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N.

2-2020

Rivista dell’Unione Buddhista Italiana

BUDDHISMO
E DIALOGO
Diversamente
religiosi

TIBET
Diritto di esistere

Diritti
3 lezioni per la libertà (etica e solidale)
1
In redazione:
Stefano Bettera – Direttore
Rev. Elena Seishin Viviani
Giovanna Giorgetti

Segreteria di redazione:
Clara De Giorgi

Progetto grafico:
Pulsa Srl

Foto:
Shutterstock

Hanno collaborato:
Antonella Bassii,
Dora Ramondino, Alessandra Valli,

Hanno scritto:
Elena Seishin Viviani, Nicola Cordone, Maso Notarianni,
Ajahn Chandapalo, Stefano Bettera, Massimo Recalcati,
Luca Capelli, Claudio Cardelli, Monica Colli, Gabriela Frey,
Ricardo Guerrero Diañez, Antonino Raffone, Andrea Franchini,
Patrick Duhoux, James Shaheen,

UNIONE BUDDHISTA ITALIANA


L’Unione Buddhista Italiana (UBI) è un Ente Religioso
i cui soci sono centri e associazioni buddhisti che operano
nel territorio italiano. Gli scopi dell’UBI sono: riunire i vari
gruppi buddhisti, senza alcuna ingerenza dottrinale o senza
prediligere alcuna tradizione rispetto alle altre, siano esse
Theravāda, Mahāyāna o Vajrayāna; diffondere il Dharma
buddhista; sviluppare il dialogo tra i vari centri; favorire il
dialogo interreligioso e con altre istituzioni italiane
e rappresentare il buddhismo italiano
nell’Unione Buddhista Europea.

Per informazioni:
www.unionebuddhistaitaliana.it

Periodico trimestrale in corso di registrazione presso


il Tribunale di Milano
Il diritto di rivivere

a pandemia del Coronavirus è una prova ardua, ma anche l’oc-


casione per una riflessione profonda sul nostro sistema di vita.

EDITORIALE
Serve un nuovo paradigma. Per affrontare e convivere con la fra-
gilità, per immaginare nuove relazioni sociali, per ripensare il
sistema dello sfruttamento del pianeta e le disuguaglianze. Un
nuovo paradigma per reinventare i luoghi dello stare insieme,
della musica, dell’arte, della cultura, dell’educazione, del pen-
siero e dello spirito. Forse anche di intendere il nostro modo
di vivere la dimensione religiosa. Di certo quella civile e umana.
Serve un nuovo paradigma per entrare negli anfratti più profondi
della mente e vedere la paura, il trauma, il senso di allarme che ci
allontana dagli altri. Occorre, e occorrerà sempre di più, ricostruire
il senso di unità, dentro e fuori di noi. Vivere dovrà essere ancora
un diritto. Vivere la libertà, anzi le libertà: di espressione, di parte-
cipazione, di cittadinanza, di cura, di attenzione, soprattutto verso
chi è più fragile, verso chi la pandemia ha colpito maggiormente.
Attenzione e cura per chi non vedeva riconosciuti i propri diritti a
esistere prima e rischia una esclusione ancora più severa nell’ora
in cui l’istinto alla protezione, alla preservazione dei propri spazi e
della propria incolumità diventa prioritario. Il diritto a rivivere è il
filo rosso che lega i ragionamenti di questo numero. Se di un nuovo
paradigma c’è bisogno, nel tentativo di definirlo il Buddhismo può
svolgere un ruolo importante. Vogliamo esserci. Dobbiamo esserci.
Perché questa esperienza possa essere tradotta in un’eredità inte-
riore e condivisa capace di dare alla parola cura la forza dell’azione
e della trasformazione. Il diritto a rivivere parte dal riconoscimento e
dall’affermazione dei diritti fondamentali. Primo fra tutti, essere libe-
ri da ciò che ci rende schiavi della sofferenza e ci priva della dignità
del vivere. Il nuovo paradigma parte da qui.

Stefano Bettera Direttore


N. 2-2020

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SOMMARIO

EDITORIALE
03 STEFANO BETTERA - DIRETTORE

BUDDHISMO E DIALOGO
06 DIVERSAMENTE RELIGIOSI

SPAZIO 8X1000
12 L'INTEGRAZIONE SI FA STRADA

16 NESSUNO SI SALVA DA SOLO

SPUNTI DI PRATICA
22 TUTTO È NELLE NOSTRE MANI

28 PARLARE DELLA PRATICA E FARLA

33
32 È ORA DI BUDDHISMO 2.0?

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38 39
48
57 72
37 DIRITTI ARTICOLI DALL'ESTERO
76 CANTARE LA SOFFERENZA

38 IL DIRITTO/DOVERE A UNA LIBERTÀ


BUDDHISMO NEL MONDO
ETICA E SOLIDALE
80 LAVORARE NELLE CREPE

44 UN'ARCA PER TUTTI


PER APPROFONDIRE
84 LETTURE CONSIGLIATE
48 TIBET: IL DIRITTO DI ESISTERE,
NON SOLO DI RESISTERE
87 ELENCO CENTRI

54 INSEGNARE L'UMANITÀ

57 MONACHE BUDDHISTE
PROSPETTIVE PER IL 21° SECOLO

62 BIENVENIDO BUDA

BUDDHISMO E SCIENZA
68 RICERCHE E ALTRE INIZIATIVE
CONNESSE ALLA SCIENZA

80
DELLA MENTE BUDDHISTA

72 BIOTECNOLOGIE: IL DIRITTO
DI RESTARE UMANI

68 5
BUDDHISMO E DIALOGO

DIVERSA
MENTE
religiosi

IL DIALOGO È UN ATTO RELIGIOSO IN SÉ STESSO,


CHE NON CHIEDE MUTAMENTO
DI APPARTENENZA MA DISARMO SPIRITUALE
di Elena Seishin Viviani
Vice Presidente UBI

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“I
n questa situazione di frontiera le religioni non hanno alterna-
tiva: o si prestano ad accogliere gli uomini impauriti e deside-
rosi di consolazione, e allora non hanno che da restare fedeli
al proprio passato, avvolgersi nei propri miti, tutelare gli spa-
zi sacri come se fossero alternativi a quelli della storia comune; oppu-
re si decidono a confrontarsi con l’età adulta del mondo per ripensa-
re il proprio messaggio all’interno degli interrogativi che prorompono

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BUDDHISMO E DIALOGO

Un messaggio di speranza
In occasione del viaggio apostolico
di Sua Santità Papa Francesco negli
Emirati Arabi Uniti (3-6 febbraio
2019), è stato prodotto il “Documento
sulla Fratellanza Umana per la Pace
Mondiale e la Convivenza comune”.
nell’uomo di frontiera”. Così scriveva, nel
Nel Documento, si attesta che:
suo profetico “L’Uomo planetario”, Ernesto • I veri insegnamenti delle religioni
Balducci. Balducci ci dice che non si tratta invitano a restare ancorati ai valori
di essere antireligiosi, ma di confrontar- della pace e a sostenere i valori della
si con le religioni dell’umanità, come alla reciproca conoscenza, della fratellanza
propria preistoria. Il sentimento religioso umana e della convivenza comune
di questo uomo globale, dunque, “non è • La libertà è un diritto di ogni persona
• La giustizia basata sulla misericordia
anticristiano, è postcristiano; non è buddhi-
è la via da percorrere per raggiungere
sta, ma postbuddhista e postislamico. Sulla una vita dignitosa
linea di frontiera si è voltato, e si è messo di • Il dialogo tra i credenti significa
faccia alla religione che lo ha partorito, non incontrarsi nello spazio dei valori
per rifiutarla, ma per constatarne i limiti in spirituali, umani e sociali comuni
rapporto alla totalità umana di cui ormai si • Il terrorismo esecrabile che minaccia
è fatto responsabile”. Per lo stesso motivo, la sicurezza delle persone non è dovuto
alla religione – anche se i terroristi
il pluralismo in campo religioso può costi-
la strumentalizzano – ma alle
tuire una nuova forma d’identità e tradursi accumulate interpretazioni errate dei
in azioni virtuose se l’atteggiamento di fon- testi religiosi, alle politiche di fame, di
do delle religioni sarà quello di valorizzare povertà, di ingiustizia, di oppressione.
la libertà di espressione e di azione di tut- • È un’indispensabile necessità
ti i soggetti chiamati a confrontarsi, senza riconoscere il diritto della donna
pre-giudizio e senza la pretesa di avere il all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei
propri diritti
monopolio della religiosità, della fede e del
• Occorre condannare ogni pratica che
rapporto sacrale con la vita. violi la dignità dei bambini o i loro diritti
• La protezione dei diritti degli anziani,
L’INEVITABILITÀ DEL DIALOGO INTERRE- dei deboli, dei disabili e degli oppressi è
LIGIOSO un’esigenza religiosa e sociale.
Il 4 febbraio 2019 Papa Francesco e il gran-
de Imam di Al-Azhar hanno firmato ad Abu Testo completo su: http://www.vatican.va/
content/francesco/it/travels/2019/outside/
documents/papa-francesco_20190204_
documento-fratellanza-umana.html
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labor modi natem a niste estes
doloribus ut volorum a qui
dolendandae odi picixou labor
modi natem a niste estes doloribusut
volorum a qui dolendandae
odi picixou labor estes doloribus
ut volorum a qui
picixou labor modi natem

HTTPS://IT.ZENIT.ORG/ARTICLES/PROPOSTA-4-FEBBRAIO-SIA-DICHIARATO-GIORNATA-MONDIALE-DELLA-FRATELLANZA-UMANA/

Dhabi il “Documento sulla Fratellanza Uma- una convivenza comune contrassegnata da


na per la Pace mondiale e la Convivenza rispetto reciproco, giustizia e pace. Da allo-
comune”: questo è un recente esempio ra, quel documento è stato il tema centrale
di come l’inevitabilità del dialogo interre- d’innumerevoli tavole interreligiose, non ul-
ligioso sul piano storico sia ormai un dato tima “Donne costruttrici di Fratellanza Uma-
acquisito e riscontrabile nel ruolo sempre na”, organizzato dall’Unione Mondiale delle
più decisivo e articolato che questo ha in Organizzazioni Femminili Cattoliche a Roma
ambito istituzionale. Il documento esplicita lo scorso marzo, e che ha visto donne ap-
la necessità, sempre più improrogabile, non partenenti a diverse fedi religiose e rappre-
solo delle due Tradizioni firmatarie, ma an- sentanti del mondo laico collaborare ad un
che di tutte le altre religioni, di trovare un comune progetto in cui l’educarsi e l’educa-
denominatore comune a partire da valori re ai valori spirituali universali siano viatico
spirituali, umani e sociali che permettano per una convivenza umana più fraterna.

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CONSECTETUR ADIPISCI

METODOLOGIA DEL DIALOGO


INTERRELIGIOSO
“Un dialogo autentico costringe a indaga-
re contraddizioni che visioni monoculturali
e monolitiche tendono a ignorare: per pri- LE RELIGIONI SONO PIÙ DELLE LORO
ma cosa universalità e concretezza, ovvero DOTTRINE
come vivere il rapporto concreto con la ve- Le religioni sono molto più delle loro dottri-
rità, intesa come concezione che abbraccia ne e un dialogo interreligioso è francamen-
la totalità della vita, senza mettere le mani te limitato se vincolato ai soli testi scrittura-
su di essa come fosse una proprietà esclu- li o alle sole credenze tradizionali: ciò che
siva”. può renderlo davvero vivo è la motivazione
Bisogna essere disposti a rivedere cate- di fondo che spinge ad accogliere e capire
gorie di analisi della realtà e a rielaborare la dimensione religiosa dell’essere umano
esperienze individuali e collettive quando in tutte le sue declinazioni, unitamente ad
non sono più adatte a interpretare e vivere un sincero desiderio di aiutarsi l’uno con l’al-
una realtà che muta. E ciò a condizione che tro in un percorso comune. Ogni tradizione
si osino nuovi percorsi imprevedibili rispet- religiosa, pur con le specificità del proprio
to alle mappe di orientamento di cui dispo- credo e del proprio impianto teologico, non
niamo. Un dialogo per essere utile non può può mettere dei paletti a priori in virtù dei
essere ingabbiato nelle strette maglie delle propri principi, deve sbilanciarsi se vuole
proprie credenze o fedi, ma deve essere che il dialogo sia proficuo, deve riconvertirsi
una avventura delle idee, un nuovo cam- alle verità di altri cammini religiosi. Si incon-
po che arato insieme lasci maturare frutti tra l’altro soltanto ponendosi allo stesso li-
in tempi e luoghi diversi. Chiede l’onestà vello, che nello specifico, è quello della fede
intellettuale di lasciare le strade già battu- e non quello della conoscenza. Il dialogo
te per tentare un mutamento di prospettiva interreligioso non si dà quando le religioni
che va verificato, lontano da autosuggestio- adottano quella che l’epistemologo Jürgen
ni o soluzioni parziali. Habermas ha definito la ‘strategia di immu-
nizzazione’, una modalità spesso utilizzata
anche nell’ambito delle teorie scientifiche,
per cui ognuna di esse tende a dire di avere

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Il pluralismo in campo religioso
può tradursi in azioni virtuose se
l’atteggiamento di fondo delle religioni
sarà quello di valorizzare la
libertà di espressione e di azione di tutti,
senza pre-giudizio.

la rivelazione assoluta, immunizzandosi così ben chiaro che non sono un assoluto e che
rispetto a chiunque voglia obiettare qualco- nessuno può avere la pretesa di essere por-
sa in merito alle sue verità. tatore dell’unica verità, comunque la nostra.
Il dialogo religioso è ‘un atto religioso in se
POSSEDERE LA VERITÀ? stesso’ che non ‘richiede un mutamento di
Affermare di possedere la verità con la V appartenenza’, ma quel disarmo spirituale,
maiuscola, implica automaticamente l’uti- condizione ineludibile all’ascolto dell’altro,
lizzo di una tale strategia che non permette accettazione del rischio di un cambiamento
all’altro di dire: «No, non è vero». Significa anche del proprio orizzonte di pensiero. “Ci
auto-fondarsi, e ciò è il substrato del fonda- deve essere un impegno a sollevare tutti gli
mentalismo, perché se ciò può funzionare uomini dall’ignoranza e dall’inerzia, perché
all’interno di uno stesso modello culturale, si facciano responsabili del proprio futuro.
quello stesso auto-fondarsi diventa fonte di Nell’ordine delle cose è scritta una richiesta:
divisione e incomprensione, quando ci si che l’umanità sia un soggetto unico del pro-
confronta con l’esterno, con le conseguenze prio destino. È finita l’età dei popoli eletti ed
infauste che sono sotto gli occhi di tutti. O è finita anche l’età dei salvatori”.
ancor peggio, affermare che una religione
che non ha un Dio creatore o rivelato, come
il Buddhismo, non sia una vera e propria
religione, è una proiezione di quella stessa
mentalità secondo cui la fede c’è, perché c’è
ABBIAMO PARLATO DI...

un Dio. Non accettare o prendere in consi-


derazione che ci potrebbe essere una con-
cezione analoga, ma diversa, significa esclu-
dere a priori la possibilità del dialogo. È più
che comprensibile e giusto tenere conto
delle nostre culture, dei nostri simboli, delle
nostre tradizioni, ma contemporaneamente
è di fondamentale importanza aver sempre

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SPAZIO

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L’INTEGRAZIONE
SI FA STRADA
Per dare nuova speranza
a chi è più fragile e bisognoso
di accoglienza
di Nicola Cordone
Unione Buddhista Italiana

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N
el cuore dei progetti umanitari la grazione è un valore condiviso, che in tali
Salute si fa in strada e Nuova Oltre iniziative prende forma all’interno di conte-
il giardino - Per coltivare la convi- sti culturali molto diversi, l’Europa e l’Asia.
venza albergano i temi dell’acco- Ecco come il sostegno dell’Unione Buddhi-
glienza, dell’integrazione, dell’istruzione e sta Italiana ha supportato queste storie di
del dialogo interculturale. Quello dell’inte- pace e speranza.

LA SALUTE SI FA IN STRADA
SUPPORTO MEDICO-PSICOLOGICO E PSICO-SOCIALE
alle persone con disagio psichico. Dedicato in particolare alle
vittime di tortura o trattamenti crudeli, inumani e degradanti

In un’area geografica del Centro che interes- trovano alcun riscontro di natura organica,
sa i Comuni di Prato e di Firenze, un’equipe inducendo dunque il sospetto tra gli addetti
multidisciplinare - composta da medici, psi- ai lavori che l’archè della patologia proven-
cologi, ricercatori e mediatori linguistici - a ga dalla mente in uno stato di sofferenza.
bordo di un camper corre in soccorso di chi Laddove la burocrazia impedisce l’accesso
è senza fissa dimora e ha problemi di salute alle cure sanitarie, Medu - affidandosi allo
fisica e psichica. La loro missione è quella di spirito umanitario dei suoi collaboratori -
indirizzare i pazienti nelle strutture territoriali sopperisce a queste difficoltà tornando più
in grado di accoglierli e curarli. volte nello stesso luogo con la propria clini-
Lo fanno attraverso prime visite e colloqui ca mobile. Questo per ottenere un maggior
psicologici, che poi possono proseguire nel numero di prime visite rispetto al passato
tempo grazie al lavoro di Medu (Medici per e riuscire a creare rapporti di fiducia che in
i diritti umani Onlus), promotore e organiz- alcuni casi sono diventati percorsi psicotera-
zatore del progetto, che da molti anni crea peutici di riabilitazione e (re)inserimento in
una rete tra enti pubblici, associazioni e pri- società.
vati cittadini al fine di migliorare la qualità di Alcuni numeri (450 soggetti individuati, po-
vita di persone in stato di indigenza. Soprat- tenzialmente portatori di vulnerabilità psi-
tutto quelle che si trovano in Italia forzosa- cologiche; 44 persone prese in carico; 80
mente e che durante il tragitto hanno subìto, referral ai servizi sociali di accoglienza e 70
nei luoghi di origine o di transito, trattamenti persone formate sul metodo di lavoro Medu)
degradanti e traumatici. ci dicono che grazie a La salute si fa in strada
Il lavoro della squadra - composta da giova- si è gettato un primo barlume di luce su un
ni professionisti di Medu (Serena Leone, Re- fenomeno ancora poco noto e dunque tra-
ferente del progetto per l’Ubi, il Dott. Marco scurato nei suoi risvolti più drammatici. Con-
Alesini, la Psicologa Caterina Tanini e Gloria fermandosi termometro efficace nel rilevare
Vitaioli, Coordinatrice del progetto) - con- situazioni di criticità sommerse, cartina di
siste proprio nell’esplorare la componente tornasole delle zone più in ombra del nostro
psicologica dei malati, ed evidenziare l’o- tessuto sociale, Medu ha intanto vinto la sua
rigine di alcune patologie comuni che non scommessa.

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SPAZIO

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NUOVA OLTRE IL GIARDINO
In Thailandia, per coltivare la convivenza

Prendersi cura dei bambini, far sì che e birmani:


possano socializzare tra loro e studiare i i ragazzi
rudimenti della propria cultura e quella possono
del Paese che li ospita al fine di poter acquisire la capacità di leggere e scrivere
accedere al percorso scolastico ufficiale il thai e di conoscere la storia thailandese
(che può giungere fino alla laurea), senza però abbandonare la didattica
sottraendoli al lavoro minorile per dei saperi afferenti alle proprie radici
restituire loro un’infanzia rubata. culturali. Sono state predisposte attività
Questa è la missione del progetto ideato di condivisione, dalla mensa allo sport,
dall’Associazione Moses Onlus e dedicato dall’area ludica alle lezioni di inglese,
ai figli dei migranti birmani che vivono in ma l’elemento di maggiore coesione
Thailandia, nella Provincia di Phang Nga. consiste nella partecipazione alle ritualità
Patrizia Saccaggi, referente del progetto religiose: in questo progetto il Buddhismo,
per l’Ubi testimonia che «La situazione è infatti, fa da collante tra le due comunità
davvero drammatica perché a causa della in quanto fede comune.
povertà questi bambini sono costretti La Moses si pone da mediatore tra i
a lavorare con i genitori nelle piantagioni due gruppi sociali per fare in modo
di caucciù oppure nell’edilizia. Ho visto che partecipino reciprocamente a
tantissime bambine di 6 o 7 anni lavorare ciascuna celebrazione. La dimensione
come donne delle pulizie nelle case e interculturale dell’iniziativa trova una
bambini adibiti al lavaggio delle auto nelle singolare rispondenza anche sotto un
stazioni di servizio; posso testimoniare altro aspetto: Nuova Oltre il Giardino è
di alunni che si addormentavano durante un’opera a cui aderiscono persone di
le lezioni perché lavoravano tutta la notte fede cristiana e musulmana. Si tratta di un
per aiutare i familiari…». modello replicabile «ovunque ci siano due
Grazie ai fondi stanziati dall’Unione o più etnie che convivono», commenta la
Buddhista Italiana è stato possibile Professoressa Saccaggi, «ma ci vogliono
utilizzare un edificio facente parte del molto impegno e fiducia».
plesso scolastico statale Ban Tapak Waeng, Nel suo “piccolo”, aggiungiamo noi,
appositamente ristrutturato per accogliere questo progetto apre finalmente una
40 bimbi tra i 3 e i 12 anni. La scuola ha breccia in un muro di antichi pregiudizi
preso il nome di “New Oig - Nuova Oltre compiendo un passo in avanti per la
il Giardino”, appellativo simbolico che creazione di nuovi legami, condizione
vuole testimoniare una novità rispetto al necessaria alla nascita di una cultura
passato, l’abbattimento logistico e pratico dell’integrazione che rispetti e valorizzi al
del pregiudizio reciproco tra thailandesi contempo tutto ciò che rimane autoctono.

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SPAZIO

X
1000

Nessuno
si SALVA
da solo
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La testimonianza di chi - con
il progetto Mediterranea,
sostenuto dai fondi 8x1000 -
prova a essere una luce di
speranza per i tanti migranti
che muoiono in mare

di Maso Notarianni*

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SPAZIO

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on ci si salva da soli: niente come
la situazione attuale ce lo po-
trebbe (ma non è affatto detto
che ci riesca) insegnare meglio.
Se un risvolto di speranza può esserci ri-
spetto alla condizione drammatica in cui dell’UBI volto a implementare, a far cresce-
la diffusione del Coronavirus ha gettato re la sua azione nei confronti dei migran-
il mondo, è l’evidenza della vulnerabilità ti. Era ed è ancora necessaria una miglio-
e dell’interdipendenza di ognuno di noi re formazione degli operatori di sportelli
in quanto essere umano, oltre ogni diffe- rivolti ai migranti perché fossero messi
renza e frontiera: la sfida è che ora que- nelle condizioni di affrontare al meglio le
sta evidenza si trasformi nella capacità di devastanti conseguenze fisiche e psicolo-
concepire comunità solidali e aperte, pro- giche dei traumi subiti in Libia e durante
prio mentre stiamo conoscendo sulla no- i viaggi dalle donne: stupri, violenze, tortu-
stra pelle la violenza triste dei confini. Tra re, privazioni di affetti sono la norma, per
gennaio e febbraio, subito prima dell’arri- chi è prigioniero in Libia. Perdita di familia-
vo del Covid, Mediterranea ha ottenuto il ri, di figli o mariti è la norma per chi attra-
dissequestro della nave Mare Jonio e del- versa il Mediterraneo.
la barca a vela Alex: una conquista fonda-
mentale ma al contempo amara, pensan- FORMARE ALL’UMANITÀ
do al tempo perduto tra ricorsi, appelli, Era e sarà sempre necessaria una costan-
udienze per conquistare di nuovo la possi- te formazione di chi sta nel Mediterraneo
bilità e i mezzi per salvare chi in mare con- per salvare vite umane e anche un pezzo di
tinua a rischiare la vita. Subito prima del- umanità. La capacità di affrontare al meglio,
la pandemia Arci aveva “vinto” un bando anche se con pochi mezzi a disposizione

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e in una situazione sempre difficile com’è ri, perché ogni vita salvata è un salvataggio
quella di una piccola nave in mezzo al mare, del mondo intero.
l’aspetto medico e psicologico di un salva-
taggio può rendere positivo il nuovo inizio NON POSSIAMO FERMARCI
di chi è stato salvato e ridurre gli effetti del- La pandemia, così definita dall’OMS, cui
la sindrome da stress post traumatico che stiamo assistendo e nella quale ci trovia-
colpisce tutti i naufraghi. Meglio si è accolti mo immersi ci impone invece di rallenta-
dopo esser stati raccolti dalle onde, mag- re, di riflettere, di assumerci responsabilità
giori saranno le probabilità di affrontare la e cautele per la salute di tutti, oltre a im-
nuova vita senza essere travolti da un pas- porci il necessario ripensamento logistico
sato devastante. È e sarà sempre necessa- sia delle formazioni che delle missioni in
rio un continuo e costante aggiornamen- mare, a cui possono partecipare equipag-
to di chi opera i salvataggi, il rescue team. gi ridotti all’osso e nelle quali si deve fare a
Cambiano i mezzi di trasporto su cui si spo- meno della barca di appoggio per la quale
stano i migranti, si evolvono gli strumenti non ci sono permessi di navigazione. Non
utili in un salvataggio in mare, e soprattutto è semplice accettare questa condizione,
dev’essere costante l’allenamento alle diffi- non lo si può fare a cuor leggero, perché
cili condizioni fisiche e psicologiche in cui in mare c’è chi muore ogni giorno. Ma non
si opera durante un salvataggio, devono vogliamo fermarci. Mediterranea si fermerà
sempre crescere le capacità dei soccorrito- solo quando non ci sarà più bisogno delle

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SPAZIO

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nostre missioni; ovvero quando nessuno te deliberatamente. Abbiamo il dovere di


sarà più costretto a rischiare la vita nel Me- continuare a denunciare le non scelte delle
diterraneo per attraversare frontiere chiuse. Istituzioni europee, e dei governi italiani al-
Abbiamo il dovere, come Mediterranea, di meno delle ultime tre legislature, in questa
non tacere nemmeno adesso su tutto que- barbarie. Abbiamo il dovere di non smette-
sto: la drammaticità della pandemia che re di condannare e contrastare le politiche
stiamo affrontando non può portare al si- di questa Europa che oggi sta morendo
lenzio rispetto agli orrori che continuano a insieme ai profughi martoriati sul confine
straziare il mondo e che non sono originati greco-turco e ai naufraghi che annegano
da catastrofi naturali, ma da scelte compiu- nel nostro Mediterraneo.

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CONTINUARE A NAVIGARE
Anche a fronte di tutto questo, non pos-
siamo che continuare a navigare, anche se
Mare Jonio e Alex resteranno ferme in por-
to. Sin dall’inizio, la nostra azione in mare
è stata supportata e resa possibile dal so-
stegno eccezionale dei nostri equipaggi di
terra, migliaia di persone in Italia, Spagna, costretti ad affrontare difficoltà materiali,
Belgio, Stati, Uniti, Inghilterra che hanno fisiche, psicologiche anche solo per obbe-
creduto in noi e ci hanno regalato miglia, dire alla prescrizione “restiamo a casa”, per-
speranza, determinazione nel proseguire ché non tutti una casa ce l’hanno. E non per
contro e nonostante i Decreti Sicurezza di- tutti, non per tutte, un tetto sopra la testa è
venuti legge con il precedente governo e garanzia di libertà e rispetto.
ancora validi oggi. È il momento di ricam- Sentiamo la necessità di riconoscerci oggi
biare, di agire in terra come in mare, come più che mai come comunità, tra chi tutti i
unico equipaggio che condivide uno stes- giorni continua a lavorare affinché le no-
so spazio, seppur forzatamente “a distan- stre navi solchino ancora il Mediterraneo
za”, da cui inventare nuove pratiche solidali. Centrale, chi fa parte dei nostri equipaggi
Siamo a fianco di chi sta chiedendo investi- di terra, e chi incontreremo ancora sul no-
menti immediati nella sanità pubblica, tute- stro cammino, perché all’indomani di que-
le per i lavoratori in difficoltà quando non sta emergenza sia il virus della solidarietà a
licenziati, per gli spazi sociali e comunitari diffondersi surfando sulle paure. Solo così
piegati dall’annullamento della socialità. andrà davvero tutto bene.
Cerchiamo infine di renderci utili per coloro
i cui diritti sono negati, per le persone rima-
ste in Italia dopo lo sbarco nel tentativo di *Maso Notarianni – Giornalista. Tra i fondatori
costruire una vita degna che oggi incontra del progetto Mediterranea-Saving Humans
sempre più ostacoli, per coloro che sono

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SPUNTI DI PRATICA

TUTTO È
NELLE NOSTRE
MANI
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I risultati delle nostre azioni
dipendono da noi. Per questo
nel Buddhismo si dice che ciascuno
è la propria guida e il proprio
protettore

di Redazione Unione Buddhista Italiana

I
n questo momento così complesso sione. La base della compassione e della
dovuto alla pandemia del Coronavirus cura è la motivazione dell’altruismo che
abbiamo intervistato il Ven. Thamthog consiste nel desiderare che tutti gli esseri
Rinpoche, Abate del Monastero di Nam- siano liberi dalla sofferenza e possano es-
gyal a Dharmsala (il Monastero di Sua Santità sere felici. Nel mondo esistono più di sette
il Dalai Lama) e Guida Spirituale dell’istituto miliardi di esseri umani e tutti incontrano
Ghe Pel Ling. Le sue parole preziose sono problemi e sofferenze. Possiamo appar-
una guida e un conforto. tenere a nazioni diverse, avere la pelle di
colore diverso, parlare lingue diverse, ma
Il Coronavirus ci ha mostrato quanto la questo sono solo apparenze superficiali. In
compassione e il prendersi cura degli altri fondo siamo tutti uguali, vogliamo le stes-
siano due concetti centrali dell’insegna- se cose, essere felici e non soffrire. Anche
mento buddhista. Sua Santità il Dalai Lama ci ricorda sem-
Ma come possiamo portarli nella vita di pre che nell’essenza della nostra esistenza
tutti i giorni? siamo tutti uguali siamo un’unica umanità,
Nella mente di tutti gli esseri, compresi gli dobbiamo pensare ripetutamente che esi-
animali esiste naturalmente il seme della stiamo solo come parte di una sola grande
compassione. Ma per farlo maturare e in- comunità. Dobbiamo pensarci non come
crementare si devono mettere in pratica le il centro dell’universo, ma solo come una
sue cause. Per questo è necessario, com- parte e trovare lo scopo. L’essenza del-
prendere, attraverso l’ascolto e lo studio la nostra vita sta nell’essere una persona
degli insegnamenti, quali sono le cause gentile, con un comportamento corretto
della compassione. Poi si deve riflettere sul di cui gli altri si possono fidare, con una
contenuto e la validità degli insegnamenti motivazione improntata all’altruismo. Se la
e infine si devono mettere in pratica e accu- nostra vita è guidata da questi obiettivi e
mulare esperienza. Tutto questo consente spinta dalla motivazione principale di aiu-
di fare maturare e incrementare la compas- tare gli altri, la nostra vita sarà sempre feli-

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SPUNTI DI PRATICA

Quando si è in grado
ce e soprattutto sarà una vita significativa.
di generare una mente calma
Si tratta di un cambiamento mentale. Se che accetta gli eventi senza
tutti gli esseri umani sviluppassero una vi-
sione altruistica, tutta la comunità umana agitarsi, si sarà sempre
potrebbe avere una relazione di amore
e armonia anche con gli altri animali e la soddisfatti, contenti
natura. Tutto dipende dalla nostra mente.
Nell’insegnamento buddhista ci sono spie-
gazioni molto vaste e profonde su come
sviluppare la visione altruistica e sui suoi no grandi benefici per la loro mente. Nella
grandi vantaggi. All’inizio è importante ri- mente di un praticante che esprime la sua
flettere che “io sono solo uno, una singola fede in un Dio e percepisce la natura della
persona. La mia sofferenza non è così im- compassione e dell’amore, si genera una
portante. Gli altri sono innumerevoli, il loro grande speranza e fiducia che gli è di gran-
benessere è più importante di quello di un de aiuto soprattutto in un periodo difficile,
singolo e la loro sofferenza è molto più gra- come questo.
ve”. Riflettendo in questo modo giorno per Nel Buddhismo non c’è la visione di un Dio
giorno si arriverà a comprendere la validità creatore. Gli eventi non accadono perché
della motivazione altruistica e della com- decisi da un Buddha o in modo puramen-
passione. te casuale come fossero caduti dal cielo.
Secondo la visione buddhista, i problemi
Oggi più che mai siamo tutti interconnes- esistono perché sono maturati gli effetti di
si nella nostra fragilità. Come può questa cause precedenti. Il virus, la malattia e le
consapevolezza diventare una forza per morti accadono perché ci sono state con-
superare l’ansia e la paura? dizioni che hanno fatto maturare quelle
In questo momento in quasi tutte le parti cause, perché un effetto non può matura-
del mondo molte persone vivono un perio- re senza la sua causa. Questo significa che
do difficile. Esistono anche diverse tradi- noi esseri umani abbiamo posto le cause e
zioni spirituali e ciascuna a suo modo è di le condizioni per avere in questo momento
aiuto per i suoi seguaci e praticanti. Questa il risultato negativo della pandemia che ha
molteplicità è anche necessaria, perché gli costretto le nazioni a prendere le decisioni
esseri umani hanno differenti predisposi- relative al lockdowm e obbligare le perso-
zioni, culture e aspirazioni e ciascuno si af- ne e le famiglie a chiudersi nelle proprie
fida alla credenza che gli è più familiare e case. Quindi molti oltre al problema della
che gli dà più beneficio. Ci sono praticanti pandemia hanno sofferto della situazione
che confidano nella loro fede e devozione di rimanere chiusi in casa con sintomi di
in Dio e praticando sinceramente ricevo- stress, tensione e depressione. Come bud-

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dhisti prendiamo rifugio nel Buddha non nostre mani. Infatti quando si compie un’a-
perché sia un creatore onnipotente, ma zione gentile positiva si otterrà un risultato
perché ci ha mostrato il sentiero percorso positivo, se invece si compie un’azione ag-
da lui stesso, accumulando meriti e puri- gressiva negativa questa porterà in futuro
ficando negatività. Questo lo ha portato un risultato negativo. È un dato di fatto e
alla completa eliminazione della sofferen- per questo si dice che ciascuno è la pro-
za e alla illuminazione. Buddha ha inizia- pria guida e il proprio protettore. In questi
to a insegnare quello che aveva scoperto giorni della pandemia si manifestano tra le
e realizzato e ha detto che i Buddha non persone atteggiamenti diversi che fanno
possono lavare le negatività degli esseri vivere la situazione in modo molto differen-
con l’acqua, non possono togliere loro le te. Ci sono persone che generano un certo
sofferenze con le proprie mani e non pos- modo di pensare che li fa vivere malissimo,
sono condividere con loro le proprie espe- incontrano grandi difficoltà, altri invece
rienze di felicità. Quello che possono fare stanno trascorrendo più serenamente que-
è mostrare la via della liberazione tramite sto momento. Tutto dipende dal modo di
l’insegnamento. È compito di ogni essere pensare. Alcuni si lamentano sempre, ve-
percorrere la strada, mostrando interesse dono sempre disastri e conseguenze nega-
per gli insegnamenti e praticarli fino ad tive. Altri invece hanno vissuto questi gior-
arrivare a eliminare le proprie sofferenze ni come una opportunità favorevole per la
e a realizzare la piena felicità. Tutto è nelle pratica, per studiare, addestrare la mente,

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SPUNTI DI PRATICA

riflettere. La ragione per cui ci sono queste Come ci consiglia di utilizzare al meglio
diverse esperienze di fronte alla stessa causa questo periodo perché grazie alla medi-
esterna, è dovuta alle azioni e alle esperien- tazione la mente sia più stabile e equili-
ze che ciascuno ha maturato nel suo passato. brata?
Anche Sua Santità il Dalai Lama ha passato e La meditazione ha due aspetti: il primo si
sta passando il periodo di lockdown chiuso chiama meditazione della concentrazione
nella sua dimora ma è molto felice, perché univoca, in cui il praticante poggia e man-
passa il tempo dedicando le sue pratiche e le tiene la sua mente su un singolo oggetto
sue preghiere, per la guarigione e la felicità e il secondo si chiama meditazione analiti-
di tutti. C’è una raccomandazione che vorrei ca investigativa, dove il mediatore fa delle
fare ai praticanti, nei periodi difficili come analisi e ragionamenti, Naturalmente en-
questo: non è bene attribuire le colpe di trambi le meditazioni sono importanti, ma
quello che ci sta succedendo agli altri. Attri- la mente della concentrazione univoca da
buire a qualcuno o a una nazione la colpa del sola non è sufficiente per realizzare una fe-
virus, è un atteggiamento che non ci aiuta, licità vera, per questo è necessario anche il
perché un praticante deve saper riconosce- secondo aspetto della meditazione, quella
re che solo lui è la causa delle sue esperien- analitica e investigativa. Nell’insegnamen-
ze di sofferenza, nessuno altro le ha create. to buddhista è molto importante realizzare
Se si comprende e accetta che la sofferenza una fede e una convinzione basate su delle
che si prova è una conseguenza di cause che ragioni valide. La convinzione è il fonda-
abbiamo creato noi stessi, questo pensie- mento delle realizzazioni e per questo la
ro ci fa immediatamente rilassare. Quando meditazione analitica che indaga sulle cau-
percepiamo un danno da un’altra persona se e le ragioni è di grande beneficio e per
subito ci agitiamo e rispondiamo con ira e questo va ritenuta la più importante. Nel-
aggressività. Ma questo non deve essere il la meditazione analitica il praticante inizia
comportamento di un praticante, che invece con il maturare un certo tipo di consape-
deve riflettere “sicuramente in passato avrò volezza e conoscenza delle proprie espe-
fatto a quella persona un danno maggiore e rienze di sofferenza e felicità e poi passa a
va bene che ora mi succedano queste cose, individuare e analizzare le cause e le con-
è giusto che sia così”. Questo modo di pen- dizioni che sono origine delle sofferenze e
sare ci rende subito calmi e ci aiuta a essere della felicità. Infine, avendo riconosciuto le
sempre felici, senza preoccupazioni. Quindi cause e le condizioni delle diverse espe-
se nella nostra vita maturano delle sofferen- rienze, ricerca il modo per eliminare le
ze non c’è ragione di preoccuparsi e agitarsi. cause e le condizioni delle sofferenze arri-
Quando si è in grado di generare una mente vando a scoprire quali sono i loro antidoti.
calma che accetta gli eventi senza agitarsi, si Una volta compreso quali sono gli antidoti
sarà sempre soddisfatti, contenti e ci si potrà si impegna nel praticarli, e lentamente, la
dedicare a sviluppare le qualità della mente. sua mente diventerà più rilassata e felice.

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Il sostegno dei buddhisti a progetti socia- la natura dei fenomeni, che della mente,
li suscita simpatia. È forse questa la strada che hanno destato l’interesse, per la loro
del Buddhismo in Occidente, un Buddhi- validità e profondità, di molti scienziati e
smo capace di agire e di intervenire dove studiosi che li trovano molto ragionevoli
c’è più bisogno? e attuali. Nel Buddhismo si sottolinea l’im-
L’Occidente e l’Europa in particolare è un portanza di utilizzare la ragione e la logica,
paese di tradizione cristiana, ma ultima- di non credere mai senza avere ragioni va-
mente è iniziato a diffondersi l’insegna- lide e si utilizzano metodi simili all’analisi
mento del Buddha, e grazie all’impegno scientifica moderna. Anche per questo mol-
dei Maestri, molte persone, giovani e meno ti scienziati e ricercatori hanno e stanno mo-
giovani si sono interessate al Buddhismo. strando grande interesse alla logica e alla
Questo anche grazie all’impegno di Sua epistemologia buddhista. Questa è sicura-
Santità il Dalai Lama che è apprezzato, mente una delle ragioni per cui in occiden-
ascoltato e benvoluto non solo dai prati- te diverse persone si interessano al Buddhi-
canti buddhisti ma anche da persone di di- smo. Ho vissuto in Italia per più di trent’anni
verse fedi e anche da chi non segue alcuna e conosco l’UBI dall’origine della sua storia.
fede religiosa. Sua Santità il Dalai Lama ci In questo ultimo periodo si sta impegnando
ricorda spesso che per aiutare e risolvere i molto per aiutare persone in difficoltà. Trovo
problemi non è sufficiente pregare, ma bi- questo impegno straordinario e mi riempie
sogna avere un impegno concreto e com- di gioia, e per questo ringrazio di cuore il
piere azioni concrete. Negli insegnamenti consiglio e tutti i membri dell’Unione Bud-
sono contenute tante spiegazioni sia sul- dhista Italiana.

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SPUNTI DI PRATICA

Parlare della
pratica e farla

Rimanere in ascolto è la chiave per scoprire come sviluppare


la consapevolezza
di Ajahn Chandapalo - Abate del Monastero Santacittarama

I
l mio primo ritiro di meditazione furono tre il ritiro proseguiva, c’erano senza dubbio
dieci giorni, da laico, con Ajahn Sumedho, difficoltà fisiche, ma la parte veramente diffi-
a Oakenholt vicino a Oxford, nella Pasqua cile era l’aspetto psicologico. Il modo in cui
del 1979. Fu lì che un gruppo di meditanti avevo vissuto da studente, prima di entrare
provenienti da Newcastle palesò ad Ajahn in monastero, non mi aveva precisamente
Sumedho il desiderio di offrire un luogo nel preparato a ciò, ma mi tornarono utili alcune
Northumberland, nel quale i monaci potes- delle prime intuizioni che avevo avuto quan-
sero venire a praticare la meditazione. Men- do iniziai a praticare.

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FERMARSI E SCOPRIRE tuizione sulla mente stessa - non semplice-
All’università avevo un amico e ci piaceva mente sui contenuti o sull’attività del pen-
discutere insieme dei concetti buddhisti e siero - ma una consapevolezza interiore,
della pratica di meditazione. Poi, una volta, una spaziosità: la mente in sé. Ebbi la per-
decidemmo di smettere di fare tutti quei cezione dell’origine delle cose e di come
discorsi, di interrompere quello che stava- tutto questo poteva essere la chiave per
mo facevamo, per sederci e rimanere im- rispondere alle domande che avevo su ciò
mobili. Non pensavamo a nessun esercizio che era veramente importante nella vita.
formale di meditazione, solo a fermarci, Ci fu una sensazione di scoperta, come di
rimanere immobili e rivolgere la nostra ritrovare un’altra dimensione. E insieme ar-
attenzione al nostro interno. Quella espe- rivò la forte intuizione che valeva la pena
rienza mi offrì una importante intuizione di sviluppare questa diversa prospettiva
sul potenziale della mente. Percepii una sulla vita, questa dimensione spirituale.
specie di potenziale inesplorato. Fu un’in- Fu allora che sentii che la chiave poteva

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SPUNTI DI PRATICA

Siamo consapevoli a irritare proprio tutti. E mi diede fastidio.


che la mente ha abitudini Non aveva fatto nessuno sforzo per fre-
quentare le lezioni o per fare i compiti del
e strategie e impariamo corso, e ora stava interrompendo il mio stu-
dio. Dopo un po’ me ne liberai, senza esse-
come purificare re scortese, ma la cosa mi lasciò in uno stato
di agitazione emotiva. Mi sentivo molto fru-
gradualmente il nostro strato e infastidito da me stesso e da lui e

atteggiamento non ero assolutamente nello stato d’animo


giusto per prepararmi all’esame. Finii per
sdraiarmi sul letto, rannicchiato in una spe-
essere la meditazione: un modo per attua- cie di posizione fetale. Poi mi sovvenne che
re questo potenziale della mente. Fu dopo Ajahn Sumedho aveva dato un insegna-
questa esperienza che mi applicai per co- mento sulla pratica di metta. In esso non
noscere e praticare delle tecniche di medi- seguiva la tecnica formale di estendere la
tazione. E questo mi portò ai dieci giorni di gentilezza amorevole verso questa perso-
ritiro di cui vi ho parlato, quelli con Ajahn na, poi quell’altra e così via. Si trattava piut-
Sumedho. tosto semplicemente di rilassarsi e lasciare
che le cose esistessero, accettandole ed
LA PRATICA DI METTA essendo in pace con loro così come sono
Durante il periodo in cui feci il mio master ci al momento. Scoprii che mi potevo rilassa-
fu un’altra significante scoperta. Era il gior- re e permettere alla mente di essere a pro-
no prima dell’esame finale e uno degli altri prio agio, lasciando lo stato delle cose così
studenti venne a chiedermi aiuto. Questo com’è. In quello che mi sembrò essere uno
individuo era uno di quei tipi che riescono spazio temporale molto breve, l’intero stato

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d’animo si era trasformato; mi sentivo più po, della parola e della mente. Ci vogliono
leggero, molto più calmo. Provai una sen- un sacco di tempo e di abilità per impara-
sazione di benessere interiore che era qua- re a trattare in modo corretto le questioni
si miracolosa e mi trovai in una condizione che sorgono e che ci ostacolano. La mente
mentale migliore per prepararmi all’esame. è molto ingannevole. Per esempio, quando
Mi resi conto che prima di iniziare a pratica- abbiamo fatto esperienza di qualche intui-
re la meditazione, probabilmente, avrei af- zione iniziale, tendiamo a ritenere che pos-
frontato la questione scendendo al pub per siamo usare queste intuizioni per affrontare
un paio di drink, finendo poi per trovarmi in qualsiasi situazione ci si presenti: «La pros-
uno stato per niente positivo. sima volta che sto male, applicherò sempli-
cemente questa tecnica», ma non funzio-
PURIFICARE LA MENTE na così. Quell’esperienza originaria è stata
A quel tempo non prestai molta attenzione spontanea, senza aspettative. Non è stata
a queste prime esperienze della pratica, ma una strategia. Quando si utilizza come stra-
se ora ci rifletto sulla base dei miei anni di tegia non è la stessa cosa. Pur non di meno,
vita monastica, sembra che in tutto questo avere avuto un’esperienza simile significa
tempo non abbia fatto altro che applica- che sappiamo di potere avere accesso a
re quelle intuizioni, integrandole nella vita questo tipo di stato interiore che dà spazio
di tutti i giorni. L’addestramento offre una ai fenomeni, li fa permettere. Siamo consa-
routine per praticare quotidianamente lo pevoli che la mente ha abitudini e strategie
sviluppo della consapevolezza mentre ci e impariamo come purificare gradualmen-
occupiamo delle attività ordinarie del cor- te il nostro atteggiamento.

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SPUNTI DI PRATICA

È ORA
DI BUDDHISMO

2.0?
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Stiamo assistendo a un momento
di crisi trasformativa?
La forza della tradizione
è il suo essere materia viva
di Stefano Bettera

«I
l re è morto, lunga vita al re!», gnificati e linguaggi, e le proprie liturgie
dicevano i guerrieri del Medioe- che formano comunità. Ma il rischio di pre-
vo quando un sovrano moriva e servare o, al contrario reinterpretare una
gli succedeva un erede. Diverso, tradizione senza tener conto dell’elemen-
nuovo, ma sangue del suo sangue. Dun- to della sua fragilità e, di fatto, indefinibi-
que, garanzia di “continuità” nella diversi- lità ontologica, è sempre dietro l’angolo.
tà. È il normale processo della vita e la ca- Allo stesso modo il pericolo si ripresenta
ratteristica dell’impermanenza. Allo stesso quando si cerca di rifondare la stessa tra-
modo alcuni si chiedono se il Buddhismo, dizione solo su presunti fondamenti teorici
così come lo conosciamo, sia giunto ad un o accademici, fondandola solo sui principi
punto di svolta inevitabile e se non sia il di questo stesso corpus di insegnamen-
caso di interrogarsi sulla necessità di un ti che sembrano più adatti a questo sco-
“Buddhismo 2.0”. Certamente tutto cam- po perdendo di vista l’intera eredità di
bia e si trasforma per garantire la prose- significati. Ogni tradizione è materia viva,
cuzione della vita stessa. In nuove forme, calda come la lava e plasmabile come la
con nuove caratteristiche, ma sempre vita. creta. Per questo necessita di altrettanta
Questo processo non esclude nulla, nep- materia viva e questa sono gli uomini che
pure il Buddhismo stesso che, come ogni danno corpo e voce a ogni tradizione. Con
elemento della realtà è impermanente, le loro specificità e incongruenze. Questa
mutevole e perciò, in via definitiva insod- materia umana ha una certa sensibilità,
disfacente. Pretendere che ciò non accada un’esperienza espressa da una storia ca-
tradisce, di fatto, non solo la sua natura, ma pace di parlare ancora alla contempora-
il senso stesso della sua funzione. neità, se la si sa ascoltare e se si apprezza
la ricchezza che porta con sé. Riprodurla
LA MATERIA VIVA in modo asettico, a-temporale, solo alla
Ogni tradizione spirituale o religiosa o fi- lettera è aderire a un’ortodossia. Esami-
losofica ha sempre fatto i conti con la ne- narla, ricrearla in vitro, sezionarla solo con
cessità di tramandare in modo coerente e la fredda lente del microscopio della ri-
efficace il proprio corpus di concetti, intu- cerca storico-filologico-accademica signi-
izioni, forme espressive che includono si- fica, in primo luogo, proiettare su di essa

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SPUNTI DI PRATICA

paradigmi e premesse che non le appar- sibilità. Perchè in quel patrimonio stermi-
tengono. Che sono nostre ma non sue. As- nato di eredità possiamo trovare la sua
sumere, per conseguenza logica o filologi- forza, la sensibilità di quella parola, se sia-
ca, che il percorso umano compiuto secoli mo capaci di cercare quelle che sappia-
fa, coincida perfettamente con il nostro di mo ascoltare e sentiamo vicine. Questa
uomini moderni, con la relativa trasposi- ricerca, questo confronto, questo scambio,
zione di significati e interpretazioni della questa lotta anche, questo dimenarsi tra
realtà, vuol dire operare una forzatura che significati che risuonano profondi nell’a-
nasconde una certa arroganza. nimo, ci raccontano chi siamo. Perché la
spiritualità è materia viva, è un’esperienza
ASCOLTARE LA PAROLA che si trasforma come le persone che la
Occorre, invece, ascoltare e accettare la incarnano e la rendono reale. Unica come
sfida di lasciar vibrare le parole che trovia- l’unicità di ogni suo interprete. Va conosciu-
mo nei testi, lasciarci toccare nel profondo ta, vissuta, esperita nelle viscere. Diventa
e lasciar emergere da lì quelle che sono
in grado di parlare al nostro tempo, agli
spiriti di noi uomini moderni. Quelle pa-
role vanno plasmate e rese vive, vibranti
nel nostro ora. Ecco da dove
può trarre la forza una lettura
secolare degli insegnamenti
buddhisti, così come di ogni
altro percorso spirituale e
umano. Se, dunque, il Bud-
dhismo, così come lo abbia-
mo conosciuto nelle sue for-
me culturali, può essere a un
punto critico, sia lunga vita al
“Buddhismo”. O, almeno, a
un nuovo “Buddhismo”, i cui
contorni sono ancora da sco-
prire. Il cammino di quello
tradizionale affonda le radi-
ci in significati e immaginari
per noi in parte inconosci-
bili. Questo aspetto cultu-
rale è allo stesso tempo
un limite e una pos-
un’immersione totalizzante, unica
condizione che ne permette il supera-
mento. Non si può lasciar andare ciò che
non si conosce e non si vive appieno, pro-
prio perché, per paradosso, è altrettanto
impossibile conoscere appieno, in modo
definitivo, questa stessa esperienza. Solo
accettando questo paradosso e stando
sempre sull’orlo del burrone, a cavallo di
questa vertigine, si può spiccare il volo. Si
può guardare dall’alto il terreno che ci sor- Per generare un linguaggio, delle prospet-
reggeva fino a un istante prima e scoprirne tive, delle letture del reale e dei significati
i tratti completamente nuovi, visti da lassù, in grado di spiegarlo. Non c’è alternativa.
eppure antichi, famigliari. Un vecchio rabbino una volta chiese ai
suoi commensali: «Dove abita Dio? ». Gli
DIO ABITA DOVE LO SI FA ENTRARE ospiti colti di sorpresa restarono ammu-
Le parole e le esperienze di chi ha spiccato toliti. Così il rabbino continuò: «Dio abita
a sua volta il volo ci ispirano, ci guidano, dove lo si lascia entrare». Se desideriamo
ci allertano sui pericoli. Ma non possono comprendere il sacro e il sublime della no-
spiegare le ali al posto nostro. Solo pas- stra esperienza non possiamo che voltare
sare il testimone. Il passato non dice nulla lo sguardo verso il futuro e il mistero. Dun-
del tempo in cui viviamo. Ma senza le ra- que se il Buddhismo, in un certo senso, ha
dici il nostro tempo non avrebbe profon- degli aspetti “superati”, è il momento di
dità. Dunque le radici dell’esperienza del gridare con tutta la forza e il coraggio che
presente si intrecciano con quelle delle abbiamo in corpo “viva il Buddhismo”. Per-
esperienze passate per generare figli a ché la vita che scorre nelle sue vene parla
loro volta nuovi e desiderosi della sfida. ancora e sempre di noi.

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VESAK2020
Torniamo
a vivere
30 Maggio 2020
in diretta streaming dalle 15.00 alle 18.00
sui canali social dell’Unione Buddhista Italiana

INTRODUZIONE E SALUTI
Filippo Scianna
Presidente Unione Buddhista Italiana
Ron Eichhorn
Presidente Unione Buddhista Europea
Modera: Stefano Bettera
Autore e giornalista
Membro del Direttivo Unione Buddhista Italiana

RELATORI
Umberto Angelini
Comitato Scientifico Triennale Milano,
Sovrintendente e Direttore Artistico Fondazione Teatro Grande di Brescia
Niccolò Branca
Presidente Gruppo Branca International S.p.A.
Gabriele Eminente
Direttore Generale Medici Senza Frontiere
Grazia Francescato
Giornalista e scrittrice, già Presidente Verdi Italiani
Massimo Recalcati
Psicanalista, saggista, accademico
Damiano Rizzi
Presidente Fondazione Soleterre
Cesare Zucconi
Segretario Generale Comunità di Sant’Egidio

L’importanza del Vesak sarà inoltre testimoniata dalla presenza video di contributi e
36 celebrazioni da parte dei Maestri e dei Centri dell’Unione Buddhista Italiana.
DIRITTI
37
DIRITTI
Le tre lezioni della
pandemia per modificare
il paradigma individuale
e collettivo: intervento
di Massimo Recalcati
in occasione di
“Torniamo a vivere”
di Massimo Recalcati

Il diritto/dovere a una
libertà etica
e solidale
38
S
e non imparassimo nulla da quello imparare da questa lezione tremendissima
che è accaduto durante la pande- che il virus ci ha offerto: la prima lezione
mia del Coronavirus sarebbe terri- riguarda una parola che mi sembra fon-
bile. Come accade in ogni malattia damentale ed è la parola libertà. Prima
è impossibile la restituzione dell’integrum, del virus abbiamo vissuto sotto l’influen-
il recupero completo del funzionamento za di un’idea neoliberale o neolibertina
dell’organismo vitale come era prima della di libertà. In Occidente abbiamo concepi-
malattia. Ma sarebbe veramente una tra- to la libertà come se fosse una proprietà
gedia nella tragedia se, a partire da que- dell’individualità, una declinazione dell’e-
sta esperienza, non modificassimo insie- go. Come se la libertà coincidesse con la
me il paradigma che orienta le nostre vite volontà anarcoide dell’ego di far quel che
individuali e collettive. Ci sono perciò tre si vuole, come se fosse una forma del ca-
elementi fondamentali che noi dovremmo priccio.

prima lezione
LIBERTÀ COME SOLIDARIETÀ di confinamento, di reclusione imposti da
E INTERCONNESSIONE ragioni sanitarie. È stato necessario essere
Questa rappresentazione neolibertina e privati della nostra libertà e alcuni hanno vi-
neoliberale della libertà si è frantumata sot- sto in questa privazione una minaccia alla
to i colpi di questa terribile epidemia. La libertà stessa. Alcuni hanno visto in questa
pandemia ci ha insegnato una nuova forma restrizione o compressione dei diritti indi-
di libertà e a riscoprire la sua radice più pro- viduali una sorta di virata del sistema verso
fonda, che non è affatto la volontà dell’ego prospettive totalitarie atte a trasformare la
ma è la libertà come solidarietà. «Nessu- democrazia in un campo di concentramen-
no si salva da solo» sono le parole di Papa to. Non sono affatto d’accordo con queste
Francesco che riprende a sua volta un pas- letture e invece ritengo che nella quaran-
saggio biblico nell’Ecclesiaste che esprime tena abbiamo fatto esperienza nella forma
un concetto fondamentale: se uno cade più alta della libertà. Infatti, non abbiamo
non può rialzarsi da solo ed è necessaria la fatto esperienza semplicemente della pri-
presenza di un altro perchè per colui che vazione della libertà ma della libertà come
cade sia possibile rialzarsi. In questi mesi solidarietà o di ciò che il Buddhismo chia-
abbiamo vissuto un’esperienza collettiva ma interconnessione, interdipendenza.

39
DIRITTI

seconda
lezione
La radice
più profonda
della libertà non
IL LIMITE DELL’ANTROPOCENTRISMO
è affatto la volontà La seconda lezione altrettanto importan-
te di questa pandemia riguarda un tema
dell’ego, molto caro al Buddhismo e a diverse re-
ligioni e cioè il tema dell’antropocentri-
ma la solidarietà smo. Questi mesi sono stati un trauma un
trauma di ordine collettivo.

Ciascuno era chiuso nella propria casa


con le persone care ma questa chiusura
non ci isolava di fatto dagli altri, ma ci met-
teva ancora di più in rapporto agli altri. In
questo senso non si trattava di una priva-
zione della libertà ma di una esperienza
etica della libertà stessa, di una nuova
forma di fratellanza. Nella tradizione bi-
blica la fratellanza non è solo o non tanto
fratellanza col fratello di sangue. La vera
fratellanza è quella con lo sconosciuto.
Durante la pandemia noi siamo stati per
un tempo una sorta di comunità di solitu-
dini; abbiamo cioè fatto esperienza della
fratellanza nel senso più alto del termine,
di un narcisismo non dell’ego ma di un
narcisismo di squadra. Quindi se toglia-
mo, alle parole libertà e uguaglianza, la
solidarietà e fratellanza, le svuotiamo dei
loro contenuti etici. Non dobbiamo più
dimenticare che la libertà o è nella forma
della solidarietà o è una parola astratta o,
ancora peggio, diventa la giustificazione
di un individualismo senza speranza.

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Dal punto di vista clinico c’è trauma
quando la potenza si ribalta in impo-
tenza, quando cioè noi facciamo espe-
rienza della nostra impotenza. Durante
la pandemia abbiamo sperimentato il
limite della potenza della tecnica, della
scienza e del capitale. L’idea di un essere
umano al centro del mondo con la sua
potenza illimitata è stata violentemente
rapidamente, ribaltata in impotenza, in
inermità. Ci siamo trovati gettati in una
condizione di impotenza e questa nuova
condizione di impotenza è il ritorno del
rimosso della violenza ecocida dell’an-
tropocentrismo.

terza
Abbiamo superato dei limiti e abbiamo
manifestato nella nostra potenza una vio-
lenza ecocida e da qui viene il virus; non
dai laboratori ma da una violenza che

lezione
non ha tenuto conto che porre il proble-
ma dell’umanismo significa pensare che
l’umanismo non giustifica nessuna forma
di antropocentrismo. L’antropocentrismo
non è una conseguenza dell’umanismo IL SAPERE E LA SCUOLA
e noi non siamo padroni di questa terra. Il terzo elemento che dovremmo tene-
Come diceva un grande filosofo ‘prima re con noi come lezione per impostare
viene l’abitare e poi il costruire’ e se non un nuovo paradigma, una nuova pratica
invertiamo il rapporto tra il costruire e della cura in generale, riguarda il sape-
l’abitare ogni costruzione si rivela violen- re, la scuola, il modo che noi abbiamo di
ta e porta con sé il marchio narcisista di concepire un’istituzione fondamentale
voler imprimere al mondo, al pianeta e in ogni comunità umana. La scuola non
a tutti gli esseri viventi nella loro varietà è mai stata al centro di nessuna agenda
il sigillo narcisistico della nostra immagi- politica degli ultimi governi e invece dob-
ne. Questa è la follia più grande e questo biamo investire sul sapere, sulla ricerca,
virus ci insegna che se noi valichiamo il sull’università. Dobbiamo ripensare dalle
limite quello che ci ritorna addosso è la fondamenta la scuola, come luogo non
nostra stessa violenza invertita di segno più schiacciato sui principi aziendalistici,
che si scaglia non più da noi verso la na- produttivistici e performativi. Dobbiamo
tura, ma dalla natura verso di noi. liberarla dalla ideologia neoliberale che

41
DIRITTI

contesta il fatto che il tempo della scuola


possa invece portare con sé anche un tem-
po inoperoso e improduttivo. La scuola è
anche il luogo dove si può passare un po-
meriggio su una poesia di Giovanni Pascoli.
Non possiamo applicare alla scuola i lemmi
che applichiamo in un’azienda, in una fab-
brica, in un’impresa perché la scuola ha un
altro tipo di respiro dove l’inoperosità può
rivelarsi la forma massima di operosità. Se
non liberiamo la scuola da questa ipoteca
tremenda della produttività non diamo un
futuro al Paese. Perché la scuola è quella
straordinaria comunità dove non sempli-
cemente circola un sapere tecnico, non cir-
colano semplicemente contenuti di sapere
ma è il luogo in cui si dà forma alla vita at-
traverso l’allargamento della conoscenza.
Attraverso l’educazione alla laicità intesa
come capacità di apertura all’ignoto, allo
sconosciuto, all’alterità. In questo modo si
fonda la possibilità che la vita non sia pri-
gioniera di una sola lingua, del monolingui-
smo ma sia aperta all’incontro laico, con la
pluralità di lingue diverse. Se non riusciamo
a pensare che questo è decisivo per un fu-
turo per il futuro di un paese, di una comu-
nità, siamo perduti.

La scuola
è il luogo in cui
si dà forma
alla vita attraverso
l’allargamento
della conoscenza

42
L’8 X TUTTI
Pluralità, comprensione, responsabilità.
Noi dell’Unione Buddhista Italiana lavoriamo per questo, convinti che tutto sia collegato.
Così agiamo per chiunque e ovunque ce ne sia bisogno.

L’8 x mille all’Unione Buddhista Italiana è l’8 x tutti.


Nelle ultime settimane abbiamo stanziato 4 milioni di euro raccolti attraverso l’8x1000 per l’emergenza
Covid-19, destinando 1.5 milioni a 90 organizzazioni del Terzo Settore, 1.5 milioni alla Protezione Civile
e 1 milione a sostegno di attività culturali su tutto il territorio nazionale. Un impegno a favore di chi lavora
per l’emergenza e per il dopo.
www.unionebuddhistaitaliana.it
CONSECTETUR ADIPISCI
DIRITTI

Un'arca
per TUTTI
Il Coronavirus visto da chi
una casa non ce l’ha
di Luca Capelli
CDA di Fondazione Arca Onlus

44
L
ockdown è stata la parola chiave che essere tristemente declinato al condiziona-
ha accompagnato i nostri giorni du- le: #iovorreirestareacasa. Nelle città deser-
rante i difficili mesi dell’emergenza te, ad affrontare il lockdown più disperato,
Covid-19. Mesi in cui le vite di ognu- sono rimasti loro: i più fragili, le persone più
no di noi sono rimaste sospese in un tempo sole, quelle con il corpo e la mente prova-
indefinito di incertezza. Isolati, distanti gli ti da malattie accumulate negli anni, le più
uni dagli altri, per tutelare la nostra salute, esposte al rischio di contagio. Che nei mesi
quella dei nostri cari e della comunità inte- dell’emergenza Covid-19 abbiamo visto più
ra. La casa, il bene-rifugio per eccellenza, è disorientate e impaurite che mai. La chiusu-
diventata anche l’unico luogo dove sentirci ra obbligata di mense e docce pubbliche e
protetti e al sicuro. Ma chi una casa non ce il venir meno della circolazione dei passanti
l’ha? ha fatto saltare qualsiasi punto di riferimen-
to e legame informale di sostegno. Erano
SEMPRE PIÙ FRAGILI anni che non ci sentivamo dire “Ho fame”
Subito, dall’inizio del lockdown, a noi di oppure “Non mi lavo da una settimana”. Bi-
Progetto Arca è stato chiaro che la dispo- sogni antichi e primari che sono tornati a
sizione di Regioni e Governo di restare a farsi sentire con prepotenza.
casa non fosse applicabile a tutte quelle
persone, oltre 50.000 in Italia, che una casa, FARE DI PIÙ
un tetto sopra la testa, non ce l’hanno. #io- In risposta a questa emergenza dentro
restoacasa, l’hashtag di tendenza che per l’emergenza, era necessario fare di più.
mesi è rimbalzato sulla rete, imponeva di Grazie all’adesione di una squadra di 130

45
DIRITTI

meravigliosi volontari
che non hanno rispar-
miato il proprio aiuto,
le nostre Unità di strada
hanno intensificato gli
sforzi: da 4 siamo passati
a 6 uscite alla settimana
Ogni mese
per distribuire cibo, kit consegniamo pacchi
igienico-sanitari, dispo-
sitivi di protezione indivi- viveri, contenenti
duale come mascherine,
guanti e gel disinfettante. prodotti alimentari
A bordo di un camper,
un’infermiera di Progetto Arca misurava la
di prima necessità,
temperatura corporea e dava informazioni a casa di 1.000
sulle misure cautelari da prendere per non
esporsi al contagio. Parole di cura, ma an- famiglie
che parole di attenzione e di conforto. Già
durante la cosiddetta ‘fase 1’ dell’emergen-
za, altri segnali di allarme hanno bussato NON SOLO DISPENSE VUOTE
con forza alla nostra porta. Il primo sentore L’emergenza sanitaria è diventata in un ba-
lo abbiamo avuto alla Bottega solidale di leno emergenza alimentare, con centina-
Rozzano, dove oltre 230 famiglie in difficol- ia di segnalazioni soprattutto da parte di
tà economica, segnalate dai servizi sociali, famiglie che per la prima volta nella loro
vengono ogni mese a fare la spesa. Alla vita conoscevano la fame. Precari, lavora-
Bottega, hanno cominciato a presentarsi tori in nero e a chiamata ma anche dipen-
persone non inserite nella lista per chie- denti appiedati. Famiglie che un tetto sulla
derci una mano. Contemporaneamente, si testa ce l’anno e che fino a ieri se la cava-
sono moltiplicate le richieste di aiuto, tra te- vano con le proprie forze ma che ora, con
lefonate e messaggi: «In famiglia siamo in la paralisi di molti lavori spesso accompa-
4: io, mio marito e i nostri due bambini. Da gnata dalla mancanza di una rete familia-
due mesi siamo fermi col lavoro. Aiutateci, re o di vicinato cui affidarsi, non riescono
per favore, con un po’ di spesa». più a mettere in tavola un pasto al giorno.

46
PROGETTO ARCA
Progetto Arca nasce a Milano e
da 26 anni porta aiuto a persone
che si trovano in stato di grave
povertà ed emarginazione sociale.
Prima dell’emergenza, i nostri aiuti alimen- Al centro del suo intervento,
tari raggiungevano 500 famiglie in difficol- ci sono persone senza dimora,
tà del territorio nazionale. Ora i nostri sforzi famiglie indigenti, persone con
si sono raddoppiati: ogni mese, con l’aiuto problemi di dipendenza, rifugiati
dei nostri volontari, consegniamo pacchi e richiedenti asilo. Ogni giorno
viveri, contenenti prodotti alimentari di pri- Progetto Arca offre ascolto e
ma necessità, a casa di 1.000 famiglie. E per assistenza in strada, pasti caldi, la
quelle più fragili, abbiamo attivato un servi- possibilità di dormire al riparo, cure
zio di consegna settimanale di alimenti fre- mediche e accoglienza in case vere.
schi come frutta e verdura. Andarle a trova- L’intervento di Fondazione ARCA
re non è solo riempire una dispensa vuota. rientra tra quelli sostenuti dal Fondo
È anche far sentire la nostra vicinanza. Mai Emergenza Coronavirus dell’Unione
come ora un saluto sulla porta è stato così Buddhista Italiana.
tanto atteso e apprezzato. Per info: www.progettoarca.org

47
TIBET
DIRITTI

IL DIRITTO DI ESISTERE,
NON SOLO DI RESISTERE
L’Associazione Italia-Tibet dal 1988 si occupa della "Questione
Tibetana" e del riconoscimento dei diritti dei sopravvissuti
alla costante repressione da parte del Governo cinese
di Claudio Cardelli - Presidente dell’Associazione Italia-Tibet

48
L
a "Questione Tibetana" altro non è dichiarato che vent’anni di indottrinamento
che l’occupazione illegale del Tibet del popolo tibetano era stati vanificati da
nel 1950 e il continuo stato di soffe- quella visita, dichiararono chiusa la stagio-
renza e repressione in cui tuttora il ne delle delegazioni. Nel 1987 cercarono
suo popolo si trova. Questa drammatica vi- invece di giocare la carta turistica pensan-
cenda ha conosciuto, dal punto di vista me- do di sfruttare il grande fascino che il Tibet
diatico e del sostegno internazionale, la sua aveva esercitato nel mondo occidentale. In
stagione più fortunata all'indomani del con- quell'anno anch'io fui tra i primi a recarmi
ferimento del premio Nobel a Sua Santità in Tibet e notai subito, già da oltre il confine
Tenzing Gyatso XIV Dalai Lama del Tibet: il col Nepal, che i Tibetani guardavano a noi
10 dicembre 1989. Il momento era in effetti "ingi" soprattutto come possibili testimoni
straordinariamente favorevole. Insurrezioni della loro sofferenza nel mondo libero. Le
all'interno del Tibet avevano rivelato anco- centinaia di fotografie del Dalai Lama che
ra una volta al mondo la brutalità repressiva mi ero portato dietro furono “bruciate” tra
del regime cinese, colto di sorpresa dopo Nyalam e Shigatse e non riuscirono ad arri-
aver aperto il turismo sul Tetto del Mondo. vare a Lhasa, tante furono le richieste lungo
Già nel 1980 i cinesi speravano di avere la strada e altrettante le scene di commo-
normalizzato il popolo tibetano prima con zione e disperazione a cui dovetti assistere
le loro repressioni brutali nel corso della nel momento in cui le distribuivo. Momenti
Rivoluzione Culturale e poi con caute aper- per me indimenticabili e cruciali per svilup-
ture con le quali avevano infine autorizzato pare ancora di più quella coscienza sulla
l'accesso in Tibet di una delegazione di al- tremenda e costante violazione dei diritti
cuni esponenti di spicco della diaspora. umani e sulla repressione che i tibetani su-
birono, e subiscono, e che ha condizionato
TESTIMONI DELLA SOFFERENZA tutta la mia vita e il mio impegno per la cau-
Si ritrovarono però di fronte ad una marea sa tibetana da allora.
umana che si riversava nelle strade percor-
se dalla delegazione. I tibetani piangevano, LA SITUAZIONE ODIERNA
si gettavano ai piedi dei delegati e chiede- Dal 1987 ad oggi il Tibet storico, conside-
vano il ritorno del Dalai Lama. La situazio- rato dai cinesi solo nella cosiddetta regione
ne era fuori controllo e i cinesi, dopo aver autonoma di U Tsang ma in realtà esteso

Continua la sofferenza del popolo tibetano,


dalla tragica invasione del 1950

49
DIRITTI

La Cina ci ha messo
un po’ di tempo a realizzare
che gran parte della
società civile del “mondo
esterno” solidarizza con
il Tibet oppresso dal regime
vestimenti in ogni settore: la Cina in Tibet
controlla sette frontiere, in funzione anche
di uno sfruttamento intensivo e predatorio
di un territorio vergine e ricco di tutto. Dalle
foreste delle regioni orientali, ai grandi fiu-
a cospicue parti delle regioni orientali di mi che irrorano gran parte dell’Asia e che
Kham e Amdo (Sichuan e Qinghai) ha subi- nascono nel cuore del Tetto del Mondo, ai
to cambiamenti epocali. Cambiamenti che giacimenti mai sfruttati di una varietà straor-
sono raccontati e propagandati dalla Cina dinaria di minerali e terre rare. Tutte queste
come enormi sviluppi in campo sociale ed “operazioni” sono state accompagnate re-
economico, come progressi nel campo del- golarmente da propaganda che ne esalta il
la viabilità e della tecnologia così come nel ruolo di portatrici di sviluppo e benessere
campo sanitario e ambientale. È innegabile per “una delle cinquantaquattro minoranze
che il Tibet sia stato oggetto di cospicui in- etniche” della “grande madre patria”.

50
160
i martiri tibetani
che si sono immolati
col fuoco

51
DIRITTI

IL CONTROLLO POLITICO CAPILLARE


DELLA CINA
La Cina, nel suo etnocentrismo storico, ci
ha messo un po’ di tempo a realizzare che
gran parte della società civile del “mondo
esterno” solidarizza con le realtà oppresse
dal regime. In particolare il Tibet, grazie si- attività religiose. Controllo che è andato dal
curamente al lavoro instancabile del Dalai redigere una lista di “lama incarnati”, quindi
Lama dal 1959 e alla grande suggestione utili al regime, al ribadire in tutte le occasio-
che la cultura e la spiritualità tibetana han- ni che il riconoscimento del prossimo Dalai
no esercitato da sempre in Occidente, ha Lama spetta al Partito Comunista Cinese.
visto in tutto il mondo un fiorire di movi- Che se non fosse tragico sarebbe di una
menti e gruppi di supporto, come da noi comicità irresistibile!
l’Associazione Italia-Tibet nata nel 1988, che
hanno parecchio infastidito i piani egemo- LA “NORMALIZZAZIONE” DELLA COMU-
nici e propagandistici dei mandarini rossi. NITÀ TIBETANA
Dunque, realizzato il problema, Pechino nel Nel frattempo, tutte le attività e comunità
mondo ha rafforzato in maniera capillare i religiose che prendevano una pericolosa
controlli su tutte le attività culturali, religio- china autonomista, vedi le grandi univer-
se e politiche relative al Tibet, in particolare sità monastiche di Larung Gar e Yangchen
iniziando, da almeno venticinque anni, una Gar, sono state distrutte in grandi porzioni,
regolare azione di ricatto e minacce verso col pretesto di una pianificazione urbani-
tutti coloro che avessero dato spazio e visi- stica, con bulldozer e ruspe mentre la po-
bilità al Tibet in senso lato e in particolare al polazione monastica è stata deportata con
Dalai Lama. All’interno del Tibet si è intan- la forza. Strazianti documentazioni filmate
to rafforzato il controllo politico di tutte le raccontano le scene di monache e monaci

52
All’interno
del Tibet si è rafforzato
il controllo politico di tutte
le attività religiose.
Tanto che, secondo il regime,
il riconoscimento del prossimo
Dalai Lama spetterebbe
al Partito Comunista
Cinese.

in lacrime caricati con la forza su autobus le dei media e di molti governi. Continua
verso ignote destinazioni. Stessa sorte è dunque, la tragica vicenda della “Nazione
toccata a gran parte della popolazione no- Tibet” invasa e occupata illegalmente nel
made, gli ultimi tibetani veramente liberi, 1950 e la sofferenza del popolo tibetano,
deportati con la forza verso squallide unità in parte disseminato in una diaspora sicu-
abitative molto più simili ad un campo di ramente dignitosa al seguito di Sua Santità
concentramento che ad un villaggio. Tutte il Dalai Lama, e in gran parte ancora sotto il
questi atti inqualificabili compiuti dal go- tallone repressivo di Pechino. Tallone a cui
verno di Pechino sono abbondantemente il martirio di oltre 160 tibetani che si sono
documentati e diffuse sul web, ma rara- immolati col fuoco, sembra non abbia po-
mente trovano spazio nel silenzio genera- tuto opporsi.

53
DIRITTI

Insegnare
l ’umanità
Quale pedagogia
e quale scuola
ritroveremo dopo
“Dal seme al fiore al frutto l’emergenza
ci vuole tempo ed impegno, Coronavirus?
ma questa è l’occasione perché si lasci un… segno! di Monica Colli*
Per fare delle domande connesse con la vita,
lasciando, per trovarle, la rotta stabilita…
Navigheremo insieme e in profondità,
nutrendo le radici della creatività.
Navigheremo insieme, questa è una promessa
e ci ritroveremo e questa è la…
scommessa!”

54
*Monica Colli - Scrittrice e Pedagogista.
Formatrice per il Centro Studi Erickson
e il MCE – Movimento Cooperazione
Educativa e Scuola Oltre.
Autrice di narrativa per ragazzi e Vice
Presidente Associazione ProXXima

L’
esperienza Coronavirus può esse- ficacia del lavoro si è dispersa in un mare di
re una grande opportunità, se ci ore trascorse in incontri che nascondevano
prendiamo il tempo per riflettere. l’ansia di riempire un vuoto o di sopperire
Un tempo sospeso dalla connes- alla solitudine.
sione costante. Chi durante il lockdown ha
lavorato in remoto, e continuerà forse per Bambini, genitori e insegnanti hanno pas-
lungo tempo in questa modalità, si è dovu- sato giorni sul tablet o davanti a un pc per
to districare, non senza difficoltà, tra conti- non perdere il contatto e il ritmo delle attivi-
nue proposte di incontri, webinar, riunioni e tà scolastiche. Ma tutta questa connessione
altre attività online. Il paradosso del “Tanto ci ha fatto bene? Quanto restiamo consape-
sei a casa!” ha sfumato, forse in modo irre- voli e presenti di fronte al flusso costante di
versibile, anche il confine tra ciò che è dav- immagini e parole che entrano nelle nostre
vero necessario e ciò che potremmo evita- case e nelle nostre menti interconnesse?
re, tra ciò che è passatempo o gioco e ciò Il rischio è quello di un’iperconnessione
che invece è attività produttiva. La reale ef- a discapito di un’interconnessione.

55
DIRITTI

La parte centrale delle parole è la stessa, ma


il prefisso ci racconta di due mondi distanti:
“Iper”, nell’accezione di addizione, sovrap-
posizione, eccesso, ci porterebbe a doman-
darci se questa iperconnessione non sia
un’esagerazione; “Inter”, inteso come “re-
ciprocità o rapporto spaziale tra due punti
di riferimento (interno ed esterno), permet-
te, invece, di soffermarci su come nutrire le
relazioni affettive e professionali in questo
momento.

In una situazione complessa come l’attuale


proviamo a “so-stare” nelle domande che
affiorano e che toccano fortemente anche
l’ambito educativo. Quanto siamo davvero
pronti ad “imparare ad imparare” dalla vita?
Siamo sufficientemente flessibili e resilienti L’impegno che il sistema educativo dovrà
per affrontare la confusione e l’incertezza affrontare è trasformare questa emergenza
senza abboccare all’amo della paura? Sia- in un’opportunità di una nuova ripartenza,
mo disposti a cambiare rotta? Nelle parole di un nuovo metodo, di un nuovo approc-
di tanti risuonava il mantra: “Appena finirà cio. L’introduzione della meditazione come
il lockdown, ritorneremo alla normalità”. A materia scolastica in alcuni paesi europei,
quale normalità? Alla normalità che ha so- ad esempio, ha dimostrato che si può, anzi
vraffollato le aule scolastiche di alunni e si deve, tornare ad un ritmo diverso, più
richiesto ai bambini di lasciare da parte la consono a nutrire le relazioni con le per-
parte immaginativa e di movimento per rin- sone. Un ritmo che favorisca spazi di osser-
correre una didattica prestazionale che sot- vazione e percezione per ridefinire le azioni
topone tutti alla logica dell’efficienza e del davvero necessarie anche e soprattutto in
consumo di ogni esperienza? campo educativo. La scuola del prossimo
futuro dovrà tutelare il diritto a questa in-
Giò Evans, in una sua poesia, scrive: terconnessione, piuttosto che la ipercon-

“Va e sprofonda
nessione, per insegnare a rispondere a
quello che la situazione richiede, invece di

dove gli altri


reagire, a cercare e creare le risposte più
appropriate e poi portarle all’esterno. Ciò

non hanno che potremmo portare fuori potrebbe es-


sere sorprendente e pure efficace. Riparti-

approfondito”. amo da qui, dal diritto ad essere connessi


davvero alla nostra umanità.

56
Le donne ordinate
hanno plasmato
la tradizione buddhista.
Tuttavia, nel corso
dei secoli, sono
mancati sostegno
e riconoscimento.
Ora più che mai
necessario
di Gabriela Frey*

PROSPETTIVE PER
IL 21° SECOLO
57
DIRITTI

58
G
ià ai tempi di Buddha
e durante i molti seco-
L’ordinazione
li successivi, le donne delle donne introdotta
hanno dimostrato di
essere esseri umani maturi che dal Buddha fu un atto
possono prendere in mano il
proprio sviluppo spirituale sen- pionieristico
za restrizioni e raggiungere le
più alte realizzazioni. Questo è
splendidamente illustrato dalla
Therigāthā, una raccolta di oltre
500 canti di monache esperte,
la maggior parte delle quali vis-
"NATE LIBERE E UGUALI IN DIGNITÀ
se proprio al tempo del Buddha.
E DIRITTI"
I canti dei Therigāthā racconta-
Tuttavia, le monache buddhiste (e le don-
no le storie di vita delle prime
ne laiche) non hanno ricevuto e continua-
monache. Essi fanno luce sul-
no a non ricevere adeguato sostegno e
la profonda umanità di queste
riconoscimento. Come è successo? Molti
donne straordinarie e testimo-
Paesi buddhisti asiatici sono fortemente
niano le loro conquiste sulla via
patriarcali. Per secoli, le donne del Buddhi-
del risveglio. Con i loro brillanti
smo Theravada, ma anche nella maggior
insegnamenti hanno plasmato
parte dei movimenti Mahayana, si sono
la tradizione buddhista e con
viste negare la piena ordinazione delle
la loro pratica dedicata hanno
monache, anche se il Buddha stesso una
contribuito - spesso in totale
volta ha stabilito questa possibilità. Que-
semplicità - alla continuazione
sta discriminazione era ed è giustificata
degli insegnamenti. Così non
da passaggi degli insegnamenti, che sono
solo rappresentano un ricordo
interpretati come prova dell'inferiorità
vivente alle generazioni succes-
delle donne. Un famoso passaggio si tro-
sive, ma incoraggiano anche le
va nel Palikanon, nella collezione Angutta-
donne di oggi a seguire il cam-
ra Nikaya. Il capitolo 8, versetto 51, tratta
mino delle pioniere e a sviluppa-
della fondazione dell'Ordine delle Mona-
re il proprio potenziale.
che. Il testo riferisce che il Buddha, su ri-
chiesta del suo discepolo Ananda, accettò
l'ammissione delle donne al Sangha a una
sola condizione: che le monache osser-
vassero otto cosiddette regole “pesanti”

59
DIRITTI
ORGANIZZAZIONI
A DIFESA DEI DIRITTI
Negli ultimi decenni sono state
create diverse importanti
organizzazioni per promuovere
la causa, come Sakyadhita
International (Associazione delle
donne buddhiste), Sakyadhita
France/Network of Buddhist
Women in Europe, il Comitato
dell’Ordinazione di Bhikshuni
(CBO) e l’Alleanza di Bhikkhuni.

Per info:
www.sakyadhita.org
(garudhamma) e si subordinassero ai mo- www.buddhistwomen.eu
naci - così come nell'antica India le figlie www.bhiksuniordination.org
erano subordinate ai padri, le mogli ai www.bhikkhuni.net
mariti e le madri ai figli. Si dice che Maha-
pajapati, zia di Buddha e madre adottiva,
abbia messo in discussione questa subor-
dinazione ma che il Buddha abbia sottoli- Tra le altre cose, hanno affrontato la discri-
neato che l'uguaglianza per le donne al di minazione delle monache in tutto il mon-
fuori delle comunità buddhiste non sareb- do. L'ordinazione delle donne introdotta
be stata accettata facilmente dalla società dal Buddha fu un atto pionieristico sia nel-
del tempo. Negli oltre 2.500 anni trascorsi la storia della religione che in India a quel
dalla vita del Buddha, le condizioni sociali tempo: ciò rende ancora più importante
sono cambiate notevolmente. Nel XX se- ripiegare su di essa anche oggi. Seppure
colo, le donne hanno potuto lottare per oggi ci siano monache pienamente ordi-
una sempre maggiore uguaglianza contro nate in Cina, Vietnam, Corea e da qualche
una resistenza massiccia. Tra le altre cose, anno anche nei monasteri dello Sri Lanka
hanno invocato i diritti umani che sono va- e della Thailandia - tuttavia rimane ancora
lidi a livello internazionale dal 1948, dove molto lavoro educativo da fare, in modo
l'articolo 1 afferma: "Tutti gli esseri umani che un ripensamento abbia luogo anche
nascono liberi e uguali in dignità e diritti". nel Buddhismo.
L'articolo 2 concede questi diritti ad ogni
essere umano senza distinzione di gene-
re. Anche nel mondo buddhista, le donne *Gabriela Frey - Presidente
impegnate negli anni Settanta non accet- di Sakyadhita France Membro del Direttivo
tavano più l'evidente discrepanza tra gli dell’Unione Buddhista Europea
insegnamenti di Buddha e la realtà vissuta.
UNA NUOVA FONDAZIONE PER
LE MONACHE BUDDHISTE IN GERMANIA
La fondazione prende il nome dalla donna fornirà informazioni pubbliche sulle
che ha reso possibile la sua creazione condizioni di vita delle monache buddhiste
grazie alla sua eredità. nelle diverse tradizioni e promuoverà
Ursula Brambosch-Schaelen ha lavorato l'integrazione delle monache buddhiste nella
presso la palestra Albert-Einstein- società europea. In concreto, può sostenere
Gymnasium di Kaarst, in Renania le monache buddhiste e le candidate agli
Settentrionale-Westfalia. Dagli anni Ottanta ordini religiosi nei seguenti settori:
è stata membro individuale dell'Unione • Istituzione ed espansione di conventi
Buddhista Tedesca, dove ha probabilmente in Germania
imparato a conoscere la difficile situazione • Programmi di istruzione, formazione
delle donne buddhiste e soprattutto delle e perfezionamento per monache
monache. La direttrice dello studio era e aspiranti monaci
molto interessata alla situazione delle • Avviare e sostenere la ricerca
donne: non solo ha sostenuto scientifica di base sull'ordinazione
la pubblicazione di un'opera standard delle monache buddhiste e sulla
di teologia femminista, un "Compendio posizione delle donne nel Buddhismo.
dell'interpretazione biblica femminista" • Collaborazione con istituti di ricerca
(L. Schottroff u. a.: Interpretazione con obiettivi simili a livello nazionale
femminista. La Bibbia in prospettiva e internazionale
femminile, Minneapolis 1998), ma negli • Promozione di conventi buddhisti (nel
anni Novanta è stata anche coinvolta in un senso di aiutare le persone ad aiutare
rifugio per donne a Coblenza per le vittime se stesse) nonché consulenza legale su
di violenza domestica. Quando Ursula questioni relative allo status dell'ordine,
Brambosch-Schaelen è morta nel 2015, ha come la previdenza per la vecchiaia
lasciato 500.000 euro all'Unione buddhista e altre assicurazioni sociali.
tedesca per i progetti delle monache • Lavoro di pubbliche relazioni in
buddhiste. Dopo una fase preparatoria di Germania e oltre per migliorare
due anni, la "Brambosch-Schaelen-Stiftung la situazione delle monache buddhiste
der DBU" (Fondazione Brambosch-Schaelen a lungo termine
dell'Unione Buddhista Tedesca) ha potuto • Promuovere un punto di contatto per
iniziare ufficialmente i suoi lavori il 1° aprile le monache buddhiste e le donne che
2019. Lo scopo della fondazione è quello di aspirano a diventare monache
promuovere progetti di monache buddhiste • Promozione di eventi (congressi)
e di sostenere le donne buddhiste nel loro e pubblicazioni sul tema delle monache
cammino verso l'ordinazione. La fondazione e delle donne nel Buddhismo

61 61
DIRITTI

Bienvenido

Buda
Anche in Spagna è ormai
avviato il processo
di riconoscimento ufficiale
della realtà buddhista
di Ricardo Guerrero Diañez*

62
I
n questi ultimi anni, il Buddhismo in
Spagna ha visto un crescente radica-
mento e un aumento dell’interesse e
della curiosità in una larga fascia di
popolazione, tanto da essere ormai, a
buon titolo, la terza confessione religio-
sa, dopo cattolicesimo e islam. Lo testi-
monia anche il numero crescente di cen-
tri attivi, circa 300 che riuniscono oltre
80.000 praticanti.
Molti di questi luoghi di culto fanno capo
alle due federazioni, l’Unione Buddhista
spagnola e la Asociación Hispana de
Buddhismo. Per il momento però, a dif-
ferenza dell’Italia, che nel panorama eu-
ropeo resta un caso a sé, non c’è un ac-
cordo speciale tra lo Stato e i buddhisti,
benché il cammino verso una legge di
intesa sia iniziato e il Governo stia dialo-
gando con i rappresentanti del Buddhi-
smo spagnolo. Per i praticanti iberici c’è
solo il riconoscimento come “religione
chiaramente radicata” e le nostre orga-
nizzazioni devono registrarsi al Ministe-
ro della Giustizia come “comunità reli-
giose”. Tra le varie richieste governative

63
DIRITTI

c’è anche quella di comunicare chi sono i


Nel 2007
nostri ministri di culto. Da come procede il il Buddhismo
percorso di avvicinamento si presume che
in un vicino futuro anche i contribuenti spa- è stato riconosciuto come
gnoli potranno sostenere i buddhisti diret-
tamente con la dichiarazione dei redditi. “religione chiaramente
Finora, è possibile solo scegliere di distri-
buire lo 0,7% delle tasse tra la Chiesa catto-
radicata” in Spagna
lica e le altre istituzioni sociali.

LE RAGIONI DI UN “RITARDO”
Questo ritardo ha ragioni storiche e poli-
tiche. L’articolo 16 della Costituzione del
1978 garantisce la libertà ideologica, reli-
giosa e di culto di individui e comunità sen-
za più limitazioni, nelle sue manifestazioni,
di quelle necessarie per il mantenimento
dell’ordine pubblico protetto dalla legge.
Questo articolo specifica quindi che nes-
suno può essere costretto a rinunciare alla
propria ideologia, religione o credo. Allo
stesso tempo, però, sancisce che nessuna

64
confessione avrà il carattere di religione di dono di una serie di misure di protezione
Stato. I poteri pubblici sono tenuti a tenere stabilite dalla Costituzione stessa; la più
conto delle credenze religiose della società importante di queste proclama che lo svi-
spagnola e mantenere le conseguenti rela- luppo normativo dei diritti e delle libertà, di
zioni di cooperazione con la Chiesa catto- cui all’articolo stesso, deve essere realizzato
lica e le altre confessioni. La Spagna è un mediante la legge organica, che richiede
paese a maggioranza, tradizionalmente e uno speciale consenso parlamentare. Per
culturalmente, cattolica e questo giustifica la sua approvazione, modifica o abrogazio-
la menzione specifica in questo articolo. I ne, è richiesta la maggioranza assoluta del
diritti e le libertà inclusi nell’ articolo 16 go- Congresso.

65
DIRITTI

UNA LIBERTÀ DI CULTO “DI FATTO” acquisissero tutte gli stessi diritti civili. Nel
Dalla sua approvazione, questo articolo ha caso del Buddhismo, le diverse organizza-
subito una serie di sviluppi che hanno ga- zioni si raggrupparono attorno a quella che
rantito queste libertà in modo pratico. In chiamavano la federazione delle comunità
effetti, la libertà religiosa e di culto non è buddhiste. Il più grande successo fu il rico-
messa in discussione in alcun modo a livel- noscimento nel 2007 del Buddhismo come
lo sociale e gli spagnoli si considerano mol- “religione chiaramente radicata” in Spagna,
to tolleranti in questo senso. Il peso della che lo equiparava ai diritti di altre confes-
Chiesa cattolica, come possibile fattore di sioni.
resistenza, è gradualmente diminuito da
quando, nella stessa Costituzione, la Spa- UN PANORAMA RELIGIOSO COMPLESSO
gna è stata definita un paese non confessio- La complessità del panorama religioso in
nale. A poco a poco, le diverse confessioni Spagna è paragonabile a quella dei pae-
sono state riconosciute dallo Stato in modo si vicini. Le confessioni religiose presenti
che, tenendo conto delle loro singolarità, in Spagna, per numero di centri, sono cat-

66
tolici, protestanti o evangelici, musulma- questo diritto e ogni anno pubblica il Rap-
ni, testimoni di Geova, cristiani ortodossi, porto sugli Attacchi alla Libertà Religiosa.
buddhisti, mormoni, altri cristiani, bahais, Secondo gli ultimi dati sui casi registrati, ce
ebrei, induisti e sikh. Per soddisfare le loro ne sono stati 200 nel 2018. È molto preoc-
esigenze e trasmettere le procedure, è sta- cupante che, anno dopo anno, gli attacchi
to creato il Sottodirettorato Generale per ai templi crescano, poiché ciò può provoca-
le Relazioni con le Confessioni, sotto il Mi- re la paura nei credenti di andare a pregare
nistero della Giustizia. Tra le sue funzioni, o celebrare la loro fede. Dei 200 casi inclusi
a parte le relazioni ordinarie dello Stato nel rapporto, 133 sono stati diretti contro i
con le diverse entità religiose, vale la pena cristiani e, in particolare, 109 contro i cat-
sottolineare l’istituzione di accordi di coo- tolici, che rappresentano il 54,5% del tota-
perazione e convenzioni con chiese, con- le. Per quanto riguarda le altre confessioni,
fessioni e comunità religiose; la gestione 16 sono state dirette contro i musulmani
degli aiuti per la promozione sociale, civica (8%) e 6 hanno preso di mira ebrei (3%).
e culturale delle entità religiose; le relazio- Non esiste alcun caso contro i buddhisti.
ni con le organizzazioni dedicate allo stu- Inoltre, gli autori del rapporto riflettono 45
dio, alla promozione e alla difesa dei diritti attacchi che considerano “contrari a tutte le
della libertà e del culto religiosi. religioni volendo imporre un secolarismo
Come in tutti gli ordini di vita, le relazioni radicale che cerca di eliminare le religioni
devono essere stabilite in entrambe le di- dalla sfera pubblica”.
rezioni e gli obblighi devono corrispon- La società spagnola e, per estensione, le
dere a tutti i diritti. Le diverse confessioni società occidentali devono reagire a que-
dovevano essere organizzate e presenta- sto fenomeno. Una democrazia di qualità
te alla pubblica amministrazione in modo non può permettere che si verifichino at-
organico. Per questo, è stato creato il Re- tacchi alla libertà religiosa, poiché questo
gistro delle Entità Religiose, incaricato di è il diritto più intimo della persona, poiché
dare riconoscimento legale a chiese, con- influenza la propria coscienza.
fessioni e comunità religiose a cui devono
registrarsi se vogliono garantire la difesa
dei loro diritti protetti dalla legge. Il regi-
stro garantisce il godimento dei diritti e
stabilisce anche una serie di obblighi. Tra
questi, l’obbligo è stabilito per le entità re-
ligiose registrate di elencare i loro ministri
del culto che hanno il potere di compiere
atti religiosi con effetti civili.

ATTACCHI ALLA LIBERTÀ DI CULTO Guerrero Diañez - Presidente Asociación


Benchè sancita dalla Costituzione, purtrop- Hispana de Buddhismo,
po, la libertà di culto in Spagna deve essere nonché uno dei massimi traduttori
costantemente controllata da un’istituzione dal pali allo spagnolo
pubblica che registra i casi di violazione di

67
BUDDHISMO E SCIENZA

RICERCHE
e altre iniziative
connesse
alla scienza della
MENTE
BUDDHISTA
68
Gli importanti risultati
delle neuroscienze
in relazione alla
meditazione
buddhista

Prof. Antonino Raffone*

L
e convergenze tra gli insegnamenti Vorrei innanzitutto ricordare la straordinaria
del Buddha e i modelli della psico- figura del Prof. Riccardo Venturini (si veda
logia buddhista con la psicologia e https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Ven-
le neuroscienze cognitive e affettive turini), medico e psicologo, studioso della
dei nostri tempi appaiono straordinarie. Tali coscienza dai vasti orizzonti e maestro di
insegnamenti e modelli forniscono inoltre Dharma della tradizione Tendai, che in un
delle mappe straordinariamente utili per certo senso mi ha preceduto nel promuo-
guidare la pratica meditativa di consapevo- vere la fruizione dell’incontro di insegna-
lezza, oltre che lo sviluppo integrato della menti e pratiche buddhiste con sviluppi di
saggezza, della moralità e della compassio- conoscenze contemporanei nel vibrante
ne. Essi hanno inoltre ispirato sviluppi seco- contesto di Psicologia alla Sapienza.
lari di programmi basati sulla mindfulness
e la compassione con notevoli applicazioni A partire dall’autunno 2006 ho potuto inizia-
cliniche ed educative nel mondo. re a dedicarmi a ricerche neuroscientifiche
connesse alla meditazione buddhista, con
Vorrei ora parlare di alcune iniziative con- la partecipazione straordinaria dei monaci
nesse alla scienza della mente buddhista del Monastero Buddhista Santacittarama, e
che mi hanno coinvolto, con i miei collabo- di altri monasteri della Tradizione Therava-
ratori al Dipartimento di Psicologia, nella da Tailandese della Foresta, in collaborazio-
Facoltà di Medicina e Psicologia della Sa- ne con l’Istituto di Tecnologie Biomediche
pienza Università di Roma, dove sono pro- Avanzate (ITAB) di Chieti. Più di recente in
fessore associato, con il mio maestro Ven. un progetto finanziato dalla fondazione
Dr. Dario Doshin Girolami, abate del Centro portoghese BIAL, abbiamo proseguito tali
Zen l’Arco di Roma, dove pratico e studio ricerche con il coinvolgimento di monaci
da oltre 15 anni, e altri collaboratori in Italia e monache del Monastero Amaravati della
e in altre nazioni, sia in ambito accademico stessa tradizione in Inghilterra, oltre che del
che in ambito contemplativo. Santacittarama. I risultati di tali studi nel loro

69
CONSECTETUR ADIPISCI

insieme hanno portato a insight notevoli sulle applicazioni delle pratiche meditative
sugli effetti sul cervello delle pratiche medi- nella società, sono in preparazione.
tative Samatha, Vipassana e Metta, oltre che
sulla modulazione del dolore e di risposte Insieme a miei collaboratori al Dipartimen-
emozionali da parte di diversi stati medi- to di Psicologia della Sapienza sono stato
tativi e dell’esperienza meditativa. In par- inoltre coinvolto in studi relativi agli effet-
ticolare, abbiamo evidenziato gli effetti di ti della meditazione di consapevolezza e
pratiche meditative buddhiste sui network di programmi di Right Mindfulness sia per
cerebrali principali, che hanno importanti persone detenute nel Carcere di Rebib-
influenze nella regolazione della cognizio- bia che per personale penitenziario, con
ne, delle emozioni e del sé. Abbiamo inol- quest’ultima iniziativa promossa dal Mini-
tre trovato evidenze relative alle esperienze stero della Giustizia. Per quanto concerne
soggettive e neuroscientifiche in accordo il training e lo studio con le persone dete-
con gli insegnamenti e i modelli della psi- nute, abbiamo osservato che la pratica di
cologia buddhista relativi “alle due frecce meditazione di consapevolezza riduce gli
del dolore” e alla “co-produzione condizio- stati di rabbia e di ansia, aumentando la po-
nata”. Tali studi hanno portato alla pubbli- sitività dello stato emotivo, in relazione alla
cazione di diversi articoli scientifici in riviste disposizione alla consapevolezza sviluppa-
internazionali di primo piano, e altri articoli, ta con il training di Right Mindfulness. Nel-
potenzialmente con impatto sulla scienza e lo studio relativo al training del personale

70
penitenziario (con 8 incontri settimanali di nostre conferenze e iniziative di incontro
4 ore) abbiamo trovato che il programma tra Buddhismo e scienza.
di Right Mindfulness riduce l’ansia, aumen-
ta l’umore positivo e riduce il rischio di salu- Vorrei poi menzionare due ritiri su “Zen e
te generale, con il livello di consapevolezza Neuroscienze” che ho tenuto insieme al Ma-
che predice le riduzioni di ansia e i miglio- estro Dario Doshin Girolami presso l’Istituto
ramenti dell’umore. Lama Tzong Khapa (ILTK) di Pomaia, conve-
gni da noi organizzati alla Sapienza sui temi
Vorrei inoltre parlare di “Consciousness, “Abhidhamma/Abhidharma e Neuroscien-
Mindfulness, Compassion – CMC – Inter- ze” e su “Meditazione Buddhista e Scienza”,
national Association” (https://www.cmc-ia. e il nostro Master universitario di secondo
org/), di cui sono co-fondatore insieme al livello in “Mindfulness: pratica, clinica e neu-
Prof. Henk Barendregt (famoso scienziato roscienze”, ritenuto come uno dei master di
alla Radboud University in Olanda e inse- maggiore successo della Sapienza, del qua-
gnante di Vipassana), al Dr. Fabio Giommi le gli insegnamenti sulla mente e le pratiche
(dell’Associazione Italiana per la Mindful- meditative buddhiste sono una componen-
ness, AIM; insegnante di Insight Dialogue te centrale, oltre ai Seminari in Facoltà sulla
nella tradizione Theravada) e al Ven. Dario meditazione e temi connessi al Dharma del
Doshin Girolami. Tale associazione inter- giovedì, aperti al pubblico, che da anni si
nazionale, con un focus intercontinentale, tengono nella nostra Facoltà, con la parteci-
promuove e sostiene il dialogo alla pari tra pazione regolare del Ven. Dario Doshin Gi-
contemplativi di diverse tradizioni, scien- rolami e del Maestro Mario Thanavaro, e di
ziati, clinici e filosofi, su tematiche connes- altri relatori invitati come il Prof. Henk Baren-
se a coscienza, meditazione, mindfulness, dregt, il Ven. Lama Geshe Gedun Tharchin e
compassione, etica, e aspetti associati. il Ven. Ajahn Chandapalo.
Oltre a due edizioni di successo della In-
ternational Conference on Mindfulness Vorrei infine menzionare che con il Dr. Fa-
(ICM) organizzate alla Sapienza nel 2013 bio Giommi sono Guest Editor di un nume-
e 2016, vorrei menzionare la Mindfulness ro speciale della rivista internazionale Min-
and Compassion Conference organizza- dfulness sul tema “Buddhist psychology,
ta con la San Francisco State University e meditation and mindfulness”, che sta rac-
il San Francisco Zen Center nel 2015, un cogliendo contributi di diversi autori inter-
evento di straordinario confronto e incon- nazionali sui modelli della mente buddhi-
tro tra insegnanti di diverse tradizioni bud- sta e sulla loro rilevanza attuale per diversi
dhiste e di interventi secolari basati sulla ambiti, includendo la psicologia, le neuro-
mindfulness e la compassione, oltre che scienze, gli studi sulla coscienza, e per utili
con scienziati, come ben riportato nell’ar- applicazioni cliniche ed educative.
ticolo connesso del Ven. Dario Doshin Gi-
rolami (http://www.romazen.it/insegnante/
mindfulness_dharma_neuroscienze.htm). *Prof. Antonino Raffone - Dipartimento
Vorrei inoltre sottolineare la molto apprez- di Psicologia, Sapienza Università di Roma
zata partecipazione del Ven. Ajahn Amaro, Centro Zen l’Arco di Roma
abate del Monastero Amaravati, a diverse

71
BUDDHISMO E SCIENZA

BIOTECNOLOGIE:
IL DIRITTO DI
RESTARE UMANI

È la compassione
che ci rende autentici.
Una qualità “minacciata”
dal progresso
tecnologico
di Andrea Franchini*

72
La compassione
«Che cosa sia un essere umano è un concetto apparentemente
semplice. Sappiamo che cosa lo definisce sia in rapporto a se stesso
che in rapporto ai suoi simili.
Di conseguenza conosciamo bene il doppio significato del termine
“umanità”, intesa come insieme di esseri umani ma anche di
“sentimento di solidarietà umana, di comprensione e d’indulgenza
verso gli altri uomini» (Treccani).

P
rima della pandemia iniziavano a de- oggi la nostra esistenza basandola anche
linearsi con nitidezza due fattori che (ovviamente non solo) sul tema della diffi-
potrebbero (e potranno) minare alla denza. L’altro col quale vorremmo interagi-
base questi altrimenti semplici con- re è potenzialmente pericoloso, la sua vici-
cetti: l’avvento massiccio delle biotecnolo- nanza potrebbe tradursi in un contagio. In
gie e quello dell’intelligenza artificiale, che un vecchio film di fantascienza, “L’invasione
di fatto spostano questi concetti su piani di- degli ultracorpi” (Don Siegel, 1956) spore
versi, paralleli. La biotecnologia combinata venute dallo spazio colpiscono gli abitanti
ai progressi della scienza e della farmaceu- di un paesino, creando un baccello nel qua-
tica, sta inserendo nel concetto di “uomo” le replicano gli abitanti stessi: questi ultimi
variabili impensate prima, mentre l’IA sta muoiono mentre la loro replica, extraterre-
creando un universo parallelo di macchine stre, prende il loro posto nella società. La
che tendono “ad assomigliare all’uomo”. spora di questo secolo è un virus: chiunque,
La pandemia e le sue conseguenze hanno di fronte a noi, può esserne portatore. Non
aggiunto un elemento transitorio (si spera) si trasforma in un altro essere, ma incorpora
ma che a modo suo aggrava questa minac- ”alieno” deciso ad ogni costo a uccidere sia
cia: il distanziamento sociale. Siamo esseri il suo ospite che chiunque lo frequenti.
umani anche e soprattutto in rapporto agli
altri esseri umani, al network dei nostri af- DE-UMANIZZAZIONE
fetti, alla socialità. La stessa fisicità del porsi La pandemia aggiunge dunque questo
rispetto all’altro è stata interrotta brusca- elemento decisivo che fa ulteriormente
mente. Siamo costretti a ridisegnare il con- traballare le nostre certezze su quel sem-
cetto di relazione e dunque anche del no- plice concetto di “essere umano” citato
stro essere all’interno dell’umanità. all’inizio, di per sé già minacciato da una
progressiva rincorsa verso la non-umanità
SOLI E ALIENI che nascerà da un uso sempre più sfrenato
Incapsulati in virtuali bolle di vetro, a un delle biotecnologie. Siamo abituati a inte-
metro di distanza dal nostro “altro”, viviamo grare il nostro corpo con protesi accettate e

73
BUDDHISMO E SCIENZA Potrebbe accadere che l’umanità
come la conosciamo venga
favorite anche socialmente: gli occhiali del tutto emarginata dall’accesso,
sono una protesi che consente di migliora-
re una vista insufficiente, apparecchi acusti- non solo alla ricchezza,
ci restituiscono l’udito, pacemaker regolano
la funzione cardiaca, denti finti contribui-
ma anche alla possibilità
scono sia alla masticazione che all’accetta- di usufruire dell’evoluzione
zione sociale. Nel frattempo si naviga verso
indubbie migliorie: agli apparecchi acustici scientifica
si preferiranno gli impianti cocleari (orec-
chie artificiali elettroniche), retine artificiali
(microchip) e occhi bionici consentiranno ai per cento della popolazione mondiale pos-
non vedenti di vedere. L’ingegneria geneti- siede la ricchezza dell’intero pianeta, a di-
ca, dopo aver tracciato il genoma umano, scapito del restante 99 per cento. Ma qui
si appresta a modificarlo qualora difettoso. parliamo di denaro. Domani parleremo di
vita e di salute (in verità già oggi solo chi
FUGA NEL FUTURO ha i mezzi accede a un’assistenza sanitaria
Facciamo un grande balzo in avanti: ven- degna di questo nome).
ti, trent’anni. Le biotecnologie hanno fatto
progressi enormi, qualunque organo vitale LA PERFEZIONE NON È UMANA
può essere sostituito da un omologo elet- La questione non è, in questa sede, né poli-
tronico, il nostro DNA può essere manipola- tica né economica. Bensì di natura diversa:
to, corretto e perfezionato fin dal momento nel 2050 avremo un’umanità ulteriormente
del concepimento. La vita media si assesta divisa in due. Da una parte chi potrà far ri-
ben oltre i cento anni. Le malattie sembra- corso alle creazioni della scienza, dall’altra
no un ricordo lontano. Ma la domanda è: chi ne sarà escluso. Gli happy few saranno
per chi? Ovvio: per coloro che potranno ovviamente ridotti di numero. Avranno po-
permettersi tutto questo. Attualmente l’1 tere, denaro, vita sana, anni felici e ricchi.

74
Ma la domanda è: saranno ancora uomini,
così come li concepiamo ora? O non avre-
mo piuttosto una piccola parte dell’umanità
che sarà diventata non più umana, metà uo-
mini metà impianti elettronici o biotecnolo-
gici? In altre parole, potrebbe accadere che
l’umanità come la conosciamo noi venga
del tutto emarginata dall’accesso non solo
alla ricchezza ma anche alla possibilità di
usufruire dell’evoluzione scientifica, e di
conseguenza emarginata dalla gestione
della cosa pubblica, gestione che sarà inve-
ce nelle mani di non-più-uomini che dise-
gneranno a loro volta un futuro in cui il re-
sto dell’umanità (rimasta umana) potrà solo
essere comparsa, uomini veri (secondo na-
tura) ma di serie B. Non schiavi, perché nel
frattempo l’automazione e l’intelligenza ar-
tificiale avranno ottenuto obiettivi strategici
per la gestione del lavoro meccanizzato.

L’UOMO “POTENZIATO”
Avrà dunque rinunciato, ovviamente, al
“sentimento di solidarietà umana, di com-
prensione e di indulgenza verso gli altri
uomini”, non riconoscendosi più in quella
umanità ancora vittima di malattie e di mor-
ti precoci.
E allora, che cosa resterà dell’uomo? Che
cosa resterà della compassione, quella che
il Dalai Lama definì come la “reale attitudine
che può e deve essere in grado di orientare
l’intera esistenza dell’essere umano”. E sen-
za compassione, perderà significato anche
l’aspirazione alla saggezza?

*Andrea Franchini - Giornalista,


Autore, Esperto di biotecnologie
e intelligenza artificiale

75
ARTICOLI DALL'ESTERO

CANTARE
LA SOFFERENZA

76
Come la pratica nella tradizione Reiyukai mi
ha aiutato in un momento di grande buio

di Patrick Duhoux
Presidente di Reiyukai Francia

S
ono ormai un praticante di vecchia re? Perché appare questo tipo di violenza?»
data. Ho cantato il Sutra migliaia di Ma quella volta non ho lasciato che il mio
volte e poi il mio canto è diminuito cervello funzionasse. Ho posato la questio-
e si è fermato. Ma recentemente ho ne sul mio altare e mi sono chiesto: «Che
iniziato una pratica che consiste nel cantare cosa devo vedere? Quali concezioni sono
il Sutra ogni giorno per 21 giorni. Una vera all’origine di queste situazioni?» Mi fu molto
sfida per me. L’ho iniziato per essere illumi- chiaro che gran parte di questa violenza era
nato su una situazione di grande difficoltà. legata a tutte le idee, le concezioni, i desi-
Il 9 settembre a Parigi, dove vivo, 7 persone deri e le illusioni, a tutto ciò che ci rende
vengono aggredite con violenza. Il primo è esseri umani ordinari. Questo è ciò che ha
mio figlio maggiore: trauma cranico gravis- creato guerre, rapporti tumultuosi, conflitti
simo, ospedalizzazione d’emergenza. All’o- interpersonali... E ho pensato a mio non-
spedale, mentre veniva operato, ho capito no che era morto in guerra in tenera età, e
subito che, se questo stava accadendo, era all’impatto che ciò ha ancora oggi sulla mia
legato a me, dietro c’era un significato pro- famiglia.
fondo. Quando pratichi, senti che qualsiasi
cosa accada nella tua vita, è il tuo mondo, è PURIFICARE
legato a te. Così, nel cuore della notte, ho Ho sentito il profondo desiderio di poter-
mandato un messaggio a tutta la stirpe dei lo purificare, anche se non sapevo come.
miei anziani. «Ecco cosa sta succedendo. Per circa dieci giorni ho vissuto uno stato
Che significato profondo può avere? Come molto strano. Io, che avevo cantato miglia-
posso regolare la mia mente e la mia prati- ia di sutra, spesso dirigendo il mio spirito
ca?». sul mio studio prima di iniziare a cantare...
e poi pensando alla mia lista della spesa,
L’AIUTO DELLA STIRPE DEGLI ANZIANI mi sono improvvisamente reso conto che
Quello che è successo allora è stato straor- la stavo leggendo dall’inizio alla fine sen-
dinario. Credo di essere stato ascoltato dal tendo «Bene! È incredibile! È il manuale
mondo spirituale che mi ha fatto dei regali di istruzioni per educare il proprio cuore
meravigliosi: ha ascoltato il mio desiderio e il proprio spirito. Non c’è altro da fare se
genuino di poter risolvere le cause profon- non seguire ciò che è scritto. Non c’è biso-
de di queste circostanze. Quando parlai gno di fare altro». Anche la mia coscienza
con i miei anziani, mi resi conto che la vio- era ben diversa: per esempio, ero estre-
lenza aveva preso altri aspetti della mia fa- mamente e chiaramente consapevole de-
miglia. Mi sono chiesto: «Cosa c’è da vede- gli altri. La madre dei miei figli, che vive in

77
ARTICOLI DALL'ESTERO

campagna, è arrivata subi-


to dopo l’aggressione. L’ho
ospitata a casa mia e per me
era ovvio che le avrei dato
un mazzo di chiavi e che lei
sarebbe rimasta lì e che insie-
me avremmo badato ai nostri
figli. E poi mi ha colpito il fatto
che avesse vissuto in quell’ap-
partamento con me per dieci anni
e che, essendo stata via per diversi
anni, probabilmente le era molto dif-
ficile ritrovarsi lì. E allo stesso tempo, mi
sono reso conto che non me ne sarei mai
accorto prima. Questo nuovo modo di con-
siderarla è stato piuttosto sorprendente. ché tutte le cose hanno: le loro caratteristi-
Ho poi pensato al suo compagno di vita: che, la loro natura, la loro sostanza, il loro
«E il tuo tesoro? In che stato è?» «È certa- potenziale, le loro funzioni, le loro cause, le
mente devastato» «Perché non viene?» loro condizioni, i loro effetti, le loro conse-
«Non osa» «Beh, digli di venire». Lui è ve- guenze e la loro perfetta coerenza”. Come
nuto con sua figlia e ci siamo trovati insie- essere umano ordinario, potevo vedere che
me come una famiglia. E siamo stati felici di questo era fuori dalla mia portata. Ero an-
cenare insieme dopo le visite in ospedale. che abbastanza sorpreso di rendermi conto
Da me emanava qualcosa di morbido, una che non provavo alcun odio verso il colpe-
dolcezza per la gente, priva di qualsiasi vole. Alcune persone intorno a me provava-
giudizio. Era assolutamente sorprendente. no sentimenti molto forti, ma non c’era odio
Vedevo la gente per strada e pensavo: da parte mia. Ho ringraziato il mondo spiri-
«Sono sulla terra per trasformarsi. È triste, tuale per non essere rimasto intrappolato.
non lo sanno nemmeno». Ed è assoluta- La mia energia è stata messa altrove.
mente vero, siamo qui per trasformarci gra-
zie agli Insegnamenti. AGIRE E TRASMETTERE
E poi, l’azione. L’atto di trasmettere. In quel
SOLO UN BUDDHA COMPRENDE momento, sono stato diretto. Per esempio,
Per quanto riguarda mio figlio, mi sono an- cantavo il Sutra, il telefono squillava e inter-
che reso conto che alla fine la realtà era al rompevo la lettura per alzare la cornetta.
lavoro, una realtà molto più ampia di quan- «In che stato sei? Ecco cosa succede. Ecco
to potessi capire. Lo si può leggere nel Su- quello che sto praticando in questo mo-
tra, alla fine del capitolo 2: “Solo i Buddha mento. Siete i benvenuti a venire a vedere».
possono comprendere completamente la Era così costantemente: era facile agire,
Realtà Ultima di ogni cosa esistente - per- fare quello che bisognava fare nel campo

78
È perché sto percorrendo
il sentiero che il mondo spirituale mi mostrerà
scorciatoie, autostrade, piccoli sentieri dietro
i cespugli, e mi aprirà opportunità
che non si presentano se rimango seduto
sul mio divano.

della pratica... Fare quello che bisognava ai miei desideri, ma ad accettare una realtà
fare. Tre nuovi membri sono qui con me al più ampia di quella che potevo compren-
seminario oggi. Questo non mi succedeva dere, in modo che non sentisse né i miei
da anni. Mentre cantavo il Sutra nella mia desideri né le mie aspettative e che fosse
camera da letto davanti al mio piccolo alta- in grado di fare la sua scelta. E da questa
re con uno dei miei compagni, mi sono im- grande lavatrice interna è nato un campo
provvisamente ricordata di avere un mera- di accettazione e di apertura. Posso perce-
viglioso altare fatto a mano da uno dei miei pire molto chiaramente oggi il significato
amici. Ma nella mia testa avevo deciso che della frase: “lasciarsi guidare dal mondo
dovevo finire di prepararlo prima di poter- spirituale”. Spesso ho avuto l’illusione,
lo usare. Mi dissi: «Che stupidaggine! Hai il mentre cantavo il Sutra davanti al mio alta-
miglior altare di sempre qui a fianco e qui re, di chiedere una guida. Ma poi, tornavo
sei solo un nano». Sulla scia di quella realiz- sul mio divano e aspettavo che qualcuno
zazione, abbiamo pulito, preparato e instal- suonasse alla mia porta. Non è questo il
lato il nuovo altare e, mentre pronunciavo senso della pratica. È un sentiero, e per-
i saluti, ho sentito: «Con questo altare vale correrlo significa essere in movimento. È
la pena di accogliere almeno 50 persone in perché sto percorrendo il sentiero che il
questa stanza. Andiamo. Facciamolo!» mondo spirituale mi mostrerà scorciatoie,
autostrade, piccoli sentieri dietro i cespu-
FUORI DALLA SOFFERENZA gli, e mi aprirà opportunità che non si pre-
Poiché mio figlio era in coma, ho avuto il sentano se rimango seduto sul mio divano.
privilegio di sentire dalla bocca di varie Questo è ciò che sto vivendo e che voglio
persone che praticano qui, che proprio in trasmettere.
quel momento stava scegliendo di torna-
re o meno e che qualsiasi cosa fosse suc-
cessa, gli avrebbe fatto bene. Fui invitato Articolo tratto da EBU Magazine
a non aggrapparmi alle mie emozioni,

79
BUDDHISMO NEL MONDO

Lavorare
nelle crepe
A poco più di un anno dalla scomparsa, pubblichiamo
questa intervista a Bernie Glassman per ricordare la
figura straordinaria di questo maestro americano,
pioniere del Buddhismo impegnato nel mondo
di James Shaheen

80
È vero che stai facendo un training per Se ti sposti dalle loro aspettative, si arrab-
diventare clown? biano. Poi ci sono quelli che arrivano per-
Sto studiando da clown e ho un clown ché io rappresento quello che vogliono, ma
come mentore. Abbiamo fondato un or- poi io cambio. E loro si arrabbiano perché
dine di clown, l’Ordine del Dis-ordine. Ma non sono rimasto come mi volevano. E poi
clown non è la parola giusta. In tedesco c’è ci sono gli studenti, e sono la maggioranza,
un vocabolo migliore: narr o buffone, come che mi hanno preso per come sono e par-
il buffone di corte. Ci sono anche i bastian te di come sono è questo costante cambia-
contrari e il coyote nella tradizione dei nativi mento. È il gruppo che è rimasto con me più
americani, l’imbroglione. Ed è questo il trai- a lungo e che mi ha visto entrare nel mondo
ning che sto seguendo. del clown. Gli studenti che arrivano adesso
hanno letto qualcosa su di me e non sanno
Fare il clown è un’altra forma di insegna- cosa aspettarsi, tranne che fa parte dell’a-
mento? spettativa non sapere cosa aspettarsi.
Sì. Nelle tradizioni dei nativi americani il
clown, o l’imbroglione, copre una delle Dunque distruggere le aspettative fa parte
posizioni più alte. Vengono preparati con del tuo lavoro?
grande cura, e gli è permesso prendere in Penso di sì. È quello che ci vuole, non avere
giro apertamente i sacerdoti. Dopo tutto, è aspettative. E le aspettative le abbiamo tut-
facile cadere nella trappola del predicare ti, che siano su di noi, sugli insegnanti o su
senza osservare granché le proprie azioni. qualsiasi altra cosa.
Il clown osserva al posto nostro e mostra le
contraddizioni e l’ipocrisia con senso dell’u-
morismo quando nessun altro osa farlo. Ma,
cosa ancora più importante, il clown, l’im-
broglione, comprende l’unità della vita. È
compito del clown avere a che fare con le
situazioni e le persone che noi respingia-
mo, i senzatetto, i carcerati, quelli che
sono stati spinti ai margini della so-
cietà o semplicemente quelli con cui
siamo in disaccordo. Il clown ci risve-
glia al fatto che sono tutte parti di noi,
per quanto stretti siano i confini in cui
abbiamo chiuso le nostre vite.

Hai sconvolto le aspettative dei tuoi


studenti iniziando a fare il clown?
Ho sempre cambiato le situazioni. E ci
sono sempre stati studenti che nutrivano
aspettative su come fosse un maestro Zen.

81
BUDDHISMO NEL MONDO

Quale relazione c’è tra tutto questo e il Dunque le condizioni inusuali che crei, che
lavoro dello Zen Peacemaker Order? sia un ritiro di strada o sedere ad Auschwi-
Fare il clown amplia il nostro lavoro. Il clown tz, si propongono di mettere le persone
lavora nelle crepe della società. Lavora per in una situazione in cui saranno messe di
includere quelli che non riconosciamo, gli fronte al primo principio, non-conoscere?
indesiderabili, quelli che ci fanno sentire a Esattamente, e per me questi ritiri sono
disagio. Fare il clown comprende gli stessi come koan esperienziali. Il più forte dei koan
principi del nostro Zen Peacemaker Order. è quello che accade nella tua vita. Quelle
che ora io chiamo “immersioni”, i ritiri di stra-
Quali sono questi principi? da, sedere ad Auschwitz, il lavoro con lo Zen
Di recente ho scritto un articolo per una Peacemaker Order, sono più trasformativi di
scuola Soto giapponese, per un libro che quanto non sia un lavoro formale col koan.
hanno fatto su Dogen, il maestro Zen del
tredicesimo secolo. Ho iniziato da quelli In che modo?
che penso siano i tre principi fondamen- Lavorare su un koan è un’immersione; an-
tali negli scritti di Dogen e che si rispec- dare a una sesshin è un’immersione. Ma
chiano nei principi dello Zen Peacemaker dopo un po’ puoi diventarne condizionato
Order. Il primo è non-pensare, che io met- e una sesshin può diventare una vacanza, o
to in relazione col nostro primo principio, per lo meno qualcosa di abituale, e non più
non-conoscere. Non conoscere è proprio il necessariamente un’immersione.
luogo in cui un koan intende portarti. Un Un’immersione nella vita è un modo molto
secondo importante principio è shikanta- efficace per portarti fuori dallo spazio che
za, semplicemente sedersi. La mia tradu- conosci e trasportarti nel non conosciuto.
zione è “portare testimonianza”. E per me
portare testimonianza è lo stato di totale Dopo un’immersione nel non conosciuto,
nondualità. Robert Heinlein, lo scrittore di metti un ritiro ad Auschwitz, come avviene
fantascienza, usa la parola “grokking” per il “portare testimonianza”?
significare “diventare l’esperienza”. Portare Fondamentalmente è che vieni esposto a
testimonianza, shikantaza e grokking sono una pluralità di voci diverse su diversi aspet-
un tutt’uno per me. Il terzo principio è but- ti. Riunendo sopravvissuti o figli di soprav-
sudo, la via dell’illuminato. Per me è guari- vissuti e figli di ufficiali delle SS, zingari,
re se stessi e gli altri attraverso atti d’amore. omosessuali, gente di diversa estrazione, ti
trovi ad ascoltare tutte queste voci. È così se
Il clown mostra accetti di stare con tutto questo, perché al-
trimenti è facile arrivare, ascoltare una voce
le contraddizioni e poi correre via e dire: «Beh, sono stronza-
te», per negare l’esperienza. Ma se resti nel-
e l’ipocrisia con senso la situazione e continui ad ascoltare le voci,
dell’umorismo quando la tua come quella di tutti gli altri, penso che
precipiti in quella che si potrebbe chiama-
nessun altro osa farlo

82
re una crisi, ma che io preferisco chiamare dhismo in diverse culture. La mia pratica
un’espansione del nostro concetto di noi principale è lo Zen, ma mi ha influenzato
stessi, lasciando andare l’attaccamento alle anche la pratica tibetana e sono molto at-
nostre particolari prospettive. Allora, puoi tratto dalla vipassana. Se osservo la mia vita,
portare testimonianza e farlo senza giudizio. noto che il mio insegnamento utilizza mol-
ti diversi indirizzi di pratica. E in Occidente
E la guarigione? siamo influenzati dal sufismo, dall’ebraismo,
La guarigione sorge naturalmente dai primi da così tanti indirizzi diversi. Ed è qualcosa
due principi. Forse “guarigione” non è la pa- di nuovo. Molto tempo fa seguii un corso
rola giusta. L’ho presa dall’ebraico tikkhun di Buddhismo allo UCLA in cui una donna
olam, che tradotto alla lettera significa “la parlò del Buddhismo come della religione
guarigione del mondo”. Tikkhun olam è ri- dell’assimilazione. Dunque stiamo vivendo
portare all’interezza i disparati frammenti questo periodo di assimilazione e non è
della nostra vita, diventando interi. Il che chiaro cosa ne nascerà. Penso che accadrà
può accadere solo attraverso quelli che che i gruppi che sono fortemente allinea-
chiamiamo “atti d’amore”. E dunque gli atti ti con una tradizione asiatica diventeran-
d’amore diventano il terzo principio. no pian piano sempre meno numerosi. E i
gruppi che nasceranno da questa nuova
Dove pensi che vada il Buddhismo in Ame- religione occidentale diventeranno sempre
rica? più forti e numerosi. Sarà entusiasmante ve-
Mi entusiasma vedere dove si dirige e os- dere quali upaya e forme di pratica ne na-
servarne lo svolgimento. sceranno.
Il nostro paese è va-
rio e gli insegnanti L’intervista integrale è apparsa su Tricycle,
occidentali hanno inverno 2001 - traduzione di Chandra
praticato il Bud-
Candiani per “Buone Notizie”, il periodico
della Rete di Indra

CHI ERA BERNIE GLASSMAN


Bernie Tetsugen Glassman (18 Glassman è stato successore di
gennaio 1939 - 4 novembre 2018) Taizan Maezumi-Roshi, e conosciuto
è stato un maestro zen americano e come un pioniere dell’impresa
fondatore degli Zen Peacemakers, sociale, del Buddhismo socialmente
un’organizzazione di attivisti impegnato e dei “Ritiri dei Testimoni”
buddhisti fondata nel 1980. Nel 1996 ad Auschwitz e per le strade insieme
è stato co-fondatore dell’Ordine ai senza dimora. Per maggiori
degli Zen Peacemakers con la sua informazioni:
defunta moglie Sandra Jishu Holmes. www.zenpeacemakers.org

83
PER APPROFONDIRE

Letture consigliate
PER SUPERARE LE AFFLIZIONI
DELLA MENTE, SVILUPPARE
UNA VISIONE PROFONDA E TANTO
ALTRO ANCORA

YOGA E KLESHA
Le afflizioni mentali e il metodo yoga che rimuove
la sofferenza negli Yogasutra di Patañjali
e nella filosofia classica indiana
Cristiana Biogli e Sergio Busi
Mimesis

Il termine yoga si inquadra storicamente ed etimologica-


è di vasta por- mente lo yoga cercando di far luce sui non
tata e capire semplici concetti chiave di questa discipli-
oggi cosa signi- na, segue una sezione dal respiro più am-
fichi è una pri- pio, che cerca di comprendere le cinque
orità, poiché è afflizioni mentali esposte negli Yogasūtra,
spesso usato per indicare attività che con anche abbracciando la lettura che di esse
lo yoga hanno poco a che fare. In questa viene proposta negli altri testi classici del-
indagine non si può prescindere dagli la filosofia indiana, con fugaci rimandi alla
Yogasūtra di Patañjali, il principale testo filosofia occidentale e alle recenti scoperte
filosofico di riferimento. Studiando gli Yo- neuroscientifiche e fisiche. Cristiana Biogli
gasūtra, ci si imbatte nella teoria dei kleśa pratica yoga dai primi anni universitari e lo
- il cuore dell’insegnamento di Patañjali - insegna dal 2003. Sergio Busi ha vissuto in
secondo cui yoga è un metodo che libera India e in Nepal per sedici anni, studian-
l’individuo dalla sofferenza, la cui origine do la filosofia indiana e lo yoga secondo
risiede in cinque afflizioni mentali, appun- i metodi tradizionali monastici e, successi-
to i kleśa: ignoranza, senso dell’io, attacca- vamente, gli insegnamenti del buddhismo
mento, repulsione e paura della morte. A mahāyāna. In Italia, si è laureato in Filosofia
una prima parte del libro, più tecnica, in cui teoretica.

84
MINDFULNESS E INSIGHT - IL METODO MAHĀSI
Mahāsi Sayadaw
Ubaldini Editore

Mahāsi Saya- numerosissimi centri non solo in Birmania,


daw è ricono- ma anche in Sri Lanka, Thailandia, India e
sciuto come Cambogia. In questo libro viene illustrato
uno dei più il metodo di meditazione per praticare la
grandi dotti presenza mentale e la visione profonda,
del buddhi- mindfulness e insight, sviluppato da Mahāsi
smo e uno dei Sayadaw. Il metodo Mahāsi si distingue per
maggiori maestri di meditazione del ven- la chiarezza e semplicità delle istruzioni, per
tesimo secolo. Autore di oltre settanta vo- i periodi di ritiro intensi e di breve durata e
lumi in lingua burmese e pali, fu uno dei per la metodica chiarezza con cui permette
promotori della laicizzazione della medita- di monitorare la propria capacità di presen-
zione. Ha diretto un centro di meditazione za mentale e l’evolversi della conoscenza
a Rangoon, formato insegnanti e fondato liberatrice della visione profonda.

LO ZEN E L’ARTE
DI IMBROGLIARE LA MENTE
Alan Watts
Macro

Forse più di qualunque altro insegnante «L’incidente


occidentale, questo leggendario pensato- controllato»
re ha acceso, in innumerevoli ricercatori di che illustra
conoscenza, la passione per l’esperienza cosa accade
spirituale e filosofica dell’India, della Cina quando smetti
e del Giappone. Questo volume è un con- di prendere
centrato dei seminari e lezioni tenuti da la vita troppo seriamente e inizi a godertela
Alan Watts, durante gli anni ’60, sulle cultu- in completa sincerità; «Il mito di noi stessi»
re orientali in tutti gli Stati Uniti, riscuoten- che ci illude di essere degli ego racchiusi
do sempre grandissimo successo. Grande in un involucro di pelle e separati dalla re-
studioso di psicologia e psicanalisi, nel altà circostante, e come si può trascendere
corso di un tour in Europa ebbe modo tale illusione; perché dobbiamo accoglie-
di conoscere Carl Gustav Jung. I temi di re pienamente il caos e il vuoto per trovare
fondo sono ricapitolati in 3 categorie: il nostro scopo di vita più profondo.

85
PER APPROFONDIRE

YOGANANDA MI HA CAMBIATO LA VITA


Mario Raffaele Conti - Elia Perboni
Ananda Edizioni

Paramhansa Yo- gli ultimi settant’anni. Tra le testimonianze:


gananda (1893- Enzo Decaro (attore di cinema, teatro e tv),
1952) è stato il Giacomo Campiotti (regista di Braccialetti
primo grande rossi e Moscati), Laura Marinoni (una delle
maestro indiano attrici più premiate del teatro italiano) e Ric-
a trasferirsi per- cardo Vivek Sardonè (ricercatore e attore di
manentemente Incantesimo e Centovetrine). La neurologa
in Occidente. Donatella Caramia spiega le connessioni tra
Autore della famosa “Autobiografia di uno scienza e yoga e il teologo padre Antonio
Yogi”, è considerato una delle principali fi- Gentili quelle tra il Gesù cattolico e quello
gure spirituali dei nostri tempi. Per Elvis Pre- di Yogananda. Mario Raffaele Conti, giorna-
sley, George Harrison, Carlos Santana, Steve lista, autore a Radio Monte Carlo, è stato ca-
Jobs e molti altri, l’Autobiografia di uno Yogi poredattore di Oggi e attualmente collabora
è stata la chiave d’accesso per la ricerca in- con Yoga Journal. Elia Perboni, giornalista, si
teriore. “Yogananda mi ha cambiato la vita” è occupato di cultura giovanile e musica sul
racconta come il libro del grande yogi abbia Corriere della Sera, ha condotto programmi
trasformato la vita di milioni di persone ne- radio in Rai ed è autore di inchieste per Rai 3.

GLI YOGA TIBETANI DEL SONNO


Andrew Holecek
Ubaldini Editore

Illuminate la vostra vita con i sogni “lucidi”. Ha studiato a


Una guida pratica al sogno e alle pratiche lungo in Nepal,
tibetane che utilizzano il sogno e il sonno India, Bhutan
come occasioni di profondo risveglio spi- e Tibet con i
rituale. Scritto da uno dei maggiori esperti massimi maestri
mondiali, questo manuale si rivolge sia ai contemporanei,
praticanti esperti sia ai principianti, e con- dal Dalai Lama
tiene una serie di esercizi per sviluppare la a Ponlop
lucidità nello stato di sogno e di sonno pro- Rinpoche,
fondo. Andrew Holecek è nato a Bogotà. Di- Dzigar Kongtrul Rinpoche, Chökyi Nyima
plomato in pianoforte e concertista, laureato Rinpoche, e altri. È co-fondatore del Glo-
in biologia, fisica e odontoiatria, ha iniziato bal Dental Relief, associazione che fornisce
a studiare il buddhismo fin da giovanissimo. cure dentistiche gratuite ai bambini poveri.

86
ELENCO CENTRI
ASSOCIAZIONE PER LA MEDITAZIONE DI ASSOCIAZIONE NICHIREN SHU, Guhōzan
CONSAPEVOLEZZA – A.Me.R.D.M dell’Inter- Renkōji (N)
no 2 Via Fossa, 2 - 15020 Cereseto (AL)
4/1/2014, iscritta al RPG al n. 987/2014 Tel.: 0142 940506
Vicolo d’Orfeo, 1 - 00193 Roma (RM) Cell.: 334 598 7912
Tel.: 06 6865148 E-mail: revshoryotarabini@hotmail.com
E-mail: segreteria@associazioneameco.it
Pec: direzione@pec.associazioneameco.it ASSOCIAZIONE SANRIN (Z)
www.associazioneameco.it Via Don Minzoni, 12 - 12045 Fossano (CN)
Cell.: 338 6965851
ASSOCIAZIONE BUDDHISTA ZEN SOTO E-mail: dojo@sanrin.it
BUPPO (Z) Pec: sanrin@mail-certificata.net
Tempio Johoji www.sanrin.it
Via di Villa Lauricella, 12 - 00176 Roma (RM)
Tel.: 366 4776978 ASSOCIAZIONE TEN SHIN – Cuore di Cielo
E-mail: tempiozenroma@gmail.com Puro (Z)
www.tempiozenroma.it Tempio Zen
Via Terracina, 429 - Napoli (NA)
MONASTERO di CHUNG TAI CHAN ONLUS Cell.: 392 5245377
in Italia E-mail: info@tenshin.it
Via dell’Omo, 142 - 00155 Roma (RM) www.tenshin.it
Tel.: 06 22428876
E-mail: ctcmhuayisi@gmail.com ASSOCIAZIONE ZEN ANSHIN (Z)
Via Ettore Rolli, 49 - 00153 Roma (RM)
ASSOCIAZIONE HOKUZENKO (Z) Tel.: 06 5811678
Via San Donato 79/C - 10144 Torino (TO) Cell.: 328 0829035
Tel.: 347 3107096 E-mail: zen@anshin.it
(Mario Nanmon Fatibene, direttore spirituale) Pec: servizi@pec.anshin.it
Cell.: 348 6562118 (Rino Seishi Mele) www.anshin.it
E-mail: hokuzenko@zentorino.org
Pec: associazione_hokuzenko@pec.it BECHEN KARMA TEGSUM TASHI LING (V)
www.zentorino.org C/da Morago, 6 - 37141 Cancello Mizzole (VR)
Tel.: 045 988164
ASSOCIAZIONE KUSHI LING (V) E-mail: info@benchenkarmatashi.it
Alle Fontane Pec: info@pec.benchenkarmatashi.it
Laghel 19 - CP 118 - I-38062 Arco/Lago di Gar- www.benchenkarmatashi.it
da (TN)
Cell.: 347 2113471
E-mail: info@kushi-ling.com
www.kushi-ling.com

87
CENTRO BUDDHA DELLA MEDICINA (V) CENTRO GAJANG GIANG CHUB (V)
Via Cenischia, 13 - 10139 Torino (TO) Via Fiume, 11 - 24030 Paladina (BG)
Tel.: 011 3241650 Tel.:/Fax: 035 638278
Cell.: 340 8136680 E-mail: centrojangchub@gmail.com
E-mail: info@buddhadellamedicina.org www.jang-chub.com
Pec: centrobuddhadellamedicina@pec.it
www.buddhadellamedicina.org CENTRO STUDI KALACHAKRA (V)
Via Verrando, 75 - 18012 Bordighera (IM)
CENTRO BUDDHADHARMA (I) Tel.: 0184 252532
Via Galimberti, 58 - 15121 Alessandria (AL) Cell. 339 3128436
Tel.: 0131 59268 E-mail:kalachakra@fastwebmail.it
E-mail: penpa.tsering@tin.it www.kalachakra.it
Pec: buddhadharmacenter@pec.it
www.buddhadharmacenter.org CENTRO LAMA TZONG KHAPA (V)
Via Peseggiana, 31 - 31059 Zero Branco (TV)
CENTRO BUDDHISTA MUNI GYANA (V) Cell. 348 7011871
Via Grotte Partanna 5 – Pizzo Sella - 90100 www.centrolamatzongkhapatv.it
Palermo (PA)
Cell.: 327 0383805 CENTRO MILAREPA (V)
E-mail: info@centromunigyana.it Via de Maistre, 43/c - 10127 Torino (TO)
www.centromunigyana.it Cell.: 339 8003845
Tel.: 011 2070543
CENTRO BUDDHISTA ZEN GYOSHO (Z) E-mail: info@centromilarepa.net
Via Marrucci 58a - 57023 Cecina (LI) www.centromilarepa.net
Cell.: 366 4197465
E-mail: segreteria@centrogyosho.it CENTRO SAKYA (V)
Pec: segreteria@pec.centrogyosho.it Via Marconi, 34 - 34133 Trieste (TS)
www.centrogyosho.it Tel.: 040 571048
E-mail: sakyatrieste@libero.it
CENTRO CENRESIG (V) Pec: progettoindia@pec.csvfvg.it
Via della Beverara, 94/3 - 40131 Bologna (BO) www.sakyatrieste.it
E-mail: info@cenresig.org
www.cenresig.org CENTRO STUDI TIBETANI MANDALA DEUA
LING (V)
CENTRO DHARMA VISUDDHA (V) Vicolo Steinach, 9 - 39012 Merano (BZ)
Via dei Pioppi, 4 - 37141 Verona (VR) E-mail: centrostudimandalad@gmail.com
sede attività:
Via Merciari, 5 - 37100 Verona (VR)
E-mail: buddhismo.vr@gmail.com

88
CENTRO STUDI TIBETANI TENZIN CIO LING COMUNITÀ BODHIDHARMA (S)
(V) Eremo Musang am
Via Pelosi, 5 - 23100 Sondrio (SO) Monti San Lorenzo, 26 - 19032 Lerici (SP)
Tel.: 328 7689759 Cell. 339 7262753
Pec: centrotenzin@rspec.it E-mail: bodhidharmait@gmail.com
E-mail: info@centrotenzin.org E-mail: taehyesunim@gmail.com
www.centrotenzin.org www.bodhidharma.info

CENTRO TARA CITTAMANI (V) COMUNITÀ DZOG-CHEN di Merigar (V)


Via Lussemburgo, 4 (zona Camin) - 35127 Podere Nuovo - 58031 Arcidosso (GR)
Padova (PD) Tel.: 0564 966837 - Fax 0564 968110
Tel.: 049 8705657 E-mail: office@dzogchen.it
Cell.: 349 8790092 Pec: assdzogchen@pec.it
E-mail: info@taracittamani.it www.dzogchen.it
Pec: taracittamani@pec.taracittamani.it
www.taracittamani.it DOJO ZEN MOKUSHO (Z)
Via Principe Amedeo, 37 - 10123 Torino (TO)
CENTRO TERRA DI UNIFICAZIONE EWAM Cell. 335 7689247
(V) E-mail: info@mokusho.it
Via Pistoiese 149/C - 50145 Firenze (FI) www.mokusho.it
Cell.: 344 1662844
E-mail per Informazioni: info@ewam.it FEDERAZIONE RIME’ ITALIA (V)
Pec: ewam@pec.it Via Municipio, 35 - 81020 Recale (CE)
www.ewam.it Tel.: 339 4095660
E-mail: federazionerimeitalia@rimay.net
CENTRO VAJRAPANI (V) E-mail: perlediolibano@gmail.com
P.zza San Giuseppe, 5 - 38049 Bosentino (TN) E-mail: pienapresenza@rimay.net
Tel.: e Fax 0461 848153 www.federazionerimeitalia.net
E-mail: segreteria@vajrapani.eu
Pec: centro_vajrapani@pec.vajrapani.eu FONDAZIONE BUDDHISMO della VIA di
www.vajrapani.it DIAMANTE (V)
Corso Goffredo Mameli 30 - 25122 Brescia (BS)
CENTRO ZEN FIRENZE – Tempio Shinnyo-ji Tel.: 331 4977199
(Z) E-mail: fondazione@buddhism.it
Via Vittorio Emanuele II, 171 - 50134 Firenze (FI)
Cell: 339 8826023 FONDAZIONE MAITREYA (I)
E-mail: info@zenfirenze.it D.M 29/3/1991
Pec: centrozenfirenze@pec.it via Clementina, 7 - 00184 Roma (RM)
www.zenfirenze.it Tel.: 06 35498800
Cell.: 333 2328096
E-mail: info@maitreya.it
Pec: fondazionemaitreya@pec.it
www.maitreya.it

89
FPMT – Fondazione per la Preservazione del- ISTITUTO JANGTSE THOESAM (Istituto Chan
la Tradizione Mahayana (V) Tze Tosam)
riconosciuta con D.P.R. 20/ 7/1999 Via Buccari 15, scala B - 74100 Taranto (TA)
Via Poggiberna, 9 - 56040 Pomaia (PI) Tel.: 099 7302409
Tel.: 050 685654 E-mail: jangtsethoesam@libero.it
E-mail: fpmtcoord.italy@gmail.com Pec: jangtsethoesam@pec.libero.it
www.jangtsethoesam.it
GHE PEL LING – ISTITUTO STUDI DI BUD-
DHISMO TIBETANO (V) ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA (V)
Via Euclide, 17 - 20128 Milano (MI) Via Poggiberna, 9 - 56040 Pomaia (PI)
Tel.: 02 2576015 - Fax 02 27003449 Tel.: 050 685654 Fax: 050 685695
E-mail: gpling@virgilio.it E-mail: info@iltk.it
www.gpling.org www.iltk.org

HONMON BUTSURYU SHU – HBS (N) ISTITUTO SAMANTABHADRA (V)


Tempio Kofuji Via Di Generosa, 24 - 00148 Roma (RM)
Via Piagentina 31 - 50121 Firenze (FI) Tel.: 340 0759464
Tel.: 055 679275 E-mail: samantabhadra@samantabhadra.org
E-mail: segreteria@hbsitalia.it www.samantabhadra.org
www.hbsitalia.it
ISTITUTO TEK CIOK SAM LING MEN CIO’LING
IL CERCHIO VUOTO (Z) HEALING SOUND (V)
Via Carlo Ignazio Giulio, 29 - 10122 Torino (TO) Via Donadei, 8 - 12060 Belvedere Langhe (CN)
Cell.: 333 5218111 Tel.:/Fax 0173 743006
E-mail: dojo@ilcerchiovuoto.it E-mail: langhegrandamusica@tiscali.it
www.ilcerchiovuoto.it www.belvederelanghebuddhameditation
center.org
IL MONASTERO TIBETANO (V)
Via Tivera n 2/B- 04012 Cisterna di Latina (LT) KARMA CIO LING – Centro Buddhista della
Tel.: 06 96883281 Via di Diamante (V)
Cell.: 349 3342719 Corso Goffredo Mameli 30 - 25122 Brescia (BS)
E-mail: segreteriamonasterotibetano@gmail. Cell. 347 7264331 – 347 2106307
com E-mail: brescia@diamondway-center.org
www.ilmonasterotibetano.it Pec: viadidiamante@pec.it
www.buddhism.it
ISTITUTO ITALIANO ZEN SOTO SHOBOZAN
FUDENJI (Z) KARMA DECHEN YANGTSE (V)
riconosciuto con D.P.R. 5/7/1999 Bodhipath Retreat Center
Bargone, 113 - 43039 Salsomaggiore Terme Cooperativa di BORDO - 28841 Viganella (VB)
(PR) E-mail: bodhipath@bordo.org
Tel.: 392 0376665 Pec: coopbordo1@pec.cheapnet.it
www.fudenji.it www.bordo.org

90
KARMA TEGSUM CIO LING (V) TEMPIO BUDDHISTA LANKARAMAYA (T)
Via A. Manzoni, 16 - 25126 Brescia (BS) Sri Lanka Buddhist Association
Tel.: 030 280506 - Fax 178 6054191 Via Pienza, 8 - 20142 Milano (MI)
E-mail: ktc.brescia@gmail.com Tel.: 02 89305295 - Fax. 02 89305295
www.bodhipath.it E-mail: tempiolankaramaya@gmail.com
FB: https://www.facebook.com/milano.lan-
KUNPEN LAMA GANGCHEN (V) karamaya.it/?fref=ts
Via Marco Polo, 13 - 20124 Milano (MI)
Tel. 02-29010263 TEMPIO BUDDHISTA ZENSHINJI di Scara-
e-mail: kunpen@gangchen.it muccia (Z)
Pec: kunpen@pec-mail.it Sede principale
www.facebook.com/ahmc.net/?epa=- Loc. Pian del Vantaggio, 64 - 05019 Orvieto
SEARCH_BOX Scalo (TR)
Tel.: 0763-215054
MANDALA – CENTRO STUDI TIBETANI (V) E-mail: masqui@alice.it
Via Martinetti, 7 - 20147 Milano (MI) Pec: zenshinji.scaramuccia@pec.net
Cell. 340 0852285 www.zenshinji.org
E-mail: centromandalamilano@gmail.com
www.centromandala.org TEMPIO NAPOLI BUDDHIST VIHARA (T)
Via Giuseppe Tomasi di Lampedusa 91
MONASTERO ENSO-JI IL CERCHIO (Z) 80145 – Napoli (NA)
Via dei Crollalanza, 9 - 20143 Milano (MI) E-mail: nbvihara@yahoo.com
Tel.: 02 8323652
Cell.: 333 7737195 CONSAPEVOLEZZA – A.Me.Co. – T
E-mail: cerchio@monasterozen.it venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Mercoledì dalle
www.monasterozen.it 9.30 alle 13.00.
alle 21.00. Martedì e giovedì dalle 14.00 alle
MONASTERO SANTACITTARAMA (T) 20.30.
riconosciuto con D.P.R. 10/7/1995 settimana nei quali sono previste iniziative
Località Brulla, - 02030 Poggio Nativo (RI) associazioneameco.it
Tel.: 0765 872528 - Fax 06 233238629
E-mail: sangha@santacittarama.org
www.santacittarama.org Mahayana (V)
TIBETANO (V)
SHOBOGENDO CENTRO ZEN MILANO (Z) 16:00 alle 17:00
Via Albertinelli, 5 - 20148 Milano (MI) alle 11
Cell.: 333 9774184 HEALING SOUND (V)
E-mail: shobogendo@zenmilano.it Diamante (V)
Lunedì

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