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Scopi dell’esercizio/allenamento
terapeutico
1. Prevenire o RIPARARE DANNI TISSUTALI
2. Migliorare, favorire, ripristinare LA FUNZIONE FISICA
3. Prevenire o ridurre i fattori di rischio per la salute (obesità,
ipertensione, etc…..)
4. Ridurre e/o modulare IL DOLORE (acuto o cronico)
Scopi dell’esercizio/allenamento
terapeutico
1. Prevenire o RIPARARE DANNI TISSUTALI
2. Migliorare, favorire, ripristinare LA FUNZIONE FISICA
3. Prevenire o ridurre i fattori di rischio per la salute (obesità,
ipertensione, etc…..)
4. Ridurre e/o modulare IL DOLORE (acuto o cronico)
Dolore nocicettivo
• Meccanismo della lesione individuabile
• Dolore coerente con la causa determinante
• Comportamento meccanico (provocazione/attenuazione –
test positivi)
Aspettativa positiva
IL concetto di lesione
• Poco o nessuno PS è da considerarsi un fattore negativo per
l’organismo. I tessuti perdono progressivamente la tolleranza
al carico. Ciò vale per TUTTI i tessuti
• Per ogni diverso tessuto c’è uno stimolo, una progressione
ottimale e un tempo per migliorare la tolleranza al carico.
• (MANTENIMENTO) Fornendo sempre lo stesso quantitativo
di stress, si perde presto lo stimolo allenante.
IL concetto di lesione
• LESIONE = LO STRESS APPLICATO AL TESSUTO SUPERA LA SUA
TOLLERANZA AL CARICO E/O LE SUE CAPACITA’ DI
ADATTAMENTO.
• CAUSE:
• Trauma, infezione, malattia sistemica, degenerativa…
• Errata quantificazione dello stress meccanico
• Abuse
• Overuse
• Misuse
• Newuse E. Hengeveld, Kevin Banks
• Nonuse MAITLAND’S PERIPHERAL MANIPULATION
20/10/2020
IL concetto di lesione
• Indipendentemente dal tipo di lesione e dal tessuto
danneggiato, il modo in cui l’organismo reagisce è
sorprendentemente coerente!
Fase 1: INFIAMMAZIONE
• E’ la reazione cellulare e
vascolare al danno o alla
morte cellulare.
• Limitare il danno,
rimuovere i detriti,
preparare la
ricostruzione.
• Rubor, tumor, calor,
dolor, functio lesa.
Fase 1: INFIAMMAZIONE
• Danno cellulare → alterata a vità chimica → irritazione
rece oriale → dolor → a vazione del sistema simpa co →
vasocostrizione immediatamente seguita da rilascio di
istamine (aumento permeabilità dei vasi , stasi venosa ed
edema ssutale→ tumor), prostaglandine (aumento
iperalgesia), bradichinine (produzione di fibroblas ) →
vasodilatazione ( rubor &calor) → a vazione del sistema
immunitario e di coagulazione.
• Iperattività muscolare neurologica di protezione (functio lesa)
20/10/2020
Considerazioni su POLICE
PROTECTION
OPTIMAL
LOAD J Athl Train. 2012 Jul-Aug;47(4):435-43. doi: 10.4085/1062-6050-
47.4.14. What is the evidence for rest, ice, compression, and elevation
I CE
therapy in the treatment of ankle sprainsin adults Van den Bekerom
MP, Struijs PA, Blankevoort L, WellingL, van Dijk CN, Kerkhoffs GM.
COMPRESSION
10.1080/17461391.2011.643924. Epub 2012 Feb 29. Perceptions of
team athletes on the importanceof recovery modalities.
ELEVATION 090297. Epub 2011 Sep 7. PRICE needs updating, should we call the
POLICE? Bleakley CM, Glasgow P, MacAuley DC. Venter RE
INFIAMMAZIONE CRONICA
• Permane per periodo prolungato
• Stesse caratteristiche dell’infiammazione acuta, ma con
intensità minore.
• Lo stato infiammatorio persiste quando non viene rimosso
prontamente il fattore nocivo, o per microtraumatismo per
lungo periodo.
• Ostacola i normali meccanismi di guarigione
20/10/2020
INFIAMMAZIONE CRONICA
• Provoca un eccesso di produzione di tessuto fibroso
(cicatriziale), che esita in:
• Riduzione del ROM articolare
• Movimento intorno ad assi non fisiologici
• Ridotta flessibilità muscolo – tendinea
• Restrizione fasciale
IN SINTESI
• L’infiammazione è un prerequisito necessario per la
guarigione dei tessuti
• Troppo poca infiammazione→ guarigione lenta e incompleta
• Troppa infiammazione → formazione di eccessivo tessuto
cicatriziale, dolore intenso e prolungato
Guarigione
• Di prima intenzione→ margini della lesione approssima
formazione di minimo tessuto cicatriziale.
• Di seconda intenzione → Lo spazio tra i margini della lesione
deve essere riempito dal tessuto di granulazione →
formazione di più tessuto cicatriziale
• Di terza intenzione → La guarigione è ritardata da infezione o
contaminazione → Il processo non inizia finchè non sono stati
eliminati completamente (fagocitosi) batteri e detriti.
20/10/2020
• Cartilagine
• Nervo (snc)
• Disco
• Menisco (parte interna)
• Legamenti (crociati)
• Età • Mobilità
• Sesso • Influenza ormonale
• Tipo e gravità della lesione • Circolazione
• Tipo di insorgenza • Alimentazione
• Tessuti coinvolti • Farmaci
• Fattori strutturali • Fattori psicologici
• Stato di salute generale • Atteggiamento e
• Comorbidità convinzioni
20/10/2020
Tessuto osseo
• L’osso cambia la sua architettura in relazione alle forze applicate
ad esso (legge di Wolff)
• Il tessuto osseo è in con nuo rimodellamento.→ Bilancio a vità
di osteoblasti-osteoclasti
• Lo stimolo ottimale per la riparazione è COMPRESSIONE
MODIFICATA (intermittente) LUNGO LE LINEE DI STRESS
• Brevi sessioni molto frequenti
• Carico biomeccanico ottenibile con il carico e la contrazione
muscolare
• NO dolore durante o DOTS dopo
Tessuto cartilagineo
• Avascolare, non innervato.
• Nutrimento per imbibizione (liquido sinoviale)
• No movimento = no nutrimento
• Stimolo ottimale per la riparazione COMPRESSIONE E
DECOMPRESSIONE CON SCIVOLAMENTO (Carico →
Movimento → Scarico)
• Mobilizzazione passiva e attiva
• Lesione superficiale → non c’è rigenerazione
• Lesione profonda → cicatrizzazione (innervata)
Disco Intervertebrale
• Nucleo→90% acqua (%diminuisce con l’età) →residuo secco
50-65% proteoglicani, 15-20%collagene
• Anulus →60-70%acqua → residuo secco 60/70%collagene
20%proteoglicani → Stru ura lamellare (10-12)
• Endplate →car lagine ialina (vertebra) e fibrocar lagine
(disco)
Disco
• Nell’adulto il disco è quasi
totalmente avascolarizzato.
• Il nutrimento avviene con
processo di imbibizione simile
alla cartilagine. Lo scambio
avviene attraverso la
cartilagine degli endplate e i
vasi sanguigni del corpo
vertebrale.
Da Kapandij - Modificato
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Disco
• La parte più esterna del disco è
innervata
• La struttura del disco, per la sua
conformazione, viene in parte
messa in tensione e in parte
detesa nei diversi movimenti.
• Le forze di shearing aumentano
con movimenti multidirezionali.
(progressione degli es. da mono
a multiplanari) Mc Nally and Adams
1993
Il disco
• La pressione intradiscale
cambia nelle diverse
posizioni
• Qualcuna deve essere
evitata in assoluto?
• Riposo a letto?
Il disco
• La rotazione assiale, ritenuta per molto tempo lesiva per i
dischi intervertebrali è invece, di norma, il movimento meglio
tollerato. ( Studio osservazionale su 500 pz con lbp. Holten
institute, 1996).
• I cambi intermittenti di pressione intradiscale sono un
elemento chiave per la nutrizione del disco
• La rotazione assiale provvede allo stimolo ottimale per la
riparazione : TENSIONE MODIFICATA SULLE LINEE DI STRESS
CON COMPRESSIONE E DECOMPRESSIONE.
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Muscolo
Fase Attività del tessuto Obiettivi del trattamento
Degenerazione Rimozione del tessuto Proteggere da ulteriori
1° settimana danneggiato infortuni
Rigenerazione Proliferazione cellulare Proteggere da recidive
Fino a 6 mesi Formazione miotuboli Cominciare PRE per rinforzare
Formazione miofibrille il nuovo tessuto
Da miofibrille a nuove fibre Migliorare la funzione e
ritornare all’attività
Fibrocartilagine
Fase Attività del tessuto Obiettivi del trattamento
Infiammatoria Formazione di coaguolo di Protezione del tessuto
1 settimana fibrina
Proliferativa Proliferazione e migrazione di Preservare il tessuto riparato.
1-10 settimane cellule mesenchimali Cominciare ROM ePRE,
indifferenziate nella sede di endurace muscolare e
lesione propiocezione per prevenire
effetti negativi
dell’immobilizzazione e
favorire la stabilità dinamica
dell’articolazione
Rimodellamento Riorientamento del tessuto al Preservare il tessuto riparato.
10 settimane- diversi mesi normale aspetto Progressione degli esercizi per
ritornare alla normale funzione
tissutale e alle attività
funzionali
Creata da Kristin Jager PhD,OCS and Brent Harper PhD,DSc,DPT,OCS,EAAOMPT
20/10/2020
Cartilagine articolare
Fase Attività del tessuto Obiettivi del trattamento
Infiammatoria Formazione coagulo di fibrina Proteggere il tessuto
2 settimane Migrazione di cellule diminuendo il carico
mesenchimali indifferenziate e
formazione di una nuova
matrice
Proliferazione Differenziazione della matrice Progredire con il carico per
2-6 settimane (collagene, proteoglicani, favorire la crescita del nuovo
proteine non collagenose tessuto
Iniziare blando rinforzo
muscolare e propiocezione
Rimodellamento Rimodellamento verso un Progredire verso il pieno
6 sett-diversi mesi tessuto simile a un mix di carico. Progredire ROM PRE,
cartilagine e fibrocartilagine propiocezione, endurance,
stabilità. Ritorno alla normale
funzione
Legamenti
Fase Attività del tessuto Obiettivi del trattamento
Infiammatoria Rimozione del tessuto Protezione
1 settimana danneggiato
Stimolazione fibroblasti
Proliferativa Produzione di collagene AROM, PRE, propiocezione per
1-6 settimane Organizzazione casuale del promuovere l’orientamento del
collagene nuovo tessuto
Rimodellamento Collagene si ri orienta lungo le Progredire AROM PRE,
1 mese- oltre 2 anni linee di stress propiocezione per favorire
corretto allineamento e
funzione
NB. Non c’è ragione di non allenare il resto del corpo o l’arto
Osso
controlaterale all’immobilizazione. Vantaggio in termini di
rapidità del recupero
Fase Attività del tessuto Obiettivi del trattamento
Infiammatoria Formazione di ematoma Protezione del tessuto
1 settimana Attività macrofagi immobilizzazione
Angiogenesi
Reclutamento di cellule
staminali mesenchimali
Riparativa Formazione callo fibroso Protezione del tessuto
1-3 settimane Rivascolarizzazione immobilizzazione
Inizio mineralizzazione
Rimodellamento Formazione callo osseo Carico progressivo per
Bambini 3-6 settimane Rimodellamento rinforzare il nuovo tessuto.
Adulti 8-12 settimane Recupero delle funzioni perse
con l’immobilizzazione
Il corpo si adatta!
(Fino a quando lo stress applicato non è più
grande delle sue capacità di adattamento)
Il corpo si adatta!
(Fino a quando lo stress applicato non è più
grande delle sue capacità di adattamento)
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Movimenti ripetuti
Posture mantenute Influenza sul
Poor biomechanics controllo
neuro- Il corpo si adatta!
Personalità muscolare (Fino a quando lo stress applicato non è più
grande delle sue capacità di adattamento)
Dolore e/o
Stress dei
perdita della
tessuti
funzione
Perdita del
controllo
neuro-
muscolare
Dolore e/o
perdita Stress dei SE MAGGIORE DELLE
della tessuti CAPACITA’ DI ADATTAMENTO
funzione
Scopi dell’esercizio/allenamento
terapeutico
1. Prevenire o RIPARARE DANNI TISSUTALI
2. Migliorare, favorire, ripristinare LA FUNZIONE FISICA
3. Prevenire o ridurre i fattori di rischio per la salute (obesità,
ipertensione, etc…..)
4. Ridurre e/o modulare IL DOLORE (acuto o cronico)
fm1
La funzione fisica
• Performance muscolare (res forza potenza)
• Mobilità/flessibilità (ipo/ipermobilità)
• Stabilità (dinamica)
• Bilanciamento posturale
• Controllo neuro muscolare
• Resistenza cardio polmonare
Diapositiva 60
fm1
La funzione fisica
• Performance muscolare (res forza potenza)
• Mobilità/flessibilità (ipo/ipermobilità)
• Stabilità (funzionale)
• Bilanciamento posturale
• Controllo neuro muscolare
• Resistenza cardio polmonare
Diapositiva 63
Vascolarizzazione
Aumentare la mobilità
• Esercizio non è adatto per articolazioni anchilosate
• Esercizio non è adatto per articolazioni con considerevole
limitazione→ TM per movimen accessori e tra amento tessu
molli/inibizione del dolore
• Esercizio, insieme alle altre tecniche di mobilizzazione adatto per
articolazioni con moderata ipomobiltà fino a Rom normale
• Segmento ipermobile può apparire ipomobile per presenza di
spasmo/contrattura muscolare e dolore
• Articolazione che guadagna ROM con mobilizzazione passiva deve
riguadagnare stabilità funzionale
Stabilizzazione dinamica
Ipomobilità e ipermobilità
Fase Obiettivi
FASE IV Stabilità funzionale
a. Funzione tonica e fasica coordinata
in un R.O.M. fisiologico
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fm1
La funzione fisica
• Performance muscolare (res forza potenza)
• Mobilità/flessibilità (ipo/ipermobilità)
• Stabilità (dinamica)
• Bilanciamento posturale
• Controllo neuro muscolare
• Resistenza cardio polmonare
Diapositiva 73