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“Tutte le grandi verità iniziano con una idea blasfema” ( George Bernard Shaw ). E l’
idea dell’ UNO è una di queste, anzi è l’ IDEA eretica per eccellenza. Un’ idea che riaffiora oggi
come idea portante della conoscenza , un’ idea che ha ispirato la mia amica, Gabriella
LAVORGNA ad organizzare questo meeting e a dargli il target del percorso verso L’ UNO.
Bene. Diceva Rudyad Kipling: attenzione però, perché “lungo è il cammino che porta ai piedi
dell’ UNO”.
Ho preso appunti e ho voluto tradurlo in un libro che uscirà forse a dicembre 2005 con il titolo
di “L’ UNO detto Dio”, edito dalla MACROEDIZIONI.
Quanti lo hanno identificato! Thoth ( prima del diluvio ), Ermete Trismegisto ( dopo il diluvio ),
Enoch ( 4100 AC ), Sargon (Melchisedeck ) ( 3760 AC ) Amenophi IV (Akhenaton, faraone =
ciò che diventerete”) (1378 AC ), Orfeo, Pitagora (569 AC), Socrate ( 469 AC ), Platone ( 428
AC ), Plotino (205 DC), San Francesco d’ Assisi ( 1200 DC), Marsilio Ficino ( 1433 DC),
Teofrasio PARACELSO (1500 DC) ( “Omnia una creata sunt, Macrocosmos et homo
unum sunt” ) ,Giordano BRUNO ( 1600 DC). “Esiste una sola forza (“anfitrite”), una
sola luce che unisce tutti i mondi e li rende vivi”, SPINOZA detto BARUCH ( il grande
maledetto eretico che voleva liberare l’ uomo dai miti religiosi, reietto dalla sua comunità
ebraica ). E poi Rhama, Krishna, Lao Tsè, ( “Ho conosciuto l’ universo ed il mondo senza
lasciare la mia casa”), i Veda, i Vedanta, l’ Upanishad, e naturalmente Gesù (“ Io ed il Padre
siano UNO, Chi vede me vede il Padre” ), etc.
LE RELIGIONI E L’ EVOLUZIONISMO
Il grande equivoco sono le religioni monoteiste, in realtà monolatriche che generano il
dualismo, cioè le due ingannevoli correnti di pensiero: il creazionismo ( Dio e l’ uomo, la
Bibbia) e
l’ evoluzionismo ( dio e la scimmia, Darwin, nonché il caso ). Tertium non datur: Il monismo
organicistico secondo il quale tutto è essente, univivente.
Proibito! Spacciato per panteismo nell’ accezione moderna della scandalosa identificazione di
Dio con la materia inerte, non ci si rende conto che invece , pensarlo così, si va in
contraddizione con l’ etimo dello stesso termine ( pan = tutto e theos=divino ).
La verità invece è quella che sta tutta in una proporzione: il politeismo sta al monoteismo
come il monoteismo sta al monismo.
IL DUALISMO E L’ IMPERO
Il dualismo è la piaga, il virus, il baco che infetta l’ umanità e che la sta portando all’
autodistruzione. E’ il tossico che ha prodotto nei millenni il micidiale veleno della fraudolenta
intermediazione: la divisione utile agli intermediari dell’ “impero”, della “macchina”, del
sistema basato sul “divide et impera”, organico alla propria auto-conservazione.
Attenzione però, perché l’ “impero” non è un uomo, né un gruppo di uomini, (cosa che
generalmente si pensa e di cui si è profondamente convinti ). E’ un “programma intelligente” ,
inserito nel cervello umano, come fosse un micro-chip, in modo che la mente ne risulti
polarizzata per via genetica e culturale.
( Oggi questo schema lo si usa con le armi ultrafisiche create per la manipolazione del
pensiero, detta “mind control”, come si vedrà oltre ).
E’ il dualismo che divide l’ oggetto dal soggetto ( realtà negata oggi come non mai persino
dalla fisica quantistica, come si vedrà oltre ) e rende il secondo schiavo del primo.
E’ il dualismo dell’ impero che crea gli “esperti”, cioè gli “agenti speciali”, che attribuiscono
sempre agli altri i disastri della realtà esistente. ( Ved. le attuali catastrofi ambientali ).
L’ EDUCAZIONE DUALISTICA
E sta per crollare anche la cinica, dualistica educazione, messa in piedi per millenni dall’
imperatore grazie alla menzogna che ci sia un “altro”, che sia il “nemico”, per mascherare le
proprie brame di possesso e per mimetizzare le proprie responsabilità nell’ avere ingenerato
secolari conflitti, guerre, massacri, corruzione, crimini, scandali, pericoli, disastri, armi,
droghe, commercio d’ organi e quanto altro.
L’ imperatore è maestro nell’ arte di nascondere il risveglio della coscienza dell’ UNO, ne ha il
terrore perché sa che questa è la sua fine ( al più differibile, ma non evitabile ).
LA PAROLA D’ ORDINE:
SALVARE LA TERRA
E’ abilissimo a concentrare l’ attenzione dei suoi milioni e milioni di sudditi ( miliardi di Adamo
) sul novello grido di dolore che sale dal suo regno: “Bisogna salvare la Terra”.
Altra diabolica menzogna, dal momento che la Terra e l’ uomo non sono due, bensì UNO.
Bisogna invece salvare la mente dell’ uomo, la sua coscienza perché è quella che genera
l’ esperienza.
La Terra non ha problemi e anche nella peggiore e più catastrofica delle ipotesi di un suo
sconvolgimento globale, dissesti ambientali, incendi, terremoti, esplosioni nucleari, eruzioni
vulcaniche, avvelenamenti chimici, contaminazioni batteriologiche, impazzimenti climatici, si
tratta per lei di riprendere il suo ciclo o processo evolutivo in funzione di quelle che sono le
sue eterne caratteristiche: funzionalità, stabilità e adattabilità.
La Terra non si lascerà distruggere da quella microflora batterica che è per lei l’ umanità,
diretta da una intelligenza allucinata, in preda alla follia.
I problemi invece sono tutti dell’ uomo, se ci tiene a conservare la sua attuale forma
antropica, ma ciò implica un “salto quantico” della coscienza che dà realtà alla virtualità
(Matrix).
Richiede di smettere di credere a tutto, pur di non scoprire SE STESSO e di cessare di credersi
dipendente dall’ imperatore, mentre invece lo mantiene con la sua richiesta di protezione e di
salvezza da inesistenti minacce.
Deve smettere di immaginare intimidazioni che, ossessionato dalla paura, alimenta invece
pensando di respingerle con lo schierarsi con questo o quel partito, purché sia quello che lo
pone sotto l’ala protettiva dell’ imperatore.
Nessuno sa che cosa sia spirito e materia, ma la maggior parte della gente ha pensato di
schierarsi per il nobile spirito e disprezzare la materia.
La fisica che si occupa di atomi non sa dire cosa siano.
La chimica che studia le molecole, quindi i legami tra atomi, non conosce la forza che li
genera.
La biologia che studia la materia organica non sa cosa sia la vita, la medicina che cosa sia la
malattia, la psicologia che cosa sia la psiche.
Insomma la macchina sta perdendo energia, perché non serve a produrre quello che serve ai
popoli, ma solo quello che serve a mantenere se stessa.
LA SINDROME DI STOCCOLMA
Si confida nel sistema politico e finanziario mondiale gestito, secondo vari studi da circa 300
famiglie principesche o proprietarie di industrie e di banche.
Si punta sui loro diretti collaboratori, i governi del pianeta o nelle alte gerarchie della chiesa,
circa 100.000 individui, più o meno occulti, senza considerare quanto invece la loro crescente
impotenza a risolvere i problemi del mondo sia la prova di quanto l’ umanità si lasci ingannare,
disposta a vendersi per un pugno di dollari, e guardi a loro con una assurda, cieca fiducia in
preda ad una gigantesca sindrome di Stoccolma a causa della quale le vittime sono succube
dei loro carcerieri e gli oppressi sono dominati dall’ amore per i propri carnefici.
Le folle si lasciano convincere facilmente da questi gruppi o lobby, che trasmettono la “cultura”
a favore di questo sistema, facendo propria l’ opinione, falsa, che questo mondo è l’ unico
possibile e che l’ unica modalità di vita sia quella che conduciamo in questo mondo.
Servo e padrone: è il solito dualismo, che nasconde la “terza via” e l’ illusione è la
“democrazia”, un metodo per sanare le disuguaglianze, che significherebbe scegliere tra due
candidati, in alternativa reciproca, ed entrambi eternamente deludenti.
Di fatto nel tenere sempre in piedi due partiti, due poli, due schieramenti, due popoli, due
nazioni, due squadre, due contendenti non c’è conflitto di interessi, sono entrambi utili al
dualismo e alla sua conservazione.
Famiglia, scuola, chiesa, società e politica poggiano su tale principio, che a sua volta, come un
micidiale boomerang, si ripercuote su famiglia, scuola chiesa, società e politica.
LA FINE DI MATRIX
Sembra un sogno: ma ora siamo alla fine del film su “matrix”. E’ come se stessero scorrendo i
titoli di coda della sua proiezione, annunciata dall’ Apocalisse, ma non nel senso della fine del
mondo, bensì del tempo relativo, cioè del collasso dell’ immaginario collettivo.
E’ il potere che sta morendo ed agita il panico della fine planetaria.
E’ la mente duale che si crede un “io diviso”, “a parte” e ” da parte” dal resto e teme di uscire
dal film che finora ha chiamato “realtà”.
Ma in realtà si tratta di un parto, che non è un miracolo, ma un processo naturale, partito da
un embrione fisico e mentale e che ora si compie sia nel grande che nel piccolo, indivisi, nel
grande Essere, nella Terra, come nell’ essere umano, contemporaneamente.
La luce EM, che trasmette le immagini sta cambiando. Ci sarà come già è successo sulla Terra
circa 8000 anni fa ( l’ ultima volta, ) l’ inversione dei poli elettromagnetici e 3 giorni di buio (
di cui parlano i Vangeli, ( Cap. 12 ), ed anche il popolo andino degli Hopi ).
La catastrofe riguarda solo le apparenze, perché il cambio delle stagioni cosmiche fa parte del
processo della fisiologia del processo universale.
LA FISICA QUANTISTICA,
LA PROVA SCIENTIFICA DELLA REALTA’ DELL’ UNO.
La vita in apparenza può determinare catastrofi nelle forme, ma in nessun caso può
distruggere SE STESSA nella sostanza. Ad impedirglielo è la sua unicità, oggi intuita anche
dalla fisica quantistica, per la quale il soggetto, l’ oggetto e l’ evento non sono 3 entità
separate[3] come postulato dalla relatività di Einstein ( Paradosso EPR ), ma compartecipi di
una stessa realtà, quella vera indicata dalla forza debole e manifestata dalla luce pesante con
le sue 2 particelle messaggere ed il fotone pesante ( W+ Z°0 W- )
Queste sono le ultime acquisizioni di laboratorio della fisica moderna che sono partite nel 1960
e nel 1982 dalle esperienze di Bell e di Alan Aspect con l’ enunciazione del principio di “non
località” ( informazione e comunicazione istantanea di ogni particella presente nel cosmo
intelligente e vivo ) e quindi dell’ abbattimento del concetto dello spazio-tempo, per poi
approdare agli studi di Carlo Rubbia sulla particella Z0
LA CINTURA FOTONICA
La cosiddetta “cintura fotonica” non si trova solo all’ esterno della materia
nucleare, bensì anche all’ interno.
Si riferisce ad una particolare energia di luce prodotta dal salto quantico di
fotoni in grado di passare da una vecchia banda di energia a “spin” inferiore ad
una nuova a “spin” superiore.
In particolare si tratta di una banda di energia ricca di fotoni non ordinari (
quelli per intendersi che possono solo trasmettere le immagini), ma di fotoni
“pesanti” “Z°”, portatori del “messaggio” (informazione ).
La sua influenza sulla natura e struttura delle cose è straordinaria, ma l’ azione
più straordinaria è quella che essa esercita soprattutto sull’ uomo.
Infatti il salto quantico interno accresce lo “spin”, cioè la coscienza individuale,
mentre parallelamente fa crescere la coscienza di massa in modo che una
nuova potenzialità conoscitiva si estende anche a chi prima non sapeva niente.
L'UNIVERSO OLOGRAFICO
relativo all’ atomo fisico, si riproduce con le stesse modalità sia livello di
David Bohm, da Karl Pribram e da Dennis Gabor, che nel 1947 si guadagnò il
premio Nobel per aver intuito, lui per primo, che l’ “l’ INTERO in ogni sua
parte è UNO”.
Dal maggio 2002 giornali scientifici autorevoli , quali Nature, Science e New
LA RISONANZA DI SCHUMAN
La Terra intanto sta rallentando la rotazione fino allo stop ( ““Punto Zero”) e all’
7,83 cps. Ora è sui 12 cps . Ciò significa che la durata della nostra giornata,
Un giorno, come risulta da antichi testi sacri, pare attendibili, il sole sorgerà ad
il Leonardo di Vinci svedese del 1688, non sarebbe troppo scandaloso ricordare
LA VIBRAZIONE ENERGETICA
E LA FORMA DELLE COSE
Diceva Johann Wolfang Goethe: “se non fossero “solari” gli occhi come potrebbero
scorgere la luce”.
Dunque è la luce ( fotoscopio ) che configura l’ occhio ( per rivedere se stessa ).
E se non fossero “fonici” ( musicali ) le orecchie come potrebbero percepire il suono.
Dunque è il suono ( fonoscopio ) che configura l’ orecchio ( per udire se stesso ).
Alla luce di queste alte considerazioni, sentiamo allora nascere e svilupparsi in noi il seme di
una profonda domanda. Cosa sta facendo la Terra ( e con essa il Cosmo e con l’ Universo l’
uomo ) ?
La risposta può essere di una semplicità disarmante, quanto giudicata di una portata
alienante. Ovviamente tutto dipende se viene formulata da un punto di vista monistico o
dualistico.
LA TERRA PROMESSA
Traghettati al di là del due, ( e quindi usciti dalla prigione del molteplice ) la “Terra
Promessaa” non ci appare più come un piccolo lembo di terra in Medio Oriente, come molti
hanno creduto e per il quale perfino combattuto e massacrato.
La Terra promessa, tanto sognata ed agognata, dopo la traversata del deserto della
“conoscenza”, ma non della “sapienza”, è ed è sempre stata un panorama che a chiunque si
apre quando si vede che il vero Dio di cui siamo “cellule
GESU’ ED I 22 ARCHETIPI
L’ Uno risolve i conflitti, i contrari, gli opposti, perché elimina la loro causa: il due, la divisione.
Gesù ha detto: “ Vi stupirete quando vedrete a chi assomigliate, ma mille e mille volte più
grande sarà il vostro stupore quando scoprirete i 22 archetipi che esistono da sempre e non
nascono e non muoiono e non si fanno vedere. Per conoscerli non bisogna essere divisi.
Bisogna essere UNO e solo allora, chi li conosce si libera dal ciclo delle morti”. ( Vangelo di
Tommaso Apostolo, log. 83 ).
Se l’ uomo non fosse divino ( “hh ) come potrebbe l’ Uno, Dio, percepire se stesso, cioè la
proprio totalità infinita? Dunque è l’ Universo che configura l’ uomo ( cosmoscopio ) per
identificare se stesso.
Il MESSAGGIO MANCANTE
Si può dire questo? Si può lanciare al mondo questo messaggio mancante??
Difficile è confrontarsi con la forza dei cospicui fondi auriferi, i servizi segreti, le industrie ed i
giacimenti di petrolio, le multinazionali.
La macchina per funzionare ha bisogno dei suoi elettori e dei suoi credenti, delle sue vittime
sacrificali.
Difficile che si lasci sfuggire i suoi “operai” ed i suoi “operatori”, tutti invitati a stringersi
intorno al suo manovratore ( pastore? ). Chi non lavora alla macchina e ne scopre il bluff è
emarginato.
Gridare al lupo cattivo è il modo migliore per isolarlo e per invitate i “buoni” a neutralizzarlo,
anche se dorme sonni tranquilli.
I MACCHINISTI CAMBIANO,
LA MACCHINA MAI
Cambiare il volto degli addetti alla macchina non è mai servito ad arrestare la macchina e la
sua logica dello sfruttamento e dell’ annientamento di tutto e di tutti.
Le operazioni camaleontiche sono l’ anima della macchina. Questo la macchina lo sa bene. Per
questo ha scelto il commercio e la pubblicità come suo perno.
Su quel perno, perfettamente controllato, sta girando tutto il mondo, ignaro dei 60 milioni di
morti per fame ogni anno, in maggioranza bambini, intere popolazioni sterminate, sofferenze
inaudite delle nazioni povere, stragi e disastri che non fanno notizia.
Il combustibile della macchina è la credulità di Adamo. Per arrestarla, basta girare la “chiave”
che accende il suo motore. Smettere di consumare le sue risorse, quei beni che al 90% fanno
male.
I beni sono quelli imposti da “un potere occulto”, beni indispensabili, per i quali nessun
governo bada a spese per tenerli in efficienza ed aggiornati: mercato globale, petrolio,
finanze, economia, supertecnologia, etc., il tutto per combattere un nemico inesistente, ma
sempre necessario da combattere.
Inventare un Dio degli eserciti che passa il tempo… a guerreggiare SE STESSO è il trucco
diabolico degli “eletti” per passare da “seletti” agli occhi della gente.
Bisogna che la gente creda di essere minacciata da un nemico presente giorno e notte e quest’
incubo dura da che è cominciata questa storia tragica del dualismo.
Questo è lo scandalo della Vita che noi siamo andati denunciando dall’ inizio di questa
rivelazione.
Il vangelo che ci hanno proposto le vecchie teologie non significa “la buona novella”. La parola
è stata artatamente corrotta. Il termine originale era “evangelo, da “evanghelos”, messaggio.
Noi abbiamo tentato qui di riproporlo nella sua originale, attuale ed antica versione.
Il Dio di domani è UNO.
Ce la faranno adesso i nostri eroi a scoprire che il “Dio intento a Dare” attraverso di loro per
tornare a rivedersi come UNO, non è più il Dio duale di ieri?
Pace, amore, giustizia, fratellanza, libertà, uguaglianza ( nella diversità ), benessere, armonia,
tutti miraggi umani che per ora rappresentano una irraggiungibile araba fenice, dipendono,
per la loro realizzazione, solo dal livello della coscienza di chi deve dare la risposta a questa
domanda.
La forza debole (o campo nucleare debole) è stata scoperta negli anni 70. Dirige la
fusione nucleare di tutte le stelle dell’ universo. E’ la causa dell’ evoluzione della Terra prodotta
dal suo nucleo centrale ( cristallo liquido ). E’ mascherata dalla luce elettromagnetica (EM) ,
che, come un velo formato dalla magnetosfera, avvolge come un utero tutta la Terra ( Ved. il
mito della caverna di Platone ). Non si può dunque vedere, ma si può sentire sotto forma di
emozioni, percezioni, amore, eros, etc.
La forza debole oltre a trasformare il cuore delle stelle, sta trasformando anche quella
della Terra. Il lato debole della forza è anche quello che sta trasformando il PC dell’ essere
umano che è il cervello, una vera e propria antenna cosmica.
II Meeting Internazionale
"La vita e le sue origini"
(docente di Fisica Università La Sapienza di Roma -Membro del Comitato scientifico del
"Mandir della Pace")
“Colui che non fa altro che compulsare e studiare libri religiosi, mi ricorda la favola dell’
asino che trasportava un carico di zucchero, ma non ne conosceva certo la dolcezza. L’
uomo non deve leccare i piatti dopo che altri vi hanno mangiato. Egli deve essere il suo
proprio libro. Che valore c’ è nel dire e ripetere quello che dice o che ha detto a chiare
lettere un altro molto tempo prima? Questa è istruzione, non è conoscenza. Con questo
continuo ingurgitare minestre d’ altri è già un miracolo che non soffriamo tutti di
dispepsia. Nessuno può insegnare la verità dalla bocca di un altro; né da un altro si può
imparare la verità, né alcuno può insegnare niente agli altri. Non è di nessuna utilità
ingoiare le dottrine che gli altri trasmettono. L’ unica cosa che si può fare è cercare di
risvegliare nell’ altro la capacità di pensare da solo.
Molti anni fa, mentre parlavo con un uomo che indossava un abito talare e mentre mi
intrattenevo con lui su gli stessi argomenti, suesposti a chiare lettere da Vivekananda
“appena” un secolo prima, improvvisamente mi sentii chiedere:
“Ma, insomma, per Lei chi è Dio?”. La risposta, come la domanda fu altrettanto secca: “
Dio non è Mistero – come dite Voi – ma è “MISTER-O, cioè Mister Ovunque”.
“Padre Nostro, che sei ovunque” e non “ Padre Nostro che sei cieli “.
Vivere alternativamente gli aspetti di questa realtà bipolare ha comportato grandi conflitti
ideologici e l’ integrazione degli stessi oggi è alla base della Scienza per una nuova
Conoscenza.
A creare questo inconscio riavvicinamento tra queste due incompatibili concezioni della
Realtà, molto hanno inciso le ultime idee della fisica quantistica, il ramo della fisica che
studia le particelle sub-atomiche ( elettroni, protoni, plasmoni, anomaloni, etc.). “
Intanto – come asserisce Jan Charon, fisico e filosofo francese, ricercatore e scienziato
noto in tutto il mondo – “bisogna andare più lontano dei cromosomi sul piano dell’
elementare e andare di fatto, fino alle particelle elementari , quali le studia la fisica. E’
ciascuna di queste particelle fisiche - che compongono i cromosomi - che conterrebbe la
totalità dell’ informazione, abitualmente associata invece all’ insieme del gioco
cromosomico, in un dato individuo”.
Noi non dubitiamo della plausibilità della dichiarazione resa da Charon, il fatto è però che
essa si riferisce ad un elettrone concepito, secondo i criteri della meccanica classica,
come una piccola particella compatta, tipo una pallottolina che gira meccanicamente
intorno ad un nucleo.
Mentre secondo la fisica quantistica l’ elettrone è una realtà che non possiede nessuna
dimensione.
E anzi esso è visto come un “quantum”, una forma di energia che si diffonde all’ infinito
nello spazio ( e qui si avverte già un primo approccio a qualcosa che ha la qualità dell’
Infinito o dell’ Ovunque).
Nel 1935 Albert Einstein trovava invece biasimevole questa considerazione, perché
l’inesistenza delle particelle come corpuscoli vedeva compromessa la validità della sua
teoria della relatività circa le nozioni di spazio (distanza) tempo e velocità limite della
luce, minacciata da Niels Bohr con una nuova affermazione che destabilizzava
nettamente la sua teoria. Diceva Niels Bohr: “ Tra i protagonisti di qualsiasi azione fisica
al mondo non esiste alcuna distanza e nessuna separazione e tutto il sistema delle cose
funziona all’ unisono con informazioni ed interconnessioni istantanee tra loro che
abbattono qualsiasi barriera di spazio e di tempo”.
Aveva ragione Niels Bohr. Nel 1982 l’ equipe di ricerca dell’ Università di Parigi, diretta dal
fisico Alain Aspect, dimostrava in un esperimento rimasto celebre in tutto il mondo che
tutti i componenti dell’ oceanica galassia elettronica del cosmo, a distanze indifferenti tra
loro e una volta sollecitati in un punto, erano con perfetto sincronismo correlati ed
informati sull’ evento prodotto in quel punto.
Pertanto tutti i concetti quali località, posizione od altro, in un contesto dove le cose sono
invece non locali, come dimostrava l’ esperimento di Aspect, cessavano di avere un senso
in un Universo, dove nulla è veramente separato dal resto.
David Bohm, il più grande fisico quantistico della Princeton University, paradossalmente
un protetto di Einstein, precisò meglio in cosa consistesse il fenomeno. Si trattava di uno
sconfinato oceano di presunte particelle tra loro interconnesse, ognuna delle quali si
comportava come se fosse a conoscenza di ciò che ciascuna dei trilioni ( tanto per dare
un numero ) di altre particelle stesse facendo, anche a distanza di anni luce l’ una dall’
altra.
Ma che cosa facevano tutte insieme, le presunte particelle, ragionavano? Erano dotate di
coscienza o di visione a distanza? Insomma la realtà materiale dell’ Universo era una
realtà totalmente intelligente? E come faceva ciascuna di esse ad essere una parte che
conservava intatta la totale interezza ed indissolubilità del Tutto?
Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, ebbe modo di dire:
Anche David Bohm, il grande fisico passato alla University of London non era contrario ad
unire la coscienza alla fisica. Egli obiettava solamente che i suoi colleghi fisici lo facessero
in modo sbagliato, frantumando la realtà col dire che una cosa separata, la coscienza,
interagisce con un ‘ altra cosa separata, una presunta particella sub-atomica.
Finchè tutte le cose dell’ Universo sono aspetti di UN INTERO egli riteneva che fosse
privo di senso parlare di una coscienza da una parte e di materia dall’ altra, come
interagenti. E più ancora David Bohm non si arrestava a questa semplice riflessione, ma
spingeva avanti questa idea facendogli compiere passi da gigante. Intendendo tutto l’
Universo come parte di una continuità indivisa da ogni altra cosa (Undivided Universe ),
nonostante l’ apparente separatezza dei suoi elementi, egli asseriva che lo stesso
sperimentatore funzionava da strumento di misura, da laboratorio, da risultato
sperimentale e anche da quella stessa brezza che soffiava dal di fuori del centro di ricerca
su quelle stesse presunte particelle su cui indagava.
E ne deduceva: ma, allora se tutte le cose dell’ universo hanno questa stessa radice
comune, la coscienza, e se la coscienza non è altro che una forma più sottile di materia,
ed è presente nelle varie gradazioni del celarsi ( implicito ) e del manifestarsi ( esplicito ),
altrettanto privo di significato è dividere l’ Universo in cose viventi ed in cose non viventi.
L’ INTERO, in ogni sua parte, o è tutto vivo o è tutto morto. E francamente, a giudicare
dai fatti, non si può dire che ciò che appariva a Bohm della realtà e che è tutti i giorni
sotto ai nostri occhi fosse un Mar Morto di esistenza. Pare invece che in questo senso si
sviluppassero le convinzioni di Ilya Prigogine, fisico e chimico russo, premio nobel per la
chimica nel 1977, mentre si occupava delle proprietà chimiche della materia. Finché una
scoperta del tutto nuova non gli fece un giorno cambiare completamente idea. Ciò
perché, sotto i suoi occhi i fenomeni di “austrutturazione” della materia mettevano in luce
una proprietà radicalmente nuova della materia stessa. Vale a dire: egli si accorse,
durante i suoi esperimenti, che esisteva una specie di trama continua che univa l’
“inerte”, il “previvente” ed il “vivente”, dato che la materia tendeva per costruzioni
successive, a strutturarsi in modo da diventare materia vivente e a costituirsi in aggregati
molecolari stranamente “intelligenti”.
La Biologia ed anche la Chimica spiegano che è a livello molecolare che avviene questa
strutturazione. Quello che le due materie però non sono in grado di spiegare è secondo
quali leggi questo fenomeno avvenga. Questa cosa è rimasta così enigmatica che Tutto
ciò ha indotto Ilya Prigogine stesso, profondamente turbato dall’ onnipresenza di questo
ordine stupefacente e soggiacente al caos apparente della materia, a dichiarare un
giorno:
“Quello che è sconcertante è il fatto che ogni molecola sa quello che fanno tutte le altre,
contemporaneamente ad essa e a distanze macroscopiche.
Ora, noi riteniamo che Ilya Prigogine merita il massimo rispetto. Basta dire che nel corso
della sua vita egli ha ricevuto la bellezza di ben 53 titoli onorifici. Il limite tuttavia del
genio di Ilya Prigogine è che egli non è stato un geologo “vedente”. Poiché, se egli lo
fosse stato, come è successo a chi qui commenta, non si sarebbe fatto cogliere di
sorpresa. Avrebbe sicuramente intravisto che la materia, da lui definita “inerte” in realtà
non esiste. Che la materia insomma è tutta vivente e che la trama di questa materia
continua anche nel presunto “postvivente”.
Per averne una prova è sufficiente partire da una considerazione. I virus hanno una
struttura cristallina ( e sono considerati viventi ). I vari elementi chimici, i vari atomi
hanno una struttura “cristallina” associata, struttura che insieme a quella di altri elementi
chimici o atomi va a formare una struttura cristallina o reticolo atomico. Anche i loro
omologhi più grandi ovviamente, i macro o fenocristalli, hanno una struttura cristallina.
Essi non sono il risultato di una semplice reazione chimica.
Essi crescono e, come dice Katrina Raphael nei suoi libri, hanno capacità fenomenali:
hanno un sesso e sono entità vive e coscienti. Infatti basta guardare dall’ alto la struttura
che si osserva intorno al corpo umano. Si vede che i nostri campi energetici crescono in
maniera esagonale, proprio come fanno i cristalli. Non c’ è dubbio che certe loro forme
sono costruite con una “autointelligenza” che lascia sbalorditi. Quando poi arriviamo in
fondo alla scala atomica, ci accorgiamo che non ci sono eccezioni note. L’ unica scoperta
che ci si presenta è per altro una scoperta annunciata: “Tanto nel grande, così nel
piccolo” ( come diceva il filosofo egizio Hermete Trismegisto ).
Per cui sia nell’ implicito ( invisibile ) che nell’ esplicito ( visibile ) tutto si riassume nel
divenire di una “Sostanza infinita”, di un’ unica fonte eternamente creatrice di se stessa,
che, come dice anche David Bohm, si trova oltre lo spazio ed il tempo.
Per millenni siamo stati educati a concepire la materia come una massa grezza e bruta,
una sostanza ritenuta inanimata dalle vecchie idee della tradizione scientifica. La verità è
che la materia ha un rovescio incredibilmente strabiliante sullo spirito e che questo dal
canto suo è inseparabilmente intrecciato con la materia. E che l’ una influisce sull’ altro è
viceversa. La verità è che la mancanza di distinzione tra le due realtà e la loro
indissolubile interconnessione sono tutte qualità che entrano a far parte di un universo
olografico, dove l’ intero coincide con ogni sua parte, e dove quindi lo SPIRITO E’
MATERIA.
Quasi avvertendo una perdita di confini tra le due realtà, visibile ed invisibile, dichiarava
David Bohm: “ Alla base dei due piani di esistenza, quello fisico e quello spirituale, c’è
sempre un’unica realtà. La separazione tra i due in materia e spirito è una astrazione,
perché la sostanza è sempre una”. Si può infatti dividere fin che si vuole l’ Intero di ogni
cosa in milioni di miliardi di “pezzi”, ma ogni volta fino all’ ultima, la minuscola microcopia
della Matrice ricupererà sempre l’intera informazione necessaria per ricreare
intelligentemente e per intero l’ immagine completa delle sue origini iniziali. Karl Pribram,
grande neurofisiologo presso la Standard University decise di prendere in seria
considerazione questo aspetto, quando si rese conto che, asportando per motivi clinici
fino al 90% di porzioni di cervello di un individuo, il paziente trattato chirurgicamente non
subiva mai la perdita di ricordi specifici. Dalle ripetute prove mediche eseguite otteneva
sempre che i ricordi risultavano distribuiti. Incominciò allora a farsi strada in lui il
sospetto che il pensiero non dovesse concepirsi più localizzato nel cervello, ma che
dovesse avere una dislocazione “non locale”, proprio come i presunti elettroni di David
Bohm. Il quale, dal canto suo, in colloqui privati ammise spesso di credere che l’ Universo
fosse tutto Pensiero.
Proprio come la pensava l’ altro grande fisico Jeans James, anche lui dell’ avviso che l’
Universo, più che una grande macchina dovesse essere un grande Pensiero.
Dopo questi risultati la stessa Candice Pert, primario di biochimica cerebrale al National
Institute of Mental Heath è stata costretta ad ammettere di non essere più in grado di
dire dove il cervello finisce e dove la mente ed il corpo iniziano Dice bene allora Keith
Floyd, uno psicologo del Virginia Internont College che, diversamente dalla collega, l’ ha
intuito:
“Al contrario di ciò che tutti credono, sembrerebbe non essere il cervello a produrre la
coscienza, ma piuttosto la coscienza a creare la struttura del cervello – la materia, lo
spazio, il tempo ed ogni altra cosa che abbiamo il piacere di interpretare come universo
fisico” .
Non possiamo più escludere allora che sia il Pensiero ( eterna vibrazione ) onni-
permeante l’eterno scultore che plasma la morbida argilla del corpo e la tenera creta di
tutte le cose. Senza dubbio questa è la cosa più conturbante che possa capitare di capire
ad un uomo. Peccato solo che abbiamo la sfortuna di non rifletterci mai, perché fin dall’
infanzia siamo educati a pensare concretamente di essere una realtV “solida”.
E noi siamo così profondamente convinti che i nostri corpi siano così solidi e così
oggettivamente reali che ci sembra assurdo considerare l’ idea che noi ( come del resto
tutte le cose) possiamo non essere altro che Pensiero Sottile coagulato in un nucleo
denso, materializzatosi in una forma o guscio che ci serve unicamente per agevolare il
nostro transito sulla terra. Alle corte, si tratterebbe semplicemente di una “Sostanza
infinitamente vibrante” (dal biblico “Verbo”, Vbr…che significa vibrazione ). Il fatto è che
nel chiamarla Dio noi non ci crediamo e così noi non ci rendiamo conto di intrappolare la
nostra mente in un circolo vizioso, dal quale solo raramente riusciamo ad emergere nel
corso della vita. La consideriamo una realtà impossibile perché invisibile ed impercepibile
e quindi non siamo ancora abbastanza maturi e padroni delle nostre emozioni, attitudini e
convinzioni per affrontare l’ evidenza che noi siamo effettivamente “Colei che, nella sua
eterna mutazione, finisce sempre di volta in volta per rivelarsi a se stessa”.
Prof. Vittorio Marchi
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