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viaggiare, fermarsi, riscoprire

Un servizio ANAS

MANUALE DI PROGETTAZIONE

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MANUALE DI

P ROG E T TA Z IO N E

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PROGETTO PILOTA
VALORIZZAZIONE, RIFUNZIONALIZZAZIONE
E RIUSO DELLE CASE CANTONIERE

Direzione Progettazione e MANUALE DI PROGETTAZIONE Supporto alla progettazione


Realizzazione Lavori Edizione Giugno 2016
Metaprogettazione e direzione artistica, Promozione e comunicazione
Responsabile del procedimento Progettista concept, arredi, complementi Communis Agere srls
Arch. Giovanni Magarò Arch. Tiziana Blasi e quant’altro caratterizzi l’intervento
di valorizzazione e riuso relativamente Food & Beverage, Hospitality
all’oggetto “Casa Cantoniera” Eleonora Guerini
Arch. Roberto Liorni Raffaella Prandi

Progettazione architettonica, Grafica


impiantistica e strutturale Chromatika Multimedia snc
Ing. Gustavo Gennari
Arch. Sandro Sancineto
Arch. Andrea Grumberg

Per la redazione del presente Manuale di Progettazione, edizione giugno 2016, ANAS si è avvalsa del supporto tecnico di un team di professionisti coordinati dall’arch. Roberto Liorni:
Studio arch. Roberto Liorni: Arch. Vincenzo Di Siena, Arch. Fabio Pecora, Dott.ssa Priscilla Tozzi, Dott. Marco Liorni
con la collaborazione di: Gennari&Conti ingegneria srl – casa campione di Salò, Arch. Andrea Grumberg – casa campione di Berceto, Monte Marino, Arch. Sandro Sancineto – casa campione
di Altamura, Sabini.

I diritti patrimoniali inerenti al progetto, al concept, agli arredi, ai complementi d’arredo e a quant’altro caratterizzi l’intervento di valorizzazione e riuso relativamente all’oggetto “Casa Cantoniera”,
così come descritti e illustrati nel presente “Manuale di progettazione”, nonché di ogni futuro sviluppo o modifica degli stessi, spettano in via esclusiva all’ANAS Spa. La paternità della immagine
stilistica, dell’ideazione degli arredi e dei complementi di arredo cosi come descritti e specificati nel presente “manuale di progettazione” va riconosciuta in via esclusiva all’Architetto Roberto Liorni.
È pertanto vietata qualsiasi riproduzione, utilizzo, copia da parte di terzi per scopi imprenditoriali, professionali o commerciali, nonché, nei limiti previsti dalla legge, per scopi informativi, divulgativi
e didattici di tutto o parte del contenuto del presente “Manuale di Progettazione”, senza la preventiva autorizzazione di ANAS Spa e dell’Architetto Roberto Liorni.
SOMMARIO

1. PREMESSA 3.2. Schede tecniche 78


• Il progetto di recupero e valorizzazione 6 • Sedute 78
• Inquadramento 8 • Tavoli 88
• Principi generali 9 • Scaffali 96
• Requisiti delle case cantoniere 10 • Letti 98
• Accessori 104
2. PROGETTO PILOTA 14 • Lampade 108
2.1. Le Case 18
• Gruppo 1 – Nord 21
• Gruppo 2 – Centro 27 4. STRUMENTI DI INTERVENTO – EDILE
• Gruppo 3 – Sud 29 4.1. Finiture interne 118
• Gruppo 1 – Nord 120
2.2. Casa campione – Salò 30 • Gruppo 2 – Centro 122
• Gruppo 3 – Sud 124
2.3. Casa campione – Monte Marino 44 • Sanitari 126
• Rubinetterie 134
2.4. Casa campione – Sabini 56
4.2. Elementi architettonici
a) Edifici
3. STRUMENTI DI INTERVENTO – DESIGN • Scale 138
3.1. Tipologie di ambienti e loro arredo 68 • Portoni 140
• Ristorante 68 • Finestre in legno 144
• Punto ristoro/Wine Bar 70 • Finestre in acciaio 155
• Reception/Bottega/Info Point/Colazioni 71 • Porte 158
• Camere 72
• Bagni 72
• Tipo A 74
• Tipo B 75
• Tipo C 76
• Tipo D 77
b) Spazi aperti
• Pavimentazioni 160
• Ricovero cicli 163
• Ricovero auto/moto 164
• Recinzioni 165
• Cancelli 167
4.3. Aspetti impiantistici
• Impianti meccanici 168
• Impianti elettrici 173
• Impianti speciali 175
4.4. Aspetti strutturali 178
Questo Manuale di Progettazione co- codice) che ne descrive le caratteri-
stituisce il compedio necessario alla stiche tecniche, costruttive e dimen-
progettazione delle Case facenti parte sionali. È destinato ai progettisti che
del progetto di valorizzazione, rifun- devono redigere i progetti di recupe-
zionalizzazione e riuso delle Case ro delle case, alle imprese coinvolte
Cantoniere; esso presenta, oltre ai nella realizzazione, agli allestitori e,
progetti delle tre Case Campione di infine, ai gestori che avranno così una
Salò, Berceto – Monte Marino e Al- sorta di “vademecum” per l’arredo e
tamura, l’insieme delle soluzioni pro- l’allestimento di ogni ambiente della
gettuali da adottare tanto in ambito Casa Cantoniera.
edilizio (architettonico, strutturale Il Manuale è lo strumento che accom-
e impiantistico) quanto in ambito di pagna lo sviluppo del progetto pilota,
arredo e design. Il Manuale offre una è quindi un documento “dinamico”
casistica, di natura tipologica, delle che nel corso dell’elaborazione del
stanze da letto e alcuni esempi di di- progetto stesso potrà arricchirsi di
sposizione planimetrica di altri spazi ulteriori schede ed elementi in virtù
delle Case (reception, sala colazioni, della maggiore definizione progettua-
ristorante, ecc). le che si conseguirà anche in consi-
Tutte le soluzioni progettuali e tutti derazione di tutti i complessi edilizi
gli elementi di arredo sono presenta- ricompresi nel portafoglio immobiliare
ti con una scheda (individuata da un del programma.
1. PREMESSA

Il progetto di recupero e valorizzazione

ANAS mette a disposizione le sue diventeranno ostelli, ciclo-officine, materiali italiani di prima qualità. paesaggistico dell’immobile e con le
Case Cantoniere – il suo edificio sim- punti di ristoro per tutti quei viaggia- Si propone, dunque, un modello di previsioni degli strumenti di pianifica-
bolo - ritenute di particolare interesse tori che vogliono scoprire l’Italia “al recupero che punti alla tutela, alla zione urbana e territoriale vigenti.
su diversi livelli: come edificio singo- giusto ritmo” come ha sottolineato il conservazione e alla valorizzazione La proposta progettuale dovrà con-
lo, testimonianza storica di un modo Ministro dei Beni e delle Attività Cul- degli immobili pubblici e al rafforza- sentire l’elaborazione di un program-
di intendere il viaggio e le infrastruttu- turali e del Turismo. mento della competitività e attrattività ma di valorizzazione e di un piano
re, o come insieme di edifici, ripetuti Luoghi per chi viaggia per affari, per del contesto in cui si collocano, se- di gestione coerente con l’iniziativa;
e variati a dare forma e riconoscibilità un’uscita fuori porta, per chi vuole im- condo principi progettuali declinabili a dovrà tener conto dei principali attrat-
ad un percorso, e come oggetto nel mergersi nei profumi e nei sapori che seconda delle specificità di ogni ter- tori turistici, socio-culturali e natura-
paesaggio, che lo articola e lo ar- l’Italia è capace di offrire, panorami ritorio. li presenti sul territorio e dei relativi
ricchisce, in alcuni luoghi ormai sua incantevoli e un’esperienza da ricor- flussi nazionali e internazionali, al fine
parte ineludibile. dare. Il turismo sostenibile di sviluppare un’idea di valorizzazio-
L’iniziativa è orientata a promuove- ne in grado di “fare sistema” con le
Il made in Italy sarà protagonista del Il progetto di recupero e valorizzazio- re il cosiddetto slow travel, il turismo opportunità del territorio e, al tempo
racconto che questi luoghi, simbolo ne delle Case Cantoniere fa parte di sostenibile e si indirizza su target stesso, di generare nuove opportunità
positivo di un’identità italiana diffusa un’ampia iniziativa consistente in una specifici e qualificati, in particolare di sviluppo. L’immobile dovrà essere
di accoglienza e di relazione tra le specifica forma di ospitalità che in- quella dei giovani italiani ed europei destinato ad usi compatibili con il suo
persone, narrano per chilometri e chi- tende affiancare ai tradizionali servizi ma anche dei senior che cercano carattere culturale o tali da non arre-
lometri attraversando paesaggi, emo- all’utente stradale altri servizi esclusi- percorsi alternativi ed originali stile care pregiudizio alla sua conservazio-
zioni, di tradizione e gusto. vi per rendere il viaggio sempre più “routard”. Ogni casa cantoniera offrirà ne ed al suo pubblico godimento.
Il successo del gusto italiano con te- piacevole: servizi alberghieri, extra- una serie di servizi base con qualità e Il modello di valorizzazione che si in-
stimonianze dalla cultura alla tecnica, alberghieri e ricettivi, un’ampia offerta costo standard a cui si aggiungeran- tende sviluppare, che potrà eventual-
dallo sport al cinema e alla tavola; un di veri e propri servizi socio-culturali, no altri servizi e beni specifici della mente essere anche parte integrante di
racconto con il made in Italy dalle len- ricreativi e di scoperta del territorio, struttura e del territorio (es. selezione una rete escursionistica con le attrez-
zuola alle porcellane. Un tripudio del delle risorse e prodotti locali. La tra- di prodotti enogastronomici o artigia- zature di sostegno al turismo sosteni-
design italiano. dizione e il gusto della cucina italiana. nali della zona). bile (inteso come sviluppo di ospitalità
Il viaggiatore sarà accompagnato, Con un’attenzione ai dettagli del tutto diffusa, culturale e ambientale) e che
dalla loro capillare presenza, attraver- speciale: come quella che immedia- Le modalità dell’intervento tenderà a favorire la fruizione collettiva
so il nostro paese alla scoperta delle tamente notiamo quando un abile ar- L’intervento deve essere in coeren- e ad affermare un diverso modello di
sue innumerevoli ricchezze. Le Case tigiano e un grande sarto utilizzano za con il pregio storico-artistico e sviluppo territoriale locale, sarà realiz-
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zato nel rispetto di quanto indicato nel Nella trasformazione saranno pre- mica e dei punti panoramici esistenti l’ambiente e il paesaggio e attenen-
PPTR, nel PUTT/P e nel PRG. visti: la conservazione dei manufatti e l’eventuale recupero e conservazio- dosi alle indicazioni/prescrizioni del
Questo modello, inoltre, contribuirà originari e il loro miglior inserimento ne dei siti naturalistici ed archeologi- PUTT/p e del PPTR.
ad incrementare l’offerta turistica e la nel paesaggio sia da un punto di vista ci più rappresentativi sotto l’aspetto
dotazione di spazi e servizi per il turi- ambientale che percettivo, nonché storico culturale con finalità scientifi-
smo e per il tempo libero. l’utilizzo di materiali compatibili con che, formative e turistiche.
In linea con gli strumenti urbanistici l’ambiente e con l’architettura storica, Gli interventi sul patrimonio edilizio
vigenti si potrà realizzare un’attività ri- colori coerenti con i caratteri paesag- esistente saranno effettuati preferibil-
cettiva di qualità e prevedere funzioni gistici del luogo. mente senza aumenti di superficie o
complementari come ristorazione, bar Sarà, inoltre, prevista la fruibilità pub- di volume, entro e fuori terra e le modi-
e punti di ristoro, centri informativi e blico-collettiva e verrà incoraggiata fiche della distribuzione degli ambien-
didattici, piccole strutture espositive, l’attrazione dei flussi di turismo par- ti interni e dei collegamenti verticali
ecomusei, etc. legate alla conoscenza ticolarmente attento al paesaggio e originari saranno quelle strettamente
e alla valorizzazione dell’arte e del pa- all’ambiente. Verrà garantita la fruibi- necessarie ai migliorare la funziona-
esaggio locale e quant’altro connesso lità del paesaggio anche a supporto lità dei fabbricati. Eventuali modifiche
con una controllata fruizione scientifico- dei tracciati e delle eventuali attrez- dei prospetti, nonché l’installazione di
didattica, culturale e ricreativa del terri- zature per il turismo sostenibile e la strutture esterne non dovranno impe-
torio. valorizzazione della viabilità panora- dire la veduta panoramica dai luoghi
La nuova struttura turistico-culturale mica senza alterare l’integrità fisica e accessibili al pubblico.
potrà essere un punto di riferimento morfologica del terreno, l’andamento Saranno tutelati i percorsi di particola-
per lo sviluppo di tali attività anche delle strade, della sentieristica e limi- re valore storico, paesaggistico o am-
connesse allo studio dell’evoluzio- tare le visuali, nel pieno rispetto delle bientale di accesso all’immobile, sia per
ne naturale degli ecosistemi, contri- piante e della vegetazione spontanea quanto riguarda gli aspetti strutturali,
buendo a diversificare ed integrare il esistente, con sistemazioni idonee sia per quanto attiene l’arredo e le per-
turismo montano/balneare con quello per la sicurezza e la comodità realiz- tinenze, prevedendone una riqualifica-
storico-culturale, naturalistico e rurale. zate nel massimo rispetto dei valori zione mediante opere e materiali idonei
Dovrà essere garantita la conservazio- del contesto. Sarà, quindi, garantita ed ecocompatibili.
ne del bene nel tempo, senza compro- la salvaguardia e valorizzazione del Nella progettazione degli impianti tec-
mettere la lettura dei caratteri originari patrimonio naturale, storico-culturale, nologici sarà posta particolare atten-
tipologici, architettonici e costruttivi. paesaggistico, della viabilità panora- zione ai tracciati, evitando rischi per
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1. PREMESSA

Inquadramento

Iconografia storica dove vengono custoditi i mezzi e le All’interno di tale protocollo si precisa
Le case cantoniere sono degli im- attrezzature utilizzate per espletare che ANAS si farà carico della ristruttu-
mobili, di proprietà demaniale e le operazioni di manutenzione delle razione dell’immobile, quando neces-
dell’ANAS, caratterizzati nella mag- strade statali. sario, e definirà lo standard di servizi
gior parte dei casi dal tipico colore che dovranno essere resi disponibili,
rosso pompeiano. Prendono il nome La condizione attuale in modo da garantire la massima uni-
dai “cantonieri”, gli operai addetti alla A oggi ANAS possiede 1.244 case formità all’intera rete.
manutenzione delle strade, che per cantoniere: 594 sono in uso strategi-
esigenze di servizio, avevano neces- co ad ANAS (sedi operative, persona- Il progetto pilota
sità di alloggiare sul luogo di lavoro. le di esercizio, sede di Amministrazio- L’accordo prevede una fase pilota
Nel corso degli anni ottanta del XX ni pubbliche, Enti e Onlus, magazzini che coinvolge un primo portafoglio
secolo, per gli eccessivi costi, ne operativi); 650 case sono destinate a immobiliare di 30 case cantoniere
sono state dismesse numerose. Suc- progetti di riqualificazione; tra queste posizionate in prossimità di specifi-
cessivamente, a seguito del proces- 150 sono destinate per progetti turi- che reti e circuiti culturali-turistici e
so di declassificazione di numerose stico/culturali, di cui 30 destinate al di mobilità dolce. Sono immobili di
strade statali avvenuto nel 2001, ne progetto pilota. particolare interesse posizionati sulla
sono state dismesse molte altre; alcu- via Francigena e sul tracciato dell’Ap-
ne sono state semplicemente chiuse, Il protocollo di intesa pia. Successivamente saranno poi
altre sono invece passate agli enti re- “Le case cantoniere sono il simbolo compresi il Cammino di Francesco
gionali o provinciali con le strade. della nostra presenza sul territorio, (La Verna-Assisi), il Cammino di San
Distribuite su tutte le strade statali sto- l’ANAS non vuole dismetterle, piutto- Domenico, il Circuito del barocco in
riche italiane, le case cantoniere era- sto valorizzarle”, Per questo lo scorso Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-
no adibite a residenza del cantoniere dicembre è stato siglato un accordo Firenze), la Ciclovia Venezia-Torino,
addetto alla manutenzione del “canto- di collaborazione tra ANAS, MiBACT, Acquedotto Pugliese (Avellino-Santa
ne”, un tratto di strada di 4-5 chilome- MIT e Agenzia del Demanio, che defi- Maria di Leuca)
tri. In alcuni casi venivano costruite al nisce le linee guida per un progetto di
confine fra due cantoni ed ospitavano riqualificazione di una parte di quelle
le 2 famiglie dei cantonieri. case cantoniere che hanno le poten-
Le case cantoniere sono in genere zialità per sottolineare il loro aspetto
affiancate da autorimesse o depositi turistico-culturale.
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Principi generali

Il principio della “conservazione attiva” ne delle loro caratteristiche materiali no dunque spaziare dalle forme più
ben rappresenta il percorso integrato e storiche, ovvero della loro integrità tradizionali di ospitalità alberghiera
tra il mantenimento delle peculiarità architettonica, nel rispetto dei carat- a strutture di tipo extra-alberghiero,
identitarie storico-stilistiche dell’orga- teri morfologici, tipologici, strutturali caratterizzate, ad esempio, da un’of-
nismo architettonico e la sua valoriz- e distributivi, nonché degli elementi ferta diversificata di attività ristorative,
zazione funzionale, intesa come leva identitari di pregio qualora presenti. bar tematici, piccole botteghe etc. Ol-
di sviluppo locale. L’idea di recupero Le soluzioni proposte dovranno co- tre all’offerta ricettiva potranno esse-
sviluppata nella proposta dovrà esse- niugare la tutela e la conservazione re sviluppati servizi e attività di varia
re il più possibile legata alle tematiche dei beni con il loro riuso, anche in re- natura: sociali, culturali, legati all’arte,
dell’eco-sostenibilità, della compatibi- lazione alla componente paesaggisti- allo spettacolo, alla didattica, al tem-
lità ambientale e dell’efficienza ener- co-ambientale, ossia alla possibilità po libero, al benessere, allo sport,
getica. di nuova integrazione dell’immobile all’escursionismo, alla conoscenza
Vari sono gli aspetti che interessano le con l’ambiente e il contesto urbano di del contesto costiero, montano, lacu-
case cantoniere, in relazione al valore riferimento, in una logica di interven- stre e urbano etc.
simbolico ed identitario dei luoghi, ai to armonica ed integrata tra costruito Considerato che due turisti stranieri
caratteri architettonici, paesaggistici, e spazi aperti. Gli interventi previsti, su tre considerano la cultura e il cibo
ambientali, all’unitarietà della fabbrica quindi, nel loro complesso dovranno la principale motivazione di un viag-
e dei suoi elementi costitutivi, nonché valorizzare l’identità del bene e del gio in Italia (e che per questo impe-
alle caratteristiche prestazionali degli paesaggio, guardando alle caratte- gnano un terzo della loro spesa turi-
organismi architettonici. ristiche del territorio e del tessuto stica) e che per un italiano su due il
In particolare, si sottolinea come il socio-economico e culturale di appar- cibo, insieme all’arte, alla moda e ai
recupero funzionale delle case can- tenenza. motori, costituisce l’immagine del Bel
toniere ed il loro adeguamento im- In linea con i principi dell’iniziativa, le Paese nel mondo, lo sviluppo del tu-
piantistico debbano rispondere sia case cantoniere potranno accogliere rismo enogastronomico è una tema-
alle normative vigenti, sia ai principi attività turistiche, ricettive, ristorative, tica centrale da sviluppare nella fase
di minimo intervento e di compatibilità ricreative, promozionali, insieme ad di start-up cogliendo le grandi oppor-
degli interventi operabili. iniziative ed eventi di tipo culturale, tunità che si basano su un immenso
Il recupero degli immobili proposti sociale, sportivo e per la scoperta del patrimonio di “giacimenti enogastro-
sarà volto principalmente alla salva- territorio. nomici” e su risorse culturali di rilievo
guardia degli edifici, alla conservazio- I programmi di valorizzazione potran- internazionale.
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1. PREMESSA

Requisiti delle case cantoniere

Il progetto deve tradurre in un linguag- sioni e proposte di escursioni con del Giro d’Italia. -- Laddove possibile favorire l’ac-
gio formale originale, un percorso tutti i percorsi tematici (dislivelli, Servizio trasporto bagagli cessibilità ai disabili quantome-
narrativo coinvolgente e funzionale. lunghezza, tempi di percorrenza nell’ambito del circuito delle case no per i servizi di base ubicati al
La tipologia dei servizi offerti andrà ad e punti di partenza e arrivo) cantoniere per favorire un ”viag- piano terra
ampliare quelli a supporto delle attività -- Stazione meteo e web-cam gio leggero”. -- Produzioni italiane
di esercizio e manutenzione della rete -- per gli ospiti motociclisti: -- Spazio esposizione dei prodotti
stradale assicurati dalla disponibilità Servizi specifici Servizio trasporto bagagli -- Formula di trasformazione
esclusiva di spazi e locali specifici -- Trattoria/Ristorante nell’ambito del circuito delle case dell’immobile (locali interni e aree
all’interno e all’esterno dell’immobile. -- Ospitalità cantoniere per favorire un ”viag- esterne) ed adozione di modello
Si potrà accedere ai servizi tramite un -- possibilità di campeggio nel giar- gio leggero”. di business a basso impatto ge-
Pass - un’unica tessera per tutte le dino -- Escursioni guidate stionale
strutture della rete. -- Vendita prodotti tipici, gadget -- Parco giochi all’aperto e sale -- Definizione di elementi industriali
ANAS, pubblicazioni giochi interne per piccoli
Servizi base -- Starting point per attività sportive -- Biblioteca con letteratura di viag-
-- Parcheggio auto e ricovero bici e -- Noleggio attrezzature per attività gio, guide, storia dell’ANAS (case
moto in luogo protetto all’aperto (montagna, mare, lago) cantoniere, cantonieri, etc.)
-- Wi-fi -- per gli ospiti ciclisti: -- Servizio a gettoni lavatrice/asciu-
-- Ristoro veloce Escursioni in MTB su tracciati se- gatrice
-- Ricarica per veicoli elettrici gnalati, per ogni ordine e grado di
-- Infomobilità (descrizione dei difficoltà. Dai percorsi panoramici Requisiti tecnici
luoghi, localizzazione dei servizi in alta quota alle adrenaliniche -- Wlan in tutta la casa
di base, informazioni sulla viabili- discese nei boschi per gli amanti -- Impianto di videosorveglianza
tà, distributori di carburante, sulla del freeride agli itinerari meno im- -- Vasca Imhoff
situazione meteo, sull’assistenza pegnativi per famiglie e per chi
al mezzo, sui servizi alla persona) si vuole rilassare facendo tappa Requisiti prestazionali
-- Punto informativo turistico-cultu- nelle varie case cantoniere e as- -- Compartimentazione dell’area lo-
rale per la promozione di attività saporare i piatti tipici della tradi- canda
collaterali alla accoglienza e pro- zione. -- Spazi per il pernottamento indi-
dotti locali, i mercati Gli amanti della bici da strada po- pendenti con accessi autonomi,
-- Mappa topografica delle escur- tranno sbizzarrirsi sugli itinerari separati da area enogastronomica
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Trasformabilità ed economicità la visibilità del contesto in cui la casa li e organizzative con la definizione naturalistico-ambientale e paesag-
dell’iniziativa cantoniera è inserita e ad attivare ini- dell’articolazione dei servizi specifici gistico, gli elementi prospettici e di
Le proposte tecniche guarderanno al ziative che favoriscano la destagiona- e complementari tra case presenti contesto, le distanze, i rapporti pieno-
recupero degli immobili e in coeren- lizzazione con il coinvolgimento del lungo un itinerario o in una determi- vuoto, etc..
za con gli strumenti di pianificazione territorio (utilizzo di risorse e prodotti nata area territoriale. Saranno inoltre
territoriale e urbana vigenti e terranno locali, eventuali ricadute occupazio- individuate le modalità di comunica-
conto dei costi legati ad interventi di nali, etc.); ciò nell’ottica di sviluppare zione, condivisione e promozione atte
recupero di qualità, in relazione alle prodotti turistici con proprie specifici- a favorire: la creazione di reti funzio-
ricadute economico-finanziarie com- tà, in grado di attrarre nuovi segmenti nali all’attività prevista, lo scambio di
plessive dell’iniziativa. di domanda, anche fuori stagione, e informazioni e di buone pratiche, la
di valorizzare il capitale socio-econo- condivisione di attività tra i soggetti
Fruibilità pubblica delle struttura mico e culturale delle comunità locali. del network e/o del territorio, il man-
La proposta dovrà garantire la frui- tenimento delle relazioni tra le impre-
zione collettiva della casa cantonie- Le case cantoniere, grazie ai loro bel- se al fine di trasferire le conoscenze
ra e delle aree esterne di pertinenza lissimi spazi all’aperto, alle tettoie e/o di ciascun gestore. Potranno essere
e indicare la tipologia di apertura al portici e alla posizione strategica, sa- coinvolti nello sviluppo dell’iniziativa
pubblico prevista (tempi e modalità): ranno anche il luogo ideale per feste! anche altri beni (pubblici – Statali e di
permanente o temporanea, in deter- All’interno e all’esterno della struttura altri Enti – e privati) di valore storico-
minati periodi o fasce orarie, in oc- si potranno organizzare per picco- artistico, paesaggistico, eventual-
casione di eventi o attività culturali, li gruppi ricevimenti, cene di lavoro, mente in aree territoriali diverse.
ricreative, sportive, sociali e di sco- meeting, riunioni, feste e concerti.
perta del territorio che tengano conto Sarà possibile utilizzare la cucina ove Valorizzazione della location
del contesto e dei fabbisogni locali. presente oppure contrattare un servi- Nella valorizzazione dovranno essere
zio di catering. considerate le relazioni degli immobili
Contributo allo sviluppo locale con il sistema di riferimento e con il
sostenibile e alla destagionalizza- Attività di networking tessuto urbano e naturale, esaltando
Data la connotazione “a rete” del le potenzialità della location, rispet-
zione della domanda turistica
progetto “Recupero e Valorizzazio- tandone, anche in relazione all’inte-
La proposta dovrà, inoltre, contribuire
ne Case Cantoniere”, la proposta grità materiale del bene, i caratteri di
ad un processo di sviluppo locale so-
dovrà prevedere sinergie funziona- interesse storico-artistico, di pregio
stenibile, volto a migliorare nel tempo
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P ROG E T TO
P I LO TA
2. PROGETTO PILOTA

Il fine di questo manuale di pro- ta impressione di essere state create delle Case Rosse, una presenza ras- voglia scoprire i tesori, artistici in tutti
gettazione è di contribuire, nel suo nel luogo in cui si trovano a dispetto sicurante che accompagna il viag- i sensi, dell’Italia cosiddetta minore.
specifico, alla rinascita di parte di della natura circostante. Altre se ne gio, lo rende dolce, invitante, amico. Accoglieranno semplici famigliole, o
quell’eccezionale patrimonio architet- stanno così pacificamente adagiate Mentre il mare ci aspetta. motociclisti solitari, canoisti e appas-
tonico, sociale, culturale rappresenta- tra le pieghe del paesaggio, che sono L’ANAS darà nuova vita a trenta case, sionati di trekking, gruppi di ciclo ama-
to dalle più di mille case cantoniere loro a configurare, con il loro colore convertendole in manufatti ricettivi tori con le loro fiammanti biciclette da
sparse sul territorio italiano. e il loro contorno, il terreno da cui per il turismo. La loro localizzazione corsa che, i più maniacali e gelosi, si
Patrimonio architettonico in cui, scor- paiono magicamente scaturite. su strade, che nella maggior parte potranno portare anche in camera la
rendo l’elenco, si scoprono veri tesori: Ma il patrimonio più autentico di dei casi, siamo abituati a conside- notte e appenderle al muro.
dalle case Alpine con i loro tetti in queste case va oltre l’architettura, rare secondarie, offrirà l’opportunità Non tutte le case avranno necessa-
rame a punta come lance, passan- è scolpito nella nostra memoria sto- per chi rifugge dal turismo di massa, riamente un ristorante, ma tutte, al
do per i magnifici esemplari di quelle rica. Il loro colore familiare è quello di vivere giorni, che siano di riposo o loro interno, garantiranno un punto di
volute da Maria Luigia d’Austria. Si del boom economico che improvvi- di vacanza sportiva, alla scoperta di ristoro per i loro ospiti o per gli avven-
trovano sulla Cisa, e sono sei gioielli samente sbalza gli italiani dalla rigida un’Italia nascosta, dimenticata dalle tori casuali, rinverdendo in qualche
costruiti ispirandosi alle case coloniali sella di una Vespa o di una Lambretta generazioni più anziane, sconosciuta modo, quella tradizione antica della
della bonifica Leopoldina della Val di dove si viaggiava in tre, con il bam- alle nuove. figura del Cantoniere, che anche nei
Chiana di circa 60 anni prima. Erano bino in piedi tra le gambe del guida- Questo progetto è rivolto a un turista posti più sperduti e deserti era lì a
collocate lungo quel l’asse viario di tore, per accomodarli sull’accogliente consapevole dell’ambiente, raffinato, farci sentire protetti. Ci sarà la botte-
così rilevante importanza voluto da sedile anteriore unico delle 1100 Fiat semplice nei suoi “modi di vita” e nello guccia per acquistare dai sandali fatti
Napoleone per collegare la capitale, familiare. Dal trespolo avventuroso stare con gli altri. Che potrà vivere a mano o il formaggio più saporito,
Parma, con La Spezia il cui porto, al divano confortevole dove, quando l’ambiente con la lentezza necessa- o le guide della zona o, ancora, libri
nelle speranze di Bonaparte, sarebbe papà è al volante si può anche dormi- ria alla contemplazione o, se vuole, di letteratura di viaggio. Le Case po-
dovuto divenire il più importante del re. È il miracolo italiano. L’improvviso potrà letteralmente tuffarcisi dentro trebbero diventare l’avanposto com-
Mediterraneo. Si continua a scorrere benessere fa andare a ruba frigori- in MTB. Che non provi imbarazzo nel merciale, quello che si affaccia sulla
fino ad arrivare, macinando chilometri feri, lavatrici, televisori. Il paese si mangiare a un tavolo comune, o nel Route, di tutta una piccola economia
e chilometri, nell’assolato Sud con i popola di automobilisti che vanno con non trovare il frigo-bar in camera, ma di zona.
suoi tetti piani, con le case abbaglian- la macchina al lavoro, al cinema, ac- che in compenso potrà assaggiare E quando ci sarà il ristorante o sempli-
ti di cui l’austera casa cantoniera di compagnano i figli a scuola. E quando un incredibile Sauvignon di un pro- cemente il bar, questi diventeranno,
Altamura, dai placidi stilemi romani- la scuola è finita arriva il tempo della duttore che ne imbottiglia solamente anche fuori delle stagioni e dei giorni
co-normanni e il suo rosso sangue, vacanza. Così si scoprono strade fino mille. Le Case ci faranno conoscere turistici, punti di ritrovo di giovani e
spicca come una dimora nobile di ad allora visibili, forse per un attimo, una Micro-Italia delle eccellenze, di- non, perché saranno ideati con un’at-
campagna. solo dai treni quando venivano lam- venteranno con la loro rete fonte pre- tenzione nuova, non squallidamente
Alcune di queste case danno l’esat- bite dai binari. Lì si sgrana il rosario ziosa di informazione per il turista che “in serie”, più finalizzata ad un proget-
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to generale e riconoscibile. Si dovrà ti parte distintiva dell’architettura delle no l’eliminazione delle superfetazioni conformemente alle pratiche costruttive
dire: “andiamoci a prendere una cosa Case Cantoniere. architettoniche costruite nella mag- locali in uso all’epoca della costruzione.
alla Casa Cantoniera”, oppure ci si La maggior parte delle Case Canto- gior parte dei casi negli anni 70/80, I pavimenti originali sono spesso in
andrà comunque perché tanto prima niere sono caratterizzate dalla pre- come ad esempio gli infissi in allumi- graniglia di cemento e marmo colora-
o poi passa qualcuno che si conosce. senza di un primo nucleo di vocazione nio anodizzato, pavimenti di scarsa to, pastina di cemento o in tavolato di
Forse sarà questo il punto nodale più abitativa, sede dell’alloggio del qualità posati su quelli originali, pit- legno, a seconda dalla localizzazione
di questo progetto: la riconoscibilità capo-cantoniere e un secondo nucleo ture a base di quarzo per gli intonaci geografica. Sarà compito del proget-
immediata delle Case unita alla loro di magazzini di diversa ampiezza per esterni poco compatibili con le struttu- tista capire le qualità del rivestimen-
forte capacità di aggregazione di il ricovero dei mezzi per la manuten- re portanti in muratura. to e relativo stato di conservazione.
gente con le stesse preferenze e stili, zione stradale. I locali magazzini si- L’intervento dovrà valorizzare gli im- Nel caso non si possa recuperare la
che se ripetute e sparse sul territorio tuati sempre al piano terreno sono, pianti architettonici originali nella finitura originale, l’orientamento pro-
da nord a sud, potrebbero rappresen- ovviamente, nella maggior parte dei maggior parte dei casi di tipologia gettuale prevede l’impiego di listoni
tare un piccolo evento italiano. casi, di tipologia differente rispetto compatta composta da due piani di parquet prefinito, avente spessore
alla Casa Cantoniera e talvolta di un fuori terra con un vano sottotetto e in dello strato nobile di 2,5 mm effettivi
Aspetti Architettonici colore diverso; il progettista ne unifor- alcuni da un terzo interrato. Loggiati, minimo, posato a colla bicomponen-
degli Interventi di Recupero merà la tinteggiatura con quella del porticati, terrazze e ballatoi originali te, o di cementine colorate. Le scale
Le Case facenti parte del progetto corpo principale con il codice colore dovranno essere parte integrante dei esistenti originali che servono i rispet-
“Recupero e Valorizzazione Case adottato NCS S4550Y80R. progetti di riuso compatibilmente con tivi piani dovranno essere preservate
Cantoniere” hanno differenti localiz- Alcune delle Case Cantoniere negli il rispetto delle normative urbanistiche nelle proprie parti, gradone, corrima-
zazioni geografiche e approcci inse- anni hanno subito delle modificazioni in materia. no, ringhiera al fine di restituire un
diativi che dipendono principalmente che ne hanno alterato le finiture in- Gli interventi dovranno essere tesi alla carattere di unitarietà agli interventi.
dal clima, dall’altitudine e dalla pre- terne ed esterne e alcune delle sue lettura dei principali elementi di pregio Tutte le finiture e gli elementi propo-
senza nelle singole regioni italiane di componenti. della composizione architettonica rap- sti dovranno essere compatibili con
tecniche costruttive eterogenee. Nel L’intervento progettuale dovrà in presentati da: tetti lignei con sporti di eventuali indicazini delle Soprinten-
caso specifico delle case cantoniere generale, mirare al recupero delle gronda con palombelli in legno, strut- denze territorialmente competenti.
selezionate, esse rappresentano una strutture storiche principali e alla ripro- ture portanti spesso in muratura, fine- I progetti dovranno prevedere anche
casistica esemplare di questa varietà. posizione di alcuni elementi e finiture stre di foggia storica in legno, imposte soluzioni per le pertinenze esterne
Gli interventi selezionati dovranno in linea con l’epoca delle costruzio- esterne tipo persiane o scuri, decora- degli edifici; percorsi e pavimentazioni
tendere, in maniera estesa a tutti i ni, riprendendo laddove sia possibile zioni in pietra e bugnati basamentali. esterne da realizzare, conformemen-
casi, al recupero e alla rifunzionaliz- quelle originali presenti nei fabbricati, Per quanto riguarda i manti di copertu- te all’uso locale, in materiale lapideo,
zazione dei manufatti architettonici tutelando l’architettura e la sua imma- ra dei tetti ed i comignoli, nel caso di mattoni, cotto o cocciopesto; finiture di
tramite una lettura attenta delle tipo- gine generale nel suo insieme. ripristino, analogamente agli elementi pensiline per il ricovero di biciclette e
logie insediative e dei materiali facen- I progetti dovranno proporre all’ester- di cui sopra, dovranno essere realizzati auto elettriche; accessi protetti e aree
15
2. PROGETTO PILOTA

di sosta dotate di schermature solari in In generale potranno essere previsti in- • l’individuazione dei livelli di cono- agli aspetti del risparmio energetico
linea con l’assetto morfologico dell’ar- terventi di: scenza e dei relativi fattori di confi- ed alle scelte progettuali di carattere
chitettura delle Case Cantoniere. 1. miglioramento atti ad aumentare la denza impiantistico.
sicurezza strutturale esistente, pur • la definizione di azioni e combina- Quando possibile, sarà utile optare
Note per la Redazione senza necessariamente raggiun- zioni. per interventi che possano essere ri-
dei Progetti Strutturali gere i livelli richiesti dalle presenti mossi e sostituiti con eventuali misure
La progettazione strutturale dovrà fare norme; Compatibilità ed eco-sostenibilità, alternative, ritenute più opportune,
riferimento alla seguente normativa: 2. riparazioni o interventi locali che soluzioni distributive e alla luce di nuove conoscenze acqui-
• D.M 14/01/2008 - Nuove Norme interessino elementi isolati e che impiantistiche site in materia di innovazione tecno-
Tecniche per le Costruzioni; comunque comportino un migliora- Le soluzioni distributive contemple- logica.
• Circ. Ministero Infrastrutture e mento delle condizioni di sicurezza ranno: la conservazione e la massima Sarà di rilevante attenzione la valu-
Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 preesistenti. rispondenza all’impianto originario tazione delle caratteristiche dei ma-
Istruzioni per l’applicazione delle Solo se sia economicamente sostenibi- dell’edificio ed alle sue caratteristi- teriali utilizzabili nella ristrutturazione
“Nuove norme tecniche per le co- le potranno essere previsti interventi di che di rilievo; ove possibile il miglio- (ed in particolare i nuovi materiali),
struzioni” di cui al D.M. 14 gennaio adeguamento sismico atti a conseguire ramento della percorribilità esterna anche in relazione ai loro comporta-
2008; i livelli di sicurezza previsti dalle presen- ed interna con riferimento agli spazi menti nel tempo.
Dovrà essere effettuata una valutazio- ti norme. connettivi ed ai collegamenti ver- Occorrerà in particolare, esaminando
ne sulla sicurezza che permetta di sta- La procedura per la valutazione della ticali, secondo il parere vincolante approfonditamente edificio per edifi-
bilire se: sicurezza e la redazione dei progetti emesso dai competenti Enti in ma- cio, valutare la tipologia degli interven-
− l’uso della costruzione possa conti- dovrà essere conforme a quella indi- teria di tutela, eventualmente anche ti volti alla riqualificazione energetica
nuare senza interventi; viduata § 8.5 delle NTC di cui al DM in deroga alla normativa di carattere dell’involucro, prendendo in conside-
− sia necessario procedere ad au- 14-01-2008 ed il modello per la valuta- generale sull’adattamento e il riuso razione gli aspetti tecnici e di ritorno
mentare o ripristinare la capacità zione della sicurezza dovrà essere de- degli edifici per funzioni pubbliche e/o economico dell’investimento; trattan-
portante. finito e giustificato dal Progettista, caso aperte al pubblico. dosi di interventi di ristrutturazione e di
Dovrà essere determinato il livello di per caso, in relazione al comportamen- Le soluzioni impiantistiche in generale riqualificazione energetica, il progetti-
sicurezza prima e dopo l’intervento (se to strutturale attendibile della costruzio- contempleranno: la minima invasività sta dovrà tenere conto delle caratteri-
previsto). ne, tenendo conto delle indicazioni di rispetto alle strutture orizzontali e verti- stiche degli elementi al fine del rispetto
Il Progettista dovrà esplicitare, in un’ap- norma e prevedendo: cali ed il relativo adeguamento alla nor- dei parametri di trasmittanza termica
posita relazione, i livelli di sicurezza • un’analisi storico-critica mativa vigente di carattere nazionale. per gli edifici esistenti di cui all’allegato
attuali o raggiunti con l’intervento (se • il rilievo geometrico, strutturale e Nell’ambito dell’intervento di recupe- 1, Appendice B del D.M. Sviluppo eco-
previsto) e le eventuali conseguenti li- del quadro fessurativo ro e rifunzionalizzazione delle case nomico 26 giugno 2015.
mitazioni da imporre nell’uso della co- • la caratterizzazione meccanica dei cantoniere selezionate, sarà neces- Per poter soddisfare le necessità di
struzione. materiali sario prestare particolare attenzione comfort ambientale termico, i locali
16
degli edifici saranno divisi in due diver- Gli impianti di adduzione del gas (na- recupero di calore dai fumi di scarico normative tecniche di settore, in parti-
se tipologie: la zona “ospitalità” (com- turale o gpl, a seconda dell’ubicazione e dal motore stesso è possibile rica- colare alle norme CEI vigenti.
prendente in generale una reception e dell’immobile se servito o meno dalla vare la potenza termica per la produ- Le diverse funzioni presenti nell’ambi-
le camere) e la zona “ristoro” (ristoran- rete) a servizio delle cucine e delle cen- zione dell’acqua calda sanitaria; sarà to degli interventi di recupero, seppur
te ad una o più sale dotato di cucina). trali termo-frigorifere dovranno essere necessario accoppiare a tale siste- alimentate da un’unica fornitura, do-
Essendo ambienti con vicissitudini ter- progettati ed eseguiti conformemente ma un generatore di calore a bassa vranno essere separate a mezzo di
mo-igrometriche diverse, gli impianti alle vigenti norme tecniche di setto- potenzialità da utilizzare esclusiva- quadri elettrici dedicati; in particola-
tecnologici asserviti dovranno essere re, in particolare alla norma UNI 8723 mente a supporto per la produzione re relativamente alla funzione ricet-
indipendenti tra loro. Questo per poter “Impianti a gas per apparecchi utilizza- dell’ACS. tiva, dovranno essere previsti oltre
rispondere adeguatamente allo scopo ti in cucine professionali e di comuni- Dovrà essere effettuata, edificio per ai quadri di tipo generale, quadri di
di soddisfare al meglio il comfort am- tà – Prescrizioni e sicurezza” ed alla edificio, a seconda della località di piano e di stanza, le cui apparecchia-
bientale dei diversi locali, ma anche far norma UNI 7129 “Impianti a gas per ubicazione, delle funzioni installate ture saranno dimensionate secondo
fronte alla necessità di una loro gestio- uso domestico e similari alimentati da (ricettiva o ricettiva dotata di risto- quanto indicato dalle norme tecniche
ne separata, finalizzata ad ottenere un rete di distribuzione – Progettazione e razione), quindi della convenienza al fine di garantire condizioni di sicu-
risparmio energetico e quindi econo- installazione”. economica dovuta al rientro dell’in- rezza, funzionalità ed affidabilità. Per
mico. Gli impianti di climatizzazione Al fine di contenere i consumi ener- vestimento, la valutazione sull’even- quanto riguarda la funzione ristorati-
estiva ed invernale dovranno essere getici, per il condizionamento degli tuale installazione di sistemi per la va si dovrà prevedere l’installazione
di tipo a ventilconvettori a due tubi. ambienti e la produzione dell’acqua produzione dell’energia termica ed di almeno un quadro generale e di un
Gli impianti idrico sanitari di adduzione calda sanitaria si dovrà prevedere elettrica attraverso fonti rinnovabili quadro cucina dedicato.
dell’acqua calda e fredda e di scarico l’installazione di centrali termo-frigo- (vedi impianti fotovoltaici, solari termi- Ulteriori quadri dovranno essere re-
delle acque usate dovranno essere rifere realizzate attraverso l’utilizzo di ci o ibridi). alizzati a servizio delle installazioni
progettati e realizzati nel rispetto delle pompe di calore a Gas (GHP) capaci Notevole importanza sarà ricoperta impiantistiche di tipo meccanico ed
norme tecniche di settore vigenti, in di sfruttare l’energia pulita ed econo- dalla progettazione e dalla realizza- idrico sanitarie sempre rispondenti
particolare la norma UNI 9182 “Im- mica del gas naturale o del GPL per zione di un sistema di gestione, re- alle norme tecniche di settore.
pianti di alimentazione e distribuzione la climatizzazione sia invernale che golazione e controllo integrato che La distribuzione terminale e le dota-
di acqua fredda e calda. - Criteri di estiva degli spazi abitabili di qual- permetterà la parzializzazione ed il zioni degli ambienti dal punto di vista
progettazione, collaudo e gestione”, siasi tipo e dimensione. Tali unità at- controllo degli impianti sopra descritti degli impianti elettrici e speciali saran-
la norma UNI 12056-1/4 “Sistemi di traverso l’utilizzo diretto dell’energia e che contribuirà in maniera consi- no conformi a quanto indicato nelle
scarico funzionanti a gravità all’interno primaria del gas attraverso il motore stente all’efficientamento degli stessi norme CEI, in particolare alla norma
degli edifici” e la norma UNI EN 1825- endotermico sono in gra do di assicu- con conseguente risparmio nei con- CEI 64-8, e risponderanno ai requisiti
1/2 “Separatori di grassi” (qualora rare alte efficienze ed affidabilità, con sumi energetici. di sicurezza prescritti.
nell’ambito dell’intervento si preveda conseguente riduzione significativa Gli impianti elettrici e speciali dovran-
di realizzare una struttura di ristoro). dei costi di gestione. Inoltre, grazie al no essere progettati e rispondenti alle
17
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

Le Case sono state individuate sulla Gli ulteriori complessi immobiliari che
base di vari aspetti, in relazione al valore andranno a completare il progetto-pi- Alte valli Lombarde (7)

simbolico ed identitario dei luoghi, ai lota sono individuati nella mappa qui
Dolomiti (5)
Spinone al Lago Cortina d’Ampezzo
Ponte di Legno

caratteri architettonici, paesaggistici, a lato.


Alpi occidentali (7) Dervio
S.Rhemy en B. Campodolcino

ambientali, all’unitarietà della fabbrica


Prés S.Didier
La Thuile
Verres

e dei suoi elementi costitutivi, nonché All’interno di questa selezione ampia


Exilles Salò
Claviere Toscolano Maderno

alle caratteristiche prestazionali degli e variegata è possibile comunque in-


Limone sul Garda

organismi architettonici. dividuare 3 gruppi di Case che, per ca- Appennino (3)

Sulla base dello stato di conserva- ratteristiche tipologiche, costruttive e


Fornovo di Taro
Berceto

zione, della loro vocazione turistica stilistiche, possono considerarsi omo-


e delle manifestazioni di appoggio da genee. Questa divisione è innanzitut-
parte degli Enti locali, ANAS ha indi- to di natura geografica (Nord, Centro, Rapolano Terme (1)

viduato 3 case campione sulle quali Sud), e ripercorre in modo chiaro la


ha applicato le indicazioni e i criteri ricchezza e anche l’unicità dei pae-
Alto Tirreno (3)
Castagneto Carducci

del Progetto Pilota al fine di verificar- saggi e dei territori italiani. Ci sono poi
San Vincenzo

ne la loro validità in ambito concreto. all’interno di ogni gruppo delle speci-


Esse sono: ficità territoriali che contraddistinguo-
1. Salò: complesso immobiliare si- no alcune Case in modo particolare Basso Lazio (2)
Murgia e Terra di Bari (2)
Altamura

tuato al km 69+470 della SS45bis (come il caso, ad esempio, delle case Cisterna di Latina Torre a Mare
Terracina

“Gardesana Occidentale” nel poste in ambiente montano-alpino, o


comune di Salò (BS) composto quelle lungo i Cammini Giubilari come
dalla casa cantoniera principale e la Via Francigena).
da un magazzino annesso
2. Monte Marino: casa cantoniera
situata al km 68+264 della SS62
“della Cisa” nel comune di Berce-
to (PR)
3. Sabini: casa cantoniera situata al Vie del Nord e Valle d’Ampezzo
km 75+053 della SS 96 “Barese” Via Francigena
nel comune di Altamura (BA) Via Appia
18
Gruppo 1 – Nord

1a – Alpi Occidentali 1b – Alte valli Lombarde 1c – Dolomiti


SS 27 “del Gran San Bernardo” SS 36 “del Lago di Como SS 51 “dell’Alemagna”
1. Saint-Rhemy-en-Bosses, km e dello Spluga” 14. Acquabona, km 98+822, Cortina
30+500, Saint-Rhemy-en-Bos- 8. Dervio, km 82+848, Dervio (LC) d’Ampezzo (BL)
ses (AO) 9. Campodolcino, km 131+916, 15. Bigontina, km 102+710, Cortina
Campodolcino (SO) d’Ampezzo (BL)
SS 26 “della Valle d’Aosta” 16. Fiames, km 107+980, Cortina
2. Verres, km 63+100 Verres (AO) SS 42 “del Tonale e della Mendola” d’Ampezzo (BL)
3. Prè Saint Didier, km 133+370, 10. Spinone al Lago, km 46+050, 17. Podestagno, km 112+000, Corti-
Prè Saint Didier (AO) Spinone al Lago (BG) na d’Ampezzo (BL)
4. La Thuile 1, km 151+250, La 11. Ponte di Legno, km 145+810, 18. Cimabanche, km 118+200, Corti-
Thuile (AO) Ponte di Legno (BS) na d’Ampezzo (BL)
5. La Thuile 2, km 153+400, La
Thuile (AO) SS 45 Bis “Gardesana Occidentale” Questa serie di case è posta lungo la
12. Toscolano-Maderno, km 77+178, strada che storicamente collegava le
SS 24 “del Monginevro” Toscolano-Maderno (BS) pianure venete con i paesi di lingua
6. Exilles, km 66+890, Exilles (TO) 13. Limone sul Garda, km 102+121, tedesca dell’Alto Adige. Sul piano sti-
7. Claviere, km 95+720, Claviere Limone sul Garda (BS) listico seguono il linguaggio dell’ar-
(TO) chitettura locale con elementi sempre
Le case di questo gruppo fanno capo più caratteristici in quelle a maggior
Questo gruppo di case si caratteriz- (esclusa quella di Ponte di Legno) alla quota in prossimità del passo di Ci-
za per la localizzazione montana e tipologia della Casa Campione di Salò. mabanche. La casa al km 102 è all’in-
prevalentemente ad alta quota. Nella Esse sono caratterizzate da un corpo terno dell’abitato di Cortina e presenta
maggior parte dei casi il riferimento di fabbrica di due piani con loggia a tre caratteristiche tipologiche e stilistiche
tipologico è quello delle tipiche abita- archi sulla facciata principale e piano diverse dalle altre.
zioni alpine della zona con grandi tetti seminterrato sottostante. La statale
a falde coperti da lose o scandole. su cui insistono in genere costeggia
un lago e questo è un elemento che
dà alla casa una particolare valenza
paesaggistica e ambientale.
19
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

Gruppo 2 – Centro Gruppo 3 – Sud

2a – Appennino (Via Francigena) Queste tre case fanno capo alla 3a – Basso Lazio
SS 62 “della Cisa” stessa tipologia, il cui riferimento – SS 7 “Appia”
19. Fornovo di Taro, km 93+799, sia insediativo che stilistico – è quello 25. Cisterna di Latina, km 52+067,
Fornovo di Taro (PR) della casa colonica della bonifica ma- Cisterna di Latina (LT)
20. Ripasanta, km 66+045, Berceto remmana. Le caratteristiche principali 26. Acqua Santa, km 104+052, Ter-
(PR) sono la morfologia completamente racina (LT)
pianeggiante, il terreno di pertinenza
Case sul versante emiliano dell’Ap- e il paesaggio agrario. Entrambi gli edifici insistono sull’Ap-
peninno poste lungo uno dei tratti pia, asse costituente il sistema inse-
più impegnativi e suggestivi della Via SS 73 “Senese Aretina” diativo della zona.
Francigena verso Roma. La casa 24. Colonna del Grillo, km 107+000
di Ripasanta è, benché più piccola, Rapolano Terme (SI)
simile – dal punto di vista tipologi- 3b – Murgia e Terra di Bari
co e stilistico – alla Casa Campione Casa situata nel tipico contesto col- SS 16 “Adriatica”
di Berceto Monte Marino, la casa di linare toscano tra Siena e Arezzo in 27. Torre a Mare, km 815+500, Bari
Fornovo di Taro è di costruzione più una zona molto ricca di boschi. (BA)
recente, ed è caratterizzata dalla
presenza di molti ambienti annessi. Dal punto di vista tipologico questa
casa è uguale alla Casa Campione
di Altamura. In questo caso c’è una
relazione diretta con il mare attraver-
2b – Alto Tirreno so dei passaggi pedonali accessibili
Ex SS 1 “Aurelia” dallo spazio esterno sul retro dell’edi-
21. Bolgheri, km 270+358, Casta- ficio.
gneto Carducci (LI)
22. Accattapane, km 261+900, Ca-
stagneto Carducci (LI)
23. S. Costanza, km 254+150, San
Vincenzo (LI)

20
Gruppo 1 - Nord
Saint Rhemy en Bosses – SS 27 del Gran San Bernardo – km 30+500 Saint Rhemy en Bosses (AO)
N° stanze: 4 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Complesso di 2 edifici che si fronteggiano
Annesso: ASSENTE lungo la strada, andrà progettato in modo uni-
Conservazione infissi orig: NO tario. Il disegno delle finestre, delle imposte
e dei portoni in legno dovrà essere confor-
Tipo imposte: SCURI
me all’originale storico. Le imposte esistenti
Conservazione imposte orig: NO andranno sostituite con nuovi scuri in legno.
Conservare il manto di copertura a scandole.
Prevedere uno spazio esterno attrezzato di
servizio al bar/ristorante.

Verres – SS 26 della Valle d’Aosta – km 63+100 Verres (AO)


N° stanze: 3 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: NO ginale storico. Demolizione della veranda che
chiude il balcone sul lato Ovest. Prevedere
Tipo imposte: SCURI
uno spazio esterno attrezzato di servizio al
Conservazione imposte orig: SI bar/ristorante.

Pré Saint Didier – SS 26 della Valle d’Aosta – km 133+370 Pré Saint Didier (AO)
N° stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: NO ginale storico. Conservare il manto di copertu-
ra a scandole. Prevedere uno spazio esterno
Tipo imposte: PERSIANE
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

21
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

La Thuile 1 – SS 26 della Valle d’Aosta - km 151+250 La Thuile (AO)


N° stanze: 4 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI L’intervento sarà coordinato con il progetto
Annesso: ASSENTE della casa n. 2, 1km più a monte sulla stessa
Conservazione infissi orig: NO SS26. Il disegno delle finestre, delle imposte
Tipo imposte: SCURI e dei portoni in legno dovrà essere conforme
Conservazione imposte orig: NO all’originale storico. Conservare il manto di
copertura a scandole. Prevedere uno spazio
esterno attrezzato di servizio al punto ristoro.

La Thuile 2 – SS 26 della Valle d’Aosta - km 153+400 La Thuile (AO)


N° stanze: 2 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Complesso di 2 edifici che si fronteggiano lun-
Annesso: ASSENTE go la strada, andrà progettato in modo unita-
Conservazione infissi orig: NO rio, (anche in relazione alla casa N.1, 1 km
più a valle sulla stessa SS26) Il disegno delle
Tipo imposte: SCURI
finestre, delle imposte, dei portoni in legno
Conservazione imposte orig: NO dovrà essere conforme all’originale storico.
Ripristinare il manto di copertura a scandole.
Prevedere uno spazio esterno attrezzato di
servizio al ristorante.

Exilles – SS 24 del Monginevro – km 66+890 Exilles (TO)


N° stanze: 3 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: NO ginale storico. Prevedere uno spazio esterno
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: SI

22
Claviere – SS 24 del Monginevro – km 95+720 Claviere (TO)
N° stanze: 4 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: NO ginale storico. Prevedere uno spazio esterno
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: SI

Spinone al Lago – SS 42 del Tonale e della Mendola – km 46+050 Spinone al Lago (BG)
N° stanze: 6 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno di finestre e portefinestre dovrà
Annesso: PRESENTE essere conforme all’originale storico (cfr. pro-
Conservazione infissi orig: SI getto casa campione di Salò). Prevedere uno
spazio esterno attrezzato di servizio al bar/
Tipo imposte: PERSIANE
ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

Ponte di Legno – SS 42 del Tonale e della Mendola – km 145+810 Ponte di Legno (BS)
N° stanze: 7 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: ASSENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: NO ginale storico. Le imposte esistenti andranno
sostituite con nuovi scuri in legno. Prevedere
Tipo imposte: SCURI
uno spazio esterno attrezzato di servizio al
Conservazione imposte orig: NO bar/ristorante

23
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

Dervio – SS 36 del Lago di Como e dello Spluga – km 82+848 Dervio (LC)


N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà
Annesso: ASSENTE essere conforme all’originale storico (cfr. pro-
Conservazione infissi orig: NO getto casa campione di Salò). Prevedere la
sistemazione dello spazio esterno attrezzato
Tipo imposte: PERSIANE
al servizio del bar/ristorante
Conservazione imposte orig: SI

Campodolcino – SS 36 del Lago di Como e dello Spluga – km 131+916 Campodolcino (SO)


N° stanze: 4 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà
Annesso: PRESENTE essere conforme all’originale storico (cfr. pro-
Conservazione infissi orig: NO getto casa campione di Salò). Prevedere la
sistemazione dello spazio esterno attrezzato
Tipo imposte: SCURI
al servizio del bar/ristorante
Conservazione imposte orig: SI

Toscolano Maderno – SS 45 bis Gardesana Occidentale – km 77+178 Toscolano Maderno (BS)


N° stanze: 6 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno di finestre e portefinestre dovrà
Annesso: ASSENTE essere conforme all’originale storico (cfr. pro-
Conservazione infissi orig: NO getto casa campione di Salò). Prevedere uno
spazio esterno attrezzato di servizio al bar/
Tipo imposte: PERSIANE
ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

24
Limone sul Garda – SS 45 bis Gardesana Occidentale – km 102+121 Limone sul Garda (BS)
N° stanze: 6 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno di finestre e portefinestre dovrà
Annesso: PRESENTE essere conforme all’originale storico (cfr. pro-
Conservazione infissi orig: SI getto casa campione di Salò). Prevedere uno
spazio esterno attrezzato di servizio al bar/
Tipo imposte: PERSIANE
ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

Acquabona – SS 51 dell’Alemagna – km 98+822 Cortina d’Ampezzo (BL)


N° di stanze: 7 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: SI ginale storico. Prevedere uno spazio esterno
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: SI

Bigontina – SS 51 dell’Alemagna – km 102+710 Cortina d’Ampezzo (BL)


N° di stanze: 1 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Destinazione Bike-Bar. Ripristinare la tinteg-
Annesso: ASSENTE giatura esterna di colore rosso-Case Canto-
Conservazione infissi orig: SI niere (NCS S 4550Y80R)
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: SI

25
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

Fiames – SS 51 dell’Alemagna – km 107+980 Cortina d’Ampezzo (BL)


N° di stanze: 6 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il garage sarà utilizzato come ciclofficina. Il di-
Annesso: PRESENTE segno delle finestre, delle imposte e dei porto-
Conservazione infissi orig: SI ni in legno dovrà essere conforme all’originale
storico. Conservare il manto di copertura esi-
Tipo imposte: SCURI
stente. Prevedere uno spazio esterno attrez-
Conservazione imposte orig: SI zato di servizio al bar/ristorante.

Podestagno – SS 51 dell’Alemagna – km 112+250 Cortina d’Ampezzo (BL)


N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: SI ginale storico. Conservare il manto di coper-
tura esistente. Prevedere uno spazio esterno
Tipo imposte: SCURI
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

Cimabanche – SS 51 dell’Alemagna – km 118+200 Cortina d’Ampezzo (BL)


N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
Conservazione infissi orig: SI ginale storico. Conservare il manto di coper-
tura esistente. Prevedere uno spazio esterno
Tipo imposte: SCURI
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Conservazione imposte orig: SI

26
Gruppo 2 - Centro
Ripasanta – SS 62 della Cisa – km 66+045 Berceto (PR)
N° di stanze: 9 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Edificio di recente ristrutturazione con instal-
Annesso: PRESENTE lazione di nuovi infissi. Necessità di nuovi var-
chi nelle murature portanti e di riapertura di
Conservazione infissi orig: NO
finestre murate in facciata (cfr. progetto casa
Tipo imposte: SCURI INTERNI campione di Berceto, Monte Marino). Preve-
Conservazione imposte orig: NO dere uno spazio esterno attrezzato di servizio
al bar/ristorante.

Fornovo di Taro – SS 62 della Cisa – km 93+799 Fornovo di Taro (PR)


N° di stanze: 8 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno delle finestre, delle imposte e dei
Annesso: PRESENTE portoni in legno dovrà essere conforme all’ori-
ginale storico. Prevedere uno spazio esterno
Conservazione infissi orig: NO
attrezzato di servizio al bar/ristorante.
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: NO

Colonna del Grillo – SS 73 Senese Aretina – km 107+000 Rapolano Terme (SI)


N° di stanze: 3 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: PRESENTE sere conforme all’originale storico. Prevedere
la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
Conservazione infissi orig: NO
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: SCURI
Conservazione imposte orig: NO

27
2. PROGETTO PILOTA
2.1 Le Case

Bolgheri – SS 1 Aurelia – km 270+358 Castagneto Carducci (LI)


N° di stanze: 4 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: PRESENTE sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: NO

Accattapane – SS 1 Aurelia – km 261+900 Castagneto Carducci (LI)


N° di stanze: 4 Note:
Ristorante: NO – Punto Ristoro: SI Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: PRESENTE sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: NO

S. Costanza – SS 1 Aurelia – km 254+150 San Vincenzo (LI)


N° di stanze: 3 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: PRESENTE sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: NO

28
Gruppo 3 - Sud
Cisterna di Latina – SS 7 Appia – km 52+067 Cisterna di Latina (LT)
N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: NO sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: SI

Acquasanta – SS 7 Appia – km 104+052 Terracina (LT)


N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: NO sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: SI

Torre a Mare – SS 16 Adriatica – km 815+500 Bari (BA)


N° di stanze: 5 Note:
Ristorante: SI – Punto Ristoro: NO Il disegno di finestre e portefinestre dovrà es-
Annesso: SI sere conforme all’originale storico. Prevedere
Conservazione infissi orig: NO la sistemazione dello spazio esterno attrezza-
to al servizio del bar/ristorante
Tipo imposte: PERSIANE
Conservazione imposte orig: NO

29
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

La Casa Schema funzionale

Il progetto di recupero della Casa Camera tipo A Piano seminterrato Piano terra
Campione di Salò prevede l’utilizzo Camera tipo B
della Casa come struttura ricettiva e Camera tipo C
del Magazzino adiacente come locale Stanza tipo D
per la ristorazione.
Bagni
La Casa è un edificio compatto di due
Spazi Comuni
piani fuori terra e un piano seminter-
rato con logge a tre archi sul fronte Servizi al piano
principale, tipologia molto diffusa nel- Distribuzione
le Case Cantoniere della zona.
In particolare la Casa avrà 7 stanze
da letto con bagno di cui 3 di tipo A, 2
di tipo B, una di tipo C e una di tipo D.
Al piano terra è prevista la stanza con
accessibilità per i disabili e bagno a
norma. Sempre al piano terra c’è an-
che la sala Reception/Colazioni. Piano primo Piano sottotetto
Il piano sottotetto è allestito con una
sauna a disposizione degli ospiti della
casa.

30
Pianta Piano seminterrato - 1:100 Pianta Piano terra - 1:100

31
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

Pianta Piano primo - 1:100 Pianta Sottotetto - 1:100

32
La Casa - Camera Tipo A
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

La Casa - Camera Tipo B


La Casa - Camera Tipo D
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

La Casa - Sala Reception/Colazioni


La Casa - Sauna
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

La Casa - Ingresso principale


il Ristorante

Il ristorante occupa i locali dell’ex- no al quale ruota la costruzione dello Piano terra
magazzino, oggetto di una recente spazio. Le pareti vetrate assicurano
opera di consolidamento strutturale. permeabilità e donano leggerezza a
L’edificio è composto da un volume tutto l’insieme.
con un corpo di fabbrica di impianto
irregolare che segue l’andamento del-
la strada secondaria su cui affaccia,
ed è a due piani. Il progetto prevede
la realizzazione di un volume vetrato
esterno, lungo il fronte longiudinale
verso la casa cantoniera, e l’apertu-
ra di un nuovo accesso sul fronte sud Schema funzionale
verso la terrazza. Questi due inter-
venti fanno sì che anche gli ambienti Sale
del ristorante al piano terra possano Cucina
fruire appieno della relazione con gli Bagni
spazi esterni e con la vista sul lago. Ambienti di servizio Piano primo
I due ambienti principali del piano ter- Spogliatoi
ra saranno occupati da una sala con Distribuzione
un piccolo banco bar e dalla cucina,
mentre il grande ambiente al piano
superiore ospiterà una sala caratte-
rizzata da elementi architettonici spe-
cifici quali l’altezza interna e la struttu-
ra a vista del tetto in legno.
Al centro della sala è presente una
postazione di servizio in legno e vetro
che, nascondendo un montacarichi di
collegamento con la cucina sottostan-
te, diventa il punto di riferimento intor-
39
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

Pianta Piano terra - 1:100

Pianta Piano primo - 1:100

40
La Casa e il Ristorante - Corte interna
2. PROGETTO PILOTA
2.2 Casa campione – Salò

l Ristornate - Sala Bar piano terra


Il Ristorante - Primo piano
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino

La Casa Schema funzionale

Il progetto di recupero della Casa Camera tipo A Piano terra Piano primo
Campione di Berceto Monte Marino Camera tipo C
prevede l’utilizzo della Casa per la Bagni
ristorazione al piano terra, struttura Spazi Comuni
ricettiva al primo piano e come spazio
Ambienti di servizio
per eventi al piano sottotetto.
Sale
La Casa è un edificio compatto di due
piani fuori terra e un piano sottotetto Cucina
ed ha subito dei recenti lavori di con- Spogliatoi
solidamento strutturale. È una delle Distribuzione
sei case costruite contestualmente la
realizzazione della strada della Cisa
nel periodo napoleonico. Per questo
motivo presenta una tipologia edilizia
e caratteristiche estetiche differenti
dal classico prototipo della Casa Can-
toniera. Piano sottotetto
In particolare la Casa avrà 6 stanze
da letto con bagno privato, 4 di tipo A,
e 2 di tipo C. Al piano terra è prevista
la stanza con accessibilità per i disa-
bili e bagno a norma. Sempre al piano
terra, oltre al Ristorante c’è anche lo
spazio Bottega/Reception/Colazioni.
Il piano sottotetto è adibito a spazio
eventi per mostre, conferenze e altre
attività culturali.

44
Pianta Piano terra - 1:100

45
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino

Pianta Piano primo - 1:100

46
Pianta Piano sottotetto - 1:100

47
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino

Ingresso e reception - piano terra


Sala ristorante - piano terra
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino

Wine Bar - piano terra


Spazio per eventi - piano sottotetto
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino

Camera di tipo C - piano primo


Camera di tipo C - piano primo
2. PROGETTO PILOTA
2.3 Casa campione – Monte Marino
Vista esterna
2. PROGETTO PILOTA
2.4 Casa campione – Sabini

La Casa Schema funzionale

Il progetto di recupero della Casa A. Al piano terra è prevista la stanza specchi d’acqua, in diretta relazione Camera tipo A
Campione di Sabini, presso Altamu- con accessibilità per i disabili e bagno con un grande spazio aperto da pian- Bagni
ra, prevede l’utilizzo della Casa per a norma. tare ad uliveto Ambienti di servizio
la ristorazione al piano terra e come Il progetto del ristorante prevede la Sale
struttura ricettiva al primo piano. chiusura dello spazio porticato al pia- Cucina
La Casa è un edificio di una tipologia no terra con delle vetrate in ferro. Uno
Distribuzione
molto diffusa nella zona con due pia- dei due ambienti così ricavati ospiterà
ni fuori terra, un porticato e due ampi la sala Reception/Colazioni, mentre
terrazzi al primo piano che affacciano in un’altro ambiente, sempre al piano
sul paesaggio circostante dal tipico terra, è previsto uno spazio con sedu-
carattere agricolo. te più informali da usare come wine-
In particolare la Casa avrà 5 stanze bar. il progetto sfrutta inoltre l’ampio
da letto con bagno privato, tutte di tipo spazio all’aperto con terrazze e due

Piano terra Piano primo

56
Pianta Piano terra - 1:100

57
2. PROGETTO PILOTA
2.4 Casa campione – Sabini

Pianta Piano primo - 1:100

58
Vista esterna
2. PROGETTO PILOTA
2.4 Casa campione – Sabini

Bottega e reception - piano terra


Sala ristorante - piano terra
2. PROGETTO PILOTA
2.4 Casa campione – Sabini

Camera tipo A - piano primo


Camera tipo A - piano primo
2. PROGETTO PILOTA
2.4 Casa campione – Sabini

Vista esterna
Vista esterna
ST R U M E N T I D I I N T E RV E N TO
DESIGN
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.1 Tipologie di ambienti e loro arredo

Elementi di arredo Ristorante

Le pagine che seguono riportano Sedute Letti Le Case in cui è prevista la presen-
le modalità di intervento nei diver- Sd1 � Poltrona pelle Lt1 � Letto matrimoniale za del ristorante avranno spazi, per
si ambienti delle Case Cantoniere Sd2 � Panca ristorante Lt2 � Letto a castello dimensioni e conformazione, adatti
attraverso la descrizione delle loro Sd3 � Pouf senza schienale Lt3 � Letto a castello matrimoniale ad ospitare questa funzione. Il risto-
caratteristiche funzionali e degli ele- Sd4 � Pouf con schienale e maniglia rante è sempre composto da una
menti di design utilizzati. Sd5 � Panca stanza da letto Accessori cucina (con aree destinate, secon-
Ogni elemento è individuato da un Sd6 � Sgabello basso ferro e legno Ac1 � Comodino su ruote do la normativa, alla preparazione,
codice univoco ed è descritto nelle h. 45 cm Ac2 � Rella alla cottura e al lavaggio), una o più
sezioni seguenti del Manuale. Sd7 � Sgabello medio ferro e legno sale per il servizio ai tavoli, servizi
Gli elementi di arredo e di design sono h. 55 cm Totem igienici e locali accessori (spogliatoi
descritti in questa sezione, la sezione Sd8 � Sgabello alto ferro e legno h. Tm1 � Totem ad incasso per il personale, magazzini, ecc..).
successiva (4. Strumenti di intervento 80 cm Tm2 Totem libero Le sale possono essere utilizzate per
– Edile) descrive gli elementi architet- servire i pasti, per la colazione degli
tonici utilizzati, e le soluzioni impianti- Tavoli Lampade ospiti della Casa ma anche, quelle
stiche e strutturali previste. Tv1 � Tavolino con maniglia Lp1 � Applique con arredo più informale come diva-
Tv2 � Tavolo 60x70 piastrelle Lp2 � Applique con piastra ni, tavolini bassi e poltroncine, per
Tv3 � Tavolo 60x70 gomma Lp3 � Lampada a sospensione momenti di relax al di fuori dei ca-
Tv4 � Tavolo 70x250 piastrelle Lp4 � Lampada piantana nonici orari del pranzo e della cena.
Tv5 � Tavolo 70x250 legno Lp5 � Lampada bar In una sala (preferibilmente quella più
Tv6 � Tavolo reception 80x270 Lp6 � Lampada scaffale vicina all’ingresso principale) dovrà
legno Lp7 � Lampada da tavolo esserci un banco destinato al servizio
Lp8 � Lampada nera con scritta di beverage, alla caffetteria e alla pre-
Scaffali stencil parazione delle colazioni. Lo spazio
Sf1 � Scaffalatura con il bancone è quello che meglio si
Sf2 � Scaffalatura con tavolo a presta ad accogliere gli ambienti in-
ribalta formali per i momenti di svago e relax
Sf3 � Scaffalatura con tavolo a all’interno della casa.
ribalta e ante in vetro

68
Sedia regista
personalizzata Tv3 Tv2 Lp8
Dotazione di arredi

-- Tavolo 60x70 con rivestimento in


maiolica bianca lucida -Tv2
-- Tavolo 60x70 con rivestimento in
gomma nera - Tv3
-- Tavolo 70x250 con tavole in legno
massello - Tv4
-- Tavolo 70x250 con rivestimento
in maiolica bianca lucida -Tv5
-- Panca - Sd2
-- Sgabello basso - Sd6
-- Sedia regista con gambe in faggio
e tessuto personalizzato
-- Lampada applique da quadro -
Lp6
-- Lampada a sospensione - Lp3
-- Lampada stencil - Lp8
-- Mobile office

Sd2 Tv4 Tv5


69
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.1 Tipologie di ambienti e loro arredo

Punto ristoro/Wine bar

Banco
Bar
Sd2 Sd3 Tv2
Un punto bar/ristoro sarà comun- Dotazione di arredi
que sempre presente anche in quel-
le case che non hanno il ristorante. -- Banco bar di sviluppo medio 9ml
Questo si configura come un ambien- conforme alle 4 soluzioni delle 3
te con un piccolo banco (del tutto si- case campione
mile a quello presente nei ristoranti) -- Tavolo 60x70 con rivestimento in
con la possibilità di preparare anche maiolica bianca lucida - Tv2
piccoli pasti freddi. Anche qui ci sa- -- Tavolo 60x70 con rivestimento in
ranno degli spazi con sedute infor- forbo nero - Tv3
mali che possono essere usate come -- Tavolino con maniglia - Tv1
luogo di relax da parte degli ospiti. -- Poltrona in pelle - Sd1
-- Panca - Sd2
-- Pouf senza/con maniglia - Sd3/
Servizi Sd4
Dovrà sempre essere presente al- -- Sgabello basso/alto - Sd6/Sd8 Tv3
meno un servizio igienico, composto -- Sedia regista con gambe in faggio
da bagno e antibagno con lavello. È e tessuto personalizzato
preferibile che i bagni siano due, divisi -- Applique da banco - Lp5
per sesso, e, in ogni caso, è neces- -- Applique da quadro - Lp6
sario che un bagno sia accessibile ai -- Lampada a sospensione - Lp3
disabili. -- Lampada tipo Nuova Seminara
1930/35/40 Lp3

Divano Chester Sd1 Sd4


70
Reception/Bottega Lp4
Info point/Colazioni
Tv6
L’ambiente della reception dovrà lazione o per sfogliare comodamente
essere presente in tutte le case og- un quotidiano.
getto di progettazione. Vista la ri- Nella reception verrà collocato anche
strettezza generale di superficie dei un monitor touch screen che funge-
manufatti, tale ambiente, nella mag- rà da info-point, dove il turista potrà
gior parte dei casi, dovrà accogliere conoscere gli itinerari più suggesti-
diverse funzioni oltre che quella di re- vi della zona e per informarsi delle Frigo
ception vera e propria per la registra- iniziative delle Case Cantoniere più
zione degli ospiti. vicine.
La postazione dell’operatore sarà
costituita da una tasca metallica a
vassoio con vari ripiani e fissata alla Sf1
struttura del grande bancone cen-
trale. Dovranno trovare spazio un
monitor, la tastiera, una stampante,
un POS per i pagamenti con carta e
bancomat, un cassetto con serratura, Dotazione di arredi
un ripiano per i faldoni di registrazio- -- Scaffale semplice/con ribalta/con
ribalta e ante in vetro - Sf1/Sf2/
Tm1
ne. Le pareti saranno rivestite di scaf-
falature verniciate o mordentate per Sf3
esposizione e vendita suddivisi in: -- Tavolo 80x270 con rivestimen- Sd8
prodotti alimentari della zona, confe- to in maiolica bianca lucida con
zioni in barattolo, olio, vino. Merchan- tasca receptionist - Tv6
Postazione
dising delle Case Cantoniere: t-shirt, -- Sgabello alto - Sd8 Reception
felpe, gadget, libri e guide. -- Applique scaffali - Lp6
Dovrà essere collocato anche un fri- -- Lampada piantana - Lp4
gorifero da 600lt per la conservazione -- Lampada tipo Nuova Seminara
dei prodotti alimentari freschi in ven- 1930/35/40
dita. Il banco centrale alto ospiterà 10 -- Frigo
sedute per il servizio della prima co- -- Totem da incasso/libero - Tm1/
Tm2
71
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.1 Tipologie di ambienti e loro arredo

Camere Bagni

Le tipologie delle stanze per gli ospi- Per le case della zona sud Italia, il I bagni delle camere da letto devono
ti sono sucettibili di molte variazio- pavimento sarà in pastine di cemento tutti avere la seguente dotazione:
ni in funzione della caratteristiche 20 x 20 cm, spessore 2 cm, in due lavabo, tazza, bidet e doccia con box.
spaziali e dimensionali specifiche di tonalità montato a scacchiera o a tinta I piatti doccia avranno una misura
ogni ambiente. Bisogna sempre pre- unita. minima di 80x90cm ma è preferibi-
vedere una stanza, preferibilmente Tutte le camere da letto presentano le, dove gli spazi lo consentono, che
al piano terra dell’edificio, accessi- un lambrì di sola verniciatura in smal- siano da 80x100cm o 80x120cm.
bile ai disabili. A questo proposito, to satinato fino ad un’altezza di 60 Il pavimento dei bagni sarà in cemen-
saranno da evitare quegli interventi cm dal pavimento, inglobando nello tine 20 x 20 cm sp 20 mm (tinta unita,
edilizi che prevedono l’accessibilità stesso colore lo zoccolo battiscopa di scacchiera, fantasia ad elica) per
attraverso ascensori o montascale. 12 cm di altezza. Il resto della parete le zone alpine, nord e centro italia.
In ogni caso le tipologie delle stanze sarà verniciato con tinta lavabile colo- Mentre saranno in cotto artigianale 12
possono essere ricondotte ad almeno re RAL 9010 fino al soffitto tinteggiato x 12 cm sp. 20 mm per le case della
4 casi. dello stesso colore. zona sud Italia.
Per il rivestimento a pavimento è Anche i lambrì varieranno di colore Tutte le tipologie dei pavimenti saran-
previsto l’uso di parquet prefinito in a seconda delle localizzazioni del- no trattate dopo la posa con vari pas-
essenza rovere, con doghe aventi le case: zone alpine NCS S 2500-N saggi di stesura idro-oleo repellente.
larghezza di 140 mm, lunghezza va- (grigio), per la zona nord Italia NCS S Le pareti saranno tutte rivestite fino
riabile fra 800 e 2100 mm, con spes- 4005-G20Y (verde), per la zona cen- ad una altezza 97,5 cm con mattonel-
sore finito 10 mm di cui strato nobile tro Italia NCS S 4005-Y50R (fango), le bianche formato 7,5 cm x 15 cm e
2,5 mm. per la zona sud Italia NCS S 2005- chiuse in alto da una fila di mattonelle
La finitura sarà trasparente opaco ef- G20Y (verde). nere stesso spessore di formato 5 x
fetto naturale mentre la tonalità del 20 cm.
legno sarà: per le zone alpine scelta Il resto delle pareti sarà verniciato a
unica con colore chiaro, per la zona smalto semilucido fino al soffitto.
nord Italia scelta unica con colore All’interno dei box doccia il rivesti-
miele, per la zona centro Italia scel- mento in maiolica è previsto fino
ta unica con colore scuro. Le doghe all’altezza di quest’ultimo.
dovranno essere prive di alburno e
fiammature.
72
Dotazione camere da letto

Camera tipo A Camera tipo C Bagno completo 1 applique specchio - Lp6


1 letto matr. con testiera - Lt1 1 letto matr. con testiera - Lt1 1 tazza - Sn2a/Sn2b/Sn2c 1 specchio tipo Inda
2 comodini con maniglia - Tv1 2 comodini con maniglia - Tv1 1 bidet - Sn3 1 specchio ingranditore tipo Inda
1 panca di cortesia - Sd5 1 panca di cortesia - Sd5 1 piatto doccia con box - Sn4a+Sn4b 1 porta asciugamani tipo Inda
1 poltrona - Sd1 1 letto a castello - Lt2 1 lavabo/lavabo sottoincasso con piano
1 pouf - Sd3 1 poltrona - Sd1 in marmo Carrara - Sn1a/Sn1b/Sn1c accessori bagno (tipo Inda)
1 tavolino - Sd7 2 pouf - Sd3 rubinetteria - Rb1a/Rb1b + Rb2a/ 1 gettarifiuti a pedale
1 rella a due scomparti - Ac2 1 tavolino - Sd7 Rb2b + Rb3a/Rb3b
1 ventilatore tipo Vortice verniciato a 1 rella a tre scomparti - Ac2 1 scalda salviette tipo AdHoc serie Bagno disabili
colore 1 ventilatore tipo Vortice verniciato a Empire 1 tazza - Sn2a/Sn2b/Sn2c
2 lampade piantana - Lp4 colore 1-2 applique - Lp1 1 lavabo - Sn1a/Sn1b
2 applique - Lp1 1 lampada piantana - Lp4 1 applique specchio - Lp6 rubinetteria - Rb1a/Rb1b +Rb3a/
2 applique - Lp1 1/2 specchi tipo Inda Rb3b
2 applique con piastra - Lp2 1/2 specchi ingranditori tipo Inda 1 scalda salviette tipo AdHoc serie
Camera tipo B 1 porta asciugamani tipo Inda Empire
1 letto matr. con testiera - Lt1 3 ganci porta abiti tipo Inda 1-2 applique - Lp1
2 comodini/con luce - Tv1/Ac1 1 applique specchio - Lp6
1 letto a castello - Lt2 Camera tipo D accessori bagno (tipo Inda) 1 specchio tipo Inda
1 poltrona/pouf - Sd1/Sd3 4 letti matr. (castello) - Lt3 1 gettarifiuti a pedale 1 specchio ingranditore tipo Inda
1 pouf - Sd3 1 tavolino - Sd7 1 scopino 1 porta asciugamani tipo Inda
1 rella a due scomparti - Ac2 2 relle a due/tre scomparti - Ac2 1 portarotolo 3 ganci porta abiti tipo Inda
1 rella a tre scomparti - -Ac2 1 ventilatore tipo Vortice verniciato a 1 portasapone doccia 1 sedile ribaltabile
1 ventilatore tipo Vortice verniciato a colore 1 maniglia di sicurezza
colore 4 applique - Lp1 Antibagno
1-2 lampade piantana - Lp4 1 piatto doccia con box - Sn4a+Sn4b accessori bagno (tipo Inda)
2 applique con piastra - Lp2 1 lavabo/lavabo sottoincasso con 1 gettarifiuti a pedale
piano in marmo Carrara - Sn1a/ 1 scopino
Sn1b/Sn1c 1 portarotolo
rubinetteria - Rb1a/Rb1b 1 portasapone doccia
1 applique - Lp1 1 dispenser portasapone
73
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.1 Tipologie di ambienti e loro arredo

Tipo A

È il caso più comune. Letto matri-


moniale (160x200cm) con comodini,
panca, poltrona, tavolino e lampa-
da da terra. Se non è presente uno
spazio per il guardaroba ci sarà an- Lp4 Sd5 Lt1 Lp1
che un appendiabiti (rella). Il letto
sarà posizionato, preferibilmente,
di fronte ad una finestra o ad una
portafinestra, qualora ciò non fosse
possibile si dovrà comunque fare in
modo che dal letto sia possibile guar-
dare all’esterno. L’accesso al bagno
in camera dovrà essere filtrato da un
disimpegno o uno spazio accessorio
come, ad esempio, un guardaroba.

Sd1

Sd7 Lp4 Tv1

74
Tipo B

La stanza tipo B non è altro che la


stanza A con una superficie che con-
senta l’inserimento di un letto “a ca-
stello” accessorio all’interno dello Ac2 Sd5 Lp2 Lt2
stesso ambiente.
In questo caso (Salò) la parete con-
finante del bagno è stata portata a
205 cm di lunghezza proprio per al-
loggiare comodamente il doppio letto,
addossandolo come necessario alla
parete.

Lt1 Ac1 Lp4

75
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.1 Tipologie di ambienti e loro arredo

Tipo C

Lt2 Tv1 Sd4 Tv1 Ac1 Lp4


È chiamata stanza C la tipologia del-
la camera A (letto matrimoniale) con-
nessa ad un ambiente accessorio ne-
cessario all’alloggiamento di un letto
singolo o a “castello”.
Questa tipologia dovrà essere con-
templata frequentemente nei proget-
ti di riutilizzo, in quanto tipica di una
certa domanda turistica.

Sd5

Ac2 Lp1 Lt1 Sd1


Ac1
76
Tipo D

La stanza tipo D è sicuramente la più


anomala e segue in maniera spiglia-
ta i dettami del concept, rivolgendosi
con i suoi quattro letti a castello ma- Lt3 Lp4
trimoniali, ad un pubblico di turismo
informale ed attento alle spese. Può
ospitare quattro coppie di amici (di
lunga data), due coppie con figli (fino
a quattro) o un gruppo di ciclisti/moto-
ciclisti molto affiatati tra loro (fino ad
otto).

Ac2 Guardaroba

77
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Sedute

Sd1
Poltrona in pelle

Poltrona stile ‘800 con piedini Chip-


pendale lucidati a noce e cuscino ap-
poggiato in lattice rivestito. Braccioli e
spallina con strutture interne in molle
di acciaio imbottite con vegetale e
ovatta. Rivestimento in tessuto eco-
pelle ignifugo.

Scala 1:10
78
79
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Sedute

Sd2
Panca ristorante

Panca su misura composta da un


elemento di seduta e da un elemento
poggiaschiena fissato al muro tramite
una staffa a baionetta.
Telaio in faggio evaporato. Raccordo
del telaio per mezzo di anime e cat-
telli. Gamba rastremata come da di-
segno. Fasce elastiche di supporto
alla seduta fissate con sparapunti sul
telaio. Gomma alta densità. Strato di
tela iuta. Strato di resinato agugliato
da 2 cm. Tessuto ecopelle cucito sul
bordo. Sottofascia inchiodata interna-
mente sul telaio di bordo.*

*tutti i tessuti tecnici per imbottitura,


compresa l’ecopelle esterna, sono
ignifughi.

Scala 1:20
80
Struttura a vista in legno massello di faggio evaporato, lucidato come da cam-
pionatura con impregnanti ecologici a base di acqua, lucidatura finale a spiri-
to, profondità della seduta 45 cm totali, realizzata da:
1. gambe: lati esterni dritti, lati interni rastremati, sezione 2,5x2,5 cm alla
base e 4,5x4,5 cm in testa, h 36,5 cm;

Seduta realizzata da:


2. telaio realizzato con cantinelle in abete 3,5x6 cm;
3. rompitratta in legno di abete 3,5x6 cm posto ogni 90 cm;
4. cattelli in abete di irrigidimento telaio , fissati mediante chiodatura, spes-
sore 3,5 cm;
5. cinghia elastica largh. 6 cm, disposta a fasce in doppia orditura incrociata;
6. tessuto ignifugo;
7. strato di gomma ignifuga densità 25, classe 1A, spessore 1 cm;
8. strato di gomma bianca ignifuga densità 30, classe 1A, spessore 4 cm;
9. strato di gomma ignifuga densità 25, classe 1A, spessore 3 cm;
10. strato di agugliato ignifugo classe 1A, spessore 1 cm;
11. rivestimento esterno in pelle ecologica ignifuga, classe 1A, colore nero;
12. 3 borchie perlè di rifinitura esterna ad ogni angolo, diametro 10 mm.

Poggiaschiena realizzato da:


13. tavola in multistrato spessore 2 cm, h 15 cm;
9. strato di gomma ignifuga densità 25, classe 1A, spessore 3 cm;
10. strato di agugliato ignifugo classe 1A,spessore 1 cm;
11. rivestimento esterno in pelle ecologica ignifuga, classe 1A, colore nero;
14. staffa a baionetta avvitata per i poggia schiena a muro

Scala 1:5
81
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Sedute

Sd3, Sd4
Pouf, Pouf con schienale e maniglia

Sgabello in faggio evaporato.* Rac-


cordo del telaio per mezzo di anime
e cattelli. Gamba rastremata come da
disegno. Fasce elastiche di supporto
alla seduta fissate con sparapunti sul
telaio. Gomma alta densità. Strato di
tela iuta. Strato di resinato aguglia-
to da 2 cm. Tessuto a righe alterna-
te di cm 5 di larghezza nelle varianti
bianco/nero, bianco/sabbia e nero/
marrone. Sottofascia inchiodata inter-
namente sul telaio di bordo.**

Pouf con schienale e maniglia.


Variante con supporto di schienale
animato al telaio principale. Tessuto
ecopelle cucito sul bordo. Sottofascia
inchiodata internamente sul telaio di
bordo.* Fissaggio di maniglia sago-
mata sul telaio superiore del poggia-
schiena, direttamente avvitato a vista.

* per la scheda costruttiva cfr. Sd2


(pg. 80-81)

** tutti i tessuti tecnici per imbottitu-


ra, compresa l’ecopelle esterna, sono
ignifughi.
Scala 1:10
82
83
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Sedute

Sd5
Panca stanza da letto

Panca stanza da letto*


Struttura in telaio di abete sagomato
come da disegno con rivestimento a
girare di compensato ignifugo 8 mm.
Imbottitura e rivestimento della parte
superiore a seduta come preceden-
temente descritta. Cassone inferiore
con angolari rastremati avvitati.

* per la scheda costruttiva cfr. Sd2


(pg. 80-81)

Scala 1:10
84
85
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Sedute

Sd6, Sd7, Sd8


Sgabello di ferro e legno:
h. 45cm, h. 55cm, h. 80cm
Struttura in profili ad L in ferro ver-
niciato come da disegno, raccorda-
to lungo la sua altezza con 2 telai a
crociera in piatta da 25 mm, 2 mm di
spessore. Anello di raccordo superio-
re sotto seduta in piatta da 25 mm,
spessore 2mm. Il raccordo superiore
e i montanti sono collegati fra loro da
coppie di chiodi ribattutti a testa se-
misferica (diametro 10mm). 4 piatte
saldate al cerchio di raccordo forate
per l’avvitamento del piano in legno,
spessore 3 cm, scorniciato a toro.

Scala 1:10
86
Scala 1:10
87
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Tavoli

Tv1
Tavolino con maniglia

Telaio in faggio evaporato con strut-


tura a crociera complanare con telaio
animato ed incollato. Telaio di raccor-
do superiore dello stesso spessore
della struttura. Fissaggio del piano di
spessore 2 cm a coperchio, con fora-
tura centrale per la presa. I 2 montan-
ti a crociera saranno raccordati tra di
loro da 2 tubi distanziali internamente
filettati per il passaggio dei perni.

Scala 1:10
88
89
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Tavoli

Tv2, Tv3
Tavolo 60x70: Piastrelle, Gomma

Tavolo con base di tipo commercia-


le con piastra stabilizzante a terra
di spessore 1 cm. Alloggiamento ai
4 angoli di 4 piedini regolabili a vite.
Tubo centrale di sezione quadrata di
lato 8-10 cm. Piastra sottopiano diret-
tamente saldata al montante con cieca
ai 4 angoli per l’avvitamento del piano.

Tv2:
Piano di spessore totale 30 mm for-
mato da multistrato ignifugo da 20 mm
su cui saranno incollate le maioliche
10x10 cm, bianco lucido. Stuccatura
tipo Mapei antigrasso color nero. Rifi-
nitura laterale perfettamente compla-
nare con il piano con piatta da 3 cm
in ferro nero predisposta di cieca per
l’avvitamento lungo il bordo, 2 ogni
lato.

Tv3:
Piano di spessore totale 30 mm for-
mato da multistrato ignifugo da 28 mm
su cui sarà direttamente incollato il
gomma tipo Forbo (sp. 2mm). Rifinitu-
ra laterale perfettamente complanare
con il piano con piatta da 3 cm in ferro
nero predisposta di cieca per l’avvita-
mento lungo il bordo, 2 ogni lato.
Scala 1:10
90
Scala 1:10
91
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Tavoli

Tv4, Tv5
Tavolo 70x250: Legno, Piastrelle

Tavolo con base in fusto di legno la-


mellare animato e avvitato secondo
l’occorrenza con traverse diagonali di
irrigidimento. Piano o in piastrelle* o
in legno massello formato da tavole
grezze di spessore 3-4 cm. Rifinito
con almeno 4 stesure di flatting.

* per la descrizione tecnica del piano


rivestito in piastrelle cfr. Tv6 (pg.
94-95)

Scala 1:20
92
Stralcio Scala 1:20
93
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Tavoli

Tv6
Tavolo reception 80x270, Piastrelle

Tavolo con base in fusto di legno la-


mellare animato e avvitato secondo
l’occorrenza con traverse diagonali di
irrigidimento. Piano di spessore totale
30 mm formato da multistrato ignifu-
go da 20 mm su cui saranno diretta-
mente collegate le maioliche 10x10
cm, bianco lucido. Stuccatura delle
maioliche tipo Mapei antigrasso color
nero. Rifinitura laterale perfettamen-
te complanare con il piano con piatta
da 3 cm in ferro nero predisposta di
cieca per l’avvitamento lungo il bordo,
2 ogni lato.
Mensola in lamiera di ferro nero sp.
20/10 sagomata e piegata come da
disegno e predsposta di 6 forature
con la cieca per il fissaggio alla strut-
tura del tavolo.

Scala 1:20
94
Scala 1:20
95
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Scaffali

Sf1, Sf2, Sf3


Scaffale: Semplice, con ribalta, con
ribalta e ante in vetro
Sf1:
Scaffalatura in abete formata da
montanti, traverse e ripiani, tutti di-
rettamente avvitati a vista. Cornice di
bordo superiore rafilata come da di-
segno in più pezzi animati e incollati.
Finitura esterna ignifuga 2 mani. Ste-
sura di 4 mani di flatting.

Sf2:
Variante con tavolo in legno di abete,
fissato direttamente al piano ad h. 75
cm, spesso 6cm, stessa finitura della
libreria. Gamba di appoggio 5x5cm
fissata a pavimento.

Sf3:
Variante con ante costituite da una
cornice in legno (larghezza 8cm) e
specchiatura in vetro trasparente a
chiudere la parte inferiore dello scaf-
fale fissate ai montanti tramite cernie-
re a scatto regolabili.

Scala 1:20
96
Scala 1:20
97
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Letti

Lt1
Letto matrimoniale

Letto con telaio e fusto in legno tipo


wenge o tinteggiato a essenza. Sa-
gomato all’interno per l’alloggiamento
della rete in doghe. Testiera staccata
formata da 3 pannelli di altezza varia-
bile imbottiti e rivestiti in tessuto igni-
fugo. Collegamento dei 3 divisori con
cerniere metalliche nere a vista.

Scala 1:20
98
99
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Letti

Lt2
Letto a castello

Struttura in legno lamellare vernicia-


ta da 12 cm. Telaio in ferro tubolare
40x40 direttamente avvitato ai quat-
tro pilastri laterali. Piano in multistra-
to spessore 2 cm, sia per la fascia di
zoccolatura del primo livello, sia per
la veletta del letto superiore. Uno dei
2 lati corti è tamponato con pannel-
lo lamellare 3 cm per alloggiamento
della scaletta metallica. Ringhiera in
tubolare Ø 12 mm avvitato alla strut-
tura.

Scala 1:20
100
101
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Letti

Lt3
Letto matrimoniale a castello

La struttura principale è formata da


4 pilastri in legno lamellari e casso-
ni strutturali per l’alloggiamento dei
materassi formati da travi perimetra-
li lamellari e piano di appoggio da 2
cm. Scala di distribuzione centrale in
lamellare spessore 4 cm con gradini a
pedata alternata.

Scala 1:50, 1:20


102
103
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Accessori

Ac1
Tavolo su ruote con funzione comodino

Elemento tavolo su ruote interamen-


te metallico, formato da 3 montanti
in tubolare 30 mm, 2 dischi in lamie-
ra di raccordo, foro passante tubo in
tubo, per alloggio lampada tipo Luxo.
Colore nero opaco.

Scala 1:10
104
Scala 1:10
105
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Accessori

Ac2
Rella

Rella formata da 2 montanti latera-


li con terminale a terra formato da 2
spioventi di tubo complanare della
stessa dimensione. Raccordati alla
base da 2 tubolari Ø20 mm. Elemen-
to di traversa superiore in Ø30 mm
direttamente saldato. Tubo verniciato
nero.
Sistema di sacchi in iuta regolarizzati
e geometrizzati con cuciture a spes-
sore. Telaio superiore in legno raccor-
dato con cattelli, con traversa centrale
munita di moschettone girevole per
attacco alla traversa superiore.

Scala 1:10
106
Scala 1:10
107
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Lampade

Lp1, Lp2
Applique, applique con piastra

Applique (Lp1)
L’applique fissa è semplicemente co-
stituita da un supporto tubolare cavo di
diametro Ø15 mm. Sarà dotata all’estre-
mità di una tige Ø10 per l’avvitamento del
portalampada, che sarà dotato diretta-
mente di una catenella interruttore. L’at-
tacco a parete è formato da una rosetta
cava di 80 mm di diametro, spessore 10
mm, che andrà a nascondere il sistema
di collegamento elettrico e di attesa per
il fissaggio della lampada. Paralume in
lamiera 10/10 smaltata bianca all’inter-
no e sulla superficie esterna. Rosetta e
mensola di attacco in nero opaco.

Applique con piastra (Lp2)


Questa versione presenta la variante di
una piastra 10/10 in lamiera piegata e
vuota verso la parete per il comodo al-
loggiamento del cavo elettrico. È sempli-
cemente appesa al muro e può essere
spostata comodamente collegandola
all’alimentazione della presa comanda-
ta.

Lampada:
Led a luce calda (2.700K) attacco E14

Scala 1:10
108
109
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Lampade

Lp3
Lampada a sospensione

Formata da cupola in alluminio, tige


di raccordo del telaio del paralume in
policarbonato ignifugo direttamente
collegato con rondella e dado al porta
lampada interno. Dado superiore e
serracavo di alimentazione.

Lampada:
Led a luce calda (2.700K) attacco
E27

Scala 1:10
110
Lp4
Lampada piantana

La lampada piantana è formata da


una base a tronco di piramide che
nasconde la base quadrangolare in
ferro di spessore 10 mm, che rappre-
senta l’elemento stabilizzante della
lampada. Il tubolare quadro da 35
mm spessore 20/10 è direttamente
saldato alla piastra. L’ultimo tratto del Scala 1:5
fusto è costituito da un tubo Ø22 mm
sul quale si innesta il telaio che acco-
glierà il paralume in tessuto ignifugo.
Colore di tutte le parti metalliche: nero
opaco.

Lampada:
Led a luce calda (2.700K) attacco
E27

Scala 1:10
111
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Lampade

Lp5, Lp6, Lp7


Lampada bar, scaffale, da tavolo

Formata da 2 antenne tubolari piegate


di spessore Ø10 mm raccordate alla
base dal supporto formato da tubo
Ø20 di lunghezza variabile a seconda
del tipo di attacco. Le 2 antenne rac-
cordano un semitubo in lamiera Ø15
mm dove è collocata la lampadina. La
base di appoggio è costituita da una
piastra stabilizzante con coperchio
in lamiera della stessa dimensione.
Mentre gli attacchi da applique sono
semplicemente formati da una piastra
saldata al fusto di raccordo e avvitata
direttamente o al piano di legno (vedi
lampada sotto bottigliera banco bar, o
scaffalatura reception).

Lampade (2):
Led a luce calda (2.700K) attacco
E14

Scala 1:10
112
113
3. STRUMENTI DI INTERVENTO - DESIGN
3.2 Schede tecniche - Lampade

Lp8
Lampada con scritta stencil

Lampada costituita da cassone in la-


miera piegata con rigiro della lamie-
ra sui bordi inferiori di 1 cm minimo.
Forma a tronco di piramide. Telai in-
terni in piatta metallica posti ogni 50
cm circa. Il sistema di aggancio a sof-
fitto con 2 elementi tubolari di altez-
za circa 60 cm, con innesto tipo tubo
in tubo, con 2 elementi di lunghezza
variabile direttamente agganciati al
soffitto. Bloccaggio con grano a bru-
cola. Scritta di tipo stencil con scritta
“CASE CANTONIERE” direttamente
forata sulle facciate longitudinali della
lampada.

Lampade (2):
Tipo Osram LEDinestra 9 W/827 ADV
FR S14s a luce calda (2.700K)

Scala 1:10, 1:20


114
115
ST R U M E N T I D I I N T E RV E N TO
EDILE
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne

Pavimentazioni Pv5 – colore Giallo Siena Rivestimenti/Tinteggiature metro - lucidi colore bianco “talco”
Stanze, Ristoranti/Punti ristoro, Pv5s – colori Giallo Siena /Bianco Stanze, Corridoi e scale, Ristoranti/ Ri4 – Maioliche in gres porcellanato
Spazi Comuni: Antico posate a scacchiera Punti ristoro, Spazi Comuni: smaltato gruppo B1B formato 5x20
Pavimento in legno prefinito essen- Ri1 – lambrì in smalto murario se- spessore 6.5 mm tipo CESI serie
za Rovere sp. 10 mm, strato nobile Bagni: milucido h. 60cm (stanze, corridoi e metro – lucidi colore nero
2,5 mm tipo Listone Giordano Clas- Pavimento in cementine 20x20 cm. scale) o h. 87cm (Ristoranti e spazi Ri5 – Smalto murario opaco da
sica PRIMA 140 tipo Manzani Graniglie Tinta unita comuni) sopra le maioliche fino al soffitto

Gruppo 1a (Alpi occidentali) Gruppo 1 (Nord): Colori: Colori:


e 1c (Dolomiti): Pv6 – colore Nero Gruppo 1a (Alpi occidentali) e 1c (Do- Gruppo 1 (Nord)
Pv1a – Finitura Invisible touch Pv6s – colori Nero/Testa di moro lomiti): Ri5a – sabbia NCS S 2020-Y20R
posate a scacchiera Ri1a – Grigio NCS S 2500-N Ri5b – grigio NCS S 2502-Y
Gruppo 1b (Alte valli lombarde): Pavimento in cementine 20x20 cm. tipo
Pv1b – Finitura Naturplus2 Gruppo 1b (Alte valli lombarde) Gruppo 2 (Centro) e Gruppo 3 (Sud)
Manzani Graniglie disegno geometrico
Ri1b – Verde NCS S 4005-G20Y Ri5c – grigio NCS S 2502-B
“ventolina” (modulo di 4 mattonelle)
Gruppo 2 (Centro) Ri5d – grigio NCS S 2502-G
Pv1c – Colore Tamarindo Gruppo 2 (Centro): Gruppo 2 (Centro)
Pavimento in cementine 20x20 cm. Ri1c – Fango NCS S 4005-Y50R Gruppo 3 (Sud)
Pv7 –Nero/Giallo Siena Ri5e – grigio NCS S 1502-B
tipo Manzani Graniglie Tinta unita Pv8 – bicolore rosso antico/bianco
Gruppo 3 (Sud)
Gruppo 3 (Sud): Ri1d – Verde NCS S 2005-G20Y Zoccolature
Gruppo 3 (Sud): Zc1 – zoccolatura modanata in
Pv2 – colore Rosso Verona Pv9 – Pavimento in Cotto 12 x 12
Pv2s – colori Rosso Verona/Bianco Ri2 – tinteggiatura dalla zoccolatura legno smaltato h. 12cm
cm sp. 15 mm … Colore: come Ri5
Antico posate a scacchiera al soffitto in pittura lavabile colore
Pv3 – colore Verde Antico bianco NCS S 0500 N
Pv3s – colori Verde Antico/Bianco Soffitti/Controsoffitti
Antico posate a scacchiera Bagni Cf1 - Controsoffittatura in pannelli di
Pv4 – colore Verde Alpi Ri3 – Maioliche in gres porcellanato cartongesso idrorepellenti sp. 12,5 mm
Pv4s – colori Verde Alpi /Bianco smaltato gruppo B1B formato 7,5x15 Colore: bianco NCS S 0500 N
Antico posate a scacchiera spessore 6.5 mm tipo CESI serie
118
Schema riepilogativo

Nord Centro Sud


Alte Valli Murgia e
Alpi Occidentali Lombarde Dolomiti Appennino Alto Tirreno Basso Lazio Terra di Bari
Pareti Ri1a+Ri2 Ri1b+Ri2 Ri1a+Ri2 Ri1c+Ri2 Ri1d+Ri2
Stanze

Pv2/Pv2s/Pv3/Pv3s/Pv4/Pv4
Pavimenti Pv1a Pv1b Pv1a Pv1c
s/Pv5/Pv5s

Pareti Ri3+Ri4+Ri5a/Ri5b Ri3+Ri4+Ri5c/Ri5d Ri3+Ri4+Ri5c/Ri5d/Ri5e


Bagni

Pavimenti Pv6/Pv6s Pv7/Pv8 Pv9


Spazi comuni

Pv2/Pv2s/Pv3/Pv3s/Pv4/Pv4
Pavimenti Pv1a Pv1b Pv1a Pv1c
s/Pv5/Pv5s

119
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne

Gruppo 1 - Nord
Camera - Esempio

Scala 1:20
120
Gruppo 1 - Nord
Bagno - Esempio

Scala 1:20
121
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne

Gruppo 2 - Centro
Camera - Esempio

Scala 1:20
122
Gruppo 2 - Centro
Bagno - Esempio

Scala 1:20
123
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne

Gruppo 3 - Sud
Camera - Esempio

Scala 1:20
124
Gruppo 3 - Sud
Bagno - Esempio

Scala 1:20
125
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Sanitari

Sn1a
Lavabo 53 cm

Lavabo 53 cm monoforo tipo Simas -


EVO 15 predisposto per rubinetteria
a tre fori. Installazione sospeso con
F86

Accessori di completamento
-- Sifone lavabo da 1 SIF 270
-- Piletta di scarico con chiusura a
pressione “shut rapid” con troppo
pieno PLSR 60
-- Piletta di scarico diretto “free
flow” con troppo pieno PLSF 60
-- Staffa di fissaggio per lavabi so-
spesi F86

126
Sn1b
Lavabo 70 cm

Lavabo 70 cm monoforo tipo Simas -


EVO 11 predisposto per rubinetteria
a tre fori. Installazione sospeso con
F86

Accessori di completamento
-- Sifone lavabo da 1 SIF 270
-- Piletta di scarico con chiusura a
pressione “shut rapid” con troppo
pieno PLSR 60
-- Piletta di scarico diretto “free
flow” con troppo pieno PLSF 60
-- Staffa di fissaggio per lavabi so-
spesi F86

127
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Sanitari

Sn1c
Lavabo sottopiano

Lavabo sottopiano tipo Simas -


Nevada S53

Accessori di completamento
-- Sifone lavabo da 1 SIF 165
-- Sifone lavabo da 1 SIF 270
-- Piletta di scarico con chiusura a
pressione “shut rapid” con troppo
pieno PLSR 60
-- Piletta di scarico diretto “free flow”
con troppo pieno PLSF 60

128
Sn2a Sn2b
Vaso con scarico a pavimento Vaso con scarico a parete

Vaso con scarico a pavimento tipo Vaso con scarico a parete tipo Simas
Simas - Londra LO901 - Londra LO911

Accessori di completamento Accessori di completamento


-- Coprivaso in legno colore bianco -- Coprivaso in legno colore bianco
con cerniere cromo LO 004 con cerniere cromo LO 004
-- Canna vaso con rosone -- Canna vaso con rosone
art.120005 pipe art.120005 pipe
-- Scatola viti di fissaggio F81 -- Scatola viti di fissaggio F81

129
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Sanitari

Sn2c
Vaso monoblocco e cassetta

Vaso monoblocco con scarico a pa-


vimento o parete e cassetta con co-
perchio tipo Simas - Londra LO 931/
LO921 +LO922

Accessori di completamento
-- Cassetta a zainetto con coper-
chio LO 922
-- Batteria di scarico ad aria doppio
flusso per cassetta monoblocco
D21
-- Rubinetto a squadro art. 120006
-- Coprivaso in legno colore bianco
con cerniere cromo LO 004
-- Scatola viti di fissaggio F81

130
Sn3
Bidet monoforo con brida

Bidet monoforo con brida tipo Simas


- Londra LO923 predisposto per rubi-
netteria a tre fori

Accessori di completamento
-- Sifone lavabo/bidet da 1 art.
120042
-- Gruppo bidet monoforo art. 30004
-- Batteria bidet monoforo art.
30007
-- Batteria bidet tre fori art. 300015
-- Cannuccia a squadro niplex
lavabo/bidet art. 120008

131
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Sanitari

Sn4a
Piatto doccia in acrilico

Piatto doccia in acrilico tipo Ideal


Standard - Ultraflat

Piatto doccia rettangolare in acrilico


ultrasottile: sp. bordo 4 cm.
Da installare sopra o a filo pavimento.
Foro di scarico di diametro 90 mm.
Varie misure come da tabella

132
Sn4b
Box doccia in alluminio

Box doccia in alluminio tipo


PDP – Vera

-- Box doccia varie configurazioni,


ad ante battenti
-- cerniere in acciaio inox,
-- cristalli temperati 6mm Extra
Chiaro,
-- chiusura magnetica,
-- altezza 200cm, rotazione anta
90° esterno,
-- estensione del profilo a muro
20mm,
-- spessore del profilo 17mm
-- Trattamento anticalcare

133
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Rubinetterie

Rb1a Rb1b
Miscelatore lavabo monocomando Miscelatore lavabo bicomando

Miscelatore lavabo monocoman- Miscelatore lavabo bicomando tipo


do tipo Cristina Rubinetterie Serie Cristina Rubinetterie Serie Impero IM
Diario DI 220 per lavabo con scarico 206 - IM 211 per lavabo con scarico
Up&Down da 1”1/4, finitura Cromo. da 1”1/4, mod. IM211 (per lavabo pic-
colo) o IM 206 (per lavabo grande),
finitura Cromo.

134
Rb2a Rb2b
Miscelatore bidet monocomando Miscelatore lavabo bicomando

Miscelatore bidet monocomando tipo Miscelatore lavabo bicomando tipo


Cristina Rubinetterie Serie Diario DI Cristina Rubinetterie Serie Impero IM
320 per lavabo con scarico Up&Down 206 - IM 311 per bidet con scarico da
da 1”1/4, finitura Cromo. 1”1/4, finitura Cromo.

135
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.1 Finiture interne - Rubinetterie

Rb3a Rb3b
Miscelatore termostatico per doccia Set completo doccia

Miscelatore termostatico per doccia Set completo doccia tipo Cristina Ru-
esterno tipo Cristina Rubinetterie binetterie Serie Impero IM 161 con
Serie Diario DI 486 con colonna gire- miscelatore bicomando da incasso
vole, soffione anticalcare ispezionabi- con saliscendi, flessibile, doccetta e
le, doccetta anticalcare con supporto soffione anticalcare, finitura Cromo.
scorrevole e flessibile LONG LIFE,
finitura Cromo.

136
137
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Sc1, Sc2
Scala interna e Balcone

Le scale delle Case Cantoniere origi-


nali, in gran parte ancora in essere,
sono costruite in cemento e graniglia
di marmo di colore chiaro o pietra; il
progetto prevede sia il ripristino e ri-
parazione che la sostituzione dei gra-
doni ove fossero ammalorati. Le scale
saranno dotate di ringhiera in ferro
verniciato a polvere di colore grigio
antracite RAL 7016 e corrimano in
legno sagomato in faggio o essenza
alternativa di colorazione brunastra.
La ringhiera dovrà essere ancorata
alla struttura della scala tramite staf-
faggio “a perdere” direttamente nella
parte muraria, il corrimano sarà fissa-
to alla ringhiera tramite viti a scom-
parsa sottoposte al lato di utilizzo.

Scala - 1:20
138
139
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Pol1
Portone in legno bugnato

I portoni così denominati si configu- finitura a base di resine innovative in


rano a due partite e sono costituiti da emulsione acquosa, che riducono la
anta e telaio in legno massello, sono demolizione dello strato di legno sul
del tipo “a bugna” e vengono realiz- quale è ancorata la vernice. Vernice
zati con intelaiatura perimetrale in di finitura opaca all’acqua pigmen-
legno massello. All’esterno si presen- tata per esterno di colore RAL 6005
tano con una divisione a tre bugne. – verde muschio. I portoni devono
La struttura è a fodera semplice e avere lo stesso colore coordinato
intelaiatura riportata esterna con in- con le persiane, la ferramenta dovrà
corniciatura di traverse e spallette essere in ferro.
regolari. Il processo di verniciatura
deve comprendere tre mani di impre-
gnante di tipo ecologico naturale con
una prima mano di impregnante tra-
sparente colorato ad olio (resa 15 mq/
lt) su legno preparato a regola d’arte
e spazzolatura dopo 4 ore con suc-
cessiva applicazione della seconda
mano con fondo ad olio (resa 17 mq/
lt), terza mano dopo 12/24 ore previa
spazzolatura, applicazione di finitura
ad olio con filtro UV fisico (resa 20
mq/lt); prodotti utilizzati a base di oli
e resine vegetali privi di resine acri-
liche, alchiliche, biocidi isoalifati. La
verniciatura dei serramenti è compo-
sta da impregnante a protezione della
lignina superficiale, intermedio neutro
come isolante per l’umidità, entrambi
a flow-coating, copertura di fondo e
Scala - 1:20
140
141
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Pol2
Portone in legno alla mercantile

I portoni sono costituiti da anta e pertura di fondo e finitura a base di


telaio in legno massello, sono del tipo resine innovative in emulsione acquo-
“alla mercantile”, realizzati con inte- sa, che riducono la demolizione dello
laiatura perimetrale in legno massel- strato di legno sul quale è ancorata
lo, rivestiti esternamente con doghe la vernice. Vernice di finitura opaca
orizzontali in legno da 22 mm/25 mm all’acqua pigmentata per esterno di
opportunamente ammaschiettate tra colore RAL 6005 – verde muschio. I
loro e presentano cerniere in acciaio. portoni devono avere lo stesso colore
Il dogato verticale perlinato è monta- coordinato con le persiane, la ferra-
to su montanti e traverse interne ed è menta dovrà essere in ferro.
giuntato a mezzo legno. Il processo
di verniciatura deve comprendere tre
mani di impregnante di tipo ecologi-
co naturale con una prima mano di
impregnante trasparente colorato ad
olio (resa 15 mq/lt) su legno prepara-
to a regola d’arte e spazzolatura dopo
4 ore con successiva applicazione
della seconda mano con fondo ad
olio (resa 17 mq/lt), terza mano dopo
12/24 ore previa spazzolatura e ap-
plicazione di finitura ad olio con filtro
UV fisico (resa di 20 mq/lt); prodotti
utilizzati a base di oli e resine vegetali
privi di resine acriliche, alchiliche, bio-
cidi isoalifati. La verniciatura dei ser-
ramenti è composta da impregnante
a protezione della lignina superficiale,
intermedio neutro come isolante per
l’umidità, entrambi a flow-coating, co-
Scala - 1:20
142
143
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Fl1
Finestra in legno tripartita

Finestre e porte finestre in legno sa- zati a base di oli e resine vegetali privi La persiane sono formate da una in- N.B.
ranno realizzate con profili di sezione di resine acriliche, alchiliche, biocidi e telaiatura perimetrale a sezione varia- Le presenti specifiche valgono per
70×83 mm. in legno lamellare a tre isoalifati; bile: 45x70 con traversa superiore ed tutte le tipologie di finestre e portefie-
strati (23+24+23) di prima scelta. I La verniciatura dei serramenti è com- inferiore 45x100, lamelle fisse da 90 stre in legno (cod. Fl1, Fl2, Fl3, Fl4,
vetricamera saranno a doppia lastra posta da impregnante a protezione con passo regolare di 5cm (1cm su PFl1, PFl2)
(lastra esterna del tipo basso emissi- della lignina superficiale, intermedio prospetto) incorniciate da due profili
vo) con camera in Argon e dovranno neutro come isolante per l’umidità, 10x20 su entrambi i lati della persiana.
rispettare i requisiti di trasmittanza entrambi a flow-coating, copertura di Ogni anta è predisposta di zanzariera
del Decreto Interministeriale del 26- fondo e finitura a base di resine in- fissa con profilo in legno a sezione
6-2015. novative in emulsione acquosa, che 5x20 avvitata direttamente sulla cor-
Comprensivi di: controcasse; anco- riducono la demolizione dello strato nice interna.
raggi vari alle murature e travi nonchè di legno sul quale è ancorata la verni- La rete può essere rimossa facilmente
alla pavimentazione; coprifili interni; ce. Vernice di finitura opaca all’acqua dalla sua sede per manutenzione della
due cerniere per anta finestra e tre pigmentata per esterno di colre RAL stessa e del telaio della persiana.
per porta finestra tipo certificato an- 9010 - Bianco puro.
tieffrazione per portanza minima di La sigillatura sarà con silicone acrilico
80 kg ognuna; cremonese di chiusu- colorato come la vernice. Il reggivetro
ra con maniglia in ottone; ferramenta è ricavato dallo stesso profilo dell’an-
per ancoraggio; legno trattato con tre ta e sarà del tipo “squadrtao”. Goccio-
mani di impregnante di tipo ecologi- latoio integrato in legno nel traverso
co-naturale con una prima mano di inferiore con Doppia Guarnizione in
impregnante trasparente colorato ad TPE termoplastico espanso tubolare
olio (resa 15 mq/lt) su legno prepara- a norme UNI 9122/2 a tenuta termica
to a regola d’arte e spazzolatura dopo e acustica.
4 ore con successiva applicazione
della seconda mano con fondo ad olio
(resa di 17 mq/lt), terza mano dopo
12/24 ore previa spazzolatura, l’appli-
cazione di finitura ad olio con filtro UV
fisico (resa di 20 mq/lt); prodotti utiliz-
Scala - 1:20
144
145
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Fl2
Finestra in legno

Scala - 1:20
146
Fl3
Finestra tripartita con specchio

147
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Fl4
Finestra tripartita con arco

148
Scala - 1:20
149
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

PFl1
Portafinestra in legno

150
Scala - 1:20
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4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

PFl2
Portafinestra in legno con arco

152
153
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Finestre in legno Portefinestre in legno


Abaco dei nodi Abaco dei nodi

154
Ff1
Finestra in acciaio

I serramenti in acciaio dovranno a giunto chiuso con doppia guarni-


essere realizzati con profili in me- zione di tenuta, compreso gli acces-
tallo dello spessore di 15/10 taglia- sori e le lavorazioni integrate per lo
ti termicamente aventi sezione di scarico dell’acqua. Gli infissi dovran-
58/65/72mm (tipo Secco Sistemi no essere inoltre completi di tutti gli
serie OS2), per la realizzazione di accessori per la movimentazione;
porte e finestre a 1, 2 o 3 ante, ret- pompe e molle di chiusura, maniglio-
tangolari, sagomate o curve, ottenuti ni spingiporta, maniglie di chiusura
tramite profilatura a freddo di nastri in in acciaio verniciato nel colore RAL
acciaio zincato a caldo “Sistema Sen- 8022 marrone nerastro di serrature
dzmir”. I profili dovranno essere cro- del tipo a spillo, dove presenti come
matati, con rivestimento di zinco pari da disegno.
a 275 gr/mq su entrambe le facce, Gli infissi dovranno essere completati
chiusi mediante saldatura in continuo da ferramenta certificata, controtelai
ad alta frequenza, secondo la norma zincati, scossaline e/o pressopiega-
UNI ENI 10142/3/7. La costruzione ti di finitura verniciati nel colore RAL
dei telai deve prevedere l’unione tra i 8022 marrone nerastro I vetri dovran-
profili tramite la saldatura in continuo no essere conformi alle indicazioni
delle sezioni in contatto con le suc- di trasmittanza del “Decreto Intermi-
cessive operazioni di pulizia e ripresa nisteriale Requisiti Minimi” del 2015,
delle zone soggette a saldatura. variabili a seconda delle regioni cli-
I telai, le ante ed i fermavetri dovran- matiche di riferimento.
no essere verniciati con colore RAL
8022 marrone nerastro con polvere N.B.
poliestere 60/70 micron adatta per Le presenti specifiche valgono per
utilizzo in esterno ed essiccata in tutte le tipologie di finestre e portefie-
forno a 180°C. stre in acciao (cod. Ff1, PFf1)
Le caratteristiche di tenuta dei serra-
menti dovranno essere garantite per
le porte e le finestre da un sistema
Scala - 1:20
155
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

PFf1
Portafinestra in acciaio

Scala - 1:20
156
Finestra in acciaio Portafinestra in acciaio
Abaco dei nodi Abaco dei nodi

157
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Edifici

Pi1, Pi2
Porta a battente ad 1 anta, a 2 ante

La porta a battente ad una o due ante


dovrà essere realizzata con battente
e spalla come da disegno allegato
e sarà completa di mostre e contro-
mostre, telaio ad imbotte che varia
da mm 80 a 120. I Telai, le mostre e
le modanature delle porte dovranno
essere realizzate in tulipier massel-
lo, pannello centrale della porta in
tamburato in abete con sovrapposto
doppio foglio di mdf.
Le porte dovranno essere fornite di
cerniere a grossezza in ottone croma-
to e serratura con due chiavi. La ver-
niciatura dovrà essere effettuata per
mezzo di fondi turapori UV seguita
da carteggiatura, finitura superficiale
con Smalto acrilico all’acqua non in-
giallente semi-lucido per applicazioni
interno/esterno, specifico per legni,
steso a tre mani previo chiodatura e
stuccatura. I Colori previsti sono in-
dicati con il codice RAL 9010 bianco
puro.

Scala - 1:20
158
Ps1, Ps2
Porta scorrevole a scomparsa e esterna

Scala - 1:20 Scala - 1:20


159
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Spazi aperti

Pe1
Pavimentazione esterna - Ciottolato

Le pavimentazioni esterne pedonali


sono costituite da superfici drenanti
formate da partizioni di ciottolato o ac-
ciottolato, eseguite con sassi arroton-
dati. Le specchiature di ciottolato così
ottenute dovranno essere riquadrate
con elementi in pietra della stessa
tipologia ma di formato diverso, ret-
tangolare 12 cm x 30 cm calibrato
nello spessore di 2,5 cm. Il materiale
lapideo, reperibile nelle diverse aree
avrà colorazione diversa a seconda
delle zone geografiche; porfido rosso
al nord, pietra calcarea grigia chiara
al centro Italia, pietra giallo chiara al
sud. La posa si compone di una pre-
parazione del sottofondo con sabbia
e terriccio o sabbia e ghiaia sul terre-
no livellato, posato al di sopra di uno
strato di pietrisco al fine di renderla
drenante.

Scala - 1:20
160
Pe2
Pavimentazione esterna - Basolato

La pavimentazione dovrà essere re-


alizzata tramite l’assemblaggio di
elementi di pietra locale (ad es. por-
fido a nord, chianca al sud, ecc.) di
formato 25 cm x 50 cm nel modulo
base montato con tecnica “a correre”.
I formati che compongono le matrici
sono vari a seconda dei tagli che si
ripetono sempre secondo lo schema
di montaggio allegato. Gli spessori
da utilizzare sono due; 2,5 cm e 5,0
cm a seconda del volume di traffico
che dovranno supportare. Il prodotto
selezionato dovrà rispondere come
parametro di riferimento medio alle
seguenti proprietà:

Prodotto antigelivo e ad alta resistenza.


Resistenza a flessione (UNI EN 1339:
2003)
Determinazione della resistenza al gelo/
disgelo in presenza di sali disgelanti-
(UNI EN 1339: 2003)
Determinazione dell’assorbimento d’ac-
qua totale (UNI EN 1339:2003)
Resistenza a compressione (UNI EN
12390-3-4 aprile 2000)
Misura dei valori di resistenza allo scivo-
lamento (USRV) (UNI EN 1339:2003)

Scala - 1:20
161
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Spazi aperti

Pe3
Pavimentazione carrabile in terra solida

Pavimentazione di tipo ecologico dre- do il diametro dell’aggregato, sassi e


nante. A seconda dell’altezza dello pietre, alla dimensione massima ot-
strato compattato varia la resistenza timale di 16-20 mm, con presenza di
della pavimentazione ad uso carrabi- terreno vegetale e un contenuto di limi
le per grande o medio traffico. Potrà e argille inferiore al 5%.
essere effettuata con inerte terroso Fasi lavorative:
proveniente da cava o con terreno -- fresatura dello stesso con specifi-
presente in situ. Nel caso di inerte ter- ca macchina operatrice tipo “fran-
roso proveniente da cava, esso dovrà gisassi”
essere composto da una percentuale -- nuova fresatura che consente la
ottimizzata di materiali naturali, princi- miscelazione della terra con il le-
palmente composta da sassi spaccati gante
del diametro da 1 mm a 18-25 mm, -- rrorazione della soluzione acqua
con presenza di terreno vegetale e un stabilizzante idoneo
contenuto di limi e argille inferiore al -- resatura ed eventuale sistemazio-
5%. ne delle pendenze con il Grader
Fasi lavorative: -- rullatura con mezzo compattatore
-- qualifica dell’inerte da utilizzare di idoneo peso
-- miscelazione a secco con mezzi Il materiale steso deve essere rullato
adeguati dell’inerte terroso e della e costipato in tempi brevi. All’atto della
quantità predeterminata di stabi- rullatura, il materiale prossimo alla su-
lizzante perficie non dovrà risultare, né ecces-
-- idratazione della miscela median- sivamente umido, né eccessivamente
te l’aggiunta della soluzione acqua asciutto. Il rullo, di caratteristiche ade-
-- stesa del materiale a terra guate allo spessore della pavimenta-
-- livellamento delle superfici zione, non dovrà eseguire un numero
-- rullatura con mezzo compattatore di passaggi molto elevato (4 - 6 volte),
di idoneo peso né bruschi cambiamenti di direzione,
Nel caso di terreno presente in situ, sono da evitare le riprese.
esso dovrà essere lavorato riducen-
Scala - 1:20
162
Rc1
Ricovero Cicli

(eventuale)

Scala - 1:50
163
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Spazi aperti

Rc2
Ricovero Auto/Moto

(eventuale)

Scala - 1:50
164
Re1a
Recinzione esterna

Recinzioni esterne realizzata in pali


in castagno Ø 150-200mm H.4,00,
con la punta da interrare trattata con
idoneo prodotto impregnante cerato a
base di resine acriliche in dispersio-
ne acquosa, cappello terminale in la-
miera zincata conica e rete metallica
a maglia sciolta zincata e plasticata,
realizzata con filo zincato ricoperto da
Pvc estruso, colore verde; maglia 50
x 50mm Ø2,2-2,9mm.
Dimensioni: H 250 cm passo pali 3,00
– 4,00 mt

Scala - 1:50
165
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.2 Elementi architettonici - Spazi aperti

Re1b
Recinzione esterna su muretto

Nei casi in cui si preveda un muretto


basamentale la recinzione sarà realiz-
zata con pali di sostegno in profilati in
ferro a “T” dim. 35x35x40 mm zincato
a caldo, comprese eventuali saette
di rinforzo diagonali e rete metallica
a maglia sciolta zincata e plasticata,
realizzata con filo zincato ricoperto da
Pvc estruso, colore verde; maglia 50
x 50mm Ø2,2-2,9mm.
Dimensioni: H 250 cm (compreso mu-
retto) passo pali 2,00 – 3,00 mt

Scala - 1:50
166
Re2, Re3
Cancello carrabile e ciclopedonale

I cancelli saranno ad una o due ante a


battenti o scorrevoli con telaio in tubo-
lare 40x40mm in ferro e pannelli in la-
miera di ferro tagliata su disegno con
asolature orizzontali 105 x 20mm, il
tutto incernierato su piantone laterale
in tubolare da 120×120 a cementare
o con una staffa a tassellare.
La pannellatura basamentale sarà
in lamiera sagomata piegata nei 4
lati, spessore 30/10 - 25/10, mentre
la parte sommitale sarà ripartita con
tondini Ø10mm orizzontali con passo
120mm.
Tutte le opere in ferro saranno zinca-
te a caldo e verniciate a polveri po-
liestere da esterni colore RAL 6005
verde muschio smalto lucido.

Re2 - Carrabile:
Dim L. min 4,50mt L max. 5,20mt mo-
torizzato a doppia anta battente su
cerniere o scorrevole.

Re3 - Ciclopedonale:
Dim L. min 0,80mt L max. 1,10mt a
un’anta battente su cerniere.

Scala - 1:50
167
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.3 Aspetti impiantistici

Impianti meccanici

Efficientamento energetico ridurre il fabbisogno elettrico, rispetto ad -- Quadro elettrico contenente la sezio-
un’equivalente pompa di calore EHP, limi- ne di potenza e la scheda elettronica
Pompa di calore a gas tipo ghp di controllo e visualizzazione su di-
tando l’impegno elettrico ad una
La pompa di calore dovrà essere abbinata splay dell’unità e delle sicurezze.
La Pompa di Calore tipo Aisin TOYOTA al il modulo idronico AWS per utilizzo con
GHP con motore endotermico alimentato terminali tipo ventilconvettori e dotata di -- Impiego di gas refrigerante R410A
a gas metano o GPL è in grado soddisfare W-kit, costituito da scambiatore di calore, a ridotto impatto ambientale (ODP =
le esigenze di riscaldamento, raffredda- valvola termostatica e sistema di controllo 0), NON TOSSICO e NON INFIAM-
mento e produzione di acqua calda sani- della pompa di circolazione, al fine di poter MABILE.
taria (ACS). recuperare il calore residuo del motore e
L’unità è installabile all’esterno ed è equi- dei fumi.
paggiata dei sistemi di sicurezza richiesti -- Funzionamento a portata variabile
dalla legislazione vigente (realizzazione di gas refrigerante e controllo elet-
Caratteristiche principali: tronico del flusso mediante la varia-
locale tecnico non necessaria).
E’ caratterizzata da una elevata efficienza zione del numero di giri del motore
-- Produzione di energia frigorifera con e n° 2 compressori tipo SCROLL
stagionale grazie al recupero termico del temperature esterne comprese tra
calore di raffreddamento dei fumi di scari- multistadio (progettati ed ottimizzati
-10°C e +43°C. per il funzionamento con R410A) a
co e del motore endotermico, dall’adozio-
ne di scambiatori con elevata superficie di capacità variabile ad alta efficienza
scambio, di compressori scroll di elevate -- Produzione di acqua calda a 65°C da innestati in sequenza da una frizione
prestazioni, da bassa rumorosità e ad convogliare al preparatore di acqua elettromagnetica comandata elettro-
un’ottimale gestione della velocità dei ven- calda sanitaria, come recupero ter- nicamente.
tilatori. La pompa di calore GHP è in grado mico del calore di raffreddamento
di prelevare fino al 75% di energia rinno- del motore e dei fumi di scarico, con
vabile dall’aria durante il normale funzio- temperature esterne comprese tra
namento; inoltre la presenza del motore -20°C e +43°C.
endotermico e la condensazione dei gas
esausti, assicurano un ulteriore contributo -- Produzione di energia termica con
gratuito alla produzione di energia termica temperature esterne comprese tra
da destinarsi alla preparazione dell’acqua -10°C e +21°C.
calda sanitaria.
Tale unità consente di ridurre l’impatto -- Motore endotermico alimentato a
ambientale del 40%, sfruttando il recupero gas metano o GPL ad alto rendimen-
del calore del motore e dei gas di scarico to, ciclo Otto, n°4 cilindri, gestione
ed il contributo rinnovabile dell’aria; inoltre, elettronica, montato su supporti an-
l’uso del motore endotermico permette di tivibranti al fine di minimizzare la tra-
smissione delle vibrazioni.
168
169
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.3 Aspetti impiantistici

Schema tipo centrale idrica


e produzione acs

170
Schema tipo centrale
di climatizzazione

171
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.3 Aspetti impiantistici

Schema tipo del sistema di


regolazione e controllo degli impianti meccanici

172
Impianti elettrici

Schema a blocchi tipo della


distribuzione dei quadri elettrici

173
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.3 Aspetti impiantistici

Carpenterie Apparecchiature per la distribuzione dell’energia

I quadri di bassa tensione, nel seguito de- i conduttori di neutro e di protezione do-
nominati ANS “assemblaggi non in serie”, vranno essere chiaramente identificabili.
dovranno corrispondere alle norme CEI Tutti i cablaggi dovranno essere eseguiti
17-13 e verificare le tensioni di prova am- rispettando le prescrizioni delle norme tec-
messe dalla norma. La corrente nominale niche di settore.Tutti gli interruttori e le ap-
dei circuiti interni agli ANS avranno carat- parecchiature di ciascun quadro dovranno
teristiche fissate dalla norma di buona tec- portare per pannello, sotto l’elemento
nica, in modo che le sovratemperature e interessato, un’etichetta che ne identifi-
la tenuta al corto circuito, per sforzi elettro- chi la funzione (art. 287 D.P.R. 547/55),
dinamici, delle diverse parti non superino i dovrà essere allegata certificazione di
limiti specificati dalle norme. conformità e di prova, in ottemperanza a
Gli ANS dovranno essere costruiti con quanto previsto dalla norma CEI 17-13/3
materiali atti a resistere alle sollecitazio- per i quadri ANS. Sulla parte superiore o
ni meccaniche, elettriche e termiche che inferiore del quadro dovranno essere re-
possono verificarsi in servizio normale. alizzate idonee aperture per il passaggio
Le distanze in aria, superficiali e di sezio- dei cavi. L’interno del quadro dovrà essere
namento, la scelta della sezione dei con- accessibile mediante la mobilità di alcuni
duttori di fase e di neutro, dovranno essere pannelli per la manutenzione o sostituzio-
conformi alle succitate norme. ne di apparecchi e cavi.
Gli ANS saranno proporzionati, in modo Gli interruttori ed altre apparecchiature in
da resistere alle sollecitazioni derivanti da esecuzione di tipo modulare (17,5 mm)
corto circuito. Tutti i conduttori dovranno saranno fissate ad innesto su un profilato
essere identificati almeno alle estremità; sagomato DIN.
174
Impianti speciali

Schema impianto trasmissione dati


- sistema a stella
I quadri di bassa tensione, nel seguito de- corto circuito. Tutti i conduttori dovranno
nominati ANS “assemblaggi non in serie”, essere identificati almeno alle estremità;
dovranno corrispondere alle norme CEI i conduttori di neutro e di protezione do-
17-13 e verificare le tensioni di prova am- vranno essere chiaramente identificabili.
messe dalla norma. La corrente nominale Tutti i cablaggi dovranno essere eseguiti
dei circuiti interni agli ANS avranno carat- rispettando le prescrizioni delle norme tec-
teristiche fissate dalla norma di buona tec- niche di settore.Tutti gli interruttori e le ap-
nica, in modo che le sovratemperature e parecchiature di ciascun quadro dovranno
la tenuta al corto circuito, per sforzi elettro- portare per pannello, sotto l’elemento
dinamici, delle diverse parti non superino i interessato, un’etichetta che ne identifi-
limiti specificati dalle norme. chi la funzione (art. 287 D.P.R. 547/55),
Gli ANS dovranno essere costruiti con dovrà essere allegata certificazione di
materiali atti a resistere alle sollecitazio- conformità e di prova, in ottemperanza a
ni meccaniche, elettriche e termiche che quanto previsto dalla norma CEI 17-13/3
possono verificarsi in servizio normale. per i quadri ANS. Sulla parte superiore o
Le distanze in aria, superficiali e di sezio- inferiore del quadro dovranno essere re-
namento, la scelta della sezione dei con- alizzate idonee aperture per il passaggio
duttori di fase e di neutro, dovranno essere dei cavi. L’interno del quadro dovrà essere
conformi alle succitate norme. accessibile mediante la mobilità di alcuni
Gli ANS saranno proporzionati, in modo pannelli per la manutenzione o sostituzio-
da resistere alle sollecitazioni derivanti da ne di apparecchi e cavi.
Gli interruttori ed altre apparecchiature in
esecuzione di tipo modulare (17,5 mm)
saranno fissate ad innesto su un profilato
sagomato DIN.

175
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.3 Aspetti impiantistici

Impianti speciali

Schema impianto trasmissione dati


- sistema a stella Nell’ambito dell’intervento si dovrà preve- di tipo VOIP.
dere la realizzazione di un impianto di ca- Il sistema di trasmissione dati dovrà essere
blaggio strutturato per i servizi di telefonia strutturato in reti virtuali VLAN all’interno
e trasmissione dati, sviluppando una rete dell’infrastruttura della rete ethernet all’in-
di comunicazione locale (tipo LAN - Local terno dell’edificio pertanto I servizi e i
Area Network) con tipologia a stella, di ca- dispositivi presenti dovranno essere sud-
tegoria 6. divisi.
Tale rete metterà in comunicazioni il siste-
ma di gestione delle stanze, il sistema di
regolazione dell’impianto di climatizzazio-
ne, la fonia e la trasmissione dati; inoltre
verrà fornita la possibilità agli utenti della
Casa Cantoniera di accedere ad internet
a mezzo di access point WI-FI.
L’impianto telefonico dovrà essere realiz-
zato sempre tramite rete dati con prese
RJ45 alle quali saranno connessi telefoni

176
177
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St1
Sarcitura delle lesioni con iniezioni

Caso A – lesione non passante


1) Rimozione dell’intonaco e messa a
nudo della superficie muraria a cavallo
della zona di intervento (fascia di 20 cm).
Scarnitura ed apertura della lesione. Puli-
zia della superficie.
2) Scelta preventiva dei punti per le inie-
zioni in base al tipo di struttura muraria
(tipologia muraria) ed in base alla seve-
rità dell’eventuale quadro fessurativo. I
punti saranno posti mediamente ad in-
terasse di circa 25-30 cm. Predisporre le
perforazioni in modo regolare lungo l’in-
tero sviluppo lineare della lesione. Nelle
murature di pietrame, le perforazioni si
eseguono in corrispondenza dei ricorsi di
malta.
3) Esecuzione delle perforazioni secondo
lo schema prescelto con utilizzo di uten-
sile meccanico non battente (es. sonde a
rotazione). Realizzazione di fori Ø 30 mm
perpendicolarmente alla superficie o leg-
germente inclinati (lunghezza pari ai 2/3
della larghezza della muratura).
4) Pulizia dei fori con aria compressa.
5) Stuccatura e sigillatura delle lesioni e
dei giunti tra i mattoni, pietre, fessure e di-
scontinuità con malta da risanamento per
stuccatura e stilatura lesioni. Tale malta
avrà caratteristiche fisicomeccaniche simili
alla preesistente, realizzata con un legante
esente da cemento.
6) Posizionamento degli ugelli o boccagli
178
di iniezione in plastica flessibile Ø 20 mm ranno eseguite anche in corrispondenza
in corrispondenza dei fori da iniettare, per della faccia meno danneggiata (a parità
una profondità di almeno 10-15 cm, sigil- di danno, sulla faccia interna), mentre le
landoli con malta di caratteristiche fisico- lavorazioni di cui ai precedenti punti da 1)
meccaniche simili a quanto riportato al a 10) saranno eseguite in corrispondenza
punto 5). Tali tubicini andranno rimossi della faccia maggiormente danneggiata
ad iniezione effettuata. (a parità di danno, sulla faccia esterna).
7) Saturazione della struttura interna
della muratura con acqua, iniettandola Caso C - lesione passante con andamento
(a bassissima pressione <1atm) tramite i dissimile sulle due facce
tubi d’iniezione già predisposti. Si proce- lesione passante su entrambe le facce
derà dall’alto verso il basso. della parete, con dissimile andamento
8) Preparazione della boiacca di iniezione. (forma e sviluppo lineare) sulle due facce
9) Procedendo dal basso verso l’alto, si della parete, e/o di gravità severa (e/o
inietta la miscela di iniezione (boiacca spessore della parete ≥ 60 cm): le lavo-
con legante premiscelato idraulico filleriz- razioni di cui ai precedenti punti da 1) a
zato esente da cemento a base di eco- 10) saranno eseguite in corrispondenza
pozzolana e inerti selezionati) a bassa di entrambe le facce danneggiate.
pressione (minore di 1,5 atm).
10) Asportazione degli ugelli ad indu- Caso D - lesioni sulle due facce con
rimento avvenuto (rimozione o taglio a sviluppo ramificato e diffuso
filo superficie) e sigillatura con malta di Le lavorazioni di cui ai precedenti punti
caratteristiche fisico-meccaniche simili a da 1) a 10) saranno eseguite in corrispon-
quanto riportato al punto 5). denza di entrambe le facce danneggiate.
Si effettueranno perforazioni e successive
Nel caso di lesioni passanti: iniezioni di sarcitura secondo una maglia
Caso B - lesione passante con andamento 30x30cm coprendo l’inviluppo delle lesio-
simile sulle due facce ni.
lesione passante con similare andamento
(forma e sviluppo lineare) su entrambe le
facce della parete, di gravità modesta (e
spessore della parete ≤ 60 cm): le lavora-
zioni di cui ai precedenti punti 1) e 5) sa-
179
St2
Rinforzo con fibra di vetro

Il rinforzo è costituito da rete in fibra di


vetro alcali resistente (griglia a maglie
quadrate bilanciata (0°, 90°) in fibra di
vetro alcali-resistente (250 gr./mq) tipo
AR apprettata) messa in opera median-
te l’utilizzo di una matrice (malta) a base
calce a reattività pozzolanica.
Tale matrice è specificamente da uti-
lizzarsi per le strutture in muratura non
recenti (storiche) per ottenere caratteristi-
che meccaniche, fisiche e chimiche com-
parabili a quelle della struttura muraria
originaria. Essa permette un comporta-
mento strutturale omogeneo ed isotropo
della muratura risanata, evitando il rila-
scio di sali idrosolubili capaci di innesca-
re pericolosi fenomeni espansivi con gli
elementi lapidei originali alcali-reattivi.

Lavorazioni esecutive per intervento


di applicazione di rete di rinforzo
La procedura di applicazione del rinforzo
è articolata nelle seguenti fasi:
1) Scrostatura dell’intonaco per una
fascia larga 100cm (a cavallo della lesio-
ne ormai risarcita).
2) Preparazione locale della parete in
muratura: esecuzione di lavaggio accu-
rato della superficie muraria con getto di
acqua per eliminare polveri ed eventuali
detriti. La muratura, in corrispondenza
della zona di intervento, deve essere ba-
gnata con supporto portato a saturazione
180
a superficie asciutta, per evitare la sottra- di malta a completa ricopertura della rete,
zione del lattice alla matrice del sistema fino a realizzare uno spessore di circa 5
di rinforzo da parte delle pietre, pregiudi- mm.
candone la corretta presa. Lisciatura della superficie “fresca” con
3) Preparazione della matrice (malta) spatola piana.
e predisposizione della rete in fibra di Il rinforzo effettivo (oltre il livellamento)
vetro: durante la preparazione della ma- presenta al finito complessivamente lo
trice (malta), la polvere viene additivata spessore di circa 10 mm (nel caso di su-
con il lattice che ne migliora l’adesione al perficie muraria di supporto regolare). Per
supporto. Contemporaneamente vengo- ricoprire la lesione in ogni sua parte dello
no tagliate (cutter, forbici) e predisposte sviluppo lineare ed adattarsi al relativo
a piè d’opera, le reti delle dimensioni op- andamento, la rete di rinforzo può essere
portune. applicata in forma di segmenti sequenzia-
4) Esecuzione delle fasce di rinforzo: in li a forma di “spezzata” (Vedi Particolare)
corrispondenza della superficie muraria, avendo cura di assicurare nelle zone di
per una fascia larga circa 80 cm a cavallo sovrapposizione dei segmenti contigui,
della lesione, viene applicato con spatola un sormonto ≥ 20 cm.
metallica piana, un primo strato uniforme Nota:
di malta fino a realizzare uno spessore Nel caso di lesione passante per l’intero
minimo di 5 mm. Se la superficie muraria spessore della parete muraria, la fascia
di supporto, presenta sensibili irregolarità di rinforzo locale in materiale composito
da pareggiare con un livellamento anche sarà, in ogni caso, realizzata su entrambe
di alcuni centimetri, applicare la malta in le facce della parete secondo la procedu-
più strati, ciascuno di spessore ≤ 5 mm, ra applicativa di cui ai precedenti punti 1),
in sequenza “a fresco” fino al raggiun- 2), 3) e 4).
gimento dello spessore richiesto. Sullo La procedura applicativa illustrata può
strato di malta ancora “fresco”, viene po- essere utilizzata anche nel caso di sarci-
sizionata la rete, esercitando una legge- tura di lesioni presenti in corrispondenza
ra pressione con una spatola metallica dell’intradosso di elementi murari voltati
piana in modo da farla aderire perfetta- (volte, archi).
mente alla malta applicata.
Applicazione “a fresco”, con spatola me-
tallica piana, del secondo strato uniforme
181
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St3
Cucitura di lesioni

Propedeutica a tale intervento è la sarcitu-


ra della lesione.
1) Esecuzione delle perforazioni secondo
lo schema predefinito con utilizzo di uten-
sile meccanico non battente (es. sonde a
rotazione). Realizzazione di fori Ø 25 mm
inclinati in orizzontale e verticale secondo
i casi riportati.
Le perforazioni avranno interasse di 50cm
in verticale e dovranno essere inclinate
verso il basso o verso l’alto in maniera al-
ternata di 10°.
Le perforazioni saranno sfalsate anche in
verticale di 5cm tra destra e sinistra.
2) Pulizia dei fori con aria compressa.
3) Chiusura provvisoria del foro da un lato
(nel caso di perforazione passante com-
pletamente).
4) Iniezione a bassa pressione (1,5atm)
della resina del tipo epossidica con in-
durente costituito da un co-reagente am-
minico ed una carica di sabbia di quarzo
(rapporto resina/carica=1/1,5).
5) Immediatamente dopo, inserimento di
barre diritte in acciaio B450c Ø 12, ad
aderenza migliorata, avente ciascuna lun-
ghezza pari a quella della relativa perfo-
razione.
Seguiranno le lavorazioni di applicazione
di rete di rinforzo in fibra di vetro alcalire-
sistente.

182
St4
Inserimento architrave
su apertura esistente
Nelle aperture dove è stata riscontrata profilato HEA140 con perfori Ø25 (S275jr).
l’assenza di architrave si procederà all’in- 10) Inserimento chiavarde Ø12/30 (10.9)
serimento di tale elemento strutturale per e loro serraggio.
evitare dissesti sulle volte che vanno ad 11) Previa rimozione puntellatura della
intestarsi su tali aperture. muratura, applicazione di rete elettrosal-
Tale intervento si articola nelle seguenti data inferiore Ø6/10x10 (B450c) saldata
lavorazioni: alle putrelle e getto a spruzzo di malta
1) Smontaggio dell’infisso compreso con- cementizia con additivo antiritiro per uno
trotelaio. spessore di 3cm.
2) Puntellamento della volta superiore per 12) Riempimento dell’involucro tra i profi-
una superficie di 2,5x2,5m con angolari a lati e sopra i profilati, con malta fluida di
contrastarne la spinta. sabbia (rapporto a/c=0,8) e cemento con
3) Puntellamento della muratura sovra- additivo antiritiro.
stante l’apertura. 13) Sigillatura finale sia sulla parte esterna
4) Rimozione della parte di volta che sarà con malta e scaglie di pietre a contrasto,
sostituita dall’inserimento del profilato in sia della parte interna con ricostituzione
acciaio. della volta (con forzatura di laterizi).
Il nuovo profilato dovrà avere i 2 appoggi 14) Nella parte interna tra laterizi esistenti
sulle mazzette ciascuno di 30cm. e quelli inseriti andrà iniettata della resina
5) Esecuzione di traccia e rimozione della in pressione (0,5atm).
parte di muratura interna dove sarà inseri- 15) Al di sotto (intradosso) della zona
ta la putrella interna. (volta) dove si è verificato il dissesto (con
6) Realizzazione sugli appoggi di letti di distacco e/o cedimento di laterizi) si proce-
malta cementizia (sp. 3cm) con additivo derà alla riparazione della stessa.
antiritiro con annegata rete elettrosaldata 16) Seguiranno tutte le lavorazioni di finitu-
Ø 6/10x10 (B450c ). ra (Intonacatura, rasatura e tinteggiatura).
7) Inserimento del primo profilato in accia-
io HEA 140 (S275jr) con perfori Ø 25.
8) Esecuzione delle perforazioni nella mu-
ratura dietro il profilato per inserimento
chiavarde.
9) Esecuzione traccia sulla parte esterna
della muratura ed introduzione secondo
183
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St5
Placcaggio architravi in muratura

Per la sarcitura delle lesioni (preventiva- di iniezione in plastica flessibile Ø 20 mm


mente al placcaggio): in corrispondenza dei fori da iniettare, per
1) Rimozione dell’intonaco e messa a una profondità di almeno 10-15 cm, sigil-
nudo della superficie muraria a cavallo landoli con malta di caratteristiche fisico-
della zona di intervento (fascia di 20 cm). meccaniche simili a quanto riportato al
Scarnitura ed apertura della lesione. Puli- punto 5).
zia della superficie. Tali tubicini andranno rimossi ad iniezione
2) Scelta preventiva dei punti per le inie- effettuata.
zioni in base al tipo di struttura muraria 7) Saturazione della struttura interna della
(tipologia muraria) ed in base alla severità muratura con acqua, iniettandola (a bas-
dell’eventuale quadro fessurativo. I punti sissima pressione <1atm) tramite i tubi
saranno posti mediamente ad interasse d’iniezione già predisposti. Si procederà
di circa 25-30 cm. Predisporre le perfora- dall’alto verso il basso.
zioni in modo regolare lungo l’intero svi- 8) Preparazione della boiacca di iniezione.
luppo lineare della lesione. Nelle murature 9) Procedendo dal basso verso l’alto, si
di pietrame, le perforazioni si eseguono in inietta la miscela di iniezione (boiacca con
corrispondenza dei ricorsi di malta. legante premiscelato idraulico fillerizzato
3) Esecuzione delle perforazioni secondo esente da cemento a base di eco-pozzo-
lo schema prescelto con utilizzo di uten- lana e inerti selezionati) a bassa pressione
sile meccanico non battente (es. sonde a (minore di 1,5 atm).
rotazione). Realizzazione di fori Ø 30 mm 10) Asportazione degli ugelli ad induri-
perpendicolarmente alla superficie o leg- mento avvenuto (rimozione o taglio a filo
germente inclinati (lunghezza pari ai 2/3 superficie) e sigillatura con malta di ca-
della larghezza della muratura). ratteristiche fisico-meccaniche simili a
4) Pulizia dei fori con aria compressa. quanto riportato al punto 5).
5) Stuccatura e sigillatura delle lesioni e
dei giunti tra i mattoni, pietre, fessure e di- La preparazione delle superfici riguarderà
scontinuità con malta da risanamento per entrambe le facce dell’architrave estese
stuccatura e stilatura lesioni. Tale malta per altri 40cm per parte (sempre su en-
avrà caratteristiche fisicomeccaniche trambe le facce) e l’intradosso dell’archi-
simili alla preesistente, realizzata con un trave.
legante esente da cemento. Per la durata di questa sola lavorazione
6) Posizionamento degli ugelli o boccagli l’architrave verrà puntellata.
184
Il placcaggio dell’architrave (da realizzare (lunghezza perforazione + 10cm di risvol-
dopo la sarcitura della/e lesione/i) consi- to). Le barre avranno inizialmente sago-
ste nell’applicare su tutte le superfici una matura rettilinea, per poi essere ripiegate
rete elettrosaldata collegata da armature di 10cm dopo l’indurimento della malta e
disposte secondo una maglia di perfora- l’applicazione della rete elettrosaldata.
zioni opportunamente predisposta. Rete 7) Applicazione di rete elettrosaldata
e barre saranno di acciaio B450c ad ade- Ø6/10x10 estese di 40cm per parte sulle
renza migliorata. pareti e con risvolti di 20cm sull’intradosso
Le lavorazioni sono le seguenti: solaio (o volta).
1) Scrostatura dell’intonaco delle intere 8) Bagnatura delle superfici.
superfici delle facce 9) Getto a spruzzo di malta cementizia
2) Realizzazione di perforazioni Ø16 pas- a base di cemento pozzolanico tipo IV/A
santi (lunghezza = larghezza architrave) 42,5 con alta resistenza ai solfati, a ritiro
secondo una maglia 30x30cm (ortogonal- compensato; dimensioni massime degli
mente alle facce) e di perforazioni Ø16 inerti 3mm per uno spessore di 3cm
verso l’alto dall’intradosso profonde 10cm (medio 4cm per tener conto delle irregola-
sempre ogni 30cm. rità della muratura in pietrame).
3) Pulizia dei fori con aria compressa.
4) Chiusura con tappo o stuccatura di
malta di una delle due estremità di ciascu-
na perforazione
5) Iniezione di resina del tipo epossidica
con indurente costituito da un co-reagen-
te amminico ed una carica di sabbia di
quarzo (rapporto resina/carica=1/1,5) su
tutte le perforazioni.
6) Immediatamente dopo, inserimento di
barre di armatura Ø6 sulle facce e Ø4
dall’intradosso.
Le barre Ø6 sulle facce avranno lunghez-
za pari a quella della relativa perforazione
più due risvolti di 10cm per parte; quelle fi4
inserite da sotto avranno lunghezza 20cm
185
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St6
Incatenamenti

Per incatenamenti si intende l’insieme Se opportunamente realizzati, gli incate-


dei sistemi di presidio e consolidamen- namenti utilizzati come presidi provvisori
to dell’edificio in muratura, costituiti da possono essere trasformati in definitivi,
catene, tiranti, collegamento di solai in per inglobamento in interventi di rafforza-
legno alle pareti in muratura, in grado di mento o miglioramento. Gli incatenamenti
ricostituire e restituire un comportamento sono, altresì, raccomandati anche nei se-
scatolare e monolitico della fabbrica mura- guenti casi: - per contenere le spinte non
ria (insieme delle pareti). Gli incatenamen- contrastate degli elementi voltati (archi e
ti rendono possibile alle pareti murarie sia volte); - per contenere le spinte non con-
poste in contiguità (nel caso di mutua am- trastate di strutture in copertura costituite
morsatura assente e/o poco efficace), sia da elementi spingenti (travi inclinate, ca-
alle pareti murarie contrapposte, nonché priate prive di tiranti e/o catene in grado di
alle pareti murarie sottoposte all’azione annullare la spinta sulle pareti di appog-
di elementi spingenti (ad esempio: ele- gio); - in assenza di cordoli perimetrali; - in
menti voltati non mutuamente contrastati caso di cedimenti differenziali delle fon-
o sufficientemente equilibrate da masse dazioni, per migliorare il comportamento
murarie), di interagire mutuamente e for- scatolare e limitare gli spostamenti relativi
nire una risposta il più possibile “globale” di differenti parti strutturali.
nei confronti delle azioni orizzontali (ad Lavorazioni:
esempio: sisma), contenendo l’entità degli 1) Predisposizione di ponteggi lungo il pe-
spostamenti e delle rotazioni delle pareti rimetro esterno del fabbricato.
stesse e consentendo la mitigazione della 2) Scrostatura a fondo, dell’intonaco per
vulnerabilità per innesco di possibili mec- una superficie necessaria all’alloggiamen-
canismi cinematici di ribaltamento per ro- to della piastra capichiave e alle iniezioni
tazione. Gli incatenamenti costituiscono consolidanti.
un sistema di rinforzo ampiamente spe- 3) Preparazione di tale superficie con idro-
rimentato ed applicato con riconosciuto pulitura e successiva bagnatura.
successo anche in organismi murari molto 4) Esecuzione (per ciascuna piastra ca-
antichi; essi possono essere, peraltro, va- pochiave) di 7 iniezioni (con perforazioni
lidamente utilizzati anche come presidio Ø12 L=metà spessore muro) con resina
provvisorio di consolidamento per contra- consolidante (pressione 2,5atm) per mi-
stare dissesti e cinematismi che investo- gliorare localmente la qualità muraria.
no repentinamente la fabbrica muraria. 5) Posa di malta a ritiro compensato per
186
livellamento superficie parete sulla quale
andrà alloggiata la piastra costituente il
capochiave.
6) Realizzazione di fori Ø30 (con utilizzo
di utensile meccanico non battente es.
sonde a rotazione) nei maschi murari.
7) Inserimento delle catene costituite da
barre in acciaio Ø22 (S275jr): tali barre
hanno una estremità filettata in maniera
tale da realizzare l’allungamento a freddo,
e quindi di conseguire i vantaggi seguenti:
- possibilità di ristabilire nel tempo il giusto
grado di tensionamento della catena (ripri-
stino per caduta di tensione);
- controllo del tiro con procedure esecutive
più affidate e controllabili.
10) Sigillatura dei fori realizzati con malta
di calce.
11) Posa del capo-chiave costituito da una
piastra in acciaio (S275jr) quadrata (lato:
35cm) di spessore variabile da 10 a 30
mm con foro centrale di diametro 30 mm.
12) Serraggio del tirante come da calcolo.
Tali catene saranno applicate a ridosso di
muri trasversali di spina; nel caso di inter-
sezioni a T (zone centrali) saranno poste
n. 2 catene, mentre nel caso di intersezio-
ni d’angolo sarà posta n. 1 catena.

187
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St7
Sarcitura lesioni su laterizi di solai

Nei solai realizzati con profilati in acciaio


e voltine (o tavelloni) in laterizio le lesioni
sulle voltine saranno risarcite con la se-
guente procedura:
1) Rimozione dell’intonaco dell’intera vol-
tina (tavellone) per tutta la luce del solaio
2) Passivizzazione delle ali dei profilati
all’intradosso
3) Pulitura e bagnatura della superficie
4) Apposizione di rete metallica filo Ø2mm
a maglia romboidale 20x20mm, da chio-
dare sulla voltina (tavellone) e saldata alle
ali dei profilati in corrispondenza dell’impo-
sta della voltina
5) Rifacimento dell’intonaco in malta ce-
mentizia sp. max 2 cm.
Successivamente si procederà alla rasa-
tura della superficie ed alla tinteggiatura
dell’intero soffitto.

188
St8
Cuci-scuci

La tecnica consiste nell’asportazione, per


piccole partite, dei conci murari dissesta-
ti per sostituirli con nuovi conci o, prefe-
ribilmente, con mattoni. Tale intervento
permette di ripristinare la continuità strut-
turale della muratura in laterizio o pietra-
me con elementi a faccia vista mediante la
sostituzione delle parti degradate, senza
che venga alterata la funzione portante
dell’elemento strutturale anche durante
l’esecuzione dell’intervento.
La sostituzione della muratura deve av-
venire per zone non contigue in modo da
mantenere sempre attiva una sufficien-
te sezione resistente; eseguito il primo
“strappo in breccia” viene subito realizzata
la nuova muratura, avendo cura di ammor-
sarla ai lati e forzarla lungo il lato superiore
con cunei a contrasto con la muratura esi-
stente; i cunei verranno sostituiti da matto-
ni e malta appena si sarà esaurito il ritiro
della parte costruita. Di seguito dovranno
essere ripetute le stesse operazioni per le
zone successive.

189
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St9
Placcaggio muratura

Per la sarcitura delle lesioni (preventiva- di iniezione in plastica flessibile Ø20 mm


mente al placcaggio): in corrispondenza dei fori da iniettare, per
1) Rimozione dell’intonaco e messa a una profondità di almeno 10-15 cm, sigil-
nudo della superficie muraria a cavallo landoli con malta di caratteristiche fisico-
della zona di intervento (fascia di 20 cm). meccaniche simili a quanto riportato al
Scarnitura ed apertura della lesione. Puli- punto 5).
zia della superficie. Tali tubicini andranno rimossi ad iniezione
2) Scelta preventiva dei punti per le inie- effettuata.
zioni in base al tipo di struttura muraria 7) Saturazione della struttura interna della
(tipologia muraria) ed in base alla severità muratura con acqua, iniettandola (a bas-
dell’eventuale quadro fessurativo. I punti sissima pressione <1atm) tramite i tubi
saranno posti mediamente ad interasse d’iniezione già predisposti. Si procederà
di circa 25-30 cm. Predisporre le perfora- dall’alto verso il basso.
zioni in modo regolare lungo l’intero svi- 8) Preparazione della boiacca di iniezione.
luppo lineare della lesione. Nelle murature 9) Procedendo dal basso verso l’alto, si
di pietrame, le perforazioni si eseguono in inietta la miscela di iniezione (boiacca con
corrispondenza dei ricorsi di malta. legante premiscelato idraulico fillerizzato
3) Esecuzione delle perforazioni secondo esente da cemento a base di eco-pozzo-
lo schema prescelto con utilizzo di uten- lana e inerti selezionati) a bassa pressione
sile meccanico non battente (es. sonde a (minore di 1,5 atm).
rotazione). Realizzazione di fori Ø30 mm 10) Asportazione degli ugelli ad induri-
perpendicolarmente alla superficie o leg- mento avvenuto (rimozione o taglio a filo
germente inclinati (lunghezza pari ai 2/3 superficie) e sigillatura con malta di ca-
della larghezza della muratura). ratteristiche fisico-meccaniche simili a
4) Pulizia dei fori con aria compressa. quanto riportato al punto 5).
5) Stuccatura e sigillatura delle lesioni e
dei giunti tra i mattoni, pietre, fessure e di-
scontinuità con malta da risanamento per
stuccatura e stilatura lesioni. Tale malta
avrà caratteristiche fisicomeccaniche
simili alla preesistente, realizzata con un
legante esente da cemento.
6) Posizionamento degli ugelli o boccagli
190
Il placcaggio della muratura (da realizzare 7) Applicazione di rete elettrosaldata
dopo la sarcitura della/e lesione/i) consiste Ø6/10x10 estese di 20cm per parte sulle
nell’applicare su entrambe le superfici una pareti.
rete elettrosaldata collegata da armature 8) Bagnatura delle superfici.
disposte secondo una maglia di perfora- 9) Getto a spruzzo di malta cementizia
zioni opportunamente predisposta. Rete a base di cemento pozzolanico tipo IV/A
e barre saranno di acciaio B450c ad ade- 42,5 con alta resistenza ai solfati, a ritiro
renza migliorata. compensato; dimensioni massime degli
Le lavorazioni sono le seguenti: inerti 3mm per uno spessore di 4cm
1) Scrostatura dell’intonaco delle intere (medio 5cm per tener conto delle irregola-
superfici delle facce rità della muratura in pietrame).
2) Realizzazione di perforazioni Ø16 pas-
santi (lunghezza= larghezza muratura)
secondo una maglia 50x50cm (ortogonal-
mente alle facce).
3) Pulizia dei fori con aria compressa.
4) Chiusura con tappo o stuccatura di
malta di una delle due estremità di ciascu-
na perforazione
5) Iniezione di resina (del tipo epossidica
con indurente costituito da un coreagen-
te amminico ed una carica di sabbia di
quarzo (rapporto resina/carica=1/1,5) su
tutte le perforazioni.
6) Immediatamente dopo, inserimento di
barre di armatura Ø8 sulle facce.
Le barre Ø8 avranno lunghezza pari a
quella della relativa perforazione più due
risvolti di 10cm per parte. Le barre avran-
no inizialmente sagomatura rettilinea, per
poi essere ripiegate di 10cm dopo l’indu-
rimento della malta e l’applicazione della
rete elettrosaldata.
191
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St10
Iniezioni per riaggregazione esecuzione

a) valutazione della qualità della muratura nuendo il quantitativo d’acqua nella malta;
mediante saggi in profondità possibilmen- f) lavaggio attraverso l’introduzione di
te estesi a tutto lo spessore. Se questo acqua nei perfori in modo da eliminare le
non fosse possibile deve essere effettuato polveri e saturare i materiali originari che
l’esame mediante percussione della mu- tenderebbero a disidratare la miscela. In
ratura, carotaggio o indagini di tipo non tal modo si può anche verificare l’esisten-
distruttivo (termografie, ultrasuoni, geora- za di lesioni nascoste grazie alla fuoriu-
dar...); scita di acqua;
b) se l’intonaco esistente non è in buono g) procedendo dal basso verso l’alto
stato o se è addirittura assente, scarnitura iniettare la miscela a bassa pressione
dei giunti, sigillatura degli stessi insieme (< 2 atm.) per evitare la formazione di
alle lesioni. pressioni all’interno della massa muraria
c) scelta dei punti per le iniezioni in numero e le conseguenti coazioni con le cortine
di 2-4 al mq in base alla diffusione delle esterne. Chiusura dei fori con cunei di
fessure e al tipo di struttura. Nelle mu- legno o di sughero e prosecuzione del
rature in pietrame le perforazioni devono consolidamento rispettando il previsto
essere eseguite in corrispondenza dei piano di lavoro. A seguito dell’indurimento
giunti ad una distanza che, in relazione della miscela, asportazione degli ugelli e
alla compattezza del muro, varia dai 60 sigillatura delle sedi con malta. Le iniezio-
agli 80 cm. Nelle murature di mattoni pieni ni devono essere eseguite dal piano più
la distanza tra i fori non deve superare i basso dell’edificio al piano più alto;
50 cm; h) controllo della diffusione della miscela
d) esecuzione di perforazioni orizzontali all’interno della massa muraria mediante
con il trapano a sola rotazione. Se lo spes- carotaggi che devono essere effettuati
sore risulta inferiore a 60-70 cm le inie- solo a stagionatura avvenuta o prove so-
zioni si effettuano su una sola faccia della niche.
muratura e interessano almeno i due terzi
della profondità; se, invece, supera i 70
cm, si opera su entrambe le facce;
e) posizionamento degli ugelli o boccagli
per una profondità di almeno 10-15 cm,
con sigillatura degli stessi con la stessa
miscela d’iniezione resa più densa dimi-
192
St11
Nuova apertura in breccia

Le seguenti fasi dovranno essere eseguite


interessando una faccia della muratura per
volta (fase I + fase II per la prima faccia;
fase I + fase II per la seconda faccia)
FASE I:
- esecuzione traccia con disco diamantato
alla base del nuovo vano-porta;
- inserimento profilato traverso di base;
- esecuzione tracce verticali con disco dia-
mantato
- inserimento montanti verticali in acciaio
S275JR;
- realizzazione delle saldature;
- inserimento di chiavarde;
- applicazione di malta fibrorinforzata ad
alte caratteristiche meccaniche.
FASE II:
- esecuzione traccia con disco diamantato
per posizionamento architrave in ferro;
- realizzazione delle saldature;
- inserimento chiavarde;
- applicazione malta fibrorinforzata;
Ad ultimazione della fase II procedere con
la seconda faccia della muratura per fase
I + fase II
FASE III:
- demolizione controllata di muratura evi-
tando vibrazioni;
- saldatura di rete elettrosaldata Ø6 maglia
5x5;
- applicazione di malta fibrorinforzata su
spallette ed architravi.

193
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St12
Piolatura solaio

Negli interventi di rinforzo di solai in edifici


in muratura è generalmente consigliabile
vincolare alla muratura il solaio su tutti i
lati tramite barre di ripresa annegate nella
soletta e collegate alla muratura.
Il collegamento fa sì che una eventua-
le azione orizzontale di piano venga tra-
smessa alla murature collegate, queste
murature devono essere in grado di resi-
stere alla sollecitazione.
Il collegamento farà sì che l’azione oriz-
zontale venga trasmessa alla muratura
con inerzia maggiore, impedirà il distacco
locale di muratura e permetterà il compor-
tamento scatolare.
Il collegamento e la soletta vanno adegua-
tamente dimensionati.
Inghisare 2 barre Ø16 di acciaio B450C
ogni 85 cm su tutti i lati del solaio. Tali
barre vanno posizionate entro un foro di
diametro minimo 20 mm realizzato a livel-
lo della soletta, inclinato verso il basso con
angolo di 45°.
Il foro (adeguatamente pulito dalla polvere)
va poi riempito di apposita malta colabile
(tipo EMACO S55) e poi viene posizionata
la barra, inghisata per almeno 40 cm.
La parte di barra che rimane fuori dal muro
viene poi piegata e disposta in orizzonta-
le nella quota del solaio e dovrà essere di
lunghezza minima 100 cm.
Diametri, interassi, profondità di collega-
mento nella muratura e tipo di collega-
194
mento possono variare in base al tipo di Preparazione del supporto:
muratura e di sollecitazione. il supporto deve essere pulito senza parti
incoerenti, polveri od altri residui; deve
Si riportano le lavorazioni da effettuare: essere adatto a ricevere un getto di ce-
1 Rimuovere le pavimentazioni esistenti mento armato. devono perciò essere pre-
e mettere a nudo l’estradosso delle travi. viste armature, collegamenti, distanziali
2 Qualora il progetto lo richieda, posizio- e/o disarmanti.
nare una lamiera grecata sopra le travi. Le Il materiale da impiegare dovrà essere un
lamiere devono essere bene aderenti alla calcestruzzo leggero strutturale premisce-
trave. Non si possono sormontare più di lato per getti di rinforzo e solette collabo-
due lamiere. ranti (1400 kg/mc).
3 Determinare le posizioni in cui vanno
fissati i connettori.
4 Saldatura dei connettori.
La distanza h tra testa trave e estradosso
connettore deve essere compresa tra 3.5
mm e 7.5 mm.
Valore di h superiore a 7.5 mm:
c’è il rischio che il connettore non abbia
la resistenza allo scorrimento prevista. Va
effettuata la prova di piegatura del gambo.
Se il piolo fuoriesce dall’ala il fisaggio risul-
terà adeguato anche con altezza superiori
a 7.5 mm (eseguire la prova di piegatura
del gambo).
Una leggera oscillazione non compromet-
te la tenuta del connettore.
Spessore minimo acciaio su cui saldare:
6 mm.

195
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St13
Cordolo metallico

È possibile realizzare un cordolo metallico


in copertura attraverso una leggera strut-
tura reticolare, in elementi angolari e piatti
metallici, o tramite piatti o profili sui due
paramenti, collegati tra loro tramite barre
passanti; in entrambi i casi è possibile re-
alizzare un accettabile collegamento alla
muratura senza la necessità di ricorrere
a perfori armati. In presenza di muratura
di scarsa qualità , l’intervento deve essere
accompagnato da un’opera di bonifica
della fascia di muratura interessata. I cor-
doli metallici si prestano particolarmente
bene al collegamento degli elementi lignei
della copertura e contribuiscono all’elimi-
nazione delle eventuali spinte.

196
St14
Tetto in legno

197
4. STRUMENTI DI INTERVENTO - EDILE
4.4 Aspetti strutturali

St15
Rafforzamento solaio con fibre di carbonio

Fasi di intervento
1. Riduzione del carico permanente gra-
vante sul solaio mediante posa di puntelli
ad alta portata.
2. Regolarizzazione delle superfici me-
diante levigatrice orbitale ed arrotonda-
mento degli spigoli con raggio 20 mm,
pulizia e depolverizzazione. Sabbiatura
accurata dell’intera superficie oggetto del
rinforzo al fine di eliminare polvere, grasso
parti friabili, vecchie vernici e tutto quello
che può pregiudicare una buona adesione
per le lavorazioni seguenti. Qualora il cal-
cestruzzo si presentasse eccessivamente
degradato con la presenza di ferri d’arma-
tura a vista, effettuare un primo intervento
di ripristino strutturale.
3. Formazione dei compositi CFRP di rin-
forzo a flessione con stratificazione varia-
bile lungo l’asse dei travetti realizzati con
tessuti unidirezionali in fibre di carbonio ad
alto modulo (E=390 Gpa) da 400 gr/mq.
4. Controllo polimerizzazione a 48 ore,
scarico e rimozione puntellatura.
5. Prove sui compositi per il controllo di
accettazione dei materiali e la rilevazione
delle caratteristiche meccaniche e dei co-
efficienti riduttivi.

198
St16
Vespaio con casseri in polipropilene

Formazione di vespaio aerato com-


presa la soletta in c.a. superiore
armata con rete elettrosaldata Ø8
20x20, mediante il posizionamento,
su piano preformato, di elementi pla-
stici (casseri modulari in polipropilene
a perdere) delle dimensioni in pianta
di 50x50 cm e di altezza 40 cm con
forma piana. Tali elementi, mutua-
mente collegati, saranno atti a rice-
vere il getto in calcestruzzo classe
C25/30 e formeranno dei pilastrini
con interasse di 50 cm nei due sensi,
con superficie di contatto al terreno
di circa 500 cmq/mq. L’intercapedi-
ne risultante sarà atta all’aerazione
e/o al passaggio di tubazioni o altro.
Le chiusure laterali saranno eseguite
con l’adozione di un accessorio per
impedire l’ingresso del calcestruz-
zo nel vespaio e per realizzare tutte
le misure di progetto evitando tagli e
sfridi dei casseri.

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NOTE

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NOTE

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