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diagramma di slide 84 a sinistra (nelle ordinate ci sono le deformazioni e le varie curve sono parametrate a

sigma costanti; la temperatura è una variabile del piano. Si può fare anche il discorso inverso curve a T
differente e σ parametro di piano; qualitativamente le curve hanno la stessa forma) supponiamo di stare a una
certa temperatura e le curve sono parametrate per la tensione. Dunque io applico il carico leggo
immediatamente una deformazione quasi istantanea ma si nota anche che al variare di tempo registro che la
deformazione cambia e si va a stabilizzare nel tempo a una deformazione un po’ maggiore(curva G e F).
Questo è un primo segno è che sta cambiando qualcosa e questo qualcosa è che la deformazione dipende dal
tempo per il quale il carico ha agito. Vi dico subito che il tempo è in ore, giorni, mesi o addirittura anni, ma
non secondi o minuti.

Se alzo la temperatura mi rendo conto che applicando un carico compare una deformazione e tale
deformazione aumenta nel tempo e si stabilizza a una deformazione maggiore nel tempo..
La deformazione passa da 0 a un valore diverso da zero in pochissimo tempo, quasi istantaneo, è un
problema di scala nel tempo che sembra istantaneo (la prova di carico dura 10min io sto riportando dei mesi
e quindi non riesco a vederla).

Se aumento ancora il carico, la deformazione non si stabilizza più, ma aumenta sempre fino a che
sopravviene la rottura dell’elemento(curve C B ed A). Si nota che dal grafico c’è un tratto (D) che ha
concavità verso il basso (la pendenza diminuisce e quindi la velocita di deformazione diminuisce), tratto II
che è quasi rettilineo e tratto III che ha concavità verso l’alto. Nella prima parte ha il sopravvento
l’incrudimento e quindi la velocità di deformazione diminuisce, ma poi nel terzo tratto è l’addolcimento che
diventa preponderante, quindi incrudimento e addolcimento sono fenomeni contrastanti. La prima fase
(instazionaria a velocita decrescente )e la terza fase ,pian piano all’aumentare del tensione invadono il campo
della parte stazionaria per cui la fase centrale quella secondaria si assottiglia sempre di più fino a che
scompare del tutto e quindi si direttamente dalla deformazione instazionaria a quella terziaria. Inutile dire
che normalmente quando io vado a dimensionare un elemento che lavora a elevata temperatura, normalmente
io della fase terziaria non né tengo conto (non ci voglio entrare), perché essa termina con la rottura del pezzo.
Però in alcuni casi (missili, turbine molto spinte) in cui sono costretto ad andare in fase terziaria poiché
essendo macchine molto sollecitate termicamente se non andassi nella fase terziaria non riuscirei nemmeno a
realizzarli ed perché si tratta spesso di macchine utilizzate una volta sola oppure per tempi molto brevi . Per
cui nelle applicazioni ordinarie il livello di tensione è molto basso se no la seconda fase scompare e potrei
correre il rischio di arrivare nella terza fase.

Il dimensionamento di questi elementi è un dimensionamento a tempo basato sulle deformazioni e non sulle
tensioni. Per esempio dimensionami la paletta di questa turbina in modo tale che il suo allungamento tra due
anni di lavoro continuo non sia maggiore ad un millimetro. Naturalmente tensioni e deformazioni sono

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