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Cuore-Castello che Dio pensa per l’anima. Il 13° cuore, il primo della serie dei dieci
cuori che approfondiscono le prime 12 visioni, offre l’immagine della
Il primo cuore, come la prima dimora, racconta di un esilio. Il
stessa terra, qui piena di rovi e di insidie, totalmente rinnovata. Il
Cuore-Castello è visto dall’esterno. Tale estraneità è narrata anche
nuovo campo (che Gesù indica come l’Istituto delle Adoratrici di
da Sant'Agostino nelle Confessioni: Tu eri dentro di me, e io fuori. E
Roma fondato da Madre Maddalena)3 è bello verdeggiante e l’albero
là ti cercavo.
della salvezza e della Conoscenza di Dio vi abita. Così avrà da
Il sole splende sempre al centro dell'anima - scrive Teresa d'Avila -
diventare anche la fondazione della Madre e le anime che con lei
poiché essa, per quanto offuscata dal peccato possa essere, è a
percorreranno questa via. Nell’albero della visione v’è anche
immagine di Dio. Così il divin Cuore, nelle immagini contemplate da
simboleggiato l’albero della Croce. E’ per la croce del Salvatore che
Madre Maria Serafina della Croce, campeggia come un sole, ma non
l’anima riposa nella certezza di avere già vinto contro i suoi nemici.
sempre le anime, a causa del loro peccato, ne percepiscono la
Per questo la preghiera vocale, in questa dimora, diventa mezzo e
bellezza. Nelle prime immagini, infatti, alle anime è impedito di
strumento per alimentare la Memoria di Dio e del Suo Bene. Accanto
entrarvi.
alla Liturgia, dove la Chiesa è Maestra di pregheria, occorre
aggiungere la pratica della lectio divina, come suggerisce la visione di
Umiltà, ossia conoscenza di sé Ildegarda. Nei pascoli ubertosi della Scrittura, letta alla luce del
Il Castello che ci sta davanti è dunque il Cuore stesso del Salvatore, Magistero e con il cuore prostrato davanti alla Presenza del
la sua dimora d’amore col Padre nel quale egli ci invita a entrare ma Santissimo Sacramento, l’anima impara a capire chi veramente è lei
che ci vede estranei ed erranti alla ricerca di dimore provvisorie e per Colui che l’ha creata e la ama.4
aberranti. Accade di noi ciò che fu detto dal profeta Geremia al
popolo: «O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti», dice il
Signore. «Il mio popolo, infatti ha commesso due mali: ha
abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e si è scavato delle
cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua.»(Geremia 3 La Serafica Madre il 28 luglio 1850 mentre trovavasi nell’Oratorio del
2:12-13) Ritiro in adorazione, vide come due dischi o globi, in forma di due Cuori.
Tuttavia questa consapevolezza di essere lontani dal Cuore- L’uno aveva nel mezzo una Pianta, l’altro era quasi coperto da un sottil
Castello, lontani dal centro, non ci deve turbare, né ostacolare. La velo, il quale impediva ch’Ella potesse vedere ciò che dentro racchiudeva.
presa di coscienza della propria distanza è già un segno dell'opera Gesù, colla sua luce, illuminò il primo molto splendidamente, ed il secondo
della grazia ed è necessaria per accendere il desiderio di cambiare e con minore intensità: alcune saette di fuoco venivano a battere
la decisione di voler entrare nel castello. «Non sia turbato il vostro quest’ultimo, e quivi si perdevano. Gesù allora le disse: Il globo che
cuore - ci ripete Gesù secondo l'evangelista Giovanni- abbiate fede in contiene quella Pianta già cresciuta è l’istituto delle Adoratrici, già fondato
me» (GV 14,1). in Roma: il secondo è questo piccolo principio nel quale tu ti ritrovi colle
altre tue sorelle … le saette indicano tutti i passi che per amor mio si fanno,
L'anima che si scoraggia di fronte alla distanza che la separa dalla
affine di far crescere questo principio e condurlo a perfetta forma di
meta, e si arrende alla sua tiepidezza, è già un'anima tocca dal male, Monastero.
stigmatizzata dalla superbia, che necessita un aumento della grazia 4Immagini. In Copertina: Il cuore delle divine Promesse, I Visione di Madre
e della fede. La Fede dunque è la protagonista di ogni vera Maria Serafina della Croce. A pag 8 Ildegarda di Bingen Il Luminoso I
esperienza spirituale, una fede illuminata dalla ragione e fecondata Visione dello Scivias. In Ultima Pagina La Pianta d’amore del Cuor di Gesù,
dalla vita. XIII Visione di Madre Serafina.
La metà dell'itinerario spirituale, tanto di Santa Teresa che di Madre
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strada e l’anima Principiante per la sua debolezza potrebbe essere Serafina, è che il nostro cuore sia assimilato, somigliante in tutto, al
indotta a trascurar di pregare, ma aiutano a tenere il cuore aperto Cuore di Gesù. Questo per Madre Maria Serafina della Croce,
alla grazia. Madre Maria Maddalena ne faceva largo uso, scrivendo di conduce al voto d'amore, così come per Santa Teresa di Gesù
suo pugno aspirazioni dell’anima di grande efficacia: Bambino conduceva all'offerta all'amore misericordioso di Gesù1.
Dolce mio Bene, mi apro a Te e ti mostro questo povero cuore, debole,
infermo e talvolta abbattuto, perplesso, timido, scoraggiato: guardalo, L'anima colomba
mio Sommo Bene! Il primo cuore ci offre anzitutto la visione di sette colombe. La
Quando, o mio Gesù, si cambierà questo mio cuore e mi vedrò libera da colomba ha una parte importante nel simbolismo della Scrittura e
me stessa e posseduta solamente dal tuo amore? offre un'ambivalenza di significato. Da un lato la colomba è lo
Invocazioni simili possono essere però desunte da frasi che, nella Spirito, dall'altro è il popolo stesso di Dio. Nella prima pagina della
preghiera liturgica o vocale, colpiscono l’anima, aiutandola a Genesi abbiamo un riferimento alla colomba che «aleggia» sulle
prendere coscienza del misterioso abbassamento di Dio verso di lei. acque, in ebraico merahefeth, ovvero l'alitare potente della Ruah-
Adonai, dello Spirito di Dio. Questo soffio divino sulla creazione
Il cambiamento di vita perdura nel tempo custodendo e spingendo il popolo di Dio verso la
La preghiera non basta se però non è seguita da un cambiamento di salvezza. In tal senso il simbolo della colomba si colloca all’inizio e
vita. Perciò ecco il significato degli altri due fiori che crescono nella alla fine delle Scritture. Il libro dell'Apocalisse, infatti, si chiude con
terra dove vivono le colombe: la genziana simbolo della l'immagine dello Spirito e della Sposa che dicono Maranathà: Vieni
determinazione nel bene e il nontiscordardimé fiore che insegna a Signore Gesù. Maranathà può essere il respiro del credente, il vero
restare nella memoria della Presenza divina. mantra della salvezza, il gemito inesprimibile che l'anima balbetta
in cerca della porta per entrare nel Cuore-Castello. Ripetere questo
Santa Teresa afferma che è difficile rimanere in questa prima dimora grido può essere l'esercizio di preghiera che accompagna l'inizio del
senza tornare indietro. La santa parla di bestie velenose che
attentano alla vita dell’anima. Madre Serafina parla di spine e di
catene ma il significato non cambia. L’anima appesantita dalle sue 1 L'esperienza spirituale di Madre Maria Serafina intreccia mirabilmente
abitudini sbagliate (le catene) è impedita di considerare se stessa e quella di tradizione carmelitana (Santa Teresa d'Avila e Santa Teresa di
di godere della propria bellezza. All’anima sembrerà di non potersi Gesù Bambino, ma si potrebbero aggiungere non senza agganci importanti
per nulla liberare da tanti impedimenti. Eppure per accedere alle Santa Elisabetta della Trinità è Santa Benedetta della Croce), quella
seconde dimore bisognerà che lo faccia. È necessario decidersi agostiniana e, infine, quella delle adoratrici con Madre Maria Maddalena
subito, invocare la genziana della determinazione nel bene e dell'Incarnazione e la sua compagna di fondazione Madre Giuseppa dei
Sacri Cuori. Interessante notare che, con un anticipo di 10 anni, Madre
avanzare a piccoli passi, senza arrestarsi di fronte alle tante cadute.
Serafina ha proposto alle sue sorelle, nonché sacerdoti, vescovi e laici che
Se ciò vale per le monache, a maggior ragione per i laici che vivono frequentavano il suo Monastero, una sorta di piccola via, segnata dal voto
nel mondo in mezzo a pericoli e promiscuità di ogni genere. d'amore le cui radici sono già contenute nella Regola di Vita che Teresa
d’Avila detta alla Serva di Dio fin dal 1845. Lo stesso anno in cui riceve il
Il segreto per perseverare, secondo Santa Teresa, è nascosto nel dono della stigmatizzazione del cuore (similmente, tra l'altro, a due Sante
detto evangelico: Dov’è il tuo tesoro là è anche il tuo cuore (Mt 6,21). care alle due tradizioni, francescana e agostiniana, che vedono sorgere
Madre Serafina invita a tenere lo sguardo fisso sull’Eucaristia, Cuore l'ordine di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione: Santa Veronica
Eucaristico di Gesù. Invita a tenere fisso lo sguardo anche su quello Giuliani e Santa Chiara da Montefalco.
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nostro itinerario spirituale. esse cita un passo di Pro 10 attribuito a Salomone: la mano pigra fa
impoverire, la mano operosa arricchisce, indicando così come ciò che
Proprio questo gemito, infatti, fa della colomba anche il simbolo del impedisce talora alle anima di desiderare quella luce intramontabile
popolo di Dio. Si legge nei salmi: gemo come una colomba nei giorni è la pigrizia di uscire dalle proprie comodità e dai propri rifugi.
della sofferenza (Is 38, 14), ma il gemito suppone anche la lode. Dio Due personaggi stanno davanti alla montagna ferruginosa e sono il
desidera udire la voce del suo popolo, ama il suo gemito e la sua timor di Dio, un essere tempestato di occhi, e la povertà di Spirito. La
lode infatti, nel cantico dei cantici, si legge: fammi sentire la tua voce prima figura è segno dell’umiltà capace di fissare lo sguardo nella
perché la tua voce è soave (cfr. Ct 2,14). luce del regno di Dio. Senza l’umiltà, infatti, cadremmo nella
Così nella prima dimora vediamo un cuore ardente di amore, quello disperazione o nella superbia.
del Salvatore, che aspetta la sua creatura, ne desidera la compagnia, La seconda figura, raffigurante la povertà di spirito ha il capo
vuole udirne la voce mentre le anime-colombe ancora arrancano totalmente assorbito da un raggio di luce che viene da Dio. Tale
nei loro prati gremiti di rovi, ne sperimentano spine e sono beatitudine, infatti, soggiace alla virtù dell'umiltà e del santo timor di
impedite nel volo. Dio e si pone davanti a Dio con semplicità. I calzari bianchi indicano
In questo luogo il corpo delle anime, direbbe santa Teresa, é la sottomissione alla sequela delle orme del figlio di Dio Gesù Cristo.
rattrappito, legato alle cose esteriori, immerso nelle tenebre del
peccato. Le colombe sono legate mediante catene ai rovi della loro Conclusioni pratiche
tiepidezza, ai loro legami terreni. la via d'uscita è, per Madre Dalla visione di Ildegarda e dalla contemplazione del primo Cuore
Serafina, l'adorazione e la meditazione della Parola. Due mense che Castello emergono perciò in questa prima dimora due passi
irrobustiscono la fede e ci permettono di entrare nel linguaggio e fondamentali da compiere: la preghiera e il cambiamento di vita.
nella grammatica di Cristo.
Il sole interiore (Dio) - afferma Teresa d'Avila - è ancora al centro La preghiera
dell'anima ( poiché è fatta a sua immagine) ma poiché è incline a Nella prima Dimora si devono praticare quelle diverse forme di
contentare il demonio il quale altro non è che tenebra, la povera preghiera che aiutano l’anima a riconoscere, con umiltà e fede la
anima si fa tenebra con lui (1 M 2,2). Certo le anime non si liberano verità di sé. Tra i fiori del primo Cuore-Castello ci sono la viola
miracolosamente dai loro precedenti vizi, dalle abitudini mondane dell’umiltà e il tulipano dell’amore spirituale: fare orazione senza
che avevano contratto, ma si rendono conto, in modo progressivo e riuscirci, afferma santa Teresa, richiede da parte dell’anima un atto
impercettibile, di aver le ali, di poter volare. Devono solo continuare di umiltà il cui esercizio costante fa progredire.
a crederci. Ma non si giungerà all’umiltà che è verità, senza amore. L’amore
Questa è, del resto, la fede la quale è alimentata da due fattori. spirituale (il tulipano) si alimenta attraverso la preghiera vocale: la
Il primo: le spine che feriscono le anime, cui le anime sono recita costante dei salmi proposti nella liturgia delle ore. Le
incatenate, sono le stesse spine che circondano il Cuore del preghiere offerte dalla Chiesa, come il Rosario e le varie coroncine,
Salvatore. Il Cuore-Castello in cui stanno per entrare non è estraneo aiutano non poco l’anima a uscire dal suo “gemito”, direbbe Agostino,
alle sofferenze dell'anima, ma le ha provate su di sé. Il Cristo ha per entrare nel clima del desiderio vero.
preso su di sé la nostra debolezza, ha conosciuto il nostro dolore In questa fase si ha il fastidio degli inizi, tipico dei principianti.
(Lit.). Non abbiamo un Salvatore che non abbia provato le nostre Pertanto un’altra forma di preghiera, più che mai adatta a questa
infermità (Eb 4,15), ma abbiamo un avvocato presso il Padre (1Gv prima dimora, è la recita di giaculatorie. Tali brevi invocazioni a Dio
2,1). Quindi la contemplazione della croce e della passione aiuta non obbligano a lunghe soste, dove la tentazione può facilmente farsi
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desiderio è continuo, continua è la tua voce. Tacerai, se smetterai di l'anima a capire di non essere sola nella lotta contro il peccato.
amare. Tacquero coloro dei quali fu detto: «Per il dilagare Accanto alle spine ci sono anche le catene. Le catene dicono
dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà» (Mt 24, 12). La l’attaccamento delle colombe ai loro vizi. Non sono semplicemente
freddezza dell’amore è il silenzio del cuore, l’ardore dell’amore è il le spine a impedire il volo, ma le colombe stesse si auto
grido del cuore. Se resta sempre vivo l’amore, tu gridi sempre; se impediscono di volare con il continuo assecondare le loro
gridi sempre, desideri sempre; se desideri, hai il pensiero volto alla inclinazioni. Spontaneamente si pensa ai piaceri della carne e ai
pace.«E davanti a te sta ogni mio desiderio» (Sal 37, 10). Se sta peccati più evidenti, questi però sono solo un escamotage, una sorta
davanti a Lui il desiderio, come può non essere davanti a Lui anche di paravento per vizi ben più gravi che vanno a colpire lo spirito:
il gemito che è la voce del desiderio? Perciò egli continua: «E il mio orgoglio, superbia, vanagloria vanno a ferire l'anima più dei peccati
gemito a te non è nascosto» (Sal 37, 10). materiali. Se i primi ci avviliscono e sono facilmente riconoscibili, i
secondi possono essere scambiati per virtù. Normalmente il
Ildegarda di Bingen demonio usa i peccati della carne e della gola per avvilire l'anima e
Prima di passare al confronto fra le visioni farla sentire inadeguata al cammino, farla desistere e indurla ad
dei cuori di Madre Maria Serafina e le visioni abbandonare ogni tentativo di avvicinarsi al Castello-Cuore.
di Ildegarda si rende necessaria una Perciò il secondo fattore che alimenta la fede sono i fiori che
sottolineatura. Il percorso spirituale che Gesù rappresentano le virtù: la viola dell'umiltà, il tulipano dell'amore
propone a Madre Serafina è già, fin da subito, spirituale, la genziana della determinazione nel bene, il
marcatamente comunitario. Infatti, benché il nontiscordardimé fiore che insegna a mantenere viva nel cuore la
cammino spirituale sia fatto individualmente presenza.
l'ambiente ideale in cui viene immerso è Tali virtù si possono riassumere in una parola, molto importante
quello della comunità che si espliciterà e nella spiritualità agostiniana: il desiderio. Attenzione però, si tratta
compirà nelle dieci visioni successive. Tutte del desiderio di essere come Dio ci vuole, del desiderio di
le visioni, infatti, saranno accompagnate dalla abbandonarsi alla sua volontà, del desiderio del Cuore-Castello e
presenza di sette colombe e ciò in profonda non un qualunque tipo di desiderio.
armonia con la Regola agostiniana la quale
pone come portale d'inizio il celebre passo Scivias: conosci la via
degli Atti degli apostoli: essere un cuor solo e Un detto rabbinico afferma acutamente: se vuoi avanzare nella
un’anima sola protesi verso Dio. conoscenza di Dio e della Torah fatti un maestro e trova un
compagno. Non si avanza da soli nella vita spirituale e nella
Prima visione: il luminoso conoscenza di Dio, ci è necessario qualcuno che lo abbia già fatto o
Questa dimensione eminentemente spirituale che cammini con noi. Anche nella visione di Madre Serafina una
e mistica del rapporto tra Dio e l'anima si carica nelle visioni colomba comprende prima delle altre quale sia la via per lasciare le
Ildegardiane del suo fondamento teologico. proprie debolezze ed entrare nel cuore di Gesù. Quest'anima già
Nella prima visione Ildegarda vede un Essere luminosissimo (Dio) vola verso il divin cuore, vero castello per l'anima e luogo delle
che sta al di fuori e al di sopra di tutto. Le anime sono confinate entro delizie, e si trova proprio in prossimità della viola mammola,
caverne, alcune pallide altre bianche, a seconda della loro adesione ai simbolo di umiltà, a significare che questa virtù è quella basilare per
dettami del Antico e del Nuovo Testamento. Ildegarda a commento di chiunque incominci un percorso spirituale.
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L’umiltà per Teresa d'Avila è la Verità e la conoscenza di sé, dunque piano l'anima nella conoscenza di Dio facendole fare anzitutto
è la prima esigenza per camminare verso il Cuore-Castello. l'esperienza della sua misericordia. In tal senso l'immagine del
Qui, con gli stessi temi, s’innesta il primo Atto che le Adoratrici di cuore divino al posto del Castello rende perfettamente il senso dato,
Madre Maria Maddalena leggevano nel corso delle loro adorazioni: dalla grande mistica di Avila, allo stato dell'anima nella prima
l'atto di umiltà2. dimora: non si perviene alla conoscenza di Dio senza passare
Accanto all’umiltà fioriscono le altre virtù rappresentate dagli altri attraverso l’umanità del Redentore.
fiori. Oltre alla la viola dell'umiltà, ecco: il tulipano dell’amore Madre Maria Serafina della Croce contemplando anzitutto il Cuore
spirituale; la genziana della determinazione nel bene, il Umano del Cristo Dio viene educata (e a sua volta educa quanti la
nontiscordardimé fiore che insegna a mantenere viva nel cuore la seguono) a conoscere se stessa attraverso la conoscenza del Figlio
presenza. Queste illuminano lo sguardo per conoscere Dio: Che io di Dio e della sua umanità. L'Eucaristia è, in tal senso, icona vivente
possa conoscere me, Signore, che io possa conoscere Te! esclamava della Presenza umana e divina del Redentore è il luogo mistico
Sant'Agostino e nei Soliloqui aggiungeva: «Desidero conoscere Dio e entro il quale l'anima si forgia e si prepara all'incontro pieno con Il
l'anima. Nient’altro? No, nient'altro». Salvatore.
È importante conoscere se stessi restando sotto lo sguardo divino, In una cosa, scriveva sant’Agostino, possiamo certi di essere come
perché se l'anima avesse piena conoscenza del suo stato di peccato Dio, nel detestare ciò che lui detesta. Allo stesso modo, infatti,
correrebbe il rischio della disperazione. Perciò Dio introduce pian faceva pregare le sue figlie, Madre Maria Maddalena nell’atto di
umiltà: detesto per amor tuo tutti i peccati da me commessi fino ad
2 Atto di Umiltà e contrizione: Mio Dio, Padre del nostro Signore Gesù
ora. Occorre dunque, in questa prima dimora desiderare ciò che Dio
desidera. Perciò la prima fondamentale forma di preghiera che
Cristo, abbi pietà di me, poiché mi riconosco veramente indegna di
permette lo spezzarsi delle catene è dunque il desiderio.
comparire davanti a Te per i molti gravi peccati che ho commesso e ancor
più di avvicinarmi a questo santo luogo. O mio Dio, non respingermi dalla
presenza del Tuo divin Figlio, che, non contento d'esser morto una volta Sant’Agostino dal «Commento sui salmi» (Sal 37, 13-14; CCL 38, 391-
sopra un duro legno di croce, si sacrifica ancora continuamente sopra gli 392): Mi faceva urlare il gemito del mio cuore (cfr. Sal 37, 9). C’è un
altari per me, benché vile creatura e peccatrice. Sono veramente pentita di gemito segreto del cuore che non è avvertito da alcuno. Ma se il
averti offeso, essendo Tu infinitamente buono e amabile e perché il tormento di un desiderio afferra il cuore in modo che la sofferenza
peccato Ti dispiace assai. intima venga espressa e udita, allora ci si domanda quale ne sia la
Ti amo con tutto il mio cuore e sopra tutte le cose; detesto per amor tuo causa […] Ogni mio desiderio sta davanti a te (cfr. Sal 37, 10) […] Il
tutti i peccati da me commessi fino ad ora e propongo fermamente di tuo desiderio è la tua preghiera: se continuo è il tuo desiderio,
morire prima che offenderti ancora e di fuggire tutte le occasioni, tutte le continua è pure la tua preghiera. L’Apostolo infatti non a caso
cose e tutte le persone che potrebbero condurmi al peccato.
afferma: «Pregate incessantemente» (1 Ts 5, 17). S’intende forse che
Perdonami, o mio Signore; purifica l'anima mia con l'infusione della tua
grazia e rendila tale ai tuoi purissimi occhi che l'ora di adorazione, che sto dobbiamo stare continuamente in ginocchio o prostrati o con le
facendo, sia a Te accetta e gradita. Frattanto umilmente prostrata alla Tua mani levate per obbedire al comando di pregare incessantemente?
divina presenza e col vivo sentimento di rispetto dovuto alla Tua maestà Se intendiamo così il pregare, ritengo che non possiamo farlo senza
infinita, Ti adoro sotto le specie eucaristiche, nelle quali ti sei nascosto per interruzione. Ma v’è un’altra preghiera, quella interiore, che è senza
mio amore, per unirti intimamente all’anima mia e star con noi sino alla interruzione, ed è il desiderio. Qualunque cosa tu faccia, se desideri
consumazione dei secoli. O degnazione ineffabile di un Dio amatissimo delle quel sabato (che è il riposo in Dio), non smetti mai di pregare. Se
anime nostre! Innanzi a Te mi trovo ora tutta raccolta ed immersa in Te. non vuoi interrompere di pregare, non cessare di desiderare. Il tuo
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