SCOLIOSI FUNZIONALE
≠
SCOLIOSI STRUTTURALE
Prof. S. Masiero: UOC Riabilitazione Ortopedica, DPT Neuroscienze
Scoliosi
SCOLIOSI FUNZIONALE:
Deviazione REVERSIBILE della colonna sul piano frontale
senza rotazione vertebrale, e quindi completamente correggibile
in posizione sdraiata; è possibile evidenziare una causa.
Fattori causali:
• Difetto ad un arto inferiore;
• Alterazioni posturali spesso presenti nel periodo evolutivo della
crescita;
• Antalgici;
• Psichiatrici.
SCOLIOSI FUNZIONALE:
• Assenza gibbo
Le SCOLIOSI STRUTTURALI si
distinguono principalmente in:
- scoliosi ad eziologia nota
- scoliosi ad eziologia sconosciuta.
• Congenite
• Neuromuscolari
• Neurofibromatosi
• Mesenchimopatie
• etc
CLASSIFICAZIONE IN RAPPORTO A:
• Sede
• Criterio anatomo-radiologico
• Età della prima osservazione
VALORI SOGLIA:
• Scoliosi se angolazione > 10° Cobb radiografici
(secondo la Scoliosis Research Society)
• Significativa probabilità di comparsa di danni
funzionali se > 30° Cobb, anche se toltalmente
asintomatica
• Indicazione di necessità di approccio chirurgico
se > 50° Cobb
ESAME OBIETTIVO:
•
COSA VALUTARE:
- Sul piano FRONTALE:
• Simmetria del corpo
•
Segni di Scoliosi:
GIBBO:
ESAME
RADIOGRAFICO:
Va effettuato praticando
radiogrammi della colonna
dall’occipite al sacro, in
stazione eretta, nelle due
proiezioni AP e LL.
Misurazione della
curva con il metodo
di Cobb
SEGNO DI RISSER:
Il grado di ossificazione può essere espresso in percentuale (da 0 a
100) o in stadi (da 1 a 5). Questa ossificazione si sviluppa
contestualmente all'ossificazione delle cartilagini epifisarie delle
vertebre. La comparsa dei nuclei inizia mediamente intorno ai 13
anni nella femmina e ai 15 anni nel maschio e termina
completamente verso i 17 anni nella femmina e i 18 anni nel
maschio. I nuclei di ossificazione delle apofisi iliache cominciano a
rendersi visibili in prossimità della spina iliaca antero-superiore
(stadio 1). L'ossificazione procede quindi dall'avanti all'indietro
fino a raggiungere la spina iliaca postero-superiore (stadio 4), e
finisce con la fusione completa (stadio 5).Il segno di Risser è una
indiretta valutazione del grado di crescita della colonna.
• danni neuromotori
• biomeccanici
• cardio-polmonari
• estetici
•
disabilità dovuta a motivi psicologici
•
disabilità iatrogena (se non si tiene conto della delicata fase in cui
si trova il giovane, che deve fronteggiare la crescita/sviluppo puberale
e l’incontro/scontro con il proprio corpo affetto da una forma di
patologia che ne mina una struttura portante che non per niente si
chiama "colonna“)
Scanno ippocratico
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Trattamento scoliosi funzionali
Metodiche molto
diverse:
▪ Metodo di Klapp
▪ Von Niederhoffer
▪ Schroth
▪ Lyonese
▪ etc.
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Metodo Lyonese
• Presa di coscienza
• Esercizi di equilibrio
• Rieducazione posturale
• Rafforzamento muscolare
• Ginnastica respiratoria
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Ginnastica medica
Il risultato è
Scoliosi subordinato
alla precocità
idiopatiche della diagnosi
Terapia cinesiterapica,
Forme idiopatiche tenendo però il paziente
sotto controllo, pronti ad
iniziali(angolazione agire con un trattamento più
‹20°, in sede ed età impegnativo qualora si
favorevole): notasse un aggravamento.
Principi da ricordare:
•
È necessario sensibilizzare i genitori e i bambini per poter attuare, tramite la loro
educazione, una consapevole azione di prevenzione.
•
Presa di coscienza, da parte del soggetto, della propria attitudine corporea (alterazione):
solo in questo modo può riuscire a correggersi e collaborare attivamente durante la vita
di tutti i giorni.
•
Favorire la decontrazione ed il rilassamento per avere movimenti precisi, efficaci e ben
localizzati. È importante che il soggetto abbia un'esatta presa di coscienza di quali
muscoli intervengono nel movimento e quali devono essere lasciati a riposo.
•
Sbloccare il segmento e poi tonificare: eseguire esercizi di mobilizzazione prima e di
tonificazione poi, in modo da riequilibrare i gruppi muscolari riattivati con la
mobilizzazione. In caso di soggetti astenici o di iperlassità si lavora solo sulla
tonificazione.
•
Ginnastica di ipercorrezione; il movimento deve sempre superare il limite della
posizione normale. Fanno ancora eccezione i soggetti astenici e con iperlassità.
•
Scelte del movimento per accorciare i muscoli allungati (contrazione completa e
distensione incompleta) e per allungare i muscoli accorciati (contrazione incompleta e
distensione completa): in questo modo è possibile correggere lo squilibrio muscolare
che determina l'alterazione.
• Pochi esercizi, ben scelti e ben dosati. Specificità di esercizi a seconda dell'alterazione che
presenta il soggetto, dosati secondo le capacità effettive. La ripetizione di questi esercizi è
utile anche per esercitare la memoria muscolare. Lato negativo: la ripetitività crea situazioni
di noia.
• Graduare la progressione dell'esercizio, dal semplice al complesso, dal blando all'intenso.
• Passare dalla posizione supina a quella seduta, in ginocchio, fino ad arrivare alla stazione
eretta. È meglio partire da una posizione di scarico gravitazionale, fino ad arrivare alla
normale posizione di stazione eretta.
• Ritmo del movimento: né troppo lento, né troppo rapido, l'ideale è il ritmo respiratorio.
Movimenti troppo rapidi perdono in precisione, troppo blandi generano una scarsa
irrorazione sanguigna (resta comunque inteso che gli esercizi di mobilizzazione vengono
svolti a ritmo più rapido, quelli di tonificazione, più lentamente).
• La ginnastica respiratoria deve sempre intervenire nella lezione di ginnastica correttiva
perché tutte le alterazioni del tronco comportano un'insufficienza respiratoria.
• Controllo periodico del ragazzo in modo da poter valutare i risultati ottenuti e poter adattare
gli esercizi in base ai progressi conseguiti.
Terapia ortopedica
incruenta: applicazione di
Forme idiopatiche corsetti ortopedici
più gravi(curvatura ›20° correttivi alternati o meno
ma ‹40°): (in rapporto all’evoluzione
della deformità) a corsetti
gessati + FKT.
Tutori Ortopedici
Corsetti BASSI:
➢ Più graditi
➢ Più prescritti
➢ Numerosissime varietà
➢ Ottimi per curve “basse”
➢
DA TENERE A MENTE:
• Se un peggioramento, che richiede l’uso del corsetto, si è
verificato nonostante la cinesiterapia ben fatta, quest’ultima
probabilmente è servita lo stesso;
• Tuttavia da sola non si è dimostrata sufficiente a contenere la
progressione della scoliosi;
• Infatti, abbinata al corsetto, la cinesiterapia va proseguita lo
stesso;
DA TENERE A MENTE:
• Se il corsetto non è portato secondo prescrizione, il
rischio di peggioramento per le curve dai 20 ai 25° è
elevato, variando dal 40 al 60%;
• Se la scoliosi peggiora, diviene progressivamente più
difficile da curare;
• Se supera un certo grado (> 40-50°), può più facilmente
progredire anche a fine crescita;
• Tempi di cura con corsetto relativamente lunghi: fino a
termine dell’accrescimento (quanto meno quello rapido
puberale).
❖ 7-8 anni
❖ Fuori corsetto, in preparazione a questo
❖ In e fuori corsetto
❖ In corsetto, per assecondare attivamente l’azione
dell’ortesi e per contrastarne gli effetti negativi
❖ Di stabilizzazione fuori corsetto, durante lo
svezzamento
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Sport e corsetto
❖ Non agonistico
❖ Qualsiasi sport amatoriale (1-2 volte la settimana)
❖ Fuori corsetto (purché non divenga un alibi!)
❖ In corsetto (per favorire l’azione modellante)
❖ Ora di educazione fisica: in o fuori corsetto
(dipende)
❖ Esonero (dipende)
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Principi di trattamento FKT
Se cifosi
dorsale ˃ 40°-
45°
Scapole alate
Iperlordosi lombare Ipercifosi toracica
Malattia di Sheuermann
La malattia di Scheuermann:
➢ tipica (tipo I)
Un legamento lungo
chiamato il legamento
longitudinale anteriore
collega sulla parte anteriore
i corpi vertebrali.
Questo legamento si
addensa in genere nei
pazienti con malattia di
Scheuermann.
→ aggiunge una spinta in
avanti, producendo più
incuneamento e cifosi
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Malattia di Sheuermann
Frequentemente sottoposti
all’osservazione medica per
rachialgia legata al
movimento e alla postura
Clinicamente:
ipercifosi toracica, spesso
associata ad una
retroposizione del tronco
(sproiezione posteriore del
baricentro)
Cercare di
rafforzare i muscoli addominali con esercizi specifici,
che
interessino solo questi e non l’ileopsoas!
Tentare di allungare tutta la catena
posteriore che si estende dall’occipite
fino alle punte dei piedi, come ha
studiato e scoperto Mézières: i muscoli
posteriori si detenderanno permettendo
alla colonna una maggiore libertà di
movimento e il suo ritorno a una curva
fisiologica normale.
E’ un piede caratterizzato
dall’appiattimento della volta plantare
normalmente costituita dalla forma e
dal reciproco incastro delle ossa del
piede, dalla maturità del tessuto
connettivo costituente capsule e
legamenti, e dal perfetto funzionamento
di una serie di muscoli chiamati
cavizzanti.
Il cardine di tale
deformità è a livello del
retropiede, costituito da
calcagno e astragalo a
contatto tra di loro per
mezzo di un’articolazione
chiamata sottoastragalica
La rotazione interna
(pronazione) del retropiede
e la successiva rotazione
esterna (supinazione)
dell’avampiede provocano
un movimento elicoidale
nel piede con la scomparsa
della volta e la
caratteristica caduta
dell’arco longitudinale
interno
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Piede valgo
Sintomatologia:
- inizialmente molto modesta:
• facile stancabilità alla stazione eretta e alla deambulazione
• riduzione delle volta longitudinale sotto carico, sporgenza
dello scafoide, valgismo del calcagno
• assenza di dolore e conservazione della mobilità del piede
- successivamente:
• eventuali manifestazioni dolorose a livello del collo del
piede e del mesopiede
• accentuazione delle singole anomalie morfologiche
• rigidità del piede con impossibilità a flettere o supinare il
piede
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Piede valgo
Trattamento:
❖ chinesiterapia
❖ ortesi plantari
❖ calzature correttive
❖ trattamento chirurgico (raramente, nei casi in cui
la deformità è grave, dolorosa e persistente dopo
l’8°-9° anno)
Sintomatologia:
Le forme lievi sono
generalmente asintomatiche,
salvo che per le deformità
delle dita e le metatarsalgie.
Le forme più gravi possono
provocare fasciti plantari,
talloniti, tendiniti achillee,
callosità dolorose, difficoltà a
calzare scarpe normali, grave
deformità e artrosi dolorosa.
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Piede cavo
Trattamento:
❖ chinesiterapia
❖ ortesi plantari
❖ calzature correttive
❖ trattamento chirurgico (riservato ai casi più
gravi)
Malformazione
vertebrale che consiste
nell'interruzione
dell'istmo (parte
posteriore dell'arco delle
vertebre lombari)
compresa tra le apofisi
articolari superiori e
inferiori
Quadro radiografico:
- Proiezioni ortogonali →no reperti dimostrativi
- Proiezioni oblique → «decapitazione del
cagnolino»
Trattamento:
- Forme asintomatiche:
• Ginnastica posturale ed esercizi di rinforzo dei muscoli
addominali
• Evitare attività fisiche che possano favorire la
spondilolistesi (salto, tuffi, etc)
- Forme sintomatiche:
• Riposo
• Analgesici
• Eventualmente busto ortopedico
- Se sintomatologia per più di 10-12 mesi → artrodesi
postero-laterale
Sintomatologia:
• Sensazione di uno «scalino» alla
palpazione delle apofisi spinose
• Iperlordosi
• Lombosciatalgia o lombalgia
Prognosi:
Generalmente benigna: oltrepassati i 25-30
anni il processo di scivolamento può
considerarsi abitualmente stabilizzato.
Trattamento:
- Se sintomatiche, ma inferiori al 25% →
busto ortopedico
- Se superiori al 25% → busto ortopedico o
artrodesi posteriore
-