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Esercizi di respirazione e produzione del suono

Per suonare uno strumento ad ottone la respirazione è di fondamentale importanza, ma non è fine a se stessa. La
respirazione dovrebbe essere considerata come l’acquisizione dell’energia necessaria a suonare lo strumento, ma
l’energia, pur essendo fondamentale, non è sufficiente. Per questo motivo gli esercizi di respirazione sono stati abbinati
ad esercizi da suonare con lo strumento.
Ma perché fare degli esercizi di respirazione? Non basta che un soggetto abbia capito come respirare e si sia abituato a
farlo?
Ci sono comportamenti e reazioni che giustificano e che fanno raccomandare degli esercizi di respirazione. Vediamone
solo alcuni: quando facciamo eseguire un lavoro al nostro corpo, il fisico reagisce cercando di fare lo stesso lavoro con
il minor lavoro possibile. Una sorta di “spirito di conservazione”. Anche l’età si intromette tra noi e la nostra capacità di
suonare lo strumento: l’impulso che parte dal cervello (RESPIRA!) rimane lo stesso, anche nel corso degli anni, ma la
reazione che questo impulso provoca nel nostro corpo è in continua quanto drammatica evoluzione: respiriamo sempre
di meno.
Nella dinamica che ci porta a suonare uno strumento ad ottone sono coinvolte due parti “muscolari” del corpo: la
respirazione e l’imboccatura. Il movimento dell’aria, provocato appunto dai muscoli della respirazione e
dell’espirazione, si fa carico della parte “motoria” del suonare, rappresentando nel paragone con gli strumenti ad arco, il
movimento dell’arco sulle corde. I muscoli dell’imboccatura si fanno invece carico della parte “reattiva”, cioè
reagiscono allo stimolo “motorio”. Nella similitudine con gli strumenti ad arco, rappresentano le corde tese fra riccio e
cordiera.
Ma come possiamo esercitare l’imboccatura e la produzione del suono? L’imboccatura impiega anni a formarsi e ad
imparare a reagire agli stimoli del cervello e dell’aria in arrivo dall’apparato respiratorio. Per questo motivo l’unico
modo che abbiamo per cambiare queste reazioni è di alterare gli stimoli che riceve, aumentando la qualità dell’aria che
l’imboccatura riceve. E la migliore qualità dell’aria si ottiene con la massima respirazione e con il minimo delle tensioni
muscolari. Maggiore è la quantità d’aria che riusciamo a respirare e maggiore è la qualità dell’aria in arrivo
all’imboccatura. Il tutto, senza che si inneschino particolari tensioni muscolari correlate con la respirazione.

Premessa agli esercizi di respirazione


La prima cosa da dire, quando si parla della respirazione e ancora di più accompagnando degli esercizi di respirazione, è
che "non esiste una tecnica della respirazione".
Al massimo si può parlare di "dinamica della respirazione". Vediamo dunque il significato della parola "dinamica",
preso da un vocabolario della lingua italiana:
"1. Una delle parti fondamentali della meccanica: lo studio del movimento dei corpi in relazione alle cause che lo
determinano; dinamica dei gas, lo stesso che aerodinamica; dinamica dei fluidi, lo stesso che idrodinamica. 2. fig. La
convergenza degli elementi costitutivi di un'attività o di un'opera in forme di progresso e di movimento: la dinamica
della vita; la dinamica di un quadro. Successione di momenti e di cause determinanti rispetto al verificarsi di qualcosa:
la dinamica dell'incidente."
Spesso si cerca di imparare, o, ancor peggio, di insegnare una tecnica della respirazione. Respirare deve significare
esclusivamente "prendere aria", ovvero "mettere aria all'interno dei polmoni". L'unica regola che mi sento di inserire in
questo discorso è che non si devono creare tensioni del corpo. La respirazione deve essere libera, permettendo
liberamente all'aria di entrare all'interno del corpo. Qualunque tentativo di "tecnica", come respirare in basso, in alto,
dietro e così via, risulterà inevitabilmente in delle tensioni muscolari. Si può provare a respirare "aspirando" l'aria dalle
labbra, come quando si beve una bibita da una cannuccia. L'aria entrerà nei polmoni in grande quantità e senza
preoccuparci della tecnica.
In realtà, le uniche differenze fra il respiro di una persona che non suona uno strumento musicale e uno strumentista a
fiato dovrebbero essere la quantità d'aria e la velocità del respiro. Detto questo, respirare deve rimanere più semplice,
naturale e facile possibile.

Esercizio fisico
Questo esercizio dovrebbe aiutare a realizzare una buona espansione del busto durante la respirazione, aiutando anche a
vincere le tensioni che possono crearsi nella parte superiore del corpo. L'esercizio deve essere eseguito in una battuta di
5 quarti. Si divide in tre parti:
1) Partendo da una posizione con le braccia abbassate di lato al corpo, alzare le braccia e inspirare
contemporaneamente, arrivando al quinto quarto della battuta con le mani unite, in alto sopra la testa. Non trattenere il
fiato chiudendo le labbra o chiudendo la gola con la lingua. Contenere l'aria all'interno del corpo usando i muscoli che si
sono usati per respirare. Lasciar cadere le braccia di lato al corpo, senza far uscire l'aria. Quando le braccia sono in
basso, espirare. Ripetere 3 o 4 volte.
2) Ripetere l'esercizio precedente, ma invece che lasciar cadere le braccia di lato al corpo, mettere i palmi sul petto e
sulla pancia. Mentre si fa uscire l'aria, cercare di sentire in quali parti del busto c'è stata un'espansione. Ripetere 3 o 4
volte.
3) Ripetere l'esercizio precedente e dopo aver fatto uscire l'aria, tenendo le mani sul busto, respirare nuovamente,
cercando di ricreare, con l'ingresso dell'aria, la stessa espansione del corpo.

Esercizi di respirazione
I seguenti esercizi possono essere fatti "aspirando" l'aria dalle labbra, escludendo ogni altro rumore (gola, lingua ecc.).
Dove si troveranno le note con la testa a forma di crocetta si potrà utilizzare una soffice pronuncia della lettera "tu".
Ritengo importante che si faccia attenzione a cosa avviene nel momento della pausa: non bisogna creare un movimento
muscolare (spingere in fuori la pancia, indurire i muscoli addominali) ma è necessario creare un "movimento dell'aria"
verso l'interno del corpo.
È importante che la respirazione ottenuta con esercizi di questo genere venga "applicata" nel suonare lo strumento. Per
questo motivo si può provare a suonare le righe dove sono presenti le note (che sono quindi da suonare con lo
strumento) respirando nelle pause con la stessa efficienza (quantità e velocità dell'aria) raggiunta durante l'esercizio di
respirazione (note con le crocette).
Ultima revisione 4-2008
Esercizi di respirazione
e Autori e Insegnanti vari
Produzione del suono Ultima revisione: febbraio 2008

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Esercizi sugli armonici
Autori vari
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Esercizi di flessibilità
Autori vari
raccolti da Andrea Conti

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Esercizi di tecnica
Autori vari
raccolti da Andrea Conti

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Modello di scala n.2
(prof. William Cramer)

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Vocalizzo

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Uso delle
macchinette per la
respirazione
Brian Frederiksen
Estratto da
Arnold Jacobs: Song and Wind
Italian Translation by Andrea Conti

Con una carriera da insegnante che ha abbracciato sette decadi, Arnold Jacobs commentava: "I
problemi più comuni che ho visto nei miei sessanta e passa anni di insegnamento, hanno a che fare con la
respirazione e con la lingua. Abbastanza sorprendentemente, molto di rado trovo problemi con l'imboccatura.
Questo potrebbe sembrare strano perché la gente viene da me per problemi con l'imboccatura, ma spesso
l'imboccatura reagisce ad una cattiva serie di circostanze ed errori. Si tratta semplicemente di causa ed
effetto. Se cambiamo la causa del fattore, è facile sistemare l'imboccatura. L'imboccatura non sta
funzionando male, sta cercando di lavorare in condizioni impossibili. Quando facciamo soffrire
l'imboccatura per il volume dell'aria, dandole tutti i tipi di pressione dell'aria ma non la quantità, questa non
può lavorare. Molto presto si dovrà lottare per produrre il suono. Basterebbe aumentare il volume d'aria, non
soffiando duramente ma soffiando una qualità dell'aria molto più spessa. Molto spesso la colonna d'aria è
semplicemente troppo sottile."
Quando uno studente andava da Jacobs, lui chiedeva sempre età, altezza e peso. Attraverso
l'esperienza ne determinava la capacità vitale [la quantità di tessuti dei polmoni con la possibilità fisica di
tenere un certo volume d'aria]. La capacità totale dei polmoni non può essere aumentata oltre quello che la
natura ha concesso ad un particolare corpo. Solo l'elasticità dei tessuti polmonari o del torace può essere
aumentata.
Il grafico seguente, basato sulla formula della Società Toracica Americana, può determinare una
stima della capacità vitale di una persona [in litri] basata sull'altezza, età e sesso.
Per determinare la capacità vitale attuale di una
persona, viene effettuato un test, per misurare quanta aria [in
litri] può essere mossa verso l'interno e verso l'esterno dei
polmoni in un singolo respiro. Questi test vengono eseguiti
su delle apparecchiature mediche, come respirometri e
spirometri. Nel 1982 Jacobs introdusse nel mondo musicale
il Voldyne®, un dispositivo medico non costoso, che può
dare una lettura approssimativa fino a cinque litri. Ci sono
due camere -- la più larga [a destra] misura il volume
dell'aria e la più piccola [a sinistra] misura la pressione
dell'aria.
Per l'uso, inserire il tubo fra i denti sopra la lingua in
modo da non ostacolare il passaggio dell'aria. Inspirare con
un respiro veloce, tenendo più in alto possibile la palla
situata nella camera della pressione. Controllare la camera
principale per la quantità d'aria inspirata, indicata dalla parte
superiore del disco. C'è un segnale per marcare la quantità
d'aria precedentemente inalata.
Negli ospedali, dopo aver determinato sia la capacità vitale stimata [dalle formule] sia la
capacità vitale attuale [da un esame della funzione polmonare], viene riportata la percentuale.
Questa viene calcolata dividendo l'attuale capacità vitale per la capacità stimata. Se, ad esempio,
una persona ha una capacità attuale di due litri e una capacità stimata di quattro litri, la persona ha
una capacità del 50 percento del normale. Se la capacità attuale fosse di cinque litri e la capacità
stimata fosse di quattro litri, la persona avrebbe il 125 percento del normale. È importante
sottolineare che gli strumentisti a fiato hanno spesso una capacità vitale superiore al normale.
Molti suonatori di strumenti a fiato usano meno della metà della loro capacità vitale mentre
suonano i loro strumenti. Jacobs affermava: "Una delle difficoltà, con gli uomini così come con le
donne, è che i suonatori usano raramente, se non mai, tutta l'aria utilizzabile nei loro polmoni.
Possono avere una capacità vitale di quattro litri e mezzo, ma non è ciò che usano. Usano solo una
frazione di quella capacità. Una persona allenata può usare il 75 o l'80 percento della sua capacità,
altri useranno la metà o anche meno."
A coloro che sono ben al di sotto del 100 percento della loro capacità vitale, Jacobs avrebbe
fatto mettere giù lo strumento. Insegnando musica, lui separava la correzione di una certa funzione
dal modo attuale di suonare lo strumento e avrebbe ricercato lo sviluppo di nuove abitudini, nel
respirare e nell'uso dell'aria, con i suoi studenti usando una varietà di congegni esterni, lontani dallo
strumento.

Sin dai primi anni 60, Jacobs sviluppò ed usò vari strumenti di misurazione e altri congegni
simili per aiutare lo studente. Nel 1982 introdusse nel mondo della musica alcuni congegni a buon
mercato che, per la prima volta, permisero allo studente di usare il proprio equipaggiamento nello
studio giornaliero.

Il più facile da usare è il Breath Builder.


Sviluppato dal fagottista Harold Hansen, di Las Vegas,
Nevada, il Breath Builder è un congegno usato per
sentire la sensazione dell'inspirazione e dell'espirazione.
Si tratta di un tubo di plastica [lungo almeno 16
centimetri] con una pallina da ping-pong all'interno. Il
fondo è sigillato e il coperchio ha tre fori, per variare la
resistenza.
Per usare il Breath Builder, mettere il tubo fra i denti sopra la lingua. Poi, far alzare la
pallina in cima al tubo, inspirando o espirando, [quello che è più facile]. Mantenere la palla in cima
al tubo mentre si inspira ed espira lentamente. Il Breath Builder richiede circa quattrocentoventi
grammi di pressione per tenere la pallina da ping-pong in cima alla colonna.
Durante l'uso, immaginare l'arcata di uno strumentista ad arco dal tallone alla punta. Tenere i
movimenti di inspirazione ed espirazione più lunghi possibile, aumentando la lunghezza dell'arco.
Trovare la funzione minima per tenere la pallina in cima. Guardare nello specchio ed osservare le
movenze del corpo per tenere l'aria in movimento con il minimo sforzo. Esagerare l'inspirazione
[espansione del corpo] e l'espirazione [contrazione del corpo].
Successivamente, abbassare la resistenza chiudendo uno o più fori sopra il tubo. Cercare di
ottenere la lunghezza del respiro e aumentare mentalmente la lunghezza dell'archetto immaginario
dello strumentista ad arco.

Un altro congegno usato da Jacobs è lo spirometro


incentivatore (stimolante), o Inspiron [Inspirx®]. Si tratta di un
apparecchio usato negli ospedali per dare agli ammalati una
dimostrazione visuale di quanta aria possono inspirare. Nonostante
lo strumento fosse concepito per l'inalazione, se viene capovolto
può essere usato per l'espirazione. C'è un regolatore per misurare la
resistenza, dove la posizione più aperta fornisce la maggiore
resistenza.
Mettere il tubo fra i denti e sopra la lingua, così da non
ostacolare il passaggio dell'aria. Con il regolatore impostato sulla
massima resistenza, inspirare e far alzare la pallina fino in cima. Se
c'è un problema, diminuire la resistenza. Appena prima di espirare, capovolgere l'Inspiron
sottosopra e, mentre si espira, far alzare la pallina fino in cima. Continuare le serie di
inspirazioni/espirazioni.
Tenere le inspirazione e espirazioni più a lungo possibile, anche esagerando. Dopodiché,
abbassare la resistenza e tenere i cicli più lunghi possibili. Ridurre l'aspirazione e controllare la
pallina. Osservare le movenze del corpo in uno specchio.
Un altro uso dell'Inspiron è in unione allo studio del bocchino. Togliere il tubo grande alla
base, sostituirlo con un tubo di gomma di 10 cm e mettere il bocchino dall'altra parte. L'Inspiron
deve essere capovolto [la posizione dell'espirazione]. Regolare la resistenza in modo che la pallina
rimanga in alto mentre si suonano alcune note con il bocchino. Immaginare che l'aria che sostiene la
pallina sia una fontana d'acqua--la cui altezza varierà ma senza toccare il fondo fra le note. Lo
scopo è quello di suonare attraverso il registro dello strumento tenendo sospesa la pallina. Quando
si va nel registro acuto, ogni tentativo di aumentare la pressione mentre diminuisce la quantità di
flusso causerà la caduta della pallina. Uno degli usi più importanti dello spirometro incentivatore è
di insegnare il concetto del suonare rilassato, con bassa pressione unita ad alto flusso.
Con ognuno di questi congegni, occorre ricordare che viene respirato ossigeno e che è facile
incorrere nell'iperventilazione. Fare solo tre o quattro cicli di inspirazioni/espirazioni di fila.
Quando iniziano dei capogiri, riposare per qualche minuto e lasciare che il contenuto di ossigeno
nel sangue torni ai livelli normali.

Usando un pallone di gomma da cinque o sei litri, ci si può esercitare


con le inspirazioni ed espirazioni. Poiché viene respirata la stessa aria, viene
assimilata anidride carbonica al posto dell'ossigeno, evitando
l'iperventilazione.
Studiare svuotando e riempiendo i polmoni rirespirando lentamente aria
per diverse volte di fila. In questo esercizio i muscoli dell'ampliamento del
corpo impareranno a lavorare separatamente dai muscoli della riduzione del
corpo. È importante che i polmoni vadano agli estremi, da vuoti a pieni. Rirespirare l'aria dal
pallone può essere fatto ripetutamente per circa venti secondi senza alcun disagio.
Un pallone può essere usato anche come rudimentale strumento di misura della capacità
vitale di una persona. Un altro uso è con uno strumento. Dopo un'inspirazione piena, espirare dentro
il pallone riempiendolo al massimo. Tenere l'aria nel pallone mettendo un dito sul tubo. Dopo aver
posizionato lo strumento per suonare, inspirare dal pallone e iniziare a suonare lo strumento. Il
pallone darà una conoscenza visiva della quantità dell'aria.

Prima che Jacobs introducesse questi dispositivi nel mondo


della musica nel 1982, lui stesso costruì vari congegni. Come parte
del suo studio (intorno al 1960), Jacobs unì un misuratore
combinato (sia per l'inspirazione che per l'espirazione) ad un tubo
d'alluminio con dei fori per variare la resistenza. Si tratta di un
attrezzo che Jacobs ha usato per decenni e molti dei suoi studenti lo
hanno desiderato per usarlo a loro volta con i loro studenti.
Lavorando con Jacobs, abbiamo sviluppato il Misuratore combinato
a resistenza variabile usando un misuratore simile sviluppato per
l'uso da tecnici del settore.
Il costo del misuratore originale era di oltre 300 dollari (nel 1960). La chiave per riprodurlo
era che il prezzo fosse accessibile - dato che il misuratore rappresentava il costo principale.
Piuttosto che sviluppare dei costosi stampi o di usare dei torni a controllo elettronico, il tubo è fatto
a mano in Delrin ® (una resina polimerica acetalica particolarmente resistente della DuPont™) di
acetato molto resistente). Nonostante non presenti la perfezione estetica di tubi di produzione ben
più costosa, è funzionale, ad una parte del costo.

Usando il misuratore si dovrà dare particolare importanza sia al volume dell'aria sia al tempo
dell'inspirazione. Prima di tutto, coprire i due fori più grandi ed inspirare ed espirare fino a che la
lancetta indica 40 (all'interno del quadrante) da ambedue le parti. Fare questa operazione più
lentamente possibile cercando di rimanere a 40. Dopo aver riposato per alcuni minuti (per evitare
l'iperventilazione) coprire i fori più grandi ed uno dei fori piccoli. Inspirare ed espirare fino a che la
lancetta indica 20. Alla fine, i tre fori piccoli vengono coperti, lasciando liberi i più grandi e
ripetendo il ciclo di inspirazioni/espirazioni. Cercare di avere la lancetta su 20. La chiave di questi
esercizi è di concentrarsi sull'inspirazione, che dovrebbe durare più tempo possibile prima di
espirare.

Adesso è il momento giusto per usare il Voldyne® e controllare ancora la capacità vitale. Ci
dovrebbe essere stato un miglioramento in direzione della capacità vitale stimata. Adesso si può
continuare l'esercizio oppure riprendere a suonare lo strumento.
A questo punto, normalmente Jacobs metteva l'indicatore del Voldyne® al punto più alto
raggiunto precedentemente dallo studente. Mentre loro preparavano i loro strumenti, lui teneva il
Voldyne® mentre lo studente inspirava attraverso la macchinetta per raggiungere il punto fissato.
Spesso il miglioramento nel suono risultante era straordinario.
Sfortunatamente, una frase musicale non fa distinzione per la capacità polmonare
dell'esecutore. Due suonatori richiedono all'incirca la stessa quantità d'aria per suonare una specifica
frase con lo stesso strumento. Una persona più piccola, con solo tre litri di capacità polmonare
dovrà prendere un fiato pieno per arrivare dove un collega più grande, con sei litri di capacità, potrà
arrivare con un fiato solo parziale.
Osservando Jacobs nei masterclass si trovava che i risultati variano da studente a studente.
Prendendo un fiato più profondo si possono avere frasi più lunghe da uno studente di flauto che
suona il Prelude à l'après-midi d'un faune in un singolo fiato. Il tubista può sostenere più a lungo le
note basse nella Cavalcata delle Valchirie di Wagner o il trombettista può avere un suono più
grande e più scuro nella Promenade dei Quadri di un'esposizione di Musorgskij. Per coloro che
hanno problemi con l'imboccatura, il maggior volume d'aria per alimentare la vibrazione delle
labbra potrà risolvere rapidamente i loro problemi. I risultati più importanti vengono dai suonatori
più vecchi che hanno respirato poco per tutta una vita. Con l'età, la capacità vitale diminuisce e
molti hanno dei problemi. Sviluppando delle inspirazioni piene, il risultato è normalmente quello di
aggiungere degli anni alla loro carriera.
Per molte persone, Jacobs raccomandava di usare queste macchinette per la respirazione
come parte dello studio giornaliero

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