In cui A e φ sono due costanti che dipendono dalle condizioni iniziali del
moto (la loro origine sta nel fatto che per risolvere la derivata seconda
dobbiamo integrare due volte) e rappresentano rispettivamente l’ampiezza
massima del moto oscillatorio (A) e la fase iniziale (φ), mentre ω è la
pulsazione ed è legata alle caratteristiche del moto dalla relazione
La figura mostra due moti oscillatori semplici con uguale fase e uguale
ampiezza, la differenza sta nel periodo dei moti che è T per la curva rossa
e T’ per la curva azzurra (in particolare è T = 2T’).
A.A. 2014/15 Fisica 1 3
La figura mostra due moti oscillatori semplici con uguale ampiezza e
periodo, la differenza sta nella fase dei moti che è φ = -π/4 per la curva rossa
e φ = 0 per la curva azzurra.
Cerchiamo ora di vedere se la x(t) proposta come soluzione effettivamente
soddisfa l’equazione del moto trovata. Abbiamo che
x(t) = A cos( ωt + φ)
dx
= v(t) = −Aω sin( ωt + φ)
dt
d2x
2
= a(t) = −Aω 2 cos( ωt + φ) = −ω 2 x(t)
dt
Vediamo così che effettivamente la x(t) proposta soddisfa l’equazione.
Ci resta ora da vedere come determinare le costanti A e φ presenti in x(t).
€
A.A. 2014/15 Fisica 1 4
Abbiamo già detto che queste due costanti dipendono dalle condizioni iniziali
del moto, allora supponiamo che il moto del sistema (molla + massa) abbia
inizio all’istante t0 = 0 con v(0) = 0 e x(0) = xm e introduciamo queste
informazioni nelle equazioni appena trovate.
Vediamo quindi che, con le condizioni iniziali del moto appena date, la legge
oraria diviene
Se invece che da una soluzione con il coseno fossimo partiti da una con la
funzione seno, avremmo trovato la medesima ampiezza per il moto, e una
fase iniziale di π/2, pari allo sfasamento tra le due funzioni trigonometriche.
Analizziamo ora il processo dal punto di vista energetico. Ricordiamo che,
non essendoci forze dissipative in gioco, il sistema deve risultare
conservativo per quanto riguarda l’energia meccanica.
Otteniamo
Otteniamo così che, per piccole oscillazioni, il moto del pendolo semplice
è un MAS. La legge oraria del moto del pendolo è
θ( t ) = θ 0 cos( ωt + φ)
con θ0 e φ costanti dipendenti dalle condizioni iniziali del moto.
Il periodo del moto risulta indipendente dalla massa del pendolo quindi
tutti i pendoli con
€ fune lunga L hanno lo stesso periodo (isocronismo)
€ otteniamo per A e φ
Dalle condizioni iniziali
Infine
mg
x(t) = (1 + cos ωt) = x(t) − x S = x S cos ωt
k
mgω
v(t) = − sin ωt
k
a(t) = −g cos ωt = −ω 2 ( x(t) − x S )
A.A. 2014/15 Fisica 1 13
€
Il centro di oscillazione è dato dalla posizione di equilibrio statico xS, esso
si può determinare ponendo a(t) = 0, oppure cercando il valore massimo
della velocità. 2
a(t) = 0 = −ω ( x(t) − x S )
x centr.oscill. = x S
v(t) = v MAX ⇒ sin ωt = 1
π m
t centr.oscill. =
2 k
mg
x( t c.o. ) = = xS
k
Infine si può notare che ω non dipende dalle condizioni iniziali del moto,
come è giusto che sia.
€
∑M ext = Iα
€
Quindi la pulsazione ed il periodo del pendolo composto risultano essere
2 gh K2
ω = 2 e T = 2π
K gh
O Il pendolo di torsione
La
€ figura qui a lato mostra un pendolo di torsione
che ruota tra –θm e θm in un piano perpendicolare al
filo di sospensione. Il filo esercita un momento sul
C disco proporzionale al suo coefficiente di torsione
χ; sia inoltre I il momento d’inerzia del disco
rispetto all’asse OC
χ I
ω2 = e T = 2π
I χ