Si ha inflazione quando si verifica un aumento continuo e generalizzato del livello dei
prezzi con conseguente perdita del potere di acquisto della moneta. L’inflazione può essere strisciante se sotto il 5%, galoppante se supera il 5%, iperinflazione quando va oltre il 20%. Il tasso di inflazione viene calcolato in Italia dall’ISTAT utilizzando questi strumenti: indice dei prezzi all’ingrosso, indice dei prezzi al minuto, indice del costo della vita, indice del PIL, paniere dei beni di consumo: quando il livello dell’inflazione è elevato, le persone sono portate a perdere fiducia nella moneta, visto che continua a svalutarsi, e tendono a disfarsene per investire in beni rifugio. Da quali fattori può essere causata l’inflazione? Si distinguono fondamentalmente l’inflazione da costi e l’inflazione da domanda. L’inflazione da costi è provocata dall’aumento dei costi di produzione come per esempio l’aumento dei costi delle materie prime che un paese importa dall’estero, l’inflazione da domanda è dovuta all’aumento dei prezzi causato da un incremento della domanda globale costituita da consumi, investimenti, spesa pubblica, rispetto all’offerta globale, cioè il reddito nazionale. Lo stato può contrastare questo tipo di inflazione mediante il contenimento dei consumi e la riduzione degli investimenti. L’inflazione porta una serie di vantaggi e svantaggi a favore di determinati soggetti, sicuramente penalizza coloro che hanno redditi fissi e i risparmiatori, favorisce i debitori penalizzando i creditori; i prodotti interni, costando di più sono poco competitivi a livello internazionale, vengono sfavorite le esportazioni e risultano più convenienti le importazioni. La svalutazione monetaria penalizza anche lo Stato che deve sostenere costi più pesanti per la erogazione dei servizi pubblici. Nel caso in cui a causa dell’inflazione le famiglie vedono ridurre il proprio reddito e gli imprenditori non hanno nessun interesse ad aumentare la produzione perché dovrebbero pagare alti tassi di interesse con il rischio di non vendere, a causa della mancanza di domanda, si potrebbe innescare nel paese un grave processo di stagflazione cioè contemporanea presenza di inflazione e ristagno economico. In economia è possibile che si verifichi una situazione di segno opposto all’inflazione: la deflazione che consiste in una riduzione generalizzata e prolungata del livello dei prezzi che ha come conseguenza il calo della domanda di beni e servizi. In questo modo si contrae la produzione e di conseguenza l’occupazione che può portare ad una fase recessiva dell’economia.