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LUIGI D’ALONZO

L’ALLIEVO CON
DISTURBO DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
UN ESTRATTO DEL VOLUME
COME FARE PER GESTIRE LA CLASSE NELLA PRATICA DIDATTICA
I disturbi da deficit di attenzione/iperattività

IL CASO
Roberto è un bambino molto irrequieto. Nella sua classe terza della scuola primaria, difficilmente
riesce a controllare il suo bisogno di movimento e anche quando sta seduto le gambe sono in conti-
nua agitazione…

L’attenzione ne risente e Roberto segue con difficoltà le proposte. Quando riesce a concentrarsi sul compito per un
periodo sufficiente i risultati non sono quasi mai significativi, perché non segue le procedure che consentono la riso-
luzione del compito.
Le maestre credevano che fosse una questione di maturazione e speravano di ritrovarlo, all’inizio della seconda, più
tranquillo ed equilibrato; invece le problematiche non sono mutate. I compagni iniziano a protestare perché spesso
l’agitazione di Roberto provoca confusione in classe. Gli insegnanti decidono di riunirsi per mettere a punto un piano
di intervento e di gestione della classe che possa essere utile a Roberto e agli altri bambini.

Prima che la sua irrequietezza comprometta il clima di classe, gli insegnanti devono trovare una soluzione…

I fatti importanti
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I fatti da sottolineare sono i seguenti:


Roberto è un bambino molto irrequieto;
la sua attenzione è labile e segue con difficoltà le proposte delle maestre;
i compagni protestano perché spesso l’agitazione di Roberto provoca confusione;
gli insegnanti devono correre ai ripari.

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I disturbi da deficit di attenzione/iperattività

LA MIA ESPERIENZA IN CLASSE

Come agisco, come agirei...


Pensa alla tua esperienza, oppure, se sei un insegnante alle prime armi, rifletti su come
Scheda di LAVORO

agiresti in una situazione di classe simile in cui è presente un allievo con disturbi da
deficit di attenzione/iperattività.
Rispondi alle domande: ti servirà per confrontarti con la strategia presentata in que-
sta unità.

Roberto è un bambino difficile da gestire, il suo deficit condiziona anche la vita scolastica
dei suoi compagni. Che cosa fai?
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In che modo si può contenere un allievo come Roberto?


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Secondo te quali strategie si possono adottare per aiutare il soggetto a superare i proble-
mi di iperattività in classe?
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I disturbi da deficit di attenzione/iperattività

LA STRATEGIA
“Il disturbo da deficit di Attenzione/Iperattività è caratterizzato da livelli invalidanti di disatten-
zione, disorganizzazione e/o di iperattività-impulsività. La disattenzione e la disorganizzazione
comportano l’incapacità di mantenere l’attenzione su un compito, l’apparente mancanza di ascol-
to e la perdita di oggetti, a livelli inadeguati all’età o al livello di sviluppo. L’ iperattività-impulsività
comporta un livello di attività eccessivo, agitazione, incapacità di rimanere seduti, intromissione
nelle attività altrui e incapacità di aspettare – sintomi che sono eccessivi per l’età o il livello di svi-
luppo” (DSM-5, 2014, p. 36). Per molti insegnanti avere un ragazzo in classe con disturbi di attenzio-
ne e iperattività spesso è motivo di ansia. Generalmente l’alunno mostra irrequietezza, incapacità
a mantenere l’attenzione, agitazione motoria, inabilità a rispettare le norme, disorganizzazione,
problemi relazionali.

CRITERI GUIDA Queste caratteristiche condizionano la vita di classe e a volte traggono in


errore gli insegnanti, perché è facile scambiare questi atteggiamenti con
GLI INSEGNANTI:
quelli che di solito vengono attribuiti a soggetti arroganti, maleducati o
devono supportare l’allievo sul
trasgressivi.
piano relazionale, cioè sorreg-
gerlo nei momenti di sconfor-
to dovuti alle sue esperienze
scolastiche negative;  Alcuni suggerimenti
usano presentazioni visive Per gestire adeguatamente l’allievo con disturbi di attenzione e iperattività
piuttosto che orali; si possono mettere in atto alcune strategie.
ricordano il rispetto delle
regole;  ssegnare un posto adatto in base al disturbo dell’allievo: se il suo
A
presentano all’inizio della le- problema è la disattenzione è bene che sia seduto vicino alla lavagna o
zione una scheda con le atti- alla cattedra per controllare in modo prossimale il suo comportamento
vità in programma; e per evitare distrazioni (avendo molti compagni alle spalle). Se, inve-
devono usare il controllo ce, il suo deficit iperattivo è predominante occorre non precludergli la
prossimale; possibilità di muoversi in classe.
non devono dare troppe in-
formazioni insieme, ma po-  revedere frequenti pause. Occorre prevenire complicazioni a livel-
P
che e chiare; lo comportamentale permettendo al soggetto di usufruire di permessi
chiedono all’allievo di ripete- straordinari per calmare la sua irrequietezza. Molto efficaci sono le ri-
re a voce alta le istruzioni im- compense che sfruttano questo bisogno: uscire brevemente dalla clas-
partite; se dopo aver eseguito correttamente una consegna; assegnare un’im-
insegnano a gestire il tempo portante incombenza all’interno della scuola se i patti sono rispettati;
anche con l’aiuto di strumen- valorizzare l’allievo chiedendogli di aiutare un compagno in difficoltà.
ti tecnologici (agenda elet-
tronica…);  F
 are chiarezza rispetto alle regole e alle attività di vita di classe.
programmano le routine di L’alunno ha bisogno di sapere sempre ciò che è permesso fare e ciò
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classe; che non è consentito. Sono di aiuto tutti gli indicatori visivi e uditivi:
prospettano le conseguen- timer orari, schede visive di attività, limitazioni spaziali di movimento,
ze della violazione di una computer, fotocopie che sintetizzino le lezioni, block notes, cartelloni
norma; ecc.
permettono all’allievo di
muoversi per la classe senza  Essere chiari nelle consegne e nelle strategie didattiche proposte.

disturbare;
offrono frequenti feedback.

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QUESTO CONTENUTO È TRATTO DALLA GUIDA
COME FARE PER GESTIRE LA CLASSE
NELLA PRATICA DIDATTICA

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