 100K 2-1/4 W R4 = RS = 39k 0-1/4 W D = 1N4148 C1 = 470 uF (clettrolitico) ‘TAI = TR2 = TR3 = BC 107 (0 simili) RL = rele 12V Pi = pulsante N.A. Vee =12V Questo circuito sfrutta tre transistor in cascata per funzionare da semplice temporizzatore in chiusura. Premendo il pulsante Pl, il conden- satore C1 si carica istantaneamente, Ja sua tensione & applicata alla base del TRI il quale viene polarizzato ¢ quindi conduce, portando i! suo col- letiore a livello basso. Quindi il tran- sistor TR2 viene interdetto, cosicché il suo colletiore si trova a livello alto, con conseguente polarizzazione del ‘TR3 che quindi conduce eccitando il relé. Il condensatore si searics sulle resistenze RI ¢ R2 in un tempo rez0- labile per mezzo di RIL; per tutto que~ sto tempo il rel risulta eccitato, con ‘sentendo il funzionamento dell'uti- lizzatore inserito all uscita Con tali elementi circuitali le presta- Zioni variano da 2 secondi a 3 minut! circa, Per ottenere tempi pid lunzhi basta aumentare il valore di Ci in ppanicolare si pud ottenere un tempo massimo di 15 minuti circa se si sostituisce il condensatore con uno da 2200 uF. Tcircuito pud essere montata su un qualsiasi supporto isolante. 0. per endetlo pid professionale. si puo ricorrere alla basetta; il tuto va inse- rito in una scatola di adatte dimen sioni, che pud essere anche in plasti- cae deve essere stagna se montaia all'aperto. ELETTRONIGA PRATICA - Marzo 1997 - Pag. 50 is Dee. Adriatico di Roma, consiste sostanzial- ‘mente in un generatore di frequenza audio con innesco regolabile a piacere; ud esser fatto funzionare sia come indi- ccatore di continuita circuitale sia come oscillofono per esercitarsi nello studio della telegrafia, In ambedue i casi & Vintegrato ICI che fa attivare il buzzer presemte in circuito. Questo dispositivo, come tester di cont: ‘uit, presenta il vantaggio di poter esse re tarato sul valore di resistenza massima, desiderata, 1 prototipo & tarato in modo che un cit- cuito elettrico qualsiasi che presenta una resistenza infetiore a 10 @ determina attivazione del buzzer. Un altro vantag~ gio @ lindipendenza della taratura dalla tensione di alimentazione, che pud varia- re da 5 a 12 V. La taratura si esegue col- Jegando ai morsetti di ingresso un resi- store del valore desiderato. Si ruota il trimmer R2 fino ad attivare il buzzer & poi si inverte leggermente Ia rotazione per tacitarlo. Si controlla se un resistore da 8,2 Q determina la segnalazione acu- stica e il gioco & fato. Collegando un tasto telegrafico ai morsetti d’ingresso, il circuito diventa un oscillofone per lo studio del codice Morse, ancora indi- spensabile per conseguire il certificato di radioamatore, La frequenza acustica del buzzer aumen- ta con il diminuire della tensione di ali- mentazione: a 9 V, i buzzer impiegato (@ = 16 mm) emette una nota da 2000 Hz; un altro, pid piccolo (9 = 12 mm) dda 2400 Hi, C2 = 1 UF (coramico) buzzer attivo (0 16 mm) LM 311N interruttore acceso/spento Vee = 9 V (I= 2 mA a riposo = 40 mA in funzionamento) RECAVO, Per chi collabora it saldatore Biwatt (a doppia potenza - 20 ¢ 40 W- per ragglungere Ia temporatura di 320° 0 420°), una bomboletta daria compressa per eliminare sporco od umidita ‘da singoli componenti, circuit! od apparecchiature elettroniche (© infine una boccetta dl liquide disossidante per saldatura a stagno. W ceceTzeontea: NS aN LST er N PER AUTO Paolo Buono di Padova ritiene sia una soluzione piuttosto curiosa quella di usare il lunotto termico, di cui sono dotate Ia maggioranza delle auto moder- ne, anche come antenna per I’autoradio, Naturalmente, per il regolare funziona- mento della pista conduttrice sia come riscaldatore che come antenna, & neces: sario predisporre un opportuno circuito che smisti sia la corrente continua che il segnale a RF, Il circuito in questione & un filtro doppio in quanto 8 formato da un passa-alto e da tun passa-basso. Il filtro passa-alto viene realizzato attorno alla bobina J2 e al condensatore C2, i quali permettono alla tensione di alimentazione del lunotto di richiudersi sul negativo di batteria e al segnale a radiofrequenze di raggiungere Vingresso d’antenna dell’autoradio. 1 filtro passa-basso é formato dalla bobina Je dal condensatore C1 i quali rispetti- vamente lasciano passare la continua di alimentazione e mandano a massa i resi- dui dell’alta frequenza. Le bobine JI e 12 possono essere realizzate su un bastonei- no di ferrite lungo 910 em e del diame- t10 di 8 mm. II piccolo circuito pud esse re piazzato nel baule dell'auto, avendo cura di fissarlo saldamente in modo da resistere a vibrazioni e sobbalz RISCALOATORE C1 = 330 nF (ceramico} C2 = 1000 pF (ceramico) ‘Jt = J2 = 53 spire serrate filo rame smaltato © 1,5 mm (su tondino in ferrite) U = presa d’antenna BC177 (0 altro PNP equivalente} CF = cella fotovoltaica (3.0.4 collegate in serie) RL = relé 912V on2v U = carico per Ia segnalazione. ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1907 - Pag FFOTOCOMANDO SOLARE Roberto Grillo di Licata (AG) @ un appassionato di elettronica, ma ha appe- na 10 anni; approfittando del fatto che suo nonno e un nostro abbonato ogni mese legge volentieri la nostra rivista, piena di tante notizie e schemi elettroni- ci. Cosi con I"aiuto di papa e del nono ha realizzato il suo primo circuito elet- tronico, che spera possa essere di utiith a qualche lettore della rivista Tl eircuito che ci propone & molto sem- plice: utilizza due soli transistor ed il sensore & costituito da 344 celle fotovol- taiche in serie. I due transistor, entrambi PNP, amplificano la debole tensione della cellula fotovoltaica in modo da poter pilotare la bobina del rel. In pre~ senza di luce sulla CF la tensione emes- sa dalla stessa & sufficientemente eleva- ta, tanto da mandare in conduzione il transistor TRI © costringere TR2 all'interdizione, diseccitando la bobina del rele. Al di sotto di un certo valore di luminosita la tensione della FC sara tal mente bassa da non poter tenere pit) in conduzione il transistor TRI. di conse. ‘guenza TR2 entra in conduzione prov cando L'eccitazione della bobina del rel e attivazione della segnalazione U Sapevate che... Pit. condensatori con capacita C1, C2, C3, ete. Possono essere collegati fra loro in serie oppure in parallelo, cio® incolonnati o affiancati tra loro, ‘Quando pia condensatori sono posti in parallelo 1a capacita totale @ data dalla somma delle capacita di ciascuno di essi. Collegandoli invece in serie la capacita totale CT diventa pid piccola della pitt piccola fra quelle dei componenti collegati, ¢ la formula @ quella riportata nell’esempio, che riguarda tre condensatori. Con piti condensatori si hhanno pit frazioni al denominatore Puo essere utile ricordare che la formula delle capacita in parallelo & analoga a quella delle resi: stenze in serie e viceversa, e che se un numero “1” di condensatori uguali, ciascuno di capacita C, sono collegati in serie, Ia capacita totale @ C diviso 1. Anche con i condensatori sono possibili conti ‘gurazioni miste in serie e parallelo, che consento- no, ave fosse necessario, di ottenere particolari valori di capacita a 100 ans ‘do a 508 fai —,, @ Storia della radio @ Come e dove cercare radio antiche @ Ricevitori a cristallo e a valvole il surplus militare (apparecchi italiani, americani, ii, in= glesi e canadesi) @ Come indivi aol aes “Raileoni”wsneisine Desir rcevere i youme Maid peahieneag, Pochatel fost re 25 000 eonorese Tl de mvevepam. | sPe3¢ di spedizione e contrassogno} Food rngindo a fella ae VIDEO-FOTO Dispositivo abbastanza semplice ed ideale per chi, anche senza pretendere precisione da laboratorio professionale, fo a che fare con riprese foto-televisive a colori. Consente di individuare la composizione cromatica di ogni tipo di luce. [nostro occhio non @ in grado di valu- tate la gemperatura di colore; anzi, il nostro sistema visivo funziona in modo da adattarsi alle varie temperature di colore, quindi all’illuminazione delle rnormali sorgenti, senza troppe varianti di sensazione cromatica, E infatti un po’ tutti gli oggetti, sia quando sono illumi- nati da una luce artificiale che quando sono esposti alla luce naturale, li vedia- mo colorati pid’ o meno allo stesso modo; per esempio, un oggetto verde conserva pili o meno questo colore sia quando lo osserviamo durante il giorno, all'aperto, sia alla sera, quando sono accese le luci e cambia ben poco se le ampade sono a incandescenza o al neon, A questo punto, prima di inoltrarci nella presentazione del dispositive apposita- mente realizzato, & forse opportuno pre- mettere alcune notizie elementari di oti- cca, per arrivare a chiarire meglio quello che é il significato esatto del termine “temperatura di colore”. FREQUENZE E TEMPERATURE Cominciamo dalla luce del sole e ricor- diamo che essa é costituita da un insie~ ime di radiazioni luminose che noi pos- siamo anche percepire singolarmente secondo una diversa gradazione di colo- re, Basta guardare il cielo quando, dopo un temporale, ¢ facile vedere l'arcobale- no, oppure possedere un prisma ottico, per riprodurre a volonta e percepire con maggior precisione Ja scissione della luce solare nei suoi colori component di base. Questo si verifica perché ognuna i queste radiazioni luminose i colore diverso & caratterizzata dal suo ben pre- ciso valore di frequenza: queste radia- Zioni base vengono indicate col termine ‘monocromatiche. E un po’ quello che awviene nel mondo dei suoni, ove ogni nota musicale & individuata dal suo esat- to valore di frequenza (audio, in questo aso). Lo spettro delle frequenze in cui & distribuita la luce solare parte dal color 0880, che & quello cui corrisponde Ia frequenza pi bassa (Ia sua lunghezza, donda é sui 0,7 jm) ed artiva al colore Violetto, che @ quello di frequenza piit alta (lunghezza d’onda sui 0,4 jm), Lo spettro di qualunque altra sorgente luminosa pud essere pili o meno ampio, cio® pitt o meno ricco di colori fonda- mentali che lo compongono; raramente Memissione @ monocromatica, come invece accade per Ia luce laser. Quindi, ‘come il sole ha il suo speitro, le lampade ad incandescenza hanno il ioro, quelle fluorescenti pure e cosi via: ogni sorgen- te (anche stellare) si riconosce appunto per lo spetto irradiato. ra possiamo cominciare ad avvicinarci all'individuazione di quello che @ il pro- bblema che ci tocca da vieino, il fatto cioe che, ai fotografi ed agli operatori televi- sivi in particolare, interessano gli spettri di emissione delle lampade usate per ripresa, siano esse quelle al sodio per il flash od i riflettori per illuminazione fissa; ma anche coloro che effettuano riprese all’aperto possono esserne inte ressati, in quanto lo spettro solare pud variare con le condizioni meteorologi- che, con la stagione 0 con l’orario, Tutto questo si verifica in quanto le emulsioni delle pellicole cinematografi che 0 TV sono ben pit sensibili del nostro occhio al contenuto spettrale dell"illuminazione presente, contenuto spettrale che viene fedelmente registrato dando spesso Iuogo a delle dominanti ‘cromatiche indesiderate. La conoscenza di questo contenuto (anche se approssi- ‘mativa) permette allora di introdurre quelle correzioni che consentono di atte- rere riproduzioni a colori le pi naturali possibile, e cid viene fatto 0 ricorrendo ad apposite pellicole o meglio ad oppor- tuni filtei correttori, Pertanto, la soluzio- ne del problema si deve attuare ricorren- do all'impiego di una qualche versione di strumento indicatore. Ecco allora che, per disporre di una indicazione (pur se non molto precisa) della composizione spettrale dells luce emessa da una qual- siasi sorgente, si & ricorsi al concetto di temperatura di colore. Come nasce que- sto concetio? Esso @ scaturito dalla sem. plice osservazione di quello che @ il comportamento di un filamento di tung- steno (quello delle normali lampadine clettriche) e prendendolo poi come rife- timento: esso, anche se non é il solo materiale a comportarsi in modo simile, 2 seconda della temperatura che lo rag: giunge, corregge in modo pit 0 meno ‘schema di principio di un ponte resistive (ponte di Wheatstone) che costituira il circuito base per il nostro indicatore. ista interna del cablaggio da offettuarsi sul coperchio della scatola metallica adottata, che funge da pannelio comandi. 3: vista interna del telaietto di base, con la basetta montata sul fondo ed i fotoresistori posizionati di questi fori vanno in qualche modo fissati i filtr ottici di colore. ELETTRONIGA PRATICA - Marea 1987 Per ordinare e componenti codice SEP397 vedere a pag, 35 ~ ELETTRONIGA PRATICA - Marzo 1097- Pag. 56 ‘Schema elettrico complessivo delt'indicatore di temperatura di colore; la parte contenuta entro COMPONENTI Ri = R2= 1.0009 3 = R4 = RS = 10k. RG = 100.0 R7 = R9 = R10 = 1.0000 RB = 1.000 © (trimmer oriz.) C1 = C2 = 0,1 UF (ceramico) IC1 = TLo61 D1 = D2 = diodi al germanio DL = led (vedi testo) S1 = intermuttore a levetta FR1 = FR2 = fotoresistenze uguali tra loro (escluse dal kit) 3 = 100 pF - 16 V (elettrolitico) Vec = 9V Piano ai montagaio della basetta, che a sua volta va fissata sul fondo del contenitore mediante 14 fori suglt angoli. lineate 1a composizione tuo emesso. Come prevedihi filamento di tungsteno & ratura relativamente ba suo colore & rossastro) Jos to 2 prevalentemente compos quenze basse, mentre a tempe vate (cosicché il suo colore & co) lo spettro contiene anche it ab danza le frequenze pid alte, & cio’ pilt completo ¢ somigliante a quello solare Allora, mettendo direttamente assieme il concetto di colore assunto e di tempera- ‘ura raggiunta, si dice che nel primo caso Ja sorgente luminosa possiede una bass temperatura di colore, mentre nel secon- do caso si dice che fa temperatura di colore é alta Cosicché, & facile ora capire per quale proprio spet- LA TEMPERATURA DEL COLORE motivo si dice che il sole possiede un’altissima temperatura di colore, men- tre la fiamma di una candela (0 qualsiasi ccosa di equivalente) ha una bassa tempe- ratura di colore. Va comunque chiarito che il concetto di temperatura di colore non ha niente a che vedere con Pinten- sit luminosa della sorgente 0 con la sua ampiezza, bensl solo con la sua compo- sizione speurale, Tutto cid premesso e chiarito, possiamo ora abbandonare l'ottica e dedicarci Finalmente all’elettronica, cercando di individuare un principio circuitale su cui basare un dispositivo indicatore, IL PONTE RESISTIVO Una delle soluzioni circuitali che meglio si prestano a risolvere il problema di sentire delle variazioni di una qualche grandezza clettrica & indubbiamente il ponte resistivo, ovvero ponte di Wheat- stone, la cui struttura é illustrata nel semplice schema eletrico di pag. 55: 4 resistori, uno strumento ed una sorgente di alimentazione qualsiasi. Analizziamo allora il comportamento di Ecco il prototip. di temperatura del colore come da noi gis ono fF ° ° 8 7 ° ° I circuito stampato & qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni real dell'indicator: realizzato e collaudato. questo circuito a ponte, con un occhio Fivolto a quello che @ il nostro problema di base. E per tale motivo che i due resi- stori indicati con Ae B a mo’ di poten Ziometsi sono effettivamente resistenze variabili, ma in funzione della luce che Ii colpisce: si tratta semplicemente di due fotoresistor, il cui vafore ohmmico, appunto dipendente dalla luce. varia in modo sincrono, in quanto essi sono identici e montati in modo opportuno perché cid avvenga. Infatti le due capsu- line sono sufficientemente vicine per essere colpite con buona approssimazio- ne dalla stessa quantita di luce: pertanto esse presentano sempre lo stesso valore resistivo. Da cid consegue che al punto X la tensione & sempre pari a meta di Quella di alimentazione, quindi V/2; se V, come previsto, ¢ 9 V, il punto X assume quindi 4,3 V. Anche le resisten. ze fisse C e D presenti sugli altri due bracct del ponte hanno lo stesso valore; pertanto, qualungue esso sia, anche ill punto Y ha una tensione di 4,5 V. Fra i punti Xe Yc’? il rivelatore dello stato di equilibrio del ponte, ovvero un milli- ELETTRONICA PRATICA - Mai 1 montaggio 6 diviso in due parti: il circuit stampato vero @ proprio e il coperchio de! contenitore, su cui trovano posto diversi componenti dispositive, montato nella ‘sua scatola e completo dei due filtri rosso e blu si aziona tramite Finterruttore alevetta St. © micro-amperometro; poiché siamo effettivamente in condizione di equili brio (i due punti hanno Io stesso valore di tensione), in mA non pud scorrere aleuna corrente. Se poi, con un artifizio qualsiasi, si rie- sce a far variare una sola, ma qualunque, delle due fotoresistenze, l’equilibrio elettrico sparisce, ¢ mA non pud che indicare il passaggio di un certo valore di corrente (dipendente dall’entita dello squilibrio) in un senso o nell’altro: infat Ui To strumento & a zero centrale appunto per poter indicare ambedue le polarit2 della corrente. Ma come riusciamo a concretizzare, per i nostri scopi, gli sti- ‘moll ottici che spostano l'equilibrio de’ ponte? Dobbiamo essere noi a rendere Cotticamente squilibrabile il ponte, sem- plicemente posizionando davanti ai due sensori Ae B due filtri (ottci, s'intende) rispettivamente di colore rosso ¢ blu, cio’ sensibili ai colori estremi dello spet~ tro. La conduttivita dei filtri varia ovvia- mente in misura proporzionale alle quantita dell'emissione in luce blu 0 rossa da parte della sorgente; quindi, 2 987 -Pag. 58 LA TEMPERATURA DEL CO seconda dei casi, ’uno 0 altro dei foto- resistori conduce di pili © di meno, squi- librando proporzionaimente i ponte che era tarato, in condizioni di riposo, all'equilibrio, Lo squilibrio viene indica (o, nell’una o nell'altra direzione. dallo strumento fornendo cosi una indicazione discretamente approssimata per valutare Ja temperatura di colore cella sorgente di luce che sta illuminando il soggeto su cui si effettua la ripresa, di qualuna. tipo essa sia. Va comunque precisato che il dispositive da noi messo a pusto non deve essere considerato come un vero € proprio strumento di misura della tempe- ratura di colore, bensi soltanto come un indicatore (esattamente come I"abbiamo presentato) per la valutazione approssi- ‘mativa di detta grandezza fica LO SCHEMA Lo schema eletirico generale jnizia con i due bracci variabili del ponte, ovvero con i due fotoresistori che devono essere sbilanciati dalla sorgente luminoss so% controllo, Poiché la corrente che ries circolare nel braccio del gonte in cui abbiamo considerato inserito un pur sen- sibile strumento di misura, & bassissima (specialmente con piccole differenze di luce fra i due sensori), & 0 amplificarla; a questo provvede zionale IC, un TLO61 moni comparatore, particolarmente dat il suo circuito d’ingresso real FET, Oltretutto, si tratia di un basso consumo, il che non che tutto il circuito & destinsto ad essere ‘alimentato da una piletta a 9 V_ A questo proposito, approfittiamo per segnalare Che il circuito assorbe 3 mA ave non venga montato il led spia: tale ass mento sale a 7-8 mA quando c°8 il led acceso, dal che si vede che consums pitt il Ted di tutto il circuito: sta quin tote la scelta. L'uscita di IC] ora ad un terminale detlo strumento a zero centrale qui adottato (da 1 mA fs.) altro terminale va al centro degli altri due bracci del ponte (R7 ed RS), che perd prevedono, allo scope di regolare esattamente sullo zero I'ago dello stru- mento, un trimmer resistivo centrale. Questa regolazione, che almeno in teoria & prevista da farsi una volta e mai pid, si esegue con un cacciavite attraverso un apposito foro effettuato nel contenitore cche va adottato per contenere il tutto. Per po a LORE owvi motivi di sicurezza, due diodi al germanio disposti in antiparallelo allo Strumento, lo proteggono da eventuali picchi di corrente Il disaccoppiamento sull'alimentazione (clot C2 € C3) serve pid che altro per evitare eventuali effetti dannosi sul cir- cuito da parte della pila quando essa cominci ad essere un po’ scarica, e quin di dotata di resistenza interna un po” alta, Ed ora siano finalmente giunti al punto di realizzare il nostro dispositivo. MONTAGGIO TRIPARTITO Seppure relativamente semplice, questa realizzazione consta di tre parti Separate rma fondamentali: il contenitore di base, Ta basetia a circuito stampato ed il coper- chio-comandi, Iniziamo dalla basetta a ircuito stampato di abbondanti dimen- sioni, per comoditi di montaggio e per adattarsi alle misure della scatol, Si comincia col montare il circuit stampato (piuttosto semplice) che, una volta completato, si mette da parte per dedicarci alla scatola metallica (noi abbiamo adottato un classico contenitore Teko in alluminio) che funge da suppor- to al tutto. La U di base prevede unica- mente la foratura su uno dei frontalini per affacciarvi i due fotoresistori, ed i 4 fori di fissaggio sul fondo per ancorarvi Ja basetta: in essi vanno subito montate quattro colonnette, del solito tipo esago- nale, alte 1020 mm, per tenere solleva- ta Ia basetta a circuito stampato. Ora questa va ripresa e montata con altre viti sulle apposite colonnette, cosi il suo posizionamento & detinito. Poi, agli Appositi terminali ad occhiello si saldano i fotoresistori sistemati in modo che si spuntino dai due fori gid eseguiti sul frontalino, Per ora, questo pezz0 lo met- tiamo nuovamente da parte e passiamo a realizzare il coperchio-pannello; su que so va effettuata la foratura per posizio narvi lo strumento indicatore, l'interrut tore di accensione ed eventualmente il led; non dimentichiamo che serve anche il foro per la taratura di R8. E utile pre- mincia. Spiega in mo e chiaro, con centinaia di foto la funzion di tutti i componenti silari che regolano vedere, sotto una delle quattro viti saggio (preferibilmente quella dalle parte di SI), una paglietia & mas: Serva come ancoraggio per wp estren della resistenza di caduta R10: ‘'aitr estremo va direttamente sul terminale del portaled, L’altro terminale del porta- led va a sua volta sull’ancoraggio SI, sul cui altro ancoraggio va il positive della clip della pila. I due diodi al germanio sono direttamente saldati ai terminali det milliamperometro, ra si saldano in loco i 4 fili di cablag- gio che vanno al circuito stampato: bastano 15+20 em di caveto, perd in 4 colori diversi; poi si piazzano le due U del contenitore affiancate e i suddetti 4 fili si vanno a saldare ai terminali ad cechiello sulla basetta, rispettivamente riservati al mulliamperometro ed all’ali- mentazione. Ricordandoci di montare anche la pila nel suo terminale a serocco, il montaggio & finito ed il contenitore si pud chiudere. Acceso I’apparecchio, basta regolare il trimmer per il perfetto azzeramento del milliamperometto ELETTRONICA PRATICA ncipi je disciplina scientifica, che ogi @ un hobby, domani potrebbe diventare un‘avvincente professione, esidero rcevers Iibro Prim Passi. Pagher al postno cenple gags cel coral 1506fCA A heat vio fax (01 43/643462). I — Heme estan line pba nd 98 98 0 Barc Pro ‘Compllate il modulo sotto riportato, indicando ® chiaramente Il vostro indirizzo ed il numero di telefono. i chiusa @: ELETTRONICA PRATICA - 15066 GAVI(AL). ‘annunclo verra pubblicato gratuitamente nel primo fascicolo ragglungibile della rivista. ) 26013 Crema (CR) VENDO per auto pannello Be- VENDO valvole nuove a oti Tel. 0373/200667 star completo, 6 easse + | filtro mi prezzi. 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