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Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Maggio 1954
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IF Worlds of Science Fiction Maggio 1954:
Autore Preminente di Philip K. Dick
Mary Ellis disse - Mio marito, é un uomo molto meticoloso e
preciso, in 25 anni di lavoro, non ha mai fatto tardi in ufficio
nemmeno una volta. Ma per il momento, é ancora da qualche parte
in casa, e non sarà pronto prima di 10 minuti-
Mary Ellis era orgogliosa impiegata della Sviluppo Terra -Sì! é una
cosa davvero incredibile, in ufficio dicono che tutta la storia umana
é spiegabile in termini di tecniche di trasporto. Io non so niente
della storia della tecnica del trasporto, infatti c'è un'agenzia
Governativa che si occupa proprio di queste cose!. ma...-
Henry Ellis si rivolse alla moglie e chiese -Tesoro, c'è qualcosa che
ti devo comprare gìù in città?!-
-Niente di più delle solite cose- rispose Mary che aggiunse -Amore!,
perché devi sempre fare 60 miglia in 2 ore e mezzo, con il tuo
monojet, in mezzo al traffico delle compagnie aeree, per poi
atterrare sul parcheggio del centro commerciale, e finalmente
arrivare in ufficio?!-
-Perché é così che va la vita!- sorrise Henry Ellis che poi aggiunse -
Ci vediamo stasera,quando torno a casa!. Oggi però cara, io vado al
lavoro con il mio nuovo Jiffi-scuttler, ed è per questo che ancora
non sono partito per andare al lavoro!-
Mary Ellis andò alla finestra e tirò le tende, per vedere incuriosita, il
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marito che partiva per andare al lavoro sul nuovo Jiffi-scuttler. Un
grosso oggetto circolare di colore metallico, luccicava sotto il sole,
Henry Ellis entrò nel disco, poi l'uomo accese i comandi, il disco
cambiò colore virando verso il rosso, il disco si sollevò ondeggiando
un poco, una nuvola lo ricoprì poi all'improvviso scomparve.
-E' andato in città, nel centro di New York- continuò la frase Mary
Ellis, correggendo la frase della sua amica.
Henry Ellis era dentro una sorta di tunnel, tutto intorno a lui c'era
una specie di tubo grigio, che si diramava un po' da tutte le parti.
Dietro di lui, poteva ancora vedere la sua casa, con il giardino.
Dopo pochissimo tempo, Henry giunse a New York dove un enorme
palazzo in acciaio e vetro troneggiava sulla sua traiettoria. Dal
palazzo, sciami di Skycrapers monojet decollavano dalla struttura,
le persone si muovevano in ogni direzione nella terza dimensione.
Moltissimi impiegati si spostavano, atterravano e poi camminavano
frettolosamente, per raggiungere i propri posti di lavoro.
Tutto quello che i picco li uomini indossavano non era terreno!. Non
erano terreni nelle dimensioni, i colori dei vestiti e la loro forma, i
microscopici sandali, ogni singola cosa non era terrestre!. I piccoli
esseri lo guardavano con uno sguardo pietrificato di puro terrore,
quando videro che avrebbero potuto entrare con poca difficoltà,
dentro la valigetta 24 Ore che Henry Ellis portava con se.
Henry Ellis annuì, poi quando il co llega uscì dal laboratorio, l'uomo
pose il piccolo oggetto di carta grande come francobollo, sotto le
lenti del potente microscopio, Henry Ellis attivò la scannerizzazione
ed il passaggio dell'elaborato al sistema di Computazione
Automatica nel Data Base linguistico. La traduzione gli sarebbe
stata consegnata per posta elettronica, direttamente nel suo ufficio.
Alla fine del turno di lavoro, Henry Ellis lasciò il foglio accanto alle
piccole entità, sorrise e le salutò con la mano. Evitò di parlare, per
non spaventarle, dato che nel tunnel dimensionale la sua voce
appariva grande e minacciosa.
Da dove provenivano?!
Inoltre quando Henry Ellis usciva dal lavoro, non tornava subito a
casa come faceva di sua abitudine, ma iniziò a seguire i picco li
ometti, spuntando nella dimensione laterale, dove questo nuovo
mondo di alieni vivevano. Era tutto nella dimensione lillipuziana,
anche se colori degli animali e delle piante, erano divers i da quelli
del mondo di Henry Ellis.
-Come mai hai così tanto lavoro Henry, che negli ultimi tempi torni
a casa sempre così tardi?!- chiese Mary Ellis. [...]
-C'é davvero tanto nuovo lavoro- rispose in modo vago Henry Ellis
che poi aggiunse - Per 25 anni sono stato seduto ad una scrivania a
fare statistiche sui voli degli aerei e delle aereoauto e monojet,
adesso invece ho per le mani anche un nuovo progetto di lavoro
che m'appassiona. Niente di speciale, ma é una cosa nuova e tutta
scoprire!-
Miller non era uno di quelli che quando aveva qualcosa da dire, ci
girava intorno, lasciando intuire la cosa: al contrario, Miller era uno
di quelle persone che andava subito al punto.
-La Sacra bibbia, penso che abbia oltre 1000 pagine!- rispose Henry
Ellis.
-Buon Dio!, un libro di mille pagine?! non l'avrai mica scritto te?!-
chiese ridendo Dorothy Lawrence, mentre la donna si voltò a
guardare Mary Ellis, la quale aveva uno sguardo molto sollevato.
Henry Ellis sorrise e mormorò sotto voce -Solo delle piccole parti,
non c'è ombra di dubbio che siano proprio quello che ho scritto e
che poi ho lanciato fuori dal finestrino del Jiffi Scuttler qualche
giorno fà, mentre ero dentro al continuum spaziotempo della IV
dimensione. Ma ora, se mi volete scusare, bisogna che torni al mio
lavoro...- Henry Ellis riprese il voluminoso e pesante testo della
Sacra Bibbia, quindi tornò ad immergersi silenzioso nella sua
lettura.
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