Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Qualità dell'aria:
gravissime le inadempienze in Abruzzo
WWF, ARCI e Ass. PortaNuova di Vasto: l'inquinamento fa morire,
diffidiamo la regione e gli enti competenti ad attuare leggi e piani.
Presto un esposto alla Commissione Europea se non sarà garantito il diritto dei
cittadini a conoscere la qualità dell'ambiente in cui vivono.
L'Associazione Porta Nuova aveva contestato fortemente il Piano dell'Aria approvato dalla
Regione già nel 2009 con uno specifico studio in cui si evidenziano gravi lacune - come
quelle legate all'utilizzo di dati ampiamente al di sotto dello standard qualitativo di legge in
quanto raccolti per un numero di giorni inferiore rispetto a quello previsto dalla normativa - e
l'omissione di alcuni dati importantissimi prodotti da ARTA che dimostravano la presenza in
varie aree abruzzesi di un forte inquinamento a causa dei temibili Idrocarburi Policiclici
Aromatici. E' interessante notare che la Regione, con la società che aveva curato il Piano, si
difese sostenendo che “Con riferimento agli idrocarburi, la discussione non è possibile a
fronte di una inesistenza di misurazioni significative con relazione alla nuova legislazione”.
Praticamente la regione ha sostenuto che dati molto preoccupanti su inquinanti cancerogeni
raccolti dalla sua stessa agenzia e con soldi pubblici non erano utilizzabili! A quel punto,
secondo le associazioni, per redigere il piano avrebbero dovuto come minimo raccogliere
nuovi dati secondo la nuova legislazione o almeno applicare il principio di precauzione
partendo dai dati dell'ARTA esistenti. La questione è stata invece chiusa ignorando nel
Piano questo tipo di inquinanti e, di conseguenza, non sono state previste specifiche misure
di prevenzione e diminuzione dell'inquinamento. In ogni caso l'acquisizione dei dati è stata
rimandata all'attivazione della rete di monitoraggio che però non è mai partita ed il risultato
concreto è che da anni gli IPA (e anche i metalli e le PM2,5) non vengono monitorati
nonostante la legge e lo stesso piano lo prescrivano! Ci si chiede come sia possibile in tale
condizione continuare ad autorizzare insediamenti di ogni tipo – come impianti di
combustione, grandi centri commerciali, nuove industrie - quando l'art.271 del Dlgs 152/2006
prevede espressamente che gli enti nell'autorizzare nuovi scarichi “...devono altresì valutare
il complesso di tutte le emissioni degli impianti e delle attività presenti, le emissioni
provenienti da altre fonti e lo stato di qualità dell'aria nella zona interessata.”
Si allega la diffida.
INFO 3683188739