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30/4/2021

NON AUTORE PREMINENTE –


EDIZIONI
CHIP65C02 P.K.DICK

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi.
Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio IF Worlds of
Science Fiction –Maggio 1954- in particolare al racconto “Prominent Author” di
Philip K. Dick assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é
intrattenere, divertire, incuriosire il lettore.

In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti ,


organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È
importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o
persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate
che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed
immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di
lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è 2
liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza
alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano
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A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazion e


e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene
immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata.
L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o
spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non
dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho
lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa.
E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate
artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in
scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro
legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa
grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena
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“Autore Preminente” stampato 30/4/2021 (v1.0)é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice

Prefazione: omaggio a -IF Worlds of Science Fiction Mag/1954- …...… pag. 4

Capitolo 1-Autore Preminente – Philip K. Dick …………….…… pag. 6

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Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Maggio 1954

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista IF Worlds of


Science Fiction Maggio 1954 in particolare al racconto
“Prominent Author” di Philip K. Dick

In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare


nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per
proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un
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pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad
avere:

• una copertina sempre identica “IF Worlds of Science


Fiction” 30 e lode rimasterizzato,
• un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto,
• un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali
racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un
gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp
Mags”.
• La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano
all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a
quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags.
• Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o
sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le
divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero
essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella
collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la
rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book,


una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama,
remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories
& IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna
rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!.
Saluti e buona lettura!

Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Maggio 1954:
Autore Preminente di Philip K. Dick
Mary Ellis disse - Mio marito, é un uomo molto meticoloso e
preciso, in 25 anni di lavoro, non ha mai fatto tardi in ufficio
nemmeno una volta. Ma per il momento, é ancora da qualche parte
in casa, e non sarà pronto prima di 10 minuti-

-E' incredibile!- esordì Dorothy Lawrence mentre finiva il suo drink,


contestualmente una mano robotica le scendeva vicino alla testa, 6
per erogarle la dose di lacca spray per fissare la messa in piega che
aveva fatto in casa di Mary Ellis.

Mary Ellis era orgogliosa impiegata della Sviluppo Terra -Sì! é una
cosa davvero incredibile, in ufficio dicono che tutta la storia umana
é spiegabile in termini di tecniche di trasporto. Io non so niente
della storia della tecnica del trasporto, infatti c'è un'agenzia
Governativa che si occupa proprio di queste cose!. ma...-

Mary Ellis fu interrotta da Dorothy Lawrence che chiese dove fosse


la sua borsetta. Le due donne iniziarono a ciarlare su dove Dorothy
Lawrence avesse lasciato la borsetta, quando all'improvviso
comparve nel salotto Henry Ellis che teneva la borsetta della
signora Lawrence in mano. L'uomo si sporse dalla porta del salotto
e disse con un largo sorriso bonario -Buon giorno signora
Lawrence, ha dimenticato la sua borsetta nell'entrata!-

-Oh! grazie!- rispose Dorothy Lawrence che poi aggiunse - Mary mi


stava appunto spiegando, che lei é ancora in casa! oggi non é
ancora andato al lavoro?-

-Sì!- rispose l'uomo sorridendo - sono ancora in casa!, ma sto per


uscire proprio adesso.-

Henry Ellis si rivolse alla moglie e chiese -Tesoro, c'è qualcosa che
ti devo comprare gìù in città?!-

-Niente di più delle solite cose- rispose Mary che aggiunse -Amore!,
perché devi sempre fare 60 miglia in 2 ore e mezzo, con il tuo
monojet, in mezzo al traffico delle compagnie aeree, per poi
atterrare sul parcheggio del centro commerciale, e finalmente
arrivare in ufficio?!-

-Perché é così che va la vita!- sorrise Henry Ellis che poi aggiunse -
Ci vediamo stasera,quando torno a casa!. Oggi però cara, io vado al
lavoro con il mio nuovo Jiffi-scuttler, ed è per questo che ancora
non sono partito per andare al lavoro!-

Mary Ellis andò alla finestra e tirò le tende, per vedere incuriosita, il
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marito che partiva per andare al lavoro sul nuovo Jiffi-scuttler. Un
grosso oggetto circolare di colore metallico, luccicava sotto il sole,
Henry Ellis entrò nel disco, poi l'uomo accese i comandi, il disco
cambiò colore virando verso il rosso, il disco si sollevò ondeggiando
un poco, una nuvola lo ricoprì poi all'improvviso scomparve.

-Buon Dio! é sparito!- esordì Dorothy Lawrence -dov'é andato?!-

-E' andato in città, nel centro di New York- continuò la frase Mary
Ellis, correggendo la frase della sua amica.

-Mi piacerebbe che mio marito, se ne comprasse uno di questi Jiffi-


scuttler, sempre che non costino troppo danaro!- disse Dorothy
Lawrence.

-Oh! sono macchine molto maneggevoli ed utili, questi Jiffi-scuttler-


disse ridendo Mary Ellis.
______

Henry Ellis era dentro una sorta di tunnel, tutto intorno a lui c'era
una specie di tubo grigio, che si diramava un po' da tutte le parti.
Dietro di lui, poteva ancora vedere la sua casa, con il giardino.
Dopo pochissimo tempo, Henry giunse a New York dove un enorme
palazzo in acciaio e vetro troneggiava sulla sua traiettoria. Dal
palazzo, sciami di Skycrapers monojet decollavano dalla struttura,
le persone si muovevano in ogni direzione nella terza dimensione.
Moltissimi impiegati si spostavano, atterravano e poi camminavano
frettolosamente, per raggiungere i propri posti di lavoro.

Il Jiffi-scutler si muoveva dentro la IV°dimensione, era molto veloci,


permetteva d'abbattere le distanze, rispetto al dover viaggiare
normalmente nelle tre dimensioni, Henry Ellis tra 30 secondi
sarebbe arrivato a New York e poi sarebbe stato sul posto di lavoro.
Un enorme risparmio di tempo, rispetto ai tradizionali mezzi di
trasporto.

I Jiffi-scuttler avrebbero rivoluzionato anche il mondo del turismo,


era possibile raggiungere rapidamente ogni posto sulla Terra, in
pochissimo tempo, quasi in modo istantaneo.
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I mezzi di trasporto erano sempre stati un grosso problema sociale:
erano tantissime le persone che lasciavano le metropoli per trovare
una sistemazione meno caotica fuori città, ma poi queste
diventavano pendolari per tornare in città a lavorare. Sciami di
jetlanes che saturavano i cieli, creando preoccupazioni di un traffico
sempre crescente. Ino ltre, il numero di ore spese per andare e
tornare dal lavoro, erano diventate un serio problema per tutti, si
sottraeva tempo al lavoro ed alla famiglia, per un'attività sterile.

Ma adesso con i nuovi Jiffi-scuttler i problemi erano completamente


risolti, i mezzi non creavano interferenza tra loro, la Quarta
dimensione non aveva problemi di spazio, era possibile raggiungere
San Francisco, Berlino, le Bermuda, Porto Said, un po' ovunque uno
avesse voluto, senza problemi. Era sufficiente selezionare la
destinazione all'interno del proprio Jiffi-scuttler, ed in un baleno il
mezzo portava l'utente a destinazione, in modo rapido e sicuro!.

Mentre Henry Ellis transitava nella quarta dimensione,


all'improvviso vide un gruppetto di piccoli uomini, poco più grandi
delle cavallette. Le piccole figure umane, lo guardavano con volti
attoniti e sorpresi.

Chi erano?! Cosa volevano?! Perché Henry Ellis non li aveva


incontrati quando aveva fatto il suo volo di prova con il Jiffi-
scuttler?!
______

Tutto quello che i picco li uomini indossavano non era terreno!. Non
erano terreni nelle dimensioni, i colori dei vestiti e la loro forma, i
microscopici sandali, ogni singola cosa non era terrestre!. I piccoli
esseri lo guardavano con uno sguardo pietrificato di puro terrore,
quando videro che avrebbero potuto entrare con poca difficoltà,
dentro la valigetta 24 Ore che Henry Ellis portava con se.

Non c'era tempo da perdere, Henry Ellis avrebbe fatto tardi al


lavoro, non si pose troppe domande, da quello strano incontro,
continuò nel suo tragitto, materializzandosi in ufficio da un cerchio
iper-dimensionale che temporaneamente si creò all'interno
dell'ufficio dove Ellis lavorava. 9

Il suo collega di lavoro era già in ufficio alla sua postazione,


vedendo Henry Ellis materializzarsi dalla IV°dimensione, il co llega
sorrise e dopo aver salutato Henry Ellis, il co llega scambiò una
breve conversazione incuriosita, su come fosse il viaggiare nella
IV°dimensione con un Jiffi-scuttler.

Era un po' come andare in un altrove, un luogo strano simile ad un


tunnel grigio ma anche traslucido, un luogo da percorrere
rapidamente, per raggiungere ogni posto sulla Terra che sarebbe
voluto raggiungere, risparmiando un sacco di tempo rispetto ad un
viaggio nel normale spaziotempo. Insomma, era un'esperienza
incredibile! commentò ridendo Henry Ellis.

Al termine della giornata di lavoro, Henry Ellis tornò verso il suo


Jiffi-scuttler che era parcheggiato nella IV°dimensione, i suo veicolo
gli riaprì il portale spaziotempo, direttamente dall'ufficio in cui Ellis
lavorava. Questa volta Henry Ellis, studiò il varco iperdimensionale,
per cercare di capire qualcosa di più, da dove avrebbero potuto
provenire le strane entità che aveva avvistato in mattinata.

Il tunnel era grigio, con sezioni circolari scure che intervallavano


ritmicamente l'ambiente. Henry Ellis mise in moto il suo Jiffi-
scuttler e lo programmò per tornare a casa propria, nell'istante
preciso in cui avviò i motori, rivide nuovamente quelle piccole
strane entità antropomorfe, un po' simili a lillipuziani, che lo
guardavano incuriosite ed impietrite. Henry Ellis le ignorò e sfrecciò
via, dentro al suo Jiffi-scuttler [...]
La mattina seguente, Henry Ellis incontrò nuovamente le piccole
entità, avevano uno strano oggetto, piccolo, simile ad un
francobollo, era impossibile da leggere o capire cosa fosse. Forse le
entità urlavano oppure lo chiamavano o cercavano di parlare con
lui?!

Era impossibile comprendere cosa stessero dicendo, le loro voci


erano quasi impercettibili quanto incomprensibili. Le piccole entità
avevano appiccicato quel piccolo oggetto alle pareti del tunnel 10
spaziotempo. I piccoli esseri osservavano con uno sguardo
disperato ma pieno di speranza, mentre cercavano d'interagire con
Henry Ellis.

L'uomo fermò il Jiffi-scuttler allungò la mano e prese il piccolo


foglio, c'erano delle piccole linee inscritte sul foglio, forse era
qualche t ipo di messaggio scritto, ma era impossibile da leggere ad
occhio nudo. -Lo leggerò più tardi!- disse Henry Ellis.

La voce dell'uomo rimbombò come un tuono dentro al tunnel


spaziotemporale nella IV°dimensione, le piccole entità corsero via,
poi sparirono e scomparvero in un flash di luce.

Nella pausa pasto, Henry Ellis andò al laboratorio di ricerca, con un


collega, chiese di no leggiare per poco tempo un grande microscopio
elettronico. […]

-Che ci devi fare?!- chiese il co llega.

-Niente!, voglio solo vedere come funziona, ne devo illustrare


rapidamente il funzionamento di tale hardware a mio figlio, che
deve fare una ricerca di scuola- disse ridendo Henry Ellis.

-Ok!- disse il collega sorridendo, che poi aggiunse -Vado a


mangiare un boccone alla mensa, quando torno in ufficio voglio che
tu sparisca!. Non lo rompere e non lo spostare!-.

Henry Ellis annuì, poi quando il co llega uscì dal laboratorio, l'uomo
pose il piccolo oggetto di carta grande come francobollo, sotto le
lenti del potente microscopio, Henry Ellis attivò la scannerizzazione
ed il passaggio dell'elaborato al sistema di Computazione
Automatica nel Data Base linguistico. La traduzione gli sarebbe
stata consegnata per posta elettronica, direttamente nel suo ufficio.

In un baleno l'uomo tornò nel suo ufficio e poi lesse la traduzione!.

Quelle picco le entità ponevano domande, e s'aspettavano delle


risposte!.

Henry Ellis scrisse rapidamente una serie di risposte, poi le fece


ritradurre dal traduttore automatico e le stampò su un foglio di 11
carta. Prese poi le forbici, con cui tagliò premurosamente tutti i
margini del foglio che non contenevano scritto, per alleggerire il
peso ed il volume del foglio. Gli strani esseri, avrebbero
sicuramente gradito, un foglio di carta più picco lo di un A4, dato
che il formato di carta A4 sarebbe loro apparso come gigantesco.

Alla fine del turno di lavoro, Henry Ellis lasciò il foglio accanto alle
piccole entità, sorrise e le salutò con la mano. Evitò di parlare, per
non spaventarle, dato che nel tunnel dimensionale la sua voce
appariva grande e minacciosa.

Henry Ellis pensava che la cosa si fosse finalmente risolta, ma


l'indomani mattina, le piccole entità avevano posto un altro piccolo
foglio, dentro al tunnel iperdimensionale e come nel caso
precedente, anche in questo caso, il picco lo messaggio era denso di
quesiti!.

A questo punto, sorsero nella mente di Henry Ellis un sacco di


domande, che sino a quel momento l'uomo aveva ignorato.

Erano alieni quei picco li strani esseri?!

Da dove provenivano?!

Da quale universo oppure galassia o sistema solare provenivano?!


Perchè anche loro erano dentro al tunnell dimensionale della
IV°dimensione?!

Questa volta, oltre alle risposte, Henry Ellis aggiunse anche le


proprie domande e s'aspettava anche delle risposte!.
Solo una parte del mondo dei picco li esseri era tangente alla
IV°dimensione, questo spiegava perchè anche i picco li esseri
avessero sviluppato la capacità tecno logica di entrare nei tunnel,
ma non erano ancora stati capaci di viaggiarvi dentro.

Le creature simili a lillipuziani, erano una cultura prevalentemente


rurale, quas i comunista, monolitica e basata su tribù organizzate
con tantissimi membri.
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Henry Ellis comprò una grossa lente e la portò con se al lavoro, gli
sarebbe servita per vedere i lineamenti di questi nuovi strani amici,
dalla forma lillipuziana, che ben presto iniziarono a sviluppare una
specie di culto pseudo religioso per Henry Ellis.

Inoltre quando Henry Ellis usciva dal lavoro, non tornava subito a
casa come faceva di sua abitudine, ma iniziò a seguire i picco li
ometti, spuntando nella dimensione laterale, dove questo nuovo
mondo di alieni vivevano. Era tutto nella dimensione lillipuziana,
anche se colori degli animali e delle piante, erano divers i da quelli
del mondo di Henry Ellis.

-Come mai hai così tanto lavoro Henry, che negli ultimi tempi torni
a casa sempre così tardi?!- chiese Mary Ellis. [...]

-C'é davvero tanto nuovo lavoro- rispose in modo vago Henry Ellis
che poi aggiunse - Per 25 anni sono stato seduto ad una scrivania a
fare statistiche sui voli degli aerei e delle aereoauto e monojet,
adesso invece ho per le mani anche un nuovo progetto di lavoro
che m'appassiona. Niente di speciale, ma é una cosa nuova e tutta
scoprire!-

Suonò all'improvviso il videotelefono, Henry Ellis andò a rispondere,


era il dirigente Miller, dall'espressione imbronciata, intimò in poche
parole ad Henry Ellis di venire subito in ufficio, per fare quattro
chiacchere.

-Il signor Miller sembrava davvero molto infuriato, come mai?!-


chiese Mary Ellis.
-Non ne ho la più pallida idea!- rispose Henry Ellis, che prese il
cappello e la sua valigetta, poi si diresse subito in ufficio.

Miller non era uno di quelli che quando aveva qualcosa da dire, ci
girava intorno, lasciando intuire la cosa: al contrario, Miller era uno
di quelle persone che andava subito al punto.

-Perché diavolo pensi, che ti abbiamo dato il Jiffi-scuttler?! Sei stato


il primo e l'unico ad averlo per primo!- chiese Miller, rivolgendosi
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con la faccia imbronciata ad Henry Ellis.

-Per usarlo e testarlo, prima che questo prodotto fosse proposto ai


consumatori di tutto il mondo, in grandi quantità?!- rispose, con
tono titubante Henry.

-L'ispezione periodica della manutenzione, ha rilevato una perdita al


Jiffi-Scuttler, insomma non funziona! e te non hai riportato
niente?!- chiese Miller.

-Ma siete sicuri?!- rispose Henry che aggiunse -Il Jiffi-Scuttler ha


sempre funzionato benissimo, a me non ha mai dato nessun
problema!. Non ho riferito niente, perché non c'era niente da
riferire!. Nessun malfunzionamento, nessun effetto collatterale
negativo, nessun difetto da riportare!-

-E' guasto il Jiffi-Scuttler!- disse con un grosso grugnito il dirigente


Miller che poi aggiunse -Stasera te ne torni a casa, dopo il lavoro,
come fanno tutti, usando un monojet. Niente più Jiffi-Scuttler!. E
poi, ci sono tutti quegli strani accessi al Traduttore universale, che
hai motivato per tradurre il dialetto della tua vecchia nonna che
vivrebbe su Betelgeuse II. Non ci vive nessuno su quella stella
lassù!. E te non hai riferito della perdita ai sistemi del Jiffi-Scuttler!-

-Ma io non c'entro niente con la perdita al Jiffi-Scuttler. Sì!, é vero,


ho chiesto delle traduzioni automatiche al server, ma non credevo
di consumare molto tempo macchina. Insomma, sono poche righe
di alcune lettere, niente di più!-

-Henry!- esordì infuriato mister Miller -Il sistema automatico di


traduzione, non ha tradotto in una lingua aliena, non ha tradotto in
un antico dialetto di Centauri 5, ma ha tradotto in antico ebraico!.
E' una lingua terrestre!. Il Jiffi-Scuttler apre una porta nella quarta
dimensione, l'universo s'espande, ma dalla quarta dimensione si
possono prendere scorciatoie. Sarebbe un ottimo modo per
viaggiare, ma dovevi riferire eventuali difetti dalla macchina. Ti era
stata affidata per usarla e testarla e provarla. Ma sopratutto, più dei
pregi del dispositivo che sono già noti, dovevi riportare difetti e
malfunzionamenti!. E questo, Henry, non lo hai fatto!-.
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-Ma il Jiffi-Scuttler funziona benissimo!, non ha nessun difetto!-
continuò puntiglioso Henry Ellis.

-Henry, hai posto domande e formulato risposte, tutte le traduzioni


che hai fatto, compaiono esattamente in un antico libro, che é
contenuto negli Archivi degli Antichi Manufatti. Ogni cosa che hai
fatto tradurre e che hai scritto e fatto ritradurre, sono scritti che
sono contenuti in un antico libro, scritto tantissimi anni fà. Perché
hai fatto sprecare tempo macchina per delle traduzioni inutili, se
esiste già la traduzione in inglese di questo antico libro?!- Miller aprì
un cassetto e fece sbattere rumorosamente la copia del libro in
inglese, che aveva preso dall'Archivio degli Antichi Manufatti.

Henry Ellis prese il libro, lo sfogliò rapidamente e chiese se poteva


portarlo a casa e leggerlo. Miller rispose che poteva leggerlo,
esattamente come tutti quelli che viaggiavano con il monojet,
stazionando in hovering nel cielo, a causa delle file e delle code, nel
traffico aereo, per ammazzare il tempo delle lunghe attese,
leggevano libri nella propria auto.
______

Dorothy Lawrence era amica di Mary Ellis e spesso andava a


trovarla, oltre che per farsi la permanente con il nuovo hardware
lavasciuga, anche perché alle due donne piaceva conversare,
essendo ottime amiche e vicine di casa.

Mary Ellis era preoccupata, aveva visto rientrare a casa Henry, il


quale era scuro in volto, dopo aver dato alla moglie il tradiz ionale
bacio di rientro a casa, l'uomo s'era rintanato in silenzio, nel proprio
studio, non aveva più proferito una parola da almeno un'ora!.
Mary era preoccupata, chiese alla sua amica Dorothy Lawrence
d'entrare nello studio assieme a Mary Ellis, con la scusa di salutare
il marito, Mary avrebbe provato a vedere cosa c'era che turbasse
così tanto il marito, tanto da non fargli proferir più paro la per
un'ora intera!.

Nello studio di Henry Ellis, era pieno di apparati tecnologici vetusti:


vecchissime macchine da scrivere, vecchi elettrodomestici, calamai
e penne stilografiche, vecchie biro, vecchi computer, sembrava una 15
ricca e pingue collezione storica di un rigattiere. Henry Ellis era
piegato in due sulla scrivania, intento a leggere un enorme libro di
carta.

-Buon Dio!, un libro di carta!- esordì Dorothy Lawrence che poi


chiese ad Henry se poteva vedere da vicino quello strano ed antico
artefatto, di cui se ne parlava solo nei libri digitali di storia. […]

-E' molto pesante!- disse Dorothy Lawrence -inoltre questo strano


oggetto é pieno di lettere, bisogna voltare a mano ogni pagina, i
caratteri sono fissi e non possono essere magnificati o compressi,
non ci sono link da cliccare, non ci sono contributi audiovideo.
Insomma, sembra una cosa laboriosa e molto scomoda da
consultare!, dato che non c'è nessuna interfaccia automatica che
eventualmente legga il testo per l'utente, curando la gestione
dell'informazione!-

-Sì- sorrise Henry Ellis - é un manufatto molto antico!. E' la


versione tradotta in inglese, di un antico libro ebraico-

-Che libro é?! - chiesero in coro le due donne, mentre Dorothy


Lawrence sorridendo, porse l'antico manoscritto ad Henry Ellis.

-La Sacra bibbia, penso che abbia oltre 1000 pagine!- rispose Henry
Ellis.

-Buon Dio!, un libro di mille pagine?! non l'avrai mica scritto te?!-
chiese ridendo Dorothy Lawrence, mentre la donna si voltò a
guardare Mary Ellis, la quale aveva uno sguardo molto sollevato.
Henry Ellis sorrise e mormorò sotto voce -Solo delle piccole parti,
non c'è ombra di dubbio che siano proprio quello che ho scritto e
che poi ho lanciato fuori dal finestrino del Jiffi Scuttler qualche
giorno fà, mentre ero dentro al continuum spaziotempo della IV
dimensione. Ma ora, se mi volete scusare, bisogna che torni al mio
lavoro...- Henry Ellis riprese il voluminoso e pesante testo della
Sacra Bibbia, quindi tornò ad immergersi silenzioso nella sua
lettura.
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